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syndicom rivista N.24

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

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Dossier<br />

economia ed è diventata poco trasparente. Banche e fondi<br />

emettono costantemente nuovi «prodotti finanziari» ad<br />

alto rischio. Lo dimostrano le recenti perdite nell’ordine<br />

di miliardi di Credit Suisse. Attualmente le casse pensioni<br />

vivono ancora della fase di rialzo delle azioni. Tuttavia, in<br />

piena crisi, questo rialzo viene sostenuto solo dai fondi di<br />

salvataggio delle banche centrali. Riducendo la loro liquidità,<br />

le borse, ovvero le casse pensioni, rischiano il crash.<br />

• Errore di sistema 2: nel frattempo, con i loro 1’200 miliardi,<br />

le casse pensioni contribuiscono fortemente alla<br />

speculazione. Siccome i vecchi investimenti «assicurati»,<br />

come ad esempio le obbligazioni della Confederazione,<br />

non generano attualmente né interessi né rendite, le casse<br />

pensioni impiegano denaro in investimenti ad alto rischio,<br />

materie prime e immobili – alimentando in questo<br />

modo tra l’altro i prezzi degli affitti. Per i consiglieri di<br />

fondazione, il 2° pilastro comporta un conflitto di obiettivi<br />

sistematico. Da un lato, a differenza dell’AVS, devono<br />

realizzare rendimenti elevati per pagare le rendite, dall’altro<br />

in questo modo compromettono il potere d’acquisto e<br />

talvolta addirittura i posti di lavoro dei contribuenti. Questo<br />

avviene ad esempio quando una fondazione acquista<br />

titoli di un fondo speculativo che successivamente depreda<br />

la stessa azienda, come fanno solitamente questi fondi.<br />

• Errore di sistema 3: il 2° pilastro è inefficace e costoso. I<br />

nostri contributi LPP fanno la fortuna degli azionisti di<br />

banche e assicurazioni e di un’ampia schiera di intermediari,<br />

consulenti, fiduciari e agenti immobiliari. Per farlo<br />

ricorrono a centinaia di stratagemmi. Il monitoraggio delle<br />

casse pensioni del 2021 di Swisscanto, l’istituto di previdenza<br />

delle banche cantonali, stima che questi intermediari<br />

finanziari si intaschino in media circa 350 franchi<br />

per ogni assicurato all’anno. Spesso anche molto di più<br />

perché questo riguarda solo gli emolumenti. Va meglio<br />

solo per gli assicurati delle casse pensioni pubbliche. Il<br />

problema è noto, ma UDC e PLR proteggono queste pratiche<br />

vergognose: recentemente al Consiglio degli Stati<br />

hanno respinto ancora una volta la regolamentazione delle<br />

commissioni dei mediatori.<br />

Nella campagna antecedente la votazione del 1972, il PS<br />

aveva promesso che il 2° pilastro avrebbe generato rendite<br />

più elevate rispetto all’AVS e questo con contributi ridotti<br />

dei lavoratori. È avvenuto esattamente il contrario. I lavoratori<br />

pagano, a seconda dell’età, fino a quattro volte in più<br />

rispetto all’AVS. Eppure le rendite delle casse pensioni diminuiscono,<br />

e questo da più di un decennio. Questa tendenza<br />

si sta accelerando e rende la situazione critica.<br />

Per motivi tattici quasi nessuno esprime ciò che è evidente<br />

a tutti i sindacalisti informati: dobbiamo uscire dal<br />

2° pilastro e garantire che le grandi somme accumulate<br />

rafforzino l’AVS. In un sistema politico come quello della<br />

Svizzera si tratta di un progetto di decenni. È in corso una<br />

dura lotta per diversi compromessi (almeno finché qualche<br />

iniziativa popolare porterà a condizioni completamente<br />

nuove). Il 28 maggio l’assemblea dei delegati dell’USS ha<br />

se non altro preteso un «cambio di rotta fondamentale».<br />

La riforma «LPP21» è un primo compromesso. Le parti<br />

sociali lo hanno negoziato, ora la «LPP21» deve passare in<br />

Parlamento. Punti chiave: il tasso di conversione viene abbassato.<br />

In compenso sono stati apportati diversi miglioramenti,<br />

tra l’altro, per i lavoratori a tempo parziale e le<br />

donne vittime della discriminazione. Ma soprattutto tutti<br />

i nuovi pensionati percepiranno un supplemento fisso, disaccoppiato<br />

dal rendimento generato dalla cassa pensioni.<br />

Un conoscitore della materia dichiara: «Un pezzo di<br />

AVS è stato in qualche modo introdotto nel 2° pilastro».<br />

Nel frattempo, sul tavolo ci sono diverse altre idee. Ad<br />

esempio, il finanziamento di un fondo per la riconversione<br />

sociale ed ecologica della Svizzera attraverso i fondi<br />

delle casse pensioni. Oppure il trasferimento di una parte<br />

dei 1’200 miliardi in un fondo statale...<br />

Ma per il momento la partita si gioca nei consigli di<br />

fondazione. Si tratta di un lavoro difficile per i rappresentanti<br />

dei lavoratori eletti. Pertanto dovrebbero essere protetti<br />

dal licenziamento nei CCL, se necessario anche per<br />

legge. I sindacati hanno il dovere di fornire loro sostegno<br />

e una formazione intensa. Poiché i rappresentanti dei lavoratori<br />

devono avere il sangue freddo di rivendicare la totale<br />

trasparenza su tutti gli investimenti e i costi, se necessario<br />

presso banche, assicurazioni, fondi giganti come<br />

«BlackRock» e consulenti finanziari potenti. Devono valutare<br />

criticamente questi investimenti, in termini di sicurezza,<br />

ma anche di conseguenze sociali. Devono far affermare<br />

il loro diritto di partecipazione alle decisioni, in<br />

particolare per quanto riguarda le dilaganti fusioni e cambiamenti<br />

di casse pensioni. Oppure ritirare i loro investimenti<br />

in fonti fossili dal loro portafoglio. Il 2° pilastro non<br />

è una passeggiata.<br />

Fotoreportage<br />

Come illustrare l’attacco alle nostre pensioni? Come mostrare<br />

la sproporzione fra i tre pilastri del sistema pensionistico<br />

svizzero? La sfida non era semplice, ma è stata colta dal<br />

fotografo luganese Sandro Mahler. Ispirandosi ai lavori<br />

dell’artista Mark Hogancamp (la cui storia è stata raccontata<br />

qualche anno fa nel film Benvenuti a Marwen), ha raffigurato<br />

la scalata del parlamento borghese alle rendite AVS attraverso<br />

figurine umane. Allo stesso modo ha illustrato la speculazione<br />

sul secondo pilastro attraverso la roulette, in un percorso<br />

che assomiglia al famoso Monopoli.<br />

Dopo il diploma all’Istituto Europeo di Design a Milano,<br />

Sandro Mahler ha frequentato il Brooks Institute of Photography,<br />

prima di aprire il suo studio fotografico a Lugano nel<br />

1994. Dal 2001 è anche docente di fotografia al CSIA (Centro<br />

Scolastico Industrie Artistiche) di Lugano.<br />

Membro di <strong>syndicom</strong>, Mahler collabora con il settimanale<br />

Cooperazione e realizza reportage per aziende e istituzioni.<br />

www.fotomiller.ch

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