studio - Il mondo in primo piano

La Svizzera resta un Paese ricco. Due
soli elementi di valutazione. Il reddito
procapite particolarmente elevato: la
Confederazione è al vertice mondiale.
Nonostante la recessione che in molti Paesi
ha depresso le Borse e il mercato immobiliare,
la periodica ricerca del Crédit
Suisse conferma il primato: 470mila
dollari contro i 335mila dell’Australia e
i 262mila degli Stati Uniti. Poi l’oro. La
maggior parte (circa due terzi) del metallo
giallo prodotto nel mondo transita
fisicamente dalla Svizzera, e in particolare
dal Ticino, visto che qui hanno la loro
sede quattro delle più importanti raffinerie
mondiali. Ma la Svizzera non è solo
questo, come provvede a ricordarci il
Padiglione per l’Expo milanese del 2015
appena presentato: cinque torri di cibo
battezzate “Confooderation Helvetica”.
Le cose cambiano. La piazza finanziaria
di Lugano si sta radicalmente rinnovando.
Il Canton Ticino non è più rifugio
di capitali in fuga. Rubik è la parola del
cambiamento, dal nome del modello
di accordo fiscale, escogitato per non
irritare le agenzie delle entrate di mezzo
mondo, garantendo allo stesso tempo
l’anonimato dei conti. Regno Unito,
Austria e Germania l'hanno sottoscritto.
L’Italia lo sta negoziando. Lugano, terza
piazza finanziaria elvetica con 70 istituiti
bancari e quasi 15mila addetti, non è
più concentrata solo sulla gestione dei
patrimoni ma ha sviluppato diverse
nicchie di alta qualità, prima fra tutte
il commodity trader, cioè il commercio
di materie prime.
Non va poi dimenticata la vivacità
imprenditoriale. Secondo i dati del
portale Startups.ch, nei primi nove mesi
del 2012 la costituzione di
nuove aziende ha avuto una
crescita del 23,2% rispetto
l’anno precedente. Un vero
record se si considera
che a livello confederale
si registra un calo
dell’1,5%. A spiegarlo,
secondo gli esperti, non
solo i vantaggi fiscali intercantonali,
ma anche il
trasferimento in Ticino di
molte aziende italiane.
«Oggi non è necessario
andare in Cina
per produrre. Basta
spostarsi di qualche
chilometro in Svizzera
o Slovenia per
trovare finanziamenti
a basso costo e migliori
servizi», ha detto recentemente
il presidente dell’Unione
Industriale di Pavia Franco Bosi davanti
al presidente di Confindustria
Giorgio Squinzi. E molti, evidentemente,
devono pensarla come lui.
La tradizione di scambi, del resto,
è importante. Non dimentichiamo
che l’Italia in Svizzera, che è considerata
extra Ue, esporta il doppio
che in Cina.
CANTON TICINO:
DOVE NASCE
L’ECCELLENZA
UNA STRUTTURA AMMINISTRATIVA EFFICIENTE E UN
SISTEMA DI FORMAZIONE MULTILINGUE, ALLA BASE
DELLE ECCELLENZE PRODUTTIVE DEL CANTON TICINO:
NE ABBIAMO PARLATO CON IL CONSIGLIERE DI STATO
NORMAN GOBBI.
Sono diversi i punti di forza del
sistema economico del Canton Ticino,
territorio dalle molte vocazioni che negli
ultimi decenni ha saputo esprimere
eccellenze negli ambiti più vari.
«Da un lato, il fatto di poter far capo
ad una rete molto intensa di realtà
produttive situate in tutta la Svizzera
così come a sud delle Alpi, sicuramente
diventa un fattore di vantaggio competitivo
chiaro, nei confronti di altri
territori limitrofi», spiega Norman
Gobbi, Consigliere di Stato a cui è
affidata la direzione del dipartimento
Foto Nicola Demaldi
delle Istituzioni, oltre che responsabile
della Giustizia, degli Interni, della Polizia,
del Militare e del Controllo delle
Finanze.
«Inoltre molti ticinesi, soprattutto
per gli studi superiori e nell'ambito
universitario, si confrontano anche con
la cultura svizzero tedesca, piuttosto
che svizzero francese, portando con sé
competenze molto più ampie, oltre che
reti di conoscenze e contatti con realtà
che operano in tutto il mondo. Rispetto
ad altre regioni dove si studia e si lavora
sempre nello stesso ambito culturale
oltre che geografico, utilizzando sempre
la medesima madrelingua, qui in Ticino
si è obbligati, soprattutto per determi-
nate formazioni professionali, a recarsi
in un'altra regione con un diverso
ambito linguistico, il che comporta un
maggior sforzo intellettuale, se vogliamo,
che poi però viene ripagato da una
rete di conoscenze maggiore. Se parliamo
del sistema della formazione, in Ticino
c’è la presenza di scuole orientate
all'ambito della ricerca e dello sviluppo
molto più che in passato, ma soprattutto
si è puntato sull’integrazione dello
studio con le aziende del territorio, ad
esempio con la formula dell'apprendistato
obbligatorio. Di sicuro molte
Il Consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi
aziende diffuse su tutto il territorio si
stanno affermando anche grazie a questo
buon “humus” di formazione».
Il fenomeno dello spostamento di
attività imprenditoriali, soprattutto dalla
vicina Lombardia al Cantone, non è recente,
e quello che più attira gli imprenditori
da oltre confine è la maggiore
facilità di rapportarsi con le istituzioni e
una burocrazia più snella.
«Penso sia anche una questione di
approccio e di cultura propria delle
istituzioni, perché nel contatto con il
cittadino c’è sicuramente un punto
di forza, che ci permette di risolvere
anche molte problematiche di carattere
pratico», conferma Gobbi. «Una cosa
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