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VITA DI CHIESA<br />

NUOVO ACCOLITO/2.<br />

«In cammino aperto<br />

al dono di grazia»<br />

di FRANCESCO INGRANDE<br />

www.diocesimazara.it<br />

Il dono del ministero dell’accolitato<br />

nel cammino di formazione<br />

e di discernimento<br />

verso il presbiterato, cammino<br />

che si vive in Seminario, mi genera<br />

due nuove esperienze: un legame<br />

ministeriale, e non solo<br />

personale, con l’Eucarestia e gli ultimi,<br />

e la consapevolezza che il cammino<br />

formativo sta per giungere a<br />

un momento decisivo di svolta e di<br />

maturazione. L’accolitato «è il se<strong>cond</strong>o<br />

dei ministeri istituiti che si<br />

svolge nell’area dell’altare, su cui si<br />

celebra il memoriale dell’amore<br />

oblativo di Cristo, che diviene “sacramento<br />

ed esempio” dell’amore<br />

con cui i suoi discepoli devono<br />

amare Dio e amarsi gli uni gli altri.<br />

Questo ministero, nel suo concreto<br />

esercizio, è destinato a mettere in risalto<br />

l’intimo legame che esiste tra<br />

liturgia l’Eucaristia in particolare e<br />

carità» (Ministeria quaedam, 62). Infatti,<br />

nella preghiera di benedizione<br />

per il <strong>nuovo</strong> accolito così il Vescovo<br />

si esprime: «Fa’ che, assiduo nel servizio<br />

dell’altare, distribuisca fedelmente<br />

il pane della vita ai suoi<br />

fratelli e cresca continuamente nella<br />

fede e nella carità per l’edificazione<br />

del tuo Regno». Questo significa<br />

che diventa ministero, cioè servizio,<br />

testimonianza, responsabilità di vivere<br />

sempre più intensamente un<br />

legame profondo con il Signore,<br />

presente sacramentalmente nell’Eucarestia,<br />

nel pane spezzato e nel<br />

vino versato, suo corpo e suo<br />

sangue; questo comporta, altresì,<br />

di fare di questo legame<br />

la sorgente e la forza dell’altro<br />

legame, quello con i poveri,<br />

con gli ultimi, con gli scartati e<br />

i rifiutati, con le vittime, anch’essi<br />

carne di Cristo. L’accolito<br />

fa esperienza di grazia<br />

del fatto che Cristo si è donato<br />

come corpo e come sangue,<br />

e che si è reso presente<br />

come carne e come carità nei poveri.<br />

L’accolito fa esperienza di<br />

quella unità che la liturgia ci dona<br />

soprattutto il Giovedì santo, quando<br />

si fa memoria del dono dell’Eucarestia,<br />

nel segno della lavanda dei<br />

piedi, se<strong>cond</strong>o il testo del Vangelo<br />

di Giovanni. Diventa allora responsabilità<br />

la capacità di saper dare<br />

l’esempio, di saper donare tempo e<br />

disponibilità ai più poveri, di partecipare<br />

alla Eucarestia con intensa<br />

profondità spirituale. L’altare diventa<br />

così un vero luogo spirituale<br />

e sorgente di carità; ovvero consapevolezza<br />

della grazia del legame<br />

tutto eucaristico fra Cristo e i poveri.<br />

Inoltre, il dono di questo se<strong>cond</strong>o<br />

ministero giunge per me al<br />

quinto anno di Teologia, a conclusione<br />

dell’esperienza formativa nel<br />

Seminario di Palermo. Sono tante le<br />

domande, le speranze e anche le<br />

preoccupazioni, che ora cominciano<br />

a sorgere nel cuore: cosa<br />

farò adesso? Quale esperienza il<br />

UNA TAPPA SIGNIFICATIVA DELL’ESPERIENZA FORMATIVA<br />

Vescovo avrà pensato per me?<br />

Come mi troverò nelle comunità<br />

parrocchiali? Cosa mi attende? Desiderare<br />

il dono dell’ordinazione<br />

non corrisponde alla logica del risultato<br />

o dell’obiettivo raggiunto. È<br />

sempre un cammino aperto al dono<br />

della grazia e alla consapevolezza<br />

della propria fragilità e dei propri<br />

limiti. Da una parte, ecco gli anni<br />

del Seminario, il senso e il valore<br />

del tuo impegno, della tua fatica,<br />

delle tue scelte responsabili; ma<br />

dall’altra la grandezza della missione,<br />

la bellezza del Vangelo, la<br />

speranza del popolo di Dio. E tu<br />

scopri di essere veramente piccolo<br />

e fragile, come un vaso di argilla. Allora<br />

sorge il vero sentimento spirituale<br />

dell’accolitato come dono: la<br />

gratitudine. È con il sentimento<br />

spirituale della gratitudine, per<br />

la mia piccolezza e la grandezza<br />

del dono della vocazione, che mi<br />

appresto a ricevere questo ministero.<br />

7n. 04 - 30 aprile <strong>2023</strong>

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