In punta di sellino n. 0 - maggio 2023

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14 in punta di sellino CULTURA La storia appassionante di Gino (il Giusto) Proprio a pochi giorni dall’avvio del Giro d’Italia in un teatro londinese ha debuttato uno spettacolo ispirato alla vicenda sportiva e umana di Bartali, che salvò la vita a un migliaio di ebrei perseguitati. Una vicenda che ha commosso e appassionato Il 22 aprile, a pochi giorni dall’inizio del Giro d’Italia, ha debuttato a Londra il musical “Glory Ride“, spettacolo incentrato sulla figura di Gino Bartali, scritto da Victoria Buchholz e Todd Buchholz. Sarà al Charing Cross Theatre, The Arches, sino al 29 luglio, dopo una presentazione in forma di concerto avvenuta lo scorso novembre. La storia dell’uomo di ferro ha fatto ormai il giro del mondo e continua ad accendere interesse e passione. In questo caso l’eco della vicenda sportiva e soprattutto umana di Ginettaccio ha varcato l’Oceano, approdando negli Stati Uniti. Victoria Buchholz, autrice di commedie e di numerose canzoni pop americane, ha scoperto la straordinaria storia di Gino Bartali viaggiando per i borghi della Toscana. ha iniziato a lavorare all’opera con il padre Todd, romanziere e storico economico, co-produttore originale di “Jersey Boys” e l’autore dell’opera teatrale “The Greatest Game”. Un cast stellare Per la scelta degli interpreti del musical la produzione dello spettacolo ha puntato sulla qualità. Bartali è interpretato da Josh St. Clair (Frozen, City of Angels , Wicked); il cardinale Dalla Costa è Niall Sheehy (Les Misérables, Ghost, We Will Rock You); Mario Carità, amico d’infanzia di Bartali e poi poliziotto fascista dedito a perseguitare gli ebrei, è interpretato da Fed Zanni (Mamma Mia!). Tra gli attori italiani in scena ci sono Loris Scarpa nel ruolo di Lorenzo e Susanna Paisio, che interpreta Rosetta; Adriana Bani, la moglie di Bartali, è impersonata da Amy Di Bartolomeo, e Alice Spigariol è nell’ensemble. La regia è firmata dalla coreografa Kelly Devine (Come From Away). Il cast di Glory Ride. Salvò almeno 800 ebrei Il musical ripercorre le gesta sportive del corridore e il suo impegno a sprezzo del pericolo nel contribuire a salvare centinaia di ebrei dalla cattura durante il periodo della persecuzione nazista. Bartali era un devoto cattolico, ed era molto legato all’Arcivescovo di Firenze Angelo Elia Dalla Costa (riconosciuto come Giusto tra le Nazioni nel 2012). Di conseguenza, dopo l’occupazione tedesca in Italia nel settembre 1943, Bartali - che era un corriere della Resistenza - giocò un ruolo molto importante nel salvataggio degli ebrei da parte della Delegazione per l’assistenza agli immigrati (DELASEM), rete avviata dallo stesso Dalla Costa e dal rabbino Nathan Cassuto. Bartali, che notoriamente per allenarsi copriva grandi distanze, spesso dalla sua Firenze, trasportava sino ad Assisi documenti falsi nascosti nel manubrio e nella sella della sua bicicletta, e poi li consegnava alle famiglie dei perseguitati, spesso ospitati segretamente nei conventi messi a disposizione dai sacerdoti e dai religiosi cattolici. I documenti falsificati servivano a far uscire dall’Italia i perseguitati e a evitare così la loro cattura da parte dei tedeschi. La vicenda è stata fatta conoscere per la prima volta dall’ex corridore Paolo Alberati, che l’ha riportata in uno dei suoi libri. L’INTRAMONTABILE Già medaglia d’oro al merito civile nel 2005, Gino Bartali è stato riconosciuto anche come Giusto tra le Nazioni da Yad Vashem il 23 settembre 2013, mentre la Chiesa cattolica ha iniziato il suo processo di canonizzazione anche se di questo fatto non se ne parla molto. In fondo il personaggio di Gino Bartali è tutto raccontato nella canzone scritta e interpretata da Paolo Conte: Farà piacere un bel mazzo di rose/e anche il rumore che fa il cellophane/ ma una birra fa gola di più/in questo giorno appiccicoso di caucciù. Frasi apparentemente strampalate, ma che servono a evocare quel clima di attesa dello spettatore di una grande corsa, seduto in cima a un paracarro e che sta pensando agli affari suoi e tra una moto e l’altra c’è un silenzio/che descriverti non saprei. E poi, sublime, Oh, quanta strada nei miei sandali/quanta ne avrà fatta Bartali/quel naso triste come una salita/ quegli occhi allegri di un italiano in gita/ e i francesi ci rispettano/che le balle ancora gli girano/e tu mi fai – dobbiamo andare al cine/ – e vai al cine, vacci tu. Bartali è stato un personaggio romantico, scomodo al regime fascista che cercò – invano – di strumentalizzarne le imprese; aiutò segretamente il cardinale Elia Della Costa, che aveva organizzato una rete per aiutare gli ebrei perseguitati a scappare dall’Italia. Per questo motivo Bartali è stato riconosciuto come Giusto tra le Nazioni da Yad Vashem il 23 settembre 2013. Vinse tre Giri d’Italia (nel 1936, 1937 e 1946), e tre Tour de France, nel 1938 e 1948. Il suo valore agonistico fu contrastato dall’arrivo sulla scena di Fausto Coppi. Ne nacque una grande rivalità, raccontata dalla radio e dai giornali dell’epoca, da numerosi libri persino da una miniserie televisiva andata in onda nel 2006, L’Intramontabile, interpretata da Pierfrancesco Favino.
L’ARRIVO A Roma il gran finale in punta di sellino 15 L’ultima frazione dovrebbe essere una passerella per la maglia rosa. Il circuito finale, da percorrere cinque volte, è all’interno della Città Eterna e i corridori effettueranno un passaggio anche in via della Conciliazione davanti alla Basilica di San Pietro Per la quinta volta nella sua storia il Giro d’Italia si concluderà nella Capitale. Il gran finale è programmato al Colosseo, dopo una frazione lunga 135 chilometri. Dopo le fatiche accumulate, in particolare nell’ultima settimana, i corridori potranno godersi la passerella finale e gli applausi. La spunto agonistico sarà riservato agli specialisti della volata che vorranno disputarsi l’ultimo sprint. L’appuntamento, dunque, è per il 28 maggio con la partenza dell’ultima tappa dall’Eur, per poi spostarsi a Ostia, fino a tornare indietro tra le bellezze di Roma all’interno del centro storico. La bandierina dello start calerà alle ore 15.20 dall’Eur dal Colosseo Quadrato per poi spostarsi fino alla Fontana dello Zodiaco ad Ostia e da qui a ritornare in città. Pietro, Castel Sant’Angelo, Villa Borghese, l’Ara Pacis in un anello nella citta’ di 17.6 chilometri da percorrere cinque volte. La maggior parte delle strade saranno larghe e ben pavimentate. Non ci saranno tratti particolarmente impegnativi per la guida del mezzo, fanno sapere dall’organizzazione, mentre i tratti con fondo in sampietrini saranno ridotti al minimo. Nel passato proprio la presenza dei sampietrini aveva provocato difficoltà e cadute nel gruppo e per questo motivo l’organizzazione della corsa si è prodigata per evitare problemi. L’arrivo nella capitale della cristianità, nella città culla dell’arte e della fede, che ogni anno richiama migliaia di turisti e pellegrini, è un fatto notevole. In passato, in alcune occasioni, la carovana del Giro fece addirittura visita ai Papi. Nel 2000 Pantani incontrò Giovanni Paolo II Il 16 maggio 1974 il Giro partì dal Vaticano e papa Paolo VI benedì i corridori. Di quell’incontro sono rimaste alcune celebri immagini che lo ritraggono il Pontefice asssieme a Eddy Merckx e Felice Gimondi. Memorabile fu l’incontro in occasione del Giubileo del 2000 in Sala Clementina fra Marco Pantani e Giovanni Paolo II, che era un grande sportivo e si fece costruire addirittura una piscina in Vaticano. L’anno precedente, a Madonna di Campiglio, mentre stava dominando il Giro, il Pirata era stato fermato per i valori fuori norma dell’ematocrito, e scoppiò una bufera. Quel giorno Pantani strinse le mani a Wojtyła e si lasciò andare a un grande sorriso. Papa Francesco, che notoriamente è un tifoso della squadra di calcio del San Lorenzo, un giorno disse di conoscere la vicenda di un grande campione di ciclismo. “Allo Yad Vashem a Gerusalemme – disse il Pontefice – mi raccontarono di Bartali, il leggendario ciclista che, reclutato dal cardinale Elia Dalla Costa, con la scusa di allenarsi in bicicletta, partiva da Firenze alla volta di Assisi e faceva ritorno con decine di documenti falsi nascosti nel telaio della bici, che servivano per far fuggire e quindi salvare gli ebrei. Pedalava per centinaia di chilometri ogni giorno sapendo che, qualora lo avessero fermato, sarebbe stata la sua fine. Così facendo offrì una vita nuova a intere famiglie perseguitate dai nazisti, nascondendo qualcuno di loro anche a casa sua. Si dice che aiutò circa ottocento ebrei, con le loro famiglie, a salvarsi durante la barbarie a cui vennero sottoposti. Diceva che il bene si fa e non si dice, se no che bene è? Lo Yad Vashem lo considera “Giusto tra le nazioni”, riconoscendo il suo impegno”. Anche papa Francesco potrà applaudire i corridori I corridori toccheranno Corso Vittorio, il Lungotevere, Passeggiata di Ripetta, Villa Borghese, i Fori Imperiali, Castel Sant’Angelo ed effettueranno un passaggio anche in via della Conciliazione davanti alla Basilica di San Pietro. Arrivo con vista Colosseo fra i Fori Imperiali e l’Altare della Patria, previsto intorno alle 18:45 e successiva premiazione dei vincitori nello splendido scenario della città eterna. Il percorso del circuito sarà differente da quello del 2009 e del 2018 perché i ciclisti passeranno da San Supplemento a NordMilano24 N. 0 - Maggio 2023 Marketing e pubblicità: DeiNaviganti 3453971562 - 3407012503 Editore: Prima Società Cooperativa Sociale a r.l. via Canzio 11, 2092 Cinisello Balsamo (MI) Testi: Angelo De Lorenzi e Paolo Costa Grafica: Yurij Pezzini Stampa: La Tipografia - Buccinasco (Mi) Immagini: Angelo De Lorenzi (cover, 4 in basso, 7, 8, 9, 10 in basso, 15), Miguel Soro (12 e copertina), Paolo Costa (13), Franco Brambillasca (4 in alto e a destra), Bardiani CSF Faizanè-Bettini/ SprintCyclingAgency©2023 (5), De Rosa (6), Massimiliano Panizza, df-sportspecialist ufficio stampa (4, in basso a destra). Banca Popolare di Milano ufficio stampa (10).
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