In punta di sellino n. 0 - maggio 2023

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6 in punta di sellino IN SELLA! De Rosa scopre la 70, design Pininfarina A poche settimane dalla scomparsa di Ugo, padre e fondatore dell’azienda, è stata presentata la più “evoluta” delle biciclette della famiglia. Aerodinamicità e leggerezza del carbonio La famiglia ha aspettato il Primo Maggio, festa dei lavoratori, per presentare - non a caso - il suo nuovo gioiellino. Si chiama De Rosa 70 e celebra gli anni di nascita dell’azienda. Proprio a poche settimane dalla scomparsa di Ugo, padre e fondatore dell’azienda, è stata presenta la più “evoluta” delle biciclette della famiglia. E per l’occasione ci voleva una dedica speciale: “Caro Ugo, questo telaio lo abbiamo finito con te, ci abbiamo messo 22 mesi del nostro cuore. Il tuo cuore De Rosa non smetterà mai di battere insieme ai sognatori di tutto il mondo”. Linee sinuose Il mezzo è stato sviluppato anche grazie al contributo di qualità di un’altra icona dell’industria italiana, Pininfarina, che ha collaborato al design. Le caratteristiche del mezzo sono: rigidezza, aerodinamicità, un telaio leggero (730 g) e performante. L’estetica è firmata Pininfarina, una garanzia. Il tubo della serie sterzo non presenta spigoli, nessun impedimento al flusso aerodinamico. Il tubo orizzontale presenta una continuità lineare, è leggermente slope e crea una proporzione con il tubo sella da fuoriserie: pronta a fendere il vento. La scatola del movimento centrale e sinuosa e levigata, dalle linee futuristiche. La De Rosa 70 può montare tutti e tre i gruppi elettromeccanici top di gamma di Sram, Campagnolo e Shimano. Per le ruote è proposta con le Campagnolo Hyperon o Bora Ultra WTO, le Fulcrum Speed e le Vision SL. Ugo De Rosa. Dettagli della De Rosa 70. La nuovissima De Rosa 70. Il manubrio è un Vision/FSA dedicated, per le selle, Fizik o Selle Italia. Le gomme scelte sono le Vittoria Corsa NEXT. PRESENTE AL GIRO CON LA BARDIANI CSF L’azienda di Cusano Milanino è presente al Giro d’Italia 2023 perché fornisce le biciclette al Green Project - Bardiani CSF - Faizanè. Il team, che annovera corridori combattivi come Davide Gabburo e il velocista Filippo Fiorelli, userà biciclette MERAK e SK PININFARINA. LA SCHEDA TECNICA Frame: De Rosa Settanta - 730 g (size 54) Fork: De Rosa Carbon - 280 g Design: PININFARINA Groupset: - Campagnolo Super Record EPS - 12v - Shimano DuraAce Di2 - 12v - Ultegra DuraAce Di2 - 12v - SRAM Red eTap AXS - 12v - Force eTap AXS - 12v Wheelset: Campagnolo (Hyperon - Bora Ultra WTO) - Fulcrum SPEED - Vision SL Handlebar: Vision/FSA dedicated Saddle: Selle Italia/Fizik Tires: Vittoria Corsa NEXT CIAO MAESTRO! Ugo De Rosa, quando si trovava in Liguria in estate, amava sedersi su una panchina e vedere passare i ciclisti, professionisti o cicloamatori, che si allenavano. Osservava i telai per contare, a fine giornata, quanto fossero state le biciclette a portare il suo nome. Un aneddoto, non di poco conto, raccontato dai suoi operai, che rivela quanto amasse il suo lavoro, il suo mestiere, anche quando si trovava in vacanza. Ugo, indiscusso maestro artigiano e imprenditore dalle grandi intuizioni, ci ha lasciato lo scorso 26 marzo. La sua eredità non è solo un’azienda, portata avanti oggi dai figli e dai nipoti, ma anche un certo stile di imprenditore, icona indiscussa del made in Italy. Era il mago dei telai e molti campioni hanno corso con le sue biciclette, a cominciare da Eddy Merckx, il corridore più vincente della storia. Il sodalizio umano e professionale con Eddy, fu lungo e fecondo. E il giorno del suo funerale il campione belga non ha fatto mancare la sua presenza per rendergli l’ultimo saluto. L’imprenditore ha lasciato un grande patrimonio umano e professionale riversato all’interno dell’azienda che ha fondato inizialmente a Milano per poi trasferirsi a Cusano Milanino, a nord del capoluogo lombardo. Oggi, all’interno della fabbrica, si costruiscono circa 7000 biciclette ogni anno, un concentrato di sapienza artigianale e ingegno industriale. Sono mezzi da competizione usati sia da alcuni corridori professionisti, sia da un esercito di appassionati cicloamatori. Il marchio De Rosa è conosciuto dagli appassionati sia in Italia, sia all’estero, come gli Stati Uniti e addirittura il Giappone.
WOMEN Pedalate rosa, talento e leggerezza in punta di sellino 7 Sono belle, forti e brave. Sono le nipotine di Alfonsina Strada, la prima donna ad aver partecipato al Giro d’Italia. All’epoca fece scalpore. Ecco un breve vademecum per orientarsi nel panorama del ciclismo femminile italiano Elisa Balsamo è dottoressa con una tesi di laurea in Storia della lingua italiana dal titolo “Lingue e varianti de ‘Il dio di Roserio’ di Giovanni Testori”, romanzo d’esordio dello scrittore di Novate Milanese di cui ricorre quest’anno il Centenario della nascita. La 25enne atleta della Trek Segafredo è però sicuramente più conosciuta per aver indossato la maglia iridata dopo lo sprint vincente al Mondiale 2021 nelle Fiandre davanti a un mostro sacro del ciclismo femminile, la neerlandese Marianne Vos. La piemontese è una delle atlete azzurre più competitive e alterna con profitto l’attività su strada con quella su pista. Per esempio, alla Nations Cupa a Milton, disputata di recente, si è confermata ad alti livelli prendendosi il secondo posto nell’omnium alle spalle di Katie Archibald e arrivando terza nella madison con Martina Fidanza. Figlia d’arte Nel novero delle atlete più rappresentative del ciclismo italiano femminile è doveroso citare Elisa Longo Borghini, figlia di Guidina Dal Sasso, ex campionessa di sci di fondo. L’atleta piemontese di Ornavasso è stata medaglia di bronzo olimpica in linea nel 2016 e nel 2021, nel mondiale in linea nel 2012 e nel 2020. Ha vinto un Giro delle Fiandre (nel 2015) e una Parigi-Roubaix (2022) e ha conquistato nove titoli nazionali, sei a cronometro e tre in linea. Chapeau! Decisamente in crescita le quotazioni di Gaia Realini - compagna di squadra della Longo Borghini - dopo il podio conquistato alla Freccia Vallone in primavera. Uno scricciolo di fanciulla, pescarese, classe 2001, scalatrice, Gaia è salita sul terzo gradino del podio della classica di primavera dietro alla tedesca Lippert e alla vincitrice, una irraggiungibile Demi Voellering. Occhi da cerbiatto Frequentatrice delle gare di ciclocross, ma anche forte nelle volate su strada, Silvia Persico vuole continuare a far bene dopo la vittoria primaverile alla Freccia del Brabante. La bergamasca di Cene è una delle punte del ciclismo azzurro. Anche ad Alice Maria Arzuffi piace pedalare nei prati, ma quest’anno si sta impegnando a fondo nelle gare su strada. Ha occhi da cerbiatto, è solare, ha bel sorriso ed è fidanzata con Luca Braidot, collega di corse nel fango. Alice Maria Arzuffi Rebecca Gariboldi Rebecca Gariboldi, da Seregno, è amante pure del ciclocross. Tra una pedalata e l’altra ha trovato il tempo di laurearsi anche lei concludendo il suo corso in Marketing e mercati globali all’Università di Milano-Bicocca con una tesi dal titolo Mobilità sostenibile: il successo di Specialized, azienda leader nel settore delle biciclette. La biker brianzola è precisa, puntigliosa, amante dei viaggi. È fidanzata con Davide Martinelli, figlio di Anna e Beppe Martinelli, carismatico tecnico del ciclismo professionistico.
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