In punta di sellino n. 1 - ottobre 2023

L’IMPRESA
in punta di sellino 13
Giulia, 8000 Km sulle orme di Luigi Masetti
Una ragazza vuole emulare il papà del cicloturismo. È partita dal Polesine rodigino
ed è arrivata sino a Chicago. Un viaggio dalle parte delle ragazze sulla scia
di Alfonsina Strada e Annie Londonderry, pioniere del ciclismo rosa
TECNICA DI VIAGGIO
Nel suo viaggio, Giulia utilizza una
bicicletta gravel Bradley artigianale con
pannier laterali GIVI-Bike, che offrono
una maggiore capienza e uno stile più
“classico”. I pannier sono sistemati
posteriormente, mentre una borsa da
manubrio conterrà i materiali per la
notte come la tenda, il sacco a pelo e il
materassino.
C’è anche una borsa top tube per gli
oggetti di valore, come i documenti e
i soldi, e una borsa half-frame per gli
attrezzi e la giacca antivento. Inoltre, sono
utilizzate due sacchette per gli snack da
posizionare sul manubrio.
Ottomila chilometri in bicicletta, 80
al giorno. Un viaggio, anzi un “Viaggissimo”,
dall’Italia sino agli Stati Uniti d’America.
A firmare l’impresa un’intrepida
ragazza, Giulia Baroncini, partita il
9 giugno dal paese di Trecenta, nel Polesine
rodigino. Il lungo pedalare si è
concluso: dopo tanta strada l’obiettivo
è stato centrato. Dopo aver attraversato
l’Europa e raggiunto Londra, Giulia
ha preso un aereo per gli Stati Uniti. Il
suo viaggio è proseguito per Buffalo,
Niagara, il Lago Erie e infine Chicago.
Lungo il percorso ha utilizzato il reticolo
delle ciclovie Eurovelo che, proprio
nel 2023, tocca il traguardo del XXV anniversario.
Giulia si è ispirata al viaggio compiuto
nel 1893 da Luigi Masetti, considerato
il primo cicloturista della storia. Masetti,
originario di Trecenta, percorse allora
7mila chilometri – Atlantico escluso –
per andare e tornare dall’Italia agli Stati
Uniti e documentare la World Columbian
Exposition (la Grande esposizione
universale di Chicago). Il viaggio fu
sponsorizzato dal Corriere della Sera
che pubblicò a puntate la cronaca del
viaggio.
Ma come è nata in Giulia questa pazza
idea? Tutto ha avuto origine due anni fa
mentre stava leggendo il libro “L’anarchico
delle due ruote” di Luigi Rossi
edito da Ediciclo. Una vera e propria crisi
esistenziale l’aveva portata a gironzolare
in una libreria – luogo di perdizioni,
ma anche di ritrovamenti – e a trattenersi
davanti agli scaffali
di letteratura di viaggio.
Ad attirarla la copertina
argento del libro. E qui
iniziò subito a pedalare,
almeno con la fantasia,
immaginando le strade
percorse dal buon Masetti.
Giulia, oggi sulle orme
di un avventuriero
dell’800, vuole essere da
sprone a tante altre donne
per viaggiare in assoluta
libertà con lo strumento
che più favorisce
questa inclinazione: la
bicicletta. Il suo è cicloviaggio,
se non femminista,
perlomeno dalla
parte delle ragazze, sulla
scia di Alfonsina Strada,
la prima donna ad
aver partecipato al Giro
d’Italia, o Annie Londonderry, la
prima donna ad aver compiuto il giro
del mondo in bici. Il viaggio è anche
un inno alla sostenibilità in quanto la
bici è un mezzo ecosostenibile. Immaginiamo
8.000 km ad emissioni 0 di CO2
(escludendo la tratta in aereo). Uno degli
obiettivi di questa impresa è spronare
quanta più gente possibile a viaggiare
in sella per il mondo o anche semplicemente
a utilizzarla come mezzo di
trasporto nella quotidianità. C’è ancora
troppa gente che prende la macchina
per andare a fare la spesa a pochi metri
di distanza. In chiave sostenibile Giulia
indossa scarpe fatte per buona parte di
materiali riciclati, camicie prese ai mercatini
vintage e riadattate, borse fatte
con materiali resistenti che durano nel
tempo.