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Il GRIDO di Guerra - DICEMBRE 2023

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<strong>Il</strong> più bel REGALO che sia<br />

stato mai DONATO è<br />

Gesù<br />

Dicembre <strong>2023</strong><br />

PERIODICO DELL’ESERCITO DELLA SALVEZZA


UNA BUONA NOTIZIA<br />

E<strong>di</strong>toriale<br />

03Magg. Samuel Walzer<br />

IL PRIMOGENITO<br />

Tenente Colonnello<br />

06Andrew Morgan<br />

A NATALE CANTIAMO<br />

INSIEME<br />

08Canti <strong>di</strong> Natale<br />

EMMANUELE: DIO CON NOI<br />

Messaggio <strong>di</strong> Natale del Generale<br />

04Lyndon Buckingham<br />

10<br />

11<br />

ESERCITO<br />

LA STORIA DELICATA DI TRE<br />

ANIMALI IN MARCIA VERSO<br />

NATALE<br />

Franco Paone<br />

DELLA SALVEZZA<br />

& ME<br />

Antonio Casula<br />

13<br />

15Eric Noffke<br />

PIÙ VELOCI<br />

Ten. Aus. <strong>Il</strong>aria Castaldo<br />

APOCALISSE 1:10-18<br />

Pillole <strong>di</strong> Nuovo Testamento Pastore<br />

12<br />

AZIONI CORAGGIOSE<br />

Ten. Aus. <strong>Il</strong>aria Castaldo<br />

PROPOSTA DI LETTURA<br />

"La Buona Notizia <strong>di</strong> una Grande<br />

16Gioia - 25 Me<strong>di</strong>tazioni per l'Avvento"<br />

Anno LXIII<br />

Numero 862<br />

Dicembre <strong>2023</strong><br />

IL <strong>GRIDO</strong> DI GUERRA<br />

Organo ufficiale dell’Esercito della Salvezza<br />

Dir. Responsabile: ten. col. Massimo Tursi<br />

Team E<strong>di</strong>toriale: ten. aus. <strong>Il</strong>aria Castaldo, magg.<br />

Samuel Walzer, magg. Virginia Pavoni.<br />

Progetto Grafico: cap. Luigi Capuano<br />

Reg. Trib. N°8143 del 26/06/1961<br />

IBAN IT 67 S 02008 03284 000102712418<br />

DICHIARAZIONE DI MISSIONE DELL'ESERCITO DELLA SALVEZZA<br />

L’Esercito della Salvezza è un movimento evangelico internazionale e parte della Chiesa Cristiana<br />

universale. <strong>Il</strong> suo messaggio è fondato sulla Bibbia. <strong>Il</strong> suo ministero è motivato dall'amore <strong>di</strong> Dio.<br />

La sua missione è proclamare il Vangelo <strong>di</strong> Gesù Cristo e andare incontro ai bisogni dell'umanità<br />

senza <strong>di</strong>scriminazione.<br />

ESERCITO DELLA SALVEZZA<br />

Quartiere Generale Nazionale<br />

Via degli Apuli, 39 - 00185 Roma<br />

Tel. 0644740630 - Fax: 0644740640<br />

Capo del Comando: ten. col. Andrew Morgan<br />

www.esercitodellasalvezza.org<br />

Quartiere Generale Internazionale<br />

101 Queen Victoria Street, London EC4P 4EP<br />

Fondatore: William Booth<br />

Generale: Lyndon Buckingham<br />

DICHIARAZIONE D’INTENTI DEL <strong>GRIDO</strong> DI GUERRA<br />

<strong>Il</strong> Grido <strong>di</strong> <strong>Guerra</strong> - contro il male e l’ingiustizia è l’organo uffi ciale dell’Esercito della Salvezza.<br />

Esso è l’espressione del pensiero del nostro movimento. Pertanto ha tre obbiettivi principali:<br />

evangelizzazione, informazione sulle attività e l’Opera in Italia, informazione a livello<br />

internazionale. Questi obbiettivi saranno conseguiti me<strong>di</strong>ante la pubblicazione <strong>di</strong> brevi articoli<br />

attuali e rispondenti alla nostra cultura.<br />

Questo perio<strong>di</strong>co è associato alla<br />

Unione Stampa Perio<strong>di</strong>ca Italiana<br />

Tutte le citazioni bibliche in questo numero de “il Grido <strong>di</strong> <strong>Guerra</strong> contro il male e l’ingiustizia” sono dalla versione Nuova Riveduta<br />

ad eccezione dove specificato: D: Diodati; R: Riveduta; ND: Nuova Diodati; TILC: Interconfessionale; PEV: La Parola è Vita.<br />

Tutte le immagini utilizzate in questo numero de “il Grido <strong>di</strong> <strong>Guerra</strong> contro il male e l’ingiustizia” provengono da pixabay.com<br />

ad eccezione dove specificato.


EDITORIALE<br />

Una Buona<br />

Notizia<br />

MAGGIORE<br />

Samuel Walzer<br />

CAPO DEI PROGRAMMI<br />

E UFFICIALE DEI PROGETTI<br />

Cari lettori,<br />

Quando qualcuno viene da me e mi <strong>di</strong>ce:<br />

"Ho una buona notizia!", chiedo sempre<br />

<strong>di</strong> riflesso: "È buona per te o per me?".<br />

Nel corso della mia vita, ho imparato che ciò che<br />

il messaggero considera una "buona notizia"<br />

non deve necessariamente essere buona per me<br />

o per gli altri.<br />

Come dovrebbe essere un messaggio oggi<br />

perché sia buono per te? Quale sarebbe la "buona<br />

notizia" per te nella tua situazione attuale? E<br />

quale sarebbe una buona notizia per il nostro<br />

mondo <strong>di</strong> oggi? Ogni giorno siamo sommersi<br />

da notizie provenienti da zone <strong>di</strong> guerra. I<br />

telegiornali ci mostrano catastrofi, emergenze e<br />

problemi da tutto il mondo. Ogni giorno. Sempre.<br />

Riceviamo costantemente nuove notizie su<br />

vecchi problemi. Ciò <strong>di</strong> cui tutti abbiamo bisogno<br />

e che desideriamo è una bella notizia, una novità<br />

positiva, una buona novella.<br />

<strong>Il</strong> Natale è alle porte. È una buona notizia? Se<br />

pensiamo a un appuntamento <strong>di</strong> fine anno,<br />

alle riunioni <strong>di</strong> famiglia e al buon cibo, allora<br />

questa notizia può essere buona o meno. Ma<br />

tutto questo finirà presto e tornerà la vita <strong>di</strong><br />

tutti i giorni. Eppure nel Natale si nasconde una<br />

vera e propria buona notizia per tutti. L'origine<br />

e il vero significato del Natale è l'evento della<br />

nascita <strong>di</strong> Gesù, un avvenimento storicamente<br />

provato. Gesù Cristo è nato. La Bibbia ci <strong>di</strong>ce<br />

che Dio si è reso visibile in Gesù ed è venuto nel<br />

nostro mondo affinché potessimo entrare in un<br />

rapporto personale con lui. E quando un angelo<br />

annunciò questo evento ai pastori <strong>di</strong> Betlemme,<br />

<strong>di</strong>sse: "Non temete, perché io vi porto la buona<br />

notizia <strong>di</strong> una grande gioia che tutto il popolo<br />

avrà". (Luca 2:10)<br />

Purtroppo, il mondo è cieco a questo evento<br />

e sordo a questo messaggio. <strong>Il</strong> mondo non<br />

è interessato a Gesù, il Salvatore. E tu? Cosa<br />

dovremmo ascoltare più che il messaggio <strong>di</strong><br />

salvezza? Cosa dovrebbe interessarci <strong>di</strong> più della<br />

buona notizia del cielo? Cosa dovrebbe essere<br />

più importante per noi della vita eterna?<br />

Questo numero de' "<strong>Il</strong> Grido" è tutto de<strong>di</strong>cato a<br />

questa buona notizia. È tutto incentrato su Gesù<br />

Cristo. Con questo numero ti invitiamo non solo<br />

a celebrare il Natale, ma a prendere sul serio<br />

Gesù e ad accettare la sua offerta <strong>di</strong> salvezza.<br />

PAG. 3


Messaggio <strong>di</strong> Natale del Generale<br />

EMMANUELE:<br />

La scena era familiare. Una strada piena<br />

<strong>di</strong> luci e decorazioni festose, musica che<br />

suonava e folle <strong>di</strong> persone che si muovevano,<br />

prendendo visione <strong>di</strong> tutti i dettagli natalizi.<br />

In fondo alla strada c'era una casa relativamente<br />

buia, con solo una piccola cassetta contenente un<br />

presepe allestito sul prato. La maggior parte delle<br />

persone non si preoccupò nemmeno <strong>di</strong> visitarla.<br />

La maggior parte pensava semplicemente che<br />

l'esposizione natalizia fosse finita prima <strong>di</strong> aver<br />

raggiunto quella casa. Ma proprio lì c'era una<br />

rappresentazione visiva del significato silenzioso<br />

del Natale. Non un'esposizione appariscente. Non<br />

un insieme <strong>di</strong> luci e suoni. Solo una tranquilla<br />

attenzione su Colui che è nato per essere il nostro<br />

Salvatore.<br />

A volte mi chiedo se sia facile per noi perdere il<br />

senso <strong>di</strong> tranquillità del Natale. Anche quando<br />

esaminiamo un solo aspetto della storia del Natale,<br />

possiamo perdere il messaggio centrale <strong>di</strong> tutto<br />

ciò. Ciascuno degli scrittori dei Vangeli presenta<br />

il Natale in modo <strong>di</strong>verso. Alcuni potrebbero <strong>di</strong>re<br />

che solo Matteo e Luca includono la storia del<br />

Natale. Ma io voglio segnalarvi che ognuno dei<br />

Vangeli riporta la sua enfasi particolare.<br />

Marco, forse il più antico dei Vangeli, non riporta<br />

storie <strong>di</strong> nascita o <strong>di</strong> infanzia. Invece, il "Natale"<br />

<strong>di</strong> Marco è incorporato nelle parole iniziali, “Inizio<br />

del vangelo <strong>di</strong> Gesù Cristo Figlio <strong>di</strong> Dio.” (Marco<br />

1:1). Gesù si presenta come Figlio <strong>di</strong> Dio fin<br />

dall'inizio. Questa è la buona notizia.<br />

Anche Giovanni non contiene storie <strong>di</strong> nascita o<br />

<strong>di</strong> infanzia, ma mostra il cuore del Natale che ha<br />

origine nel cuore <strong>di</strong> Dio. La Parola fatta carne ha<br />

abitato in mezzo a noi, piena <strong>di</strong> grazia e <strong>di</strong> verità.<br />

Matteo inizia con un lungo elenco <strong>di</strong> nomi<br />

nell’albero genealogico <strong>di</strong> Gesù. È facile passare<br />

sopra a questa lista e non coglierne il significato.<br />

Vi sono incluse cinque donne che hanno tutte<br />

<strong>di</strong>mostrato una fede notevole, nonostante la<br />

società le abbia giu<strong>di</strong>cate duramente. Tamar,<br />

che ingannò il suocero per provocare una<br />

gravidanza; Rahab, una prostituta che aiutò le<br />

spie israelite; Ruth, una straniera <strong>di</strong>sprezzata;<br />

Betsabea, un’adultera; e Maria, una madre non<br />

sposata. Ognuna <strong>di</strong> esse faceva parte della storia<br />

familiare <strong>di</strong> Gesù. Se in seguito si noterà che<br />

Gesù si è identificato con i peccatori, è perché<br />

questo è “nei suoi geni”. Gesù è legato a persone<br />

PAG. 4


Dio con noi !<br />

come noi che, nonostante la peccaminosità e la<br />

fragilità umana, mostrano <strong>di</strong> avere fede. Matteo<br />

fa poi il collegamento con il fatto che Gesù è<br />

l’Emmanuele - Dio con noi, nella nostra umanità.<br />

Tutto questo avviene prima ancora che appaiano<br />

i personaggi tra<strong>di</strong>zionali del Natale, i Magi. Sono<br />

venuti a cercare Colui che è nato per essere Re.<br />

In Luca gli angeli annunciano che Gesù è il<br />

Salvatore, il Cristo il Signore. Questo annuncio<br />

non viene dato al popolo come ci si aspetterebbe,<br />

ma bensì ai pastori, spesso considerati degli<br />

emarginati religiosi a causa della natura del<br />

loro lavoro. Per loro, che vivono ai margini della<br />

società, Gesù viene come Salvatore.<br />

Ciascuno dei Vangeli presenta una versione<br />

<strong>di</strong>versa del Natale. È facile per noi essere così<br />

occupati con gli abbellimenti della storia <strong>di</strong><br />

Natale. Ciò può includere cose a cui siamo<br />

abituati, che non sono nemmeno menzionate<br />

in nessuno dei Vangeli. A volte, invece, ci sfugge<br />

il nucleo centrale e silenzioso del Natale, così<br />

come viene raccontato nelle Scritture.<br />

Quest’anno, forse, possiamo concentrarci<br />

<strong>di</strong> nuovo su ciò che i Vangeli ci in<strong>di</strong>cano<br />

effettivamente sulla venuta <strong>di</strong> Gesù. Colui<br />

che viene per coloro che sono peccatori ed<br />

emarginati. Colui che viene per essere Re. Colui<br />

che viene per essere l’Emmanuele, il Dio con noi.<br />

Colui che viene per essere il nostro Salvatore.<br />

Colui che esiste da tutta l’eternità.<br />

Insieme a tutte le altre cose che accadono in<br />

questo periodo dell’anno, possiamo concentrare<br />

i nostri cuori e le nostre menti sul nucleo centrale<br />

e silenzioso del Natale: la realtà <strong>di</strong> chi è Gesù. <strong>Il</strong><br />

Figlio <strong>di</strong> Dio. <strong>Il</strong> Verbo eterno fatto carne. <strong>Il</strong> nostro<br />

Re. Emmanuele. <strong>Il</strong> nostro Salvatore. Cristo il<br />

Signore.<br />

Con il compositore, <strong>di</strong>ciamo: “Vieni a noi, rimani<br />

con noi, nostro Signore Emmanuel” 1.<br />

Che Dio vi bene<strong>di</strong>ca in questo periodo natalizio e<br />

per tutto il prossimo anno.<br />

1 “O little town of Betlehem” <strong>di</strong> Phillips Brooks e Lewis Redner. Canto natalizio del 1868. (ndt)<br />

GENERALE<br />

Lyndon Buckingham<br />

PAG. 5


<strong>Il</strong> Primog<br />

Ho un fratello e una sorella più<br />

giovani <strong>di</strong> me. Sono il primogenito<br />

<strong>di</strong> mamma e papà. Crescendo ho<br />

realizzato che, essere il primogenito<br />

significava semplicemente essere il figlio<br />

più grande della nostra famiglia. Tuttavia,<br />

in alcune culture, soprattutto nelle società<br />

patriarcali, il ruolo del primogenito ha un<br />

significato sociale. <strong>Il</strong> primogenito gode <strong>di</strong><br />

alcuni privilegi e responsabilità.<br />

preminente <strong>di</strong> Gesù nella creazione <strong>di</strong> Dio,<br />

alla sua posizione superiore, al suo posto<br />

predominante, al suo status supremo.<br />

Cristo è il primogenito <strong>di</strong> tutta la creazione<br />

in quanto Figlio eterno <strong>di</strong> Dio. È nato<br />

nell’umanità come perfetto Figlio dell’uomo.<br />

“La Parola è <strong>di</strong>ventata carne e ha abitato<br />

per un tempo fra <strong>di</strong> noi” (Giovanni 1:14), che<br />

lo rende primo per importanza e per status,<br />

primogenito <strong>di</strong> tutta la creazione.<br />

In Luca 2:7 leggiamo <strong>di</strong> Maria e della nascita<br />

<strong>di</strong> Gesù Cristo. Luca racconta che “ella <strong>di</strong>ede<br />

alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò,<br />

e lo coricò in una mangiatoia, perché non<br />

c'era posto per loro nell'albergo”. All'epoca<br />

della nascita <strong>di</strong> Gesù, il fatto <strong>di</strong> essere il<br />

primogenito aveva un significato sociale.<br />

Tuttavia, invece <strong>di</strong> considerare le implicazioni<br />

culturali dello status <strong>di</strong> primogenito<br />

<strong>di</strong> Gesù per Maria, vorrei considerare il<br />

termine "primogenito" da un punto <strong>di</strong> vista<br />

teologico più ampio e interpretare il titolo <strong>di</strong><br />

“primogenito” <strong>di</strong> Gesù da una prospettiva<br />

biblica.<br />

Giovanni inizia il suo racconto evangelico<br />

affermando che: “Nel principio era la Parola,<br />

la Parola era con Dio, e la Parola era Dio”<br />

(Giovanni 1:1). Gesù (la Parola) è Dio il Figlio.<br />

“Essa era nel principio con Dio” (Giovanni 1:2).<br />

Nella sua lettera alla Chiesa <strong>di</strong> Colosse,<br />

l’apostolo Paolo scrive a proposito <strong>di</strong> Gesù<br />

Cristo che: “Egli è l’immagine del Dio<br />

invisibile, il primogenito <strong>di</strong> ogni creatura”<br />

(Colossesi 1:15).<br />

Paolo non intendeva <strong>di</strong>re che la parola<br />

“primogenito” si riferisse a un momento<br />

particolare nel tempo. <strong>Il</strong> Figlio <strong>di</strong> Dio non<br />

creato è da sempre e per sempre. La parola<br />

“primogenito” si riferisce alla posizione<br />

PAG. 6


enito<br />

TENENTE COLONNELLO<br />

Andrew Morgan<br />

CAPO DEL TERRITORIO<br />

Dio Figlio non ha avuto un inizio. Non è stato<br />

creato, ma è sempre stato parte della Trinità<br />

con Dio Padre e Dio Spirito Santo. In quanto<br />

parte della Trinità, Gesù è in eterno.<br />

“Ogni cosa è stata fatta per mezzo <strong>di</strong> lei;<br />

e senza <strong>di</strong> lei neppure una delle cose fatte<br />

è stata fatta” (Giovanni 1:3). Gesù ha creato<br />

tutto e in Lui tutto si tiene insieme.<br />

Quando l’apostolo Paolo afferma<br />

giustamente che il figlio primogenito <strong>di</strong><br />

Maria, Gesù, è il primogenito <strong>di</strong> tutta la<br />

creazione, sta affermando che Gesù Cristo<br />

è il primo per importanza rispetto a tutta la<br />

sua creazione.<br />

Matteo racconta come i Magi trovarono il re<br />

appena nato. “Entrati nella casa, videro il<br />

bambino con Maria, sua madre; prostratisi,<br />

lo adorarono” (Matteo 2:11). Oggi siamo<br />

invitati ad adorare il primogenito <strong>di</strong> tutta la<br />

creazione, Gesù Cristo. “<strong>Il</strong> quale, pur essendo<br />

in forma <strong>di</strong> Dio, non considerò l’essere<br />

uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi<br />

gelosamente, ma svuotò se stesso,<br />

prendendo forma <strong>di</strong> servo, <strong>di</strong>venendo<br />

simile agli uomini; trovato esteriormente<br />

come un uomo, umiliò se stesso, facendosi<br />

ubbi<strong>di</strong>ente fino alla morte, e alla morte<br />

<strong>di</strong> croce. Perciò Dio lo ha sovranamente<br />

innalzato e gli ha dato il nome che è al <strong>di</strong><br />

sopra <strong>di</strong> ogni nome, affinché nel nome <strong>di</strong><br />

Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla<br />

terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi<br />

che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria <strong>di</strong><br />

Dio Padre” (Filippesi 2:6-11).<br />

Che in questo Natale possiamo proclamare il<br />

nome <strong>di</strong> Gesù e piegare le nostre ginocchia,<br />

riconoscendo che tutta la creazione è<br />

soggetta alla Sua autorità, in quanto<br />

primogenito <strong>di</strong> tutto il creato.<br />

Una preghiera: Gesù, riconosciamo il tuo<br />

posto <strong>di</strong> preminenza come primogenito<br />

su tutta la creazione. Grazie, Gesù, per<br />

essere venuto nel mondo, che tu hai creato,<br />

primogenito <strong>di</strong> tua madre Maria, <strong>di</strong>ventando<br />

uno <strong>di</strong> noi, pagando la pena <strong>di</strong> morte<br />

per il nostro peccato, affinché potessimo<br />

riconciliarci con te. Tu sei il primogenito <strong>di</strong><br />

tutta la creazione e davanti a te ci inchiniamo<br />

in riverente adorazione e lode. AMEN.<br />

PAG. 7


Anche quest'ANNO<br />

in FAMIGLIA<br />

VENITE FEDELI gioiosi e festanti,<br />

Venite, esultanti: è nato il Signor!<br />

<strong>Il</strong> Figlio <strong>di</strong> Dio fanciullo s'è fatto,<br />

Compiendo il riscatto dell'uom peccatore,<br />

Compiendo il riscatto dell'uom peccator.<br />

Un debol fanciullo la gente in Lui vede,<br />

Ma in Lui, per la fede, il Cristo scorgiam.<br />

L'eterna Parola in Lui s'è incarnata:<br />

Con mente umiliata, fratelli, adoriamo,<br />

Con mente umiliata, fratelli, adoriam.<br />

Gli angelici cori con giubilo santo<br />

Un fervido canto intonan lassù:<br />

“Nell'alto dei cieli sia lode al Signore;<br />

Sian pace ed amore per l'uomo quaggiù,<br />

Sian pace ed amore per l'uomo quaggiù.<br />

ARIA DEL SEC. 18° (DA UN MS. DEL 174)<br />

DIN DON SENTO DA LONTAN un suono <strong>di</strong> campane<br />

Din don splende il ciel lassù al canto celestiale<br />

GLORIA! OSANNA IN EXCELSIS!<br />

GLORIA! OSANNA IN EXCELSIS!<br />

Dopo poco assai più giù si sente risuonare<br />

“Alleluia alleluia!” la gente vuol cantare<br />

GLORIA! OSANNA IN EXCELSIS!<br />

GLORIA! OSANNA IN EXCELSIS!<br />

Innalziamo un canto allor: è nato il Redentore<br />

Con la voce e con il cuor lo<strong>di</strong>amo il Salvatore<br />

PAG. 8<br />

GLORIA! OSANNA IN EXCELSIS!<br />

GLORIA! OSANNA IN EXCELSIS!<br />

TITOLO ORIGINALE: DING DONG MERRILY ON HIGH<br />

G.R. WOODWARD<br />

BRANLE DEL 'OFFICIAL FROM THOINOT ARBEAU'S ORCHESOGRAPHIE (1588)


vi invitiamo a CANTARE<br />

nei giorni del<br />

Natale<br />

<strong>Il</strong> 1° ottobre <strong>di</strong> quest’anno, la magg. Joy Webb è stata Promossa alla Gloria. Aveva 91 anni. Nata nel 1932,<br />

era cresciuta in una famiglia cristiana e attiva dell'Esercito della Salvezza, i cui genitori erano ufficiali.<br />

Durante l'infanzia è stata circondata da un'influenza musicale, che ha portato molti frutti nella sua vita<br />

e nel suo ministero.<br />

Tra i tanti canti scritti da Joy Webb, ce ne sono anche alcuni natalizi. Riportiamo qui sotto uno <strong>di</strong> essi,<br />

tradotto in italiano<br />

NOTTE DI NATAL ... Notte <strong>di</strong> Natal …<br />

Fu una notte <strong>di</strong> splendor quando nacque Lui<br />

Sopra il fieno, nell'oscurità<br />

Nel ciel, col suo chiaror una stella c'è:<br />

in<strong>di</strong>ca la strada che conduce a Lui.<br />

E LE CAMPANE SUONANO, E TUTTI IN CIELO CANTANO<br />

PER L'EMMANUEL, RE DEL MONDO INTER<br />

E LE CAMPANE SUONANO, E TUTTI IN CIELO CANTANO<br />

PER L'EMMANUEL, RE DEL MONDO INTER<br />

I pastori accorrono per veder Gesù<br />

La cometa guida il lor cammin<br />

Nell'umil stalla Ei sta, solo un bimbo Egli è<br />

Ma nel Suo futuro la speranza c'è<br />

E LE CAMPANE SUONANO, E TUTTI IN CIELO CANTANO<br />

PER L'EMMANUEL, RE DEL MONDO INTER<br />

E LE CAMPANE SUONANO, E TUTTI IN CIELO CANTANO<br />

PER L'EMMANUEL, RE DEL MONDO INTER<br />

TITOLO ORIGINALE: A STARRY NIGHT<br />

TESTI E MUSICA JOY WEBB<br />

© 1994 SALVATIONIST PUBLISHING & SUPPLIES LTD.<br />

PAG. 9


La Storia delicata <strong>di</strong><br />

animali in marcia verso il<br />

Sono un asino da soma, oggi è stata<br />

una giornata dura <strong>di</strong> quelle che non<br />

dovrebbero mai partire, ho la schiena<br />

a pezzi. Ho trasportato tanta legna da<br />

non ricordare più quanti viaggi ho fatto. Sono<br />

stato scelto: ho un compito molto importante.<br />

Stasera, con i miei amici devo riscaldare la<br />

capanna nella quale nascerà Gesù, si, proprio<br />

Lui. Non aver trovato un posto nelle locande<br />

del paese è una vergogna. I suoi genitori<br />

hanno trovato riparo presso Betlemme,<br />

nella capanna del vecchio Abilio. Talvolta gli<br />

umani sono proprio senza cuore, non dare<br />

assistenza ad una donna in quelle con<strong>di</strong>zioni<br />

lasciando un neonato al freddo della notte è<br />

inaccettabile.<br />

Procedo con passo lento ma costante verso<br />

l’appuntamento con i miei due amici. Abbiamo<br />

una missione importante da svolgere, mi<br />

chiedo sinceramente cosa può assicurare<br />

una mucca come me? Non importa bisogna<br />

ubbi<strong>di</strong>re. Ho cercato, presso la fontana fuori<br />

dal villaggio, <strong>di</strong> darmi una sciacquata per<br />

togliere <strong>di</strong> dosso un po' <strong>di</strong> olezzo <strong>di</strong> stalla. Devo<br />

presentarmi nella mia forma migliore. Prima<br />

<strong>di</strong> partire dalla stalla il mormorio era forte,<br />

ascoltavo le anziane del gruppo comunicare<br />

animatamente tra <strong>di</strong> loro, si in<strong>di</strong>gnavano<br />

muggendo <strong>di</strong> fronte alla maleducazione degli<br />

esseri umani. Ricordo <strong>di</strong>stintamente la voce<br />

<strong>di</strong> mia madre sussurrare delicatamente<br />

all’in<strong>di</strong>rizzo della sorella: sono in pena per<br />

questo bambino, speriamo bene.<br />

<strong>Il</strong> sole è ancora alto quando il mio padrone<br />

decide <strong>di</strong> lavare accuratamente il mio vello<br />

<strong>di</strong> pecora facendolo <strong>di</strong>ventare bianco come<br />

neve. Ci chiama per nome, li ricorda tutti,<br />

uno ad uno. Riconosco la sua voce tra mille,<br />

sempre gentile con noi. Quando vaghiamo nei<br />

pascoli, non ci stacca gli occhi <strong>di</strong> dosso teme<br />

che ci possiamo perdere. Ha ragione, deve<br />

essere guar<strong>di</strong>ngo frenando la spensieratezza<br />

della nostra gioventù, <strong>di</strong>mentichiamo troppo<br />

spesso i nostri compiti. <strong>Il</strong> padrone è un buon<br />

pastore perché non abbandona mai le pecore.<br />

Oggi, pero, non si può sbagliare. Insieme agli<br />

altri amici dobbiamo dare tutta l’assistenza<br />

necessaria affinché questa notte risplenda<br />

per l’Eternità.<br />

Proce<strong>di</strong>amo felici e sicuri verso la capanna,<br />

è tutto pronto, quasi. La culla, ancora vuota<br />

è in trepidazione per accogliere. <strong>Il</strong> tempo si<br />

sta per compiere, l’umanità perduta avrà il<br />

suo Redentore, Gesù il Signore.<br />

Dobbiamo provare le posizioni per l’ultima<br />

volta per non sbagliare, menomale che il<br />

nostro regista è bravissimo.<br />

Guar<strong>di</strong>amo gli esseri umani accorsi alla<br />

grotta, secondo noi non capiscono fino in<br />

fondo chi hanno <strong>di</strong> fronte, ci fanno quasi<br />

tenerezza.<br />

Quando la stella illumina la capanna, Gesù,<br />

guarda i presenti e li ama, non potrebbe<br />

essere altrimenti.<br />

Franco Paone


&me<br />

Antonio Casula<br />

Soldato Corpo <strong>di</strong> Firenze<br />

1. Qual è stato il tuo primo contatto con<br />

l’Esercito della Salvezza?<br />

A Roma quando ero ospite del Centro Sociale<br />

Virgilio Paglieri dell'Esercito della Salvezza<br />

2 Cosa ti ha fatto decidere <strong>di</strong> frequentare<br />

l’Esercito?<br />

<strong>Il</strong> fatto che c’è un rapporto paritario e <strong>di</strong> rispetto<br />

reciproco che si instaura tra chi frequenta e il<br />

Responsabile della comunità.<br />

3. Che lavoro fai?<br />

Sono pensionato e, come Soldato (membro)<br />

dell'EdS, collaboro alle varie attività.<br />

4. Qual è la cosa più interessante del tuo lavoro?<br />

E la più frustrante?<br />

La cosa più interessante è che posso esprimere<br />

liberamente il mio pensiero rispettando le<br />

opinioni altrui. La più frustrante è constatare che<br />

il rapporto dell'essere umano nei confronti <strong>di</strong> Dio<br />

e la chiesa è cambiato e ci si sente impotenti non<br />

facendo mai abbastanza per riportare le persone<br />

al nostro Signore Gesù Cristo.<br />

5. Cosa vorresti cambiare dell’Esercito?<br />

Gli Ufficiali dell'Esercito della Salvezza ricevono<br />

degli Or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Marcia, ossia cambiano dopo un<br />

certo periodo la loro sede operativa; ecco… vorrei<br />

che fossero lasciati più a lungo possibile per<br />

portare a termine un qualsiasi progetto.<br />

6. Quale potrebbe essere il motto della tua<br />

vita?<br />

Ama Dio e lui continuerà ad amare te!<br />

7. Se potessi avere una scorta illimitata <strong>di</strong><br />

qualcosa, cosa vorresti?<br />

Pazienza, e tanta, in un mondo che va a rotoli!<br />

8. Cosa ti piace fare nel tempo libero?<br />

Quello che mi piace (e lo faccio già) è leggere la Bibbia<br />

e poi scrivere le mie riflessioni su quanto ho letto.<br />

9. Qual è il tuo versetto preferito?<br />

“A che serve, fratelli miei, <strong>di</strong>re che avete fede e<br />

siete cristiani, se non lo provate con i fatti? Come<br />

può una fede del genere salvare qualcuno?” (La<br />

Bibbia, Giacomo 2:14 – La Parola è Vita)<br />

10. Qual è il tuo canto cristiano preferito?<br />

Ne ho molti, ma quello che più mi rispecchia<br />

è l'inno 150 - “Questo è sempre il canto mio, il<br />

Signore mi salvò”!<br />

11. Se potessi eliminare una cosa dal mondo,<br />

quale sarebbe?<br />

Sono tante le cose che vorrei eliminare ma in<br />

particolare è la pedofilia e l'arrogante falsità <strong>di</strong> chi<br />

governa questo mondo.<br />

12. Se potessi incontrare un personaggio<br />

storico, quale sarebbe?<br />

Sicuramente Sandro Pertini, un uomo politico<br />

<strong>di</strong> grande valore, e come Presidente della<br />

Repubblica ha saputo <strong>di</strong>rigere i politici della sua<br />

epoca e a far rispettare gli italiani.<br />

13. A parte la Bibbia, quale libro vorresti avere<br />

su un’isola deserta?<br />

"L'Isola del tesoro".<br />

14. Qual è il consiglio migliore che tu abbia mai<br />

ricevuto?<br />

Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi.<br />

15. Qual è la cosa più preziosa che possie<strong>di</strong>?<br />

L'amore <strong>di</strong> Gesù che mi ha risollevato dai<br />

fallimenti che la vita a volte ci mette davanti.<br />

PAG. 11


AzioniCoraggiose<br />

Tutti conosciamo la tristissima fiaba della<br />

piccola fiammiferaia… o no?<br />

Hans Christian Andersen scrisse <strong>di</strong> questa<br />

bambina proveniente da una famiglia povera<br />

e costretta a vendere fiammiferi a Capodanno,<br />

senza scarpe, intirizzita nelle strade deserte a<br />

causa del freddo pungente.<br />

La bambina accende alcuni fiammiferi nel vano<br />

tentativo <strong>di</strong> riscaldarsi e, alla fine, muore <strong>di</strong> freddo<br />

e viene ritrovata l’indomani dai passanti.<br />

In quest’ultimo numero de <strong>Il</strong> Grido <strong>di</strong> <strong>Guerra</strong><br />

del <strong>2023</strong> vorrei raccontarvi la storia <strong>di</strong> alcune<br />

fiammiferaie <strong>di</strong> fine ‘800 a Londra, che<br />

cominciarono a scioperare a causa della<br />

mancanza <strong>di</strong> sicurezza sul lavoro, salari miseri<br />

e gravi conseguenze sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute<br />

per l’inalazione <strong>di</strong> fosforo bianco, che provocava<br />

la necrosi della man<strong>di</strong>bola. I primi sintomi <strong>di</strong><br />

questa terribile malattia erano mal <strong>di</strong> denti e<br />

sintomi influenzali e quin<strong>di</strong>, quando qualche<br />

ragazza lamentava dolori ai denti, veniva<br />

imme<strong>di</strong>atamente licenziata.<br />

L’idea <strong>di</strong> aprire una fabbrica <strong>di</strong> fiammiferi che<br />

non mettesse a rischio le lavoratrici ebbe origine<br />

da Frank Smith, un membro dell’Esercito della<br />

Salvezza in contatto con il movimento operaio<br />

ra<strong>di</strong>cale, il quale fu nominato <strong>di</strong>rettore dell'Opera<br />

Sociale dell’Esercito della Salvezza nel 1890.<br />

La fabbrica fu aperta a Londra nel 1891 sotto il<br />

commissario Elijah Cadman, che quell'anno<br />

aveva sostituito Smith come <strong>di</strong>rettore dell'Opera<br />

Sociale. I fiammiferi erano prodotti in con<strong>di</strong>zioni<br />

approvate dai sindacati e senza l'uso <strong>di</strong> sostanze<br />

chimiche pericolose.<br />

I fiammiferi <strong>di</strong>vennero presto oggetto <strong>di</strong> una<br />

campagna <strong>di</strong> sensibilizzazione dei consumatori<br />

dell'Esercito della Salvezza. La stampa salutista<br />

sosteneva che nessun membro, conoscendo<br />

gli orrori della sudorazione e della man<strong>di</strong>bola,<br />

avrebbe dovuto usare altri tipi <strong>di</strong> fiammiferi,<br />

inclusi quelli prodotti in altri Paesi, come la Svezia<br />

o la Germania, in parte perché la loro provenienza<br />

non poteva essere garantita e in parte perché si<br />

sosteneva che la concorrenza straniera avrebbe<br />

aumentato la pressione sui lavoratori inglesi.<br />

Sebbene il benessere dei lavoratori fosse un<br />

argomento importante, i fiammiferi erano anche<br />

pubblicizzati come più sicuri per l'utente rispetto<br />

agli onnipresenti fiammiferi "strike anywhere".<br />

Praticamente ogni numero della Darkest<br />

England Gazette (pubblicazione dell’Esercito)<br />

conteneva almeno una pubblicità dei fiammiferi<br />

salutisti.<br />

Questo fu il primo passo per promuovere ambienti<br />

lavorativi più sicuri per gli operai e l’innalzamento<br />

degli standard <strong>di</strong> vita per l’intera industria.<br />

Sulla scatola <strong>di</strong> fiammiferi, che si chiamavano<br />

“Lights in the darkest England” (Luci<br />

nell’Inghilterra più oscura) si poteva leggere<br />

questo:<br />

Perché dovreste comprare i fiammiferi<br />

dell’Esercito?<br />

1. Per aumentare i salari dei <strong>di</strong>pendenti delle<br />

fabbriche <strong>di</strong> fiammiferi.<br />

2. Per lottare contro lo sfruttamento.<br />

3. Per aiutare i poveri a mantenersi attraverso il<br />

lavoro.<br />

PAG. 12


Più<br />

Veloci<br />

TENENTE AUS.<br />

<strong>Il</strong>aria Castaldo<br />

RESPONSABILE DEL CORPO<br />

ATENA LUCANA<br />

STORIA DELLʼESERCITO DELLA SALVEZZA<br />

In un Grido <strong>di</strong> <strong>Guerra</strong> del 1886, William Booth<br />

scriveva:<br />

Dicono che an<strong>di</strong>amo troppo veloci! ... Ai nostri<br />

nemici non piace la nostra velocità e i nostri<br />

amici ne hanno paura. … Se si lamentassero<br />

che non an<strong>di</strong>amo abbastanza veloci, potrei<br />

capirli.… Se i nostri amici si riunissero e <strong>di</strong>cessero:<br />

"Perché non aumentate la velocità? … avete<br />

un modo meraviglioso <strong>di</strong> raggiungere le<br />

masse. Avete realizzato ciò che nessun'altra<br />

organizzazione ha fatto. Potete adattarvi a<br />

tutti i popoli, Paesi e climi. Perché non andate<br />

avanti più velocemente? Perché non addestrate<br />

più cadetti, non inviate più ufficiali, non date<br />

la caccia a più peccatori, ubriaconi e donne<br />

depravate? Andate più veloci, fate più strada!".<br />

Mi sembra che questo sarebbe il modo naturale<br />

<strong>di</strong> parlare sia per i nemici che per gli amici. Ma<br />

no! <strong>Il</strong> grido non è "Vai più veloce!", ma "Vai troppo<br />

veloce!". Cosa vogliono <strong>di</strong>re?<br />

Possiamo andare troppo veloci, miei compagni,<br />

nel salvare le anime? … Nessun soldato<br />

dell'Esercito della Salvezza farebbe una domanda<br />

del genere.<br />

Alcuni ci avvertono: "Ma la grande velocità<br />

comporta dei pericoli". Forse, ma non è detto; e<br />

anche se fosse, mi rifiuto <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire la velocità<br />

per evitare il rischio. Se vale la pena fare questa<br />

cosa, facciamola con tutte le nostre forze. Si <strong>di</strong>ce:<br />

"Ma se si va avanti <strong>di</strong> questo passo, arriverà il<br />

crollo". Ebbene, forse arriverà. Forse Dio lascerà<br />

che il <strong>di</strong>avolo e coloro che lo aiutano <strong>di</strong>struggano<br />

l'Esercito della Salvezza. Hanno “<strong>di</strong>strutto” Gesù<br />

Cristo. Ci furono calunnie, sommosse e ferite che<br />

terminarono con la crocifissione. Allora un gran<br />

numero <strong>di</strong> persone guardò e <strong>di</strong>sse: "Ve l'avevo<br />

detto!". Anche se <strong>di</strong>struggeranno l'Esercito della<br />

Salvezza, ci sarà un gran numero <strong>di</strong> persone che<br />

guarderà e <strong>di</strong>rà la stessa cosa. …<br />

La salvezza viaggia forse veloce come il peccato?<br />

Guardate come si <strong>di</strong>ffonde la malvagità. Si tratta<br />

<strong>di</strong> un fuoco <strong>di</strong> prateria che <strong>di</strong>vora tutto ciò che lo<br />

precede. La salvezza tiene il passo con la nostra<br />

popolazione in continua crescita?<br />

ANDIAMO PIÙ VELOCI! Dobbiamo aumentare la<br />

velocità se vogliamo stare al passo con i desideri<br />

del Cuore Onnipotente dell'Amore che vuole che<br />

tutti gli uomini siano salvati. Dobbiamo andare più<br />

veloci se vogliamo partecipare all'adempimento<br />

delle profezie. Leggete il sessantesimo capitolo<br />

<strong>di</strong> Isaia e pensate alla velocità che si deve<br />

raggiungere prima che tutto ciò si realizzi. …<br />

Compagni, il Generale ha dato l'or<strong>di</strong>ne a ogni<br />

Paese, a ogni Divisione, a ogni Corpo e a ogni<br />

soldato <strong>di</strong> avanzare. <strong>Il</strong> ritmo del passato non deve<br />

essere uno standard per il futuro. Dobbiamo<br />

andare più veloci. Ostacoli, <strong>di</strong>fficoltà e nemici<br />

saranno spazzati via davanti a noi, e le bocche<br />

<strong>di</strong> coloro che ci condannano saranno chiuse per<br />

sempre davanti al Signore.<br />

"I vostri giorni al meglio non possono essere<br />

molto lunghi, quin<strong>di</strong> usateli al meglio delle<br />

vostre capacità per la gloria <strong>di</strong> Dio e il beneficio<br />

della vostra generazione".<br />

William Booth<br />

PAG. 13


Apocalisse<br />

“Fui rapito dallo Spirito nel giorno del Signore, e u<strong>di</strong>i <strong>di</strong>etro a me una voce potente come il suono <strong>di</strong><br />

una tromba, che <strong>di</strong>ceva: - Quello che ve<strong>di</strong>, scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese: a Efeso, a<br />

Smirne, a Pergamo, a Tiatiri, a Sar<strong>di</strong>, a Filadelfia e a Lao<strong>di</strong>cea. - Io mi voltai per vedere chi mi stava<br />

parlando. Come mi fui voltato, vi<strong>di</strong> sette candelabri d'oro e, in mezzo ai sette candelabri, uno simile<br />

a un figlio d'uomo, vestito con una veste lunga fino ai pie<strong>di</strong> e cinto <strong>di</strong> una cintura d'oro all'altezza<br />

del petto. <strong>Il</strong> suo capo e i suoi capelli erano bianchi come lana can<strong>di</strong>da, come neve; i suoi occhi erano<br />

come fiamma <strong>di</strong> fuoco; i suoi pie<strong>di</strong> erano simili a bronzo incandescente, arroventato in una fornace,<br />

e la sua voce era come il fragore <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> acque. Nella sua mano destra teneva sette stelle; dalla<br />

sua bocca usciva una spada a due tagli, affilata, e il suo volto era come il sole quando risplende in<br />

tutta la sua forza. Quando lo vi<strong>di</strong>, cad<strong>di</strong> ai suoi pie<strong>di</strong> come morto. Ma egli pose la sua mano destra<br />

su <strong>di</strong> me, <strong>di</strong>cendo: - Non temere, io sono il primo e l'ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo<br />

per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e del soggiorno dei morti”.<br />

La visione del Cristo Glorificato, con cui si apre<br />

il libro dell’Apocalisse, vuole impressionarci,<br />

coinvolgendoci nello stato d’animo del<br />

veggente Giovanni. Le variopinte immagini,<br />

tratte dall’Antico Testamento, che compongono<br />

questo elaborato mosaico, vogliono dare vita a<br />

un’esplosione <strong>di</strong> luci, suoni e colori, per evocare<br />

in noi il sentimento <strong>di</strong> stupore, per non <strong>di</strong>re<br />

<strong>di</strong> smarrimento, che ha colto Giovanni: come<br />

resistere impassibili <strong>di</strong> fronte alla gloria <strong>di</strong> Dio,<br />

una gloria che non è possibile immaginare o a<br />

descrivere, se non attraverso delle impressioni?<br />

La rappresentazione del Glorificato ci porta<br />

lontano dagli stereotipi su Gesù a cui oggi siamo<br />

abituati, rimandandoci piuttosto all’iconografia<br />

me<strong>di</strong>evale del Cristo onnipotente, che deriva<br />

principalmente dall’Apocalisse. Siamo infatti<br />

assuefatti ad immagini confortanti, rassicuranti: il<br />

bambino che nasce in una stalla, il profeta ispirato<br />

che pre<strong>di</strong>ca alle folle, animato da un irresistibile<br />

amore per un’umanità perduta, affettuosa guida<br />

<strong>di</strong> gregge <strong>di</strong>sperso e spaventato… Tutto questo<br />

è biblicamente corretto, naturalmente, ma allo<br />

stesso tempo è anche unilaterale: non vi sembra<br />

Non temere, io sono<br />

il primo e l'ultimo,<br />

e il vivente.


1:10-18<br />

Eric Noffke<br />

BIBLISTA E PASTORE<br />

un Gesù un po’ troppo addomesticato ai nostri<br />

gusti contemporanei? Se è vero che egli fu il<br />

Buon Pastore, è anche vero che in quella persona<br />

semplice ma autorevole noi incontriamo il<br />

Signore del mondo, il giu<strong>di</strong>ce universale, l’unica<br />

forma visibile che Dio ha voluto donarci per<br />

conoscerlo. Contemplare l’immagine del Cristo<br />

onnipotente è in<strong>di</strong>spensabile, per capire il Gesù<br />

umiliato sulla croce. L’uno non ha senso senza<br />

l’altro.<br />

Per noi donne e uomini prigionieri del Male,<br />

quest’affermazione è <strong>di</strong> importanza primaria. La<br />

consapevolezza che il crocifisso e il Glorificato<br />

sono la stessa persona ci permette <strong>di</strong> ricevere<br />

e <strong>di</strong> portare al mondo un annuncio <strong>di</strong> speranza<br />

autentica ed efficace. "Io sono il primo e<br />

l’ultimo", <strong>di</strong>ce il Risorto al veggente: in altre<br />

parole, a me appartiene l’ultima parola, e questa<br />

è una parola <strong>di</strong> vita. Di fronte alla gloria <strong>di</strong> Dio,<br />

le miserie umane crollano e il Male è sconfitto,<br />

proprio come Giovanni sviene <strong>di</strong> fronte alla<br />

manifestazione dell’Agnello <strong>di</strong> Dio. Quando il<br />

Signore si mostra nella sua gloria, noi veniamo<br />

meno; ma non restiamo a terra, senza forze, come<br />

morti. Gesù tende la mano a Giovanni e gli <strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> non avere paura. Perché per lui e per noi tutto<br />

quello splendore si traduce in amore, in salvezza,<br />

e quin<strong>di</strong> in speranza che avvolge la nostra vita<br />

recandoci conforto e nuove energie.<br />

E pensare che per molto meno, cioè per la violenza<br />

degli esseri umani, noi restiamo troppo spesso<br />

prostrati e timorosi… Eppure nell’annuncio del<br />

Gesù che nasce, del Dio che si fa vicino nella sua<br />

gloria, noi dovremmo trovare il coraggio <strong>di</strong> chi<br />

sa chi è colui che veramente ha l’ultima parola.<br />

Se questa appartiene a Dio, e per noi è così,<br />

come possiamo non alzarci in pie<strong>di</strong> e prendere<br />

posizione contro il male che ci circonda, contro<br />

la violenza e l’ingiustizia, contro l’oppressione<br />

e la povertà? <strong>Il</strong> Natale che presto festeggeremo<br />

ci invita proprio a guardare a quel bambino<br />

che nasce in umili con<strong>di</strong>zioni nella periferia del<br />

mondo e vedere in lui il Signore del mondo,<br />

colui che ha in mano il destino dell’umanità,<br />

che allunga la mano verso <strong>di</strong> noi e ci invita a<br />

non temere e a vivere la nostra vocazione con<br />

coraggio. Nel paradosso dell’evangelo della<br />

croce e della glorificazione del Risorto sta la forza<br />

<strong>di</strong> una Parola in grado <strong>di</strong> cambiare le vite e <strong>di</strong><br />

trasformare il creato.


PROPOSTA DI LETTURA<br />

DESCRIZIONE<br />

L’Avvento esiste per adorare Gesù. È un periodo <strong>di</strong><br />

tempo per preparare i nostri cuori alla gloria del giorno<br />

<strong>di</strong> Natale mentre celebriamo la venuta dell’eterno Dio<br />

nella nostra fragile umanità.<br />

Queste venticinque me<strong>di</strong>tazioni <strong>di</strong> John Piper<br />

hanno l’obiettivo <strong>di</strong> aiutarci a porre Cristo al centro<br />

dell’Avvento.<br />

Quale ricca bene<strong>di</strong>zione poterci fermare per <strong>di</strong>eci<br />

minuti e leggere questi pensieri sulla nascita del<br />

nostro Signore Gesù, riposarci, gioire, adorare e<br />

ripartire incoraggiati!<br />

PREZZO: 5,00€<br />

www.clcitaly.com<br />

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