il GRIDO - Marzo - Aprile 2024
- No tags were found...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Anno LXIV | N.864<br />
LIBERAZIONE<br />
PERSONALE<br />
editoriale<br />
L’ULTIMA PAROLA<br />
A PASQUA<br />
messaggio del Generale<br />
DONNE!<br />
Catherine Booth<br />
e egualitarismo<br />
CRISTO<br />
VIVE IN ME!<br />
testimonianza<br />
COLONNELLA<br />
PROSPERA FIGLIOLA<br />
chi siamo<br />
GESÙ E<br />
MARIA MADDALENA<br />
incontri con Gesù<br />
Periodico dell’Esercito della Salvezza | <strong>Marzo</strong> - Apr<strong>il</strong>e <strong>2024</strong>
Anno LXIV | Numero 864 | <strong>Marzo</strong> - Apr<strong>il</strong>e <strong>2024</strong><br />
IN QUESTO NUMERO<br />
03 | LIBERAZIONE PERSONALE<br />
04 | L'ULTIMA PAROLA A PASQUA<br />
06 | DONNE!<br />
07 | VA' E FA' QUALCOSA<br />
08 | DIVENTA UNA PERSONA NUOVA!<br />
09 | POSTER DA STACCARE<br />
10 | CRISTO VIVE IN ME!<br />
12 | COLONNELLA PROSPERA FIGLIOLA<br />
14 | GESÙ E MARIA MADDALENA<br />
DICHIARAZIONE DI MISSIONE DELL’ESERCITO DELLA SALVEZZA<br />
L’Esercito della Salvezza, un movimento internazionale, è una parte evangelica della Chiesa<br />
cristiana universale.<br />
Il suo Messaggio si basa sulla Bibbia. Il suo Ministero è motivato dall'amore di Dio.<br />
La sua Missione è quella di predicare <strong>il</strong> Vangelo di Gesù Cristo e di andare incontro ai bisogni<br />
dell'umanità nel Suo nome, senza alcuna discriminazione.<br />
DICHIARAZIONE D’INTENTI<br />
Il Grido di Guerra contro <strong>il</strong> male e l’ingiustizia è l’organo ufficiale dell’Esercito della Salvezza.<br />
Esso è l’espressione del pensiero del nostro movimento. Pertanto ha tre obbiettivi principali:<br />
evangelizzazione, informazione sulle attività e l’Opera in Italia, informazione a livello<br />
internazionale. Questi obbiettivi saranno conseguiti mediante la pubblicazione di brevi articoli<br />
attuali e rispondenti alla nostra cultura<br />
IL <strong>GRIDO</strong> di guerra contro <strong>il</strong> male e l’ingiustizia<br />
Organo ufficiale dell’Esercito della Salvezza<br />
Dir. Responsab<strong>il</strong>e: Ten. Col. Massimo Tursi<br />
Team Editoriale: Redattore Magg. Samuel<br />
Walzer, Magg. Virginia Pavoni, Ten. Aus. Ilaria Castaldo<br />
Progetto Grafico: Cap. Luigi Capuano<br />
Reg. Trib. N°8143 del 26/06/1961<br />
IBAN IT 67 S 02008 03284 000102712418<br />
ESERCITO DELLA SALVEZZA<br />
Quartiere Generale Nazionale<br />
Via degli Apuli, 39 - 00185 Roma<br />
Tel. 0644740630 - Fax: 0644740640<br />
Capo del Territorio: Ten. Col. Andrew Morgan<br />
www.esercitodellasalvezza.org<br />
THE SALVATION ARMY<br />
Quartiere Generale Internazionale<br />
101 Queen Victoria Street, London EC4P 4EP<br />
Fondatore: W<strong>il</strong>liam Booth<br />
Generale: Lyndon Buckingham<br />
www.salvationarmy.org
Liberazione<br />
Personale<br />
Cari lettori<br />
I mesi di marzo e apr<strong>il</strong>e sono caratterizzati<br />
da importanti festività e commemorazioni.<br />
Dalla Giornata internazionale della donna<br />
(08/03) alla Festa del Papà (19/03) e alla<br />
Giornata della Terra (12/04). Ci sono anche<br />
notevoli o piuttosto sorprendenti giornate<br />
di commemorazione, come la “Giornata<br />
internazionale dei viaggi dell’uomo nello<br />
spazio” (12/04) o “della Migrazione dei<br />
pesci” (21/04). La “Festa della Liberazione”<br />
del 25 apr<strong>il</strong>e è ovviamente importante e<br />
degna di nota.<br />
Tuttavia, questa rivista è principalmente<br />
orientata al 29 e 31 marzo, cioè con <strong>il</strong><br />
Venerdì Santo e la Pasqua. Anche se questi<br />
eventi si sono svolti circa 2000 anni fa, si<br />
tratta comunque di fatti riportati da testimoni<br />
oculari. Questi resoconti sono disponib<strong>il</strong>i<br />
oggi e si trovano in molte case, precisamente<br />
nel Nuovo Testamento della Bibbia. La<br />
Bibbia spiega che Gesù è venuto nel mondo<br />
per prendere su di sé le colpe dell’umanità<br />
e morire al suo posto. Questo avvenne <strong>il</strong><br />
Venerdì Santo. Per saperne di più, leggete a<br />
pagina 8.<br />
EDITORIALE<br />
La Pasqua è <strong>il</strong> giorno in cui si ricorda la<br />
risurrezione di Gesù. Gesù non è rimasto<br />
nella tomba, ma è risorto ed è poi tornato in<br />
cielo come <strong>il</strong> Vivente.<br />
Il Venerdì Santo e la Pasqua proclamano<br />
la notizia che noi esseri umani abbiamo<br />
l’opportunità di sfuggire all’ira di Dio<br />
attraverso Gesù e di essere accettati nel<br />
regno eterno di Dio dopo la nostra morte<br />
sulla terra. Il giorno in cui si conosce Gesù<br />
personalmente e si dona la propria vita<br />
a lui è, quindi, <strong>il</strong> giorno della liberazione<br />
personale.<br />
Molte persone hanno già sperimentato questa<br />
liberazione. A pagina 10 troverete <strong>il</strong> resoconto<br />
dell’esperienza personale di Davide Luperto<br />
e a pagina 12 la storia della vita di Prospera<br />
Figliola D’Angelo. Con questi e con tutti gli<br />
altri articoli vogliamo lanciarvi <strong>il</strong> messaggio:<br />
“È vero! Gesù è vivo! Ha cambiato la<br />
nostra vita e vuole diventare anche <strong>il</strong> vostro<br />
Salvatore!”. Vi invitiamo cordialmente ad<br />
aprirvi al messaggio biblico e a sperimentare<br />
la vostra liberazione personale.<br />
Maggiore<br />
Samuel Walzer<br />
- 3 -
L’ultima parola<br />
Molti dei personaggi principali della<br />
storia della crocifissione e della<br />
risurrezione di Gesù non erano<br />
d’accordo su gran parte delle cose,<br />
ma erano d’accordo su questo: la storia di Gesù<br />
era finita.<br />
Ponzio P<strong>il</strong>ato credeva di avere l’ultima parola<br />
su tutto ciò che accadeva nella sua regione. Era<br />
una provincia turbolenta del mondo romano<br />
ma, nonostante la situazione diffic<strong>il</strong>e, P<strong>il</strong>ato era<br />
abituato ad esercitare un’autorità indiscussa.<br />
Se decideva che un uomo innocente doveva<br />
morire per mantenere la pace, così doveva<br />
essere. Consegnò Gesù per essere crocifisso,<br />
e <strong>il</strong> consueto spettacolo della morte in croce<br />
fu eseguito su suo ordine. Più tardi, dopo aver<br />
appreso la notizia della morte di Gesù, P<strong>il</strong>ato<br />
diede le sue ultime istruzioni ai capi religiosi.<br />
“Avete la vostra guardia”, P<strong>il</strong>ato rispose,<br />
“andate e assicuratevi come credete” (Matteo<br />
27:65). Il sepolcro di Gesù fu sostanzialmente<br />
chiuso a tripla mandata: una grande pietra<br />
fu rotolata davanti, un sig<strong>il</strong>lo ufficiale servì<br />
da potente ammonimento e delle guardie<br />
armate vegliarono per garantire che nessuno<br />
si intromettesse. P<strong>il</strong>ato era certo di essere<br />
l’autorità suprema sulla storia di Gesù.<br />
Maria, la madre di Gesù, conosceva l’angoscia<br />
di vedere una persona cara soffrire. Aveva<br />
assistito alla progressiva opposizione nei<br />
confronti di Gesù e temuto, giorno dopo giorno,<br />
che potesse accadere qualcosa di terrib<strong>il</strong>e. E<br />
alla fine, i potenti nemici di Gesù si schierarono<br />
contro di lui. Dopo <strong>il</strong> suo arresto, è probab<strong>il</strong>e<br />
che siano circolate voci sulle percosse, le<br />
torture e le um<strong>il</strong>iazioni che stava subendo. Si è<br />
sentita così impotente, affranta nel sapere che<br />
suo figlio stava soffrendo in quel modo. Maria<br />
avrebbe dato la propria vita per salvare quella<br />
del figlio, ma non era possib<strong>il</strong>e. Il meglio che<br />
sua madre potesse fare era stargli vicino fino<br />
alla fine, non volendo che affrontasse da solo<br />
gli ultimi dolorosi momenti. Era lì, vicino alla<br />
croce, mentre Gesù esalava l’ultimo respiro<br />
(Giovanni 19:25). Colma di disperazione,<br />
Maria era certa che la sua morte atroce fosse <strong>il</strong><br />
capitolo definitivo della storia di Gesù.<br />
Pietro sapeva che <strong>il</strong> suo ministero era finito<br />
e, in verità, sapeva che lo meritava. Dopo<br />
tutto, aveva rinnegato Gesù, non una, non<br />
due, ma tre volte. Proprio quando Gesù aveva<br />
più bisogno di lui, aveva fallito miseramente.<br />
Dopo <strong>il</strong> canto del gallo e dopo aver ricordato le<br />
parole di Gesù - che prima del canto del gallo<br />
Pietro avrebbe rinnegato Gesù per tre volte<br />
- Pietro abbassò <strong>il</strong> viso in segno di sconfitta<br />
e pianse amaramente (Matteo 26:75). Pietro<br />
non aveva mai conosciuto una disperazione<br />
così profonda. Nonostante avesse promesso<br />
al suo amico e rabbino che, anche se gli altri<br />
lo avessero rinnegato, lui non lo avrebbe mai<br />
fatto, era bastata una serva insistente per farlo<br />
crollare e cedere. Rinnegando Gesù, Pietro<br />
aveva rinunciato al ministero che era diventato<br />
la sua vita e la sua gioia negli ultimi tre anni.<br />
Con la morte pubblica del suo amico sulla croce,<br />
unita al suo ripetuto rinnegamento di essere uno<br />
dei suoi discepoli, Pietro credeva che la sua<br />
parte nella storia di Gesù fosse ormai finita.<br />
Ma la storia di Gesù non era finita. Ognuno<br />
di loro aveva dimenticato una cosa molto<br />
importante: Dio ha sempre l’ultima parola.<br />
In quella prima mattina di Pasqua, quando tutti<br />
pensavano che l’intera storia di Gesù fosse già<br />
stata scritta, <strong>il</strong> Padre Celeste scrisse <strong>il</strong> capitolo<br />
più potente. La grande pietra fu rotolata via, <strong>il</strong><br />
sig<strong>il</strong>lo fu rotto e le guardie furono sopraffatte<br />
dalla paura (Matteo 28:2-4). Tutto questo<br />
dimostrava che nessuna persona o potere sulla<br />
terra può impedire a Dio di avere l’ultima<br />
parola. Gesù era risorto, vivente, e grazie a<br />
questa potente verità, tutto era cambiato.<br />
P<strong>il</strong>ato e le condizioni da lui dettate non<br />
avevano l’autorità assoluta sul Figlio di Dio<br />
- 4 -
a Pasqua<br />
Generale<br />
Lyndon Buckingham<br />
o sui suoi seguaci. Maria fu in grado di vedere<br />
la morte di suo figlio non come fine, ma come<br />
parte della storia continua dell’irresistib<strong>il</strong>e grazia<br />
di Dio per l’umanità. E nei giorni successivi,<br />
Pietro sperimentò che <strong>il</strong> suo ministero dopo <strong>il</strong><br />
rinnegamento sarebbe stato ancora più grande<br />
di quanto avesse osato sperare o immaginare.<br />
(Giovanni 21:15-19).<br />
Forse in questo momento state affrontando<br />
situazioni diffic<strong>il</strong>i nella vostra vita. Siate certi di<br />
questo: Dio avrà l’ultima parola e nessun nemico<br />
o circostanza potrà opporsi alla parola del nostro<br />
Dio onnipotente.<br />
Forse qualcuno che amate sta soffrendo<br />
profondamente e vi sentite inadeguati ad alleviare<br />
<strong>il</strong> suo dolore o a guarire la sua ferita. Ricordate,<br />
Dio avrà l’ultima parola e quella parola sarà<br />
piena di grazia, di speranza e di vittoria finale.<br />
Forse, come Pietro, non vi sentite più degni di<br />
essere ut<strong>il</strong>izzati da Dio. Forse un tempo lo avete<br />
abbandonato e siete convinti che ora lui abbia<br />
abbandonato voi. Siate certi di questo: Dio avrà<br />
l’ultima parola, e sarà una parola potente di<br />
ristab<strong>il</strong>imento e di rinnovamento. E chi lo sa? Forse,<br />
come Pietro, scoprirete che <strong>il</strong> vostro ministero di<br />
maggior impatto deve ancora avvenire.<br />
La mia preghiera per voi, e per tutto l’Esercito<br />
della Salvezza, è che questa Pasqua dichiari<br />
nuovamente che la storia di Gesù non è finita, e<br />
che Dio ha sempre l’ultima parola vittoriosa. Sarà<br />
una parola di trionfo che ci ricorderà che Dio è<br />
più grande di qualsiasi nemico che gli si opponga.<br />
Sarà una parola potente di grazia e di speranza<br />
per chi ha <strong>il</strong> cuore ferito e soffre. E sarà una parola<br />
riparatrice, che ci ricorderà che nessun peccato è<br />
più grande della sua grazia redentrice.<br />
Dio avrà l’ultima parola, e sarà una parola di<br />
vittoria!<br />
Buona Pasqua e che Dio vi benedica.
Donne!<br />
*<br />
Ten. Colonnella<br />
Darlene Morgan<br />
*Questo articolo è tratto da "Alza la tua voce: Il piano di Dio per l'uguaglianza di genere", una pubblicazione del Comitato<br />
per l'Uguaglianza di Genere, The Salvation Army New Zealand Fiji, Tonga & Samoa Territory, a cura di Ingrid Barratt.<br />
Ogni anno, in molte parti del mondo<br />
l’8 marzo è riconosciuto come la<br />
“Giornata internazionale della Donna”.<br />
Da una parte, l’Esercito della Salvezza si<br />
unisce alle donne e agli uomini di tutto <strong>il</strong> mondo per<br />
celebrare e onorare le donne e riconoscere <strong>il</strong> valore<br />
di ognuna di loro, fatto fondamentale per l’equità<br />
di genere. Dall’altra, l’Esercito della Salvezza si<br />
impegna a realizzare questo impegno ogni giorno<br />
dell’anno!<br />
L’Esercito della Salvezza ha sempre creduto<br />
fortemente nell’uguaglianza delle donne e, in<br />
particolare, nella loro capacità di essere leader.<br />
Quando <strong>il</strong> 2 luglio 1865 W<strong>il</strong>liam e Catherine Booth<br />
fondarono l’Esercito della Salvezza, fin dai primi<br />
giorni le donne furono coinvolte in tutte le attività<br />
di ministero, compresa la predicazione, un’attività<br />
che all’epoca era quasi sempre riservata agli uomini.<br />
Nella Bibbia, in Galati 3:26-29 leggiamo:<br />
“Perché siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo<br />
Gesù. Infatti, voi tutti che siete stati battezzati in<br />
Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è qui né<br />
Giudeo né Greco; non c'è né schiavo né libero;<br />
non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti<br />
siete uno in Cristo Gesù. Se siete di Cristo, siete<br />
dunque discendenza di Abraamo, eredi secondo la<br />
promessa.”<br />
Catherine Booth credeva fermamente<br />
nell’“egualitarismo”, ossia nell’idea che tutte<br />
le persone siano state create in modo uguale e<br />
che debbano godere di pari diritti e opportunità.<br />
“L’egualitarismo concorda anche sul fatto che<br />
uomini e donne sono uguali in quanto persone,<br />
ma sostiene che non ci sono limitazioni basate<br />
sul genere nei ruoli di uomini e donne.”¹ Fino ad<br />
oggi, l’Esercito della Salvezza continua ad essere<br />
“egualitario” nelle sue convinzioni, principi e azioni<br />
riguardanti i ruoli di genere. Le donne sono ordinate<br />
per <strong>il</strong> ministero e ricoprono ruoli di leadership in<br />
tutti gli aspetti della vita ecclesiastica.<br />
Catherine ha analizzato i passi delle Scritture<br />
che sono stati (e continuano a essere) ut<strong>il</strong>izzati<br />
per sostenere la convinzione che le donne non<br />
devono guidare o predicare (come 1 Corinzi 11:4-<br />
5 e 1 Timoteo 2:12-13) sottolineando l’enfasi e<br />
<strong>il</strong> trattamento speciale che Gesù ha riservato<br />
alle donne (come esempio, vedi “la Colonnella<br />
Prospera” a pagina 12) e ha anche riconosciuto la<br />
“testimonianza positiva della Bibbia per le donne<br />
nel ministero”.²<br />
Per Catherine, “si trattava di una questione<br />
teologica, al centro della quale c’era questa<br />
domanda: - Le donne e gli uomini sono fedeli alla<br />
versione biblica del regno di Dio, in cui tutti i doni,<br />
i talenti, le energie e le capacità di tutte le persone,<br />
donne e uomini, sono ut<strong>il</strong>izzati al servizio della<br />
chiesa per <strong>il</strong> bene di quel regno?”³<br />
Se l’8 marzo di quest’anno celebrate la Giornata<br />
internazionale della Donna, impegnatevi con parole<br />
e azioni che valorizzino le donne e le ragazze<br />
nella vostra sfera d’influenza e che diano loro pari<br />
opportunità. Ricordate che la Parola di Dio racconta<br />
<strong>il</strong> suo amore, la sua intenzione e <strong>il</strong> suo piano per<br />
tutti noi.<br />
1. https://www.christianity.com/wiki/christian-terms/what-are-complementarianism-and-egalitarianism-whats-the-difference.html<br />
2. Green, Roger J., Catherine Booth: A Biography of the Co-founder of The Salvation Army, p.128.<br />
3. Green, Roger J., Catherine Booth: A Biography of the Co-founder of The Salvation Army.<br />
- 6 -
Va’ e fa’<br />
QUALCOSA<br />
Capitana<br />
Valentina Castaldo<br />
COSA FACCIAMO:<br />
Come si può parlare dell’amore di Dio a chi ha i piedi<br />
bagnati... “Va' e fa' qualcosa!”<br />
Questo fu <strong>il</strong> mandato che W<strong>il</strong>liam Booth, fondatore<br />
dell’Esercito della Salvezza, diede a suo figlio quando<br />
vide i senzatetto accalcati sotto <strong>il</strong> famoso London Bridge.<br />
Siamo partiti dalle strade di Londra per raggiungere le persone<br />
più bisognose quando i nostri fondatori, W<strong>il</strong>liam e Catherine<br />
Booth, abbandonarono <strong>il</strong> concetto tradizionale di “pulpito”<br />
della chiesa per portare la parola di Dio direttamente alla gente.<br />
I Booth predicarono e vissero una dottrina di cristianesimo<br />
pratico - soup, soap and salvation (zuppa, sapone e salvezza)<br />
- per incoraggiare la trasformazione sociale e spirituale delle<br />
persone più vulnerab<strong>il</strong>i ed emarginate della società.<br />
Il loro lavoro comprendeva la creazione di rifugi per i senzatetto,<br />
servizi di ricerca di fam<strong>il</strong>iari scomparsi, mense per i poveri,<br />
l’aiuto alle persone che vivevano nelle baraccopoli, case di<br />
soccorso per le donne in fuga dagli abusi domestici e dalla<br />
prostituzione, ecc...<br />
LO LO SCORSO ANNO<br />
PACCHI<br />
DISTRIBUITI<br />
PASTI<br />
DISTRIBUITI<br />
CIÒ CHE È STATO POSSIBILE<br />
CIÒ CHE È STATO POSSIBILE<br />
PERSONE<br />
AIUTATE 31492<br />
DISRIBUZIONE<br />
VESTIARIO E<br />
COPERTE<br />
PASTI<br />
SOLIDALI<br />
10036 PACCHI<br />
ALIMENTARI<br />
3857<br />
3493<br />
1012<br />
SOCCORSO AI<br />
SENZA FISSA<br />
DIMORA<br />
BENEFICIARI<br />
DIRETTI<br />
PERSONE<br />
AIUTATE<br />
PERSONE<br />
PRESENTI<br />
Le sfide che le persone dovevano affrontare alla fine del XIX<br />
secolo sono molto sim<strong>il</strong>i a quelle che esistono ancora oggi e<br />
per questo motivo l’Esercito della Salvezza continua <strong>il</strong> lavoro<br />
dei suoi fondatori, fronteggiando i problemi e lavorando nel<br />
cuore delle comunità per offrire aiuto pratico, assistenza<br />
incondizionata e sostegno per trasformare le vite.<br />
Operando praticamente in ogni angolo del mondo e servendo<br />
in oltre 130 Paesi, offriamo la speranza e l’amore di Dio a tutti<br />
coloro che ne hanno bisogno, senza alcuna discriminazione.<br />
PERSONE<br />
AIUTATE<br />
PERSONE<br />
BENEFICIARIE<br />
CORSI DI<br />
LINGUA<br />
214<br />
143<br />
760<br />
ASCOLTO E<br />
ACCOGLIENZA<br />
CORSI DI<br />
MUSICA<br />
PERSONE<br />
BENEFICIARIE<br />
Questa grafica prova a racchiudere i dati d'intervento sociale<br />
dello scorso anno in Italia, ma non è fac<strong>il</strong>e contare tutte le<br />
conversazioni, gli abbracci, i sorrisi, le lacrime versate e quelle<br />
asciugate. Di tanto in tanto, però, è ut<strong>il</strong>e fare un b<strong>il</strong>ancio del<br />
passato e poi immaginare <strong>il</strong> futuro che però è possib<strong>il</strong>e solo<br />
grazie all’aiuto di chi, quotidianamente, sostiene la nostra<br />
missione e si mette in gioco attraverso competenze, donazioni<br />
e volontariato.<br />
Un ringraziamento va anche a ciascuno dei nostri lettori che,<br />
con attenzione e cura, seguono lo sv<strong>il</strong>uppo dell’Esercito della<br />
Salvezza in Italia.<br />
Insieme possiamo fare di più per portare avanti <strong>il</strong> mandato che<br />
<strong>il</strong> Signore ha affidato ai credenti di amare e curare <strong>il</strong> prossimo.<br />
ATTIVITÀ<br />
PER BAMBINI<br />
PERSONE<br />
PRESENTI<br />
REGALI DI<br />
NATALE AI<br />
BAMBINI<br />
PERSONE<br />
PRESENTI<br />
727<br />
1028<br />
185<br />
16775<br />
BAMBINI<br />
PRESENTI<br />
ATTIVITÀ<br />
PER DONNE<br />
MOMENTI DI<br />
INCONTRO E<br />
CRESCITA<br />
SPIRITUALE<br />
BAMBINI<br />
BENEFICIARI<br />
- 7 -
Maggiore<br />
Samuel Walzer<br />
Diventa una<br />
PersonaNuova!<br />
Il problema fondamentale della nostra vita è che non siamo<br />
interessati a Dio, <strong>il</strong> quale ci ha creati per vivere in comunione<br />
con lui. Al centro del nostro cuore vogliamo esistere per noi<br />
stessi. Questo problema di fondo è <strong>il</strong> “peccato originale” di cui<br />
noi esseri umani siamo infetti per natura. La religione e la spiritualità<br />
(in qualsiasi forma) non sono una soluzione, perché anche in questo<br />
caso andiamo solo per la nostra strada alla ricerca di significato,<br />
soddisfazione o risposte.<br />
Dio rimane irraggiungib<strong>il</strong>e per noi umani. Ma poiché l’amore di Dio<br />
per noi è incommensurab<strong>il</strong>mente grande, egli stesso si è fatto strada<br />
verso di noi. Ha assunto forma umana in Gesù e si è reso visib<strong>il</strong>e<br />
e tangib<strong>il</strong>e come persona reale. Attraverso la fede e la devozione<br />
personale a Gesù, è possib<strong>il</strong>e rinascere spiritualmente. La Bibbia<br />
lo spiega così: “A tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato <strong>il</strong><br />
diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo<br />
nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da<br />
volontà d’uomo, ma sono nati da Dio.” (Giovanni 1:12-13)<br />
Il peccato descritto sopra è <strong>il</strong> debito che abbiamo con Dio. Ci separa<br />
da Dio e ci priva della possib<strong>il</strong>ità di vita eterna. Ma Gesù è venuto<br />
a prendere su di sé questa colpa e a offrirci <strong>il</strong> perdono di Dio. La<br />
salvezza consiste, quindi, nel credere in Gesù e in ciò che ha fatto,<br />
riconoscendolo e reclamando la sua salvezza. In termini concreti,<br />
ciò significa:<br />
• Riconosco la mia colpa davanti a Dio e che sono separato da lui<br />
e quindi perduto.<br />
• Voglio diventare libero ed entrare in comunione con Dio.<br />
• Gli confesso la mia colpa e gli chiedo perdono e redenzione.<br />
• Consegno la mia vita nelle sue mani e mi metto sotto <strong>il</strong> suo governo<br />
e la sua guida.<br />
• Continuo a vivere come un figlio di Dio, in una dedizione duratura<br />
a lui e in dipendenza da lui.<br />
Se vuoi questa redenzione, puoi dire una semplice preghiera. Ecco<br />
un suggerimento di come potresti pregare:<br />
“Gesù, ho capito che sono una persona colpevole di peccato e che<br />
non posso avere la vita eterna senza di te. Credo che tu mi ami e<br />
che sei morto per me. Voglio accettarti ora come mio Salvatore<br />
personale. Ti prego di perdonarmi per aver vissuto senza di te.<br />
Perdonami per tutte le cose cattive che ho pensato, detto e fatto<br />
finora e aiutami a diventare ciò che tu vuoi che io sia. D’ora in<br />
poi voglio vivere con te, fidarmi di te e seguirti. Grazie per avermi<br />
accettato e per avermi permesso di essere tuo figlio d'ora in poi!”.<br />
- 8 -
Perché<br />
cercate tra i<br />
MORTI<br />
colui che è<br />
Vivo?<br />
Egli non<br />
si trova<br />
qui ma è<br />
Risuscitato!<br />
LUCA 24:5-6
Davide<br />
Luperto<br />
TESTIMONIANZA<br />
“Vorresti aggiungere qualcosa di specifico ai lettori<br />
de ‘<strong>il</strong> Grido’?”.<br />
Avevo invitato Davide Luperto per un colloquio. Ha<br />
uno sguardo limpido, la sua voce è forte e <strong>il</strong> suo viso<br />
è amichevole. Insomma, finora non l’ho mai visto<br />
di cattivo umore. “Sorridere mi dà la forza” disse<br />
Davide quando gli chiesi del suo umore sempre<br />
buono. “Se tu sorridi non solo non senti i problemi,<br />
ma non li fai sentire neanche agli altri.”<br />
Ma ci sono stati anche dei momenti in cui Davide<br />
non aveva nulla per cui sorridere. “Avendo prima una<br />
famiglia e una figlia, mi sono ritrovato all’improvviso<br />
con la crisi a dormire in macchina.” (Si riferisce alla<br />
crisi finanziaria di 15 anni fa). “ Un giorno è arrivato<br />
l’avviso che ero stato licenziato. Adesso cosa faccio?<br />
Dove mi lavo? Dove mangio?”.<br />
La moglie lo aveva già lasciato precedentemente<br />
portando con sé la loro bambina. Poi, Davide<br />
ha perso l’appartamento e tutti i suoi beni. “Mi<br />
sono ritrovato in un calvario. Il mio percorso di<br />
sofferenza mi ha condotto attraverso vari centri<br />
di accoglienza”. Davide ricorda come descrisse<br />
all’epoca la sua situazione a un collega: “Se hai<br />
qualcuno che ti aiuta, puoi uscire. Ma se nessuno ti<br />
aiuta, ci ritroviamo sempre in questi contesti”. Più<br />
avanti nel nostro colloquio, Davide racconterà che<br />
Dio gli aveva fatto trovare qualcuno.<br />
È ovvio che molte cose sono cambiate da allora. La<br />
chiave del cambiamento è che allora pregava Dio.<br />
“Il luogo dove mi riposavo per strada era una chiesa.<br />
Andavo lì e pregavo: «Signore aiutami. Fammi<br />
uscire da questa condizione»”. Il fatto che Davide<br />
si sia ritirato in una chiesa e abbia pregato Dio è<br />
- 10 -
CRISTO<br />
vive<br />
in ME!<br />
Intervista di:<br />
Maggiore<br />
Samuel Walzer<br />
probab<strong>il</strong>mente dovuto a sua nonna. “Mia nonna era<br />
religiosa e la domenica mi prendeva per mano e mi<br />
portava in chiesa”. Tuttavia, ammette anche di non<br />
essere stato un grande praticante per molto tempo.<br />
“Sai com’è, ero un po’ ribelle, facevo altre cose.<br />
E poi la vita ti porta ad andare incontro alle cose<br />
superflue e materiali. Questo è ciò che ti insegna la<br />
società”.<br />
Ma ora Davide si trovava in questa chiesa. “Parlavo<br />
con Dio. Era l’unica persona che mi ascoltava”.<br />
Trovo interessante che si riferisca a Dio come a una<br />
persona. Ha ovviamente un rapporto personale con<br />
questo Dio. “Sentivo che non mi avrebbe mai tradito<br />
o abbandonato”. Ma poi arrivò un momento in cui<br />
la sua situazione disperata si trasformò in rabbia.<br />
“Non sapevo che fare. Stavo per strada e non avevo<br />
un soldo in tasca. Mi arrabbiai con <strong>il</strong> Signore e gli<br />
dissi: «Che cosa mi devi far soffrire ancora? Io soffro<br />
da quando sono nato. Non ho mai fatto del male a<br />
nessuno. Che cosa devo subire ancora?»”.<br />
È incredib<strong>il</strong>e che lo stesso uomo possa dire oggi:<br />
“Io sono stato veramente benedetto dal Signore.<br />
Non è da tutti dove sono arrivato oggi”. Mentre lo<br />
dice, i suoi occhi si inumidiscono. “Io sono un figlio<br />
suo. Lui è l’unico vero genitore. Padre, che mi sta<br />
ripagando di tutto <strong>il</strong> male che ho subito”.<br />
Ma sono curioso di sapere cosa è successo dopo quella<br />
preghiera in questa chiesa. “Il Signore mi ha fatto<br />
trovare una persona. Dopo tre giorni, <strong>il</strong> direttore del<br />
Centro in cui alloggiavo in quel momento mi chiamò<br />
e mi disse: «Davide, vai all’Esercito della Salvezza».<br />
E questa è stata la mia salvezza”. Anche se lui lo sa<br />
già, insisto sul fatto che la salvezza non è nell’Esercito<br />
della Salvezza, ma in Gesù, e che <strong>il</strong> nostro obiettivo è<br />
quello di condurre le persone a questa salvezza. “Sì,<br />
lo so“. conferma immediatamente. “La vera Salvezza<br />
è <strong>il</strong> Signore. Ma <strong>il</strong> Signore usa le persone per far<br />
vedere agli altri dove devono andare”.<br />
Sono convinto che anche Davide sia una guida di<br />
questo tipo per gli altri. Per questo gli chiedo se<br />
vuole ancora aggiungere qualcosa di particolare per<br />
i lettori de “<strong>il</strong> Grido”. “Devono sempre avere fede<br />
in nostro Signore Gesù Cristo”. E senza che glielo<br />
chieda, esprime la sua testimonianza personale<br />
con un versetto del Nuovo Testamento. “Sono stato<br />
crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma<br />
Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la<br />
vivo nella fede nel Figlio di Dio, <strong>il</strong> quale mi ha amato<br />
e ha dato se stesso per me”. (Galati 2:20) “Questo<br />
sento nel profondo del cuore”, mi spiega. “Quando<br />
lo leggo, mi vengono i brividi”.<br />
Quando Davide è già andato via, ripenso a un’altra<br />
frase che aveva detto. “Magari fuori dicono: «Deve<br />
essere matto!»” Non gli importa, perché lo sa meglio<br />
di loro. Non solo crede in qualche modo in Dio, ma<br />
ha sperimentato personalmente Gesù risorto e ha una<br />
relazione viva con lui.<br />
Sono stato crocifisso<br />
con Cristo: non sono<br />
più io che vivo,<br />
ma Cristo vive in me!<br />
- 11 -
SEMINATE!<br />
Colonnella<br />
Prospera Figliola CHI SIAMO: - 12 -<br />
Prospera Figliola D’Angelo nacque nel 1924 a<br />
Faeto, un piccolo paese di poco più di 600 abitanti<br />
in provincia di Foggia. Era l’ultima delle otto<br />
figlie del Sergente Maggiore Michele Figliola<br />
e Maria Saveria Petitti. Per lunghissimi anni è<br />
stata una colonna dell’Esercito della Salvezza in<br />
Italia. Questa la sua testimonianza.<br />
“Fin da bambina ho seguito per tradizione la fede<br />
evangelica dei genitori. In casa vi erano regole precise<br />
da seguire con le quali non sempre ero d’accordo.<br />
Il 10 giugno 1940, quando l’Italia entrò in guerra,<br />
l’Esercito della Salvezza, in quanto movimento<br />
straniero, fu sciolto, i responsab<strong>il</strong>i furono arrestati<br />
o mandati al confino. Anche le locali Autorità di<br />
Faeto decisero di prendere dei provvedimenti, ma<br />
invece di colpire gli adulti fecero di più: io e mia<br />
sorella Antonina, minorenni, ricevemmo un ordine di<br />
comparizione presso la Questura di Avellino.<br />
Vane furono le proteste di mio padre. Il maresciallo ci<br />
comunicò che saremmo state internate per sospetto<br />
di propaganda religiosa antiregime. Destinazione:<br />
Mercogliano, dove arrivammo accompagnate dai<br />
Carabinieri <strong>il</strong> 3 ottobre 1940.<br />
Avevo 16 anni e mia sorella 18. Ci assegnarono<br />
dei numeri identificativi: 47 mia sorella e 48 io. Per<br />
sette mesi, 3 volte al giorno dovevamo presentarci in<br />
caserma. Quello era l’unico contatto che avevamo<br />
con gli altri 80 internati: ebrei, dissidenti, profughi.<br />
Potevamo parlare solo con persone autorizzate ed<br />
eravamo costantemente controllate.<br />
Ricordare tutto questo mi fa sentire nuovamente<br />
giovane. Anche se la storia risale a 80 anni fa, in me<br />
è molto viva, molto dolorosa, ma tanto preziosa.<br />
Era dura questa vita da internata. Ero esausta, ribelle,<br />
angustiata. Volevo fuggire.<br />
La mattina del 26 apr<strong>il</strong>e del 1941 dissi a mia sorella:<br />
«Io non vado in caserma per l’appello, tanto quello<br />
che resta di me è solo <strong>il</strong> numero 48».<br />
Rimasi sola.<br />
In quel momento di sconforto, aprii la finestra e vidi la<br />
montagna di Montevergine: uno scenario stupendo.<br />
Tutto <strong>il</strong> pendio era un tappeto di ginestre in fiore, <strong>il</strong><br />
sole br<strong>il</strong>lava e l’azzurro del cielo faceva da cupola;<br />
sembrava che <strong>il</strong> cielo e la terra si toccassero in segno<br />
di protezione. Un quadro meraviglioso.<br />
Ricordai <strong>il</strong> Salmo 121: «Io alzo gli occhi ai monti, chi<br />
mi potrà aiutare? Il mio aiuto viene dall’Eterno che<br />
ha fatto <strong>il</strong> cielo e la terra».<br />
Mi ritornò alla mente anche <strong>il</strong> passo dal libro dei<br />
Proverbi, che <strong>il</strong> babbo mi diede la notte della partenza<br />
da casa: «Confida nel Signore con tutto <strong>il</strong> cuore, Egli<br />
ti indicherà la via giusta».<br />
«Signore, che vuoi da me? Toglimi quest’angoscia<br />
dal cuore e dammi la tua pace».<br />
Restai ancora attaccata alle sbarre della finestra in<br />
s<strong>il</strong>enzio, assorta nelle meraviglie del creato. Mi arresi<br />
al Signore e mi impegnai a fare la sua volontà. Così mi<br />
sentii sollevata e serena.<br />
Noi possiamo ereditare tutto dai genitori, ricchezze,<br />
virtù, somiglianza, ma non la fede. La fede è un dono<br />
di Dio. Era stata necessaria questa esperienza lontana<br />
da ogni influenza famigliare per scoprirlo.<br />
E allora, la lezione che ho imparato quel giorno e che<br />
mi ha accompagnata tutta la vita è che anche da una<br />
situazione che ci sembra irrimediab<strong>il</strong>mente negativa<br />
può nascere qualcosa di positivo, basta mettersi<br />
all’ascolto, cambiare <strong>il</strong> senso della prospettiva con cui
“Prendete <strong>il</strong> mio giogo e<br />
imparate da me perché io son<br />
mansueto ed um<strong>il</strong>e di cuore”.<br />
si guarda e, a volte, come successe a me, basta aprire la<br />
finestra e guardare…<br />
L’11 giugno 1941 fummo finalmente liberate. Inut<strong>il</strong>e dire<br />
la gioia di riabbracciare i genitori e tante care persone!<br />
La guerra, però, continuava e io sentivo <strong>il</strong> desiderio di<br />
fare qualcosa in ricordo di ciò che avevo promesso al<br />
Signore. Dedicai <strong>il</strong> mio tempo libero ai bambini le cui<br />
madri erano impegnate nei lavori dei campi mentre<br />
i mariti erano in guerra, con giochi, compiti, storie<br />
bibliche.<br />
Alla fine della guerra entrai a pieno tempo nell’Esercito<br />
della Salvezza rendendomi ut<strong>il</strong>e nel lavoro sociale e<br />
nell’evangelizzazione. Fin dall’immediato dopoguerra,<br />
con mio marito ci siamo occupati della gioventù. Era<br />
un’Italia molto povera e così cominciammo a organizzare<br />
colonie marine per bambini, campi per adolescenti e<br />
per giovani, corsi di studio biblico, campi per famiglie,<br />
vacanze per gli anziani etc., con la convinzione che<br />
nulla viene perduto.<br />
Nella mia ormai lunga vita, ho sempre sperimentato<br />
che tutto ciò che doniamo disinteressatamente,<br />
miracolosamente ci arricchisce.<br />
Termino con questo pensiero di Martin Lutero, padre<br />
della Riforma Protestante.<br />
«Anche se sapessi che domani <strong>il</strong> mondo finisse, oggi<br />
pianterei ugualmente un albero di mele”. Nelle mani<br />
di Dio, anche un piccolo gesto può generare qualcosa<br />
di grande.<br />
Vi piace raccogliere con le vostre mani <strong>il</strong> frutto maturo<br />
dall’albero? La legge della natura prevede che, per<br />
raccogliere, bisogna prima seminare.<br />
A voi la sfida di vedere l’operato della vostra vita e<br />
portare frutto in abbondanza: Seminate!»”.<br />
COLONNELLA PROSPERA FIGLIOLA<br />
- 13 -
Gesù e<br />
Maria<br />
Maddalena<br />
Maggiore<br />
Virginia Pavoni<br />
INCONTRI CON GESÙ<br />
Nel Vangelo di Luca 8:1-3 leggiamo<br />
dell’incontro di Gesù con una donna;<br />
<strong>il</strong> suo nome è Maria Maddalena. In<br />
quell’incontro particolare ella fu liberata<br />
e guarita da sette demoni che possedevano <strong>il</strong> suo<br />
corpo. In seguito, divenne una sua fedele seguace.<br />
Chi era Maria Maddalena?<br />
Era una donna ebrea del v<strong>il</strong>laggio di pescatori<br />
di Magdala, sulla sponda occidentale del Mar di<br />
Gal<strong>il</strong>ea. Per avere un’idea di come doveva essere<br />
pesante la sua sofferenza, immaginate la vergogna di<br />
una malattia fisica o psicologica associata all’essere<br />
posseduta da demoni.<br />
Secondo <strong>il</strong> pensiero umano, Maria Maddalena<br />
appariva senza speranza, ma Cristo vide in lei delle<br />
prospettive di un miglioramento. La Bibbia riporta<br />
sei incontri importanti che ella ebbe con Gesù e che<br />
cambiarono la sua vita.<br />
Seguire Gesù Cristo può comportare anche dei<br />
momenti diffic<strong>il</strong>i. Infatti, troviamo Maria accanto a<br />
Gesù mentre soffriva e moriva sulla croce, mentre<br />
lo seppellivano e alla tomba vuota <strong>il</strong> terzo giorno<br />
della resurrezione.<br />
Quando Maria disse agli apostoli che Gesù era<br />
risorto, nessuno di loro le credette. Eppure, lei non<br />
vac<strong>il</strong>lò. Era certa di quello che diceva. Anche quando<br />
accettiamo Gesù nella nostra vita, potremmo essere<br />
oggetto di scherno e di diffidenza, ma dobbiamo<br />
aggrapparci alla verità, Gesù, e ne vale la pena!<br />
Maria Maddalena fu onorata da Gesù come la prima<br />
persona a cui apparve dopo la sua risurrezione. Quel<br />
mattino Maria diventò la prima testimone della sua<br />
risurrezione (Vangelo di Giovanni 20:11-18).<br />
Dovremmo seguire l’esempio di Maria Maddalena.<br />
Quando incontriamo Gesù, non dobbiamo<br />
semplicemente tornare alla vita che abbiamo<br />
lasciato. Egli cambia tutto. Tutta la nostra vita<br />
diventa un cammino per seguirlo, fino a quando,<br />
come Maria, la nostra storia diventa intrecciata e<br />
indistinguib<strong>il</strong>e dalla sua.<br />
Come Maria Maddalena, non dobbiamo lasciare che<br />
sia <strong>il</strong> nostro passato a condizionare la considerazione<br />
che abbiamo di noi stessi. L’apostolo Paolo lo spiega<br />
in una delle sue lettere: “Se dunque uno è in Cristo,<br />
egli è una nuova creatura; le cose vecchie son<br />
passate, ecco son diventate nuove!” (2 Corinzi 5:17).<br />
È necessario fare attenzione a non eliminare le cose<br />
che non soddisfano le nostre aspettative, perché<br />
Gesù non fa sempre quello che ci aspetteremmo.<br />
Egli desidera realizzare <strong>il</strong> suo piano per noi nei modi<br />
più improbab<strong>il</strong>i. Lo ha fatto attraverso Maria e, se<br />
glielo permettiamo, lo farà anche attraverso di noi!<br />
- 14 -
Il<strong>GRIDO</strong> dei Ragazzi<br />
Cari bambini, cari ragazzi,<br />
nella Bibbia troviamo diversi testi chiamati “Parabole”, ma cosa vuol dire questo termine?<br />
Le parabole sono piccole storie raccontate da Gesù per spiegare un concetto, qualcosa di diffic<strong>il</strong>e in un modo<br />
più semplice.<br />
Ad esempio, in Luca capitolo 8 versetti da 4 a 15 ci viene raccontata la parabola de “Il seminatore e i diversi<br />
terreni”.<br />
Gesù racconta la storia di un seminatore che va a seminare e <strong>il</strong> seme cade in quattro diversi terreni: la strada, la<br />
roccia, le spine e <strong>il</strong> buon terreno.<br />
Il seme caduto sulla strada, sulla roccia e tra le spine non riesce a crescere e quindi non porta nessun frutto,<br />
l’unico che porta buon frutto è <strong>il</strong> seme caduto nel buon terreno.<br />
Ciò che Gesù vuole spiegarci attraverso questa parabola è che i quattro terreni rappresentano <strong>il</strong> cuore delle<br />
persone: quando <strong>il</strong> messaggio della Bibbia, che è come un seme, viene ascoltato ma non messo in pratica non<br />
riesce a portare nessun frutto; invece, quando <strong>il</strong> messaggio viene ascoltato e messo in pratica, porterà buon<br />
frutto.<br />
Facciamo crescere un seme!<br />
• OCCORRENTE:<br />
- Semi (esempio: lenticchie, fagioli, zucca ecc.);<br />
- Contenitore (esempio: un bicchiere o un piatto);<br />
- Ovatta;<br />
- Acqua.<br />
• PROCEDIMENTO:<br />
- Prendi un pezzo di ovatta e bagnalo con un po’ d’acqua,<br />
poi inserisc<strong>il</strong>o nel contenitore che hai scelto.<br />
- Metti i semi che hai scelto sopra l’ovatta e copr<strong>il</strong>i con un<br />
altro pezzo di ovatta inumidita;<br />
- Metti <strong>il</strong> contenitore in un luogo luminoso e controlla<br />
che l’ovatta sia sempre umida;<br />
- Attendi che <strong>il</strong> tuo seme germogli!<br />
Ricorda che alcuni semi possono impiegare più tempo per crescere quindi dovrai attendere un po’ di più.
Aiutaci ad Aiutare<br />
Con <strong>il</strong> tuo sostegno, l’Esercito della Salvezza continuerà ad essere presente. Sia che<br />
si tratti di una famiglia che fatica a mettere <strong>il</strong> cibo in tavola e a comprare <strong>il</strong> materiale<br />
scolastico necessario ai propri figli, sia che si tratti di persone che lottano per trovare<br />
un lavoro, o che vivono per strada senza una fissa dimora, noi saremo al loro fianco<br />
offrendo <strong>il</strong> nostro sostegno.<br />
Dona<br />
Il tuo dono ha <strong>il</strong> potere di cambiare la vita di qualcuno: inquadra <strong>il</strong> QR code per DONARE anche TU<br />
VIENI A TROVARCI NELLE SEGUENTI SEDI:<br />
ARIANO IRPINO (AV)<br />
Piazza G. Lusi, 2<br />
BRIENZA e BRAIDE (PZ)<br />
V<strong>il</strong>laggio XXIII Novembre 1980, 1b<br />
FIRENZE<br />
Via Aretina, 91<br />
LIMITONE - S.Angelo di Avigliano (PZ)<br />
Contrada Limitone, 7<br />
ROMA<br />
Via degli Apuli, 41 e 42<br />
ATENA LUCANA (SA)<br />
Via Stretta della Croce, 20<br />
CASTELVETRANO (TP)<br />
Via XX Settembre, 58<br />
FORIO D’ISCHIA (NA)<br />
Via Casa di Majo, 36<br />
NAPOLI<br />
Via Ferrara, 66<br />
TORINO<br />
Via Principe Tommaso, 8c<br />
BOBBIO PELLICE (TO)<br />
Via Pellice, 4<br />
CATANIA<br />
Via Vittorio Emanuele II 379 A e B<br />
LENTINI (SR)<br />
Via Carducci, 7<br />
POTENZA<br />
Via Serre, 125/c<br />
TORRE PELLICE (TO)<br />
Via Cavour, 9<br />
Tutte le citazioni bibliche in questo numero sono dalla versione Nuova Riveduta ad<br />
eccezione di dove specificato: D: Diodati; R: Riveduta; ND: Nuova Diodati; TILC:<br />
Interconfessionale; PEV: La Parola è Vita.<br />
Tutte le immagini ut<strong>il</strong>izzate in questo numero de “<strong>il</strong> Grido di Guerra contro <strong>il</strong> male<br />
e l’ingiustizia” provengono da pixabay.com<br />
ad eccezione di dove specificato.