Il GRIDO di Guerra - NOVEMBRE 2023
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"<br />
Vi ho detto queste cose,<br />
affinché abbiate pace in me.<br />
Nel mondo avrete tribolazione;<br />
ma fatevi coraggio,<br />
"<br />
io ho vinto il mondo<br />
Giovanni 16:33<br />
Esercito della Salvezza esercito.della.salvezza SalvationArmyIT<br />
Novembre <strong>2023</strong><br />
PERIODICO DELL’ESERCITO DELLA SALVEZZA
IL NOME DI DIO<br />
È UNA POTENZA<br />
E<strong>di</strong>toriale<br />
03magg. Cinzia Walzer-Carpagnano<br />
06<br />
07<br />
IMPRESSIONI SULL'ITALIA<br />
ten. col. Darlene Morgan<br />
04<br />
ANTITRATTA<br />
METODI UTILIZZATI DAI<br />
TRAFFICANTI DI ESSERI<br />
UMANI<br />
DIO AMA CHI AMA<br />
RISCHIARE PER AMORE<br />
soldato Davide Romano<br />
08<br />
10 14ESERCITO<br />
RINNOVAMENTO<br />
PROFONDO<br />
past. Massimo Aprile<br />
TESTIMONIANZA:<br />
NATO IN <strong>NOVEMBRE</strong><br />
CITTADINO DEL CIELO<br />
magg. Samuel Walzer<br />
STORIA DELL'ESERCITO<br />
DELLA SALVEZZA:<br />
AZIONI CORAGGIOSE<br />
12ten. aus. <strong>Il</strong>aria Castaldo<br />
DELLA<br />
SALVEZZA & ME<br />
Questo mese:<br />
ten. aus. <strong>Il</strong>aria Castaldo<br />
Anno LXIII<br />
Numero 861<br />
Novembre <strong>2023</strong><br />
IL <strong>GRIDO</strong> DI GUERRA<br />
Organo uffi ciale dell’Esercito della Salvezza<br />
Dir. Responsabile: ten. col. Massimo Tursi<br />
Team E<strong>di</strong>toriale: ten. aus. <strong>Il</strong>aria Castaldo, magg.<br />
Samuel Walzer, magg. Virginia Pavoni.<br />
Progetto Grafi co: soldato Keimer Fernández<br />
Reg. Trib. N°8143 del 26/06/1961<br />
IBAN IT 67 S 02008 03284 000102712418<br />
DICHIARAZIONE DI MISSIONE DELL'ESERCITO DELLA SALVEZZA<br />
L’Esercito della Salvezza è un movimento evangelico internazionale e parte della Chiesa Cristiana<br />
universale. <strong>Il</strong> suo messaggio è fondato sulla Bibbia. <strong>Il</strong> suo ministero è motivato dall'amore <strong>di</strong> Dio. La<br />
sua missione è proclamare il Vangelo <strong>di</strong> Gesù Cristo e andare incontro ai bisogni dell'umanità senza<br />
<strong>di</strong>scriminazione.<br />
ESERCITO DELLA SALVEZZA<br />
Quartiere Generale Nazionale<br />
Via degli Apuli, 39 - 00185 Roma<br />
Tel. 0644740630 - Fax: 0644740640<br />
Capo del Comando: ten. col. Andrew Morgan<br />
www.esercitodellasalvezza.org<br />
Quartiere Generale Internazionale<br />
101 Queen Victoria Street, London EC4P 4EP<br />
Fondatore: William Booth<br />
Generale: Brian Peddle<br />
DICHIARAZIONE D’INTENTI DEL <strong>GRIDO</strong> DI GUERRA<br />
<strong>Il</strong> Grido <strong>di</strong> <strong>Guerra</strong> - contro il male e l’ingiustizia è l’organo uffi ciale dell’Esercito della Salvezza.<br />
Esso è l’espressione del pensiero del nostro movimento. Pertanto ha tre obbiettivi principali:<br />
evangelizzazione, informazione sulle attività e l’Opera in Italia, informazione a livello internazionale.<br />
Questi obbiettivi saranno conseguiti me<strong>di</strong>ante la pubblicazione <strong>di</strong> brevi articoli attuali e rispondenti alla<br />
nostra cultura<br />
Questo perio<strong>di</strong>co è associato alla<br />
Unione Stampa Perio<strong>di</strong>ca Italiana<br />
Tutte le citazioni bibliche in questo numero de “il Grido <strong>di</strong> <strong>Guerra</strong> contro il male e l’ingiustizia” sono dalla versione Nuova Riveduta<br />
ad eccezione dove specifi cato: D: Diodati; R: Riveduta; ND: Nuova Diodati; TILC: Interconfessionale; PEV: La Parola è Vita.<br />
Tutte le immagini utilizzate in questo numero de “il Grido <strong>di</strong> <strong>Guerra</strong> contro il male e l’ingiustizia” provengono da pixabay.com<br />
ad eccezione dove specifi cato.
EDITORIALE<br />
<strong>Il</strong> nome <strong>di</strong><br />
DIO<br />
è una<br />
POTENZA<br />
MAGGIORE<br />
Cinzia Walzer-Carpagnano<br />
SEGRETARIA IN CAPO<br />
Cari lettori,<br />
Spero che amiate leggere. Io non sono, come<br />
si suol <strong>di</strong>re, un "topo <strong>di</strong> biblioteca", bensí una<br />
lettrice a "breve termine", cioè amo storie concise,<br />
accattivanti e che arrivino subito al dunque. Se<br />
siete tipi come me, vi consiglio, dopo aver letto gli<br />
articoli <strong>di</strong> questo numero, <strong>di</strong> farvi stuzzicare della<br />
Casa E<strong>di</strong>trice CLC dal libro in offerta che troverete<br />
all'ultima pagina per la vostra e<strong>di</strong>ficazione<br />
personale.<br />
Tra aprile e ottobre ho stu<strong>di</strong>ato e imparato<br />
a memoria 100 nomi-attributi <strong>di</strong> Dio. Non potete<br />
immaginare quale ricchezza e esperienza<br />
personale ne abbia tratto.<br />
Tutto parte dall´Ebraico EL= Dio.<br />
Avrete già incontrato attributi del tipo: El<br />
Shaddai-Dio Onnipotente, Elhoim-Dio potente<br />
Creatore, El Roi-Dio vede… ma anche altri<br />
meno conosciuti quali: El Echad-l'unico Dio,<br />
El Haneeman-Dio fedele, El Emet-Dio fonte <strong>di</strong><br />
verità...<br />
Quando ho analizzato il nome base EL, il<br />
versetto biblico che lo accompagnava era nel libro<br />
dei Numeri al capitolo 23, versetto 22, "È il Dio (EL)<br />
che ha liberato il popolo d'Israele dall´Egitto, con<br />
una forza irresistibile come quella <strong>di</strong> un bufalo".<br />
Perchè EL non significa solo Dio, ma anche<br />
DIO, IL POTENTE E FORTE come la potenza <strong>di</strong> un<br />
bufalo.<br />
Non sono mai stata una "cima" in<br />
matematica, ma uno dei miei temi favoriti erano<br />
le "Potenze" con la base e i suoi esponenti del<br />
tipo: 5 (base) alla 2a (esponente) vuol <strong>di</strong>re 5x5=25<br />
e NON 5x2=10... Non bisogna essere matematici<br />
per sapere che 25 è molto <strong>di</strong> più che solo 10.<br />
Quando pronunciamo il nome <strong>di</strong> Dio = EL<br />
e lo poniamo alla base nella nostra vita, abbiamo<br />
già un punto <strong>di</strong> partenza forte e potente come<br />
la forza <strong>di</strong> un bufalo che ci libera dalla schiavitù<br />
<strong>di</strong> qualsiasi cosa che ci impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> essere felici.<br />
Se già confi<strong>di</strong>amo su questa base, immaginatevi<br />
<strong>di</strong> aggiungervi gli esponenti, anche dei soli 100<br />
attributi che la accompagnano come: Dio che mi<br />
rigenera (El Schub nefesch), Dio che mi perdona<br />
(El Nahsah), Dio che mi dà la vita (El Jalad), Dio la<br />
mia roccia (El Sela)... e la lista è infinita. Quello che<br />
ne risulta è una forza, una potenza esplosiva che<br />
oltrepassa la nostra intelligenza.<br />
Non sottovalutiamo la potenza del nome<br />
<strong>di</strong> Dio quando lo pronunciamo. Egli è l'ImmanuEL,<br />
Dio con noi sempre, ma solo se lo riconosciamo<br />
come Signore e Salvatore: EL JESCHUATI nel<br />
quale è incluso il nome <strong>di</strong> GESÙ = Jeshua.<br />
Auguro a tutti voi, cari lettori, <strong>di</strong><br />
sperimentare questa potenza nel nome <strong>di</strong> Dio<br />
onnipotente (El Shaddai) e che la Sua pace -<br />
Shalom - sia con ognuno <strong>di</strong> noi.<br />
PAG. 3
Dio<br />
ama chi ama<br />
amore<br />
rischiare per<br />
Un commento a Matteo 25:14-30<br />
Siamo sulla strada verso Gerusalemme,<br />
città nella quale Gesù sarà catturato e<br />
condannato a morte. Gesù sta dando<br />
ai <strong>di</strong>scepoli le “istruzioni” per il tempo<br />
che verrà dopo la sua salita al cielo e prima<br />
del suo ritorno. All’inizio della parabola usa,<br />
infatti, la congiunzione “poiché” che la collega<br />
all’esortazione del versetto 13 dello stesso capitolo:<br />
“Vegliate perché non sapete né il giorno né l’ora”,<br />
inserita all’interno <strong>di</strong> quella sulle Dieci Vergini.<br />
I protagonisti della storia. C’è un Signore,<br />
che è chiaramente Gesù, che sta partendo per<br />
un lungo viaggio dal quale, però, tornerà, anche<br />
se nessuno sa quando. E ci sono tre servi ai<br />
quali affida un consistente deposito. A ciascuno<br />
secondo le proprie capacità, perché il padrone<br />
conosce bene i suoi servi. Insieme al deposito,<br />
affida ai servi anche la sua fiducia. Perché i servi<br />
avrebbero potuto anche scappare con la cassa!<br />
Del resto la somma era notevole. Pensate che<br />
un “talento” non era una moneta ma un valore<br />
che poteva essere quantificato sia in monete<br />
d’argento o d’oro e che equivaleva a circa<br />
6mila denari e (Matteo 20:2) un denaro era una<br />
giornata <strong>di</strong> lavoro agricolo. Quin<strong>di</strong> un solo talento<br />
equivaleva a circa 16 anni <strong>di</strong> lavoro.<br />
Come ho detto, il Signore conosceva<br />
bene i suoi servi e, infatti, al suo ritorno i primi<br />
due gli restituiscono il capitale ad<strong>di</strong>rittura<br />
raddoppiato. E ricevono per questo una duplice<br />
ricompensa: la possibilità <strong>di</strong> dominare su un<br />
patrimonio sproporzionato rispetto a quello, al<br />
poco, che avevano ricevuto in amministrazione e<br />
soprattutto la “gioia” che è quella che il Signore<br />
concede a coloro che ama.<br />
E veniamo all’altro personaggio della<br />
storia: il terzo servo il quale gli restituisce il talento<br />
ricevuto accompagnando il gesto con parole<br />
assai poco rispettose: “Tu sei un uomo duro, che<br />
mieti dove non hai seminato e raccogli dove non<br />
hai sparso”. Gli <strong>di</strong>ce, insomma, che si arricchisce<br />
sul lavoro degli altri perché è vero che il capitale è<br />
il suo ma non la fatica per farlo fruttare. “Ho avuto<br />
paura” gli <strong>di</strong>ce. Magari <strong>di</strong> perdere il talento e <strong>di</strong><br />
doverlo rifondere <strong>di</strong> tasca sua!<br />
Se avesse voluto seppellirlo, lo avrebbe<br />
potuto fare lui stesso. E così il Signore gli rigetta<br />
in faccia le sue stesse parole e l’immagine che<br />
gli ha dato <strong>di</strong> Lui, come in uno specchio. Forse<br />
il servo è davvero prigioniero <strong>di</strong> questa terribile<br />
immagine del suo Signore. Forse lo siamo anche<br />
noi. Che immagine abbiamo <strong>di</strong> Dio in noi? <strong>Il</strong><br />
talento è ormai per noi una dote naturale che il<br />
brano ci invita a mettere a frutto per il bene <strong>di</strong><br />
tutti.<br />
Per alcuni, la parabola è in verità un invito<br />
alla conversione rivolto a quel cristiano che spesso<br />
è ben contento del suo rassicurante “minimo”,<br />
della sua confortevole tiepidezza, che fa le cose<br />
come si sono sempre fatte perché non ha alcuna<br />
vera passione per il Regno e che anzi si affaccia<br />
alle nuove sfide e ai nuovi impegni che l’annuncio<br />
pone con “paura”. Costui è una persona che non<br />
guarda con audacia, creatività e generosità ai<br />
PAG. 4
compiti che il Signore continuamente pone in un<br />
mondo in veloce e perenne mutazione. Perché<br />
l’attesa del Signore deve essere vigilante, operosa,<br />
creativa. Non pigra!<br />
<strong>Il</strong> Signore non è più con noi, è partito per<br />
un lungo viaggio e non sappiamo quando tornerà.<br />
Ma sappiamo che ha affidato a ognuno <strong>di</strong> noi<br />
un compito: moltiplicare i doni che ciascuno ha<br />
ricevuto. Ma che cosa è questo dono?<br />
Secondo Ireneo <strong>di</strong> Lione è la vita che Dio ha<br />
donato a ciascuno <strong>di</strong> noi, che non va sprecata in<br />
inutili passatempi, occupazioni, in strade che non<br />
arrivano da nessuna parte. Secondo altri, invece,<br />
i talenti sono le Parole che il Signore ha affidato<br />
ai suoi <strong>di</strong>scepoli per custo<strong>di</strong>rle e farle fruttare<br />
nel mondo. E, in questo compito, c’è anche una<br />
componente <strong>di</strong> rischio… ma il Signore ama chi<br />
rischia per Lui. Ed è infatti proprio il rischio che<br />
il terzo servo non ha voluto accettare. Più che il<br />
male, ha fatto <strong>di</strong> peggio: non ha fatto nulla!<br />
E noi? Come stiamo mettendo a frutto il<br />
dono che il Signore ci ha affidato? Come lo stanno<br />
mettendo a frutto le nostre chiese, spesso contente<br />
del loro “poco”, anche dei loro pochi fedeli, che non<br />
vogliono accettare il rischio, che magari hanno<br />
seppellito il talento sotto coltri <strong>di</strong> rituali sempre più<br />
vuoti e burocratiche <strong>di</strong>scipline, e che non hanno il<br />
coraggio <strong>di</strong> obbe<strong>di</strong>re fino in fondo il Signore che<br />
ci ha comandato <strong>di</strong> annunciare il Vangelo fino ai<br />
confini del mondo, ad ogni costo e correndo ogni<br />
rischio?<br />
SOLDATO<br />
Davide Romano
Impressioni<br />
sull '<br />
Italia...<br />
TENENTE COLONNELLA<br />
Darlene Morgan<br />
PRESIDENTE DEI MINISTERI FEMMINILI<br />
Vivo a Roma, in Italia, da un anno e 20<br />
giorni! È un tempo appena sufficiente<br />
per capire la cultura del Paese e delle<br />
sue singole province e città, ma è<br />
abbastanza lungo per notare alcuni aspetti della<br />
vita in Italia.<br />
Certo, ci sono state alcune "prime<br />
impressioni" che probabilmente colpiscono ogni<br />
turista: il meraviglioso caffè e i cornetti per la<br />
colazione; il delizioso e invitante gelato che sembra<br />
essere presente a ogni angolo; naturalmente,<br />
la famosa pasta e la pizza; i bellissimi e<strong>di</strong>fici e le<br />
opere d'arte; la campagna mozzafiato e le viste<br />
sul mare; le pittoresche e sempre strette strade<br />
nei paesi; i labirinti <strong>di</strong> strade confuse e frenetiche<br />
nelle città; e le abitu<strong>di</strong>ni e il modo <strong>di</strong> guidare un po'<br />
spaventoso! Come canadese, mi meraviglio della<br />
storia, delle persone e degli eventi significativi<br />
rappresentati dai numerosi siti archeologici e dalle<br />
rovine risalenti a <strong>di</strong>versi millenni fa che si trovano<br />
in tutto il Paese.<br />
Ma più profonde <strong>di</strong> queste "prime<br />
impressioni" davvero notevoli sono le verità<br />
profonde che l'Italia mi sta ricordando.<br />
Non posso non menzionare l'abbondanza<br />
<strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici meravigliosamente decorati e sacri<br />
rappresentati dalle chiese cattoliche. Esse<br />
sembrano essere un promemoria della presenza<br />
<strong>di</strong> Dio, che è presente ovunque. Per molti turisti,<br />
questi luoghi costruiti per la gloria e la lode <strong>di</strong> Dio<br />
non sono altro che un rifugio tranquillo e fresco<br />
dalla folla e dal calore del sole. Eppure, Dio stesso<br />
è un rifugio molto reale in mezzo alle complessità<br />
e alle sfide della vita. La Bibbia <strong>di</strong>ce che "Dio è il<br />
nostro rifugio e la nostra forza, un aiuto sempre<br />
presente nelle <strong>di</strong>fficoltà". (Salmo 46:1). Se non<br />
siete soliti rivolgervi a Dio - in un momento <strong>di</strong><br />
tranquillità, ovunque vi troviate - vi incoraggio a<br />
farlo per trovare vero conforto, rifugio e aiuto. Egli<br />
non vi deluderà!<br />
Non so perché, ma sono rimasta sorpresa<br />
dalla <strong>di</strong>versità della popolazione italiana! Certo,<br />
non avrei dovuto sorprendermi, perché persone<br />
provenienti da così tante terre, nazioni, culture e<br />
lingue si sono recate in questo luogo per migliaia<br />
<strong>di</strong> anni. Sembra che ci sia una grande accettazione,<br />
accoglienza e opportunità <strong>di</strong> vivere, lavorare e<br />
mettere ra<strong>di</strong>ci. Nella Bibbia, Gesù ha insegnato<br />
che dobbiamo "amarci gli uni gli altri" (Giovanni<br />
13:34), compresi coloro che sono <strong>di</strong>versi da noi e<br />
persino i nostri nemici (Matteo 5:44). È una sfida<br />
per voi? Se lo è, possiamo sempre chiedere a Dio<br />
<strong>di</strong> aiutarci ad amare e a prenderci cura degli altri.<br />
Egli ama ciascuno <strong>di</strong> noi e ci aiuterà ad amare gli<br />
altri.<br />
Infine, ma non per questo meno<br />
importante, c'è il meraviglioso piacere <strong>di</strong><br />
trascorrere ore con la famiglia e gli amici intorno<br />
a un pasto con<strong>di</strong>viso. Sembra che ci sia sempre<br />
abbastanza cibo, abbastanza spazio a tavola e<br />
abbastanza tempo per soffermarsi a conversare e<br />
ridere. La Bibbia insegna che anche in cielo ci sarà<br />
un grande banchetto! Dio Padre accoglie tutti –<br />
ma proprio tutti! – coloro che confidano nel suo<br />
Figlio Gesù Cristo come Salvatore e Signore (Luca<br />
14:15-24). E ci sarà tutta l'eternità per godere della<br />
sua presenza e adorarlo! Non vedo l'ora e spero <strong>di</strong><br />
vedervi lì!<br />
Fino ad allora, forse avrò il privilegio <strong>di</strong><br />
rimanere in Italia ancora per qualche anno. C'è<br />
così tanto da scoprire e da imparare! Grazie, Italia,<br />
per avermi aiutato a rivolgere i miei pensieri a Dio!<br />
PAG. 6
ANTITRATTA<br />
METODI UTILIZZATI<br />
DAI TRAFFICANTI<br />
DI ESSERI UMANI<br />
Come ha fatto a cascarci?<br />
Al suo posto, avrei capito le sue bugie.<br />
Non avrei mai permesso che mi accadesse.<br />
Vi capita <strong>di</strong> pensare questo mentre leggete o ascoltate storie <strong>di</strong> vittime della tratta <strong>di</strong> esseri umani?<br />
Può essere molto facile giu<strong>di</strong>care. Ma i trafficanti <strong>di</strong> esseri umani possono essere molto manipolatori e<br />
pazienti. Alcuni usano la propria posizione <strong>di</strong> potere come mezzo <strong>di</strong> controllo, mentre altri vivono la stessa<br />
oppressione socio-economica delle loro vittime.<br />
I trafficanti <strong>di</strong> esseri umani sono meto<strong>di</strong>ci e intenzionali. Sono molto bravi a trovare i momenti<strong>di</strong> vulnerabilità<br />
per manipolare la realtà e instillare la paura. È così che le vittime vengono adescate, ingannate e, prima <strong>di</strong><br />
rendersene conto, sono già in trappola per essere usate in seguito come merce <strong>di</strong> scambio.<br />
COME?<br />
Un parente o un amico <strong>di</strong> cui ci si fida: è molto <strong>di</strong>fficile credere che una persona a noi cara possa<br />
metterci in pericolo. Ci fi<strong>di</strong>amo già <strong>di</strong> loro, quin<strong>di</strong> è molto facile per loro manipolare la situazione e, prima<br />
che ce ne si renda conto, si è già in trappola.<br />
Fidanzato sotto mentite spoglie: si presenta come principe azzurro, amorevole, comprando ogni<br />
sorta <strong>di</strong> regalo e <strong>di</strong>ventando il fidanzato perfetto che si desidera. Rimane abbastanza a lungo per capire la<br />
situazione e finge <strong>di</strong> tenerci molto, promettendo una vita migliore. Man mano, isola la vittima e le chiede<br />
<strong>di</strong> fare cose scomode, avere rapporti con i propri amici. In questo modo, la vittima viene con<strong>di</strong>zionata<br />
a credere che quello che sta facendo è normale e che lo fa per ripagare tutto quello che il trafficante/<br />
fidanzato ha fatto per lei. A questo punto, lui inizia ad essere spietato.<br />
“Buon samaritano”: un uomo o una donna si recano in un villaggio o in un ghetto. Scelgono <strong>di</strong><br />
avvicinarsi a una famiglia dopo averla osservata. Hanno una storia molto cre<strong>di</strong>bile su come vogliono<br />
aiutare la famiglia attraverso uno dei bambini. Vogliono portarli in città per farli stu<strong>di</strong>are o offrire loro un<br />
lavoro ben retribuito. Sono così cre<strong>di</strong>bili che i tutori accettano, anche se alcuni cedono i bambini anche<br />
senza essere molto convinti, perché sono <strong>di</strong>sperati.<br />
Social me<strong>di</strong>a: Le piattaforme dei social me<strong>di</strong>a sono <strong>di</strong>ventate un punto caldo dove i trafficanti predano<br />
facilmente i bambini a causa della mancanza <strong>di</strong> guida da parte dei genitori. Cercano persone sole, con<br />
bassa autostima o che hanno situazioni familiari instabili.<br />
Stazioni e fermate dei mezzi pubblici, centri commerciali: i trafficanti si posizionano in questi<br />
luoghi strategici in attesa <strong>di</strong> predare i ragazzi e le ragazze inesperti promettendo loro una vita da sogno.<br />
Scelgono una vittima, le <strong>di</strong>cono <strong>di</strong> tenere segreto il loro incontro e riescono gradualmente a isolarla dalla<br />
famiglia e dagli amici, per poi mostrare apertamente il loro programma.<br />
Ci sono molti altri mo<strong>di</strong>…<br />
Sii il custode <strong>di</strong> tuo fratello!!<br />
PAG. 7
Rinnovamento<br />
Profondo<br />
L’aquila reale è un rapace straor<strong>di</strong>nario.<br />
Possente al punto da sembrare persino<br />
inadatto a spiccare il volo.<br />
Ma poi, quando spiega le sue ali<br />
così ampie, il suo corpo acquista una leggerezza<br />
inaspettata e può librarsi nell’aria con una<br />
tranquillità che stupisce e genera ammirazione.<br />
Come vorremmo anche noi, in certi momenti<br />
della nostra vita, quando ci sentiamo appesantiti,<br />
essere come l’aquila. Avere la capacità, in<br />
un batter d’ali, <strong>di</strong> percepire nuovamente la<br />
leggerezza dei nostri corpi e delle nostre anime.<br />
Mi sono chiesto se non sia anche per questo che<br />
gli angeli ce li siamo immaginati con un corpo<br />
umano ma alati, capaci <strong>di</strong> orizzonti lontani, per<br />
guardare oltre se stessi e scorgere scenari e<br />
panorami ine<strong>di</strong>ti. Perché ciò che intristisce la<br />
vita è anche la gabbia, quel senso <strong>di</strong> cupezza<br />
che impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> vedere i giorni che abbiamo<br />
davanti.<br />
Mi viene in aiuto, a questo proposito,<br />
una leggenda che Domenico De Masi riporta<br />
alla fine del suo libro Mappa Mun<strong>di</strong>, che è una<br />
carrellata storica <strong>di</strong> modelli sociali <strong>di</strong> varie parti<br />
del mondo ed epoche <strong>di</strong>verse. Lui le ripercorre<br />
per in<strong>di</strong>care le risposte collettive, pur con tutti i<br />
limiti che ciascuno ha manifestato. Per giungere<br />
alla constatazione che noi siamo in una fase<br />
<strong>di</strong> transizione, <strong>di</strong> smarrimento, proprio per la<br />
mancanza <strong>di</strong> una “mappa del mondo” che possa<br />
aiutarci a dare orientamento al nostro cammino.<br />
Così egli riporta la leggenda brasiliana dell’aquila<br />
reale.<br />
La storia racconta che l’aquila vive sino a<br />
70 anni, ma perché possa arrivarci, a 40 anni circa,<br />
deve prendere una <strong>di</strong>fficile decisione. Infatti a<br />
questa età i suoi artigli si sono consumati a motivo<br />
dei tanti anni <strong>di</strong> predazione e non riescono più<br />
ad ghermire; il suo becco si è incurvato al punto<br />
da <strong>di</strong>venire quasi inservibile e, inoltre, le sue ali<br />
sono appesantite da penne troppo ingrossate<br />
e quin<strong>di</strong> il volo si è fatto faticoso e più breve.<br />
L’aquila ha due alternative, lasciarsi morire,<br />
incapace come è <strong>di</strong>venuta a procurarsi del cibo,<br />
oppure, con un atto <strong>di</strong> coraggio, intraprendere<br />
un’azione lunga, <strong>di</strong>fficile e dolorosa. Ella, per un<br />
periodo <strong>di</strong> 150 giorni, dovrà ritirarsi su una parete<br />
rocciosa e sfregare il suo becco sulla roccia fino<br />
a consumarlo del tutto. Quin<strong>di</strong> deve aspettare<br />
che ricresca, sottoponendosi ad un forzato<br />
<strong>di</strong>giuno. Poi, però, col nuovo becco appuntito<br />
deve <strong>di</strong>struggere, uno per uno, i suoi artigli. E<br />
nuovamente aspettare che ricrescano. E infine,<br />
coi nuovi artigli, deve strapparsi, una ad una e<br />
con inevitabile sofferenza, le penne ingrossate.<br />
In questa fase sarà quasi impossibile volare. Ma<br />
quando saranno ricresciute, passati i 150 giorni,<br />
col becco appuntito, nuovi artigli affilati e penne<br />
leggere potrà riprendere a vivere per i restanti<br />
30 anni.<br />
Trovo che sia una straor<strong>di</strong>naria leggenda<br />
per <strong>di</strong>re il nostro bisogno <strong>di</strong> rinnovamento sia<br />
in<strong>di</strong>viduale che collettivo. Per farlo, bisogna<br />
smettere <strong>di</strong> gloriarci del passato e anche<br />
smettere <strong>di</strong> applicare ai problemi sempre le<br />
stesse vecchie soluzioni. Ci vuole coraggio per<br />
<strong>di</strong>re <strong>di</strong> sì alla vita e non temere anche il sacrificio<br />
e il dolore che questo, inevitabilmente, richiede.<br />
Nel Vangelo <strong>di</strong> Matteo 16, viene riportata<br />
questa parola <strong>di</strong> Gesù: “Se uno vuol venire <strong>di</strong>etro<br />
a me rinunci se stesso, prenda la sua croce e<br />
mi segua. Chi avrà voluto salvare la sua vita la<br />
PAG. 8
Ci vuole coraggio per <strong>di</strong>re<br />
<strong>di</strong> sì alla vita e non temere<br />
anche il sacrificio e il dolore<br />
che questo, inevitabilmente,<br />
richiede.<br />
PASTORE<br />
Massimo Aprile<br />
perderà ma chi l’avrà perduta, per causa mia, la<br />
ritroverà. (v.25)<br />
Credo che abbiamo spesso malinteso<br />
questa parola come se si trattasse della chiamata<br />
a una scelta volontaria <strong>di</strong> sofferenza. Non <strong>di</strong><br />
questo si tratta.<br />
Scegliere la via della croce, significa<br />
imboccare la strada che passa per la reale analisi<br />
dei nostri fallimenti, smettendo <strong>di</strong> raccontarci<br />
bugie, per autogiustificarci. Andare incontro<br />
alla nuova vita a cui Cristo ci chiama, richiede<br />
coraggio.<br />
Infatti, siamo anchilosati, spuntiti, anche<br />
spiritualmente. Non abbiamo più abbastanza<br />
ideali e non sappiamo più spiegare le nostre ali<br />
<strong>di</strong> speranza. Abbiamo bisogno <strong>di</strong> un profondo<br />
rinnovamento e in Gesù possiamo trovarlo.<br />
Quale sia il modo in cui questo debba accadere<br />
per ciascuno <strong>di</strong> noi lo dobbiamo scoprire anche<br />
in<strong>di</strong>vidualmente, ma il compito è il medesimo<br />
per tutti e tutte.<br />
La forza dell’Evangelo è ancora in grado<br />
<strong>di</strong> fornire agli uomini e alle donne che avvertono<br />
questa necessità <strong>di</strong> trasformazione, l’energia<br />
necessaria. Dobbiamo crederlo, se veramente<br />
desideriamo smettere <strong>di</strong> essere “smapati”, come<br />
<strong>di</strong>cono i brasiliani.<br />
Poniamo mente, allora, alle straor<strong>di</strong>narie<br />
parole <strong>di</strong> Isaia a questo riguardo:<br />
“I giovani si affaticano e si stancano; i più forti<br />
vacillano e cadono; ma quelli che sperano nel<br />
Signore acquistano nuove forze, si alzano a<br />
volo come aquile, corrono e non si stancano,<br />
camminano e non si affaticano”<br />
(capitolo 40:30-31)
Nato in novembre,<br />
citta<strong>di</strong>no del cielo!<br />
MAGGIORE<br />
Samuel Walzer<br />
CAPO DEI PROGRAMMI<br />
E UFFICIALE DEI PROGETTI<br />
Sono nato a novembre. Nel 1970, in Svizzera.<br />
Queste sono tre in<strong>di</strong>cazioni su dove e<br />
quando è iniziata la mia vita. Da Svizzero<br />
che vive in Italia, ho notato che qui il<br />
luogo <strong>di</strong> nascita è molto importante. In Svizzera,<br />
invece, è più importante il cosiddetto "luogo<br />
<strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza". Questo è fonte <strong>di</strong> confusione<br />
per le autorità ufficiali, perché i dati del mio<br />
documento svizzero non corrispondono a quelli<br />
del mio documento italiano. Finora, però, questa<br />
<strong>di</strong>screpanza è sempre stata accettata dopo<br />
lunghe <strong>di</strong>scussioni. Poi, a creare problemi è solo<br />
una lettera del mio luogo <strong>di</strong> nascita, che non<br />
esiste in italiano. Ma l'importante è che io esista<br />
e che la mia esistenza sia provata. Ho una data<br />
<strong>di</strong> nascita certa e inconfon<strong>di</strong>bile, e un luogo <strong>di</strong><br />
nascita altrettanto chiaramente definito, e persino<br />
una città in cui sono registrato come citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong><br />
questo mondo.<br />
Una volta ho letto il seguente detto: "Due<br />
momenti sono cruciali nella tua vita: quando nasci<br />
e quando capisci perché". Ho capito per cosa ero<br />
nato già da bambino. Nell'Esercito della Salvezza<br />
ho ascoltato le storie della Bibbia e ho imparato<br />
a capire chi è Dio e come parla a noi uomini. Ho<br />
sentito che Dio si è fatto uomo in Gesù ed è venuto<br />
nel nostro mondo perché noi potessimo essere<br />
redenti attraverso <strong>di</strong> lui.<br />
Ho imparato che la fede in Gesù e nel<br />
messaggio biblico è fondamentale per poter<br />
trascorrere l'eternità nel Regno dei Cieli <strong>di</strong> Dio,<br />
dopo la morte su questa terra. Ho capito che, per<br />
poterlo fare, devo riconciliarmi con Dio, perché<br />
la colpa del peccato mi separa da Lui. Per tutti<br />
questi motivi, da bambino ho pregato Dio. Gli ho<br />
chiesto perdono per la mia colpa e l'ho invitato<br />
a essere il Signore della mia vita. Poiché è il mio<br />
Creatore, la mia vita gli appartiene comunque.<br />
Ma donandogliela consapevolmente, <strong>di</strong>vento suo<br />
figlio. E questo è il motivo per cui tutti noi viviamo:<br />
Dio vuole che non siamo solo sue creature, ma che<br />
<strong>di</strong>ventiamo suoi figli.<br />
Oggi so che non sono solo un citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong><br />
questo mondo, ma anche un citta<strong>di</strong>no del cielo.<br />
Questa consapevolezza mi dà una profonda pace<br />
nel cuore. Di fronte agli eventi <strong>di</strong> questo mondo<br />
che <strong>di</strong>ventano sempre più drammatici, e sapendo<br />
che il giorno della mia morte sarà una realtà come<br />
il giorno della mia nascita, sono sostenuto nella<br />
fede in Gesù.<br />
Auguro a tutti coloro che leggono queste<br />
righe <strong>di</strong> poter fare anche loro questa esperienza.<br />
Che si rendano conto del motivo per cui sono nati<br />
e che <strong>di</strong>ventino citta<strong>di</strong>ni del cielo attraverso la loro<br />
devozione a Gesù.<br />
PAG. 10
Ogni bambino merita <strong>di</strong> vivere la gioia<br />
della mattina <strong>di</strong> Natale.<br />
Ogni Natale ci sono bambini che non ricevono regali<br />
perché le loro famiglie sono in <strong>di</strong>fficoltà economiche.<br />
L’Esercito della Salvezza promuove in Italia<br />
“Angel Tree - L’albero degli Angeli”, iniziativa nata<br />
negli Stati Uniti nel 1979 al fine <strong>di</strong> permettere ai<br />
genitori in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio, <strong>di</strong> donare al<br />
proprio bambino il regalo <strong>di</strong> Natale desiderato.<br />
<strong>Il</strong> programma Angel Tree dell'Esercito della<br />
Salvezza aiuta a fornire regali <strong>di</strong> Natale a<br />
centinaia <strong>di</strong> bambini ogni anno. Oltre ai nostri<br />
ministeri sociali, l'Esercito della Salvezza è una<br />
Chiesa evangelica cristiana e teniamo servizi <strong>di</strong><br />
culto settimanali.<br />
I nomi e desideri dei bambini saranno riportati su un angioletto <strong>di</strong> carta e proposti ad aziende e<br />
privati citta<strong>di</strong>ni che desiderano partecipare. I donatori acquisteranno i regali, recapitandoli alla sede<br />
dell’Esercito della Salvezza che li consegnerà ai genitori una settimana prima <strong>di</strong> Natale.<br />
Alla Vigilia <strong>di</strong> Natale ciascun bambino riceverà i doni desiderati.<br />
ATTUALMENTE LA CAMPAGNA ANGEL TREE VIENE SVOLTA IN DIVERSE CITTÀ.<br />
SE VUOI PARTECIPARE O AVERE INFO, CONTATTACI AI SEGUENTI INDIRIZZI:<br />
ARIANO IRPINO<br />
BRAIDE-BRIENZA<br />
NAPOLI<br />
ROMA<br />
TORINO<br />
Piazza G. Lusi, 2<br />
83031 - Ariano Irpino<br />
(AV)<br />
Villaggio XXIII<br />
Novembre, 1a<br />
85050 - Brienza (PZ)<br />
Via Ferrara, 66<br />
80143 - Napoli<br />
Via degli Apuli, 42<br />
00185 - Roma<br />
Via Principe<br />
Tommaso, 8c<br />
10125 - Torino
AZIONI<br />
CORAGGIOSE<br />
Sin dai suoi primi giorni, l'Esercito della<br />
Salvezza ha cercato <strong>di</strong> affrontare e<br />
combattere contro lo sfruttamento delle<br />
donne e delle ragazze in prostituzione. <strong>Il</strong><br />
primo rifugio che l'Esercito della Salvezza ha creato<br />
per le donne era situato nell'East End <strong>di</strong> Londra,<br />
in Inghilterra: molte <strong>di</strong> loro volevano togliersi dalla<br />
strada e smettere <strong>di</strong> prostituirsi.<br />
Florence Booth, la moglie del comandante<br />
in seconda dell'Esercito della Salvezza, Bramwell,<br />
venne a sapere del traffico della prostituzione<br />
<strong>di</strong> ragazze in tutto il Paese. La cosa la turbò. Ne<br />
parlò a Bramwell. Nello stesso periodo, la madre<br />
<strong>di</strong> Bramwell, Catherine, cofondatrice dell'Esercito<br />
della Salvezza, lavorava con Josephine Butler,<br />
un'anglicana che si batteva per la protezione delle<br />
donne.<br />
l'innalzamento dell'età del consenso. Quando, nel<br />
maggio 1885 il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge fu respinto per<br />
l’ennesima volta, Catherine, Josephine, Bramwell<br />
e Florence decisero che ne avevano abbastanza.<br />
Si rivolsero a William Thomas Stead,<br />
e<strong>di</strong>tore della Pall Mall Gazette, che era già sensibile<br />
all'argomento. L'idea era <strong>di</strong> far vergognare la<br />
Nazione e il Parlamento per sperare <strong>di</strong> innalzare<br />
l'età del consenso. Decisero, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> fare<br />
un’azione <strong>di</strong>rompente: comprare una ragazza!<br />
Doveva essere la <strong>di</strong>mostrazione che ciò poteva<br />
avvenire in Inghilterra senza troppe <strong>di</strong>fficoltà.<br />
Per realizzare il piano, avevano bisogno<br />
<strong>di</strong> qualcuno che conoscesse l’ambiente e così si<br />
rivolsero a Rebecca Jarrett, ex tenutaria <strong>di</strong> una casa<br />
<strong>di</strong> tolleranza che si era recentemente convertita e<br />
si era unita all'Esercito della Salvezza. A giugno,<br />
"<strong>Il</strong> caso <strong>di</strong> Eliza Armstrong<br />
- La bambina perduta".<br />
The <strong>Il</strong>lustrated Police<br />
News, 3 settembre 1863.<br />
Dall'Australasian Journal<br />
of Salvation Army History<br />
Gli attivisti ritenevano che la legge, così<br />
com'era, rendesse quasi impossibile perseguire<br />
i crimini sessuali contro i bambini. Infatti, nel<br />
1885, l'età del consenso era 13 anni. Gli attivisti<br />
volevano che il Parlamento approvasse il Criminal<br />
Law Amendment Bill, che trattava questioni<br />
come i poteri della polizia, le prove in tribunale e<br />
Rebecca riuscì a comprare Eliza Armstrong dalla<br />
madre <strong>di</strong> questi per 5 sterline, equivalenti a poco<br />
più <strong>di</strong> 600 euro dei giorni nostri.<br />
Poi, per <strong>di</strong>mostrare che le ragazze potevano<br />
essere anche portate fuori dal Paese, gli attivisti<br />
portarono Eliza oltre la Manica, dove la affidarono<br />
all'Esercito della Salvezza in Francia. Gli attivisti<br />
PAG. 12
TENENTE AUS.<br />
<strong>Il</strong>aria Castaldo<br />
RESPONSABILE DEL CORPO<br />
DI ATENA LUCANA<br />
STORIA DELLʼESERCITO DELLA SALVEZZA<br />
avevano <strong>di</strong>mostrato che era possibile trafficare<br />
una bambina!<br />
L'articolo <strong>di</strong> Stead, che raccontava la storia<br />
sulla Pall Mall Gazette, fece il giro del mondo<br />
e l'Esercito della Salvezza, attraverso il Grido <strong>di</strong><br />
<strong>Guerra</strong>, promosse una petizione per chiedere<br />
l'innalzamento dell'età del consenso e il <strong>di</strong>ritto<br />
dei magistrati <strong>di</strong> perquisire una proprietà, se<br />
c'era motivo <strong>di</strong> credere, fosse abitata da ragazze<br />
minorenni detenute contro la loro volontà. A quei<br />
tempi, l'Esercito della Salvezza non era una grande<br />
organizzazione, ma in tre settimane raccolse<br />
quasi 400.000 firme su un rotolo <strong>di</strong> carta lungo<br />
due miglia e mezzo che William Booth decise<br />
<strong>di</strong> portare alla Camera dei Comuni su un carro,<br />
accompagnato da una fanfara e un corteo.<br />
<strong>Il</strong> contraccolpo fu, però, che la gente si<br />
chiese se la Pall Mall Gazette dovesse essere<br />
perseguita per oscenità, vista la crudezza<br />
degli articoli <strong>di</strong> Stead. I genitori <strong>di</strong> Eliza furono<br />
incoraggiati a sporgere denuncia e, nel mese <strong>di</strong><br />
ottobre, Stead, Bramwell Booth e Rebecca Jarrett<br />
con altre due persone furono processati con<br />
l'accusa <strong>di</strong> aver preso Eliza Armstrong contro la<br />
volontà del padre (era stata la madre ad accordarsi<br />
per la ven<strong>di</strong>ta!). Stead e Jarrett furono <strong>di</strong>chiarati<br />
colpevoli e scontarono una pena detentiva; Booth<br />
non colpevole.<br />
Rebecca Jarrett sopravvisse ai sei mesi <strong>di</strong><br />
carcere. Mentre era in prigione, Stead continuò a<br />
curare la Pall Mall Gazette e, dopo il suo rilascio,<br />
scrisse un opuscolo sulla sua esperienza carceraria.<br />
Al momento del suo rilascio, chiese al Governatore<br />
della prigione se poteva tenere la sua uniforme<br />
carceraria, sebbene avesse trascorso gran parte<br />
della sua pena in normali abiti civili. <strong>Il</strong> Governatore<br />
acconsentì e da allora, ogni 10 novembre,<br />
anniversario della sua condanna, Stead indossava<br />
gli abiti della prigione per ricordare il suo "trionfo".<br />
William T Stead in abiti da detenuto, foto da:<br />
https://www.salvationarmy.org.uk/<br />
Dopo il processo, l’avvocato avviò una<br />
sottoscrizione pubblica per la famiglia Armstrong<br />
attraverso un annuncio sul Times. <strong>Il</strong> denaro servì<br />
a Eliza per frequentare la Princess Louise Home<br />
for the Protection of Young Girls, il cui scopo era<br />
“fornire una casa, un'istruzione e una formazione<br />
professionale alle ragazze che rischiavano<br />
l’abbandono”, ricevendo una formazione per<br />
<strong>di</strong>ventare domestica. Fino al 1906 Eliza mantenne<br />
una corrispondenza amichevole con Stead.<br />
Stead fu visto l’ultima volta mentre aiutava<br />
donne e bambini a raggiungere le scialuppe nel<br />
naufragio dell'RMS Titanic, dove perse la vita.<br />
Ancora oggi, l'Esercito della Salvezza è<br />
impegnato nella lotta contro la Tratta <strong>di</strong> esseri<br />
umani, sostenendo le vittime, trasportandole in<br />
luoghi sicuri, offrendo consulenza e, attraverso i<br />
suoi partner, fornendo case sicure.<br />
Alcuni potrebbero chiedersi perché un gruppo<br />
religioso affronti la Tratta, ma ora comprendete<br />
che questo fa parte della nostra ere<strong>di</strong>tà storica.
&me<br />
<strong>Il</strong>aria Castaldo<br />
tenente ausiliare<br />
Responsabile del Corpo<br />
<strong>di</strong> Atena Lucana<br />
1. Qual è stato il tuo primo contatto con<br />
l’Esercito della Salvezza?<br />
Da bambina in vacanza alle Casermette (Bobbio<br />
Pellice, TO) con i miei genitori e i miei cugini.<br />
2 Cosa ti ha fatto decidere <strong>di</strong> frequentare<br />
l’Esercito?<br />
Lo hanno deciso i miei genitori, cominciando a<br />
frequentare la comunità <strong>di</strong> Napoli, ma ne sono<br />
molto riconoscente, e infatti sono rimasta.<br />
3. Che lavoro fai?<br />
Appunto… lavoro da 19 anni a tempo pieno<br />
nell’Esercito della Salvezza come Tenente<br />
Ausiliaria. Attualmente sono Responsabile della<br />
comunità <strong>di</strong> Atena Lucana, in provincia <strong>di</strong> Salerno.<br />
4. Qual è la cosa più interessante del tuo lavoro?<br />
E la più frustrante?<br />
La più interessante è il contatto con le persone<br />
non solo in Italia ma nel mondo e le sorprese che<br />
Dio continua a farci. La più frustrante per me è il<br />
tempo: vorrei vedere più risultati e più in fretta.<br />
5. Cosa vorresti cambiare dell’Esercito?<br />
Vorrei tornare ad essere più movimento che<br />
chiesa strutturata.<br />
6. Quale potrebbe essere il motto della tua<br />
vita?<br />
Volere è potere. Forse vi aspettavate un versetto<br />
biblico, ma se non avessi la pazienza e la volontà<br />
che mi contrad<strong>di</strong>stinguono le cose andrebbero<br />
ancora più lentamente!!!<br />
7. Se potessi avere una scorta illimitata <strong>di</strong><br />
qualcosa, cosa vorresti?<br />
Accesso alla formazione e <strong>di</strong>scernimento, ovvero<br />
la capacità <strong>di</strong> comprendere le cose oltre la<br />
superficie.<br />
8. Cosa ti piace fare nel tempo libero?<br />
Fare musica, ricamare, leggere, visitare luoghi<br />
nuovi, stare con la mia famiglia.<br />
9. Qual è il tuo versetto preferito?<br />
In questo periodo 1 Corinzi 15:10 “Ma per la grazia<br />
<strong>di</strong> Dio io sono quello che sono; e la grazia sua<br />
verso <strong>di</strong> me non è stata vana…”.<br />
10. Qual è il tuo canto cristiano preferito?<br />
Uno antico: Divo amor che il cielo adora e uno<br />
moderno: Be lifted high, <strong>di</strong> Leeland Mooring.<br />
11. Se potessi eliminare una cosa dal mondo,<br />
quale sarebbe?<br />
L’o<strong>di</strong>o, sia quello che spinge a perseguitare e<br />
sottomettere, sia quello “quoti<strong>di</strong>ano” che si annida<br />
nel cuore quando ci abituiamo a non parlare più<br />
con qualcuno o a giu<strong>di</strong>care il prossimo.<br />
12. Se potessi incontrare un personaggio<br />
storico, quale sarebbe?<br />
<strong>Il</strong> compositore Georg Friedrich Händel, oppure un<br />
gigante della storia dell’Esercito della Salvezza:<br />
Samuel Logan Brengle.<br />
13. A parte la Bibbia, quale libro vorresti avere<br />
su un’isola deserta?<br />
Un innario<br />
14. Qual è il consiglio migliore che tu abbia mai<br />
ricevuto?<br />
Non conformarti alla massa… anche se metterlo<br />
in pratica è davvero <strong>di</strong>fficile.<br />
15. Qual è la cosa più preziosa che possie<strong>di</strong>?<br />
Le cose più preziose che ho non le possiedo,<br />
perché sono la famiglia, la fede, le relazioni, i<br />
ricor<strong>di</strong>, le speranze. In senso materiale forse la<br />
cosa più preziosa è la mia fede <strong>di</strong> matrimonio.<br />
PAG. 14
Poiché tutto quello<br />
che è nato da Dio<br />
vince il mondo;<br />
e questa è la vit toria<br />
che ha vinto il<br />
mondo:<br />
la nostra fede.<br />
Chi è che vince il<br />
mondo, se non<br />
colui<br />
che crede che Gesù<br />
è il Figlio <strong>di</strong> Dio?<br />
1 Giovanni 5:4-5
DESCRIZIONE<br />
L'AUTORITÀ DEL SUO NOME<br />
COME RILASCIARE IL CIELO SULLA TERRA<br />
<strong>Il</strong> Nome <strong>di</strong> Gesù racchiude tutta la potenza e tutta<br />
l'autorità per trasformare per sempre la tua vita e il tuo<br />
ministero. Tutto ciò che Gesù è stato sulla terra e tutto<br />
ciò che Lui ha conquistato in cielo, è racchiuso nel suo<br />
glorioso nome. Dio ha dato ogni onore, gloria, potenza e<br />
autorità al nome <strong>di</strong> Gesù.<br />
Qualunque cosa che abbia un nome, in ogni sfera<br />
dell'universo è sottoposta all'autorità e alla signoria del<br />
nome <strong>di</strong> Gesù. Quel nome, oggi appartiene alla chiesa!<br />
Quel nome oggi appartiene a me e a te!<br />
Nel nome <strong>di</strong> Gesù c'è vittoria, c'è liberazione, c'è missione!<br />
La tua vita non sarà mai più la stessa quando scoprirai la<br />
potenza del nome <strong>di</strong> Gesù IN te, PER te e ATTRAVERSO<br />
<strong>di</strong> te.<br />
Questo libro ha il potenziale <strong>di</strong> cambiare ra<strong>di</strong>calmente la<br />
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nuova <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> vita: UNA VITA DI RISURREZIONE.<br />
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