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BSstadio_26 giornata_Febbraio 2024

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in nessun’altra piazza. Così come un altro capitano, Marco<br />

Zambelli visto crescere da Daniele quando allenava le giovani<br />

Rondinelle. Anche a lui chiediamo della retrocessione dalla serie<br />

A e la risposta è lapidaria: “quando alla presentazione della<br />

squadra ti ritrovi con otto giocatori, dove vuoi andare?”<br />

Fuori dal campo, anche lui come altre ex rondinelle ricorda le<br />

serate a casa De Zerbi dove un piccolo Roberto si dilettava a<br />

giocare in taverna a pallone ed è piacevolmente stupito dalle<br />

capacità che sta dimostrando Roby da allenatore ammettendo<br />

che negli ambienti calcistici il nome di Roberto De Zerbi è un<br />

argomento molto trattato dagli addetti ai lavori. Ha avuto anche<br />

l’opportunità, in Brescia Messina 1-0 di Coppa Italia dell’86 di<br />

giocare in squadra con il fratello Carlo alla sua prima presenza<br />

col Brescia, subentrato nella ripresa al giovanissimo e mai<br />

dimenticato Edo Bortolotti, anche lui all’esordio. Daniele è<br />

sentitamente grato al fratello, che in quel di Piobbico è riuscito<br />

a sopperire in qualche modo alle assenze dovute alla carriera,<br />

prendendosi cura dei genitori.<br />

Nel 1989 avviene l’approdo nei gialloblù parmensi, appena<br />

passati di mano da Ceresini a Tanzi con la sua Parmalat. Oltre<br />

a trovare una società ambiziosa passa per le mani di Ivan<br />

Carminati, un eccellente preparatore atletico che fa la sua fortuna<br />

e quella di tutto il Parma, Gli infortuni di Brescia sparirono. Vince<br />

subito la serie B. In seguito, grazie anche all’arrivo a Parma di<br />

giocatori stratosferici, vince una Coppa Italia, una Coppa delle<br />

Coppe, una Supercoppa Europea e gli sfugge per poco il titolo<br />

tricolore. Vanta anche una presenza in Nazionale a Berna contro<br />

la Svizzera nelle qualificazioni al mondiale USA 94, convocato<br />

da Arrigo Sacchi. Niente male per un giocatore dichiarato “finito”<br />

qualche anno prima. Chiude una carriera invidiabile con un anno<br />

a Padova nel 1995. La sua soddisfazione oggi è aprire la porta di<br />

casa e vedere le riproduzioni dei trofei vinti sul mobile all’ingresso.<br />

Allo stadio Tardini di Parma, nella zona ingresso degli addetti ai<br />

lavori capeggia la gigantografia di Zoratto che solleva la coppa<br />

europea. Oltre ai trofei, ciò che gli rimane impresso sono i<br />

campioni che ha affrontato. I nomi che snocciola mettono i brividi<br />

anche a noi, da Maradona a Zico, Passarella e Socrates, Junior,<br />

Careca, Matheus, Brehme, Klinsmann, Rummenigge, Falcao,<br />

Cerezo, Platini per citarne alcuni, che qualche soggezione<br />

iniziale te la mettevano. Ha raccolto diverse maglie regalategli<br />

dagli avversarie, donate per iniziative benefiche sul nostro<br />

territorio in una nota iniziativa volta alla raccolta di fondi a scopo<br />

benefico. Ricordi di un calcio che non c’è più e servirebbe tanto<br />

riaverlo. Brescia è rimasta comunque la sua sede operativa,<br />

la città che lo ha adottato dove ha deciso di prendere casa e<br />

sposarsi. Abbiamo conosciuto una persona semplice, umile e<br />

tanto ricca di valori che ha reso ancor più bello il nostro incontro.<br />

Grazie Daniele.<br />

A cura di:<br />

Mauro Agretti e Guido Franchi<br />

12<br />

Brescia Stadio<br />

Quando in ritiro non si giocava alla playstation<br />

Zoratto - Bagni in Brescia Napoli<br />

Zoratto e Gritti all’inaugurazione “Brescia<br />

Club Tullio Gritti” di Sirmione

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