La Torre di Veglia n 2 marzo-aprile 2024
marzo-aprile 2024
marzo-aprile 2024
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
d
Marzo• Aprile 2024
LA TORRE DI VEGLIA
13
mediche necessarie, esami del sangue, tamponi CO-
VID... ed io che da Vittorio Veneto li sentivo tutti
i giorni per aiutarli a destreggiarsi con le procedure
a volte complicatissime, con tutte le complicazioni
del caso: fuso orario, la lingua, per cui abbiamo
avuto necessità di un mediatore linguistico, quindi,
fino al giorno prima della partenza prevista dell’aereo,
noi non sapevamo se sarebbero riusciti ad avere
i visti firmati e i requisiti medici a posto (bastava che
il tampone covid fosse positivo, per uno di loro, che
sarebbe andato tutto a monte, mandando a monte il
lavoro di mesi).
Quindi, il 6 dicembre 2023 abbiamo ricevuto la
notizia che erano riusciti a partire con questo aereo
ad hoc messo a disposizione e finanziato dalla CEI, e
siamo partiti noi in macchina per andare a prenderli
all’aeroporto di Roma. Sono partito io con il nipote
della coppia di anziani che stava arrivando, e che in
tutto il periodo preparatorio, era stato per me prezioso
collaboratore per mediare linguisticamente con i
suoi nonni.
8x1000, li supportiamo attraverso corsi di lingua italiana,
corsi professionali o la ricerca del lavoro. Diciamo
che questa storia sta avendo un lieto fine perché
di fatto questa famiglia qui da noi si sta inserendo
bene: il marito ha trovato un lavoro, la moglie sta seguendo
un corso per estetista, il figlio è stato inserito
a scuola, per cui prossimamente prevediamo che possano
spiccare il volo e raggiungere la piena autonomia
quando troveranno casa in modo indipendente.
Ci sono dei contro in questa opportunità dei corridoi
umanitari?
Beh, per noi operatori Caritas l’amaro in bocca è
che questa procedura permette di mettere in salvo
solo una persona su 100 di quelle che ci chiedono
aiuto, ed è un percorso complicato e pieno di insidie,
sia per noi sia per le persone che cerchiamo di
far arrivare in Italia. Come ho detto prima, basta un
visto negato, o un tampone Covid positivo il giorno
della partenza, e il lavoro di due mesi sfuma miseramente
perché non possono partire, e non si sa se in
futuro ci saranno altre possibilità. E poi c’è l’amaro
in bocca per loro che lasciano il loro paese di origine,
perché arrivando qui ed avviando il processo di riconoscimento
del diritto di asilo in Italia e riconosciuto
lo status di rifugiati (processo lungo e complesso anche
questo), rompono definitivamente i rapporti con
il governo dello Stato di origine. Perché si avvia un
processo giudiziario che loro intentano contro il loro
paese di origine (per discriminazione o persecuzione),
e quindi è automatico che il paese di origine non li
vorrà più riaccogliere. Quindi, quando partono, sanno
che non rivedranno più il luogo dove sono nati e
hanno vissuto fino ad allora.
Marta Zanette
E poi? Una volta arrivati qui a Vittorio Veneto,
il progetto dei corridoi umanitari
cosa prevede?
Beh, una volta arrivati, in genere
il progetto prevede un accompagnamento
da parte della Caritas diocesana
per la durata di 12 mesi, nei
quali mettiamo in essere un piano di
sostegno per le persone (ospitarle in
casa di accoglienza, il mantenimento)
e un supporto alla loro integrazione
nel nostro territorio. Quindi, verso i fondi messi a disposizione dall’
attra-