immissioni ittiche - Provincia di Firenze
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Y<br />
PIANO PER LA PESCA N ELLE ACQUE INTERNE<br />
sto a monte dell’impianto ittico <strong>di</strong> Tosi. Quest’area potrà essere utilizzata, me<strong>di</strong>an-<br />
te l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> istituti <strong>di</strong> tutela ittica, per la conservazione e l’accrescimento<br />
<strong>di</strong> riproduttori selvatici <strong>di</strong> trota da avviare alla riproduzione nell’impianto ittico<br />
provinciale. In particolare il fosso dei Bruciati, che scorre interamente all’interno<br />
della Riserva Naturale <strong>di</strong> Vallombrosa, presenta caratteristiche <strong>di</strong> notevole natura-<br />
lità ed essendo soggetto ad un’attenta vigilanza da parte degli agenti della locale<br />
stazione del Corpo Forestale dello Stato, rappresenta la localizzazione ideale per<br />
un istituto <strong>di</strong> tutela volto alla gestione in con<strong>di</strong>zioni naturali <strong>di</strong> una popolazione<br />
salmonicola da utilizzare per il recupero <strong>di</strong> riproduttori selvatic i da avviare<br />
all’impianto provinciale.<br />
Per quanto riguarda gli istituti in<strong>di</strong>viduati in acque a ciprini<strong>di</strong>, non essendo presenti<br />
per tali specie vincoli <strong>di</strong> tipo sanitario particolarmente stringenti, la gestione si in-<br />
<strong>di</strong>rizza sul recupero <strong>di</strong>retto <strong>di</strong> pesce da utilizzare per ripopolare altri corsi d’acqua<br />
provinciali o per il prelievo <strong>di</strong> riproduttori da impiegare in incubatoio. In ogni caso<br />
è essenziale operare i recuperi ittic i in presenza <strong>di</strong> personale tecnico della Provin-<br />
cia o comunque <strong>di</strong> tecnici in grado <strong>di</strong> selezionare accuratamente le specie preleva-<br />
te, in particolare per i prelievi effettuati a scopo <strong>di</strong> ripopolamento. La talvolta<br />
problematica classificazione tassonomica delle specie <strong>ittiche</strong> ciprinicole, in partico-<br />
lare sui soggetti <strong>di</strong> taglia ridotta, rende questi interventi particolarmente delicati e<br />
soggetti al rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere involontariamente sul territorio specie estranee alla<br />
fauna locale. Ciò rende necessario operare una selezione specifica su ogni soggetto<br />
catturato.<br />
Fatte queste premesse, questo tipo <strong>di</strong> gestione può fornire interessanti contributi al<br />
recupero ed alla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> specie <strong>ittiche</strong> autoctone, anche a partire da quantita-<br />
tivi piuttosto ridotti <strong>di</strong> materiale immesso, stanti le note potenzialità riproduttive<br />
dei ciprini<strong>di</strong>. In virtù <strong>di</strong> ciò sarà sufficiente lasciare nella Z.d.P. <strong>di</strong> origine un nu-<br />
mero sufficiente <strong>di</strong> riproduttori per mantenere la conservazione dei popolamenti it-<br />
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