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Happenings - Zanotta SpA

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<strong>Happenings</strong><br />

Anno 5 n.2<br />

24 maggio 2010<br />

PRODUZIONE<br />

Nuovo design<br />

Qualità, comfort<br />

e innovazione<br />

tecnologica nelle<br />

novità <strong>Zanotta</strong> 2010.<br />

Tutte da scoprire<br />

p.2/3/4<br />

L’INCONTRO<br />

Gilda<br />

Bojardi<br />

Inventare,<br />

comunicare, costruire<br />

idee, relazioni,<br />

eventi. L’universo<br />

dinamico e<br />

appassionante della<br />

“signora del design”<br />

p.5<br />

DAL DISEGNO<br />

AL PRODOTTO<br />

Collezione<br />

William<br />

La nuova serie di<br />

divani, poltrona,<br />

pouf e dormeuse di<br />

Damian Williamson:<br />

tre strati di<br />

puro comfort<br />

p.6<br />

FOCUS<br />

Cristalplant<br />

Design<br />

Contest 2010<br />

I risultati del<br />

concorso indetto da<br />

<strong>Zanotta</strong>&Cristalplant®<br />

giovani talenti<br />

per interpretazioni<br />

creative<br />

p.7<br />

MONDO<br />

La poesia<br />

degli oggetti<br />

Il filmato che per<br />

la prima volta riunisce<br />

protagonisti,<br />

testimonianze,<br />

oggetti e passioni<br />

dell’universo <strong>Zanotta</strong><br />

p.8<br />

ON STAGE<br />

Scena aperta<br />

L’allestimento dello<br />

Studio Bpm per<br />

<strong>Zanotta</strong>, una cornice<br />

grafica e suggestiva<br />

per icone nuove<br />

e storiche<br />

p.9<br />

NEWS<br />

Mostre,<br />

eventi,<br />

autori<br />

Appuntamenti da<br />

non perdere nel<br />

mondo del design<br />

p.10<br />

Divano William<br />

di <strong>Zanotta</strong><br />

(design Damian<br />

Williamson, 2010);<br />

due posti da<br />

224cm in pelle<br />

Extra 0417.


Nuovo<br />

designPRODUZIONE<br />

Bellezza e comfort si percepiscono al primo<br />

sguardo. All’interno di un mobile di qualità, però,<br />

c’è un contenuto di ricerca e tecnica che fa la<br />

differenza. Scopriamola nelle novità <strong>Zanotta</strong> 2010.<br />

Cosa contraddistingue<br />

ciò che è pura tendenza<br />

da ciò che è destinato<br />

a durare nel tempo?<br />

Una miscela tra il<br />

saper fare, il design di prim’ordine,<br />

l’innovazione e il buon senso. In<br />

“casa <strong>Zanotta</strong>” è questo lo sforzo che<br />

viene fatto ogni anno, selezionando<br />

nuovi elementi, materiali, finiture che<br />

danno forma all’abitare contemporaneo,<br />

e che si esprimono in un ampliamento<br />

della collezione ogni volta<br />

calibrato ed eccellente. Osservando<br />

da vicino le novità 2010, è da segnalare<br />

la serie di divani William ideata<br />

dall’inglese Damian Williamson, al<br />

suo primo ingresso nel catalogo<br />

<strong>Zanotta</strong>: un imbottito innovativo,<br />

dove la seduta a più strati reinventa<br />

l’idea di comfort. Due i nuovi tavoli: il<br />

primo è Album, progettato da<br />

Roberto Barbieri e realizzato con sapienza<br />

artigianale, in legno massello<br />

di noce canaletto o rovere naturale,<br />

che può essere fornito anche in pezzo<br />

unico su misura. Il secondo è Zum,<br />

design Emaf Progetti, un tavolo ampliabile<br />

di un metro (da 150 a 250 cm),<br />

ALBUM<br />

Disegno di Roberto Barbieri (2010).<br />

Tavolo con piano e gambe in legno<br />

massello di rovere naturale o in noce<br />

canaletto spazzolato e verniciato colore<br />

naturale. È disponibile a richiesta in<br />

misure speciali, con larghezza massima<br />

cm 130 e lunghezza massima cm 240.<br />

<strong>Happenings</strong><br />

n.2/10 p.2<br />

ASTER<br />

Disegno di<br />

Alessandro Dubini<br />

(2010). Appendiabiti.<br />

Dalla struttura in<br />

acciaio verniciato,<br />

colore bianco, nero,<br />

rosso, rosa, azzurro<br />

o verde. Con 4 o 6<br />

ganci, misura<br />

170 cm di altezza<br />

e 48/50 cm di<br />

diametro.


JONO<br />

Disegno di Mika Tolvanen (2010). Contenitori con<br />

struttura in acciaio verniciata colore bianco, rosso o<br />

verde. L’elemento con cassetto unico può avere un<br />

portaschede con 10 cartellette. Tutti i contenitori<br />

possono essere disposti in linea e bloccati in maniera<br />

stabile con calamite in dotazione, si possono anche<br />

sovrapporre in altezza (max 2 elementi).<br />

con un semplice scorrimento della<br />

struttura e ribaltamento degli elementi<br />

di allungo alloggiati sotto al<br />

piano. Forme curvilinee e accoglienti<br />

per la poltroncina Calla di Noé<br />

Duchaufour Lawrance, dalla raffinata<br />

versione della scocca rivestita in cuoio<br />

(Calla nasce come formulazione<br />

leggera e compatta della bergère<br />

Derby del 2009). La nuova proposta<br />

<strong>Zanotta</strong> per la notte è il letto Nyx di<br />

Emaf Progetti, con struttura metallica<br />

minimale e morbidi cuscini sulla<br />

testiera, che richiamano quelli dei divani<br />

ampi e confortevoli.<br />

Un’interessante interpretazione della<br />

tipologia dei contenitori modulari e<br />

multiuso è la nuova serie Jono del designer<br />

finlandese Mika Tolvanen, al<br />

suo esordio con <strong>Zanotta</strong>. Sette elementi<br />

metallici dal disegno essenziale<br />

e versatile, che diventano composizioni<br />

da disporre in linea o “a isola”.<br />

Completa la collezione 2010 l’appendiabiti<br />

Aster di Alessandro Dubini,<br />

dall’originale silhouette in acciaio e<br />

dalla ricca gamma cromatica.<br />

<strong>Happenings</strong><br />

n.2/10 p.3<br />

WILLIAM<br />

Disegno di Damian Williamson (2010). Poltrona, divani, pouf<br />

e dormeuse con piedini in lega d’alluminio lucidato e<br />

struttura d’acciaio con molleggio su nastri elastici. Imbottiture<br />

in poliuretano/fibra poliestere termolegata, cuscini seduta<br />

e schienale in piuma d’oca. Rivestimento interno inamovibile<br />

in tessuto di nylon, esterno sfilabile in stoffa o in pelle.<br />

I divani sono anche in versione componibile.


Nuovi divani interpretano con originalità<br />

il concetto di comfort moderno; mobili<br />

e complementi arricchiscono la Collezione.<br />

ZUM<br />

Disegno di Emaf Progetti (2010).<br />

Tavolo ampliabile, con piano<br />

in medium density fiberboard<br />

verniciato goffrato anigraffio, colore<br />

bianco o nero oppure impiallacciato<br />

in noce canaletto naturale, oppure<br />

in rovere tinto wengé, grigio o<br />

bianco. Il tavolo si allunga di<br />

100 cm. mediante scorrimento e<br />

ribaltamento del piano di allungo.<br />

CALLA<br />

Disegno di Noé Duchaufour<br />

Lawrance (2010). Poltroncina<br />

su ruote o fissa con piedini.<br />

Struttura d’acciaio,<br />

imbottitura con molleggio su<br />

nastri elastici. La scocca<br />

interna può essere rivestita<br />

in tessuto o pelle, quella<br />

esterna anche in cuoio.<br />

<strong>Happenings</strong><br />

n.2/10 p.4<br />

NYX<br />

Disegno di Emaf Progetti<br />

(2010). Letto con<br />

struttura smontabile in<br />

acciaio verniciato, colore<br />

nero o bianco. Molleggio<br />

in doghe di faggio<br />

curvato, con regolatori di<br />

rigidità. Disponibile con<br />

o senza cuscini testiera<br />

in piuma d’oca -100%<br />

vergine, con inserto in<br />

poliuretano e legno.


Gilda Bojardi<br />

con la cover di<br />

Interni n.502<br />

dedicata a<br />

<strong>Zanotta</strong>.<br />

L’INCONTRO<br />

Le tendenze del design,<br />

i segreti della<br />

comunicazione, uno<br />

sguardo su Milano<br />

dell’ultimo Fuorisalone.<br />

E un parere, da esperta,<br />

sul catalogo <strong>Zanotta</strong>.<br />

Gilda Bojardi incontra<br />

<strong>Happenings</strong>.<br />

Gilda Bojardi è direttore<br />

di Interni e, da qualche<br />

mese, di Grazia Casa<br />

(Mondadori Editore).<br />

Avvocato, giornalista ed esperta di<br />

design è un’instancabile<br />

organizzatrice di manifestazioni e<br />

media-events legati all’architettura e<br />

all’interior design (sua l’idea del<br />

Fuorisalone). Fondamentali, nel suo<br />

percorso, i “primi passi” a fianco di<br />

maestri come Sottsass, Branzi, i<br />

fratelli Mendini. Ma, come la stessa<br />

Bojardi ammette, è alle sue radici<br />

emiliane che deve l’intraprendenza<br />

e la vitalità che la portano<br />

continuamente a confrontarsi con<br />

nuovi progetti ed esperienze, in<br />

Italia e nel mondo. <strong>Happenings</strong> l’ha<br />

incontrata al “pronti-via” dell’ultimo<br />

Salone del Mobile.<br />

D. Il design svolge un ruolo<br />

importante nel promuovere<br />

l’economia italiana nel mondo.<br />

Quale evoluzione possibile lo<br />

renderebbe più competitivo e<br />

innovativo, facendone una<br />

risorsa per la maggioranza delle<br />

nostre imprese?<br />

R. Il progetto è in continua<br />

evoluzione: le materie prime con cui<br />

vengono realizzati prodotti,<br />

condizionano questa evoluzione<br />

consequenziale delle forme e quindi<br />

anche il pensiero progettuale si<br />

evolve. La ricchezza e le risorse<br />

delle nostre aziende sono appunto<br />

capacità progettuale, ricerca sui<br />

materiali e le tecnologie applicate.<br />

D. Come ci si sente a dirigere due<br />

importanti riviste del settore<br />

architettura-arredamento-design<br />

(più innumerevoli allegati)?<br />

R. Ci si sente talvolta stanchi, ma<br />

sicuramente è una grande sfida,<br />

uno stimolo, un’evoluzione del<br />

proprio modo di pensare e<br />

dell’approccio al trasferimento<br />

delle informazioni ai lettori. Un<br />

confronto continuo in particolare<br />

con il pensiero di chi ci trasmette i<br />

veri concetti e il vero pensiero che<br />

è il motore, non di cose effimere,<br />

ma di prodotti che ci<br />

accompagnano per la vita.<br />

D. Lei ha inventato la fortunata<br />

formula del Fuorisalone, che ha<br />

dato slancio, visibilità e creatività a<br />

una delle manifestazioni fieristiche<br />

tra le più importanti al mondo.<br />

Oggi crede ancora in questa sua<br />

“creatura”?<br />

INVENTARE, COMUNICARE, COSTRUIRE<br />

R. Sicuramente. Anche perché<br />

è una formula, come abbiamo visto<br />

in alcuni casi ad esempio a New<br />

York, tranquillamente esportabile<br />

e che ha fatto sì che Milano sia<br />

considerata nel mondo la capitale<br />

del progetto e del design.<br />

Anche la città, in continua<br />

evoluzione, si trasforma e nuovi<br />

quartieri si svelano a visitatori e a<br />

cittadini (dall’Isola alla zona<br />

Bovisa-Dergano, all’area<br />

Lambrate-Ventura a quella intorno<br />

a Porta Romana-ndr). È inoltre<br />

un modo per divulgare e rendere<br />

“amica” la cultura del design<br />

che fino a poco tempo fa era<br />

considerata elitaria.<br />

D. Con Interni ha dato vita a un vero<br />

e proprio sistema integrato di<br />

comunicazione. Quali sviluppi ha<br />

<strong>Happenings</strong><br />

n.2/10 p.5<br />

intenzione di mettere in atto nel<br />

prossimo futuro?<br />

R. Sistema integrato di<br />

comunicazione significa per me<br />

parlare a pubblici differenti con<br />

linguaggi differenti. Linguaggio che<br />

non vuol dire solo lessico, ma<br />

svelare i contenuti dello stesso<br />

progetto con letture e<br />

interpretazioni ogni volta diverse,<br />

per svelarne le varie sfaccettature e<br />

approfondire quindi il pensiero che<br />

ne è alla base.<br />

D. A <strong>Zanotta</strong> è internazionalmente<br />

riconosciuto un carattere molto<br />

forte e peculiare nel panorama del<br />

design italiano. Se dovesse<br />

tracciarne un repertorio dei<br />

prodotti-icona quali sceglierebbe?<br />

R. L’elenco è molto lungo: dal Sacco,<br />

al Mezzadro, dallo Sciangai al<br />

Quaderna, fino ad arrivare alla<br />

poltroncina Dora e ai divani Onda e<br />

Throw-Away. Inoltre, i prodotti di<br />

Carlo Mollino.<br />

D. Da esperta di successo nel<br />

mondo della comunicazione, come<br />

definirebbe il catalogo <strong>Zanotta</strong>?<br />

R. Mi piace sfogliarlo perché oltre a<br />

dare informazioni puntuali sui<br />

prodotti dà anche suggerimenti di<br />

come possono essere ambientati i<br />

vari arredi e complementi. Quindi,<br />

oltre ad essere tecnico, è anche<br />

come le migliori riviste: riesce a<br />

trasferire emozione e suggerimenti.


Q<br />

ual è l’elemento chiave nella progettazione di un<br />

imbottito? Di cosa tiene conto un designer quando<br />

approccia per un’industria l’ideazione di un divano?<br />

Damian Williamson, autore della nuova serie<br />

William, risponde con due “ricette” basilari: «Come<br />

prima cosa c’è l’incontro con il progetto, che si focalizza<br />

su ciò che chiamo “il senso del tocco”. Un<br />

divano, o una poltrona, deve comunicare all’utente: toccami. La<br />

percezione immediata del comfort è importante. Poi c’è la seconda<br />

esperienza del progetto: la linea estetica, le proporzioni. A questo<br />

punto c’è la relazione con i materiali, che fanno parte del mondo<br />

dell’azienda che commissiona l’opera o che vuole mettere in<br />

produzione un disegno». La serie William, presentata al Salone del<br />

Mobile 2010, è già un successo. Piace perché è una giusta commistione<br />

di elementi della tradizione moderna, perché è minimale ma<br />

ricca, perché può essere personalizzata e perché è decisamente co-<br />

DAL DISEGNO<br />

AL PRODOTTO<br />

Il senso<br />

del comfort<br />

Nella nuova collezione di divani William, di<br />

Damian Williamson per <strong>Zanotta</strong>, un concentrato<br />

di valenze estetiche ed ergonomiche.<br />

A sinistra, il<br />

divano William in<br />

un disegno del<br />

progettista e nel<br />

catalogo 2010;<br />

a destra il designer.<br />

moda. «William nasce dall’idea di destrutturare il divano in ‘strati<br />

di comfort’, non solo visivamente ma letteralmente. A cominciare<br />

dalla parte elastica strutturale nello strato inferiore, per proseguire<br />

con uno strato centrale di poliuretano espanso e per finire con un<br />

morbidissimo strato superiore in piuma d’oca. I tre strati invogliano<br />

il rapporto fisico con il divano, dichiarano fin dal primo sguardo<br />

di cosa sono fatti e la loro capacità di supportare confortevolmente<br />

il corpo. Inoltre, supportano lo schienale e sembrano galleggiare<br />

sulle gambe in alluminio pressofuso» spiega il designer inglese,<br />

che oggi lavora a Stoccolma. William ha una struttura d’acciaio<br />

con molleggio su nastri elastici e piedini in lega di alluminio<br />

lucidati; il cuscino del bracciolo (optional) è imbottito in piumino<br />

d’oca 100% vergine; il rivestimento interno inamovibile è in tessuto<br />

di nylon e di cotone per i cuscini, quello esterno è sfilabile in<br />

stoffa o in pelle. In collezione, poltrona, divani, pouf e dormeuse;<br />

la versione componibile consente soluzioni in linea o ad angolo.<br />

<strong>Happenings</strong><br />

n.2/10 p.6<br />

DAMIAN WILLIANSON<br />

Nasce a Londra nel ’74 e si laurea nel<br />

’98 alla Kingston University, in Product<br />

Design con una tesi sui “materiali<br />

avanzati”. Tra il ’98 e il 2003 lavora su<br />

diversi progetti di architettura e design.<br />

Nel 2004, ottiene il premio dallo<br />

Swedish Arts Grants Committee per la<br />

ricerca nel design, e apre lo studio di<br />

Stoccolma. Nel 2007 è selezionato da<br />

Wallpaper per l’edizione ‘Hot 100’ e<br />

diventa uno dei giovani progettisti più<br />

interessanti in Europa. Dal 2005 è tutor<br />

ospite del corso Industrial Design<br />

all’Università LTH in Svezia. Nel 2010<br />

Williamson disegna per <strong>Zanotta</strong> la<br />

serie di divani William.


TAVOLI<br />

FOCUS<br />

Cristalplant<br />

Design<br />

Contest 2010<br />

I risultati del concorso indetto<br />

da <strong>Zanotta</strong>&Cristalplant®<br />

premiano un gruppo di<br />

giovani creativi che hanno<br />

interpretato al meglio<br />

il materiale innovativo e<br />

uno stile senza tempo.<br />

Si può essere concettuali pur essendo<br />

materialisti?”, si domandano<br />

con ironia gli ideatori del concorso<br />

Cristalplant Design Contest 2010<br />

organizzato da <strong>Zanotta</strong>&Cristalplant®, che<br />

si è chiuso con la premiazione alla settimana<br />

del mobile al Superstudio Più di<br />

Milano. Nato per offrire ai giovani designer<br />

l’opportunità di conoscere gli aspetti innovativi<br />

di un materiale poliedrico come<br />

Cristalplant®, il concorso è alla sua 2° edi-<br />

TAVOLINI<br />

I progetti vincitori del concorso, dall’alto:<br />

per la categoria tavoli, Jacopo Zibardi<br />

con Francesca; per i tavolini, Manuela<br />

Busetti - Andrea Garuti - Matteo Redaelli<br />

con Naica e per i complementi,<br />

Salvatore Indriolo con Blow.<br />

zione. Oltre 1200 i partecipanti con progetti<br />

inediti e curiosi, alcuni forse maturi per<br />

entrare nel ventaglio dei prodotti di mercato.<br />

Il marchio storico <strong>Zanotta</strong> è sinonimo<br />

di qualità ed eleganza del made in Italy e<br />

ha stimolato i giovani designer che si sono<br />

cimentati con proposte di tendenza. Le finalità<br />

del concorso: rivelare qualità e applicazioni<br />

inaspettate del materiale, riservandolo<br />

alle categorie tavoli, tavolini e complementi<br />

d’arredo. «Il concorso, oltre a valorizzare<br />

un materiale eccellente, mira a investire<br />

sui giovani talenti - afferma<br />

Eleonora <strong>Zanotta</strong> - Tra i 300 selezionati abbiamo<br />

davvero faticato a scegliere i 3 vincitori,<br />

dato il livello molto buono dei progetti.<br />

Per questo motivo abbiamo voluto anche<br />

assegnare 6 menzioni speciali. Un risultato<br />

incoraggiante».<br />

PROGETTI SOFT-TOUCH<br />

<strong>Zanotta</strong> è attenta all’innovazione e ha individuato<br />

in Cristalplant® Design Contest<br />

COMPLEMENTI<br />

<strong>Happenings</strong><br />

n.2/10 p.7<br />

una valida iniziativa per dare voce a nuovi<br />

fermenti creativi. I progetti migliori del<br />

concorso 2010 hanno saputo coniugare la<br />

versatilità del materiale con l’eleganza<br />

formale dello stile <strong>Zanotta</strong>. A selezionarli,<br />

una giuria di esperti, tra cui alcuni giornalisti<br />

delle principali riviste di design e arredamento.<br />

Erica Marson di Ottagono<br />

(Editrice Compositori) afferma: «Anche<br />

per noi della giuria è stato difficile scegliere<br />

tra i molti progetti presentati per il concorso.<br />

Numerosi designer si sono dimostrati<br />

attenti alle richieste del bando: bisognava<br />

approfondire non solo le conoscenze<br />

di un materiale dalle elevate potenzialità,<br />

ma anche la filosofia di un’azienda<br />

che ha fatto la storia del design italiano, e<br />

fare delle proposte coerenti. I vincitori<br />

hanno colto la sfida al meglio, attraverso<br />

forme e tipologie non banali». Quanto ai<br />

vincitori: per la categoria tavoli, Jacopo<br />

Zibardi con Francesca «mi sono ispirato ai<br />

vasi di Sottsass, individuando una forma<br />

a due coni». Per la categoria tavolini:<br />

Manuela Busetti, Andrea Garuti e Matteo<br />

Redaelli, con Naica «il riferimento formale<br />

è la magia delle grotte». Per la categoria<br />

complementi, Salvatore Indriolo con<br />

Blow, un comodino-tavolino-contenitore<br />

«ho pensato a un piccolo pezzo multiuso<br />

dalla forma organica». Menzioni speciali<br />

a: Sara Ferrari con il mini-contenitore<br />

Stone Leaf, Emanuele Magini con il tavolino-portaombrelli<br />

Oscar, Umberto Mezzasoma<br />

con il tavolino-vassoio Easy, Giorgio<br />

Guidi con il tavolino-sgabello Puf,<br />

Saul Presas con il tavolo Fluid e Matteo<br />

Rossi con il tavolo Tables.


MONDO<br />

La poesia degli oggetti<br />

La storia e i protagonisti di <strong>Zanotta</strong> in un filmato che per la prima volta<br />

riunisce un mondo fatto di passione, qualità, cultura del progetto.<br />

Da un’idea di <strong>Zanotta</strong>, a cura di Didi<br />

Gnocchi e con la regia di Valeria Parisi, è<br />

nato un film-documentario che traccia il<br />

percorso di un’impresa che porta con sé i<br />

segni tangibili della storia del design<br />

italiano a cavallo dei due secoli. “<strong>Zanotta</strong>. La poesia degli<br />

oggetti” tesse in 54 minuti le trame delle tappe storiche<br />

dell’azienda, con le immagini dei prodotti, le voci e i volti<br />

dei designer di ieri e di oggi, le testimonianze di amici e<br />

collaboratori. Un lavoro realizzato in giro per l’Italia e<br />

negli studi da 3D Produzioni Video, tra le più note per<br />

sensibilità ed esperienza in questo campo. Un lavoro che<br />

si è addentrato in storie personali e collettive, progetti,<br />

luoghi e incontri cercando, tra i molti possibili, un filo<br />

rosso che guidasse il racconto. Dicono le due autrici di<br />

3D: «Siamo partite da qui: dover fare un documentario<br />

per un’azienda il cui fondatore una volta aveva detto “Un<br />

industriale allora come oggi ha fondamentalmente due<br />

possibilità di scelta: mirare in modo diretto al profitto<br />

oppure orientare la propria attività verso una crescita non<br />

solo quantitativa ma qualitativa. Io ho fatto questa<br />

seconda scelta” (Design Conference ad Aspen-Usa, 1989).<br />

Diversa dalle solite premesse che guidano i filmati<br />

istituzionali». Tenendo come “canovaccio” il discorso di<br />

«C’è anche Cristiano<br />

Toraldo di Francia,<br />

l’architetto di Superstudio<br />

che ha ideato Quaderna.<br />

Ci riceve avvolto in una<br />

tovaglia a quadretti,<br />

come nella performance<br />

dadaista di Aurelio».<br />

Aurelio <strong>Zanotta</strong> ad Aspen, le filmaker hanno ricostruito<br />

una vicenda storica e attuale di grande forza. Trovando<br />

qualche stratagemma grafico: «Per rappresentare la parte<br />

in cui il fondatore racconta la sua impresa, abbiamo fatto<br />

fare dall’illustratore Francesco Guarino dei disegni<br />

(animati da Cristina Poggioli che ha curato anche la<br />

grafica), creando una sorta di fumetto dove <strong>Zanotta</strong> parla<br />

davanti al pubblico americano e dietro, sullo schermo,<br />

scorrono le immagini di un’Italia in bianco e nero».<br />

LA PASSIONE È CONTAGIOSA<br />

«A un certo punto la <strong>Zanotta</strong> è diventata una scoperta, un<br />

modo per conoscere le trasformazioni del nostro paese, la<br />

storia del costume italiano dagli anni ’50 a oggi. Una<br />

chiave per capire cosa fa diventare i mobili icone»,<br />

raccontano Gnocchi e Parisi. «Tanti gli incontri con i<br />

protagonisti della storia dell’azienda, molti hanno<br />

costruito il design italiano. Ci sono Alessandro Mendini,<br />

Andrea Branzi, Alessandro Guerriero che raccontano di<br />

Zabro, del nuovo artigianato, della voglia di sperimentare.<br />

C’è Enzo Mari, sempre severo, ma che ricorda<br />

positivamente la sua lunga collaborazione per realizzare la<br />

sedia Tonietta, che vince anche un Compasso d’Oro! C’è<br />

Paolo Lomazzi, che ci riporta agli anni in cui protagonista<br />

<strong>Happenings</strong><br />

n.2/10 p.8<br />

della storia, anche quella dell’arredo, era una generazione<br />

votata all’utopia. C’è Gae Aulenti che ricorda la Brianza di<br />

quegli anni e la libertà creativa che le era stata concessa.<br />

Ci è piaciuto incontrare i nuovi volti, dal fascinoso e<br />

carismatico Ross Lovegrove ai giovani e determinati<br />

Louise Campbell e Damian Williamson. E poi ci sono<br />

Martino, Eleonora, Francesca, la seconda generazione<br />

<strong>Zanotta</strong>, che, dalla memoria comune traggono l’energia<br />

per andare verso nuovi orizzonti. È interessante osservare<br />

come un’azienda con una storia importante può evolversi<br />

in una realtà completamente diversa. Alla fine, vecchi e<br />

nuovi autori hanno in comune la convinzione di aver<br />

lavorato per un’impresa unica. E che ne sia valsa la pena.<br />

E anche per noi è un po’ così». Con Valeria Parisi e Didi<br />

Gnocchi, hanno lavorato: per le riprese Claudio Poli, al<br />

montaggio Gabriele Raimondi, per le musiche Fabrizio<br />

Campanelli, in redazione Sara Ravagnani ed Elena<br />

Luchetti, per la ricerca iconografica Simone Manganello,<br />

come segretaria di produzione Gabriella Colombo. Il video<br />

sarà distribuito dal settembre 2010.<br />

Sotto, fotogrammi dal filmato “<strong>Zanotta</strong>. La poesia degli oggetti”.<br />

Tra i personaggi: Toraldo di Francia e Louise Campbell. Nelle<br />

illustrazioni, Aurelio <strong>Zanotta</strong> (ritratto dalla penna di Francesco<br />

Guarino) alla Conferenza di Aspen dell’89 (con il Sacco).


SCENA<br />

APERTA<br />

Al recente Salone internazionale<br />

del mobile, l’allestimento<br />

ideato dallo Studio Bpm per <strong>Zanotta</strong><br />

crea una suggestiva cornice<br />

per nuove interpretazioni<br />

del design.<br />

Disegno volumetrico<br />

e scorci dello stand<br />

<strong>Zanotta</strong> al Salone<br />

2010, da sinistra<br />

in senso orario:<br />

tavolo Album con<br />

sedie Lialta,<br />

poltroncine Calla e<br />

divano William.<br />

ON STAGE<br />

Due le tendenze nell’Exhibit e<br />

Visual Design: l’attenzione al<br />

buon uso delle risorse materiali<br />

(riuso-riciclo di pannelli e<br />

strutture), e il fattore emozionale e ludico<br />

dell’insieme. L’ultimo stand di <strong>Zanotta</strong> al<br />

Salone 2010 fonde queste due istanze, con<br />

una visione personale e creativa. Spiega<br />

l’arch. Fabrizio Bertero, uno dei tre progettisti<br />

dello Studio Bpm (con Panto e<br />

Marzoli): «Abbiamo pianificato il lavoro<br />

per garantire la sostenibilità dell’intervento.<br />

Minimizzando gli sprechi e riusando<br />

parti strutturali di passati allestimenti: le<br />

pareti perimetrali, l’intera zona vendita e<br />

servizi, la struttura portante della pedana.<br />

Oggi un bravo progettista non può prescindere<br />

da questo impegno, troppe le tonnellate<br />

di materiali che vanno in discarica<br />

dopo ogni manifestazione fieristica». In<br />

quanto a creatività e originalità del progetto,<br />

basta osservare il rendering dall’alto: si<br />

leggono l’andamento organico del<br />

soffitto e lo sviluppo volumetrico<br />

dello stand. «Il nostro studio si fa<br />

spesso contaminare dal mondo<br />

dell’arte. Ancora una volta, per definire<br />

la forma dell’allestimento, ci<br />

siamo ispirati alle opere dell’artista<br />

spagnolo Jorge de Oteiza, scultore<br />

che da anni influenza le nostre<br />

ricerche nell’architettura e<br />

non solo», aggiunge Bertero.<br />

«Sono state così progettate le pareti<br />

inclinate e una copertura molto<br />

articolata dello spazio, evitando<br />

l’uso dell’angolo retto. Abbiamo<br />

<strong>Happenings</strong><br />

n.2/10 p.9<br />

voluto definire aree fluide, in cui coni prospettici<br />

molto ampi permettono di attraversare<br />

con un unico sguardo l’intero stand.<br />

Queste aree creano vaste quinte in cui inserire<br />

e delimitare le ambientazioni».<br />

Ironia e citazione<br />

Il concept dello Studio Bpm ha evidenzato<br />

come i prodotti <strong>Zanotta</strong>, sia le icone storiche<br />

sia le proposte attuali, possono coniugarsi<br />

con un’architettura contemporanea<br />

che esce dai parametri classici. Idem la<br />

scelta del bianco totale, con interventi grafici<br />

in nero. È ancora Bertero a spiegare i retroscena:<br />

«Il bianco neutralizza la monumentalità<br />

della struttura architettonica, diventando<br />

il giusto sfondo per i prodotti e la<br />

base ideale su cui si stagliano i soggetti<br />

grafici. Inoltre, l’uso del bianco e nero ha<br />

voluto essere una citazione d’autore: la celebre<br />

serie Quaderna di Superstudio celebra<br />

quest’anno il 40° anniversario». La grafica,<br />

un outline nero che riproduce sulle pareti<br />

e con effetti macro i prodotti della collezione<br />

<strong>Zanotta</strong>, diventa in altre ambientazioni<br />

un’allusione a complementi (lampade<br />

di design) o elementi classici d’interni<br />

come porte, finestre e camini (in contrapposizione<br />

stilistica). La funzione principale<br />

della grafica è di ambientare le composizioni<br />

senza ricorrere a veri oggetti o elementi<br />

che avrebbero interferito, se non distolto<br />

l’attenzione dalle nuove proposte<br />

<strong>Zanotta</strong>. La grafica riprodotta in versione<br />

gigante ha lo scopo di divertire: l’aspetto<br />

ludico torna spesso nei nostri lavori. Ci<br />

supporta con leggerezza».


NEWS<br />

Da non perdere<br />

Mostre, eventi, autori.<br />

SUSTAINABLE FUTURES<br />

È il titolo dell’interessante<br />

mostra che il Design<br />

Museum di Londra dedica<br />

ai nuovi progetti di<br />

architettura e design nati<br />

nel mondo per rispondere<br />

alle esigenze di basso<br />

impatto ambientale,<br />

risparmio energetico e<br />

sostenibilità. Dai grandi<br />

piani urbanistici, ai nuovi<br />

mezzi di trasporto a<br />

idrogeno, agli oggetti e<br />

apparecchi disassemblabili<br />

ed eco-compatibili (come il<br />

frigorifero-acquario). La<br />

vasta esposizione esplora<br />

le possibilità offerte dal<br />

design improntato<br />

sull’analisi del ciclo di vita<br />

dei prodotti e dalle nuove<br />

tecnologie. Attraverso<br />

prototipi, oggetti in<br />

produzione, immagini e<br />

filmati, i visitatori sono<br />

introdotti a esplorare nuovi<br />

comportamenti e stili di<br />

vita. Cinque le sezioni<br />

tematiche: Città, Energia ed<br />

economia, Cibo, Materia e<br />

Cittadinanza creativa. Fino<br />

al 5 settembre.<br />

TRIENNALE DESIGN,<br />

3° EDIZIONE<br />

Dopo aver risposto<br />

alla domanda “cos’è il<br />

design italiano?” con<br />

l’interpretazione di Italo<br />

Rota “Le sette ossessioni”<br />

e, in seguito, con “Serie<br />

fuori serie” curata da<br />

Andrea Brazi (allestimento<br />

di Antonio Citterio), il<br />

Triennale Design Museum<br />

di Milano dedica la terza<br />

interpretazione alla mostra<br />

“Quali cose siamo”, a cura<br />

di Alessandro Mendini<br />

(con Pierre Charpin).<br />

L’ipotesi di base è che in<br />

Italia esista un infinito<br />

mondo parallelo a quello<br />

del design istituzionale,<br />

un design invisibile e non<br />

ortodosso. Il punto di<br />

osservazione si sposta<br />

sulla storia, l’emozione e<br />

l’articolato paesaggio del<br />

“saper fare”. Una<br />

selezione di opere dei<br />

maestri e dei giovani<br />

protagonisti, ma anche<br />

degli artisti che hanno<br />

lavorato affiancando il<br />

design. In corso fino al 27<br />

febbraio 2011.<br />

ZANOTTA IN SUDAFRICA<br />

S’inaugura nel prestigioso<br />

showroom A+I Unlimited<br />

Design di Johannesburg il<br />

nuovo Shop in Shop<br />

<strong>Zanotta</strong>. La data è il<br />

prossimo 3 giugno.<br />

Un’iniziativa che segue<br />

quella già sperimentata<br />

nella sede A+I di Cape<br />

Town lo scorso 31 marzo<br />

e che vede il design<br />

<strong>Zanotta</strong> proposto in modo<br />

attuale e articolato nei<br />

suggestivi spazi della<br />

catena di negozi al top del<br />

“continente nero”.<br />

Fondata da due italiani<br />

innamorati dell’Africa e del<br />

design, l’imprenditore<br />

Matteo Amatruda e<br />

l’architetto Francesca<br />

Stoppani (esperti in<br />

campo internazionale),<br />

A+I si propone di<br />

valorizzare sul territorio<br />

africano - in particolare in<br />

Sudafrica - il design made<br />

in Italy, allestendo in<br />

continua evoluzione<br />

angoli e proposte con il<br />

meglio della produzione<br />

d’arredo. A+I, 341 Jan<br />

Smuts Avenue, Hyde Park-<br />

Johannesburg.<br />

MENDINI E DEPERO<br />

Si è aperta alla Casa d’arte<br />

futurista Depero,<br />

promossa dal MART<br />

(Museo di arte moderna<br />

e contemporanea di Trento<br />

e Rovereto) la mostra<br />

“Mendini>Depero”,<br />

allestita per celebrare<br />

il movimento futurista<br />

e Fortunato Depero.<br />

A rendere omaggio al<br />

grande artista con le<br />

proprie opere, Alessandro<br />

Mendini, uno dei<br />

protagonisti della cultura<br />

italiana del ’900 (autore<br />

anche del tavolo/sedia<br />

Zabro di <strong>Zanotta</strong> Edizioni,<br />

esposto all’evento). La<br />

mostra, curata da Gabriella<br />

Belli e Nicoletta Boschiero,<br />

presenta mobili e arazzi<br />

inediti ispirati alla creatività<br />

dell’artista roveretano,<br />

progettati e realizzati dallo<br />

stesso Mendini per<br />

quest’occasione. Come<br />

sulla scena di un teatro,<br />

il pubblico sarà testimone<br />

di un affascinante dialogo<br />

tra le opere di Depero e<br />

le nuove creazioni.<br />

A Rovereto, fino al 17<br />

Ottobre.<br />

60 ANNI PER TEO JAKOB<br />

Nel mondo del design e<br />

dell’architettura, il nome<br />

di Teo Jacob è sinonimo di<br />

qualità superiore. Con i<br />

suoi 8 punti vendita sul<br />

territorio svizzero, il<br />

Gruppo ha un profilo tra i<br />

più importanti al mondo.<br />

<strong>Zanotta</strong> è orgogliosa di<br />

essere una delle firme<br />

selezionate negli spazi di<br />

Teo Jakob. Quest’anno si<br />

festeggiano i 60 anni<br />

dell’azienda e si aspettano<br />

grandi celebrazioni. Il<br />

primo appuntamento per<br />

designer, architetti e<br />

aficionados è nel negozio<br />

di Berna (nella<br />

centralissima<br />

Gerechtigkeitsgasse) per<br />

una festa che coinvolgerà<br />

il gotha europeo del<br />

settore. Il 3 dicembre<br />

s’inaugura, nella capitale<br />

svizzera, l’esposizione “60<br />

Jahre - 60 Unikate“,<br />

occasione per assistere a<br />

un evento speciale con<br />

protagonisti e prodotti del<br />

design d’eccellenza<br />

(www.teojakob.ch).<br />

<strong>Happenings</strong><br />

n.2/10 p.10<br />

DESIGN A BELGRADO<br />

Si svolge a Belgrado, col<br />

patrocinio della Presidenza<br />

della Repubblica Serba,<br />

la Belgrade Design Week,<br />

dal 29 maggio al 5 giugno.<br />

Incontri, workshop, mostre e<br />

iniziative speciali in gallerie<br />

e showroom; da segnalare,<br />

il 3, 4 e 5 giugno la BDW<br />

Conference, con esponenti<br />

del mondo del design<br />

internazionale, tra cui<br />

l’architetto Gianluca Borgesi<br />

responsabile Marketing e<br />

Comunicazione di <strong>Zanotta</strong>,<br />

che illustra l’esperienza<br />

dell’azienda attraverso<br />

un percorso storico e<br />

concettuale, culminato<br />

nella composizione di un<br />

catalogo unico al mondo<br />

(www.belgrade<br />

designweek.com).<br />

Progetto editoriale Giuliana Zoppis<br />

Progetto grafico Stefania Giarlotta<br />

Direzione e coordinamento <strong>Zanotta</strong> spa<br />

Copyright � <strong>Zanotta</strong> spa<br />

L’utilizzo di testi ed immagini è subordinato<br />

ad autorizzazione di <strong>Zanotta</strong><br />

Ufficio Stampa <strong>Zanotta</strong><br />

tel. 0362.4981<br />

www.zanotta.it<br />

communication@zanotta.it

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