musica, vino & tram - Urban

More documents

Recommendations

Info

Jean-Michel Basquiat, Senza titolo, 1984, Museo Ludwig di San Pietroburgo GUIDA|DICEMBRE MUSICA 42 MEDIA 45 LIBRI 47 FILM 48 La star del mese: La gloria di New York – Artisti americani della collezione Ludwig. Roma, Museo del Corso, fino al 6 gennaio 2002 CAPOLAVORO Oh mio Dio! Come ho fatto senza, finora? GRANDE Come sarebbe già finito!? Ancora! Ancora! BUONO Non ci cambierà la vita, ma funziona VABBÈ Coraggio, consideriamola una prova generale BLEAH! Complimenti! Fare peggio era davvero difficile PRO E CONTRO I VOTI DI URBAN BUONI E CATTIVI AFFOLLATO Be’, tutti qui stasera? ETNICO Qui nessuno è straniero FLIRT Uno ci spera sempre /1 GAY Uno ci spera sempre /2 ROMANTICO Due cuori e un tavolino VEGETARIANO Il silenzio delle zucchine VIP C’era questo, c’era quello... TEATRO 50 ARTE 53 SHOPPING 55 CLUB 59 ECCO L La città non chiude mai, e allora perchè l’happy hour è sempre alla stessa hour? Guardatevi intorno e fateci sapere: dopotutto siamo qui per questo , HAPPY URBAN, INVIATEVI DA SOLI Altro giro, altra corsa. Una cosa bella delle città è che non chiudono mai, non hanno orari e non smettono mai di produrre qualcosa. Quando andate a dormire c’è qualcuno che si alza, quando vi alzate qualcuno va a dormire. Ci sono dei posti dove tutto ciò diventa visibile, quasi vistoso. Se andate all’alba a bere il primo caffè, probabile che qualcuno accanto a voi stia bevendo l’ultimo bicchiere. Questo schiude interessanti prospettive e chissà che non possa servire anche a cambiare alcune abitudini. Esempio: perché l’happy hour sempre alla stessa hour? Perché non un happy hour per il cappuccino? Ma – esageriamo! – perché non l’happy movie (paghi un biglietto, vedi due film)? E l’happy concert (fate il piacere, arrivate- FOOD: Milano 65 Roma 69 Bologna 73 Torino 75 ci da soli)? Insomma, anche su quello che gli esperti chiamano marketing sulla città c’è molto da lavorare. Per il momento noi abbiamo fatto i compiti. Siamo andati al cinema e a ballare, a cena e a teatro, abbiamo letto libri e sentito dischi ed è ora che anche voi cominciate a dire la vostra. Come ci è già capitato di dire, non ci sogniamo nemmeno di comporre l’elenco completo di quel che succede (sarebbe impossibile). Più che altro diamo suggerimenti, e ci piacerebbe anche riceverne. I lettori di Urban sono in fondo i nostri migliori inviati e – questa è bella – si inviano da soli. Sotto, dunque! Fateci sapere. Intanto godetevi l’happy Urban: terzo numero. Altro giro, altra corsa. A.R. Ogi:no Knauss, Italian Landscapes/Paesaggi Italiani, a cura di Xing, Luca Sossella editore. In libreria dal 3 dicembre SOLDI SPESI BENE E MUSICA DEL SIGNORE MILANO / Emergency e Amnesty Peccati di gola e tutela dei diritti umani. In piazza Aspromonte 15, il 2 dicembre, Amnesty International vende specialità eno-gastronomiche e raccoglie fondi. Per sostenere gli ospedali di Emergency in India, Cambogia, Afghanistan e Kurdistan, andate invece al mercatino natalizio (1–23 dicembre) in corso Vittorio Emanuele (ex cinema Corso). Ci troverete spezie, tessuti e oggetti etnici. BOLOGNA / Natura morta Un tema classico rivisitato con opere in molti casi mai esposte in Italia e una sezione interamente fotografica. La natura della natura morte – Da Manet ai giorni nostri, alla Galleria d’Arte Moderna, espone opere pittoriche e scultoree relative a fiori e frutti. Ma ci sono anche stoviglie, strumenti musicali e le merci di consumo proposte dalla Pop Art. Dal 1 dicembre al 24 febbraio 2002. MILANO e ROMA / Gospel Torna la “Gente di Dio che viene da Harlem”, come è stato definito l’Harlem Gospel Choir. Che canta, suona e danza al Teatro Ciak di Milano, dal 18 dicembre fino al 13 gennaio. Tre giorni di concerti e di canti anche a Roma. La Chiesa Anglicana San Paolo Entro Le Mura ospita infatti la sesta edizione del Roma Gospel Festival. Il 26, 27 e 28 dicembre. URBAN 41
ITALIAN HITS Se credete che la musica italiana sia qualcosa di più delle canzoni da Festival dei Fiori, siete atterrati bene. Ecco 10 artisti che hanno cambiato la musica di casa nostra 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. LA STORIA Rino Gaetano - BMG GRANDI GIORNI Garbo - RTI PARIS MILONGA Paolo Conte - CGD IL MEGLIO Fred Buscaglione - Fonit Cetra I GRANDI SUCCESSI Renato Carosone - Fonit Cetra 1992 Jovanotti - Universal LA VOCE DEL PADRONE Franco Battiato - EMI CREUZA DE MA Fabrizio De André - Ricordi PIERO CIAMPI Piero Ciampi - BMG URBAN HITS La nostra chart: i dischi che abbiamo sentito facendo questo numero di Urban. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 42 URBAN IL BALLO DI SAN VITO Vinicio Capossela - CGD LEONARD COHEN Ten new songs - Sony ARTISTI VARI Funkadelica nun - Entertainment DIANE KRALL The look of love - Verve ROY PACI & ARETUSKA Baciamo le mani - ExtraLabels SPACE SURFERS Bikini - Nitty Gritty SUPER FURRY ANIMALS Rings around the world - Sony LAURIE ANDERSON Life on a string - CGD ARTISTI VARI Moulin rouge - Ost Universal STARSAILOR Love is here - EMI MAX GAZZÈ Ognuno fa quello che gli pare? - Virgin MUSICA CARTOLINE DAL TOUR Un live senza ritocchi, come stare sotto il palco. Ai Radiohead bastano quaranta minuti RADIOHEAD I might be wrong - EMI Fanno un live, e lo fanno a modo loro. Come sempre, perché loro sono i Radiohead, e sono abituati a navigare controcorrente. Niente greatest hits dal vivo, quindi, niente ritocchi in studio, niente formato doppio come si conviene a un fenomeno di cassetta come la band di Thom Yorke è diventata nel corso degli anni. I might be wrong sembra più un oggetto non identificato, un ufo che ha il compito di raccontare e testimoniare la potenza narrativa ed evocativa di quella che ormai è diventata la rock band più importante di questo inizio secolo. E il viaggio nel mondo dei Radiohead inizia subito, dalle prime note di National anthem, via via fino in fondo alle otto tracce contenute in questo album, tutte fotografie del presente e dell’immediato passato del gruppo, vale a dire materiale estratto da Kid A e Amnesiac, eccezion fatta per True love waits, inedito che risale alle session relative a OK computer, del 1997. L’urlo di dolore dei fans che avrebbero voluto ascoltare la ri- proposizione di qualcosa di più datato si farà sentire, ma non è un buon motivo per non apprezzare la cronaca dei tempi - e soprattutto dei loro tempi - che i Radiohead mettono insieme su questo album, nato come un EP e poi tracimato fino a essere diventato un vero e proprio disco (anche se la durata non arriva a 40 minuti). I might be wrong, Morning bell, Like spinning plates, Idioteque, Everything in its right place, Dollars and cents sono gli altri brani che compongono la scaletta del lavoro, e che offrono ai Radiohead il destro per se- DIECI ANNI DI 99 POSSE, MONUMENTO CON REMIX 99 POSSE Na_99_10° - BMG I gruppi italiani in grado di durare dieci anni si contano sulle dita di due mani. Per contare quelli che dopo un decennio sono ancora vivaci e in grado di dire qualcosa si potrebbe anche essere monchi. Così, se i 99 Posse decidono di farsi il monumento sonoro in forma di doppio album nessuno potrà dargli torto. In più maneggiare i suoni è il loro mestiere e dunque ci si trova sotto il laser una sparatoria fitta di mix e remix e live (a Napoli, a Genova, a Torino) che permette di valutare non solo le canzoni (canzoni?), ma anche l’atteggiamento, lo spleen, l’approccio del momento. Si sa che con il rap, qui da noi, non si va molto lontano. Ed è per questo forse che alcune raffiche vocali di Zulu hanno negli ultimi tempi svisato sul ragga e sulla melodia (nientemeno), persino sul giochetto della rilettura di classici misco- quenze ipnotiche, dense di elettricità e riverberi, assolutamente rock nel loro dna originale, assolutamente psichedeliche nel mood che le anima. Dai Beatles ai Pink Floyd, da Nick Drake a Jeff Buckley, dagli U2 agli Shamen, i Radiohead ripassano la lezione del rock spostando pesi, accenti e misure: il risultato, neanche a dirlo, sono i Radiohead, che dal loro tourbus spediscono questa cartolina a uso e consumo degli amici. In qualche modo è il loro magical mistery tour. Che prosegue. LUCA BERNINI nosciuti (come nell’inedito Stop the train). Comunque, con tutto quel rimixare e remiscelare, dell’autocelebrazione resta poco e ci si trova tra le mani un buon tomo per chi si è perso i dischi originali ma anche una traccia per capirne le riletture e i remix e dunque la sostanza sonora, che è materiale in movimento. Senza scordare che 99 Posse rimane anche un percorso politico, forse oggi la prova più eclatante che dai centri sociali italiani sono uscite – e non solo musicalmente – le soluzioni culturali più avanzate disponibili nel Paese. STING - ALL THIS TIME STING All this time - Universal Doveva chiamarsi In una serata come questa (...On such a night). E forse sarebbe stata una buona idea, perché caso ha voluto che la sera scelta da Sting per festeggiare il ritorno al successo mondiale incidendo un live nella sua reggia toscana fosse quella dell’11 settembre, giorno dell’attacco a NY. Così, invece che una festa è stato un concerto sofferto, imbarazzato e bello, veramente vissuto e unico. Una rarità tra i tanti dischi dal vivo ritoccati e inutili che circolano da anni – tanto che forse i live bisognerebbe abolirli, come dice Mick Jagger (che infatti coi Rolling Stones ne ha incisi solo 6). PAOLO MADEDDU NATALIE IMBRUGLIA White Little Islands - BMG Tre anni fa il suo primo album, Left of the Middle, spinto dal singolo Torn l'ha trasformata da attrice di soap opera in stellina del pop internazionale. Adesso, però, la festa è finita: per Natalie Imbruglia è arrivato il momento della verità, il momento del fatidico secondo disco. Bene, anzi male, perché queste otto canzoni sono prevedibili, fiacche, senza guizzi né slanci. Le senti, poi le risenti e alla fine ti chiedi cosa sia successo. E la risposta è sempre la stessa: niente. Eppure White little islands è stato pensato a lungo dalla nostra eroina (l'ha scritto in America e Inghilterra), è stato registrato a Londra ed è stato prodotto da ben quattro professionisti come Ian Stanley, Gary Clark, Phil Tornally e Pascal Gabriel. Tutto inutile. È il pop, signori. A volte funziona tutto, altre niente. ANDREA SCARPA ELISA Then comes the sun - Sugar Ha vinto Sanremo 2001 con l’unica canzone in italiano della sua carriera, ma questo non è bastato a farle cambiare rotta. Then comes the sun è il terzo album in inglese di Elisa, un ritorno alla formula canzone più canonica dopo gli esperimenti electro e i virtuosismi produttivi di Asile’s world (Leo Z, Howie B, Roberto Vernetti, Darrell Allison). Poca sperimentazione e tanta sostanza sono invece al centro di questo nuovo lavoro, frutto della ritrovata accoppiata Elisa – Corrado Rustici: ottimo il primo singolo (Heaven out of hell), ottime anche altre cinque-sei canzoni (Rainbow, Dancing, Fever, la breve The window, It is what it is, la conclusiva Simplicity) e bella la scelta di privilegiare un suono scarno, sobrio, di grande atmosfera. Unico neo: qualche canzone di troppo. LUCA BERNINI ROBBIE WILLIAMS Swing when you’re winning EMI Qualunque fesso privo di talento può mettere in piedi un gruppo pop – ma il talento ci Era ora! In italiano il libro che ha cambiato la critica rock. E forse anche il rock GREIL MARCUS Mistery Train – Editori Riuniti 383 pagine, lire 36.000 La prima edizione è del 1975. La traduzione italiana arriva ora. E con questo non si sa se dire bravi a Editori Riuniti o fessi agli altri che hanno dormito per più di un NATALIE IMBRUGLIA - WHITE LITTLE ISLANDS SMASHING PUMPKINS - ROTTEN APPLES vuole per lasciarlo al momento giusto. Qualche nome? Paul McCartney, Peter Gabriel, David Lee Roth, George Michael, Geri Halliwell, Piero Pelù, Riccardo Fogli, Mauro Repetto degli 883... va bene, abbiamo finito i nomi. Ma oggi i Take That non li ricorda più nessuno, mentre Robbie è acclamato, adorato, approvato, ammirato, applaudito, appetito. Può fare tutto, e lo fa: ora si è messo a rifare Frank Sinatra. Non è italoamericano e non ha ‘sta gran voce, però ha gli occhi blu e donne in ogni città proprio come il vecchio Frank. Una differenza, però: Frankie Liam Gallagher lo avrebbe fatto sistemare dai suoi amici… PAOLO MADEDDU SMASHING PUMPKINS Rotten Apples - Virgin Si tratta della raccolta dei pezzi più significativi del gruppo di Billy Corgan, rock-band americana che in tredici anni, dal 1987 al 2000, ha tratteggiato i contorni di un rock duro, cupo e malinconico che a fasi alterne ha raccolto enormi consensi un po’ ovunque nel mondo. Dilaniati nel corso degli anni da lutti, litigi, problemi psichiatrici, droga e alcool, Corgan e soci hanno chiuso bottega un anno e mezzo fa, ma intorno al loro lavoro c’è ancora grande interesse. Ecco perché quest’album sembra destinato ad andare dritto dritto in testa alle classifiche di mezzo mondo. Ci sono, infatti, gli episodi migliori di dischi ELISA -THEN COMES THE SUN che in qualche modo hanno fatto epoca: lavori come Siamese Dream, Mellon Collie and the Infinite Sadness e Adore. Se il genere piace, è una vera e propria festa. ANDREA SCARPA ROY PACI & ARETUSKA Baciamo le mani ExtraLabels In gessato grigio da boss d’altri tempi, Roy Paci guida con decisione una banda capace di tutto. Lui ha suonato la tromba coi Mau Mau e ha guidato la sezione fiati nell’ultimo trionfale tour di Manu Chao. Arriva dunque alla prova del suo disco in solitaria (si fa per dire, ha ospiti illustri) con una rincorsa poderosa e centra il bersaglio al primo colpo. Più complesso dire cosa c’è nel disco perché – semplicemente – c’è tutto. Ska, ragga, Charlie Parker, A taste of honey (non fate i tonti, mai sentito Tutto il calcio minuto per minuto?), fino a un Mogol/Tenco (Se stasera sono qui) da applausi e un Morricone d’annata (Giù la testa). Roy è un virtuoso della tromba, come ha dimostrato in molte occasioni e soprattutto con Radio Bemba. Il suo pregio maggiore, qui, è di suonarla in lungo e in largo senza fare il solito esercizio di stile da solista innamorato di sé stesso e concedendosi il lusso di passeggiare per generi diversi. È da queste cose che si riconosce il capobanda dal picciotto generico. ROBERTO GIALLO MARCUS, CHE INVENTO L , AMERICA quarto di secolo. Comunque sia, attenzione: Mistery Train di Greil Marcus è probabilmente la pietra su cui si regge la critica rock. Una disamina di come nacque quel suono e di come si sia intrecciato alla vita, alla cultura, al paesaggio, all’anima e alla gente americana. Se aveva ragione Wenders dicendo che gli Stati Uniti ci hanno “colonizzato l’inconscio”, il rock’n’roll spiega perché e Marcus spiega come. Non aspettatevi il bigino o il libro di storia: Mistery Train è un’analisi che si serve di un pugno di artisti per costruire quel che è diventato (anche nell’altro famosissimo Tracce di rossetto) il “sistema Marcus”. Cioè la capacità di vedere le infinite connessioni che legano la musica alla vita di chi la fa e di chi la sente. Più che sociologia e più che critica. Semplicemente, forse, una capacità di lettura non della musica, ma della vita con la musica dentro. Il capitolo su Elvis è imperdibile. Letto questo, niente suonerà più come prima: né il rock, né l’America. Figuratevi una Cadillac rosa. ROBERTO GIALLO VIVO-LIVE Reggae latino e canzoni. Piccolo menu per ballare ANI DI FRANCO Roma, PalaCisalfa Dura e pura, Ani Di Franco stupisce da una vita per coerenza, ispirazione e forza d’animo. A 31 anni non è certo cambiata e dal vivo lo dimostra in maniera impeccabile. Vicina al circuito femminista e al movimento di liberazione delle donne, il suo mondo è quello della musica folk e della canzone d’autore, anche se di recente si è avvicinata alla musica nera. In scaletta il meglio del suo repertorio. 5 dicembre MACACO Torino, Hiroshima Mon Amour Mollate tutto e andate di corsa a vederli. Dal vivo gli spagnoli Macaco cambiano la vita, o almeno l'addolciscono a quelli che ancora si ricordano della Mano Negra. Reggae, dunque, ma anche rock, hiphop, dub, funk e tutto ciò che, in musica, fa scintille interetniche. Il leader Mono Loco e i suoi presentano pezzi vecchi e nuovi, compresi quelli del recente El mono en el ojo del tigre. Impossibile non lasciarsi coinvolgere. 6 dicembre MARK LANEGAN Milano, Transilvania live Mark Lanegan ha un grande avvenire dietro le spalle: ha timonato gli Screaming Trees tra i marosi degli anni ‘90 fino ad approdare qualche anno fa a uno splendido album solista, Scraps at midnight: poi sono arrivati I'll take care of you e un nuovo lavoro, Field songs, che verrà presentato dal vivo soltanto adesso, perché nel frattempo l'instancabile Lanegan ha pensato bene di unirsi ai Queens of the Stone Age. Ma qui sarà tutto per voi. 8 dicembre SUD SOUND SYSTEM Milano, Binario Zero Per quelli convinti che il Salento sia la Giamaica d’Italia e che chiedono a un concerto di produrre gioia e sudore, il combo sudista per eccellenza è la cosa giusta. Rimpasti e rimescolamenti nella formazione non hanno tolto smalto allo spontaneo dondolamento del gruppo, sempre ipnotico e ritmicamente poderoso. 13 dicembre URBAN 43
Page 1 and 2: LA CITTà COME NON L’AVETE MAI VI
Page 3 and 4: Foto: Raffaella Cavalieri URBAN VOC
Page 5 and 6: BEAT GARAGE IN PRINCIPIO FU UNA CHI
Page 7 and 8: VOGLIO IMPARARE A SCRIVERE. E SUONA
Page 9 and 10: Animali, filastrocche, limericks, s
Page 11 and 12: THE WRITERS Da sinistra: 1. Alessan
Page 13 and 14: FROG Non si beve testo: Leonard Cat
Page 15 and 16: Stivaletti di Anna Molinari. Le man
Page 17: GLI ARTISTI Due crew per un graffit
Page 21 and 22: illustarzione: Gabriella Giandelli
Page 23 and 24: 50 URBAN DEBUTTI Da Prokofiev al ja
Page 25 and 26: SHOPPING CARO CHAMPAGNE, CARISSIMO
Page 27 and 28: foto: Garry Wade / Stone-Laura Ronc
Page 29 and 30: RISTORANTI-BAR »»»» MILANO LO C
Page 31 and 32: RISTORANTI-BAR »»»» ROMA IN ALB
Page 33 and 34: RISTORANTI-BAR »»»» BOLOGNA CIB
Page 35: Manca solo un mese all’arrivo del

musica, vino & tram - Urban

Create successful ePaper yourself

Delete template?

Save as template?