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musica, vino & tram - Urban

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PACIFICHE<br />

BATTAGLIE<br />

18 URBAN<br />

LA GUERRA PER GIOCO.<br />

La campagna è un tavolo,<br />

i soldati sono di piombo,<br />

i generali nemici ti<br />

offrono una birra, nessuno<br />

si fa male e i civili al<br />

massimo vanno a letto<br />

tardi. Ecco l’unica guerra<br />

che ci piace<br />

testo: Christian Carosi<br />

foto: Alessandra Spranzi<br />

Anche un grande capo può sbagliare.<br />

Pur disponendo di un’esperienza riconosciuta,<br />

una fama disarmante e un coraggio leggendario,<br />

la storia lo ridimensiona spudoratamente.<br />

Lo stesso Napoleone se n’è dovuto rendere conto<br />

a Waterloo, il 18 giugno del 1815. E altrettanto<br />

è capitato a Ivano – me lo ha confessato<br />

mentre scattavamo le foto al suo esercito schierato<br />

in battaglia – in un recente torneo di Wargames.<br />

“Avevo già vinto tre incontri, il quarto<br />

era quello decisivo.” Della serie non-è-importante-vincere-una-battaglia-ma-la-guerra.<br />

“Mi<br />

sarebbe bastato – continua scuotendo il capo –<br />

applicare la stessa strategia di prima, e avrei<br />

vinto. Invece, qualcosa in me è andato in tilt”.<br />

Per la prima volta, dopo anni che gioca con i<br />

soldatini, il grande generale ha subito una sconfitta<br />

sul campo a lui più congeniale. Non sul lavoro,<br />

dove anzi come imprenditore se la cava<br />

benissimo, né tanto meno in amore: guarda caso<br />

anche sua moglie ha sviluppato una passione<br />

per questo gioco, specialità fantasy. No, la “tragedia”<br />

si è compiuta su un plastico di polistirolo,<br />

costruito e dipinto ad arte, dove solo pochi<br />

veri appassionati sanno muoversi con disinvoltura.<br />

Che disastro.<br />

Gente che quando ti vede per la prima volta, si<br />

informa per sapere se sei un simpatizzante, un<br />

alleato o un francese. Forse una spia, introdotta<br />

in questo ambiente di adulti, che a differenza<br />

degli altri continuano a giocare con i soldatini.<br />

Infantili? Violenti guerrafondai? A loro non interessa,<br />

e a guardarli bene non sembra proprio.<br />

Le piccole figure dipinte con precisione maniacale<br />

rappresentano solo un mezzo per compiere<br />

profonde rievocazioni storiche, e la guerra,<br />

quella vera e attuale, è talmente tecnologica da<br />

non possedere nessuna attrattiva. Al limite,<br />

stuzzicati sull’argomento, rispondono con una<br />

battuta: “Non so chi vincerà, ma da che mondo<br />

è mondo chi si è alleato con noi se l’è vista<br />

brutta”. Sarcastici.<br />

Ma quando hai letto interi volumi di storia, hai<br />

studiato libri introvabili, sai esattamente a che<br />

ora Napoleone ha avuto un piccolo mancamento,<br />

quante volte è dovuto andare in bagno, gli<br />

scud non t’interessano più. Ciò che conta è la<br />

strategia, come a Risiko, ma moltiplicato per<br />

centomila, e la preoccupazione principale è<br />

guardarsi da Wellington, un bancario di 33 anni,<br />

ancora con poca esperienza, ma altamente motivato<br />

a fare la sua bella figura.<br />

I terribili nemici sono seduti intorno a un giro di<br />

birre, per discutere delle regole che saranno applicate<br />

al gioco. Complicatissimi meccanismi di<br />

calcolo per stabilire se Otello, un perito chimico<br />

di 35 anni, potrà muovere i suoi soldatini di<br />

piombo, o dovrà saltare un turno. Se all’operaio<br />

Fabio, che qui si trasforma nel comandante<br />

Ziethen, mancano dei pezzi per completare l’armata,<br />

subito il Ciofi, suo nemico nelle vesti del<br />

maresciallo Ney, si offre di prestarglieli. “C’è<br />

qualcuno che ha dei portoghesi in giro?”, chiede<br />

Luca, l’avvocato. Certo, i portoghesi “possono<br />

essere utilizzati al posto degli olandesi, le divise<br />

non erano tanto diverse, anche se tra il ’48<br />

e il ’56 le hanno modificate”. Mancano ancora<br />

dei battaglioni di fanteria per completare gli<br />

schieramenti? Non c’è problema, si dividono i<br />

compiti e giù a dipingerne di nuovi. Quel che<br />

importa è giocare al più presto, non importa se,<br />

nella divisione dei ruoli ti è capitato un personaggio<br />

più o meno prestigioso. “La storia può<br />

essere cambiata, basta non seguire gli errori<br />

commessi all’epoca”, spiega il maresciallo<br />

Emmanuel, marchese di Grouchy, anzi no, Aldo<br />

un vigile urbano che smessa la divisa (quella vera),<br />

uscito sano e salvo dalla guerra del traffico,<br />

trova finalmente un po’ di pace nel suo gioco<br />

preferito. Non sa ancora che spetterà a lui decidere<br />

le sorti della battaglia, giungendo in soccorso<br />

al suo Imperatore, che dopo l’ultima sconfitta<br />

ha perso un po’ di sicurezza in se stesso.<br />

Comunque andrà a finire questa lunga campagna<br />

di guerra che occuperà la tavernetta di<br />

Ivano nei prossimi mesi, nessuno si farà male.<br />

Al limite vi potrà capitare di essere fermati da<br />

un vigile urbano incavolato con i prussiani<br />

e gli inglesi. Provate a buttargli lì “Certo che<br />

Grouchy non avrebbe potuto fare meglio…”.<br />

URBAN 19

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