15.02.2013 Views

pdf per la stampa - Teoria e Storia del Diritto Privato

pdf per la stampa - Teoria e Storia del Diritto Privato

pdf per la stampa - Teoria e Storia del Diritto Privato

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

G. ROMANO – Permuta ed evizione in un noto testo 16<br />

3. Si è così riproposta <strong>la</strong> questione di come<br />

coordinare <strong>la</strong> soluzione di Paul. 32 ad ed.<br />

D.19.4.1.1 con <strong>la</strong> concessione di un’azione civile<br />

<strong>per</strong> l’ipotesi di adempimento 23 . Si è fatto rilevare<br />

come, in realtà, non sussista un’assoluta inconciliabilità<br />

tra le due prospettive processuali 24 . In effetti<br />

le azioni sarebbero approntate in re<strong>la</strong>zione a<br />

ipotesi (<strong>per</strong>lomeno) ‘materialmente’ differenti 25<br />

quaest. rispetto al<strong>la</strong> soluzione indicata in Ulp. 4 ad ed.<br />

D.2.14.7.2, prendeva posizione <strong>per</strong> l’origine glossematica<br />

di Paul. 32 ad ed.: «L’existence au Digeste d’une<br />

troisième version de <strong>la</strong> méme solution […] qui ne re<strong>la</strong>te,<br />

elle non plus, que l’actio in factum, ne saurait affaiblir<br />

l’argumentation; car cette version est manifestement une<br />

scolie et non point l’oeuvre de Paul, comme le prouve sa<br />

forme im<strong>per</strong>sonnelle (respondetur). Paul n’aurait pas manqué<br />

de citer Julien et de profiter de l’avantage que lui procurait<br />

l’autorité de ce jurisconsulte. La scolie a pur source le<br />

D.2,14,7,2».<br />

23 Non sembra aver colto nel<strong>la</strong> sua effettiva dimensione il<br />

problema E. SCIANDRELLO, Studi, cit., 288 ss.: in proposito<br />

vd. infra ntt. 31, 37.<br />

24 In questo senso («l’actio in factum <strong>del</strong> § 1 non è, <strong>per</strong>ò, a<br />

ben vedere antagonista ad una generale accettazione <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

dottrina aristoniana da parte di Paolo») vd. già M. TALA-<br />

MANCA, Pubblicazioni, cit., 735; che «<strong>la</strong> scelta paolina non<br />

implica comunque un rifiuto <strong>del</strong>l’impostazione aristoniana»<br />

è sostenuto, re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong> soluzione di Paul.<br />

5 quaest. D.19.5.5.2, di recente anche da E. SCIANDRELLO,<br />

Studi, cit., 291 s.<br />

25 Occorre da questo punto di vista tenere presente che<br />

anche l’azione intentata a seguito di evizione potrebbe ritenersi<br />

(in specifiche ipotesi applicative) azione diretta<br />

all’adempimento: ciò almeno nel caso di azione esercitata<br />

25 TSDP – V 2012<br />

risultando in effetti di difficile individuazione<br />

l’interesse da far valere in giudizio 35 .<br />

Ciò induce a ritenere che il contraente evitto<br />

avesse già provveduto all’adempimento <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

propria prestazione, e che dunque lo scambio avesse<br />

trovato completa attuazione 36 .<br />

D’altra parte, l’ipotesi di un mancato <strong>per</strong>fezionamento<br />

contrattuale (<strong>per</strong> consegna di cosa altrui<br />

da parte <strong>del</strong> primo esecutore) sembrerebbe offrire<br />

margini di praticabilità pur in presenza di<br />

35 Non potendosi ovviamente pensare, in assenza di un<br />

valido rapporto contrattuale, all’interesse all’esatto adempimento<br />

(così, <strong>del</strong> resto, implicitamente anche A. BURDE-<br />

SE, Divagazioni, cit., 339), in concreto, l’unico interesse <strong>del</strong><br />

contraente evitto sarebbe stato quello di non essere chiamato<br />

ad adempiere <strong>la</strong> propria ‘prestazione’, o meglio di<br />

farsi dichiarare sciolto dall’obbligo di darvi esecuzione, attraverso<br />

un meccanismo sostanzialmente analogo a quello<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> c.d. condictio liberationis. L’adesione a un’ipotesi di questo<br />

tipo, <strong>per</strong>ò, equivarrebbe sostanzialmente a rinnegare il<br />

ragionamento sin qui svolto, in quanto significherebbe<br />

ammettere implicitamente l’idoneità a costituire una valido<br />

rapporto <strong>per</strong>mutativo anche a una consegna non tras<strong>la</strong>tiva<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> proprietà <strong>del</strong><strong>la</strong> cosa: diversamente non si sarebbe costituita<br />

alcuna obbligazione dal<strong>la</strong> quale essere liberati.<br />

36 Che il brano in questione si riferisca a un’ipotesi di<br />

scambio attuato da entrambi i contraenti si trova sostenuto,<br />

tra gli studiosi più recenti, già in E. RABEL, Grundzüge<br />

des römischen Privatrechts, Basel, 1955, 117, nt. 3; così anche<br />

PH. MEYLAN, ‘Permutatio’, cit., 53, il quale insiste anche<br />

sull’acce<strong>per</strong>im-dederim; tra le righe («in quanto <strong>la</strong> prima datio<br />

aveva ad oggetto una res aliena») sembra che in quest’ordine<br />

di idee si ponesse anche M. TALAMANCA, Pubblicazioni,<br />

cit., 735.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!