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Maestro - Schweizer Blasmusikverband

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La rivista svizzera di musica bandistica2-2008 unisono 29Swiss Army Concert Band:musica leggera d’eccellenzaPrendendo spunto dai concerti tenuti dalle formazioni dell’esercito a Luganoa fine novembre 2007, alcune riflessioni sul ruolo e il valore della musica leggerao «d’intrattenimento» che dir si voglia. fabio tassole giornate dell’esercito svoltesi a Luganodal 20 al 25 novembre 2007 sono state unastraordinaria occasione per ascoltare in Ticinodue fra le più rinomate formazioni della Bandadell’esercito svizzero: la Swiss Army ConcertBand, diretta dal magg. Christoph Walter,e la Swiss Army Gala Band, diretta dal I ten.Gilbert Tinner. Si tratta di due formazionimolto diverse l’una dall’altra, ma che hannoin comune un repertorio basato prevalentementesulla musica leggera.Già nel corso della settimana che ha precedutoil concerto della Swiss Army ConcertBand era evidente l’interesse di molti appassionatidella musica bandistica – ma anche dimolta gente che normalmente non segue lamusica per i fiati – per l’evento: c’era un’attesadirei quasi spasmodica per potersi accaparrareuno dei 1200 biglietti che avrebbero permessol’accesso al concerto, che ha avutoluogo al Palazzo dei Congressi. Credo si siaarrivati anche ad una distribuzione sotto bancodi biglietti, cosa mai vista per un concertobandistico. Fatto sta che venerdì 23 novembrela sala anfiteatrale del Palazzo dei Congressiera gremita, mentre non meno di 200 personesono rimaste nell’atrio pur di poter seguire,anche se non nelle migliori condizioni, il concerto.Un misto di diverse formazioniLa serata non ha di certo disatteso le aspettative:sul palcoscenico si è presentata una formazionecomposta da ben 91 strumentisti,alcuni dei quali sono musicisti professionisti ostudenti di musica, suddivisi in strumenti afiato, percussioni, una ventina di archi, 3 chitarristie 2 cantanti ospiti (Yasmine Meguid eDavid Morell).Guardando l’organico si può tranquillamenteaffermare che la Swiss Army ConcertBand non è una banda, ma neppure una bigband e nemmeno un’orchestra sinfonica. Ilsegreto del suo successo è probabilmente cheessa racchiude nel suo organico le possibilitàdi tutte queste formazioni, permettendole diproporre una varietà di colori e di impasti sonoriche esulano da quelli tipici delle formazionibandistiche. L’abbinamento fra una sessantinadi fiati e gli archi è in verità un po’Dietro ai fiati fanno capolino gli archi, sezioneintegrante della Swiss Army Concert Band.azzardato: gli archi, per poter emergere, devonoessere amplificati, e anche con l’utilizzo diun’alta tecnologia la loro sonorità appare snaturatae un po’ metallica, quasi fosse elaboratada un sintetizzatore.La presenza di due cantanti di fama internazionalequali Yasmine Meguid e David Morell,che oltre ad avere due belle voci sannocome muoversi sul palcoscenico, non è cosatipica della musica bandistica, ma della bigband.Sono dell’opinione che non vi sia nulla dimale in tutto ciò, purché la banda non si limitia un ruolo di accompagnamento e sappiainvece interagire con i cantanti grazie ad arrangiamentiappositi.La musica leggera e l’importanzadell’arrangiamentoCon «Movie Classics», il magg. ChristophWalter e i suoi musicisti hanno proposto alcunefra le più celebri colonne sonore di filmaltrettanto celebri quali «Moulin Rouge»,«Mission Impossible», eccetera.Fin qui niente di nuovo, chissà quantebande hanno già proposto un simile programma!Il maestro ha però voluto proporrequesto filone attraverso nuovi arrangiamentimolto interessanti, scritti da giovani musicisticome lo zurighese Marcel Saurer, il lucerneseStephan Hodel, il friborghese Benedikt Hayoze naturalmente da egli stesso.Premesso che non sono un musicista professionista,ritengo comunque che in tutta lamusica e particolarmente in quella leggera laqualità dell’arrangiamento sia uno degli ingredientifondamentali per ottenere buonirisultati. Questa dovrebbe essere una cosa ovvia;troppo spesso però, soprattutto in questogenere di musica, si tende a sottovalutarnel’importanza e si propongono arrangiamentiche si limitano a ricalcare l’originale: melodia,accompagnamento, basso, batteria.La Swiss Army Concert Band ha invecedimostrato che se un arrangiamento è benfatto, con frequenti cambi di strumentazione,di colori e di ritmica, con l’inserimento di partiriempitive interessanti, con un bel lavoro dicontrappunto, si può conferire a una canzoneun’identità «sinfonica», che l’accomuna allacolonna sonora. Certo il brano acquista unadifficoltà tecnica maggiore, ma l’effetto perl’ascoltatore è decisamente più appagante.Se il magg. Christoph Walter avesse propostoi soliti arrangiamenti «polpettoni», credoche anche un’orchestra di questa caraturadifficilmente avrebbe potuto entusiasmare ilpubblico di Lugano. I presenti hanno inveceapprezzato il mix ottenuto dagli ottimi arrangiamentie gli ottimi musicisti, ripagando laSwiss Army Concert Band con lunghi applausiper tutto il concerto e con una standingovation meritatissima alla fine.Le quattro chiavi del successoUna formazione di strumenti a fiato non è ungruppo rock composto da chitarre e tastiere.Non è quindi proponibile che il brano suonatosia, come ho già detto sopra, la copia esattadell’originale. La banda ha una sua identitàtotalmente diversa dalla rock band, già per ilsolo fatto che ha un organico diverso. Il bravoarrangiatore non deve quindi limitarsi a copiare,ma deve integrare l’arrangiamento del bra-

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