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PILGERREISE · PÈLERINAGE · PELLEGRINAGGIO
Passi verso l’unità · Schritte zur Einheit
Un pellegrinaggio dal 30 giugno al 1 settembre 2001 –
Sibillini, Assissi, Apuane, Cinque Terre – organizzato dall’Associazione
Sinergie di Manarola, Cinque Terre, con
il sostegno della rete di HOLON e di Dynamic5, progetti
eco-spirituali e politici europei
L’itinerario
Il tragitto solcava il percorso di antiche vie di pellegrinaggio che
collegavano i due mari (l’Adriatico e il Tirreno): passaggio di
viandanti che attraversavano l’Italia per recarsi in Terrasanta e a
Santiago di Compostela.
I pernottamenti in eremi e conventi, i contatti con persone che
vivono in questi luoghi e che ci hanno raccontato leggende e
storie di vite di pellegrini eremiti e santi; la presenza di reperti
archeologici quali menir, statue, steli, incisioni rupestri; il transito
meraviglioso su montagne impervie sino a toccarne le cime
più alte; i compagni di viaggio, la fatica, la natura, il silenzio…
– questo e altro ci hanno portati in una dimensione fuori dal
tempo, ancora viva in noi.
I nuovi residenti e le comunità
Siamo andati a scovare persone particolari che hanno scelto di
vivere isolate dal mondo.
Ricordo con particolare riconoscenza l’ospitalità di Ettel e
Martino, nel loro podere vicino a Gubbio. All’eremo Cerbaiolo,
vicino a La Verna, siamo andati da Chiara, una sorella frances-
Il transito meraviglioso
su montagne impervie
sino a toccarne le cime
più alte; i compagni
di viaggio, la fatica,
la natura, il silenzio…
cana che un bel giorno decise di chiedere i finanziamenti al
ministero della difesa per ristrutturare un eremo distrutto in tempo
di guerra. Poi ci fu Luciana, custode del santuario di San Pellegrino
all’Alpe. Mi disse: «Vieni quest’inverno che ce la raccontiamo
davanti al fuoco. In inverno, a San Pellegrino, vivono solo
5 persone…».
Altro incontro significativo fu quello con Martina, arrivata ad
Upacchi 12 anni prima con il suo compagno per dare vita alla
comunità. Hanno due figli e lei fa la guida. Dallo sguardo trapel-
HOLON-Journal N o 15 02 · 2002
ava nostalgia e delusione. Ci siamo abbracciate; le ho regalato il
libro «Nuova Era, Comunità». Passammo poi dal Popolo degli
Elfi, dove numerose persone vivono da un ventennio sulle montagne
pistoiesi.
Il transito più difficile dell’Appennino tosco-emiliano lo compimmo
con Karin del Ticino; grazie a lei passammo delle bellissime
notti sotto le stelle, oppure da amici, protetti e al sicuro.
Il significato del pellegrinaggio
Personalmente sono stata spinta in quest’avventura da una forza
irresistibile, quasi da un bisogno di andare oltre. Incontrai gli
amici Massimo e Michele con cui nacque la sinergia da un’esigenza
comune di dire basta alle tecniche, alle terapie, agli attaccamenti
e a tutti i palliativi spirituali illusori.
Il tema dell’unità ha impregnato tutto il pellegrinaggio e ognuno
l’ha vissuto come meglio lo intendeva: tra di noi, con coloro che
incontravamo, con la natura, ecc.
Abbiamo lasciato un segno ovunque e ne abbiamo ricevuti
altrettanti. Persone che venivano ai convegni, persone che camminavano
con noi, persone che ci vedevano arrivare e poi ripartire…
Ai convegni arrivavano persone del luogo: ad Assisi, per «Amore
e Sintesi», incontrammo Luigina e Vasco: lui ex-padre capuccino
e lei ex-suora, ora sposati da oltre 10 anni… A La Verna, ci
trovammo a riflettere su «misticismo e scienza». A Pracchia
sull’«Etica politica e la soggettività», con Mariagrazia De Cola,
Giovanni Simona e altri. Nella conca di Campocatino, in Garfagnana,
un cerchio di donne s’incontrò attorno al tema «La terra,
il femminile e il sacro» e infine a Pontremoli, al convento dei
Cappuccini, due monaci buddisti allarmarono, con la sola presenza,
i frati. Era, questo, un incontro sul rito e rituali celtici: le
meditazioni fu prudente farle lontano dal convento.
Abbiamo incontrato tante persone e in tanti cuori ha risuonato
il Mantram di unificazione che spesso recitavamo insieme. E
con questo termino porgendovi i miei più fraterni saluti!
Nives Riva (riassunto di Nicole Sordat)