SPACE AGE LIGHTS
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Casa e Universo. Il disegno dell’alterità<br />
Carlo Martino<br />
a opera questa volta degli USA, nel momento<br />
culmine dell’era spaziale. Una finestra virtuale<br />
attraverso cui si attua quel collegamento, caro<br />
milanese, la Gilardi & Barzaghi di Milano, o nelle<br />
lampade disegnate da Gino Sarfatti, che già nel<br />
1939 aveva associato il suo nome alla Arteluce.<br />
Certamente l’introduzione della plastica, e di alcune sue sottofamiglie<br />
come quella dei metacrilati, diede la possibilità a<br />
molti designer di sperimentare inusitate modalità di diffusione<br />
a Gaston Bachelard, tra Casa e Universo, e su<br />
E ancora strutture, meccanismi e metalli erano<br />
della luce artificiale, dalla semplice distribuzione omogenea<br />
Una piccola sfera metallica e scintillante: lo Sputnik 1. Sem-<br />
cui si radica l’idea di luce domestica ispirata<br />
presenti nelle creazioni di Angelo Lelli per la sua<br />
su piani opalescenti alla strabiliante propagazione del fascio<br />
bra proprio quest’oggetto, il primo satellite artificiale lanciato<br />
allo spazio, o quella di una sua peculiarità di<br />
Arredoluce di Monza, e nel catalogo della Stil-<br />
luminoso nello spessore delle lastre di metacrilato.<br />
in orbita dall’Unione Sovietica nel 1957, ad aver dato inizio<br />
tipo cosmico. Una luce che viene da lontano,<br />
novo, con cui collaborarono Danilo e Corrado<br />
Non è possibile affermare con certezza quante delle lampade<br />
alla Space Age. Una forma conclusa, semplice ed equilibrata,<br />
fredda, indiretta e galattica.<br />
Aroldi, Gaetano Scolari e Alberto Fraser.<br />
che si fanno rientrare nel filone spaziale lo siano state voluta-<br />
morbida e allo stesso tempo razionale, archetipo morfologico<br />
Torniamo alle origini del nostro tema e alla rela-<br />
La fine dei Fifties e l’inizio dei Sixties videro in<br />
mente fin dalla loro concezione, o quante altre siano state<br />
di numerosi artefatti di design e matrice manifesta di quelle<br />
zione tra era spaziale, luce e design. Una rela-<br />
Italia la nascita di importanti industrie dell’illumi-<br />
indirettamente influenzate dal filone cosmico e fantascientifi-<br />
Space Age Lights di cui tratteremo.<br />
zione che, in senso astratto, non può essere<br />
nazione, in cui prenderanno corpo negli anni a<br />
co, senza esserne incluse.<br />
Una piccola sfera in alluminio, di soli ottantatré chili, con quat-<br />
scissa.<br />
venire alcune delle più significative Space Age<br />
In sintonia con quanto stava accadendo nel design, che dal<br />
tro piccole antenne, lanciata con un vettore nello spazio, in un<br />
Già negli anni cinquanta, il design si sofferma a<br />
Lights, a dimostrazione che il design dell’illumi-<br />
meccanicismo anni cinquanta stava evolvendo verso visioni<br />
universo che portava con sé l’idea popolare d’immensità, di<br />
riflettere sul progetto di apparecchi per l’illumi-<br />
nazione si era trasformato in un ambito merceo-<br />
utopiche del progetto, attraverso concezioni radicali, le Spa-<br />
luce – o di anni luce – e di numerose altre sfere: i pianeti.<br />
nazione domestica, sebbene altre questioni,<br />
logico dalle grandi promesse commerciali.<br />
ce Age Lights rappresentarono forse un concreto campo di<br />
Sono gli anni in cui l’Italia e molti altri paesi del mondo si sta-<br />
quali il trasporto o i prodotti di prima necessità<br />
Nel 1958, a Porto Recanati, fu fondata dai fratelli<br />
sperimentazione, ispirato a contesti e ambienti impossibili.<br />
vano risollevando da un’immane tragedia collettiva, il secon-<br />
per la “ricostruzione”, avessero delle priorità.<br />
Guzzini la Harvey Creazioni, che produceva lam-<br />
L’immaginario spaziale e fantascientifico, alimentato, oltre<br />
do conflitto mondiale, e stavano animosamente ricostruendo<br />
La lampada come oggetto e la luce come effet-<br />
pade e lampadari; l’anno successivo a Merano<br />
che dalla cronaca delle missioni sovietiche o americane, an-<br />
le proprie case, le proprie identità e le proprie culture.<br />
to, ma soprattutto la lampada come apparec-<br />
esordì Flos, con la produzione di lampade in Co-<br />
che dalla cinematografia con film divenuti dei cult quali Bar-<br />
Sono gli anni che in Italia coincidono con l’avvio di quello che<br />
chio, nel suo significato primigenio di “congegno<br />
coon – una materia plastica spruzzata di deriva-<br />
barella di Roger Vadim e 2001 Odissea nello spazio di Stanley<br />
sarebbe stato definito il “miracolo economico”, quindi di una<br />
o dispositivo” si prestano a numerose sperimen-<br />
zione bellica; mentre nel 1960, Ernesto Gismondi<br />
Kubrick, entrambi del 1968, dalla letteratura New Wave, la<br />
prosperità che derivava da un forte incremento della produ-<br />
tazioni. Negli anni a venire, quest’unicum, trarrà<br />
e Sergio Mazza fondarono l’Artemide. Anche a<br />
corrente letteraria britannica e americana di fantascienza, e<br />
zione industriale e di un conseguente, ed esponenziale, au-<br />
dallo spazio, inteso come universo cosmico e<br />
Roma viene fondata da Mario Vento una piccola<br />
da numerosi altri mass media, offriva per il design di questi<br />
mento dei consumi.<br />
come fonte indiscussa di luce, forti suggestioni.<br />
realtà ad alto valore sperimentale, la New Lamp,<br />
“centri d’irraggiamento” un ampio bacino iconico e morfolo-<br />
Un periodo in cui l’Italia rappresentava, di fatto, un grande<br />
Dall’osservazione dei prodotti dell’epoca è pos-<br />
un laboratorio/industria che produrrà molti dei<br />
gico da saccheggiare. La luminescenza e la rotondità di pia-<br />
laboratorio creativo dove, sulla base di nuove idee o semplici<br />
sibile affermare che era forte negli anni cinquan-<br />
masterpieces ispirati alla Space Age.<br />
neti e satelliti si offrivano come soluzioni per quell’autonomia<br />
intuizioni, germogliavano importanti progetti imprenditoriali e<br />
ta un’idea meccanicistica del prodotto indu-<br />
Il decennio dei sessanta, in cui l’era spaziale<br />
dell’artefatto che trovava nella sfericità e nella compiutezza di<br />
muovevano i primi passi quei personaggi che poi avrebbero<br />
striale, tesa a esaltare l’immagine emergente<br />
toccherà il suo culmine con le varie missioni<br />
questo solido un riferimento unico.<br />
fatto la storia del nostro design. Alcuni di loro come Gino<br />
dell’industria, attraverso la scelta di materiali<br />
che porteranno definitivamente, il 20 luglio del<br />
Concludendo, il senso di questa sintetica riflessione sulla vi-<br />
Sarfatti, i fratelli Castiglioni, Vico Magistretti e Angelo Lelli<br />
associati all’idea greve di fabbrica, quali i metal-<br />
1969, l’uomo sulla Luna, si connoterà per il de-<br />
cenda del design delle Space Age Lights è rintracciabile nel<br />
avranno un ruolo determinante nel design italiano e nella vi-<br />
li, e di macchinario, attraverso l’esibizione pale-<br />
sign soprattutto con l’introduzione e la diffusio-<br />
carattere fortemente evocativo dell’alterità esercitato da que-<br />
cenda delle Space Age Lights.<br />
se di congegni e dispositivi.<br />
ne della plastica come famiglia di materiali dalle<br />
sti strani apparecchi, in relazione a un universo cosmico sco-<br />
Pochi anni prima, nel 1954, in Italia si avviava un’altra vicen-<br />
L’apparecchio luminoso, inteso appunto come<br />
ampie potenzialità espressive, ma sarà ricorda-<br />
nosciuto. Una traduzione in segni e in prodotti del “mito”-<br />
da dall’enorme influenza sull’immaginario collettivo che<br />
congegno per fare luce, ben si prestava a que-<br />
to anche per i nuovi e rivoluzionari approcci<br />
come direbbe Barthes – della parola “spazio”. Una vicenda<br />
avrebbe contribuito a coagulare quegli elementi che avreb-<br />
sto scopo, vista anche la ricerca embrionale<br />
progettuali all’oggetto industriale.<br />
che conobbe un discreto consenso, preparata gradualmente<br />
bero portato, indirettamente, al design delle lampade spazia-<br />
sulla luce artificiale, intesa come nuovo mate-<br />
Citando Barthes, la plastica era percepita in<br />
dagli eventi reali, le missioni extraplanetarie, e alimentata dal-<br />
li: la televisione.<br />
riale progettuale, capace quindi di contribuire in<br />
quegli anni come una “sostanza alchimica”, la<br />
le innovazioni tecnologiche e culturali degli anni sessanta. Un<br />
Una finestra sull’universo-mondo, inizialmente in bianco e<br />
modo attivo alla lettura dello spazio.<br />
cui “infinita trasformazione” portava in sé un’in-<br />
mito che trovava nella “luce” il fil rouge tra terreno ed extra-<br />
nero, cui si associava una presenza e un animismo derivante<br />
Le lampade di questi anni furono quindi acco-<br />
trinseca magia. Un fascino che aumentava nel<br />
terreno, ma anche negli elementi cosmici un ampio repertorio<br />
dal suo essere “luminescente” e “dinamico”. A suo modo,<br />
munate dal prevalente uso di metalli, alluminio<br />
momento in cui la sua semitrasparenza e la sua<br />
di segni da tradurre in “popolari” forme domestiche.<br />
una lampada domestica che stimolava interesse, condivisio-<br />
piuttosto che lamiere di ferro, ottone o acciaio,<br />
densità venivano esaltate da una luce artificiale,<br />
Le alterità che oggi il design è chiamato a evocare sono di<br />
ne e fantasie. Non sarà un caso che uno dei primi televisori a<br />
e da una chiara separazione tra struttura, mec-<br />
quando, per esempio, erano parte integrante di<br />
altro tipo, forse non così lontane come quelle degli anni ses-<br />
schermo orientabile, il Phonola del 1956, di S. Berizzi, C.<br />
canismo di movimentazione e diffusore – con-<br />
un oggetto-lampada.<br />
santa del Novecento, ma non per questo meno complesse<br />
Buttè e D. Montagni, avesse sembianze antropomorfe e ad-<br />
tenitore – della sorgente luminosa.<br />
Da qui certamente l’associazione, tra la miste-<br />
da rappresentare. Ci riferiamo all’attenzione verso culture<br />
dirittura aliene.<br />
Costanti rintracciabili nel catalogo dei prodotti<br />
riosa luminescenza di pianeti e galassie e quella<br />
profondamente diverse dalle nostre, in cui ancora i segni, co-<br />
Proprio attraverso la televisione, ben quindici anni dopo, sa-<br />
di alcune aziende emblematiche, attive in quel<br />
di semplici lampade domestiche, e la creazione<br />
dificati da centenarie tradizioni artigianali, si stanno trasfor-<br />
ranno trasmesse le immagini del primo allunaggio dell’uomo<br />
periodo, tra cui una piccola realtà industriale<br />
di un virtuale collegamento tra Casa e Universo.<br />
mando in potenti veicoli di legittimazione.<br />
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