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VERONA MEDICA

notizie dall'ordine - OMCEO VR

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LETTEREEsistono le malattie mentali?La crisi della psichiatria e laformazione psicopatologica delmedicoPer quanto possa sembrare paradossale,una delle principali ragioni per lequali la psichiatria si trova attualmentemessa in crisi, sia come disciplinascientifico-didattica, sia come professionee sistema di assistenza, risiedenel fatto che ancor oggi non è statotrovato un accordo unanime, tra i ricercatorie i professionisti di questa disciplina,su che cosa propriamente debbaintendersi con la definizione di “malattiamentale”.Negli ultimi decenni, i dibattiti e le polemichetra le opposte schiere deglipsichiatri, tradizionalisti ed antitradizionalisti,si sono spinti tanto oltre, daindurre taluni di questi ultimi a rifiutareclamorosamente persino la legittimitàdella definizione di “malattia mentale”,anzi addirittura a negare la stessaesistenza reale di una tale “malattia”.Su queste basi è nato, tra l’altro, ancheil movimento della cosiddetta “antipsichiatria”,che è arrivato a misconoscerealla disciplina psichiatrica ogni autenticofondamento scientifico.Se tuttavia dovessimo risalire alle primeorigini della psichiatria moderna, ciaccorgeremmo che già allora esistevanonon poche perplessità e controversiein merito al significato da attribuirsialla definizione di “malattiamentale”, - sia come concetto scientifico,sia come stato di sofferenzapsichica da sottoporsi a trattamentomedico, - anche se soltanto durante loscorso secolo XX abbiamo assistito alsorgere di un movimento di apertarivolta contro il cosiddetto “falso mito”della malattia mentale, addebitato allapsichiatria tradizionale come strumentocoercitivo ai danni dei ceti più debolidella società.In tal modo, nell’ultima fase della storiadella psichiatria, abbiamo visto radicalizzarsidue posizioni estreme: da una parte, latendenza (oggi tipicamente rappresentatadai manuali operazionistici DSM eICD) a qualificare qualsiasi comportamentoabnorme come un “sintomo”,anzi come una vera e propria “malattiamentale”; dall’altra, l'intenzione dinegare la stessa realtà della “malattiamentale”, considerata come strumentopuramente pragmatico di emarginazionesociale, destituito di qualsiasivalenza scientifica.E’ evidente che simili radicalismiesasperati non possono soddisfare leaspirazioni del pensiero scientifico, cosìcome certamente non giovano alleesigenze di una seria assistenza terapeuticadei nostri pazienti. Inoltre, in talmodo, la stessa immagine dellaprofessione psichiatrica viene atrovarsi, oggi più che mai, pubblicamenteesposta al rischio di unaduplice dequalificazione, quasi si trattassedi una prassi nel contempo“pseudoscientifica” ed “antisociale”.(Questa incresciosa situazione è facilmenteverificabile anche su diversi sitiInternet).A questo punto, occorre peraltro sottolineareche una simile pubblica dequalificazionedella psichiatria è tanto piùingiusta e deprecabile, in quantol’autentico pensiero psichiatrico (oggi,nelle nostre Università, malauguratamenteostracizzato e soppiantato dallamanualistica operazionistica DSM eICD) ha ormai da lungo tempo elaboratogli strumenti metodologici e concettualiin grado di garantire alla nostradisciplina la propria autenticità scientificae la propria dignità professionale.In effetti, è noto come la psicopatologiaclassica, grazie ai suoi più avanzaticontributi (peraltro risalenti ancora aiprimi decenni del secolo scorso, graziead autori come K. Jaspers e K.Schneider), ci consenta , ormai da moltotempo, di pervenire ad una precisa individuazione,sul piano clinico ed epistemologico,di quegli stati di sofferenzapsichica che, derivando da una patologianeurobiologica (tossica, infettiva,degenerativa, circolatoria, metabolica,neoplastica, ecc.), rientrano nella categorianosografica delle “malattiementali” (o psicosi). Da tali statiRICORDATE...!È fatto obbligo a tutti gli Iscritti:a) denunciare all’Ordine ogni esercizio abusivo della Professione Medica ed ogni fatto che leda il prestigio professionale;b) informare la Segreteria di ogni eventuale cambiamento di qualifica, di residenza e del conseguimento di specialità o docenze, esibendo il relativoattestato in competente bollo.PrestanomismoSi riporta per ulteriori reminescenza, l’Art. 8 della legge n. 1792, che così recita:1) Gli esercenti le professioni sanitarie che prestano comunque il proprio nome, ovvero la propria attività, allo scopo di permettere o di agevolarel’esercizio abusivo delle professioni medesime sono puniti con l’interdizione della professione per un periodo non inferiore ad un anno;2) Gli Ordini e i Collegi Professionali, ove costituiti, hanno facoltà di promuovere ispezioni, presso gli studi professionali, al fine di vigilare sul rispettodei doveri inerenti alle rispettive professioni.16 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>

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