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MESESPORT dicembre2015

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Andrea Bruschettini<br />

atletica leggera<br />

Soddisfazioni a pioggia per Bazzoni, Chiappinelli e Siragusa in questo 2015 che va in archivio<br />

mentre già si corrono le prime campestri invernali<br />

Tris di... primi, il piatto è servito!<br />

Si accosta il sipario, ma non si chiude mai, sull’atletica<br />

leggera. Nei giorni di fine anno in cui potremmo<br />

fare l’opportuno bilancio della stagione, di<br />

fatto già si è in movimento, di corsa, sui prati, galleggiando<br />

spesso nel fango delle prime campestri<br />

dei mesi invernali.<br />

È Yohanes Chiappinelli a guidare il gruppo nei<br />

cross con un positivo esordio (terzo posto) in Francia,<br />

mentre va in scena a metà dicembre l’Europeo<br />

dove lui assieme ai compagni di nazionale fu campione<br />

continentale a squadre nel 2014.<br />

Ma è proprio il suo lampo estivo, nel cielo<br />

azzurro scandinavo di Eskilstuna, a illuminare<br />

l’annata dell’atletica leggera senese.<br />

Con la vittoria nei 3000 siepi<br />

agli Eurojuniores in Svezia il giovane<br />

senese ha segnato una<br />

nuova pagina della nostra atletica, impreziosendola<br />

di un metallo mai visto a<br />

questi livelli.<br />

Pochi giorni prima, come ad anticipare<br />

il suo slancio vittorioso, era<br />

giunta la medaglia di Irene Siragusa, argento<br />

con le altre ragazze della 4x100,<br />

in un altro clima nordico, a Tallinn,<br />

Estonia.<br />

La colligiana dell’Esercito (ma<br />

fino a pochi mesi fa di Atletica<br />

2005) ha proseguito la corsa, testimone<br />

in pugno, fino a Pechino<br />

per i Campionati mondiali,<br />

dove ha sfiorato il record italiano<br />

sempre nella staffetta<br />

veloce; al suo fianco si è inserita<br />

anche Chiara Bazzoni.<br />

La compagna di<br />

club di Bettolle, prima<br />

senese a una Olimpiade<br />

(Londra 2012), ha portato a<br />

compimento un’altra annata superlativa che in inverno<br />

l’aveva vista campionessa italiana assoluta indoor<br />

dei 400m, poi terza nella rassegna assoluta estiva,<br />

ed infine ultima frazionista nel quartetto del<br />

miglio in gara nella capitale cinese, dove ha colto il<br />

nono posto con il quarto tempo italiano di sempre.<br />

Intrecciando risultati e ricordi di dodici mesi<br />

vissuti vorticosamente, non passano in secondo<br />

piano il successo dell’emiliana di Atletica 2005 Stefania<br />

Strumillo, campionessa italiana assoluta di lancio<br />

del disco; l’argento estivo e il bronzo invernale<br />

nel martello di Elisa Palmieri agli italiani assoluti,<br />

condito da un probante 67,03m; il bronzo nei 2000<br />

[dicembre 2015]<br />

12<br />

siepi agli italiani allievi di Niccolò Ghinassi, risultato<br />

che gli ha permesso la convocazione in nazionale<br />

per il Festival Olimpico della Gioventù Europea;<br />

il sorprendente argento della Montepaschi Uisp<br />

Atletica Siena (Chiappinelli, Ghinassi, Marco Proietti<br />

Vagaggini, Lorenzo Martinelli) in febbraio nella<br />

prova di staffetta ai Campionati nazionali di cross;<br />

fino alla Finale Gruppo B Tirreno conquistata sia<br />

dalla formazione maschile della Montepaschi Uisp<br />

Siena sia dalla compagine femminile<br />

di Atletica 2005.<br />

Nel mezzo a tante altre<br />

competizioni, a tanti validi<br />

risultati di livello regionale<br />

anche dei<br />

settori giovan<br />

i l i ,<br />

data la dimensione<br />

internazionale<br />

acquisita negli ultimi anni dalla nostra<br />

atletica grazie ai tre alfieri citati in<br />

precedenza (Bazzoni, Chiappinelli, Siragusa<br />

in rigoroso ordine alfabetico), non può essere<br />

distolto lo sguardo da una certa cronaca<br />

quotidiana.<br />

L’argomento doping infatti bussa incessantemente<br />

alle porte, e, in particolare, con le<br />

pesanti accuse mosse dalla WADA (Agenzia Antidoping<br />

Mondiale) alla federazione russa; le richieste di<br />

squalifica di una moltitudine di atleti, e la sospensione<br />

da qualsiasi attività internazionale sancita<br />

‘sine die’ dalla IAAF (Federazione Internazionale<br />

d’Atletica) verso l’ex armata rossa, forse un<br />

giorno andranno rivisti certi risultati che ci riguardano<br />

da vicino.<br />

Era il 2010, Barcellona, Campionato Europeo:<br />

Chiara Bazzoni, Marta Milani, Maria Enrica Spacca,<br />

Libania Grenot correndo a suon di record italiano<br />

(3’25”71) terminavano quarte, precedute da<br />

Gran Bretagna, Germania e la vittoriosa Russia.<br />

Correva l’anno 2011, Parigi, Campionati europei<br />

indoor: Giulia Arcioni, Maria Enrica Spacca,<br />

Chiara Bazzoni, Marta Milani, terminano quarte -<br />

ancora primato italiano, 3’33”70 – precedute da<br />

Francia, Gran Bretagna e ancora le indomite russe.<br />

Nel ‘dream team’ della nazionale russa, qualche<br />

nome già noto a suo tempo all’antidoping: Anastasiya<br />

Kapachinskaya, squalificata per due anni a metà<br />

anni duemila; Kseniya Ryzhova, altrettanto bannata<br />

per doping nel 2014.<br />

Antonina Krivoshapka, Kseniya Ustalova, Tatyana<br />

Firova, Kseniya Zadorina, Yelena Migunova, Olesya<br />

Krasnomovets sono gli altri nomi che si sono alternati<br />

sul più alto gradino del podio tra Barcellona<br />

2010 e Parigi 2011.<br />

Nomi più o meno immacolati, questi<br />

ultimi, ma cosa si può pensare, alla<br />

luce delle ultime evidenze,<br />

di quei quarti posti conquistati<br />

con fatica ed onestà<br />

dalle azzurre e dalla nostra Chiara?<br />

Possiamo provare a salvarci da<br />

questa torbida vicenda che fa girare<br />

la testa, cercando conforto nella<br />

probità del nostro sistema antidoping….<br />

se non fosse<br />

che recentemente due<br />

sentenze di primo<br />

grado della giustizia ordinaria<br />

in applicazione<br />

della legge italiana contro il<br />

doping (376/2000), hanno assolto<br />

il ciclista Davide Rebellin,<br />

squalificato a Pechino 2008 dopo<br />

il suo argento e il maratoneta Alberico<br />

Di Cecco, squalificato dopo una<br />

maratona nel 2008. Entrambi avevano<br />

scontato da tempo la propria condanna<br />

della giustizia sportiva, con più anni di sospensione<br />

dalla propria attività, nonché la revoca<br />

di risultati (come appunto la medaglia<br />

olimpica di Rebellin).<br />

Il guazzabuglio tra i due ordinamenti; le differenti<br />

interpretazioni normative delle due magistrature<br />

(sportiva e ordinaria), e la giurisprudenza<br />

che deriva dalle recenti sentenze, pone un elemento<br />

di instabilità e poca certezza nell’universo doping<br />

e di tutti i furbetti che ne fanno pratica, non certo<br />

foriero di positivi sviluppi.<br />

Ma è Natale, e i regali l’atletica leggera senese se<br />

n’è fortunatamente fatti tanti durante l’intero anno.<br />

« Da sinistra, Bazzoni, Chiappinelli e Siragusa »

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