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MESESPORT dicembre2015

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Spezzatino indigesto.........................................................Mario Lisi<br />

se<br />

si è debolucci<br />

di stomaco<br />

possono andare<br />

bene anche<br />

pollo o<br />

tacchino<br />

non si vede<br />

all’orizzonte<br />

chi si prenda<br />

la briga<br />

di mettere<br />

almeno<br />

qualche limite<br />

all’irritante<br />

andazzo<br />

I vocabolari della lingua italiana sono concordi nel definire<br />

così la parola SPEZZATINO: “piatto semplice, casalingo,<br />

di carne tagliata a piccoli pezzi, di solito infarinata<br />

e fatta rosolare nel tegame con olio o burro, poi<br />

bagnata con vino e infine fatta cuocere a fuoco lento con<br />

aggiunta di pomodoro, sale, pepe e odori vari”.<br />

L’esperienza di mamme, nonne e mogli ci dice poi che<br />

lo si può cucinare, oltre che al sugo, anche in bianco e che<br />

si può scegliere tra carne di vitello, manzo, maiale, cinghiale…<br />

ma se si è debolucci di stomaco possono andare<br />

bene anche pollo o tacchino. Quanto al contorno “la morte<br />

sua” sono le patate, i piselli, i fagioli, gli spinaci e, se proprio<br />

si vuole strafare, una bella polenta.<br />

Ma, se è vero che del dizionario di italiano entrano a<br />

far parte sempre più nuovi termini (anche stranieri com’è<br />

il caso delle parole inglesi di cui si nutre l’informatica),<br />

ormai è d’obbligo aggiornare anche il significato di certe<br />

parole come, appunto, SPEZZATINO.<br />

Un’aggiunta a ciò che questo vocabolo sta a indicare<br />

potrebbe essere la seguente: “Cervellotico modo ideato<br />

dalla Federcalcio in concorso con le varie Leghe professionistiche<br />

italiane per arzigogolare il più possibile la calendarizzazione<br />

delle giornate di campionato, diabolicamente<br />

spalmate come crema dal sabato al lunedì, quando<br />

non addirittura dal venerdì, e a orari variabili tra le 12,00<br />

e le 20,45”.<br />

Ormai di questa storia se ne parla tra tifosi, nelle trasmissioni<br />

televisive e tra addetti ai lavori ma, se da un lato<br />

pare che la cosa non piaccia proprio a nessuno e rischi in<br />

qualche modo di falsare i tornei (non solo per la non contemporaneità<br />

degli incontri ma soprattutto per il rischio di<br />

infortuni nelle gare in notturna con le rigide temperature<br />

invernali), non si vede all’orizzonte chi si prenda la briga<br />

di mettere almeno qualche limite all’irritante andazzo.<br />

Purtroppo questo caos generale, in particolare, ha disastrato<br />

principalmente la Lega Pro dove, tra l’altro, c’erano<br />

già molte partite da recuperare per la nota vicenda di<br />

Savona e Teramo. Eppure il campionato in cui gareggia la<br />

beneamata Robur non è oggetto di trasmissioni in diretta<br />

da parte delle pay TV e le partite sono mandate in onda<br />

gratuitamente in streaming dalla Lega stessa con ricavi<br />

pubblicitari probabilmente miseri.<br />

Evidentemente, allora, la schizofrenica architettura del<br />

calendario anche nella cosiddetta Serie C risponde a ben<br />

altra esigenza e quale se non quella di garantire sempre e<br />

comunque un adeguato pubblico televisivo alle gettonate<br />

partite delle categorie superiori? Il tutto, però, in barba ai<br />

tanti sportivi genuini a cui piacerebbe, sebbene in<br />

terza serie, frequentare con un minimo di rispettosa<br />

regolarità lo stadio.<br />

Invece per loro tutto si complica perché giorno e<br />

ora in cui giocherà la squadra del cuore si conoscono<br />

generalmente solo un paio di settimane prima, a volte<br />

il calcio di ‘C’<br />

finisce per<br />

dover cedere<br />

il passo anche<br />

a sagre,<br />

feste paesane<br />

oppure<br />

ai mercatini<br />

prenatalizi…<br />

troppo tardi per riorganizzare impegni di lavoro, mangiate<br />

conviviali magari programmate da tempo, appuntamenti<br />

di ogni tipo e incursioni all’Ikea per fare una volta tanto<br />

contenta la compagna.<br />

Come se non bastasse adesso, mostrando una fantasia<br />

inesauribile, hanno tirato fuori anche la storia degli ‘eventi<br />

concomitanti’ così che il calcio di ‘C’, magari per le pur comprensibili<br />

necessità di ordine pubblico ai tempi dell’ISIS, finisce<br />

per dover cedere il passo anche a sagre, feste paesane<br />

oppure – è il caso di Siena – ai mercatini prenatalizi…<br />

Insomma, nessuno si meravigli più quando un amico,<br />

prima di prendere un impegno con noi, ci pensa su due volte<br />

o disdice quello già fissato accampando chissà quali e quante<br />

scuse. La colpa può essere dello SPEZZATINO ma se ci<br />

resta indigesto… allora dovevamo rimanere tra i dilettanti!?<br />

Va a finire che bisogna ingollarlo per forza, l’indigesto<br />

SPEZZATINO federale, anche se per digerirlo la medicina<br />

santa sarebbe uscire dallo stadio sempre con tre punti<br />

in più nella classifica dei bianconeri. Ma per quello ci vogliono<br />

prestazioni del Siena come a Pisa, non certo come<br />

quella in casa con l’Arezzo!<br />

[dicembre 2015]<br />

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