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Spezzatino indigesto.........................................................Mario Lisi<br />
se<br />
si è debolucci<br />
di stomaco<br />
possono andare<br />
bene anche<br />
pollo o<br />
tacchino<br />
non si vede<br />
all’orizzonte<br />
chi si prenda<br />
la briga<br />
di mettere<br />
almeno<br />
qualche limite<br />
all’irritante<br />
andazzo<br />
I vocabolari della lingua italiana sono concordi nel definire<br />
così la parola SPEZZATINO: “piatto semplice, casalingo,<br />
di carne tagliata a piccoli pezzi, di solito infarinata<br />
e fatta rosolare nel tegame con olio o burro, poi<br />
bagnata con vino e infine fatta cuocere a fuoco lento con<br />
aggiunta di pomodoro, sale, pepe e odori vari”.<br />
L’esperienza di mamme, nonne e mogli ci dice poi che<br />
lo si può cucinare, oltre che al sugo, anche in bianco e che<br />
si può scegliere tra carne di vitello, manzo, maiale, cinghiale…<br />
ma se si è debolucci di stomaco possono andare<br />
bene anche pollo o tacchino. Quanto al contorno “la morte<br />
sua” sono le patate, i piselli, i fagioli, gli spinaci e, se proprio<br />
si vuole strafare, una bella polenta.<br />
Ma, se è vero che del dizionario di italiano entrano a<br />
far parte sempre più nuovi termini (anche stranieri com’è<br />
il caso delle parole inglesi di cui si nutre l’informatica),<br />
ormai è d’obbligo aggiornare anche il significato di certe<br />
parole come, appunto, SPEZZATINO.<br />
Un’aggiunta a ciò che questo vocabolo sta a indicare<br />
potrebbe essere la seguente: “Cervellotico modo ideato<br />
dalla Federcalcio in concorso con le varie Leghe professionistiche<br />
italiane per arzigogolare il più possibile la calendarizzazione<br />
delle giornate di campionato, diabolicamente<br />
spalmate come crema dal sabato al lunedì, quando<br />
non addirittura dal venerdì, e a orari variabili tra le 12,00<br />
e le 20,45”.<br />
Ormai di questa storia se ne parla tra tifosi, nelle trasmissioni<br />
televisive e tra addetti ai lavori ma, se da un lato<br />
pare che la cosa non piaccia proprio a nessuno e rischi in<br />
qualche modo di falsare i tornei (non solo per la non contemporaneità<br />
degli incontri ma soprattutto per il rischio di<br />
infortuni nelle gare in notturna con le rigide temperature<br />
invernali), non si vede all’orizzonte chi si prenda la briga<br />
di mettere almeno qualche limite all’irritante andazzo.<br />
Purtroppo questo caos generale, in particolare, ha disastrato<br />
principalmente la Lega Pro dove, tra l’altro, c’erano<br />
già molte partite da recuperare per la nota vicenda di<br />
Savona e Teramo. Eppure il campionato in cui gareggia la<br />
beneamata Robur non è oggetto di trasmissioni in diretta<br />
da parte delle pay TV e le partite sono mandate in onda<br />
gratuitamente in streaming dalla Lega stessa con ricavi<br />
pubblicitari probabilmente miseri.<br />
Evidentemente, allora, la schizofrenica architettura del<br />
calendario anche nella cosiddetta Serie C risponde a ben<br />
altra esigenza e quale se non quella di garantire sempre e<br />
comunque un adeguato pubblico televisivo alle gettonate<br />
partite delle categorie superiori? Il tutto, però, in barba ai<br />
tanti sportivi genuini a cui piacerebbe, sebbene in<br />
terza serie, frequentare con un minimo di rispettosa<br />
regolarità lo stadio.<br />
Invece per loro tutto si complica perché giorno e<br />
ora in cui giocherà la squadra del cuore si conoscono<br />
generalmente solo un paio di settimane prima, a volte<br />
il calcio di ‘C’<br />
finisce per<br />
dover cedere<br />
il passo anche<br />
a sagre,<br />
feste paesane<br />
oppure<br />
ai mercatini<br />
prenatalizi…<br />
troppo tardi per riorganizzare impegni di lavoro, mangiate<br />
conviviali magari programmate da tempo, appuntamenti<br />
di ogni tipo e incursioni all’Ikea per fare una volta tanto<br />
contenta la compagna.<br />
Come se non bastasse adesso, mostrando una fantasia<br />
inesauribile, hanno tirato fuori anche la storia degli ‘eventi<br />
concomitanti’ così che il calcio di ‘C’, magari per le pur comprensibili<br />
necessità di ordine pubblico ai tempi dell’ISIS, finisce<br />
per dover cedere il passo anche a sagre, feste paesane<br />
oppure – è il caso di Siena – ai mercatini prenatalizi…<br />
Insomma, nessuno si meravigli più quando un amico,<br />
prima di prendere un impegno con noi, ci pensa su due volte<br />
o disdice quello già fissato accampando chissà quali e quante<br />
scuse. La colpa può essere dello SPEZZATINO ma se ci<br />
resta indigesto… allora dovevamo rimanere tra i dilettanti!?<br />
Va a finire che bisogna ingollarlo per forza, l’indigesto<br />
SPEZZATINO federale, anche se per digerirlo la medicina<br />
santa sarebbe uscire dallo stadio sempre con tre punti<br />
in più nella classifica dei bianconeri. Ma per quello ci vogliono<br />
prestazioni del Siena come a Pisa, non certo come<br />
quella in casa con l’Arezzo!<br />
[dicembre 2015]<br />
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