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MESESPORT dicembre2015

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luca luchini / calcio<br />

Risultati, socio forte, ristrutturazione<br />

del Rastrello, centro sportivo, sponsor...,<br />

sono ancora troppi i problemi sul tappeto<br />

In mezzo al guado<br />

Minacciose nubi si addensano sul cielo bianconero e, mentre la<br />

società non riesce a sciogliere nodi ormai ampiamente datati,<br />

anche le prestazioni, e soprattutto i risultati sul campo risultano<br />

deludenti e preoccupanti.<br />

La vittoria di Pisa sembrava poter rappresentare una tappa miliare di<br />

questo primo campionato della Robur fra i professionisti, un autentico<br />

punto di svolta in grado di rilanciare ambizioni solo pochi giorni prima<br />

impensabili. Invece nelle successive due gare la squadra di Atzori non soltanto<br />

ha raggranellato un misero punto, ma ha evidenziato di nuovo limiti<br />

tecnici e caratteriali che mal si addicono ai sogni dichiarati di Ponte.<br />

La prima distonia da correggere è proprio quella fra tecnico e<br />

presidente. Mentre l’allenatore continua a parlare di una formazione<br />

nata per assestarsi nella categoria, con obiettivo<br />

massimo quello di raggiungere un terzo posto che potrebbe<br />

garantirci l’accesso ai playoff, il patron dichiara senza<br />

mezzi termini che i bianconeri sono più forti di tutti e<br />

possono (o magari debbono) vincere il campionato.<br />

Nelle disamine fatte dopo le ultime gare i pareri<br />

fra i due sono stati molto distanti e noi, per onor di<br />

verità, pensiamo che in questo caso la ragione stia<br />

dalla parte del presidente che, ad esempio, si è lamentato<br />

apertamente della modesta prestazione offerta<br />

contro il fanalino di coda Lupa Roma o dell’aver rinunciato<br />

a giocare con l’Arezzo rimediando soltanto un<br />

anonimo pareggio.<br />

Sicuramente le circostanze fino ad oggi non hanno aiutato la<br />

Robur, ma attaccarsi sempre alla sfortuna o agli avversi arbitraggi e<br />

alle ingiuste espulsioni non è sufficiente e forse anche dannoso. La squadra<br />

è nervosa, le ammonizioni fioccano ogni volta per i motivi più svariati<br />

e talvolta assurdi, si sbagliano reti clamorose e si commettono ingenuità<br />

difensive, fortunatamente non sempre pagate, incredibili.<br />

L’impegno non basta e se guardiamo la classifica, pur nella convinzione<br />

che visto il livello tecnico generale molto basso lottare per i playoff sia<br />

un vero e proprio dovere, sarebbe prudente anche guardare quello che<br />

succede alle nostre spalle.<br />

Anche sul piano societario le cose non si evolvono come tutti avremmo<br />

auspicato. La presentazione di nuovi numerosi soci senesi ha dimostrato<br />

la voglia di dare una mano al calcio bianconero da parte di tanti<br />

autorevoli concittadini che non possiamo non elogiare, ma ai fini del capitale<br />

sociale non ha portato alcun giovamento. Il famoso ‘socio forte’<br />

di minoranza, da tanto tempo inseguito da Ponte, non si è ancora materializzato,<br />

così come uno sponsor di peso.<br />

Al di là del gradevole restyling dello stadio, l’innovazione dei ‘palchetti’<br />

e il gradito riacquisto del pullman, la situazione langue. Nell’ultimo<br />

incontro con la società Ponte e l’ingegner Mele ci hanno spiegato<br />

che l’idea relativa alla ristrutturazione dell’area Rastrello è ancora al centro<br />

del piano di rilancio societario, ma ci sembra di essere ancora ai tempi<br />

di Mezzaroma. Il progetto non viene presentato perché costa un sacco<br />

di soldi e si attende chi possa assumersene il peso economico, l’amministrazione<br />

comunale si dichiara interessata, ma tutto sembra limitarsi a<br />

semplici parole di incoraggiamento. Il tanto corteggiato Hellmich, che<br />

Ponte vorrebbe giustamente coinvolgere nella società, pare attratto soltanto<br />

dalla possibilità di costruire, quasi terrorizzato e frenato dalla burocrazia<br />

italiana. Ma ammesso che tutte queste tessere andassero al loro<br />

posto, quando potranno esserci i primi ritorni economici? Fra cinquesei<br />

anni? Un po’ troppo, forse, per far dormire sonni tranquilli a chi da<br />

sempre soffre per i colori bianconeri.<br />

Lo stesso discorso vale per il centro sportivo. Il terreno di San Miniato, che<br />

il Comune sembrava poter concedere alla Robur, come affermato da Mele<br />

non è probabilmente sufficiente per creare una struttura valida e moderna.<br />

Però il tempo passa e prima squadra e attività giovanili, con il lavoro da<br />

fare sui vivai di fondamentale importanza se vogliamo davvero<br />

ottenere risultati in questo difficile mondo, hanno le<br />

loro esigenze.<br />

Le prospettive, dunque, non sono così rosee<br />

come avremmo desiderato a questo punto<br />

della stagione. Saranno le recenti ferite<br />

che ancora sanguinano, e come in altri<br />

casi similari a Siena nessuno ha pagato<br />

per quanto è accaduto ed a rimetterci<br />

sono stati soltanto i creditori e gli incolpevoli<br />

tifosi, ma sarebbe da incoscienti<br />

non considerare i potenziali pericoli.<br />

Consapevoli, fra l’altro, di rischiare di<br />

rientrare in quell’elenco di ‘gufi’ che ogni<br />

tanto torna di attualità, ricordandoci momenti<br />

che per i più sembravano esaltanti e<br />

che invece stavano scavando un baratro in cui<br />

poi tutti siamo purtroppo precipitati.<br />

« La Vista contro l'Arezzo e Atzori, con una eloquente smorfia sul viso, all'uscita »<br />

[dicembre 2015]<br />

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