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luca luchini / calcio<br />
Risultati, socio forte, ristrutturazione<br />
del Rastrello, centro sportivo, sponsor...,<br />
sono ancora troppi i problemi sul tappeto<br />
In mezzo al guado<br />
Minacciose nubi si addensano sul cielo bianconero e, mentre la<br />
società non riesce a sciogliere nodi ormai ampiamente datati,<br />
anche le prestazioni, e soprattutto i risultati sul campo risultano<br />
deludenti e preoccupanti.<br />
La vittoria di Pisa sembrava poter rappresentare una tappa miliare di<br />
questo primo campionato della Robur fra i professionisti, un autentico<br />
punto di svolta in grado di rilanciare ambizioni solo pochi giorni prima<br />
impensabili. Invece nelle successive due gare la squadra di Atzori non soltanto<br />
ha raggranellato un misero punto, ma ha evidenziato di nuovo limiti<br />
tecnici e caratteriali che mal si addicono ai sogni dichiarati di Ponte.<br />
La prima distonia da correggere è proprio quella fra tecnico e<br />
presidente. Mentre l’allenatore continua a parlare di una formazione<br />
nata per assestarsi nella categoria, con obiettivo<br />
massimo quello di raggiungere un terzo posto che potrebbe<br />
garantirci l’accesso ai playoff, il patron dichiara senza<br />
mezzi termini che i bianconeri sono più forti di tutti e<br />
possono (o magari debbono) vincere il campionato.<br />
Nelle disamine fatte dopo le ultime gare i pareri<br />
fra i due sono stati molto distanti e noi, per onor di<br />
verità, pensiamo che in questo caso la ragione stia<br />
dalla parte del presidente che, ad esempio, si è lamentato<br />
apertamente della modesta prestazione offerta<br />
contro il fanalino di coda Lupa Roma o dell’aver rinunciato<br />
a giocare con l’Arezzo rimediando soltanto un<br />
anonimo pareggio.<br />
Sicuramente le circostanze fino ad oggi non hanno aiutato la<br />
Robur, ma attaccarsi sempre alla sfortuna o agli avversi arbitraggi e<br />
alle ingiuste espulsioni non è sufficiente e forse anche dannoso. La squadra<br />
è nervosa, le ammonizioni fioccano ogni volta per i motivi più svariati<br />
e talvolta assurdi, si sbagliano reti clamorose e si commettono ingenuità<br />
difensive, fortunatamente non sempre pagate, incredibili.<br />
L’impegno non basta e se guardiamo la classifica, pur nella convinzione<br />
che visto il livello tecnico generale molto basso lottare per i playoff sia<br />
un vero e proprio dovere, sarebbe prudente anche guardare quello che<br />
succede alle nostre spalle.<br />
Anche sul piano societario le cose non si evolvono come tutti avremmo<br />
auspicato. La presentazione di nuovi numerosi soci senesi ha dimostrato<br />
la voglia di dare una mano al calcio bianconero da parte di tanti<br />
autorevoli concittadini che non possiamo non elogiare, ma ai fini del capitale<br />
sociale non ha portato alcun giovamento. Il famoso ‘socio forte’<br />
di minoranza, da tanto tempo inseguito da Ponte, non si è ancora materializzato,<br />
così come uno sponsor di peso.<br />
Al di là del gradevole restyling dello stadio, l’innovazione dei ‘palchetti’<br />
e il gradito riacquisto del pullman, la situazione langue. Nell’ultimo<br />
incontro con la società Ponte e l’ingegner Mele ci hanno spiegato<br />
che l’idea relativa alla ristrutturazione dell’area Rastrello è ancora al centro<br />
del piano di rilancio societario, ma ci sembra di essere ancora ai tempi<br />
di Mezzaroma. Il progetto non viene presentato perché costa un sacco<br />
di soldi e si attende chi possa assumersene il peso economico, l’amministrazione<br />
comunale si dichiara interessata, ma tutto sembra limitarsi a<br />
semplici parole di incoraggiamento. Il tanto corteggiato Hellmich, che<br />
Ponte vorrebbe giustamente coinvolgere nella società, pare attratto soltanto<br />
dalla possibilità di costruire, quasi terrorizzato e frenato dalla burocrazia<br />
italiana. Ma ammesso che tutte queste tessere andassero al loro<br />
posto, quando potranno esserci i primi ritorni economici? Fra cinquesei<br />
anni? Un po’ troppo, forse, per far dormire sonni tranquilli a chi da<br />
sempre soffre per i colori bianconeri.<br />
Lo stesso discorso vale per il centro sportivo. Il terreno di San Miniato, che<br />
il Comune sembrava poter concedere alla Robur, come affermato da Mele<br />
non è probabilmente sufficiente per creare una struttura valida e moderna.<br />
Però il tempo passa e prima squadra e attività giovanili, con il lavoro da<br />
fare sui vivai di fondamentale importanza se vogliamo davvero<br />
ottenere risultati in questo difficile mondo, hanno le<br />
loro esigenze.<br />
Le prospettive, dunque, non sono così rosee<br />
come avremmo desiderato a questo punto<br />
della stagione. Saranno le recenti ferite<br />
che ancora sanguinano, e come in altri<br />
casi similari a Siena nessuno ha pagato<br />
per quanto è accaduto ed a rimetterci<br />
sono stati soltanto i creditori e gli incolpevoli<br />
tifosi, ma sarebbe da incoscienti<br />
non considerare i potenziali pericoli.<br />
Consapevoli, fra l’altro, di rischiare di<br />
rientrare in quell’elenco di ‘gufi’ che ogni<br />
tanto torna di attualità, ricordandoci momenti<br />
che per i più sembravano esaltanti e<br />
che invece stavano scavando un baratro in cui<br />
poi tutti siamo purtroppo precipitati.<br />
« La Vista contro l'Arezzo e Atzori, con una eloquente smorfia sul viso, all'uscita »<br />
[dicembre 2015]<br />
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