LIBRO. Mujeres haciendo la historia - Alpaca Producciones
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podía l<strong>la</strong>marlo. Dentro de todo busqué argentinos, y no los encontré. Este fue mi tercero<br />
y último viaje a Italia, los primeros dos fueron por turismo.<br />
A cura di Marcelo Schiariti, Juan Pablo Luaricel<strong>la</strong>, Alejandro N. Rama<br />
Fernández, Daniel Medina y Mauro Bonavota. Colegio Edmondo De Amicis.<br />
“Io sono Sandra” 13<br />
Costretta a migrare all'età di quindici anni, Sandra ci racconta il processo di crescita<br />
personale che le ha permesso di ritrovare <strong>la</strong> propria identità. Pesce in un piccolo<br />
stagno, si è ritrovata nell'oceano e ha sofferto il cambiamento. E’ talmente coinvolta<br />
nel racconto nel<strong>la</strong> sua lingua madre, che a volte non si riesce a capire se ancora è in<br />
Argentina oppure se è tornata in Italia ...<br />
Sono nata a Venezia. Mia mamma e mio papá hanno avuto 5 figli: io sono <strong>la</strong> terza, il<br />
papà era industriale. In Italia dopo <strong>la</strong> guerra non c’era <strong>la</strong>voro, nessuno costruiva e non si<br />
poteva andare a cercare il materiale fuori. Papà aveva una cugina in Argentina che era<br />
migrata nel ‘20, ‘22 non mi ricordo esattamente, allora le ha scritto e lei ha fatto <strong>la</strong><br />
richiesta perche potessimo venire.<br />
Noi intanto abbiamo venduto tutto.<br />
Siamo venuti in nave. Siamo stati in nave molti giorni perche giusto ci ha preso uno<br />
sciopero.<br />
Avevo 15 anni, un’età in cui non consiglio a nessuno di migrare. Avevo una sorellina di<br />
10 anni e un fratellino di 7. Avevamo affittato una casa. Però i mobili non c’erano,<br />
perciò il baule è stata <strong>la</strong> nostra tavo<strong>la</strong> per diversi giorni... non so, non mi ricordo quanto<br />
però il baule era grande.<br />
Là sopra si mangiava. Ci adattavamo a tutto perché eravamo arrivati in America, creo<br />
che c’era uno spirito di adattazione abbastanza grande.<br />
Ho studiato spagnolo in un libretto, 20 parole forse le sapevo in spagnolo, allora andavo<br />
io a comprare il pane.<br />
Dopo due anni, già avevo qualche amica perché andavamo in parrocchia e c'era <strong>la</strong><br />
gioventù cattolica.<br />
Ho perso molto del<strong>la</strong> gioventú, ho fatto una vita molto ritirata, di <strong>la</strong>voro. Lavoravo,<br />
avevamo portato con noi una macchina da tessere semi industriale, era un <strong>la</strong>voro che<br />
facevamo a casa. Anche mia sorel<strong>la</strong> una volta finita <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> primaria é rimasta a casa<br />
per aiutarci a confezionare<br />
Non sono mai tornata a scuo<strong>la</strong> dopo <strong>la</strong> terza media. Avevo fatto questo corso di<br />
riflessologia e ho cominciato a <strong>la</strong>vorare in casa e dopo ho ascoltato che... que sé yo<br />
porque a volte uno ascolta qualcosa che altre volte non si sente … c’era un corso di<br />
psicologia breve, di tre anni, allora ho fatto pure quello, l’ho finito. Ehh... l’ho<br />
impiegato forse poco, però lo impiego quando viene un cliente a partir de su rutina.<br />
Son tornata in Italia, 24 anni dopo <strong>la</strong> mia partenza. E adesso torno ogni 5 anni.<br />
13 Nel<strong>la</strong> trascrizione, i ragazzi hanno messo in neretto le parole e le espressioni in spagnolo che l’intervistita<br />
utilizzava durante il discorso in italiano.