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Didactique et situations

En se basant sur la diversité de la didactique de la formation professionnelle pratiquée en Suisse alémanique, en Suisse romande et au Tessin, les nombreuses contributions qui figurent dans l’ouvrage commémoratif de la HEFP « Didactiques et situations » proposent des suggestions, des idées, des concepts et des exemples pratiques sur la façon de concevoir un enseignement cohérent sur le plan didactique. Le livre est complété par des contributions en ligne, qui comporteront notamment des articles sur les formes d’enseignement numérisées, l’enseignement professionnel bilingue, l’enseignement dans les arts appliqués et l’analyse de la situation en tant qu’introduction à l’enseignement pour les enseignant-e-s en formation.

En se basant sur la diversité de la didactique de la formation professionnelle pratiquée en Suisse alémanique, en Suisse romande et au Tessin, les nombreuses contributions qui figurent dans l’ouvrage commémoratif de la HEFP « Didactiques et situations » proposent des suggestions, des idées, des concepts et des exemples pratiques sur la façon de concevoir un enseignement cohérent sur le plan didactique. Le livre est complété par des contributions en ligne, qui comporteront notamment des articles sur les formes d’enseignement numérisées, l’enseignement professionnel bilingue, l’enseignement dans les arts appliqués et l’analyse de la situation en tant qu’introduction à l’enseignement pour les enseignant-e-s en formation.

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Didattica e situazioni<br />

I contributi contenuti nel volume per l’anniversario ruotano attorno a<br />

questa concezione di una didattica d’assieme. Il loro comune denominatore<br />

sta nella ricerca di un quadro didattico coerente che, in primo luogo,<br />

riesca ad interc<strong>et</strong>tare la pluralità a cui si è accennato e, in secondo luogo,<br />

cerchi di conferire all’azione didattica a scuola, nei corsi interaziendali e<br />

in azienda un orientamento coerente, in grado di promuovere l’identità<br />

professionale degli insegnanti.<br />

Suddiviso in tre parti, il volume contiene testi sui conc<strong>et</strong>ti didattici e i<br />

loro fondamenti teorici, su questioni specifiche e infine su esperienze<br />

pratiche. Il fatto che gli articoli provengano da collaboratori e collaboratrici<br />

della SUFFP delle tre regioni del paese è una novità positiva, atta a<br />

favorire il dialogo.<br />

Quali sono i fondamenti della didattica proposta? Innanzitutto, il conc<strong>et</strong>to<br />

di situazione, un conc<strong>et</strong>to che può dare luogo a modelli differenti,<br />

improntati alla cultura di riferimento, ad esempio quella francofona.<br />

Ma se ci si riferisce in modo specifico alla Didattica per situazioni, essa è<br />

espressione di conc<strong>et</strong>ti ed esperienze provenienti dalle diverse tradizioni,<br />

germanofona, francofona come anche anglosassone. La Didattica per<br />

situazioni si propone come una specie di grammatica dell’azione didattica,<br />

declinabile in funzione delle situazioni e dei bisogni individuali.<br />

Grazie alla sua identità aperta, essa è in grado di rispondere ad esigenze<br />

e sfide importanti, in modo teoricamente fondato e orientato alla pratica.<br />

Come dare luogo ad un apprendimento fondato sulla rielaborazione critica,<br />

costruttiva e consapevole tanto delle esperienze e quanto del sapere<br />

tecnico e disciplinare? Nel volume si affronta sia questo argomento sia il<br />

ruolo assunto dall’insegnante che deve conciliare l’indispensabile atto<br />

dell’insegnare con l’esigenza di un funzionale accompagnamento di chi<br />

apprende. In quest’ottica si discute dell’utilità e dei vantaggi del conc<strong>et</strong>to<br />

di situazione e ci si interroga su come impiegare la vari<strong>et</strong>à di m<strong>et</strong>odi, strumenti<br />

tecnologici e ric<strong>et</strong>te nell’insegnamento in funzione dell’apprendimento,<br />

dei contenuti e delle comp<strong>et</strong>enze. Vista così, la didattica, nella<br />

teoria e nella pratica, sta forse diventando la sfida più d<strong>et</strong>erminante per il<br />

futuro della formazione professionale.<br />

Didattica per situazioni e tecnologie:<br />

esempi di applicazioni del modello<br />

Erfahrraum<br />

Alberto Cattaneo e Elena Boldrini<br />

Introduzione<br />

Negli ultimi anni un tema ritornato al centro del dibattito relativo alle<br />

politiche educative, e ancor più delle politiche della formazione professionale,<br />

è sicuramente quello della digitalizzazione. Nota anche come trasformazione<br />

digitale, essa ha portato cambiamenti radicali nel mondo del<br />

lavoro, che hanno fatto parlare di “nuova rivoluzione delle macchine” o di<br />

una quarta rivoluzione industriale (Brynjolfsson & McAfee, 2014; Schwab,<br />

2016), prima con toni piuttosto allarmanti (Bührer & Hagist, 2017; Frey<br />

& Osborne, 2013), poi con previsioni più positive, pur nella confermata<br />

necessità di sviluppare nuove forme di equilibrio nell’interazione tra<br />

uomini e macchine (Aepli <strong>et</strong> al., 2017; Autor, 2015; Pfeiffer, 2018).<br />

Sulla spinta di tali cambiamenti, anche il mondo della scuola ha ri-acceso<br />

e rimesso in evidenza la questione legata alle tecnologie didattiche,<br />

e al ruolo che esse possono rivestire per supportare i processi di insegnamento<br />

e apprendimento. Date le evidenti connessioni tra economia<br />

e formazione professionale in particolare, anche la politica ha avuto in<br />

questa dinamica un ruolo importante, promuovendo politiche educative<br />

specifiche, finalizzate a supportare la trasformazione digitale del sistema<br />

(Confederazione svizzera, 2017a, 2017b, 2018; si veda anche https://berufsbildung2030.ch/de/).<br />

Al di là della r<strong>et</strong>orica e di alcune posizioni acriticamente entusiaste, si<br />

tratta di sfruttare la digitalizzazione per il suo portato di opportunità, e al<br />

tempo stesso di sfida da cogliere positivamente e proattivamente. Nonostante<br />

si tratti di un tema di lungo corso, oggi, risp<strong>et</strong>to a qualche anno<br />

fa, dovrebbe esistere presso tutti gli attori coinvolti una consapevolezza<br />

maggiore, e supportata da maggiori evidenze empiriche, del fatto che non<br />

siano le tecnologie in sé a fare la differenza (Higgins <strong>et</strong> al., 2012; OECD,<br />

2015), quanto piuttosto la ratio didattica che ne muove adeguatamente l’integrazione<br />

in dinamiche e processi di più ampia portata (cfr. Bonaiuti <strong>et</strong><br />

al., 2017). Tale ratio ha bisogno di essere sviluppata. Preparare la trasformazione<br />

digitale delle scuole significa allora anzitutto sviluppare la comp<strong>et</strong>enza<br />

digitale del corpo insegnante (Ottestad & Gudmundsdottir, 2018),<br />

consapevoli di quanto la comp<strong>et</strong>enza digitale sia un ogg<strong>et</strong>to complesso,<br />

multidimensionale (Cattaneo <strong>et</strong> al., 2021; Redecker e Punie, 2017) ed interdipendente,<br />

con fattori sia personali sia contestuali (Lucas <strong>et</strong> al., 2021), per<br />

il quale anche la popolazione svizzera degli insegnanti presenta tuttora<br />

importanti margini di miglioramento (Rauseo <strong>et</strong> al., 2021). Significa però<br />

anche disporre di modelli pedagogici adeguati, che consentano un’integrazione<br />

efficace della tecnologia e che al tempo stesso considerino le<br />

peculiarità e le caratteristiche specifiche – nel nostro caso – del sistema<br />

della formazione professionale. Su questo secondo fronte non siamo del<br />

tutto sprovvisti. Al contrario, possiamo disporre di un modello sviluppato<br />

ad hoc, l’Erfahrraum (Schwendimann <strong>et</strong> al., 2015), che abbiamo avuto<br />

modo di introdurre nella versione cartacea di quest’opera (pp. 119-130).<br />

È allora in str<strong>et</strong>ta continuità con tale capitolo e a comple(ta)mento ideale<br />

dello stesso che prende le mosse il presente contributo, il cui intento<br />

è di illustrare tramite alcune esemplificazioni quale collocazione le tecnologie<br />

didattiche possono trovare in coerenza l’Erfahrraum – e con un<br />

approccio per situazioni.<br />

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