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Didactique et situations

En se basant sur la diversité de la didactique de la formation professionnelle pratiquée en Suisse alémanique, en Suisse romande et au Tessin, les nombreuses contributions qui figurent dans l’ouvrage commémoratif de la HEFP « Didactiques et situations » proposent des suggestions, des idées, des concepts et des exemples pratiques sur la façon de concevoir un enseignement cohérent sur le plan didactique. Le livre est complété par des contributions en ligne, qui comporteront notamment des articles sur les formes d’enseignement numérisées, l’enseignement professionnel bilingue, l’enseignement dans les arts appliqués et l’analyse de la situation en tant qu’introduction à l’enseignement pour les enseignant-e-s en formation.

En se basant sur la diversité de la didactique de la formation professionnelle pratiquée en Suisse alémanique, en Suisse romande et au Tessin, les nombreuses contributions qui figurent dans l’ouvrage commémoratif de la HEFP « Didactiques et situations » proposent des suggestions, des idées, des concepts et des exemples pratiques sur la façon de concevoir un enseignement cohérent sur le plan didactique. Le livre est complété par des contributions en ligne, qui comporteront notamment des articles sur les formes d’enseignement numérisées, l’enseignement professionnel bilingue, l’enseignement dans les arts appliqués et l’analyse de la situation en tant qu’introduction à l’enseignement pour les enseignant-e-s en formation.

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la stessa procedura richieda adattamenti in base al contesto (per esempio,<br />

un ristorante stellato versus una mensa aziendale), ognuno dei quali<br />

implica una diversa divisione del lavoro, diversi strumenti disponibili,<br />

ecc. Nella discussione, le forme di conoscenza esplicita rappresentata<br />

dalle immagini sono collegate a forme di conoscenza teorica implicita. Il<br />

risultato (materiali didattici, fase 2-3) può assumere la forma di un documento<br />

che emerge dall’analisi condivisa delle esperienze, comprendente<br />

(a) immagini, a volte appaiate per facilitarne il confronto, cui vengono<br />

assegnate delle <strong>et</strong>ich<strong>et</strong>te, e progressivamente (b) documenti riassuntivi<br />

costruiti collaborativamente e focalizzati sui punti critici da interiorizzare<br />

per padroneggiare pienamente la procedura (per d<strong>et</strong>tagli sulle attività<br />

di apprendimento, vedi Hämäläinen e Cattaneo, 2015; Motta <strong>et</strong> al., 2017).<br />

dall’azienda alla scuola e viceversa, a diversi livelli e in diverse modalità,<br />

coinvolgendo le PiF (individualmente e collaborativamente in aula), il<br />

formatore in azienda, e l’insegnante, e consentendo a tutti questi attori di<br />

m<strong>et</strong>tere in atto forme differenziate di boundary crossing (cfr. Cattaneo <strong>et</strong><br />

al., 2022). Inoltre, la e-DAP si apre a coprire anche la dimensione amministrativa<br />

dell’intero sistema nel momento in cui anche gli isp<strong>et</strong>tori di tirocinio<br />

possono utilizzarla per preparare le visite nelle aziende formatrici.<br />

Realto e l’uso dell’annotazione per sviluppare l’osservazione<br />

professionale<br />

Strumento utilizzato: Realto. A partire dall’esperienza citata sopra e da<br />

altre esperienze simili, il prog<strong>et</strong>to Dual-T ha sviluppato una piattaforma<br />

che potesse rispondere ai principi dell’Erfahrraum ma essere utilizzata in<br />

linea di principio da tutte le professioni, consentendo delle piccole personalizzazioni<br />

alla sezione relativa alla documentazione dell’apprendimento.<br />

Infatti, anche Realto 2 contiene una e-DAP simile a quella già presentata<br />

nell’esempio precedente, ma estende il conc<strong>et</strong>to presentando anche una<br />

sezione più vicina ai comuni social n<strong>et</strong>work. Lo “spazio” principale di Realto<br />

è infatti una sorta di “flusso” (cfr. Figura 2.), uno spazio di lavoro condiviso<br />

da tutta la “classe” e – a geom<strong>et</strong>ria variabile a seconda delle esigenze<br />

della professione – che può vedere la partecipazione anche dei formatori<br />

in azienda. Nel flusso le PiF possono postare le loro esperienze professionali<br />

(composte di fotografie ma anche di testi, di audio, o di materiali in<br />

qualsiasi altro formato) così come sono state vissute. Al tempo stesso, l’insegnante<br />

ha a disposizione alcune attività per facilitare la partecipazione<br />

delle PiF e stimolare la pubblicazione spontanea di contributi.<br />

Professione coinvolta: diverse professioni utilizzano Realto a livello nazionale<br />

(ad es. pittori, gessatori, costruttori delle vie di traffico, el<strong>et</strong>tronici<br />

multimediali,…), ma qui ci concentreremo sulle esperienze didattiche<br />

svolte con le creatrici di abbigliamento e le est<strong>et</strong>iste.<br />

2 ― Questo il nome della piattaforma,<br />

che allude al tempo stesso al famoso<br />

ponte veneziano e alla dimensione<br />

reale e contemporaneamente<br />

digitalizzabile delle esperienze<br />

vissute dalle PiF. Si vedano<br />

i due video di presentazione<br />

agli URL seguenti:<br />

https://youtu.be/nCL0pSa0lbM<br />

e https://youtu.be/_YoIOSPHyyw,<br />

così come il sito della piattaforma:<br />

www.realto3.ch.<br />

Risultati ottenuti: nel confronto tra le due classi abbiamo potuto provare<br />

l’efficacia dell’approccio basato sull’Erfahrraum in più direzioni:<br />

1 la quantità e la qualità delle ric<strong>et</strong>te nella e-DAP (Motta <strong>et</strong> al., 2014);<br />

2 lo sviluppo di strategie m<strong>et</strong>acognitive e la conseguente performance<br />

all’esame (Mauroux <strong>et</strong> al., 2014; Schwendimann <strong>et</strong> al., 2018);<br />

3 l’acquisizione di conoscenze dichiarative (Cattaneo <strong>et</strong> al., 2015);<br />

e non da ultimo, una migliore performance in cucina (Cattaneo<br />

e Motta, 2020).<br />

Grazie al coinvolgimento di un campione più ampio di PiF, abbiamo anche<br />

dimostrato che questo approccio ha permesso agli e alle apprendiste/i di<br />

percepire meglio le relazioni tra il mondo del lavoro e quello della scuola,<br />

sia tra le professioni che all’interno della stessa professione (Caruso <strong>et</strong> al.,<br />

2020).<br />

Osservazioni: nella e-DAP le fotografie delle esperienze professionali e le<br />

ric<strong>et</strong>te nel loro complesso svolgono il ruolo di boundary object che passano<br />

Figura 1 · La e-DAP in alcune delle sue<br />

sezioni: a sinistra la visione d’insieme<br />

delle ric<strong>et</strong>te, per categoria; al centro,<br />

la visualizzazione di una ric<strong>et</strong>ta,<br />

con le diverse tracce raccolte<br />

dalla PiF (fotografie) per ciascuna<br />

fase descritta; a destra, la riflessione<br />

personale che accompagna ogni<br />

ric<strong>et</strong>ta, con l’insieme delle tracce<br />

disponibili in entrata, i prompt<br />

m<strong>et</strong>ariflessivi sulla destra,<br />

e i feedback forniti dal formatore<br />

in azienda integrati nei singoli campi.<br />

Descrizione dell’esperienza: Entrambe le professioni hanno utilizzato in<br />

particolare l’annotazione delle immagini per sviluppare comp<strong>et</strong>enze<br />

di osservazione professione-specifica. A partire dal conc<strong>et</strong>to di visione<br />

professionale (Goodwin, 1994), le attività hanno sfruttato il potenziale<br />

dell’annotazione come strumento di focalizzazione dell’attenzione visiva<br />

e di segnalazione (Mayer, 2014; van Gog, 2014), per allenare il discernimento<br />

di d<strong>et</strong>tagli professionalmente rilevanti (e.g. Heiser e Tversky, 2006;<br />

Richter <strong>et</strong> al., 2016).<br />

Nelle esperienze con le est<strong>et</strong>iste, ad esempio, prima la docente, poi le<br />

allieve, hanno utilizzato l’annotazione per identificare elementi specifici<br />

dell’anatomia della pelle – utilizzando immagini didattiche –, piuttosto<br />

che delle sue malattie – utilizzando anche immagini catturate durante la<br />

pratica professionale (v. Coppi e Cattaneo, 2021). Inoltre, in modo simile<br />

a quanto fatto anche con i cuochi, la giustapposizione di immagini diverse<br />

delle medesime anomalie, tratte dalle esperienze professionali, ha consentito<br />

di confrontare tra loro esempi variegati, e di analizzare una casistica<br />

più vasta a partire dalla quale sviluppare le proprie comp<strong>et</strong>enze di<br />

osservazione.<br />

Nelle esperienze con le creatrici di abbigliamento, oltre ad un approccio<br />

simile mirato all’identificazione – in questo caso, delle differenti parti che<br />

compongono un capo di abbigliamento –, l’annotazione ha potuto essere<br />

testata sulla sovrapposizione di più cartamodelli (realizzati dalle PiF a partire<br />

da una consegna – fase 1.), dove il cartamodello di sfondo costituiva<br />

il “modello” di riferimento, rendendo così possibile l’identificazione degli<br />

scarti dalla soluzione corr<strong>et</strong>ta (v. Caruso <strong>et</strong> al., 2017 e Figura 2).<br />

L’applicazione di annotazione delle immagini integrata in Realto consente<br />

di visualizzare le annotazioni o le immagini di un numero a scelta di<br />

utenti, fornendo delle varianti interessanti per la didattica, basate sulla<br />

possibilità di confrontare tra loro soluzioni diverse, come pure di lavorare<br />

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