Torino Porto di Mare - grotta
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INDICE<br />
Gaetano Capuccio — Cenni biografici Pag. 3<br />
Prefazione alla ristampa — Ing. Leone Romanin-Jacur . » 7<br />
Prefazione originale — Signor Carlo Galland .............. » 21<br />
PARTE PRIMA » 25<br />
PARTE SECONDA » 43<br />
PARTE TERZA » 61<br />
PARTE QUARTA » 103<br />
Capuccio, Gaetano<br />
<strong>Torino</strong> porto <strong>di</strong> mare : progetto <strong>di</strong> una linea <strong>di</strong> navigazione interna fra l'Adriatico e<br />
il Me<strong>di</strong>terraneo / Gaetano Capuccio ;<br />
con prefazione dell' ing. Leone Romanin Jacur. - <strong>Torino</strong> : Tip. Roux e Viarengo, 1905<br />
126 p. ;25cm<br />
Scansito da Rocco Palumbo utilizzando il convertitore OCR per il riconoscimento dei caratteri
ING. GAETANO CAPUCCIO<br />
GAETANO CAPUCCIO<br />
INGEGNERE<br />
TORINO<br />
PORTO DI MARE<br />
Progetto <strong>di</strong> una linea <strong>di</strong> navigazione interna<br />
fra l'Adriatico ed il Me<strong>di</strong>terraneo<br />
Ristampa per cura della famiglia dell'autore<br />
CON PREFAZIONE<br />
dell'Ing. LEONE ROMANIN-JACUR<br />
DEPUTATO AL PARLAMENTO<br />
TORINO<br />
TIPOGRAFIA ROUX E VIARENGO<br />
1905
PROPRIETÀ LETTERARIA<br />
(2597)<br />
GAETANO CAPUCCIO<br />
CENNI BIOGRAFICI.<br />
Nacque in <strong>Torino</strong> il 21 agosto 1833. Compì gli<br />
stu<strong>di</strong> superiori all' « École Centrale d'Arts et Manufactures<br />
» <strong>di</strong> Parigi; vi consegui la laurea d'ingegnere<br />
a soli <strong>di</strong>ciannove anni, sul finire del 1852.<br />
Dopo una breve permanenza in patria ritornò in<br />
Francia e partecipò a lavori <strong>di</strong> costruzioni ferroviarie,<br />
e specialmente ai progetti ed all'esecuzione delle linee<br />
dell'Alta Savoia.<br />
Si restituì definitivamente a <strong>Torino</strong> verso il 1855,<br />
epoca in cui fondò il primo ufficio italiano per la tutela<br />
della proprietà industriale, esistente tuttora al suo nome.<br />
Progettò canali idraulici, fra cui uno in derivazione<br />
dalla Ceronda, allo scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuire energia alla<br />
città <strong>di</strong> <strong>Torino</strong> per le sue industrie, allora sul nascere.<br />
Costrusse, su proprio progetto e quale concessionario,<br />
la prima ferrovia d'iniziativa privata che sia sorta in<br />
Italia, la <strong>Torino</strong>-Ciriè, che fu poi spinta fino a Lanzo,<br />
e che tanto benessere ora arreca alle regioni attraver-
— 4 —<br />
sate, mentre fu per lui sorgente <strong>di</strong> amarezze e sacrifizi<br />
pel mancato concorso <strong>di</strong> molti Comuni che avevano<br />
promesso aiuto all'impresa.<br />
Sedette, per molti anni, al Consiglio <strong>di</strong> <strong>Torino</strong>, e<br />
ne fu anche assessore. La sua attività vi si esplicò in<br />
molte opere <strong>di</strong> abbellimento e <strong>di</strong> progresso della città.<br />
Ebbe parte ai progetti e <strong>di</strong>resse le costruzioni <strong>di</strong><br />
Piazza dello Statuto, portandola al suo stato attuale.<br />
Suggerì la costruzione della prima trasmissione telo<strong>di</strong>namica<br />
fattasi in Italia, la quale portò l'energia del<br />
canale della Pellerina alla R. Fabbrica d'Armi <strong>di</strong> <strong>Torino</strong>.<br />
Propose l'impianto delle tramvie citta<strong>di</strong>ne, ma l'epoca<br />
prematura — verso il 1865 — non consentì ai suoi<br />
concitta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> far buon viso all'innovazione. E sì ch'egli<br />
aveva fatto costrurre, a sue spese, un tratto <strong>di</strong> binario<br />
nella popolata via <strong>di</strong> Po, per <strong>di</strong>mostrare che nessun<br />
<strong>di</strong>sturbo ne veniva all'abituale circolazione; cosa ch'egli<br />
poté provare col fatto che quasi nessuno s'accorse dell'esistenza<br />
del binario <strong>di</strong> esperimento.<br />
Nella sua breve esistenza applicò la sua attività alla<br />
compilazione <strong>di</strong> altri importanti progetti <strong>di</strong> ferrovie,<br />
fra cui la <strong>Torino</strong>-Pino-Chieri, il cui tracciato era forse<br />
assai più razionale <strong>di</strong> quello attuale. Per incarico del<br />
Comune <strong>di</strong> Susa, progettò il tronco d'allacciamento,<br />
con larga curva in sviluppo nella Valle della Cenischia,<br />
fra Susa e la linea del Frejus.<br />
Fu delegato italiano al Congresso Internazionale per<br />
la visita al Canale <strong>di</strong> Suez, nel 1865, e collaborò alla<br />
stesa <strong>di</strong> una relazione al riguardo.<br />
— 5 —<br />
Molti altri lavori lasciarono traccie della mente moderna<br />
e creatrice dell'ing. Gaetano Capuccio, spentosi in<br />
<strong>Torino</strong>, a soli 48 anni, il 17 <strong>di</strong>cembre 1881; ma indubbiamente<br />
la sua concezione più ar<strong>di</strong>ta e geniale, che precorse<br />
<strong>di</strong> tanto i tempi da essere solo oggi <strong>di</strong> piena attualità,<br />
é questo progetto che l'autore pubblicò nel 1865<br />
col titolo suggestivo <strong>di</strong> « <strong>Torino</strong> <strong>Porto</strong> <strong>di</strong> <strong>Mare</strong> ».<br />
Marzo, 1905.
PREFAZIONE<br />
Una mattina nel gennaio del 1901, conversando al<br />
Ministero della Guerra col mio egregio amico il Generale<br />
Zanelli, allora Sotto-Segretario <strong>di</strong> Stato, ebbi<br />
da lui notizia che, in altri tempi, si era pensato <strong>di</strong><br />
congiungere, con una via dell'acqua, il mar Ligure col<br />
Po, valicando l'Apennino.<br />
Io ero stato pochi mesi innanzi preposto dal Ministro<br />
dei Lavori Pubblici, on. Lacava, a <strong>di</strong>rigere gli<br />
stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> una Commissione tecnica per suggerire i mezzi<br />
adatti a migliorare le con<strong>di</strong>zioni della navigazione<br />
interna nella valle del Po, e il Generale Zanelli, uomo<br />
coltissimo e <strong>di</strong> mente assai aperta, era uno fra quelli<br />
ai quali, in mezzo ai gravi imbarazzi <strong>di</strong> ogni genere<br />
in cui mi trovavo per condurre innanzi il lavoro, <strong>di</strong><br />
frequente mi rivolgevo per avere consiglio.<br />
Egli m'incoraggiava a non in<strong>di</strong>etreggiare <strong>di</strong>nanzi<br />
alle <strong>di</strong>fficoltà, e più <strong>di</strong> una volta si era già a lungo<br />
insieme ragionato della grande utilità che sarebbe<br />
venuta a tutta insieme l'Italia, se, trovato modo <strong>di</strong><br />
costituire nella grande valle del Po una buona rete
— 8 —<br />
navigabile, questa si fosse potuta congiungere col mare<br />
Ligure.<br />
Pochi giorni appresso, fra altre in<strong>di</strong>cazioni, egli mi<br />
avverti che non solo progetti, per congiungere il mar<br />
Ligure col Po, si erano stu<strong>di</strong>ati, almeno nelle linee<br />
generali, ai tempi <strong>di</strong> Napoleone I, Re d'Italia, ma che<br />
anche un Ingegnere torinese, Gaetano Capuccio, aveva<br />
pubblicato, nel 1865, uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tal genere intitolandolo<br />
« <strong>Torino</strong> porto <strong>di</strong> mare ».<br />
Scrissi subito a mio fratello Ing. Riccardo Bianchini,<br />
<strong>di</strong>morante a <strong>Torino</strong>, <strong>di</strong> attivare delle ricerche per procurarmi<br />
tale pubblicazione. Ma né presso i librai né<br />
presso le Biblioteche ed altri uffici pubblici, a cui estese<br />
le ricerche, gli fu dato <strong>di</strong> trovarla.<br />
E solo dopo qualche mese, un riven<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> vecchi<br />
libri gliene potè offrire un esemplare che egli acquistò<br />
subito e mi spe<strong>di</strong>, assai contento che le sue lunghe<br />
ricerche fossero riuscite fruttuose.<br />
Il libro é piuttosto malconcio e sull'angolo destro<br />
della copertina stracciata si leggono ancora manoscritte<br />
le seguenti parole:<br />
All'Illustrissimo Signor Cav<br />
Ingegnere Capo della Cit<br />
Omaggio del suo dev mo servo e<br />
Gaetano Capuccio Ing.<br />
Venuto a conoscenza, <strong>di</strong>ppoi, che sullo stu<strong>di</strong>o del<br />
Capuccio, l'ottimo mio amico, allora ancora vivente,<br />
il Senatore Prof. Felice Garelli, aveva tenuta in Mondovì,<br />
nello stesso 1865, una conferenza, mi <strong>di</strong>ressi a<br />
lui chiedendogli se avesse potuto regalarmene un esem-<br />
— 9 —<br />
piare; ed egli con graziosa sollecitu<strong>di</strong>ne sod<strong>di</strong>sfece al<br />
mio desiderio e con gentilissima lettera mi rimise<br />
l'esemplare, sul quale, evidentemente raschiando, sostituiva<br />
un precedente scritto, colle seguenti parole:<br />
All' Amico Onor. Romanin Jacur<br />
L'autore offre<br />
questo suo stu<strong>di</strong>o giovanile.<br />
Ecco come pervenne a me la cognizione <strong>di</strong> questo<br />
lavoro dell'Ing. Capuccio.<br />
La presunzione che io ebbi, non appena potei addentrarmi<br />
nello stu<strong>di</strong>o delle vie d'acqua, che sono possibili<br />
<strong>di</strong> regolazione o <strong>di</strong> nuova istituzione nella grande valle<br />
del Po, non fu <strong>di</strong>versa da quella del Generale Mattei,<br />
come evince dal suo bellissimo libro La Navigazione<br />
in Italia (pubblicato a Venezia nel 1886, la prima pubblicazione<br />
italiana sulla Navigazione interna), cioè che il mondo<br />
ufficiale italiano, e gli italiani in genere, hanno avuto<br />
grande torto <strong>di</strong> essersi finora <strong>di</strong>sinteressati completamente<br />
del problema della navigazione interna tra noi<br />
e <strong>di</strong> aver trattato da visionarj i pochi che, seguaci del<br />
Mattei, avevano tentato e tentavano <strong>di</strong> richiamare<br />
l'Italia allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un tale problema, e tale presunzione<br />
<strong>di</strong>venne in me certezza quando potei constatare<br />
i risultati ai quali pervenne il lavoro della Commissione<br />
che avevo l'onore <strong>di</strong> presiedere.<br />
Perciò non essendo in mio potere <strong>di</strong> allargare il<br />
mandato conferitomi dal Governo, né avendo i mezzi
— 10 —<br />
per estendere gli stu<strong>di</strong> a tutta l'Italia, cercai — come<br />
suol <strong>di</strong>rsi — <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre il terreno in questo senso<br />
sia colle proposte presentate nella mia Relazione generale,<br />
che invitavano il Governo ad estendere a tutta<br />
l'Italia gli stu<strong>di</strong>, sia unendo alla Relazione generale<br />
stessa allegati che sommariamente dessero conto delle<br />
con<strong>di</strong>zioni attuali degli altri corsi d'acqua già <strong>di</strong>chiarati,<br />
per legge, navigabili, che si trovano fuori della<br />
valle del Po, sia suggerendo che stu<strong>di</strong> si dovessero<br />
intraprendere anche dove oggi ancora non si trovano<br />
corsi d'acqua classificati per legge fra i navigabili, sia<br />
pubblicando, come appen<strong>di</strong>ce, larghe recensioni <strong>di</strong> due<br />
pubblicazioni fatte da ingegneri privati a tutte loro<br />
cure e <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o:<br />
I. <strong>Torino</strong> porto <strong>di</strong> mare — Progetto <strong>di</strong> una linea<br />
<strong>di</strong> navigazione interna fra l'Adriatico ed il Me<strong>di</strong>terraneo,<br />
per l'Ing. Gaetano Capaccio.<br />
II. Stu<strong>di</strong>o preliminare a programma <strong>di</strong> progetto<br />
<strong>di</strong> un canale intermarittimo Venezia-Spezia, per gli Ingegneri<br />
G. A. Romano e G. V. Fiandra.<br />
*<br />
* *<br />
L'accoglienza che ebbe l'annuncio che nella sola<br />
valle del Po (I), era possibile <strong>di</strong> costituire una unica<br />
(I) Per essere precisi, è doveroso ricordare che negli stu<strong>di</strong> compiuti<br />
dalla Ministeriale Commissione del 1900, il Piemonte è considerato soltanto<br />
per il tratto <strong>di</strong> Po scorrente da Casalmonferrato alla confluenza del<br />
Ticino; perchè non si avevano allora pronti gli elementi per stu<strong>di</strong>are gli<br />
altri corsi d'acqua, non essendo essi compresi, nè fra le vie d'acqua navigabili,<br />
nè fra le opere idrauliche classificate a senso <strong>di</strong> legge e soggette<br />
perciò alla vigilanza della R. Amministrazione.<br />
— 11 —<br />
e buona rete navigabile <strong>di</strong> Km. 3410, non poteva davvero<br />
essere migliore.<br />
La stampa <strong>di</strong> tutta Italia, senza <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> luogo<br />
o <strong>di</strong> partito, si occupò <strong>di</strong>ffusamente della pubblicazione<br />
che il Ministero dei Lavori Pubblici si era affrettato<br />
a rendere <strong>di</strong> pubblica ragione. — Gli enti morali,<br />
Provincie, Comuni, Camere <strong>di</strong> commercio, della valle<br />
del Po, si affrettarono a raccogliersi a solenne comizio<br />
a Milano il 14 <strong>di</strong>cembre 1903 e a costituirsi ufficialmente<br />
in Comitato permanente per giungere alla esecuzione<br />
degli occorrenti lavori — il Parlamento per la<br />
prima volta si occupò del problema della navigazione<br />
interna — da tutte le parti d'Italia pervennero al Governo<br />
domande perché gli stu<strong>di</strong>, compiuti soltanto per<br />
la parte bassa della valle del Po, venissero estesi a<br />
tutto il territorio dello Stato, ed il Governo si affrettò<br />
a secondare tali <strong>di</strong>mande nominando una seconda<br />
Commissione, per importanza dei suoi membri ben più<br />
autorevole della prima, della quale il Ministro dei Lavori<br />
Pubblici stesso assunse la presidenza.<br />
Nel frattempo, con molta cortesia ed insistenza, parecchi<br />
fra i più notevoli enti morali del Regno —<br />
facendomi onore immeritato — mi rivolsero invito <strong>di</strong><br />
tenere pubbliche conferenze, nell'intento <strong>di</strong> rendere<br />
meglio conosciuto il problema della navigazione interna<br />
e <strong>di</strong> dare sommario conto degli stu<strong>di</strong> compiuti<br />
dalla Commissione tecnica che avevo presieduto, ed<br />
a taluno <strong>di</strong> tali inviti credetti stretto obbligo mio<br />
aderire.<br />
Nella conferenza <strong>di</strong> <strong>Torino</strong> era ben naturale che io<br />
non dovessi <strong>di</strong>menticare lo stu<strong>di</strong>o dell'Ing. Capuccio
— 12 —<br />
e poiché la pubblicazione già fatta nella Relazione<br />
generale mi aveva procurato la gra<strong>di</strong>ta conoscenza dei<br />
suoi egregi figliuoli, li pregai <strong>di</strong> preparare una carta<br />
murale che rappresentasse la traccia della linea d'acqua<br />
immaginata dal padre loro, e nel <strong>di</strong>scorso che tenni<br />
la sera del 18 aprile p. p. ricordai sommariamente<br />
l'opera del Capuccio, augurandomi che la esaurita e<strong>di</strong>zione<br />
del suo libro, pregevolissimo, fosse fatta rivivere<br />
con e<strong>di</strong>zione novella.<br />
Il giorno appresso, in un geniale convegno che<br />
lasciò nel mio cuore indelebile traccia della cortese<br />
bontà dei torinesi, i fratelli Capuccio si <strong>di</strong>chiararono<br />
<strong>di</strong>sposti ad accogliere il mio invito, <strong>di</strong> procedere cioè<br />
ad una nuova e<strong>di</strong>zione dello stu<strong>di</strong>o fatto dal padre<br />
loro, a con<strong>di</strong>zione però, che io facessi precedere la<br />
nuova e<strong>di</strong>zione stessa da alcune parole.<br />
Tengo l'impegno, e assai volentieri.<br />
Perché reputo io utile la ripubblicazione <strong>di</strong> questo<br />
libro ?<br />
Penso io forse che il progetto, così come lo ha il<br />
Capuccio pensato, sia veramente attuabile ?<br />
Credo io che il pubblico vantaggio che il Capuccio,<br />
nel 1865, calcolava potersi raggiungere coll'esecuzione<br />
dell'opera, sia ancora quello che oggi si potrebbe<br />
avere ?<br />
Se io dovessi proprio rispondere a queste tassative<br />
domande è certo che le risposte mie dovrebbero essere<br />
circondate da moltissime riserve.<br />
— 13 —<br />
Dati tutti i mezzi <strong>di</strong> comunicazione che si sono, in<br />
questo periodo <strong>di</strong> 40 anni, aggiunti a quelli allora già<br />
esistenti, data tutta la trasformazione dei rapporti commerciali-economici<br />
che sono avvenuti, dati i cambiamenti<br />
nel modo <strong>di</strong> considerare quali mezzi sono i<br />
meglio adatti per i trasporti lungo le vie d'acqua, dati<br />
tutti i progressi fatti nell'arte <strong>di</strong> costruire e nella meccanica,<br />
non c'è né il progetto Capuccio né altro progetto<br />
<strong>di</strong> qualsiasi specie, preparato 40 anni or sono da<br />
qualsivoglia tecnico, <strong>di</strong> cui si possa oggi ragionevolmente<br />
chiedere la materiale e precisa esecuzione.<br />
E neppure il progetto Capuccio é stato finora stu<strong>di</strong>ato<br />
per riconoscere se e <strong>di</strong> quali mo<strong>di</strong>ficazioni sarebbe<br />
suscettibile, né allo stato attuale degli stu<strong>di</strong>,<br />
appena incominciati dalla nuova Commissione Governativa,<br />
sarebbe per me, o per altro tecnico ben più<br />
<strong>di</strong> me valente, possibile il <strong>di</strong>re se e come dovrebbe<br />
essere mo<strong>di</strong>ficato.<br />
Ma lo stu<strong>di</strong>o del Capuccio merita <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>ffuso<br />
non solo perché, a mio giu<strong>di</strong>zio, é necessario richiamare<br />
la pubblica attenzione sulla grande utilità economico-militare<br />
che avrebbe una comunicazione per<br />
via d'acqua fra il mare Ligure e il Po, ma perché il<br />
paese abbia la prova che gli avversari dello sviluppo<br />
della navigazione interna tra noi non sanno e non<br />
possono mettere innanzi argomenti più vali<strong>di</strong> <strong>di</strong> quelli<br />
che si ponevano innanzi mezzo secolo or fa nei paesi<br />
dove appunto allora si cominciava a volere fortemente<br />
che le vie dell'acqua prendessero posto importante fra<br />
le vie <strong>di</strong> comunicazione.<br />
La nuova e<strong>di</strong>zione del libro del Capuccio trova
— 14 —<br />
l'Italia, per le sue vie dell'acqua, ancora oggi, a <strong>di</strong>stanza<br />
<strong>di</strong> 40 anni, quali erano al tempo della prima<br />
e<strong>di</strong>zione, perché tra noi, purtroppo, nulla ancora si é<br />
fatto che meriti <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che qualche cosa si é fatto;<br />
ma trova oggi altresì tutti i lavori <strong>di</strong> miglioramento<br />
fatti, da allora ad oggi, nelle acque navigabili interne<br />
<strong>di</strong> tutti i paesi più progre<strong>di</strong>ti dell'estero e con essi<br />
tutte le già conseguite trasformazioni commerciali ed<br />
economiche.<br />
I ragionamenti del Capuccio quin<strong>di</strong> possono essere<br />
giu<strong>di</strong>cati alla stregua <strong>di</strong> fatti, ormai certi, constatati e<br />
controllati, onde agli avversari non rimane più che<br />
una <strong>di</strong>mostrazione sola da fare, cioè che quello che é<br />
ormai verità in<strong>di</strong>scutibile per gli altri, non potrà mai<br />
essere verità per noi.<br />
È la chiaroveggenza nel modo <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care come<br />
si sarebbero svolti i fatti altrove, dove si accingevano<br />
a profondere i quattrini per la riduzione delle vie <strong>di</strong><br />
acqua; chiaroveggenza, tengo a ripeterlo, ormai provata<br />
dai fatti, che dà allo stu<strong>di</strong>o del Capuccio, per noi<br />
oggi, un gran<strong>di</strong>ssimo valore. E questo valore aumenta<br />
a <strong>di</strong>smisura, quando si rifletta che nell'ora nella quale<br />
il Capuccio dettava il suo libro non si era preventivato<br />
<strong>di</strong> spendere neppure la decima parte delle somme<br />
cospicue che effettivamente si sono già spese e nessuno<br />
poteva immaginare che la navigazione interna, all'estero,<br />
potesse assurgere ad un così grande anzi così meraviglioso<br />
sviluppo.<br />
Io non <strong>di</strong>spero che questa voce ammonitrice che<br />
ci viene da un tempo che devesi considerare assai<br />
remoto ; questa voce <strong>di</strong> un uomo che, lungamente edu-<br />
— 15 —<br />
cato all'estero e formata all'estero la sua esperienza,<br />
considerando, sia pure esageratamente, le con<strong>di</strong>zioni<br />
fatte dal trasporto allora allora decretato della Capitale<br />
alla sua <strong>Torino</strong>, non vedeva altra salvezza per<br />
le sue industrie e i suoi commerci che l'apertura <strong>di</strong><br />
una via economica che ponesse questa cospicua città<br />
in <strong>di</strong>retta comunicazione coi due mari italiani e ad un<br />
tempo con tutte le altre vie d'acqua della valle del<br />
Po, possa esercitare tra noi, sull' animo <strong>di</strong> tutti i coscienti,<br />
un'azione veramente benefica.<br />
Gli Italiani, mi <strong>di</strong>ceva un giorno il Sella, viaggiano<br />
poco all'estero e i più appartengono alla categoria<br />
<strong>di</strong> coloro che vi si recano collo scopo <strong>di</strong> cercare i<br />
<strong>di</strong>vertimenti ; pochi sono coloro che vi si recano<br />
col determinato proposito <strong>di</strong> istruirsi, onde gli insegnamenti<br />
che verrebbero dall'esperienza altrui hanno<br />
efficacia assai lenta tra noi. E perciò tutti i furbi, a<br />
cui fa comodo che non si tragga da questa altrui<br />
esperienza il profitto che se ne potrebbe trarre, hanno<br />
tra noi facile e comodo giuoco.<br />
E io, <strong>di</strong>scorrendo della Navigazione interna a Ravenna,<br />
ricordai che l'indole degli Italiani, mentre si<br />
presta ad accogliere tutto ciò che nel mondo politico,<br />
sociale, fisico, ha carattere <strong>di</strong> novità, <strong>di</strong> progresso,<br />
mal si adatta a riporre fede in tutto ciò che può apparire<br />
un ritorno all'antico.<br />
I racconti dei viaggi nei barchetti, nei burchielli,<br />
nelle corriere dei nostri nonni, ci bisbigliano ancora<br />
negli orecchi ed esercitano intorno alla barca una sinistra<br />
influenza.<br />
Eppure se noi vogliamo veramente dare alla nostra
— 16 —<br />
unità politica quella unità economica che non abbiamo<br />
raggiunta ed intorno alla quale affaticano cuore e<br />
mente tutti i nostri uomini migliori, data la parte<br />
che é giocoforza dare alla nostra particolare topografica<br />
con<strong>di</strong>zione, é proprio alla barca che noi dovremo<br />
ricorrere per trarre dall'acqua, che ci circonda<br />
coi mari e che, provvidenzialmente accumulata sulle<br />
eccelse vette dei nostri monti, si <strong>di</strong>stribuisce per variamente<br />
circolare nel nostro territorio, quel partito che<br />
solo in piccolissima parte abbiamo saputo e voluto<br />
finora ritrarre.<br />
Il mare coi suoi porti gran<strong>di</strong>, piccoli e piccolissimi,<br />
i fiumi, i rivi e canali col loro corso, le cascate colla<br />
loro forza, debbono darci, tutti insieme associati, quelle<br />
comunicazioni che ci occorrono e che non abbiamo<br />
ancora giu<strong>di</strong>ziosamente preparate.<br />
Invano chiederemo alle ferrovie questa particolare<br />
specie <strong>di</strong> comunicazione.<br />
Dal nord al sud e dal sud al nord, troppo lunghi<br />
sono i percorsi e dove la conformazione territoriale<br />
li darebbe corti, le alte giogaie s'incaricano <strong>di</strong> allungarli<br />
e <strong>di</strong> renderli per mille guise <strong>di</strong>fficili. Onde la via<br />
ferrata, che domanda, pel trasporto delle merci, una forza<br />
in gran parte, rispetto alle merci trasportate, inutilizzata<br />
dal peso dei carri che debbono necessariamente<br />
contenerle, qui da noi, in Italia, non potrà mai ridurre<br />
le tariffe a quei limiti che possono <strong>di</strong>ventare tollerabili<br />
per tutti quei prodotti — e sono moltissimi —<br />
il cui valore materiale non é capace <strong>di</strong> sopportare che<br />
bassissime tariffe.<br />
Inesorabilmente, la grande massa <strong>di</strong> questi prodotti<br />
— 17 —<br />
rimasta inutilizzata, o inutilizzabile con adeguato profitto,<br />
non potrà, come dovrebbe, concorrere ad una<br />
buona ripresa della nazionale economia senza lo stabilimento<br />
<strong>di</strong> vie <strong>di</strong> trasporto che risultino assai economiche<br />
e che l'acqua soltanto può dare.<br />
Il mezzogiorno d'Italia, dove le industrie potrebbero<br />
in con<strong>di</strong>zioni ottime sorgere e vivere, non potrà mai<br />
aver largo sviluppo industriale senza i mezzi <strong>di</strong> trasporto<br />
economici per adurre alle Alpi i prodotti manufatti.<br />
E tutto questo per quel tanto che riguarda la casa<br />
nostra !<br />
Che se a più vasti orizzonti vogliasi <strong>di</strong>rigere — come<br />
é nostro dovere — lo sguardo, ben altro appare. Se<br />
per l'acqua riusciremo a dare delle buone vie economiche<br />
<strong>di</strong> trasporto noi vedremo accumularsi nei nostri<br />
porti anche quelle merci che troveranno per esse il<br />
mezzo <strong>di</strong> giungere più comodamente nell'Europa centrale,<br />
rifacendo dei porti italiani gli antichi scali dell'Oriente.<br />
Negli Stati d'Europa si può, senza tema <strong>di</strong> smentita,<br />
affermare che la lotta per le comunicazioni é fatta<br />
oggi in due mo<strong>di</strong>.<br />
Ci sono quelli che si preparano ad apprestare mezzi<br />
e mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> strappare a noi i vantaggi che la nostra posizione<br />
geografica ci ha dato ; altri che vorrebbero,<br />
anche per loro vantaggio, approffittare <strong>di</strong> questa nostra<br />
posizione; e quest'ultimi hanno inesorabilmente bisogno<br />
che noi ci facciamo coraggiosamente loro alleati.<br />
Vano è cullarsi nel ricordare i vantaggi che la intoglibile<br />
nostra posizione geografica assicura.<br />
2 — G. CAPUCCIO.
— 18 —<br />
Vano gloriarsi <strong>di</strong> aver aperte le gran<strong>di</strong> Vie delle<br />
Genti col traforo delle Alpi, se una ben facile osservazione<br />
<strong>di</strong> tutto ciò che si fa e si sta da altri preparando<br />
<strong>di</strong>ntorno a noi non apre la mente nostra.<br />
Che se noi non ci affrettiamo, senza perdere tempo,<br />
a stabilire buone e veramente economiche vie che arrivino<br />
ai nostri confini, sia migliorando, dovunque sia<br />
necessario, le nostre comunicazioni ferroviarie, sia combinando<br />
fra mare e fiumi le vie dell'acqua, ben dure<br />
sorprese e irreparabili sciagure ci aspettano.<br />
Non è fantasia <strong>di</strong> poeta, ma facile, doveroso presagio<br />
<strong>di</strong> Cassandra il <strong>di</strong>re : che l'attuale situazione<br />
riproduce per la Roma italiana quella della antica Roma<br />
e che il ricordo <strong>di</strong> Sagunto si impone.<br />
La generazione che precedette la nostra ha, dal fastigio<br />
della Reggia Piemontese all'umiltà del più piccolo<br />
tugurio, il vanto e l'orgoglio <strong>di</strong> averci data la<br />
Patria.<br />
Ma non é una patria debole quella che i gran<strong>di</strong><br />
pensatori invocarono e vollero formata i valorosi.<br />
I nostri posteri ammirati e riverenti inchinandosi<br />
<strong>di</strong>nanzi ai monumenti dei gran<strong>di</strong> fattori dell'Unità<br />
Italiana, onde noi abbiamo popolato non solo le nostre<br />
principali città ma persino le più piccole borgate, debbono<br />
almeno poter <strong>di</strong>re che la nostra generazione,<br />
che la eroica ha seguito, ha saputo col suo senno e<br />
coi suoi perseveranti sacrifici preparare una patria<br />
— elevata a Nazione — per forza, per attività <strong>di</strong><br />
commerci, per con<strong>di</strong>zioni economiche, — degna <strong>di</strong><br />
assidersi fra le nazioni più civili del mondo.<br />
Sono questi i pensieri che debbono ricorrere alla<br />
— 19 —<br />
mente <strong>di</strong> ogni uomo colto ed onesto, <strong>di</strong> ogni uomo<br />
non turbato dalla visione del suo particolare interesse,<br />
che leggerà lo scritto dell'ingegnere Gaetano Capuccio,<br />
anzi, le poche pagine che precedono la parte tecnica<br />
della pubblicazione stessa.<br />
Perciò io davvero penso che la pietosa cura dei figli,<br />
intesa a far rivivere la onorata memoria del padre,<br />
assai assai innanzi tempo rapito al loro amore, sia<br />
altamente encomiabile, e che questo modesto libro<br />
possa veramente riuscire utile agli interessi del paese.<br />
Padova, 17 Dicembre 1904.<br />
Ing. LEONE ROMANIN-JACUR<br />
Deputato al Parlamento.
Signor CARLO GALLAND,<br />
Negli ultimi giorni <strong>di</strong> settembre <strong>di</strong>scorrendo delle tristi<br />
con<strong>di</strong>zioni fatte a <strong>Torino</strong> dal precipitato trasferimento<br />
della capitale, cercavamo insieme quale avrebbe potuto<br />
essere il miglior modo <strong>di</strong> assicurare a questa Città un<br />
prospero avvenire in<strong>di</strong>pendente da qualunque circostanza<br />
politica e fondato sulla sola sua attività.<br />
Fummo allora d'accordo nell'opinione, che la prosperità<br />
<strong>di</strong> <strong>Torino</strong> non poteva essere che la risultante della prosperità<br />
<strong>di</strong> tutto il Piemonte, che questa città non avrebbe<br />
potuto mai <strong>di</strong>rsi realmente industriale se non in quanto<br />
sarebbe stata centro <strong>di</strong> regione industriale, e che per<br />
conseguenza questa regione doveva mettersi in con<strong>di</strong>zioni<br />
tali da poter sviluppare con tutti i mezzi le ricchezze<br />
naturali <strong>di</strong> cui è largamente fornita.<br />
Il Piemonte, oltre a fertili pianure e ricche montagne,<br />
possiede pure nell'intelligenza, attività ed energia dei suoi<br />
abitanti una inesauribile sorgente <strong>di</strong> prosperità, e la forza<br />
materiale, che per le industrie è prima necessità, vi si<br />
trova copiosamente <strong>di</strong>spensata su tutta la sua superfìcie<br />
da innumerevoli corsi d'acqua.
— 22 —<br />
Ora perchè tali risorse combinate insieme possano<br />
essere efficacemente coltivate è solo necessario che la rapi<strong>di</strong>tà<br />
delle comunicazioni metta questo paese in relazione<br />
imme<strong>di</strong>ata colle <strong>di</strong>verse regioni che lo circondano, e che<br />
la massima economia nei trasporti permetta al maggior<br />
numero d'industrie <strong>di</strong> stabilirsi ed alla maggior quantità<br />
<strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong> esportarsi.<br />
Alla prima con<strong>di</strong>zione rispondono le ferrovie; alla seconda<br />
la navigazione sola può rispondere completamente.<br />
Partendo da questa considerazione mi sono domandato<br />
se non sarebbe possibile, utilizzando la lunga linea del<br />
Po col renderne la navigazione regolare, e continuando<br />
artificialmente questa navigazione anche sopra <strong>Torino</strong> e<br />
sino al Me<strong>di</strong>terraneo, riunire così i due mari.<br />
Gli stu<strong>di</strong>i da me intrapresi per cercare le possibilità<br />
<strong>di</strong> un tale progetto mi hanno condotto a favorevoli risultati,<br />
e, trasmettendovi qui il riassunto <strong>di</strong> essi, lascio<br />
a Voi <strong>di</strong> vedere se nelle conclusioni dei medesimi vi<br />
possa essere sicuro appiglio a combinazioni finanziarie<br />
che, conciliando il pubblico col privato interesse, possano<br />
assicurare la rapida esecuzione <strong>di</strong> un'opera <strong>di</strong> tanta<br />
utilità per <strong>Torino</strong> e tutta l'Alta Italia, e conseguentemente<br />
per l'Italia intera.<br />
<strong>Torino</strong>, marzo 1865.<br />
GAETANO CAPUCCIO<br />
Ingegnere.<br />
TORINO<br />
PORTO DI MARE
PARTE PRIMA<br />
I.<br />
C<br />
hi osserva una carta d'Europa, ed anche solo<br />
d'Italia, e per qualche momento s'arresta a considerare<br />
la posizione relativa dei due mari Adriatico e<br />
Me<strong>di</strong>terraneo <strong>di</strong>visi tra loro dalla Penisola Italiana, involge<br />
in un solo sguardo il golfo <strong>di</strong> Venezia e quello<br />
<strong>di</strong> Genova, e riflettendo al commercio <strong>di</strong> Trieste pensa<br />
al porto <strong>di</strong> Marsiglia, trova che la lunga Penisola, cui<br />
non bastano mille chilometri a riunire gli estremi, offre<br />
una configurazione dalla quale risulta una seria <strong>di</strong>fficoltà<br />
alle pronte relazioni marittime dall'uno all'altro<br />
mare; e se chi fa tale osservazione pensa anche ai<br />
vantaggi che risultano dai facili trasporti, naturalmente<br />
é condotto a veder con rincrescimento che per veleggiare<br />
da Venezia a Genova non siavi altra strada più<br />
breve che quella del Faro <strong>di</strong> Messina.<br />
E se una navigazione <strong>di</strong>retta, sufficiente per i principali<br />
bisogni dei commerci e delle industrie, potesse
— 26 —<br />
stabilirsi a traverso la parte superiore d'Italia, in modo<br />
da poter con le or<strong>di</strong>narie navi <strong>di</strong> cabotaggio, od anche<br />
col sussi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> navi speciali, circuire in ogni senso la<br />
Penisola, questo sarebbe tale beneficio che a nessuno<br />
sfuggirebbe.<br />
Oltre all'essere tal beneficio generale a quasi tutto<br />
il commercio del mezzodì d'Europa, sarebbe poi specialmente<br />
sentito dai paesi posti sulla linea interna <strong>di</strong><br />
navigazione, perché per essi tutti ne deriverebbe una<br />
salutare rivoluzione economica.<br />
Tale progetto non é solo possibile, ma allo stato<br />
attuale d'avanzamento delle arti e delle scienze, ed in<br />
conformità <strong>di</strong> opere pubbliche già fatte od in corso<br />
d'esecuzione, può anche considerarsi come <strong>di</strong> facile<br />
attuazione, e la ricca valle del Po é la regione lungo<br />
la quale esso può effettuarsi.<br />
II.<br />
Riescono anche a primo colpo d'occhio evidenti per<br />
se stessi e senza speciali <strong>di</strong>mostrazioni i <strong>di</strong>versi favorevoli<br />
risultati che potranno derivare dall'esecuzione <strong>di</strong><br />
un tale progetto, ma siccome riesce pure nello stesso<br />
modo evidente che per ottenere tali risultati é necessaria<br />
l'esecuzione <strong>di</strong> un'opera <strong>di</strong> ragguardevole considerazione,<br />
cosi non é inutile esaminare partitamente<br />
l'importanza dei principali <strong>di</strong> essi, perché dal loro insieme<br />
in confronto coll'entità dell'opera possa ricavarsi<br />
l'utilità <strong>di</strong> questa.<br />
— 27 —<br />
E per più facile analisi <strong>di</strong> tali risultati, considerando<br />
<strong>Torino</strong> come centro del movimento tra l'Adriatico ed<br />
il Me<strong>di</strong>terraneo, conviene intanto successivamente esaminare<br />
l'importanza dei trasporti attuali che da questa<br />
città si <strong>di</strong>rigono verso i due mari, e che da questi<br />
affluiscono ad essa, considerando pure quale grado <strong>di</strong><br />
imme<strong>di</strong>ato aumento si possa nei medesimi sperare coll'apertura<br />
della linea interna <strong>di</strong> navigazione, e con<br />
riserva <strong>di</strong> vedere più tar<strong>di</strong> quale possa essere il loro<br />
successivo sviluppo.<br />
III.<br />
Non è cosa facile lo stabilire in modo assolutamente<br />
preciso la quantità me<strong>di</strong>a dei trasporti, sia ascendenti<br />
che <strong>di</strong>scendenti, della valle del Po, per dedurne quali<br />
<strong>di</strong> questi troverebbero sulla nuova linea più conveniente<br />
<strong>di</strong>rezione e più facile aumento.<br />
Se tracciando una trasversale a questa valle, e più<br />
prossimamente al suo centro, fosse possibile misurare<br />
il movimento che si produce dall'una all'altra parte <strong>di</strong><br />
essa, questa sarebbe certamente la più esatta espressione<br />
della quantità me<strong>di</strong>a dei trasporti che si desidera conoscere.<br />
Una tale linea trasversale esisteva ancora nell'anno<br />
1858, ed è quella delle dogane tra gli antichi Stati<br />
Sar<strong>di</strong>, la Lombar<strong>di</strong>a ed i Ducati.<br />
Dall'esame del movimento registrato su questa linea<br />
appare che i trasporti intersecati dalla medesima nel-
— 28 —<br />
l'anno 1858 ascesero ad un totale <strong>di</strong> circa 260.000<br />
tonnellate, <strong>di</strong>vise approssimativamente come segue:<br />
IMPORTAZIONE ESPORTAZIONE<br />
verso <strong>Torino</strong> verso l'Adriatico<br />
Vino e spiriti ......Tonn. 500 Tonn. 19.495<br />
Olii .........» 51 » 2.720<br />
Coloniali, prodotti <strong>di</strong>versi e generi per tinta e<br />
concia . . . . . . . . » 425 » 13.614<br />
Frutti, foraggi, legumi, semenze, grassine e<br />
formaggi .......» 5.108 » 16.525<br />
Concimi <strong>di</strong>versi . . . . . . . » 500 » 1.397<br />
Pesci e pelli ....... » 250 » 1.620<br />
Canapa e lino . . . . . . . » 3.930 » 33<br />
Cotone in massa e filato . . . » 130 » 3.75O<br />
Lana e tessuti ....... » 250 » 350<br />
Grano e granaglie . . . . . » 48.000 » 3.300<br />
Riso . . . . . . . . » 20.125 » 5.400<br />
Patate, castagne, farina e avena . . » 3.110 » 635<br />
Legno e carbone . . . . » 2.610 » 16.642<br />
Mobili, chincaglie, carta e stracci » 510 » 655<br />
Minerali e metalli .....» 342 » 10.825<br />
Materiali e pietre . . . . . . » 10.425 » 20.061<br />
Carbon fossile ......» 600 » 4.000<br />
Vasellame e vetri . . . . . . » 250 » 600<br />
Tabacchi . . . . . . . . » » » 500<br />
Articoli non nominati .....» 12.884 » 27.878<br />
Totale Importazioni 110.000 Esportazioni 150.000<br />
Importazioni 110.000<br />
TOTALE GENERALE 260.000<br />
il qual movimento corrisponde a 720 tonnellate al<br />
giorno.<br />
Ma tale movimento, se fu preciso per la linea considerata<br />
nell'anno 1858, in cui questa linea segnava<br />
una barriera doganale, non può tuttavia aversi per<br />
— 29 —<br />
me<strong>di</strong>a del movimento longitu<strong>di</strong>nale lungo la valle del<br />
Po, perché é certo che ad una linea <strong>di</strong> dogane non<br />
passa che quanto é assolutamente necessario secondo<br />
gli interessi generali del commercio, e tal movimento<br />
è ben inferiore a quello che liberamente si sviluppa in<br />
ogni senso ove non sia trattenuto da barriere <strong>di</strong> sorta.<br />
Ed infatti se, rotta questa barriera dopo i fatti del<br />
1859, si esamina il movimento me<strong>di</strong>o giornaliero dell'anno<br />
1862 sulle vie <strong>di</strong> comunicazione perpen<strong>di</strong>colari<br />
ad essa, trovasi per le ferrovie seguenti:<br />
<strong>Torino</strong> a Milano . . .<br />
Alessandria a Piacenza .<br />
Torreberetti a Pavia . .<br />
Totale<br />
210 tonnellate<br />
270 »<br />
680 »<br />
1160 »<br />
Cosicché su queste ferrovie il movimento giornaliero<br />
sarebbe già stato <strong>di</strong> molto superiore al movimento<br />
totale segnalato nell'anno 1858 sulla linea doganale.<br />
E, se si considera che molti trasporti e allora<br />
e adesso si fanno pure sulle strade or<strong>di</strong>narie, non sarà<br />
superiore al vero il supporre che il movimento totale<br />
generale attuale della valle del Po inferiormente a<br />
<strong>Torino</strong> possa essere <strong>di</strong> circa 2000 tonnellate al giorno,<br />
rimanendo compresi in quest'ultima cifra non meno<br />
<strong>di</strong> 25,000 tonnellate annue <strong>di</strong> riso che nel solo raggio<br />
interno delle antiche Provincie rimontano la valle del<br />
Po per esportarsi verso il Me<strong>di</strong>terraneo, e quel movimento<br />
<strong>di</strong> semplice transito che si fa sin d'ora tra il<br />
Me<strong>di</strong>terraneo e le Provincie Venete, del quale non si<br />
è tenuto conto nelle sopra in<strong>di</strong>cate tabelle.
— 30 —<br />
IV.<br />
Nel 1860, quando la Lombar<strong>di</strong>a e le Provincie dell'Emilia<br />
unite al Piemonte gettarono le basi del nuovo<br />
Regno Italiano, si confuse in una sola massa la somma<br />
del loro commercio, ed in tale circostanza trovasi che<br />
valicarono gli Apennini a le Alpi marittime con provenienza<br />
dal Me<strong>di</strong>terraneo, importate dall'estero e <strong>di</strong>rette<br />
nella valle del Po, non meno <strong>di</strong> 440.000 tonnellate<br />
<strong>di</strong> merci, e la quantità <strong>di</strong> quelle esportate fu alla<br />
stessa epoca <strong>di</strong> 110.000 tonnellate; il tutto come risulta<br />
dal seguente quadro dedotto dai registri della Direzione<br />
Generale delle Gabelle: IMPORTAZIONE ESPORTAZIOIE<br />
verso <strong>Torino</strong> verso il Me<strong>di</strong>terraneo<br />
Vino e spiriti Tonn. 29.288 Tonn. 1.000<br />
Olii » 8.000 » —<br />
Coloniali, prodotti <strong>di</strong>v. e generi per tìnta e concia » 39.565 » 5.500<br />
Frutti,foraggi,legumi,semenze,grassine eform. » 9.400 » 3.200<br />
Concimi <strong>di</strong>versi » 500 " 500<br />
Pesci e pelli » 6.200 » 150<br />
Canapa e lino » 1.300 » 10.300<br />
Cotone in massa e filato » 2.300 » 50<br />
Lana e tessuti » 2.600 » 150<br />
Grano e granaglie » 50.000 » 10.000<br />
Riso » — » 31.000<br />
Patate, castagne, farine, avena . . » 4.000 » 400<br />
Legnami, legno e carbone . » 3.080 » 20.000<br />
Mobili, chincaglie, carta e stracci . . » 5.500 » 3.500<br />
Minerali e metalli » 35.250 » 350<br />
Materiali e pietre » 21.000 » 9.000<br />
Carbon fossile » 150.000 » —<br />
Vasellame e vetri » 1.500 » 200<br />
Tabacchi » 5.000 » —<br />
Sale comune per consumazione interna . » 30.000 » —<br />
» in transito per la Svizzera . » 2.000 » —<br />
Articoli <strong>di</strong>versi in transito dalla Svizzera » — » 1.840<br />
» in transito per la Svizzera . » 4.914<br />
» in transito per le prov. venete » 1.557 »<br />
» non nominati . . . » 27.046 » 12.860<br />
Totale Importazioni 440.000 Esportazioni 110.000<br />
Importazioni 440.000<br />
TOTALE GENERALE 550.000<br />
— 31 —<br />
e così in totale questo movimento internazionale annuo<br />
sarebbe stato <strong>di</strong> 550.000 tonnellate, ossia <strong>di</strong> circa 1530<br />
tonnellate al giorno.<br />
A tale movimento però devesi aggiungere ancora<br />
non in<strong>di</strong>fferente quantità <strong>di</strong> commercio interno; ed<br />
infatti se si paragonano questi dati col movimento delle<br />
merci sul piano inclinato dei Giovi nel medesimo anno,<br />
trovasi che, mentre il commercio totale all'esportazione<br />
verso il Me<strong>di</strong>terraneo figura nel precedente quadro per<br />
sole 110.000 tonnellate, sul solo piano inclinato dei<br />
Giovi <strong>di</strong>scesero verso Genova più <strong>di</strong> 120.000 tonnellate,<br />
cioè 10.000 <strong>di</strong> più <strong>di</strong> quanto risulti pel totale<br />
commercio <strong>di</strong> esportazione in quella <strong>di</strong>rezione; e se<br />
si considera che, oltre alle merci che <strong>di</strong>scendono verso<br />
Genova sulla ferrovia, altre passano sull'antica strada<br />
nazionale, e molte anche per le valli della Bormida e<br />
del Tanaro sono <strong>di</strong>rette verso Savona, Albenga ed<br />
Oneglia, si può con sicurezza dedurre che il movimento<br />
totale dalla valle del Po al Me<strong>di</strong>terraneo non<br />
può essere inferiore a 250.000 tonnellate annue, oltrepassando<br />
così il doppio <strong>di</strong> quello segnato nel quadro<br />
precedente; e così pure quello dal Me<strong>di</strong>terraneo alla<br />
valle del Po, tenendo conto delle 440.000 tonnellate<br />
già più sopra specificate, potrà calcolarsi a non meno<br />
<strong>di</strong> 800.000: la somma dei due movimenti risultando<br />
così <strong>di</strong> 1.050.000 tonnellate annue, ossia <strong>di</strong> circa 3000<br />
al giorno.
— 32 —<br />
V.<br />
Le cifre ora in<strong>di</strong>cate possono rappresentare l'attuale<br />
importanza dei traffici giornalieri lungo la valle del<br />
Po, cioè 2000 tonnellate inferiormente, e 3000 superiormente<br />
a <strong>Torino</strong>; e le tabelle sopra in<strong>di</strong>cate possono<br />
sino ad un certo punto far conoscere la qualità<br />
delle merci che costituiscono detti trasporti e la loro<br />
importanza relativa.<br />
Aprendosi la nuova linea <strong>di</strong> navigazione lungo la<br />
valle del Po, ed a traverso le Alpi marittime, e considerando<br />
solo per ora il movimento attuale quale fu<br />
più sopra descritto, molte merci e materie che lo compongono,<br />
cioè quelle <strong>di</strong> maggior peso e minor valore,<br />
troveranno tosto la loro convenienza a valersi del nuovo<br />
mezzo <strong>di</strong> trasporto che loro si offre. Ora queste materie<br />
che sono principalmente il Carbon fossile, i Materiali<br />
e Pietre, i Metalli, il Riso, le Granaglie, il Carbone<br />
<strong>di</strong> legna, la Legna da ardere, i Legnami <strong>di</strong>versi, ecc.,<br />
formano ad esse sole più dei due terzi del movimento<br />
totale, e solo ammettendo che la metà <strong>di</strong> questa parte,<br />
ossia il terzo del movimento totale, <strong>di</strong>scenda sulla<br />
linea <strong>di</strong> navigazione, ne risulterebbe che alla prima<br />
inaugurazione <strong>di</strong> questa, le sarebbe già assicurato sul<br />
movimento attuale un commercio giornaliero <strong>di</strong> 1000<br />
tonnellate al giorno per la parte superiore a <strong>Torino</strong>,<br />
e 700 per la parte inferiore a questa città.<br />
Nel giorno stesso però <strong>di</strong> tale inaugurazione, ed<br />
in<strong>di</strong>pendentemente del successivo sviluppo che avranno<br />
— 33 —<br />
le industrie, e <strong>di</strong> cui sarà fatto cenno più tar<strong>di</strong>, un imme<strong>di</strong>ato<br />
aumento si verificherà nei trasporti <strong>di</strong> talune sostanze<br />
pel fatto solo del più economico trasporto, ed il<br />
movimento sulla linea <strong>di</strong> navigazione sarà subito per esse<br />
superiore a quello che risulta dal movimento attuale.<br />
Ed in primo luogo molte sostanze che ora o non<br />
sono introdotte nell'Alta Italia, o lo sono ad un prezzo<br />
relativamente elevato, e che sicurissimo smercio vi<br />
troverebbero ed in molto maggior quantità se più economico<br />
ne fosse il trasporto, avranno per mezzo della<br />
navigazione più facile introduzione vivificando in tal<br />
modo l'agricoltura e le industrie che da esse derivano;<br />
fra queste sostanze sono specialmente da considerarsi<br />
il carbon fossile, il sale comune ed i concimi <strong>di</strong>versi.<br />
In quanto al carbon fossile se si riflette che la sua<br />
importazione in Genova per l'Alta Italia fu<br />
nell'anno 1822 <strong>di</strong> 980 tonnellate<br />
» 1842 <strong>di</strong> 8.000 »<br />
» 1861 <strong>di</strong> 221.000 »<br />
» 1862 <strong>di</strong> 270.000 »<br />
si vedrà facilmente che se tale straor<strong>di</strong>nario aumento<br />
ebbe luogo in modo regolarmente progressivo negli<br />
ultimi quarant'anni, non vi è ragione alcuna per credere<br />
che debba ora cessare, anzi prendendo l'industria<br />
sempre maggior incremento, e nuove ferrovie aggiungendosi<br />
ogni anno a quelle già esistenti, tale progressivo<br />
aumento dovrà, anche in<strong>di</strong>pendentemente da qualunque<br />
altra ragione, <strong>di</strong>venire maggiore ; e lo <strong>di</strong>venterà<br />
poi certamente se per tale materia sarà aperta una<br />
nuova via più economica per internarsi nei luoghi <strong>di</strong><br />
3 — G. CAPUCCIO.
— 34 —<br />
consumo, e se stabiliendo sul littorale d'Albenga all'estremità<br />
della nuova linea <strong>di</strong> navigazione un conveniente<br />
deposito, sarà così reso possibile il provvedere<br />
sempre <strong>di</strong> tale materia nelle circostanze più convenienti,<br />
non solo le industrie <strong>di</strong>verse poste lungo il canale, ma<br />
ben anche le ferrovie stesse costrutte nell'alta valle del<br />
Po e nella valle del Tanaro.<br />
Ma lasciando anche stare per ora ogni maggior<br />
progressione nell' aumento, ed ammettendo solo la<br />
progressione attuale annua <strong>di</strong> 50,000 tonnellate, e supponendo<br />
necessari sei anni per eseguire i lavori <strong>di</strong><br />
canalizzazione, al giorno della loro inaugurazione si<br />
avrà già una maggior introduzione <strong>di</strong> 300,000 tonnellate<br />
annue <strong>di</strong> carbone, e perciò un corrispondente<br />
maggior movimento nei trasporti del Me<strong>di</strong>terraneo<br />
nella valle del Po; e quantunque questo maggior movimento<br />
per la natura stessa della merce che lo produce<br />
possa ritenersi come interamente guadagnato al<br />
nuovo canale, tuttavia ammettendo che solo i due<br />
terzi <strong>di</strong> esso siano da tenersi in conto, ne risulteranno<br />
però sempre altre 550 tonnellate al giorno da aggiungersi<br />
a quelle già calcolate per il movimento <strong>di</strong> navigazione<br />
tra il Me<strong>di</strong>terrano e <strong>Torino</strong>, e <strong>di</strong> queste 550 si<br />
può sicuramente ammettere che 300 abbiano a continuare<br />
il loro viaggio inferiormente a questa città, <strong>di</strong>rigendosi<br />
verso le provincie <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a e dell'Emilia.<br />
Il sale comune, il cui prezzo reale é <strong>di</strong> sole 7 lire<br />
la tonnellata a bordo dei bastimenti, costa <strong>di</strong> trasporto<br />
sulla ferrovia da Genova a <strong>Torino</strong> più <strong>di</strong> 9 lire la<br />
tonnellata, malgrado il prezzo <strong>di</strong> favore <strong>di</strong> cui gode<br />
essendo oggetto <strong>di</strong> privativa, e così più del suo valore<br />
— 35 —<br />
<strong>di</strong> fabbricazione; ora questa sostanza che è <strong>di</strong> prima<br />
necessità potrebbe per il Governo essere condotta a<br />
<strong>Torino</strong> col nuovo canale anche al solo prezzo <strong>di</strong> lire 4,<br />
ottenendo così una notevole economia che potrebbe<br />
essere ridotta a benefìcio dell'agricoltura e dell'industria,<br />
e la quale renderebbe anche maggiore il consumo <strong>di</strong><br />
tale materia.<br />
E la Svizzera che ne fa transitare pel Piemonte<br />
circa 2000 tonnellate all'anno, ottenendo essa pure<br />
una notevole economia nel suo trasporto, sarebbe forse<br />
naturalmente condotta ad aumentare il commercio che<br />
fa attualmente coll'Italia su tale sostanza, accrescendo<br />
nello stesso tempo la possibilità <strong>di</strong> corrispondenti<br />
scambi. Per queste ragioni si può ammettere che per<br />
il fatto solo dell'apertura del nuovo canale nascerà un<br />
maggior commercio <strong>di</strong> sale sia per la consumazione<br />
interna come per l'esportazione in Svizzera, e se questo<br />
maggior commercio fosse anche solo <strong>di</strong> 8 o 9000 tonnellate<br />
annue, ciò costituirebbe sempre un maggior<br />
movimento giornaliero <strong>di</strong> altre 25 tonnellate tra il<br />
Me<strong>di</strong>terraneo e <strong>Torino</strong>.<br />
In quanto ai concimi <strong>di</strong>versi, é evidente, anche senza<br />
entrare in esposizioni speciali <strong>di</strong> cifre, che se trovano<br />
un mezzo <strong>di</strong> trasporto economico, quand'anche non<br />
avessero ad introdursi dall'estero in maggior quantità,<br />
i semplici trasporti interni <strong>di</strong> tali materie costituiranno<br />
pur sempre un movimento non in<strong>di</strong>fferente.<br />
E così pure molte utili sostanze naturali dell'Alta Italia<br />
che potrebbero in maggior quantità esportarsi, il potranno<br />
pure trovandosi ad esse aperto il mare, mobilizzando<br />
così a beneficio comune il loro valore inoperoso.
— 36 —<br />
Uno dei gran<strong>di</strong> ostacoli allo sviluppo del nostro<br />
traffico marittimo é stato finora il <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> articoli<br />
<strong>di</strong> esportazione ; ciò si verifica specialmente nel porto<br />
<strong>di</strong> Genova; ed infatti ve<strong>di</strong>amo il piano inclinato dei<br />
Giovi rimontare da Genova 230,000 tonnellate all'anno,<br />
mentre non ne <strong>di</strong>scendono che 120,000, ossia<br />
la metà circa; e ve<strong>di</strong>amo pure nelle tabelle sopra in<strong>di</strong>cate,<br />
che mentre l'importazione del Me<strong>di</strong>terraneo a <strong>Torino</strong><br />
vi é rappresentata da 440,000, l'esportazione non<br />
vi é che <strong>di</strong> 110,000, ossia semplicemente il quarto dell'importazione;<br />
ed inferiormente a <strong>Torino</strong> ve<strong>di</strong>amo <strong>di</strong>scendere<br />
la valle del Po 150,000 tonnellate, mentre<br />
sole 100,000 la rimontano, ossia i due terzi, cosicché<br />
le 1000 tonnellate giornaliere supposte rappresentare<br />
il movimento totale fra <strong>Torino</strong> ed il Me<strong>di</strong>terraneo<br />
sulla nuova linea <strong>di</strong> navigazione possono considerarsi<br />
come sud<strong>di</strong>visibili in 660 importate verso <strong>Torino</strong>, alle<br />
quali sono da aggiungersi le 550 <strong>di</strong> maggior importazione<br />
nel carbon fossile e le 25 per maggior trasporto<br />
<strong>di</strong> sale, e sole 340 esportate, risultando così<br />
una <strong>di</strong>fferenza giornaliera <strong>di</strong> 895 ; e le 700 supposte<br />
rappresentare il movimento totale inferiormente a <strong>Torino</strong><br />
possono pure ritenersi come <strong>di</strong>visibili in 420 che<br />
da questa città <strong>di</strong>scendono la valle del Po, alle quali<br />
sono da aggiungersi le 300 <strong>di</strong> maggior trasporto nel<br />
carbon fossile, ed in sole 280 che la rimontano, la<br />
<strong>di</strong>fferenza rimanendo <strong>di</strong> 440.<br />
Perchè il commercio <strong>di</strong> navigazione sul nuovo canale<br />
potesse riuscire proficuo il più possibile, bisognerebbe<br />
che potessero scomparire queste <strong>di</strong>fferenze, e che<br />
in ogni senso l'importazione fosse uguale all'esporta-<br />
— 37 —<br />
zione. Tale risultato che procurerebbe ezian<strong>di</strong>o al porto<br />
<strong>di</strong> Genova un gran<strong>di</strong>ssimo vantaggio, e che non potrà<br />
forse mai ottenersi colle sole ferrovie, <strong>di</strong>viene invece<br />
facile col Canale <strong>di</strong> Navigazione, non solo in causa<br />
delle industrie che sorgeranno lungo <strong>di</strong> esso, e dei<br />
notevoli progressi che per i nuovi Canali d'irrigazione<br />
già in costruzione, si verificheranno nell' agricoltura,<br />
ma anche per il fatto che viene in tal modo a stabilirsi<br />
un mezzo economico <strong>di</strong> trasporto per le sostanze<br />
che possono già fin d'ora servire <strong>di</strong> oggetto <strong>di</strong> esportazione<br />
dall'Alta Italia. Tali sostanze, capaci <strong>di</strong> compensare<br />
le importazioni, se non in valore, almeno in<br />
peso, sono specialmente i marmi e le pietre <strong>di</strong>verse,<br />
cioè materie pesanti che richiedono trasporti economici,<br />
ed i prodotti del suolo.<br />
Colla sola esecuzione del Canale Cavour irrigandosi<br />
120,000 ettari attualmente asciutti, la maggior produzione<br />
<strong>di</strong> questi deve riuscire <strong>di</strong> circa 24 milioni <strong>di</strong><br />
lire; questa maggior produzione può essere ragguagliata<br />
a 100,000 tonnellate annue <strong>di</strong> riso e granaglie, le quali<br />
sicuramente saranno in gran parte esportate, e supponendo<br />
che solo il terzo <strong>di</strong> queste rimonti il Po da<br />
Casale verso <strong>Torino</strong> per continuare verso il Me<strong>di</strong>teraneo,<br />
sarà sempre una maggior esportazione <strong>di</strong> 33,000<br />
tonnellate annue, ossia circa 90 al giorno, da aggiungersi<br />
a quelle già calcolate.<br />
Fra le pietre <strong>di</strong>verse, una delle più importanti é la<br />
calcare, e precisamente sulle sponde del Po trovasi<br />
quella delle colline <strong>di</strong> Casale, la quale produce eccellentissima<br />
calce idraulica, che malgrado i costosi trasporti<br />
è già impiegata fin d'ora in lavori ben lontani
— 38 —<br />
dal luogo <strong>di</strong> sua produzione, come per esempio nella<br />
galleria delle Alpi; e se potrà esportarsi economicamente<br />
sul litorale del Me<strong>di</strong>terraneo, dove non trovansi<br />
che calci grasse, troverà un gran<strong>di</strong>ssimo smercio, e<br />
se solamente fossero stabiliti in Albenga cinque forni<br />
or<strong>di</strong>narii per la fabbricazione della calce idraulica con<br />
questa pietra calcare, ciò basterebbe per stabilire sul<br />
Canale <strong>di</strong> Navigazione un movimento giornaliero <strong>di</strong><br />
50 tonnellate <strong>di</strong> detta materia.<br />
Oltre a detta pietra calcare molte cave trovansi nelle<br />
Alpi che possono somministrare in gran copia i materiali<br />
più soli<strong>di</strong> e più preziosi; basterà solo il citare le<br />
cave <strong>di</strong> granito bianco del Monte Orfano presso Pallanza,<br />
quelle <strong>di</strong> granito rosso <strong>di</strong> Baveno, e la cava <strong>di</strong><br />
Azo sul lago d'Orta in esercizio solo da poco tempo,<br />
e dalla quale si estrae un bellissimo granito bianco<br />
molto impiegato attualmente in <strong>Torino</strong>, specialmente<br />
per il compimento del palazzo Carignano.<br />
I prodotti <strong>di</strong> queste cave se potranno avere un trasporto<br />
economico sino al mare Me<strong>di</strong>terraneo, potranno<br />
per la superiore loro bontà essere talmente richiesti da<br />
produrre essi soli sul Canale <strong>di</strong> Navigazione un movimento<br />
<strong>di</strong> considerazione.<br />
I marmi <strong>di</strong> cui si fa <strong>di</strong>screto consumo all'occidente<br />
d'Europa e nell' America del Nord potrebbero pure<br />
essere una sorgente non piccola <strong>di</strong> commercio, perché<br />
senza tener conto delle numerose qualità esistenti in<br />
varii siti della valle del Po, e cercando solo quelle<br />
che più sarebbero vicine alla linea <strong>di</strong> navigazione, trovansi<br />
il Verde <strong>di</strong> Susa, i Bar<strong>di</strong>gli <strong>di</strong> Val<strong>di</strong>eri, il Bianco<br />
<strong>di</strong> Pinerolo, il Nero ed il Giallo <strong>di</strong> Ormea ed il Per-<br />
— 39 —<br />
sichino <strong>di</strong> Garessio. Tutti questi marmi ed altri ancora<br />
possono <strong>di</strong>venire, per mezzo del Canale, feconda sorgente<br />
<strong>di</strong> traffico.<br />
È inutile ricercare adesso in quale quantità i graniti<br />
ed i marmi ora specificati potranno contribuire nel<br />
movimento generale, ma tenuto conto della natura<br />
pesante <strong>di</strong> tali sostanze, e riflettendo come molte altre<br />
<strong>di</strong> minor entità, ed alle quali é impossibile ora tener<br />
<strong>di</strong>etro, s'aggiungeranno a questo movimento, non é<br />
troppo il supporre che fin dai primi anni ne derivi un<br />
aumento <strong>di</strong> 30.000 tonnellate annue, ossia <strong>di</strong> circa 80<br />
al giorno.<br />
E se per il Canale saranno aperte, o chiamate a vita<br />
più attiva, numerose cave e miniere dei nostri monti,<br />
creando così una continua sorgente <strong>di</strong> lavoro, saranno<br />
migliorate le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> quelle popolazioni, e <strong>di</strong>minuite<br />
le cause che ogni anno le portano ad emigrare<br />
in paese straniero.<br />
Recapitolando ora i varii trasporti giornalieri sinora<br />
esaminati ne risulta:<br />
1° — Per il tronco tra il Me<strong>di</strong>terraneo e <strong>Torino</strong>.<br />
Importazione Esportazione<br />
Contingente del movimento or<strong>di</strong>nario attuale . Tonn. 660 Tonn. 340<br />
Id. per maggior commercio <strong>di</strong> carbon fossile » 550 » —<br />
Id. per maggior commercio <strong>di</strong> sale comune » 25 » —<br />
Id. per maggiori prodotti agricoli dopo l'esecuzione<br />
del Canale Cavour . . . . » — » 90<br />
Id. per maggior commercio <strong>di</strong> calce <strong>di</strong> Casale » — » 50<br />
Id. per maggior commercio <strong>di</strong> graniti e marmi » — » 80<br />
TOTALE Importazioni 1,235 Esportazioni 560<br />
Importazioni 1,235<br />
TOTALE GENERALE Tonnell. 1,795
— 40 —<br />
2° — Per il tronco inferiore a <strong>Torino</strong>.<br />
Importazione Esportazione<br />
Contingente del movimento or<strong>di</strong>nario attuale . Tonn. 280 Tonn. 420<br />
Id. per maggior commercio <strong>di</strong> carbon fossile » — » 300<br />
Id. per maggiori prodotti agricoli dopo l'esecuzione<br />
del Canale Cavour . . . . » 90 » —<br />
Id. per maggior commercio <strong>di</strong> calce <strong>di</strong> Casale » 50 » —<br />
TOTALE Importazioni 420 Esportazioni 720<br />
Importazioni 420<br />
TOTALE GENERALE Tonnell. 1,140<br />
cosicché, mentre il movimento totale sul canale é portato<br />
a 1795 tonnellate al giorno per il tronco superiore<br />
a <strong>Torino</strong>, ed a 1140 per il tronco inferiore, le <strong>di</strong>fferenze<br />
tra le importazioni e le esportazioni sono ridotte<br />
a 675 per il primo ed a 300 per il secondo, finché<br />
il successivo sviluppo dell'attività commerciale adoperata<br />
con intelligenza venga poco a poco a farle sparire.<br />
VI.<br />
Venezia e Trieste potranno spe<strong>di</strong>re per questa via<br />
economica, breve e sicura, le loro merci a Genova e<br />
Marsiglia, e così pure queste città effettuare colle prime<br />
i loro scambi.<br />
Il movimento annuo tra i porti veneti ed il porto<br />
<strong>di</strong> Marsiglia è in me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 60,000 tonnellate che consistono<br />
principalmente in legnami <strong>di</strong>versi, pelli, canapa<br />
e tabacchi spe<strong>di</strong>ti dall'Adriatico verso la Francia, ed<br />
— 41 —<br />
in coloniali e macchine che da Marsiglia sono <strong>di</strong>rette<br />
nell'Impero Austriaco. Ora se si considera che la <strong>di</strong>stanza<br />
marittima tra Marsiglia e Trieste è <strong>di</strong> 2550 chilometri,<br />
mentre questa <strong>di</strong>stanza sarebbe solo <strong>di</strong> 1000<br />
chilometri seguendo la linea interna <strong>di</strong> navigazione,<br />
oltre che quest'ultima è perfettamente sicura, non presentando<br />
alcuno degli inconvenienti ed accidentalità<br />
dei lunghi viaggi <strong>di</strong> mare, si può ritenere come certo<br />
che se non tutto, almeno gran parte <strong>di</strong> questo movimento<br />
si <strong>di</strong>rigerà sulla linea interna <strong>di</strong> navigazione,<br />
ed anzi, trovando così più facile e <strong>di</strong>retta la via colle<br />
probabilità <strong>di</strong> traffici interme<strong>di</strong>arii, questo movimento<br />
tra l'Austria e la Francia non potrà che prendere<br />
sempre maggior sviluppo, e non sarà troppo il supporre<br />
fin d'ora che esso possa giungere tosto ad 80,000<br />
tonnellate annue, e così a più <strong>di</strong> 200 al giorno. Questo<br />
movimento che percorrerebbe l'intera linea <strong>di</strong> navigazione,<br />
aggiunto a quello già calcolato più sopra, porterebbe<br />
a 1995 tonnellate il movimento giornaliero tra<br />
<strong>Torino</strong> ed il Me<strong>di</strong>terraneo, ed a 1340 quello da <strong>Torino</strong><br />
verso l'Adriatico.<br />
Ma oltre i traffici sinora considerati altri interessantissimi<br />
potrebbero ancora stabilirsi per questa via <strong>di</strong><br />
navigazione.<br />
Trieste importa dalle Americhe per 45 milioni circa<br />
<strong>di</strong> derrate <strong>di</strong>verse, esportandone solamente per un valore<br />
<strong>di</strong> 5 milioni. Ora se si considera che da Gibilterra<br />
al golfo <strong>di</strong> Genova la <strong>di</strong>stanza é <strong>di</strong> 1800 chilometri,<br />
mentre per andare a Trieste questa <strong>di</strong>stanza é<br />
<strong>di</strong> 3500 chilometri, é probabile che una parte delle<br />
importazioni dell'America invece <strong>di</strong> andare <strong>di</strong>retta-
— 42 —<br />
mente a Trieste e percorrere questi 3500 chilometri<br />
senza trovarvi corrispondenti articoli <strong>di</strong> esportazione,<br />
si <strong>di</strong>rigerà verso il golfo <strong>di</strong> Genova, da dove le derrate<br />
importate potranno, me<strong>di</strong>ante il Canale <strong>di</strong> Navigazione,<br />
essere <strong>di</strong>rette economicamente verso Trieste,<br />
servendo così due mercati <strong>di</strong>versi in un punto solo,<br />
e risparmiando tra l'andata ed il ritorno 1500 chilometri<br />
circa <strong>di</strong> viaggio.<br />
Così pure potrebbe succedere per una parte del commercio<br />
coll'Inghilterra.<br />
Ed in ogni caso, e qualunque sia per essere il vero<br />
risultato definitivo prodotto dall'apertura <strong>di</strong> una tale<br />
linea interna <strong>di</strong> navigazione, rimane però già abbastanza<br />
certo, da quanto fu finora esposto, che potrà prodursi<br />
sopra <strong>di</strong> essa, sin dai primi giorni, un importante movimento,<br />
e che migliorandosi grandemente in questo<br />
modo l'avvenire industriale dell'intera valle del Po,<br />
<strong>Torino</strong> che si troverà in relazione <strong>di</strong>retta coi due mari<br />
Adriatico e Me<strong>di</strong>terraneo, e simultaneamente centro<br />
<strong>di</strong> importanti ferrovie internazionali, potrà realmente<br />
<strong>di</strong>venire città importante per commercio europeo.<br />
PARTE SECONDA<br />
I.<br />
I n presenza dello sviluppo ognor crescente delle ferrovie<br />
potrà forse sembrare una specie <strong>di</strong> anacronismo<br />
l'apertura <strong>di</strong> una linea interna <strong>di</strong> navigazione ; ed infatti<br />
tale cosa potrebbe in alcune circostanze realmente essere,<br />
ed in alcune altre sembrare non conveniente;<br />
massimamente che da persone competenti nell'industria<br />
dei trasporti furono sovente emesse opinioni <strong>di</strong> tal genere<br />
sia per realtà <strong>di</strong> convincimento, sia per interessate<br />
considerazioni.<br />
È indubitato in ogni caso che negli ultimi venti<br />
anni l'attenzione pubblica vivamente preoccupata dell'invenzione<br />
delle ferrovie e del loro sviluppo, fece<br />
minor attenzione alle linee interne <strong>di</strong> navigazione che<br />
pur esistono in varii Stati, non preoccupandosi <strong>di</strong><br />
quello che potevano <strong>di</strong>venire : anzi, scosse le menti<br />
dai pro<strong>di</strong>giosi effetti della locomotiva, si pensò per<br />
qualche tempo che le ferrovie dovevano annientare<br />
ogni altro sistema rivale. Questa opinione potè anche<br />
facilmente introdursi e prendere forte consistenza dal
— 44 —<br />
fatto che, presentandosi le ferrovie come un'invenzione<br />
realmente <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria importanza, ed in un' epoca<br />
in cui le arti meccaniche camminavano a passi giganteschi<br />
nella via del progresso e dei perfezionamenti,<br />
questa nuova industria s'offeriva imme<strong>di</strong>atamente al<br />
pubblico con mezzi <strong>di</strong> gran lunga superiori a quelli<br />
impiegati dalla navigazione interna, la quale sempre<br />
sprovvista degli stessi sistemi già in uso nei secoli<br />
ad<strong>di</strong>etro, si trovò in faccia al nuovo competitore nella<br />
con<strong>di</strong>zione in cui si trovarono pure i velociferi, cioè<br />
con mezzi antiquati, e così perdette i favori della<br />
pubblica opinione, e visse per molti anni vita stentata,<br />
non sapendo se doveva assolutamente rinunziare alla<br />
sua esistenza e cedere il campo alle ferrovie, oppure<br />
tentare <strong>di</strong> consolidare la sua posizione con nuovi<br />
proce<strong>di</strong>menti.<br />
Nel medesimo periodo <strong>di</strong> tempo le ferrovie valendosi<br />
della loro solida costituzione e dei gran<strong>di</strong> capitali<br />
che avevano accumulati, e credendo che con<strong>di</strong>zione<br />
essenziale della loro esistenza dovesse essere il monopolio<br />
dei trasporti, e pertanto la ruina <strong>di</strong> ogni concorrente,<br />
con ogni mezzo, anche meno leale, fecero<br />
alla navigazione tale guerra, che questa ne avrebbe<br />
dovuto esser definitivamente schiacciata se così avesse<br />
dovuto essere la sua sorte.<br />
Tale lotta aveva principalmente luogo in Francia<br />
dove il rapido sviluppo delle ferrovie costrutte da<br />
compagnie potentissime, cariche <strong>di</strong> favori che lo Stato<br />
accordava, si trovò <strong>di</strong> fronte ad una vasta rete navigabile<br />
che prima <strong>di</strong>videva colle strade or<strong>di</strong>narie i trasporti<br />
interni <strong>di</strong> quel paese.<br />
— 45 —<br />
In Inghilterra, quantunque molto estesa ezian<strong>di</strong>o la<br />
rete navigabile interna, tuttavia essendo stabilita in<br />
con<strong>di</strong>zioni alquanto <strong>di</strong>fferenti della rete francese, non<br />
presenta nelle fasi della concorrenza fenomeni così<br />
interessanti; si potrebbe però <strong>di</strong>re che vi sono dei<br />
canali inglesi che offrono ai loro azionisti <strong>di</strong>viden<strong>di</strong><br />
superiori a quelli delle ferrovie, ma l'attività commerciale<br />
in Inghilterra essendo straor<strong>di</strong>naria in confronto<br />
della nostra, alcuni fatti speciali desunti in quel<br />
paese non potrebbero per avventura servire <strong>di</strong> giusta<br />
norma alle nostre considerazioni.<br />
Nel Belgio le ferrovie acquistarono in breve tempo<br />
gran<strong>di</strong>ssimo sviluppo, ed ivi pure si trovarono in presenza<br />
d'una importante rete navigabile; ma in quel<br />
paese essendo entrambe le vie <strong>di</strong> trasporto nelle mani<br />
del Governo non si potè sviluppare sulle medesime<br />
una vera concorrenza; e tutte due placidamente continuarono<br />
e continuano a lavorare, ciascuna per le merci<br />
che maggiormente loro convengono; e da questo<br />
stato <strong>di</strong> cose che non impedì le ferrovie <strong>di</strong> stabilirsi,<br />
e che mantenne nello stesso tempo attiva la navigazione,<br />
derivò una straor<strong>di</strong>naria como<strong>di</strong>tà per i trasporti,<br />
che influì grandemente ad accrescere le industrie e la<br />
ricchezza pubblica <strong>di</strong> quel paese in quella proporzione<br />
che tutti sanno; e mentre ogni anno vi aumenta la<br />
lunghezza delle ferrovie, si scavano pure nuovi canali<br />
per sod<strong>di</strong>sfare ai crescenti bisogni del commercio.<br />
In molti altri paesi pure sono attivi i trasporti col<br />
mezzo della navigazione, ma in generale vi si trova<br />
quasi dappertutto qualche carattere speciale per cui non<br />
sarebbe forse possibile un giusto confronto colle con-
— 46 —<br />
<strong>di</strong>zioni nostre, per cui conviene limitarsi ad esaminare<br />
le peripezie della navigazione interna della Francia,<br />
come quella che può fornire più interessanti ragguagli,<br />
per dedurne quelle conseguenze che potranno valere<br />
a <strong>di</strong>struggere la falsa opinione secondo la quale le<br />
ferrovie dovrebbero assorbire ogni altro mezzo <strong>di</strong><br />
trasporto, applicando tali conseguenze al caso nostro<br />
speciale, con quelle mo<strong>di</strong>ficazioni che fossero richieste<br />
dalla <strong>di</strong>versità dei luoghi.<br />
È bensì vero che una linea come quella che ci<br />
occupa, la quale per la sua maggior lunghezza si vale<br />
dello stesso fiume Po, stabilisce una comunicazione<br />
<strong>di</strong>retta tra il golfo <strong>di</strong> Venezia e quello <strong>di</strong> Genova,<br />
passa lungo la più popolosa regione italiana ed è <strong>di</strong>rettamente<br />
congiunta ad un'estesissima rete navigabile<br />
già esistente per varii fiumi, canali e laghi che tutti<br />
si troverebbero così in relazione <strong>di</strong>retta coi due mari,<br />
una tal linea, <strong>di</strong>ciamo, può fieramente imporsi senza<br />
che sia necessario ricorrere ad argomentazioni <strong>di</strong> sorta<br />
per <strong>di</strong>mostrarne la convenienza economica anche in<br />
faccia alle ferrovie; tuttavia come non possono mancare<br />
interessate opposizioni armate <strong>di</strong> speciose ragioni,<br />
così può essere conveniente se non <strong>di</strong> prevedere tutte<br />
le obbiezioni, il che sarebbe forse impossibile, solo<br />
coi fatti già verificatesi od in procinto <strong>di</strong> verificarsi,<br />
<strong>di</strong>mostrare che le linee <strong>di</strong> navigazione anche in presenza<br />
delle ferrovie, sono una preziosa frazione della<br />
pubblica ricchezza, e degne <strong>di</strong> ogni seria considerazione,<br />
e che in molti casi speciali oltre al conservare<br />
e perfezionare le linee navigabili già esistenti, conviene<br />
pure crearne delle nuove.<br />
— 47 —<br />
II.<br />
Verso l'anno 1855 celebri ingegneri ed amministratori<br />
intelligenti, sorpresi essi stessi dallo immenso sviluppo<br />
che prendevano in Francia le ferrovie ed il loro<br />
traffico, sentenziarono in buona fede che sarebbe stato<br />
d'allora in poi una vera follìa lo intraprendere la costruzione<br />
<strong>di</strong> nuove linee <strong>di</strong> navigazione; ed agitandosi<br />
precisamente allora la questione <strong>di</strong> sapere se per una<br />
linea destinata a trasportare essenzialmente del carbon<br />
fossile da Saarbruck verso l'Alsazia conveniva eseguire<br />
una ferrovia od un canale, fu detto essere più conveniente<br />
la ferrovia; tuttavia, in compenso probabilmente<br />
dei servizii che le linee <strong>di</strong> navigazione esistenti<br />
avevano sino allora reso al commercio, si volle generosamente<br />
essere d'avviso che malgrado lo sviluppo<br />
delle ferrovie, non fosse però ancora il caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>struggere<br />
i canali.<br />
Ma se non si <strong>di</strong>strussero i canali, ogni mezzo fu<br />
trovato buono per tentare <strong>di</strong> <strong>di</strong>struggere i barcaiuoli;<br />
le più ingegnose combinazioni furono inventate per<br />
tal fine dalle ferrovie, tariffe speciali d'ogni genere,<br />
tariffe <strong>di</strong>fferenziali che colpivano solo le merci su cui<br />
fondavasi principalmente la navigazione, ed applicate a<br />
queste merci solo dove era da temersi la concorrenza<br />
<strong>di</strong> essa, mentre si lasciavano sussistere le tariffe generali<br />
dove le ferrovie nulla avevano a temere, tariffe<br />
generali concepite in modo da obbligare gli spe<strong>di</strong>tori a<br />
sollecitare tariffe d'abbonamento, per ottenere l'appli-
— 48 —<br />
cazione delle quali gli spe<strong>di</strong>tori erano obbligati a vincolarsi<br />
assolutamente colle ferrovie, impegnandosi a<br />
nulla spe<strong>di</strong>re per mezzo dei canali.<br />
Così le compagnie <strong>di</strong> ferrovie valendosi della loro<br />
immensa potenza poterono esercitare un'azione sicura<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione sulla navigazione che trovavasi priva <strong>di</strong><br />
forte organizzazione e <strong>di</strong> mezzi proporzionati per<br />
resistere a tale guerra.<br />
Il Governo, che per le <strong>di</strong>sparate opinioni era dubbioso<br />
sull'esito delle influenze che dovevano esercitare<br />
reciprocamente fra <strong>di</strong> loro le ferrovie ed i canali, rimase<br />
spettatore della lotta, accordando provvisoriamente<br />
alle ferrovie la facoltà <strong>di</strong> mettere in vigore<br />
tutte quelle tariffe <strong>di</strong> genere <strong>di</strong>verso che credevano<br />
più convenienti al loro interesse, per decidere in seguito<br />
secondo i risultati quale era la miglior via a seguirsi<br />
per provvedere all'interesse generale.<br />
Questi risultati non potevano essere sod<strong>di</strong>sfacenti;<br />
<strong>di</strong>struggere con mezzi violenti una parte della ricchezza<br />
pubblica per favorire un monopolio era un atto<br />
che non poteva perpetrarsi, ed il solo principio <strong>di</strong> un<br />
tale atto bastò a far sorgere tanti reclami ed a <strong>di</strong>mostrare<br />
che si procedeva per una falsa via, che quasi<br />
unanimi i Consigli generali e le Camere <strong>di</strong> commercio<br />
fecero voti perché per nuove <strong>di</strong>sposizioni legislative<br />
potesse la navigazione essere in grado <strong>di</strong> continuare<br />
la sua esistenza.<br />
A tali voti emessi con valide ragioni l'Imperatore<br />
Napoleone, che é sicuramente uno fra gli uomini<br />
più intelligenti che abbia la Francia, personalmente<br />
rispose: « voler che i canali funzionassero simulta-<br />
— 49 —<br />
« neamente alle ferrovie, e con esse concorressero alla<br />
« prosperità del paese », or<strong>di</strong>nò in conseguenza che<br />
fossero fatti gli stu<strong>di</strong>i necessari per assicurare un tale<br />
risultato.<br />
Il primo frutto <strong>di</strong> tali stu<strong>di</strong>i fu l'abolizione al<br />
I° aprile 1860 delle tariffe <strong>di</strong> abbonamento che vincolavano<br />
gli spe<strong>di</strong>tori, rendendo così ai medesimi la<br />
loro piena libertà, ed ai canali la possibilità <strong>di</strong> riprendere<br />
una parte dei trasporti che loro erano stati violentemente<br />
rapiti, aprendo così una libera concorrenza,<br />
e simultaneamente si or<strong>di</strong>nò la formazione dei relativi<br />
progetti e la esecuzione <strong>di</strong> tutte quelle opere che potevano<br />
essere necessarie a migliorare le con<strong>di</strong>zioni<br />
della navigazione sia nei fiumi come nei canali, e ad<br />
estenderla dove ciò fosse stato conveniente, principalmente<br />
in quelle parti che potevano essere richieste<br />
dall'utilità <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare tra <strong>di</strong> loro le varie <strong>di</strong>ramazioni<br />
della rete navigabile ; e si fece pure formale<br />
invito alla navigazione <strong>di</strong> voler migliorare i suoi proce<strong>di</strong>menti<br />
portandoli all'altezza dei tempi, mo<strong>di</strong>ficare<br />
le sue antiche abitu<strong>di</strong>ni, che non erano più conformi<br />
agli attuali bisogni del commercio, e sviluppare in<br />
fine tutti gli elementi <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> cui poteva essere<br />
capace.<br />
III.<br />
Dai documenti statistici che con somma cura sono<br />
raccolti dall'Amministrazione Francese, rilevasi il seguente<br />
interessantissimo quadro che in<strong>di</strong>ca in cifre<br />
4 — G. CAPUCCIO.
— 50 —<br />
rotonde il movimento complessivo annuo della Francia<br />
in tonnellate-chilometri, tanto sulle strade or<strong>di</strong>narie<br />
come sulle linee navigabili e le ferrovie.<br />
ANNI<br />
1850 1853 1855 1856 1857<br />
MILIONI DI TONNELLATE<br />
Strade or<strong>di</strong>narie . . 1,570 1,580 1,580 1,590 1,600<br />
Linee navigabili . . 1,722 2,164 2,177 2,302 2,166<br />
Ferrovie . . . 353 889 1,578 1,851 2,189<br />
TOTALE . 3,645 4,663 5,335 5,743 5,955<br />
Non furono ancora pubblicati i risultamenti analoghi<br />
degli anni successivi; tuttavia da quanto risulta<br />
dal precedente quadro si possono dedurre importantissime<br />
conseguenze.<br />
In primo luogo si vede che malgrado la costruzione<br />
delle ferrovie, il movimento complessivo sulle<br />
strade or<strong>di</strong>narie non <strong>di</strong>minuì, anzi fece un piccolo<br />
aumento.<br />
Quantunque il periodo <strong>di</strong> tempo considerato sia<br />
precisamente quello in cui le linee navigabili ebbero<br />
a soffrire dalle ferrovie maggior concorrenza, tuttavia<br />
il loro movimento generale non solo non <strong>di</strong>minuì,<br />
ma crebbe anche considerevolmente, portandosi da<br />
1,722 milioni <strong>di</strong> tonnellate-chilometri a 2,166 milioni,<br />
e quest'ultima cifra che uguaglia alla medesima data<br />
il movimento generale delle ferrovie, sarebbe anche<br />
riuscita superiore se l'anno 1857 non fosse stato segnalato<br />
da una grande siccità.<br />
— 51 —<br />
Il movimento delle ferrovie fece tale incremento<br />
che da 353 milioni arrivò a 2,189 milioni <strong>di</strong> tonnellate.<br />
Infine il movimento generale complessivo della Francia<br />
da 3,645 milioni salì a 5,955 milioni <strong>di</strong> tonnellate.<br />
Cosicché le ferrovie non assorbirono gli altri mezzi<br />
<strong>di</strong> trasporto, ma il loro sviluppo aumentò l'attività<br />
commerciale, e questo aumento <strong>di</strong> attività fu tale che<br />
ne profittarono anche le strade or<strong>di</strong>narie e principalmente<br />
i canali.<br />
Questo aumento <strong>di</strong> attività segna una progressione<br />
costante, ed é indubitato che perfezionando i mezzi<br />
<strong>di</strong> trasporto sui canali, questi dovranno ancora maggiormente<br />
fruire in avvenire del progressivo miglioramento<br />
commerciale, e contribuire essi stessi a questo<br />
miglioramento.<br />
Ed infatti quantunque manchino ancor le cifre precise<br />
del movimento dei trasporti effettuati in Francia<br />
negli ultimi sette anni, tuttavia si sa che tali trasporti<br />
continuarono ad aumentare considerevolmente, e chi<br />
ha gli occhi per vedere deve accorgersi che vi sono<br />
spinti con grande attività i lavori <strong>di</strong> miglioramento e<br />
<strong>di</strong> ampliazione della rete navigabile ; si sta completando<br />
la grande linea <strong>di</strong> navigazione da Parigi a Strasburgo,<br />
la quale é già la terza linea <strong>di</strong> navigazione<br />
artificiale che sia condotta a Parigi, senza parlare<br />
della Senna sulla quale si fanno pure importanti migliorìe,<br />
e malgrado le numerose ferrovie che vi fanno<br />
capo, ciò non basta per quella capitale poiché si pensa<br />
ancora ad aprire una quarta linea <strong>di</strong> navigazione artificiale<br />
che da questa città conduca allo stretto della<br />
Manica per la via più breve onde evitare il lungo
— 52 —<br />
percorso <strong>di</strong> quel fiume. In molte altre località della<br />
Francia sono intrapresi lavori dello stesso genere,<br />
molti canali o fiumi vi sono migliorati, e specialmente<br />
fra questi il Rodano che dal Me<strong>di</strong>terraneo penetra sin<br />
nel centro dell'Impero, e la Garonna che fa parte della<br />
importante linea <strong>di</strong> navigazione interna tra l'Oceano<br />
ed il Me<strong>di</strong>terraneo per mezzo del celebre canale <strong>di</strong><br />
Linguadoca.<br />
Finalmente mo<strong>di</strong>ficandosi successivamente le idee,<br />
gli industriali stessi dell'Abazia offrirono al Governo<br />
un'anticipazione <strong>di</strong> 12 milioni per affrettare l'esecuzione<br />
del canale <strong>di</strong> Saarbruck al quale nel 1855 era<br />
stata preferta la ferrovia, essendosi riconosciuto che<br />
questo era il miglior mezzo per ridurre il più possibile<br />
le spese dei trasporti.<br />
Tali fatti se non hanno per noi una grande importanza<br />
sono però sufficienti per <strong>di</strong>mostrare che ciò che<br />
nel 1855 era battezzato <strong>di</strong> follìa é ora riconosciuto<br />
come cosa <strong>di</strong> prima necessità, e che male comprendeva<br />
gl' interessi dell' industria e dell' agricoltura chi<br />
calvolava <strong>di</strong> rendere le ferrovie padrone assolute dei<br />
trasporti (I).<br />
(I) Erano già scritte le precedenti pagine quando, per l'apertura della<br />
Sessione legislativa in Francia nel giorno 15 febbraio 1865, essendosi da<br />
quel Governo presentata la Esposizione della situazione dell' Impero, abbiamo<br />
avuto la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> vedere in quell'importante documento luminosamente<br />
confermate le considerazioni e conclusioni da noi svolte sull' utilità<br />
dei canali in presenza delle ferrovie; cre<strong>di</strong>amo perciò conveniente <strong>di</strong> qui<br />
riprodurre nel loro testo originale quelle parti <strong>di</strong> esso che più specialmente<br />
hanno rapporto con tale questione:<br />
« Le Gouvernement poursuit avec persévérance le développement et le<br />
perfectionnement de nos voies navigables<br />
— 53 —<br />
E tali conclusioni si verificano in ogni parte d'Europa.<br />
L'Olanda che prima delle ferrovie faceva sul Reno<br />
colla Germania un annuo commercio <strong>di</strong> circa 50 mila<br />
tonnellate, oggi, malgrado le sue ferrovie, quelle del<br />
Belgio e le Tedesche, vede salire tal commercio sul<br />
Reno a 18 milioni <strong>di</strong> tonnellate all'anno.<br />
« L'expérience démontre que les voies d'eau peuvent seules procurer,<br />
pour le transport des marchan<strong>di</strong>ses encombrantes et de peu de valeur, le<br />
bon marché, qui est la première con<strong>di</strong>ction du succès dans la lutte ouverte<br />
avec l'industrie étrangère. Sans doute les chemins de fer rendent, sous<br />
ce rapport, de très-grands services, mais si, sur certaines lignes et pour<br />
certaines marchan<strong>di</strong>ses, ils offrent au commerce des prix extrèmement<br />
réduits et comparables à ceux de la voie d'eau, on peut affirmer que ce<br />
résultat est dù à la concurrence des lignes navigables, de telle sorte que<br />
ces dernières procurent au commerce un double avantage, et par les bas<br />
prix qu'elles lui offrent et par ceux qu'elles lui assurent in<strong>di</strong>rectement sur<br />
les chemins de fer concurrents.<br />
« Le Gouvernement a toujours pensé et proclamé que les voies d'eau,<br />
comme les voies de fer, étaient in<strong>di</strong>spensables à la prospérité du pays, et<br />
que la concurrence de ces deux modes de communication était la véritable<br />
solution de la question des transports à bon marché, c'est-à-<strong>di</strong>re de la<br />
question vitale du commerce et de l'industrie. Tous ses actes ont été conformes<br />
à cette pensée. Ainsi, bien loin de réserver toutes ses sympathies,<br />
toutes ses faveurs pour l'industrie des chemins de fer, il n'a jamais montré<br />
plus de sollicitude, déployé plus d'efforts pour l'amélioration des voies<br />
navigables, que depuis l'époque où ler chemins de fer ont commencé<br />
à prendre une piace importante dans le système des Communications<br />
intérieures.<br />
« C'est en 1846, après l'ouverture des chemins de fer de Paris à Orléans,<br />
à Tours, à Rouen, à Lille, à Valenciennes, que sont autorisés les<br />
travaux de perfectionnement de nos principales rivières, la Seine, l'Yonne,<br />
le Rhòne.<br />
« En 1849, ausitòt après l'expiration de la concession du canai Saint-<br />
Quentin, et alors que le chemin de fer du Nord était ouvert depuis plusieurs<br />
années, l'Administration entreprend résolùment et méne promptement<br />
à fin les travaux nécessaires pour assurer à la batellerie un tirant<br />
d'eau de deux mètres sur toute la ligne navigable de Mons à Paris. Cette<br />
amélioration a été, pour le commerce de Paris avec le Nord de la France
— 54 —<br />
In Austria la compagnia <strong>di</strong> navigazione sul Danubio<br />
e suoi affluenti aumenta ogni anno il suo materiale<br />
malgrado le ferrovie, ed ora possiede più <strong>di</strong> 6000 battelli;<br />
ed in questi ultimi anni il Governo Austriaco<br />
ha pure autorizzata la formazione d'un'altra Società<br />
per aprire un canale <strong>di</strong> navigazione tra il Danubio ed<br />
il mar Baltico.<br />
et la Belgique, un bienfait immense, et lui a procure une economie<br />
annuelle qui se compte par millions.<br />
« Le canal de la Marne au Rhin est livré à la navigation en 1853,<br />
alors que le chemin de fer de Paris à Strasbourg avait été ouvert l'année<br />
precèdente. On terminait, en 1855, le canal latéral à la Garonne de<br />
Toulouse à Castets, et en 1859 le canal de l'Aisne à la Marne, qui ouvre<br />
le bassin métallurgique de la haute Marne aux houilles du Nord et de la<br />
Belgique.<br />
« Sans mentionner ici les nombreux travaux d'amélioration exécutés,<br />
soit sur les ancien canaux, soit sur les rivières navigables, et pour ne citer<br />
que les faits les plus saillants, nous rappellerons que le Gouvernement a<br />
entrepris, en 1860, à l'aide des ressources restées <strong>di</strong>sponibles sur l'emprunt<br />
de la guerre de Crimée, les ouvrages qui doivent exercer l'influence la<br />
plus decisive sur le développement de la navigation intérieure et ouvrir de<br />
nouvelles voies au transit, si intimement lié à la prospérité de nostre marine.<br />
Nous voulons parler de la canalisation de la haute Seine entre Paris<br />
et Montereau, de l'Yonne, entre Montereau et Laroche, et de la Marne<br />
entre Paris et Dizy. Les deux premières de ces rivières, dotées d'un tirant<br />
d'eau constant, s'unissent par le canai de Bourgogne avec la Sâone et le<br />
Rhòne, et forment ainsi une ligne de navigation continue entre la Me<strong>di</strong>terranee,<br />
Lyon et Paris, ligne qui se continue par la basse Seine et l'Oise<br />
jusqu'aux ports de la Manche et de la mer du Nord. La Marne se relie a<br />
Dizy avec le canal latéral à la Marne jusqu'à Vitry-le-Francois, puis au<br />
canal de la Marne au Rhin, et forme ainsi une voie de navigation régulière<br />
entre le Havre, Paris et Strasbourg.<br />
« Ces travaux ont été continués, en 1864, avec toute l'activité que comportaient<br />
les cré<strong>di</strong>ts <strong>di</strong>sponibles. La canalisation de la haute Seine peut<br />
être considérée cornine terminée, ; mais cette amélioration ne produira de<br />
résultat définitif qu'après l'achèvement des travaux de perfectionnement de<br />
l'Yonne, lesquels ne pourront être terminés qu'après deux nouvelles campagnes.<br />
La canalisation de la Marne, bien que poussée avec activité, ne<br />
pourra non plus être achevée avant la fin de l'année 1866.<br />
— 55 —<br />
In Prussia fu fatta domanda per un canale <strong>di</strong>retto<br />
da Berlino a Stettino, e per un altro canale che dal<br />
Reno conduca alla Weser ed all'Elba; e nella Danimarca<br />
deve pure aprirsi un canale che dal mare del<br />
Nord conduca <strong>di</strong>rettamente nel Baltico. Insomma dappertutto<br />
dove si vuole realmente il progresso del<br />
commercio, dell'industria e dell'agricoltura, si fanno<br />
« Parmi les rivières qui, en 1864, ont été plus particulièrement l'objet<br />
de la sollicitude du Gouvernement, nous devons encore citer la basse<br />
Seine entre Paris et Rouen, sur laquelle on a exécuté un nouveau barrage<br />
éclusé qui amèliore l'un des passages les plus <strong>di</strong>fficiles du fleuve; la Seine<br />
maritime, où l'on a continué les travaux d'en<strong>di</strong>guement entre La Roque et<br />
Berville; le Rhóne, où les passages les plus redoutés de la batellerie <strong>di</strong>sparaissent<br />
successivement au moyen d'un système heureusement combiné<br />
de <strong>di</strong>gues submersibles; la Garonne maritime, où les travaux d'amélioration<br />
entrepris par l'Administration, après avoir soulevé de vives objections, ont,<br />
en définitive, conquis tous les souffrages par un succès complet; enfin le<br />
Rhóne maritime, ou plutòt le canal Saint-Louis, qui doit substituer un chenal<br />
toujours accessible et d'un parcours facile aux embouchures souvent dangereuses<br />
du fleuve.<br />
« Parmi ces nouveaux canaux actuellement en voie de construction, le<br />
plus important est celui de la Sarre, exécuté de concert avec le Gouvernement<br />
prussien, pour ouvrir un nouveau débouché aux houilles de Sarrebruck,<br />
et les transporter a bas prix, par l'intermé<strong>di</strong>are des canaux de la<br />
Marne au Rhin et du Rhòne au Rhin jusqu'aux êtablissements industriels<br />
de l'Alsace. Un embranchement qui rattache Colmar à ce dernier canal a<br />
été récemment ouvert à la navigation.<br />
« Quant au canai même des houillères, il a été poursuivi avec activité<br />
en 1864, à l'aide des avances faites par les industriels de l'Alsace, et tout<br />
fait espérer qu'il pourra être terminé dans le cours de l'année 1866.<br />
« Un autre canal entrepris dans un but analogue, entre Vitry et Saint-<br />
Dizier, doit mettre le bassin de la haute Marne en communication d'une<br />
part avec les houillères de la Sarre, de l'autre avec les houillères du Nord<br />
et de la Belgique. L'Administration apprécie toute l'importance de ce<br />
travaii, qu'elle poursuit activement, et de son côté l'industrie métallurgique<br />
de la Haute-Marne a prouvé l'intérêt qu'elle y attache, en offrant d'en hâter<br />
l'achèvement par une avance de fonds.<br />
« Des cré<strong>di</strong>ts ont, en outre, été affectés, dans la dernière campagne, à<br />
la continuation des canaux de la Rochelle à Marans, de Roubaix, de la
— 56 —<br />
stu<strong>di</strong>i e lavori per migliorare ed accrescere la navigazione<br />
interna.<br />
Dal suo lato questa non rimase in<strong>di</strong>fferente al movimento<br />
che si produce intorno ad essa, e valendosi<br />
pure dei progressi fatti dalle scienze ed arti meccaniche,<br />
migliorò le sue operazioni sostituendo prima<br />
<strong>di</strong> tutto alla trazione a forza d'uomini o <strong>di</strong> cavalli il<br />
haute Seine, entre Troyes et les Maisons-Blanches, ainsi qu'à l'amélioration<br />
des anciens canaux et notamment de ceux du Centre, du Rhóne au Rhin,<br />
des Ardennes, de Nantes à Brest, du Blavet.<br />
« Le perfectionnement des rivières et des canaux constitue incontestablement<br />
l'encouragement le plus efficace que le Gouvernement puisse<br />
offrir à la navigation intérieure. Cependant il est un autre avantage auquel<br />
le commerce attache un grand prix, bien qu'il ne puisse exercer sur les<br />
frais du transport une influence aussi marquée que la régularité de la navigation<br />
et l'augmentation du tirant d'eau des voies navigables. Cet avantage<br />
est la réduction des droits de péage perçus au profit de l'Etat.<br />
« Bien que les intérèts du Trésor fussent engagés dans la question, le<br />
Gouvernement n'a pas reculé devant un nouveau sacrifice, et depuis plusieurs<br />
années tous ses actes tendent à l'abaissement progressif des tarifs<br />
de navigation.<br />
« Sous l'action de ces tarifs réduits, la concurrence de la batellerie et<br />
des chemins de fer s'est maintenue. On en trouve la preuve dans l'accroissement<br />
du tonnage des voie navigables. Cet accroissement était, en<br />
1860, de 6 % sur 1859, et s'est élevé, en 1863, comparativement à la<br />
même année 1859, à plus de 15 %. Il y a tout lieu de penser que l'année<br />
1864, dont les résultats ne sont pas encore constatés ne sera pas inférieure<br />
à celle qui l'a précédée.<br />
« La concurrence des voies de fer et des voies d'eau n'a donc pas faibli;<br />
sans doute la batellerie a de nouveaux efforts à faire pour maintenir la<br />
situation ; elle a des perfectionnements nombreux à introduire dans ses<br />
moyens d'action ; elle a surtout à étu<strong>di</strong>er les modes économiques de rémorquage.<br />
« Les facilités et les encouragements ne lui feront pas défaut; mais elle<br />
peut seule, par ses efforts soutenus, conserver le rôle important qu'elle a<br />
à remplir dans le développement de la richesse industrielle du pays ».<br />
(Exposé de la Situation de l'Empire).<br />
MONITEUR UNIVERSEL, 19 février 1865.<br />
— 57 —<br />
rimorchio delle barche col mezzo del vapore, e le<br />
barche stesse, mo<strong>di</strong>ficandosi poi, <strong>di</strong>vennero battelli<br />
onerarii a vapore, essendosi finalmente potuto coll'applicazione<br />
dell'elice risolvere il problema della navigazione<br />
a vapore sui canali; e con questo sistema si<br />
riuscì ad ottenere gran<strong>di</strong>ssima economia nei trasporti.<br />
IV.<br />
La valle del Po possiede già fin d'ora una estesa<br />
rete navigabile formata da varii fiumi, laghi o canali<br />
artificiali.<br />
Il Po, l'A<strong>di</strong>ge, il Panaro, la Secchia, il Mincio,<br />
l'Oglio e l'Adda, i navigli <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a e<br />
Venezia, i Laghi Maggiore, <strong>di</strong> Corno, <strong>di</strong> Lugano e <strong>di</strong><br />
Garda, costituiscono questa rete, il cui sviluppo ascende<br />
ad oltre 2000 chilometri, in gran parte congiunti fra<br />
loro, e rappresentano una considerevole ricchezza da<br />
doversi con ogni mezzo utilizzare a beneficio <strong>di</strong> tutti.<br />
Se si eccettuano i laghi sui quali fu già stabilita la<br />
navigazione a vapore, sulle altre linee navigabili questa<br />
vi é ancora come nei tempi passati; nessun miglioramento<br />
vi fu ancora introdotto a poco beneficio arrecano<br />
al paese in confronto del gran<strong>di</strong>ssimo che potrebbero<br />
produrre. Tale inerzia, se in gran parte<br />
provenne per lo ad<strong>di</strong>etro dalle numerose dogane che<br />
in ogni punto inceppavano gli scambi, ed ancora adesso<br />
perché trovasi dal Regno d'Italia <strong>di</strong>sgiunta la Venezia,<br />
é pure occasionata da che le linee navigabili come<br />
sono ora <strong>di</strong>sposte non possono partecipare al gran
— 58 —<br />
commercio internazionale, né solo essere utili a finitime<br />
provincie, e rinchiuse alle due estremità non<br />
servono che ad alcuni commerci locali.<br />
Verso l'Adriatico la natura non si oppone a che la<br />
navigazione interna potesse svilupparsi sino al mare,<br />
le sole con<strong>di</strong>zioni politiche sono causa che tale navigazione<br />
non può ancora prendere importante sviluppo,<br />
ma tali con<strong>di</strong>zioni politiche sono transitorie e saranno<br />
mo<strong>di</strong>ficate dalla forza delle cose. Dove l'arte deve intervenire<br />
é solo nella parte superiore della valle, prima<br />
per spingere sino a <strong>Torino</strong> la possibilità <strong>di</strong> navigare,<br />
valendosi delle acque del Po, e da questa città innoltrandosi<br />
per un canale artifiziale sin sotto le Alpi marittime,<br />
<strong>di</strong>scendere poi al Me<strong>di</strong>terraneo.<br />
Le ragioni che militarono in Francia ed in altri paesi<br />
a favore della navigazione interna per sortirla dall'avvilimento<br />
in cui era caduta all'apparire delle ferrovie,<br />
devono applicarsi anche alla parte superiore d'Italia ed<br />
anche con maggior efficacia, poiché se nei paesi in cui<br />
più economico é il combustibile, la ferrovia non può<br />
giungere al limite <strong>di</strong> buon prezzo nei trasporti cui può<br />
arrivare la navigazione, tanto più ciò deve verificarsi<br />
in Italia dove é a più caro prezzo il carbone, e dove<br />
oltre a tal circostanza le ferrovie, per la natura montagnosa<br />
dei paesi che traversano, hanno più forte pendenza,<br />
per cui le spese <strong>di</strong> trazione vi saranno sempre<br />
più elevate che in qualunque altro paese d'Europa.<br />
Ed in ogni caso il buon prezzo nei trasporti non<br />
può nascere che da una ben or<strong>di</strong>nata concorrenza <strong>di</strong><br />
ferrovie e canali, e trovandosi potenti le ferrovie, bisogna<br />
pure rendere potente la navigazione, miglioran-<br />
— 59 —<br />
done le con<strong>di</strong>zioni attuali, ed aprendole quegli sbocchi<br />
che le sono necessari per accrescere il suo movimento ;<br />
e così invece che una compagnia <strong>di</strong> ferrovie avrebbe<br />
essa solo l'assoluto monopolio <strong>di</strong> tutti i trasporti nella<br />
valle del Po, imponendosi al commercio, all'industria<br />
ed all'agricoltura con tale potenza che sarebbe impossibile<br />
dominare, una ben or<strong>di</strong>nata rete navigabile, oltre<br />
all'offrire i <strong>di</strong>versi vantaggi che furono già in<strong>di</strong>cati,<br />
servirebbe pure <strong>di</strong> salutare stimolo a tutti i perfezionamenti<br />
destinati a ridurre i prezzi <strong>di</strong> trasporto e facilitare<br />
i traffici, accrescendo così la potenza industriale<br />
<strong>di</strong> questa parte d'Italia.<br />
E se l'annuo movimento vi <strong>di</strong>venisse solo <strong>di</strong> 1ooo<br />
milioni <strong>di</strong> tonnellate chilometri, ossia il sesto <strong>di</strong> quello<br />
che esisteva in Francia nell'anno 1857, ultimo <strong>di</strong> quelli<br />
<strong>di</strong> cui si hanno le statistiche, e se per il fatto <strong>di</strong> una<br />
ben or<strong>di</strong>nata navigazione interna vi si potessero ridurre<br />
i prezzi <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> soli due centesimi per ogni<br />
tonnellata chilometro, ciò basterebbe per produrre annualmente<br />
una economia <strong>di</strong> venti milioni <strong>di</strong> lire, la<br />
quale andrebbe tutta a beneficio dell'industria e della<br />
agricoltura, migliorandone così grandemente le sorti e<br />
mettendole in con<strong>di</strong>zioni più favorevoli per prendere<br />
sempre maggior incremento.<br />
Questi benefici risultati possono imme<strong>di</strong>atamente<br />
ottenersi coll'apertura della proposta linea <strong>di</strong> navigazione,<br />
che aprendo alle linee già esistenti un libero<br />
sfogo verso il Me<strong>di</strong>terraneo, riunirebbe così i due mari.
PARTE TERZA<br />
I.<br />
D all'Adriatico <strong>di</strong>rettamente per la foce del fiume,<br />
e dalle Lagune <strong>di</strong> Venezia passando per il canale<br />
della Cavanella sotto Adria, la navigazione non<br />
incontra sul Po ostacolo <strong>di</strong> sorta, e le or<strong>di</strong>narie navi<br />
mercantili arrivano liberamente sino a Ferrara.<br />
Sopra questa città e sino alla foce dell'Adda il filone<br />
principale del fiume conserva sempre, anche nelle sezioni<br />
dove é meno raccolto e nelle massime magre,<br />
una profon<strong>di</strong>tà non inferiore ai 2 metri, e più <strong>di</strong> 3<br />
metri nelle acque or<strong>di</strong>narie ; e così pure dall'Adda al<br />
Ticino. Su quest'ultimo tronco però sono da eccettuarsi<br />
alcuni punti presso Piacenza, dove, per la sregolata<br />
influenza della Trebbia apportatrice <strong>di</strong> ghiaie e<br />
ciottoli, il fiume serpeggia e <strong>di</strong>vaga, e la sua profon<strong>di</strong>tà<br />
nelle massime magre <strong>di</strong>scende anche a soli metri<br />
1,50, creando per tali cause delle <strong>di</strong>fficoltà ad una navigazione<br />
regolare ; ma tali <strong>di</strong>fficoltà sono facili a superarsi,<br />
poiché per tale effetto basterebbe la creazione
— 62 —<br />
in quel luogo <strong>di</strong> un breve tratto <strong>di</strong> canale laterale<br />
sulla riva sinistra del fiume, onde rendere la navigazione<br />
in<strong>di</strong>pendente dall'influenza delle acque della<br />
Trebbia.<br />
Sopra Pavia, e sino al luogo detto Cervesina, essendo<br />
raccolto il letto del fiume e dolce la pendenza,<br />
la profon<strong>di</strong>tà vi si mantiene ancora sufficiente per<br />
continuare la navigazione, e tutto al più alcuni lavori<br />
<strong>di</strong> minima entità, da coor<strong>di</strong>narsi con quelli che si eseguiscono<br />
per il ponte della ferrovia tra Voghera e<br />
Pavia, sono sufficienti per conservare invariabilmente<br />
all'alveo un andamento regolare.<br />
E così può ritenersi come assicurata in ogni tempo<br />
la navigazione regolare sul Po da Cervesina all'Adriatico,<br />
ossia per una lunghezza <strong>di</strong> circa 330 chilometri,<br />
con navi capaci <strong>di</strong> pescare sino a 2 metri d'acqua,<br />
salvo anche ad alleviare i carichi in circostanze straor<strong>di</strong>narie,<br />
e ciò senza che sia necessaria la creazione <strong>di</strong><br />
alcuna opera essenziale.<br />
Da Cervesina procedendo verso Valenza e Casale<br />
comincia la necessità <strong>di</strong> importanti lavori.<br />
Il Po sotto Valenza riceve le acque del torbido<br />
Tanaro, e vaga nelle proprie alluvioni formando capricciose<br />
sinuosità che rendono <strong>di</strong>fficile la navigazione;<br />
oltre a ciò la sua pendenza me<strong>di</strong>a aumenta arrivando<br />
a m. 0,61 per ciascun chilometro nel tratto compreso<br />
tra Cervesina e la foce del Tanaro, ed a m. 0,80 tra<br />
quest'ultima località ed il ponte <strong>di</strong> Valenza.<br />
In tali con<strong>di</strong>zioni, se si pensa unicamente alla navigazione<br />
come al supremo oggetto cui devono tendere<br />
i lavori contemplati nel nostro progetto, la miglior<br />
— 63 —<br />
cosa a farsi é <strong>di</strong> abbandonare interamente il letto del<br />
Po, e costruendo a partire da Cervesina un canale<br />
laterale fuori delle sue alluvioni, allontanarsi da ogni<br />
inconveniente.<br />
Questo canale staccandosi dal Po dovrebbe rimontare<br />
verso Castelnuovo, traversare la Scrivia sotto<br />
questo paese, e <strong>di</strong>rigendosi verso Bassignana cavalcare<br />
il Tanaro, e venir ad unirsi all'argine destro del ponte<br />
<strong>di</strong> Valenza.<br />
In questo tratto però la superficie <strong>di</strong> terreni o perduti<br />
o suscettibili <strong>di</strong> essere danneggiati in causa della<br />
irregolarità del corso delle acque, occasionata dallo<br />
sbocco del Tanaro, occupano una superficie considerevole<br />
che si può calcolare non inferiore ai quattromila<br />
ettari, e se coor<strong>di</strong>nando il canale laterale per la navigazione<br />
ad un sistema <strong>di</strong> arginamento regolare del<br />
fiume, il maggior valore acquistato dai terreni fosse<br />
sufficiente a compensare la maggior spesa che deriverebbe<br />
dalla combinazione <strong>di</strong> tali opere, in tal caso<br />
sarebbe forse conveniente adottare tale partito, poiché<br />
é sempre da desiderarsi il maggior bene ; ma tale convenienza<br />
non potrebbe risultare che da dettagliati stu<strong>di</strong>,<br />
e per ora a noi basta l'accennare ai mo<strong>di</strong> co' quali<br />
la navigazione da Cervesina può essere continuata superiormente,<br />
ed alle opere in genere che possono essere<br />
per tale scopo richieste.<br />
Per tutta la lunghezza dell'argine già esistente presso<br />
Valenza, il quale é <strong>di</strong> quattro chilometri circa, dovrà<br />
pur essere continuato il canale laterale per la navigazione,<br />
ed ivi naturalmente appoggiato ad esso, non<br />
essendo più possibile navigar regolarmente nel fiume
— 64 —<br />
stesso per la sua troppa pendenza, la quale arriva ben<br />
presto ad oltrepassare un metro per ogni chilometro.<br />
A monte <strong>di</strong> questo argine il Po vaga <strong>di</strong> nuovo nelle<br />
proprie alluvioni ricevendo le acque della Sesia, e qui<br />
pure altri duemila ettari circa <strong>di</strong> terreno potrebbero<br />
essere consolidati a favore dell'agricoltura se il canale<br />
navigabile fosse combinato coll'arginamento del fiume ;<br />
ma per tale tratto come per l'antecedente non é qui<br />
il caso <strong>di</strong> ricercare la maggiore o minore convenienza<br />
<strong>di</strong> tal combinazione, basti il <strong>di</strong>re che la navigazione<br />
vi si dovrà anche fare lateralmente al fiume, portandosi<br />
così sin sopra la foce della Sesia ed a Casale.<br />
Da questo punto nessun dubbio può esservi sulla<br />
natura delle opere ad eseguirsi; <strong>di</strong>viene quasi nulla la<br />
superficie dei terreni che potrebbero essere favoriti da<br />
un arginamento regolare, ed oltre a ciò, per la esecuzione<br />
del canale Cavour, il Po tra Casale e Chivasso<br />
nella stagione delle magre <strong>di</strong>verrà quasi asciutto; per<br />
lui non vi é altro sistema che la esecuzione in questo<br />
tratto <strong>di</strong> un canale laterale in<strong>di</strong>pendente dal fiume,<br />
formato a stagni orizzontali, guadagnando tutta la<br />
pendenza con un sufficiente numero <strong>di</strong> conche, e consumando<br />
così la sola quantità <strong>di</strong> acqua strettamente<br />
necessaria al passaggio delle navi.<br />
Sopra Chivasso e sino a <strong>Torino</strong> non farà più <strong>di</strong>fetto<br />
l'acqua come nel tronco precedente, ed il canale laterale<br />
ad eseguirsi potrà anche avere una certa pendenza<br />
da calcolarsi in proporzione del volume d'acqua che<br />
vi si vorrà far continuamente transitare, guadagnando<br />
colle conche la sola <strong>di</strong>fferenza tra la pendenza del<br />
canale e quella del fiume.<br />
i-i<br />
— 65 —<br />
II.<br />
Ora che fu data un'idea generale del come stanno<br />
le cose tra l'Adriatico e <strong>Torino</strong>, e che in massa furono<br />
in<strong>di</strong>cate le opere ad eseguirsi per stabilirvi una navigazione<br />
regolare, é conveniente fermarci alquanto ad<br />
esaminar meglio la <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tali opere senza<br />
però troppo <strong>di</strong>lungarci sulla natura delle medesime,<br />
che ciò sarebbe superfluo in un paese che fu patria<br />
alla scienza idraulica, e dove da tutti sono abbastanza<br />
conosciute le regole principali <strong>di</strong> essa.<br />
Le maggiori navi già attualmente impiegate sul Po<br />
hanno una lunghezza <strong>di</strong> 35 metri ed una maggior<br />
larghezza <strong>di</strong> m. 6,50; d'altra parte abbiamo veduto<br />
come sia possibile senza essenziali lavori aver sempre<br />
tra Cervesina e l'Adriatico una profon<strong>di</strong>tà d'acqua non<br />
inferiore ai 2 metri.<br />
Questi limiti sono sufficienti per poter stabilire una<br />
buona navigazione regolare, poiché se sarà fissata in<br />
ogni parte della linea artificiale una profon<strong>di</strong>tà d'acqua<br />
non minore <strong>di</strong> 2 metri, adottando le <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong><br />
lunghezza e <strong>di</strong> larghezza ora in uso per le maggiori<br />
navi del Po, e calcolando per esse una massima immersione<br />
<strong>di</strong> m. 1,70, per aver così ancora un margine<br />
minimo al fondo <strong>di</strong> m. 0,30, sarà possibile costrurre<br />
navi capaci <strong>di</strong> portar anche più <strong>di</strong> 200 tonnellate, e<br />
questa quantità é più <strong>di</strong> quanto sia necessario per una<br />
buona navigazione interna, poiché essa oltrepassa la<br />
me<strong>di</strong>a del tonnellaggio mercantile del Me<strong>di</strong>terraneo;<br />
5 — G. CAPUCCIO.
— 66 —<br />
d'altra parte non si potrebbe calcolare sopra un limite<br />
più piccolo per le <strong>di</strong>mensioni delle navi, essendo conveniente<br />
che le attuali già in uso sul basso Po possano<br />
percorrere anche tutta la linea artificiale; e d'altronde<br />
potendosi ciò ottenere non sarebbe lodevole nello<br />
stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> così importanti opere l'attenersi a più piccole<br />
proporzioni.<br />
Cosicché deve rimaner inteso che la linea <strong>di</strong> navigazione<br />
che ci occupa potrà in ogni sua parte dar<br />
passaggio a navi <strong>di</strong> 35 metri <strong>di</strong> lunghezza e m. 6,50<br />
<strong>di</strong> larghezza, ed offrire una profon<strong>di</strong>tà d'acqua non<br />
mai inferiore ai 2 metri.<br />
Il Po a <strong>Torino</strong> sopra la steccaia del canale Michelotti,<br />
e per un tratto <strong>di</strong> oltre 500 metri <strong>di</strong> lunghezza,<br />
per la sua debole pendenza, e per la natura sabbiosa<br />
del fondo, potrà facilmente, me<strong>di</strong>ante conveniente operazione<br />
<strong>di</strong> spurgo, essere ridotto e mantenuto ad aver<br />
costantemente non meno <strong>di</strong> 2 metri d'acqua, creando<br />
così un bacino naturale <strong>di</strong> oltre cinquantamila metri<br />
quadrati <strong>di</strong> superficie, atto a qualunque manovra od<br />
operazione <strong>di</strong> commercio.<br />
Inferiormente alla steccaia del canale Michelotti ciò<br />
sarebbe meno facile: d'altronde la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello<br />
occasionata dalla steccaia stessa crea un imbarazzo alla<br />
continuità del fiume, e <strong>di</strong>viene necessario <strong>di</strong>scendere<br />
da quel livello ad un livello inferiore me<strong>di</strong>ante una<br />
conca. L'entrata <strong>di</strong> questa conca potrebbe essere al<br />
punto L (Tav. III), ma come è pur necessario che nel<br />
tempo delle piene, ed anche in<strong>di</strong>pendentemente da tal<br />
circostanza, le navi possano essere ritirate in un luogo<br />
sicuro ed all'infuori del letto stesso del fiume, come<br />
— 67 —<br />
in un porto chiuso, per maggiori guarentigie <strong>di</strong> sicurezza,<br />
così per ottenere un tal risultato fu progettato<br />
un bacino laterale al Po contro il borgo <strong>di</strong> Vanchiglia,<br />
ed al quale si avrebbe accesso precisamente dal punto L;<br />
esso conserverebbe lo stesso livello del bacino naturale<br />
superiore alla steccaia col quale sarebbe in comunicazione,<br />
e potrebbe anche esserne isolato completamente<br />
me<strong>di</strong>ante la porta L.<br />
Tale bacino laterale in<strong>di</strong>cato colle lettere L. N. 0.<br />
(Tav. III) ha uno sviluppo <strong>di</strong> oltre 800 metri, é largo<br />
abbastanza per qualunque manovra, ed é appoggiato<br />
a piazzali <strong>di</strong> scarico sui quali si potrebbe pure eseguire<br />
qualunque magazzino o deposito. Da questo bacino<br />
per mezzo della conca 0 si riprenderebbe il livello<br />
del fiume; ma perché quivi possa esservi sempre il<br />
fondo <strong>di</strong> 2 metri, oltre alle operazioni <strong>di</strong> spurgo sarà<br />
pur necessario innalzare alquanto il livello d'acqua<br />
me<strong>di</strong>ante una steccaia a costruirsi a monte della Madonna<br />
del Pilone, segnata P. Q. nell'unita Tav. III.<br />
Da questo punto conviene abbandonare il Po, e valendosi<br />
solo delle sue acque, per un canale laterale<br />
Q. R. sulla sponda destra, <strong>di</strong>scendere verso Chivasso.<br />
Le <strong>di</strong>mensioni a darsi a questo canale, come quelle<br />
<strong>di</strong> qualunque altro tronco <strong>di</strong> questa linea artificiale <strong>di</strong><br />
navigazione, rimangono <strong>di</strong>rettamente determinate dalle<br />
<strong>di</strong>mensioni delle maggiori navi; ed essendo la maggior<br />
larghezza <strong>di</strong> queste <strong>di</strong> m. 6,50, per dar passaggio simultaneo<br />
a due <strong>di</strong> esse che s'incontrino, conviene che la larghezza<br />
al pelo d'acqua sia alquanto superiore ai 13 metri,<br />
perciò se si dà al fondo una larghezza <strong>di</strong> 12 metri, e 2<br />
metri d'altezza d'acqua colle sponde all'uno e mezzo <strong>di</strong>
— 68 —<br />
inclinazione, la larghezza al pelo d'acqua sarà <strong>di</strong> 18 metri,<br />
cioè più che sufficiente allo scopo, e la sezione d'acqua<br />
rimarrà <strong>di</strong> 30 metri quadrati.<br />
Se al fondo <strong>di</strong> questo tronco <strong>di</strong> canale si darà una<br />
pendenza <strong>di</strong> m. 0,10 per ogni chilometro, da tale pendenza<br />
nascerà una velocità d'acqua <strong>di</strong> m. 0,70 per ogni<br />
minuto secondo, velocità abbastanza dolce per un canale<br />
<strong>di</strong> navigazione, e pel fatto <strong>di</strong> tale velocità risulterà<br />
per ogni minuto secondo una corrente costante<br />
<strong>di</strong> 21 metri cubi, oltre a quella piccola quantità che<br />
sarà impiegata pel servizio delle conche, o che verrà<br />
consumata dai trapelamenti ed evaporazioni ; ma il Po<br />
alla Madonna del Pilone, anche nelle massime magre,<br />
ha sempre un volume d'acqua superiore a tale quantità,<br />
per cui non vi è pericolo che ammettendo la pendenza<br />
e sezione in<strong>di</strong>cate per il canale, la navigazione vi<br />
possa in qualsiasi stagione essere interrotta per causa<br />
<strong>di</strong> siccità.<br />
Questo tronco <strong>di</strong> canale si sviluppa lateralmente al<br />
Po nei territori <strong>di</strong> San Mauro e Gassino e rientra nel<br />
fiume a Chivasso a monte dell'e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> presa del<br />
canale Cavour restituendo in quel punto le acque prese<br />
alla Madonna del Pilone. La sua lunghezza è <strong>di</strong> 20<br />
chilometri e la <strong>di</strong>fferenza totale <strong>di</strong> livello <strong>di</strong> 37 metri;<br />
avendo esso una pendenza generale <strong>di</strong> m. 0,10 per<br />
chilometro, non guadagna così in totale che 2 metri,<br />
lasciando ancora una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> 35 metri che sarà<br />
necessario compensare con circa 12 conche da costruirsi<br />
nelle località più convenienti. Queste do<strong>di</strong>ci<br />
conche potranno così dar luogo a do<strong>di</strong>ci cadute, la<br />
cui altezza totale <strong>di</strong> 35 m. rappresenta per 21 metri<br />
— 69 —<br />
cubi d'acqua al minuto secondo una forza teorica <strong>di</strong><br />
circa 9500 cavalli, la quale potrà a beneficio dell'industria<br />
essere <strong>di</strong>stribuita nelle località attraversate,<br />
creando così nello stesso tempo una cospicua sorgente<br />
<strong>di</strong> red<strong>di</strong>to al canale medesimo.<br />
Da Chivasso dov'è necessario restituire le acque in<br />
causa del canale Cavour, la navigazione <strong>di</strong>scendente<br />
verso Casale dovrà, come fu già detto, eseguirsi per<br />
mezzo d'un altro tronco <strong>di</strong> canale laterale sulla riva<br />
destra del Po, ed essere condotta in modo da consumare<br />
la minor quantità d'acqua possibile, ossia semplicemente<br />
quella strettamente necessaria al passaggio delle navi<br />
nelle conche o consumata dalla evaporazione, eseguendo<br />
il canale a stagni orizzontali, ed anche con tutte le<br />
precauzioni per ridurre al minimo i trapelamenti.<br />
Tali precauzioni sono principalmente da osservarsi<br />
nel tratto compreso tra Chivasso e Verrua, poiché inferiormente<br />
a questa località sarà possibile alimentarsi<br />
<strong>di</strong> nuova acqua sia per <strong>di</strong>retta presa dal Po, che quivi<br />
avrà già ricevuto le acque della Dora Baltea, sia per<br />
<strong>di</strong>fferenti scoli provenienti dalle colline <strong>di</strong> Casalborgone<br />
e Brusasco.<br />
Adottato il sistema della navigazione per conche e<br />
stagni orizzontali <strong>di</strong>viene minima la quantità d'acqua<br />
necessaria.<br />
Il tronco ora considerato tra Chivasso e Verrua ha<br />
una lunghezza <strong>di</strong> 17 chilometri, la larghezza d'acqua<br />
essendo <strong>di</strong> 18 metri, la superficie totale esposta all'azione<br />
della evaporazione sarà 17000 x 18=306000<br />
metri quadrati, e calcolando la evaporazione in 24 ore<br />
uguale ad un'altezza d'acqua <strong>di</strong> m. 0,005, la qual cosa
— 70 —<br />
é superiore al vero, la quantità totale d'acqua evaporata<br />
sarà 306000 x 0,005 = 1530 m.c; e per poco che il fondo<br />
del canale sia eseguito con alquanta attenzione, dopo<br />
qualche breve tempo d'esercizio i trapelamenti non<br />
potranno essere superiori al doppio delle evaporazioni,<br />
ossia a 1530 x 2=3060 m. c. Oltre a queste due quantità<br />
d'acqua, le quali sono consumate per cause in<strong>di</strong>pendenti<br />
dalla navigazione, rimane ora a calcolarsi<br />
quella consumata dal passaggio delle navi nelle conche.<br />
Colle <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> navi più sopra in<strong>di</strong>cate sarà conveniente<br />
dare alle conche 40 metri <strong>di</strong> lunghezza, e 7<br />
metri <strong>di</strong> larghezza, e se la caduta sarà <strong>di</strong> 3 metri, la<br />
concata sarà <strong>di</strong> 40 X 7 X 3 = 840 m. c. Per una navigazione<br />
attiva ascendente e <strong>di</strong>scendente ciascun battello<br />
consuma in me<strong>di</strong>a il volume <strong>di</strong> una concata, e questa<br />
può anche servire simultaneamente per due battelli uno<br />
ascendente ed uno <strong>di</strong>scendente, allora la me<strong>di</strong>a per<br />
ciascuno si riduce a 420 m. c. <strong>di</strong> effettivo consumo;<br />
ma non tenendo conto <strong>di</strong> tal coincidenza, ed ammettendo<br />
che ciascun battello ascendente o <strong>di</strong>scendente<br />
sia oggetto <strong>di</strong> speciale riempimento o vuotamento della<br />
conca, avremo per ciascuno <strong>di</strong> essi il consumo me<strong>di</strong>o<br />
totale <strong>di</strong> 840 m. c, e così non vi potrà essere alcun<br />
dubbio sulla sufficienza dell'acqua così calcolata; e se<br />
a Chivasso il movimento d'entrata ed uscita del canale<br />
laterale <strong>di</strong> Casale, fosse anche <strong>di</strong> 50 navi nelle 24 ore,<br />
il che rappresenterebbe una navigazione attivissima <strong>di</strong><br />
10.000 tonnellate, il volume dell'acqua presa per tal<br />
fatto nel Po in bocca al canale Cavour non sarebbe<br />
ancora che 50 x 840 = 42.000 m. c, ai quali aggiungendo<br />
i 1530 consumati dall'evaporazione, i 3060 del<br />
— 71 —<br />
trapelamento e 1000 ancora per per<strong>di</strong>ta delle porte,<br />
ne risulta un totale <strong>di</strong> 47.590 m.c. per ogni 24 ore,<br />
la qual quantità corrisponde a m. 0,55 per ogni minuto<br />
secondo.<br />
Questa quantità è assolutamente insignificante in<br />
proporzione del risultato ottenuto colla medesima e<br />
malgrado che si sia esagerato nei calcoli, ed é tale da<br />
non poter in alcun modo essere oggetto d'opposizione<br />
da parte del canale Cavour, poiché per una gran parte<br />
dell'anno é certo che il Po a Chivasso misura più dei<br />
110 m.c. che formano la concessione <strong>di</strong> detto canale;<br />
e per i tempi <strong>di</strong> magra, come é pur previsto in detta<br />
concessione, che se mancano nel Po i 110 m.c, il<br />
canale Cavour è autorizzato a prelevare la <strong>di</strong>fferenza<br />
dalla Dora Baltea, così vuol <strong>di</strong>re che, verificandosi<br />
questo caso, preleverà dalla Dora m. 0,55 <strong>di</strong> più <strong>di</strong><br />
quanto preleverebbe se non vi fosse la linea <strong>di</strong> navigazione.<br />
E se tal fatto potesse dar luogo a contestazioni,<br />
la sua stessa piccola importanza lascia vedere<br />
facile componimento, al quale il Governo avrebbe in<br />
ogni caso sicuri mezzi <strong>di</strong> arrivare. Ove poi tutte queste<br />
considerazioni fossero ancora insufficienti, allora per<br />
tal caso ci riserviamo semplicemente <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare più<br />
tar<strong>di</strong> che la linea <strong>di</strong> navigazione non solo non avrà<br />
mai bisogno d'intendersi col canale Cavour per poter<br />
vivere nei tempi <strong>di</strong> magra, ma potrà ancora essere in<br />
con<strong>di</strong>zioni tali da offrire in detta stagione a questo<br />
canale una certa quantità d'acqua che senza <strong>di</strong> essa non<br />
potrebbe avere.<br />
Oltrepassata così la località <strong>di</strong> Chivasso e continuando<br />
colle norme in<strong>di</strong>cate il canale laterale sulla
— 72 —<br />
riva destra del Po nei territori <strong>di</strong> Lavriano, Brusasco,<br />
Gabiano e Ponte Stura si arriva a Casale, provvedendo<br />
solo me<strong>di</strong>ante piccoli lavori accessorii, dal Po sotto la<br />
foce della Dora Baltea o dagli scoli delle colline, la<br />
piccola quantità d'acqua necessaria per supplire ai trapelamenti<br />
ed evaporazioni del tratto compreso tra<br />
Verrua e Casale; la quantità d'acqua impiegata al passaggio<br />
delle conche e quella perduta dalle porte essendo<br />
sempre quella estratta dal Po a Chivasso che <strong>di</strong>scende<br />
col successivo passaggio delle navi o da una porta all'altra.<br />
Potrà forse essere il caso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are una variante<br />
me<strong>di</strong>ante la quale traversando il Po sotto Palazzuolo,<br />
il canale laterale sarebbe per maggior economia trasportato<br />
sulla riva sinistra del fiume, e continuato verso<br />
Trino e Morano, e da qui a Casale appoggiandosi al<br />
lungo argine ivi eseguito. Ma tal cosa, che non può<br />
essere decisa che in seguito a considerazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa<br />
natura, non ha per noi alcuna essenziale importanza,<br />
poiché adesso a noi basta citare le opere me<strong>di</strong>ante le<br />
quali é possibile ottenere una linea <strong>di</strong> navigazione regolare<br />
e sicura.<br />
Da Casale il canale laterale deve essere continuato<br />
sempre col medesimo sistema <strong>di</strong> conche e stagni orizzontali<br />
sin sotto alla foce della Sesia, da dove sarebbe<br />
nuovamente possibile dare al medesimo una leggera<br />
pendenza potendosi allora prendere sufficiente acqua<br />
dal Po; sarà però più conveniente continuare semplicemente<br />
questo canale collo stesso sistema anche sotto<br />
la Sesia per non essere condotto ad eseguire nel Po<br />
alcuna opera essenziale.<br />
— 73 —<br />
Sul tronco <strong>di</strong> canale ora descritto la parte compresa<br />
tra Chivasso e la Sesia ha una lunghezza <strong>di</strong> 58 chilometri<br />
ed una pendenza totale <strong>di</strong> 79 metri da guadagnarsi<br />
tutta con circa 27 conche; e la parte successiva<br />
tra la Sesia ed il ponte della città <strong>di</strong> Valenza, compreso<br />
così tutto l'argine del ponte della ferrovia, ha<br />
una lunghezza <strong>di</strong> 15 chilometri ed una pendenza totale<br />
<strong>di</strong> 16 metri, che sarebbe completamente compensata<br />
me<strong>di</strong>ante sei conche, <strong>di</strong>scendendo nel fiume.<br />
Quivi il Po é nuovamente provvisto in ogni stagione<br />
<strong>di</strong> sufficiente quantità d'acqua, ed il canale laterale<br />
ad eseguirsi da questo punto sino a Cervesina<br />
può, come il tronco compreso tra <strong>Torino</strong> e Chivasso,<br />
essere eseguito con una leggera pendenza in modo da<br />
creare una determinata corrente, e così con la rimanente<br />
caduta, da guadagnarsi colle conche, ottenere<br />
una non in<strong>di</strong>fferente quantità <strong>di</strong> forza motrice, la quale,<br />
mentre sarebbe grandemente utile per i paesi traversati,<br />
i quali sono Bassignana, Sale, Cambiò, Castelnuovo-<br />
Scrivia, Casei e Silvano, tutti fertili e popolosi, sarebbe<br />
nuova sorgente <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to al canale.<br />
La lunghezza <strong>di</strong> questo tronco è <strong>di</strong> 32 chilometri,<br />
e la sua <strong>di</strong>fferenza totale <strong>di</strong> livello é <strong>di</strong> 19 metri; colle<br />
<strong>di</strong>mensioni già in<strong>di</strong>cate pel tronco tra <strong>Torino</strong> e Chivasso,<br />
e colla medesima pendenza <strong>di</strong> m. 0,10 per chilometro,<br />
si avrebbe pure in esso una corrente continua<br />
<strong>di</strong> 21 m. c. ogni minuto secondo, e come si acquisterebbe<br />
colla sua naturale pendenza un'altezza totale <strong>di</strong><br />
m. 3,20, la <strong>di</strong>fferenza ossia i m. 15,80 da compensarsi<br />
con cinque conche, darebbe ancora una forza<br />
motrice <strong>di</strong> oltre 4400 cavalli che sarebbero così un
— 74 —<br />
nuovo valore creato a beneficio dell'industria e della<br />
agricoltura.<br />
Questo tronco <strong>di</strong> canale traversa me<strong>di</strong>ante appositi<br />
ponti <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ocre importanza il Tanaro, la Scrivia ed<br />
il torrente Curone e viene finalmente a terminare al<br />
Po presso Cervesina dove finisce la navigazione artificiale<br />
e comincia quella naturale sino all'Adriatico.<br />
E da quanto fu sin qui esposto risulta che sulla linea<br />
tra <strong>Torino</strong> e Cervesina sarebbe creata una totale forza<br />
motrice <strong>di</strong>sponibile <strong>di</strong> 13,900 cavalli, cioè:<br />
1° Sul tronco tra <strong>Torino</strong> e Chivasso . . . 9500 cavalli<br />
2° Sul tronco tra Valenza e Cervesina . . 4400 »<br />
III.<br />
Totale 13900 cavalli<br />
La possibilità <strong>di</strong> navigare tra <strong>Torino</strong> e l'Adriatico<br />
nelle con<strong>di</strong>zioni e coi mo<strong>di</strong> ora descritti rimane così<br />
<strong>di</strong>mostrata; e questo é già non piccolo risultato e sufficiente<br />
per esso solo a destare la pubblica attenzione,<br />
specialmente in questi tempi in cui ogni possibile miglioramento<br />
nelle con<strong>di</strong>zioni del Paese è con avi<strong>di</strong>tà<br />
ricercato, e con lodevole attività promosso. Resta<br />
ora ad esaminare come si possa mandare ad effetto<br />
la seconda parte del progetto, senza dubbio la più<br />
importante, e che concerne la continuazione della navigazione<br />
superiormente a <strong>Torino</strong> e sino a raggiungere<br />
il Me<strong>di</strong>terraneo.<br />
— 75 —<br />
La prima idea che naturalmente si presenta è quella<br />
<strong>di</strong> proseguire <strong>di</strong>rettamente lungo il Po la navigazione<br />
laterale sino a quel punto che, in<strong>di</strong>cato dalle con<strong>di</strong>zioni<br />
topografiche ed altimetriche del paese, dovrebbe<br />
servire <strong>di</strong> limite alla medesima per passare poi dalla<br />
valle principale del Po nelle valli secondarie e continuare<br />
in queste la navigazione artificiale sino a raggiungere<br />
nelle più favorevoli con<strong>di</strong>zioni il punto culminante<br />
dal quale <strong>di</strong>scendere verso il mare.<br />
Partendo da questa prima idea la navigazione potrebbe<br />
da <strong>Torino</strong> continuarsi laterale al Po per Moncalieri,<br />
Carignano e sino sotto Carmagnola, per <strong>di</strong>rigersi<br />
poi tra Cavallermaggiore e Bra onde cercare il<br />
punto più conveniente al passaggio della Stura, e trasportarsi<br />
quin<strong>di</strong> nella valle del Tanaro per svilupparsi<br />
in questa sino al punto culminante da cui <strong>di</strong>scendere<br />
verso il Me<strong>di</strong>terraneo.<br />
Ma altri progetti già in corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e che tendono<br />
a provveder <strong>Torino</strong> <strong>di</strong> considerevole forza motrice<br />
me<strong>di</strong>ante acqua a derivarsi dal Po, mentre se si<br />
eseguissero in<strong>di</strong>pendentemente dalla nostra linea <strong>di</strong> navigazione,<br />
costituirebbero doppia spesa, rendendo anche<br />
meno facile la linea navigabile per la quantità d'acqua<br />
che sarebbe derivata dal Po superiormente ad essa,<br />
sono poi talmente concepiti da potersi ammirabilmente<br />
conciliare col nostro progetto, migliorandosi a vicenda,<br />
e senza che per tal conciliazione sia necessaria una considerevole<br />
spesa, poiché fra questi progetti quello dell'ingegnere<br />
Lanino, che pare debba aver maggior probabilità<br />
<strong>di</strong> riuscita per i suoi più sod<strong>di</strong>sfacenti risultati,<br />
è pure inteso in modo da essere navigabile, cosicché,
— 76 —<br />
eccettuate alcune poche varianti portate dalla necessità<br />
<strong>di</strong> rendere la navigazione uniforme in tutte le sue parti,<br />
questo progetto potrebbe <strong>di</strong>rettamente <strong>di</strong>venire colla<br />
sua esecuzione un tronco importante della nostra linea<br />
<strong>di</strong> navigazione interna.<br />
Questo canale sarebbe derivato dal Po presso Villafranca,<br />
e traversando poi il Pellice, dal quale si alimenterebbe<br />
pure in parte, seguiterebbe il suo andamento<br />
più naturale presso Vigone e nelle vicinanze <strong>di</strong> Airasca,<br />
Volvera, Orbassano e Beinasco ed arriverebbe in <strong>Torino</strong><br />
nella sua parte più elevata, cioè a Porta Susa, da dove<br />
l'acqua così derivata sarebbe <strong>di</strong>stribuita nel miglior modo<br />
a benefìcio dell'industria <strong>di</strong> questa città.<br />
Ora che tal progetto é conosciuto, chiaramente si<br />
vede che se non avesse esistito ancora sarebbe stato<br />
necessario inventarlo, poiché nessuno meglio <strong>di</strong> esso,<br />
combinato colla nostra linea interna <strong>di</strong> navigazione,<br />
sod<strong>di</strong>sfa alle <strong>di</strong>verse esigenze della città <strong>di</strong> <strong>Torino</strong>,<br />
mentre nello stesso tempo ubertose località, prive anche<br />
del beneficio delle ferrovie, vengono così chiamate a<br />
godere dei vantaggi della navigazione ed accrescerne i<br />
proventi. E chi ebbe idea <strong>di</strong> tale progetto, mentre ebbe<br />
felicissima idea, contribuì nello stesso tempo a rendere<br />
più facile l'attuazione <strong>di</strong> più vasto concepimento.<br />
E noi valendoci <strong>di</strong> questo, lascieremo stare il Po a<br />
<strong>Torino</strong>, e trasportandoci alla parte superiore <strong>di</strong> questa<br />
città, per le località già sopra in<strong>di</strong>cate lo ritroveremo<br />
a Villafranca.<br />
Quivi le acque del Po unendosi più sotto a quelle<br />
del Pellice costituiscono anche nei tempi <strong>di</strong> magra un<br />
volume non inferiore ai 15 m. c. per ogni minuto<br />
— 77 —<br />
secondo, e questo volume é sempre superiore ai 20 m. c.<br />
nei tempi or<strong>di</strong>narii.<br />
La nostra linea <strong>di</strong> navigazione dovendo in ogni circostanza<br />
aver sempre una profon<strong>di</strong>tà non inferiore ai<br />
2 metri, tenendo invariabile la sezione già adottata<br />
nei tronchi inferiori a <strong>Torino</strong>, dovrà in questo tronco<br />
aver tale pendenza che per il volume minimo <strong>di</strong> 15 m. c.<br />
risulti l'altezza <strong>di</strong> 2 metri d'acqua, e che il maggior<br />
volume a derivarsi nei tempi or<strong>di</strong>nari sia rappresentato<br />
da una maggiore altezza; in questo modo la navigazione<br />
vi sarà sempre assicurata nelle medesime con<strong>di</strong>zioni<br />
ed in qualunque stagione.<br />
La pendenza richiesta per adempiere a queste con<strong>di</strong>zioni<br />
é <strong>di</strong> m. 0,051 per ogni chilometro, con essa<br />
si produrrà nel canale una velocità me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> m. 0,50,<br />
ed i 15 metri cubi, rappresentanti la quantità minima<br />
d'acqua a derivare dal Po e dal Pellice, daranno così<br />
nel canale un'altezza <strong>di</strong> 2 metri; e se nei tempi or<strong>di</strong>narii<br />
saranno introdotti nel canale 20 m. cubi d'acqua<br />
invece <strong>di</strong> 15, l'altezza d'acqua vi ascenderà ai m. 2,60.<br />
La città <strong>di</strong> Vigone, che trovasi alquanto inferiore<br />
tanto alla progettata derivazione dal Po come a quella<br />
dal Pellice, e precisamente nella <strong>di</strong>rezione in<strong>di</strong>cata per<br />
questo tronco <strong>di</strong> canale, può essere considerata come<br />
la estremità superiore <strong>di</strong> esso mentre <strong>Torino</strong> ne é quella<br />
inferiore.<br />
Se questo canale dovesse essere isolato e finire a<br />
Villafranca, esso potrebbe semplicemente formarsi derivando<br />
dal Po le acque volute, e conducendo queste<br />
a traverso il Pellice, riunirle a quelle <strong>di</strong> questo torrente,<br />
e tutte insieme radunate condurle senz'altra opera in-
— 78 —<br />
terme<strong>di</strong>a, e solo colla pendenza richiesta, sino a <strong>Torino</strong>.<br />
Ma essendo invece parte integrante <strong>di</strong> più lunga<br />
linea navigabile, non può così ultimarsi né eseguirsi,<br />
perché in tal modo non sarebbe possibile la sua continuazione,<br />
od almeno trovandosi intersecata <strong>di</strong>rettamente<br />
dal Po e dal torrente Pellice, dove per le forti<br />
pendenze e vicinanza alle Alpi sono quasi subitanee<br />
le piene e rapido é il corso, la navigazione potrebbe<br />
in alcune circostanze climateriche averne forte danno,<br />
non solo momentaneo, ma il suo canale esserne danneggiato<br />
in modo da richiedere lunghe riparazioni.<br />
Perciò, riservandoci <strong>di</strong> esaminare più tar<strong>di</strong> il prolungamento<br />
della linea navigabile superiormente a Vigone,<br />
esamineremo solo per ora il tronco compreso tra questa<br />
città e <strong>Torino</strong>, accennando brevemente alla sua alimentazione,<br />
al suo andamento sino a <strong>Torino</strong>, al suo arrivo<br />
in questa città, ed alla sua riunione colla linea navigabile<br />
già esaminata tra <strong>Torino</strong> e Chivasso.<br />
Facendo capo in Vigone sarà da farsi in quella città<br />
un bacino regolatore da servire anche <strong>di</strong> porto per il<br />
suo commercio.<br />
Questo bacino mentre servirà <strong>di</strong> stagno inferiore<br />
alla linea <strong>di</strong> navigazione proveniente dal Me<strong>di</strong>terraneo,<br />
riceverà me<strong>di</strong>ante speciali canali <strong>di</strong> alimentazione le<br />
acque derivate superiormente dal Po e dal Pellice, trasmetterà<br />
queste acque a <strong>Torino</strong> per mezzo del canale<br />
navigabile, e sarà fornito <strong>di</strong> conveniente canale <strong>di</strong><br />
scarico per le troppe acque che in alcune circostanze<br />
vi si potrebbero introdurre.<br />
Al canale navigabile <strong>di</strong>retto verso <strong>Torino</strong>, ed avente<br />
la sezione già stata in<strong>di</strong>cata ed eguale a quella dei<br />
— 79 —<br />
tronchi inferiori, dovrà, come fu già detto, essere data<br />
la pendenza <strong>di</strong> m. 0,051 per ciascun chilometro; esso,<br />
passando sotto la ferrovia <strong>di</strong> Pinerolo presso Airasca,<br />
viene <strong>di</strong>retto per Beinasco e quin<strong>di</strong> a <strong>Torino</strong>, seguendo<br />
la <strong>di</strong>rezione ed il profilo in<strong>di</strong>cati nella Tav. II; giunto<br />
in Piazza d'Armi, dopo essere passato sotto la ferrovia<br />
<strong>di</strong> Susa, quivi finirà nuovamente ad un bacino il quale<br />
fu in<strong>di</strong>cato colla lettera C nella pianta generale della<br />
città che fa parte <strong>di</strong> questo progetto.<br />
Dal bacino C, che forma porto per le navi, e per<br />
ogni relativa operazione <strong>di</strong> commercio, ed intorno al<br />
quale possono pure stabilirsi magazzini o depositi, un<br />
breve tratto <strong>di</strong> canale conduce ad un altro bacino U<br />
progettato specialmente per il servizio dei docks che<br />
stanno attualmente fabbricandosi, mettendoli così in<br />
<strong>di</strong>retta relazione colla linea <strong>di</strong> navigazione.<br />
Dallo stesso bacino C il canale 1, 2 estrae le acque<br />
che continuamente vi arrivano da Vigone, e che sono<br />
destinate per forza motrice nella città; tali acque vengono<br />
poi <strong>di</strong>stribuite per mezzo dei canali 2, 3, 4, 5, 6,<br />
nei luoghi dove dovranno essere utilizzate.<br />
E finalmente il canale D, E, F, G, H, progettato<br />
lungo il viale del Re, mentre potrà anche servire alla<br />
occasione <strong>di</strong> canale scaricatore del bacino C, sarà eseguito<br />
in modo da essere navigabile per formare la<br />
unione tra la linea <strong>di</strong> navigazione superiore a <strong>Torino</strong><br />
e quella inferiore a questa città.<br />
La <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello tra il punto cui devono<br />
arrivare le acque in Piazza d'Armi, passando sotto la<br />
ferrovia <strong>di</strong> Susa, ed il bacino <strong>di</strong> Vigone é <strong>di</strong> 12 metri,<br />
e la <strong>di</strong>stanza è <strong>di</strong> 31 chilometri; ora dovendo la sua
— 80 —<br />
pendenza essere <strong>di</strong> m. 0,051 per ciascun chilometro,<br />
la pendenza totale così guadagnata sarà m. 1,58, rimanendo<br />
ancora una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> m. 10,42, la quale<br />
dovrà essere compensata me<strong>di</strong>ante tre conche da collocarsi,<br />
una vicina ad Airasca per facilitare il passaggio<br />
del canale sotto la ferrovia <strong>di</strong> Pinerolo, l'altra probabilmente<br />
presso Beinasco appoggiata al ponte canale<br />
che dovrà eseguirsi sopra il Sangone, e la terza prima<br />
<strong>di</strong> entrare in <strong>Torino</strong> e per il passaggio sotto la ferrovia<br />
<strong>di</strong> Susa. Questa <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> m. 10,42 rappresenta,<br />
se per 20 metri cubi d'acqua una forza motrice<br />
<strong>di</strong> oltre 2700 cavalli e <strong>di</strong> 2000 se solamente per 15<br />
metri cubi; la qual forza sud<strong>di</strong>visa nelle tre località<br />
ora in<strong>di</strong>cate vi potrà essere vantaggiosamente utilizzata.<br />
La <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello tra il bacino C <strong>di</strong> Piazza<br />
d'Armi ed il Po sotto Vanchiglia essendo <strong>di</strong> 27 m.,<br />
20 <strong>di</strong> questi potranno sicuramente essere <strong>di</strong>rettamente<br />
impiegati in cadute per forza motrice nella città, e<br />
così ne risulterà un'altra forza teorica <strong>di</strong> oltre 5300<br />
cavalli se vi affluiranno 20 metri cubi d'acqua, e <strong>di</strong><br />
4000 quando questo volume sarà ridotto a 15 metri<br />
cubi per ogni minuto secondo.<br />
La <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello tra il bacino C ed il fiume<br />
Po sopra la steccaia Michelotti é <strong>di</strong> 26 metri, e questa<br />
dovrà essere compensata completamente da un numero<br />
sufficiente <strong>di</strong> conche, all'oggetto <strong>di</strong> potervi consumare<br />
solo la quantità d'acqua strettamente necessaria al passaggio<br />
delle navi, con aperture speciali nelle porte onde<br />
poter all'occasione dar sfogo verso il Po a tutta l'acqua<br />
che proveniente da Vigone penetra nel bacino superiore<br />
C, o solo parte <strong>di</strong> essa; queste conche dovranno<br />
— 81 —<br />
pure essere <strong>di</strong>sposte in modo da far passare il canale<br />
completamente sotto il suolo in faccia alla stazione <strong>di</strong><br />
Porta Nuova ed al Ponte in ferro, e rendere dappertutto<br />
facili le comunicazioni dall'una all'altra sponda;<br />
l'ultima <strong>di</strong> queste conche collocata all'estremità inferiore<br />
in I conduce <strong>di</strong>rettamente nel fiume.<br />
Oltre a ciò, essendo stata concessa e dovendosi<br />
prossimamente eseguire la ferrovia da <strong>Torino</strong> a Cirié<br />
con stazione propria a Porta Milano, e da questa stazione<br />
dovendo probabilmente anche <strong>di</strong>ramarsi una ferrovia<br />
per il Regio Parco e Chieri, fu in previsione <strong>di</strong><br />
tali nuove vie <strong>di</strong> comunicazione progettato il bacino T<br />
da eseguirsi nella loro prossimità per metterle in comunicazione<br />
<strong>di</strong>retta colla linea <strong>di</strong> navigazione, e per tale<br />
effetto questo bacino sarebbe unito al bacino laterale<br />
da eseguirsi nel Po contro il borgo <strong>di</strong> Vanchiglia<br />
me<strong>di</strong>ante il canale navigabile S, N, il quale traverserebbe<br />
la Dora sopra un ponte canale, e <strong>di</strong>scenderebbe<br />
quin<strong>di</strong> verso il Po col mezzo <strong>di</strong> un numero sufficiente<br />
<strong>di</strong> conche.<br />
Esso sarebbe costrutto a stagni orizzontali per consumare<br />
la minore quantità d'acqua, e quest'acqua il cui<br />
volume non potrà mai arrivare ai 100 litri per minuto<br />
secondo, potrà esserle sempre fornita me<strong>di</strong>ante la derivazione<br />
7, 8, 9 che dal canale del Martinetto la verserebbe<br />
nel bacino T, con riserva anche <strong>di</strong> compensare<br />
questo canale con un'eguale quantità d'acqua che ad<br />
esso potrebbe essere fornita da una delle <strong>di</strong>ramazioni<br />
che procederanno dal bacino C.<br />
La linea <strong>di</strong> navigazione sarebbe così in imme<strong>di</strong>ata<br />
comunicazione con tutte le ferrovie che fanno capo in<br />
6 — G. CAPUCCIO.
— 82 —<br />
<strong>Torino</strong>, e mentre ciò sarebbe utile a tutti, questa città<br />
ne avrebbe grande beneficio.<br />
E la forza motrice <strong>di</strong>sponibile per l'esecuzione <strong>di</strong><br />
questo canale fra <strong>Torino</strong> e Vigone sarebbe <strong>di</strong> 6000<br />
ad 8000 cavalli, cioè :<br />
1° Sulla linea fra <strong>Torino</strong> e Vigone 2000 a 2700 cavalli<br />
2° Nell'interno della città <strong>di</strong> <strong>Torino</strong> 4000 5300 »<br />
IV.<br />
Totale 6000 a 8000 cavalli<br />
Da Vigone é mestieri adesso ricercare la migliore<br />
via per salire al più favorevole punto culminante, per<br />
<strong>di</strong>scendere quin<strong>di</strong> verso il Me<strong>di</strong>terraneo, e vedere dove<br />
sia questo punto il quale, mentre dovrà offrire la via<br />
più breve, dovrà pure essere il meno elevato possibile,<br />
e talmente collocato da potervi sempre condurre l'acqua<br />
necessaria per la navigazione sui due versanti.<br />
La <strong>di</strong>rezione adottata dalla ferrovia <strong>di</strong> Savona che,<br />
abbandonando la valle del Tanaro sopra Ceva, si trasporta<br />
successivamente nelle valli Bormida <strong>di</strong> Milesimo<br />
e <strong>di</strong> Spigno, per ridursi poi nella valle del Letimbro,<br />
é quella che dall'alto Piemonte al Me<strong>di</strong>terraneo offre<br />
minore altezza nel punto culminante; e questo, che<br />
per la ferrovia <strong>di</strong> Savona trovasi all'entrata settentrionale<br />
della galleria del Belbo presso Priero, é alla<br />
altezza <strong>di</strong> 510 metri sopra il mare. Ma tal <strong>di</strong>rezione<br />
non può tuttavia essere conveniente per un canale <strong>di</strong><br />
— 83 —<br />
navigazione, poiché oltre alle considerevoli opere che<br />
richiederebbe, non offre realmente un punto culminante,<br />
superato il quale si <strong>di</strong>scenda definitivamente<br />
verso il mare, ma traversa con pendenze e contropendenze<br />
tre valli <strong>di</strong>verse, generando così tre punti,<br />
per ciascuno dei quali sarebbe necessaria una speciale<br />
alimentazione, e rendendo in tal modo complicato il<br />
servizio della navigazione e maggiormente soggetto<br />
ad interruzioni.<br />
Innoltrandosi però alquanto nella valle del Tanaro<br />
e sino a Garesio, a questa altezza hanno già cessato<br />
le valli interme<strong>di</strong>e che più sotto separavano quella del<br />
Tanaro dal mare, e passando sopra Garesio il colle<br />
<strong>di</strong> San Bernardo, si arriva <strong>di</strong>rettamente nella valle della<br />
Neva che conduce ad Albenga.<br />
Continuando poi ancora per la valle del Tanaro<br />
sino sopra Ormea, e traversando il colle <strong>di</strong> Nava si<br />
arriverebbe nella valle d'Arosia che <strong>di</strong>scende pure<br />
ad Albenga.<br />
Ma tale ultimo passaggio non avrebbe altro risultato<br />
che quello <strong>di</strong> prolungare inutilmente <strong>di</strong> molti chilometri<br />
la navigazione ed innalzare maggiormente il suo<br />
punto culminante, rendendone così più <strong>di</strong>ffìcile l'alimentazione.<br />
Entrambi questi passaggi erano già stati in<strong>di</strong>cati<br />
nell'anno 1825 dal cav. Michelotti quando questo celebre<br />
ingegnere colla sua ar<strong>di</strong>ta intelligenza precorrendo<br />
i tempi stu<strong>di</strong>ava e proponeva precisamente una<br />
linea <strong>di</strong> navigazione che dal Me<strong>di</strong>terraneo internandosi<br />
nel Piemonte doveva traversarlo completamente e finire<br />
al Lago Maggiore.
— 84 —<br />
Ed i numerosi stu<strong>di</strong>i e progetti fatti in questi ultimi<br />
anni per una seconda ferrovia da <strong>Torino</strong> al Me<strong>di</strong>terraneo,<br />
e gli stu<strong>di</strong>i speciali intrapresi per questo progetto<br />
<strong>di</strong> navigazione, facendo conoscere minutamente<br />
tutte le possibili <strong>di</strong>rezioni, hanno confermato che il<br />
più favorevole punto culminante, quello che conciliando<br />
la facile esecuzione con un proporzionato sviluppo si<br />
mantiene ad una moderata altezza con ogni sicurezza<br />
<strong>di</strong> continua alimentazione, é precisamente quello per il<br />
quale da Garesio traversando con una galleria orizzontale<br />
<strong>di</strong> 4 chilometri circa il colle <strong>di</strong> San Bernardo<br />
si viene nella valle della Neva all'altezza <strong>di</strong> 610 m. sopra<br />
il livello del mare, e sviluppandosi in questa valle<br />
<strong>di</strong>viene possibile <strong>di</strong>scendere <strong>di</strong>rettamente ad Albenga.<br />
La linea navigabile trovasi a Vigone a 255 metri<br />
sopra il livello del mare, e lo stagno culminante rimanendo<br />
stabilito a Garesio a 610 metri, risulta così<br />
una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> 355 metri che ora bisogna guadagnare<br />
con pendenza continua, cercando la linea naturale <strong>di</strong><br />
terreno che meglio corrisponde a tale con<strong>di</strong>zione, ed<br />
appoggiandosi ad essa in modo da ridurre il più possibile<br />
le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> costruzione.<br />
Da Garesio, dovendosi prima <strong>di</strong>scendere la valle del<br />
Tanaro, non vi può essere altra via che la valle stessa<br />
passando nelle vicinanze <strong>di</strong> Bagnasco, Ceva e Lesegno;<br />
inferiormente a quest'ultima località e vicino a Bastia<br />
il torrente Ellero entra nel Tanaro e questo si <strong>di</strong>rige<br />
a Cherasco dove riceve la Stura; deviando poi dalla<br />
nostra <strong>di</strong>rezione va verso Asti ed Alessandria.<br />
Se il confluente della Stura col Tanaro fosse ad<br />
un'altezza tale da potere col canale <strong>di</strong>scendere fino a<br />
— 85 —<br />
quel punto e poter dopo <strong>di</strong>rigersi ancora verso Villafranca,<br />
questo sarebbe forse il miglior andamento ; ma<br />
esso é semplicemente impossibile, perché questo confluente<br />
che é all'altezza <strong>di</strong> soli 200 metri sopra il<br />
mare trovasi così inferiore <strong>di</strong> livello non solo a Villafranca<br />
e Vigone, ma ben anche a <strong>Torino</strong> ; e quand'anche<br />
ciò non fosse, le altissime piarde della Stura<br />
sarebbero ancora un insuperabile ostacolo alla continuazione<br />
del canale in quella <strong>di</strong>rezione.<br />
Conviene dunque cercare altra via per la quale si<br />
possa giungere in continua <strong>di</strong>scesa sino a Villafranca<br />
e Vigone, e tale da poter dappertutto collocare il<br />
canale possibilmente sul terreno naturale anche sulle<br />
più alte piarde, e traversare nello stesso tempo i <strong>di</strong>versi<br />
torrenti con quelle opere che si potranno minori.<br />
Tali circostanze erano già state previste dall'ingegnere<br />
Michelotti, ed in conseguenza <strong>di</strong> esse egli allora<br />
proponeva la linea che adesso ancora é l'unica possibile,<br />
e secondo la quale traversando sotto Lesegno<br />
il torrente Corsaglia con un ponte-canale ad un'altezza<br />
leggermente superiore a quella <strong>di</strong> Carassone-Mondovì,<br />
si mantiene a tale altezza costeggiando per uno sviluppo<br />
<strong>di</strong> circa 14 chilometri, prima la sponda sinistra<br />
del Tanaro sino sopra Bastia, e poi la sponda destra<br />
dell'Ellero per giungere a Mondovì, dove, traversando<br />
l'Ellero con un ponte-canale a livello dei terreni <strong>di</strong><br />
Carassone, <strong>di</strong>viene così possibile continuare la linea <strong>di</strong><br />
navigazione sugli alti terreni compresi tra l'Ellero e<br />
la Stura, traversando pure con un ponte-canale il torrente<br />
Pesio, ed arrivando così sulla sponda sinistra<br />
della Stura sopra Fossano.
— 86 —<br />
Quivi il progetto Michelotti portandosi sulla sinistra<br />
sponda della Stura vi si mantiene e si <strong>di</strong>rige verso Bra;<br />
noi invece guidati da altre considerazioni traversiamo<br />
la Stura sopra Fossano, e passando per Savigliano e<br />
Villafranca ci portiamo a raggiungere in Vigone il<br />
canale navigabile già descritto e che da questa città<br />
é <strong>di</strong>retto verso <strong>Torino</strong>, seguendo così l'andamento<br />
generale ed il profilo longitu<strong>di</strong>nale in<strong>di</strong>cati nella<br />
Tavola II.<br />
Tutta la linea navigabile tra Albenga e Vigone dovrà<br />
essere stabilita a stagni orizzontali, e tutta la sua pendenza<br />
guadagnarsi con un sufficiente numero <strong>di</strong> conche;<br />
la sua costruzione, principalmente nei tronchi compresi<br />
tra Albenga e Garesio e tra Garesio e Fossano, porterà<br />
con sé la esecuzione <strong>di</strong> importanti opere.<br />
Nel tronco tra Albenga e Garesio trovasi in primo<br />
luogo la galleria sotto il colle <strong>di</strong> San Bernardo, la cui<br />
lunghezza é <strong>di</strong> 4 chilometri; ma, quantunque questa<br />
sia sicuramente un'opera <strong>di</strong> considerazione, tuttavia essa<br />
non ha niente <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nario, né come semplice galleria,<br />
poiché come tale la sua lunghezza é inferiore a<br />
molte altre già eseguite, né come opera applicata ad<br />
un canale <strong>di</strong> navigazione, poiché molti canali navigabili<br />
già esistono con lunghe gallerie, e fra questi basti<br />
citare il canale <strong>di</strong> Saint-Quentin in Francia sulla linea<br />
del quale se ne incontrano due, <strong>di</strong> cui la più lunga ha<br />
non meno <strong>di</strong> 5 chilometri e 600 metri.<br />
Per <strong>di</strong>scendere dallo sbocco meri<strong>di</strong>onale della galleria<br />
ad Albenga conviene svilupparsi con pendenza<br />
uniforme sulla sponda destra della valle della Neva<br />
sino a raggiungere il piano inferiore della valle a<br />
— 87 —<br />
Bastia; ed in questo modo, con una lunghezza <strong>di</strong> 16<br />
chilometri, si guadagnerebbe un'altezza <strong>di</strong> 593 metri,<br />
ossia <strong>di</strong> 37 metri per ciascun chilometro. Se con tale<br />
pendenza fossero impiegate le conche or<strong>di</strong>narie aventi<br />
ciascuna 3 m. <strong>di</strong> caduta, sarebbero necessarie più <strong>di</strong><br />
12 conche per ogni chilometro, e non vi potrebbe<br />
così essere un numero sufficiente <strong>di</strong> stagni interme<strong>di</strong>i,<br />
né abbastanza lunghi per un conveniente servizio del<br />
canale, e per gli incontri delle navi ascendenti o<br />
<strong>di</strong>scendenti.<br />
Ma il limite <strong>di</strong> tre metri <strong>di</strong> caduta quantunque sia<br />
il limite or<strong>di</strong>nario generalmente impiegato, tuttavia, se<br />
é possibile avere sempre sufficiente quantità d'acqua,<br />
può senza inconvenienti essere oltrepassato ed arrivare<br />
anche ai 5 o 6 metri, ma per evitare ogni dubbio ci<br />
contenteremo della caduta <strong>di</strong> m. 4,90 la quale già<br />
trovasi in uso per alcune conche sul naviglio <strong>di</strong> Pavia,<br />
e con tale cifra per guadagnare l'altezza totale <strong>di</strong> 593<br />
metri <strong>di</strong>ventano necessarie solamente 122 conche, le<br />
quali rappresentano insieme una lunghezza <strong>di</strong> 4 chil.<br />
880 m. i quali, dedotti dallo sviluppo totale <strong>di</strong> 16 chil.,<br />
lasciano una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> 11.120 m. da potersi ripartire<br />
in quel numero <strong>di</strong> stagni interme<strong>di</strong>i che sarà più<br />
conveniente.<br />
Da Bastia si arriverà definitivamente ad Albenga ed<br />
al mare con una lunghezza <strong>di</strong> canale <strong>di</strong> 6 chilometri<br />
e 17 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello.<br />
E, se il canale navigabile ed i bacini che si dovranno<br />
stabilire ad Albenga saranno combinati con un sistema<br />
d'arginamento del torrente Centa, potrà restituirsi all'agricoltura<br />
una non in<strong>di</strong>fferente superficie <strong>di</strong> terreni,
— 88 —<br />
sod<strong>di</strong>sfacendo nello stesso tempo ad uno dei più vivi<br />
desiderii <strong>di</strong> quella città.<br />
Sul tronco tra Garesio e Lesegno, la cui lunghezza<br />
é <strong>di</strong> 28 chilometri, la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello è <strong>di</strong> 202<br />
metri; questa <strong>di</strong>fferenza deve essere compensata me<strong>di</strong>ante<br />
70 conche da stabilirsi colla caduta or<strong>di</strong>naria<br />
<strong>di</strong> circa 3 metri e da collocarsi nelle località più convenienti;<br />
oltre a queste opere il canale, sempre seguendo<br />
il più possibile l'andamento naturale della valle sulla<br />
sponda sinistra del Tanaro, dovendo tuttavia traversare<br />
questo torrente in tre punti <strong>di</strong>versi, occasionerà così la<br />
costruzione <strong>di</strong> tre ponti-canale ; ed in due località dove<br />
troppo stretta é la valle e sinuosa la sua <strong>di</strong>rezione,<br />
converrà eseguire due tratti <strong>di</strong> galleria <strong>di</strong> 700 metri<br />
circa ciascuno.<br />
Da Lesegno a Mondovì il canale si sviluppa con<br />
soli 3 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello per tutta la sua<br />
lunghezza, che é <strong>di</strong> 14 chilometri, essendo così necessaria<br />
una sola conca; sotto Lesegno dovrà eseguirsi<br />
un importante ponte-canale per traversare il torrente<br />
Corsaglia, e potrà essere conveniente, per rendere più<br />
semplice l'andamento" del canale e forse anche più economico,<br />
mo<strong>di</strong>ficare il suo tracciato al punto dove<br />
l'Ellero entra nel Tanaro, e quivi, invece <strong>di</strong> seguire<br />
le sponde <strong>di</strong> questi due torrenti, eseguire una galleria<br />
<strong>di</strong> 1500 metri circa, la quale abbrevierebbe <strong>di</strong> oltre<br />
2 chilometri la lunghezza del canale.<br />
Da Mondovì a Fossano la <strong>di</strong>stanza é <strong>di</strong> 20 chilometri,<br />
e la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello è <strong>di</strong> 65 metri, occorrendo<br />
così lo stabilimento <strong>di</strong> 22 conche. Ma queste<br />
non sono le principali opere che vi si debbano ese-<br />
— 89 —<br />
guire, perché l'Ellero, il Pesio e la Stura intersecati<br />
da questo tronco <strong>di</strong> canale, lo costituiscono fra i<br />
più importanti <strong>di</strong> tutta la linea per la imponenza<br />
delle opere che essi richiedono al loro passaggio. Tali<br />
opere però non escono dai limiti dei lavori <strong>di</strong> possibilissima<br />
costruzione, poiché la più importante <strong>di</strong> esse<br />
é il ponte-canale sul Pesio, il quale deve aver 50 metri<br />
<strong>di</strong> massima altezza e 500 metri <strong>di</strong> maggior lunghezza,<br />
essendo così inferiore in importanza all'acquedotto <strong>di</strong><br />
Caserta nella valle <strong>di</strong> Maddaloni il quale per un'uguale<br />
maggior lunghezza ha 60 metri <strong>di</strong> maggior altezza,<br />
e molto inferiore poi a quello eseguito a Roquefavour,<br />
presso Marsiglia, la cui altezza massima oltrepassa gli<br />
80 metri.<br />
Da Fossano a Vigone la <strong>di</strong>stanza é <strong>di</strong> 38 chilometri<br />
e la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello 83 metri da compensarsi<br />
con 28 conche. Su questo tronco le principali<br />
opere, nessuna delle quali però ha l'importanza <strong>di</strong><br />
quelle da eseguirsi sul tronco precedente, sono i ponticanale<br />
sulla Maira, la Varaita, il Po ed il Pellice,<br />
passati i quali si <strong>di</strong>scende definitivamente nel bacino<br />
<strong>di</strong> Vigone.<br />
V.<br />
L'alta valle del Tanaro superiore a Garesio é sufficiente<br />
essa sola a fornire durante l'intera annata tutta<br />
l'acqua necessaria ad un'attiva navigazione tanto verso<br />
Albenga come verso Vigone, naturalmente a con<strong>di</strong>zione<br />
che quest'acqua sia regolarmente <strong>di</strong>stribuita, e
— 90 —<br />
che quella che <strong>di</strong>scende in maggior quantità del bisogno<br />
nelle stagioni <strong>di</strong> primavera e d'autunno sia<br />
raccolta e conservata per usarla nei tempi <strong>di</strong> magra.<br />
Questa valle, a cominciare dal punto da cui sarebbe<br />
possibile condurre le acque nello stagno culminante<br />
della linea <strong>di</strong> navigazione e sino alle sue più alte<br />
sommità, comprendendo così tutta la regione superiore<br />
ed Ormea ed ancora una parte inferiore a questa<br />
località, misura una superficie <strong>di</strong> 212,500,000 metri<br />
quadrati; la pioggia che annualmente vi cade é rappresentata<br />
da un'altezza d'acqua <strong>di</strong> un metro, <strong>di</strong> modo<br />
che il volume totale annuo d'acqua generata in questa<br />
valle è <strong>di</strong> 212.500.000 m. c. 121.500.000 dei quali<br />
sono consumati dalla vegetazione e dall'evaporazione,<br />
ed i rimanenti 91.000.000 sono esitati dal Tanaro e<br />
possono essere tutti utilizzati a favore della navigazione;<br />
essi corrispondono ad un prodotto me<strong>di</strong>o durante<br />
l'intera annata <strong>di</strong> 2880 litri per ogni minuto<br />
secondo, e questo prodotto può essere mantenuto uniforme,<br />
eseguendo sopra Garesio un serbatoio regolatore<br />
il quale, raccogliendo sempre tutta l'acqua portata<br />
dal Tanaro, esiterebbe solo quella necessaria alla navigazione,<br />
tenendo la <strong>di</strong>fferenza in riserva pei tempi in<br />
cui il prodotto <strong>di</strong> quel torrente sarebbe inferiore al<br />
bisogno.<br />
Per la navigazione nella valle della Neva l'acqua<br />
dovrà essenzialmente essere provvista dal Tanaro, tuttavia<br />
siccome giunti in questa valle alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong><br />
10 chilometri dalla galleria <strong>di</strong>venterà possibile alimentarsi<br />
anche in ogni stagione d'acque della Neva o suoi<br />
affluenti, così calcoleremo solamente la quantità <strong>di</strong><br />
— 91 —<br />
acqua necessaria a questi primi 10 chilometri, come<br />
quelli i quali devono necessariamente essere provvisti<br />
del Tanaro.<br />
Applicando su questo tronco <strong>di</strong> canale la caduta <strong>di</strong><br />
4 m. 90 per le conche, il volume della concata sarà<br />
40 x 7 x 4,90 = 1372 m. c.; e supponendo, come già<br />
in altra parte fu supposto, un movimento generale <strong>di</strong><br />
50 navi nelle 24 ore, il volume d'acqua consumato<br />
dalle conche per tal movimento sarebbe 1372 x 50<br />
= 68600 m. c. La quantità evaporata può sempre calcolarsi<br />
in 18 x 10.000 x 0,005 = 900 m. c, e supponendo<br />
pure i trapelamenti doppi dell'evaporazioni,<br />
ossia uguali a 1800 m. c, e la per<strong>di</strong>ta delle porte <strong>di</strong><br />
1000 m. c, la somma <strong>di</strong> queste quattro quantità, ossia<br />
68,600 + 900 + 1800 + 1000 = 72,300 rappresenterebbe<br />
il consumo giornaliero d'acqua richiesto sul versante<br />
d'Albenga; questa quantità corrisponde ad 835<br />
litri per ogni minuto secondo; ad essa però devesi<br />
ancora aggiungere quella richiesta per riempiere il canale<br />
quando sia stato messo a secco per riparazioni;<br />
ora il volume generato da questa parte <strong>di</strong> canale é<br />
10.000 x 30 = 300.000 m. c, e supponendo che, in<br />
causa <strong>di</strong> forti trapelamenti, dopo essere stato asciutto,<br />
sia necessario il triplo <strong>di</strong> questo volume per mantenere<br />
pieno il canale, ne risulterà così una quantità<br />
uguale a 300.000 x 3 = 900.000 m. c; e tale operazione<br />
<strong>di</strong> riempimento dovendosi fare solo una volta<br />
all'anno, questa quantità d'acqua corrisponde per l'intera<br />
annata a circa 30 litri per ogni minuto secondo,<br />
i quali uniti agli 835 già calcolati, formano un totale<br />
<strong>di</strong> 865 litri, i quali rappresentano la totale quantità
— 92 —<br />
me<strong>di</strong>a d'acqua costantemente necessaria a derivarsi dal<br />
Tanaro in ogni minuto secondo per mantenere attiva<br />
la navigazione nella valle della Neva.<br />
Sul versante <strong>di</strong> Garesio <strong>di</strong>scendendo verso Vigone,<br />
il tronco compreso fra lo stagno culminante e Lesegno<br />
dovrà pur essere completemente alimentato dalle acque<br />
raccolte nell'alta valle del Tanaro per evitare sopra <strong>di</strong><br />
esso lavori accessorii d'alimentazione i quali non potrebbero<br />
mai fornire importanti risultati, poiché solo a<br />
Lesegno, dove sbocca il torrente Corsaglia, sarebbe realmente<br />
possibile condurre nuova acqua in sufficiente<br />
abbondanza proveniente da questo torrente e regolata<br />
come quella del Tanaro me<strong>di</strong>ante un serbatoio superiore.<br />
Su questo tronco <strong>di</strong> canale tra Garesio e Lesegno,<br />
la cui lunghezza é <strong>di</strong> 28 chilometri, le conche hanno<br />
la caduta or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> 3 metri, cui il volume della<br />
concata vi é <strong>di</strong> 40 x 7 x 3 = 840 m. c, e supponendo<br />
qui pure un movimento generale giornaliero <strong>di</strong> 50<br />
navi, senza tener conto <strong>di</strong> alcuna coincidenza, il volume<br />
d'acqua consumato così ogni giorno sarebbe<br />
840 x 50 = 42.000 m. c. ; l'evaporazione consumerebbe<br />
inoltre 28.000 x 18 x 0,005 = 2520 m. c, i trapelamenti<br />
2520 x 2 = 5040 m. c, le porte 1000 m. c,<br />
ed il totale <strong>di</strong> questa quantità, ossia 42000 + 2520<br />
+ 5040 + 1000 = 50560 rappresenta per ogni minuto<br />
secondo un volume <strong>di</strong> 580 litri; e pel riempimento del<br />
canale dopo le annue riparazioni, supponendo pure necessario<br />
un volume d'acqua triplo <strong>di</strong> quello generato<br />
dal canale stesso, questo volume sarebbe 28.000<br />
x 30 x 3 = 2.520.000 m. c. che rappresentano per<br />
ogni minuto secondo durante l'intera annata un<br />
— 93 —<br />
volume <strong>di</strong> 80 litri, i quali aggiunti ai 580 già calcolati<br />
portano a 660 litri la quantità me<strong>di</strong>a d'acqua<br />
continuamente necessaria a derivarsi dall'alto Tanaro<br />
in ogni minuto secondo per mantenere una navigazione<br />
regolare <strong>di</strong> 50 navi al giorno tra Garesio e<br />
Lesegno, e questa quantità, aggiunta agli 865 litri<br />
necessarii sul versante d'Albenga, forma così un<br />
totale generale <strong>di</strong> 1445 litri per la navigazione sui<br />
due versanti; e siccome abbiamo già veduto che é<br />
possibile avere continuamente dal serbatoio a costruirsi<br />
sopra Garesio un volume costante <strong>di</strong> 2280 litri, così<br />
rimane ancora <strong>di</strong>sponibile oltre il bisogno una <strong>di</strong>fferenza<br />
<strong>di</strong> 835 litri per la continuazione della navigazione<br />
inferiore o per ogni straor<strong>di</strong>nario evento.<br />
A Lesegno si trovano dunque <strong>di</strong>sponibili 835 litri,<br />
ed oltre a questi anche l'acqua <strong>di</strong>scendente per il passaggio<br />
nelle conche e quella perduta dalle porte, che,<br />
continuando a <strong>di</strong>scendere per tutto il tratto da Lesegno<br />
a Vigone, vi compensa quella consumata per le stesse<br />
cause, lasciando che il maggior consumo a cui si dovrà<br />
provvedere su questo tratto sia solo quello risultante<br />
dalle evaporazioni e dai trapelamenti, e quello necessario<br />
pel riempimento annuo del canale.<br />
La <strong>di</strong>stanza tra Lesegno e Vigone é <strong>di</strong> 72 chilometri,<br />
in conseguenza le evaporazioni vi consumeranno<br />
giornalmente 72,000 x 18 x 0,005=6480 m. c, i trapelamenti<br />
6480 X 2 = 12,960 m. c, e così insieme 19,440<br />
m. c, ossia 225 litri per ogni minuto secondo; e per<br />
il riempimento annuo del canale, supponendo sempre<br />
necessario il triplo del suo volume effettivo, questa<br />
quantità sarebbe 72,000 x 30 x 3=6,480,000 m. c, ossia
— 94 —<br />
205 litri per ogni minuto secondo, ai quali aggiungendo<br />
i 225 già calcolati, ne risulta un totale <strong>di</strong> 430<br />
litri, sufficiente per sod<strong>di</strong>sfare a tutti i bisogni della<br />
navigazione; e come abbiamo ancora trovato a Lesegno<br />
e proveniente dall'Alto Tanaro un residuo <strong>di</strong>sponibile<br />
<strong>di</strong> 835 litri, così deducendo da questi i 430<br />
litri ora calcolati, ne risulterebbe ancora una <strong>di</strong>fferenza<br />
<strong>di</strong> 405 per ogni straor<strong>di</strong>nario evento, e che nei casi<br />
or<strong>di</strong>narii, invece <strong>di</strong> lasciarla <strong>di</strong>scendere nel canale, si<br />
potrebbe tenere nel serbatoio superiore a Garesio per<br />
maggior riserva.<br />
Rimane così <strong>di</strong>mostrato che l'alta valle del Tanaro<br />
superiore a Garesio è sufficiente essa sola, regolandone<br />
le acque, a provvedere a tutte le esigenze del canale<br />
ed a mantenere attiva in ogni stagione la navigazione<br />
tanto verso Albenga quanto verso Vigone.<br />
Dopo tale favorevole conclusione potrebbe essere<br />
inutile ricercare altre sorgenti d'acqua per alimentare<br />
maggiormente il canale, tuttavia come la maggior abbondanza<br />
d'acqua non sarebbe un <strong>di</strong>fetto, e come<br />
essa, se non è consumata dalla navigazione, può essere<br />
vantaggiosamente utilizzata per forza motrice, provvedendo<br />
al suo libero corso nel canale e <strong>di</strong>sponendo<br />
per essa delle speciali cadute al passaggio delle conche,<br />
così, se è possibile ottenere questa maggior abbondanza<br />
con proporzionata spesa, vi é ogni convenienza a cercar<br />
<strong>di</strong> ottenerla, poiché in tal modo si assicura maggiormente<br />
la bontà del canale, e per la forza motrice ottenuta<br />
rendendo possibile l'impianto <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi opifici<br />
si aumenta la capacità industriale del paese e si creano<br />
per il canale stesso sicuri red<strong>di</strong>ti.<br />
— 95 —<br />
Nelle vicinanze <strong>di</strong> Lesegno vengono a versarsi nel<br />
Tanaro le acque del torrente Corsaglia; queste acque<br />
sono fornite da <strong>di</strong>verse valli che successivamente si<br />
riuniscono e partendo in ciascuna <strong>di</strong> esse da un punto<br />
abbastanza elevato per poter versarne le acque nel<br />
canale a Lesegno, e regolandone il corso, si potrebbe<br />
così ottenere <strong>di</strong>sponibile per il canale un volume costante<br />
d'acqua che non sarebbe inferiore a quello già<br />
calcolato per l'alta valle del Tanaro; ma limitandosi<br />
anche alla sola valle dalla quale prende origine specialmente<br />
il torrente Corsaglia, e formando, nelle vicinanze<br />
<strong>di</strong> Montaldo un bacino raccoglitore delle sue<br />
acque, si avrebbe per la parte superiore <strong>di</strong> questa valle,<br />
le cui acque sarebbero in tal modo raccolte, una superficie<br />
<strong>di</strong> 97,500,000 metri quadrati, sopra i quali<br />
cadono annualmente in me<strong>di</strong>a 97,500,000 metri cubi<br />
<strong>di</strong> pioggia, e <strong>di</strong> questa quantità 42,000,000 metri cubi<br />
sono esitati dal torrente, rimanendo gli altri 55,500,000<br />
metri cubi consumati dalla evaporazione e dalla vegetazione.<br />
Questi 42,000,000 metri cubi rappresentano<br />
un volume <strong>di</strong> 1320 litri che potrebbero in ogni minuto<br />
secondo introdursi nel canale a Lesegno, ed in<br />
questo modo il canale sarebbe sempre largamente provvisto<br />
d'acqua.<br />
Fu già sopra esposto come da Garesio potesse essere<br />
condotto a Lesegno un volume d'acqua <strong>di</strong> 835<br />
litri oltre quello necessario alla navigazione su quel<br />
tronco <strong>di</strong> canale, e fu pure <strong>di</strong>mostrato che <strong>di</strong> questi<br />
835 litri, 430 bastavano per assicurare la navigazione<br />
sino a Vigone, potendosi così lasciare nel bacino sopra<br />
Garescio la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> 405 litri per maggior riserva;
— 96 —<br />
continuando ora nella medesima ipotesi per maggior<br />
semplicità <strong>di</strong> ragionamento, ed essendovi tra Garesio<br />
e Lesegno una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello <strong>di</strong> 202 metri, questi<br />
430 litri, che ivi non sono impiegati per la navigazione<br />
ma che solo vi transitano per andar ad alimentare<br />
la navigazione inferiore, rappresentano così in totale<br />
su questo tronco <strong>di</strong> canale una forza motrice teorica<br />
<strong>di</strong> 1150 cavalli da potersi utilizzare.<br />
Tra Lesegno e Vigone i 430 litri ora considerati<br />
vengono consumati dal canale, ma quivi allora subentrano<br />
i 1320 litri provenienti dalla valle Corsaglia;<br />
essi sono completamente <strong>di</strong>sponibili, tuttavia faremo<br />
ancora la supposizione che, sempre per maggior riserva<br />
320 <strong>di</strong> essi siano ritenuti nel bacino <strong>di</strong> Montaldo, tenendo<br />
solamente a calcolo per forza motrice i rimanenti<br />
1000 litri; e siccome la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello tra<br />
Lesegno e Vigone é <strong>di</strong> 153 metri, così questi 1000<br />
litri rappresentano per tutta questa <strong>di</strong>fferenza una<br />
forza motrice <strong>di</strong> circa 2000 cavalli, <strong>di</strong>stribuita lungo<br />
tutto il canale nei luoghi dove saranno stabilite le<br />
conche.<br />
Nel bacino <strong>di</strong> Vigone <strong>di</strong>scenderanno giornalmente<br />
i 42,000 metri cubi delle concate, i 1000 metri cubi<br />
perduti dalle porte, e così 43,000 metri cubi ossia 500<br />
litri ogni minuto secondo, ed aggiungendo ad essi i<br />
1000 litri provenienti dalla Valle Corsaglia, si ottiene<br />
così un volume <strong>di</strong> 1500 litri che continuamente verrebbe<br />
ad arricchire d'acqua il canale tra Vigone e <strong>Torino</strong>;<br />
e quest'acqua continuando il suo corso inferiormente,<br />
ne risulta che pel fatto della navigazione <strong>di</strong>scendente<br />
da Garesio verrebbe introdotto nel Po, prove-<br />
— 97 —<br />
niente dal Tanaro, un volume d'acqua corrispondente<br />
ad una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 1500 litri per ogni minuto secondo,<br />
e quest'acqua, <strong>di</strong>scendendo il fiume sino a Chivasso,<br />
ne viene per ultima conseguenza che mentre la navigazione<br />
tra Chivasso e Casale preleva dal Po un volume<br />
<strong>di</strong> 550 litri, quella <strong>di</strong>scendente da Garesio vi<br />
conduce continuamente un volume <strong>di</strong> 1500 litri, ossia<br />
un maggior volume <strong>di</strong> 960 litri per ogni minuto secondo;<br />
per cui non solo il canale Cavour non avrebbe<br />
alcun danno da questa linea <strong>di</strong> navigazione, ma ne<br />
sarebbe anche favorito, perché essa condurrebbe nel<br />
Po una certa quantità d'acqua nel Tanaro, <strong>di</strong> cui una<br />
parte potrebbe essere utilizzata dal canale Cavour nei<br />
tempi <strong>di</strong> magra, rimanendo così <strong>di</strong>mostrata una conclusione<br />
già precedentemente annunziata.<br />
VI.<br />
Il considerevole numero <strong>di</strong> conche richiesto per salire<br />
da Albenga alla galleria del colle <strong>di</strong> San Bernardo,<br />
quantunque non possa in alcun modo essere un ostacolo<br />
all'esecuzione del canale <strong>di</strong> navigazione, tuttavia<br />
obbligando ad ingente spesa <strong>di</strong> costruzione, e nello<br />
stesso tempo rendendo assai lungo il viaggio, <strong>di</strong>ede<br />
a pensare se non sarebbe utile applicare su questo<br />
tronco il sistema dei piani inclinati, con motore idraulico<br />
pel rimorchio delle navi, rendendo così meno costoso<br />
l'impianto del canale e più sollecito il viaggio,<br />
senza però aumentare le spese <strong>di</strong> trasporto.<br />
— G CAPUCCIO.
— 98 —<br />
Prima che fossero inventate le conche, o si dava<br />
ai canali, quando ciò era possibile, un lungo sviluppo<br />
per <strong>di</strong>minuire la pendenza, o si stabilivano piani inclinati<br />
per superarla, impiegando allora per tirar le<br />
navi la forza degli uomini o degli animali; dopo la<br />
loro invenzione si migliorarono grandemente le con<strong>di</strong>zioni<br />
dei canali <strong>di</strong> navigazione, e questi <strong>di</strong>venendo<br />
possibili anche nei luoghi dove prima sarebbe stato<br />
inutile pensarvi, la loro costruzione prese grande sviluppo<br />
e si vollero costrurre anche dove appena poteva<br />
esservi acqua in sufficiente quantità, e, spingendosi<br />
verso questo limite, si trovò che le conche consumavano<br />
più acqua <strong>di</strong> quanto dovesse essere meccanicamente<br />
necessario per produrre il loro lavoro <strong>di</strong>namico,<br />
ed allora giunti al punto in cui l'acqua doveva essere<br />
preziosamente conservata, nuovamente vennero in campo<br />
per tali circostanze i piani inclinati, e nello stesso tempo<br />
si ricercarono anche i mezzi <strong>di</strong> combinare le conche<br />
in modo che consumassero la minor quantità d'acqua<br />
possibile.<br />
Di queste combinazioni <strong>di</strong>verse non é per noi il<br />
caso adesso <strong>di</strong> occuparci, poiché il loro scopo tendendo<br />
solo a <strong>di</strong>minuire il consumo d'acqua ha per noi poco<br />
interesse imme<strong>di</strong>ato, e se potrà essere utile nell'esecuzione<br />
<strong>di</strong> alcune parti del canale <strong>di</strong> applicare alcune <strong>di</strong><br />
queste combinazioni, ciò non potrà essere che per qualche<br />
utilità secondaria, poiché, come fu più sopra <strong>di</strong>mostrato,<br />
l'acqua si trova in sufficiente abbondanza perché sia<br />
assicurata l'esistenza del canale anche senza la loro<br />
applicazione.<br />
La questione sarebbe solo il vedere se, in<strong>di</strong>penden-<br />
— 99 —<br />
temente dalla quantità d'acqua a consumarsi, possa essere<br />
possibile sul versante d'Albenga sostituire al sistema<br />
delle conche il sistema dei piani inclinati, principalmente<br />
nello scopo <strong>di</strong> ottenere minor spesa <strong>di</strong> costruzione<br />
e più sollecito viaggio, e ciò senza aumentare<br />
le spese <strong>di</strong> trasporto.<br />
Dallo sbocco della galleria sino a Bastia la costruzione<br />
del canale occasionerebbe una spesa <strong>di</strong> 17 milioni,<br />
ed il tempo impiegato dalle navi per il suo tragitto<br />
sarebbe <strong>di</strong> circa 24 ore, e se in sua vece fosse<br />
eseguito un piano inclinato a rotaie, della lunghezza<br />
<strong>di</strong> 8 chilometri tra Zuccarello e la galleria, sul quale<br />
fossero rimorchiate le navi con trazione funicolare a<br />
forza idraulica, la esecuzione <strong>di</strong> questo piano inclinato<br />
coi relativi meccanismi non costerebbe più <strong>di</strong> 4,800,000<br />
lire, ed aggiungendo a questa la somma 5,000,000 <strong>di</strong><br />
lire necessarie per la esecuzione del canale tra Zuccarello<br />
e Bastia, ne risulta per tutto il tratto dalla galleria<br />
a Bastia una spesa <strong>di</strong> 9,800,000 ; ed il tempo richiesto<br />
per il suo tragitto sarebbe <strong>di</strong> 7 ore da Bastia<br />
e Zuccarello o meno <strong>di</strong> 1 ora sul piano inclinato, e<br />
così tutto al più 8 ore.<br />
E se il piano inclinato fosse eseguito per tutta la<br />
lunghezza <strong>di</strong> 16 chilometri tra Bastia e la galleria, da<br />
<strong>di</strong>vidersi però in due tronchi separati <strong>di</strong> 8 chilometri<br />
ciascuno, la spesa totale <strong>di</strong> costruzione sarebbe ridotta<br />
ad 8,000,000 e non sarebbero richieste più <strong>di</strong> 2 ore<br />
per il suo tragitto.<br />
Ciò basta per far conoscere quale sarebbe la minor<br />
spesa nella costruzione e la minor durata nel tragitto,<br />
e per <strong>di</strong>mostrare la convenienza <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are l'applica-
— 100 —<br />
zione dei piani inclinati pel rimorchio delle navi nella<br />
valle della Neva; ma lasciando che dopo tali stu<strong>di</strong>i<br />
sia deciso se non convenga conservare il sistema delle<br />
conche od eseguire un sol piano inclinato <strong>di</strong> 8 chilometri<br />
da Zuccarello alla galleria, oppure due piani inclinati<br />
<strong>di</strong> 8 chilometri ciascuno cominciando da Bastia,<br />
<strong>di</strong>remo solo per ora che non vi può essere dubbio<br />
sulla possibilità <strong>di</strong> esecuzione ed esercizio <strong>di</strong> detti piani<br />
inclinati pel rimorchio delle navi.<br />
Già in riva al Ticino, fra Tornavento e Sesto Calende,<br />
per una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> circa 20 chilometri, fu, alcuni<br />
anni sono, eseguita una ferrovia a trazione <strong>di</strong><br />
cavalli pel rimorchio sopra appositi carri delle barche<br />
<strong>di</strong>rette verso il Lago Maggiore, onde evitare alle medesime<br />
la <strong>di</strong>fficile e lunga navigazione <strong>di</strong> quel tratto<br />
del Ticino.<br />
Di questo genere <strong>di</strong> trasporto le barche si mostrarono<br />
sod<strong>di</strong>sfatte, ed ora ancora lo desiderano, e se<br />
non fiorì una tale impresa, e dovette cessare, ciò fu<br />
solo perché ne furono male organizzate le basi.<br />
Il peso relativamente piccolo delle barche del Ticino<br />
potrebbe lasciar supporre che tal genere <strong>di</strong> trasporto<br />
mal potrebbe applicarsi alle navi <strong>di</strong> maggior portata<br />
che potranno percorrere la nostra linea <strong>di</strong> navigazione;<br />
ma se si considera per esempio che a Cronstadt i più<br />
forti navigli della marina russa sono per le riparazioni<br />
collocati sopra appositi carri e rimorchiati con delle<br />
funi sopra un piano inclinato che li conduce agli arsenali<br />
più elevati che il mare, si vedrà da tal fatto come<br />
possa essere facile cosa eseguire analoga manovra per<br />
le navi la cui massima portata non eccederà le 250<br />
— 101 —<br />
tonnellate; e solo la lunghezza del piano inclinato e<br />
le forti <strong>di</strong>mensioni delle funi potrebbero ancora far<br />
dubitare della possibilità <strong>di</strong> simile applicazione; ma<br />
tali <strong>di</strong>fficoltà, che forse ieri ancora potevano essere<br />
<strong>di</strong>fficili a superare, sono oggi completamente risolte<br />
me<strong>di</strong>ante il nuovo sistema <strong>di</strong> locomozione funicolare<br />
inventato dall'ingegnere Agu<strong>di</strong>o, il quale già ebbe la<br />
sanzione dell'esperienza, e l'approvazione dei più <strong>di</strong>stinti<br />
ingegneri d'Europa.<br />
E la forza motrice necessaria non mancherebbe,<br />
poiché oltre che il piano inclinato potrebbe essere automotore<br />
e perciò richiedere poca forza per il suo<br />
esercizio, anche senza tal circostanza, e se si dovessero<br />
anche rimorchiare giornalmente per la sola navigazione<br />
ascendente 30 navi del peso complessivo <strong>di</strong> 7500 tonnellate,<br />
queste, per l'altezza totale <strong>di</strong> 490 metri alla<br />
quale devono essere innalzate, non rappresenterebbero<br />
che un lavoro giornaliero <strong>di</strong> 3,675,000,000 chilogrametri;<br />
ora abbiamo veduto che l'acqua necessaria per<br />
mantenere la navigazione su questo tronco coll'impiego<br />
delle conche, e che rimarrebbe ora <strong>di</strong>sponibile per<br />
essere utilizzata come forza motrice per l'esercizio del<br />
piano inclinato, é <strong>di</strong> 865 litri per minuto secondo,<br />
questi per l'altezza <strong>di</strong> 490 metri rappresentano un lavoro<br />
brutto continuo <strong>di</strong> 423,850 chilogrametri, e così<br />
<strong>di</strong> 36,620,640,000 nelle 24 ore, ossia <strong>di</strong>eci volte superiore<br />
al lavoro utile che dovrebbe effettuarsi sul<br />
piano inclinato ammettendo il movimento esagerato<br />
<strong>di</strong> 7500 tonnellate.<br />
Con tale abbondanza <strong>di</strong> forza motrice é indubitata<br />
la possibilità <strong>di</strong> stabilire un sistema meccanico atto ad
— 102 —<br />
eseguire il lavoro necessario per l'esercizio del piano<br />
inclinato.<br />
Ed essendo gratuita questa forza nello stesso tempo<br />
che é più economica la costruzione del canale e <strong>di</strong><br />
minor durata il tragitto, <strong>di</strong>viene certo che per tale<br />
sistema non potranno essere aumentate le spese <strong>di</strong> trasporto<br />
come sarà anche <strong>di</strong>mostrato più tar<strong>di</strong>.<br />
PARTE QUARTA<br />
I.<br />
S ul canale ora descritto qualunque barca, <strong>di</strong> qualunque<br />
forma, purché compresa nelle <strong>di</strong>mensioni delle<br />
conche, potrà navigare rimorchiata da uomini o da<br />
animali, od anche a remi; ma per ottenere la maggior<br />
regolarità e la maggior economia nei trasporti, mettendo<br />
a profitto gli ultimi perfezionamenti dell'arte,<br />
converrà stabilire un servizio <strong>di</strong> navigazione con piroscafi<br />
ad elice, costrutti in ferro, i quali avendo tali<br />
<strong>di</strong>mensioni da stare nelle conche possano trasportare<br />
la maggior quantità <strong>di</strong> merci.<br />
Questi piroscafi con 35 metri <strong>di</strong> lunghezza 6,50 <strong>di</strong><br />
maggior larghezza ed 1,70 d'immersione, se costrutti<br />
unicamente per navigare nel canale, possono rappresentare<br />
un tonnellaggio brutto <strong>di</strong> 300 tonnellate e 230<br />
<strong>di</strong> carico netto ; ma faremo una deduzione a tali cifre,<br />
calcolando sopra un carico netto <strong>di</strong> sole 200 tonnellate,<br />
onde aver sufficiente margine per quelle <strong>di</strong>sposizioni<br />
che saranno richieste onde essi possano all'occorrenza<br />
anche navigare sul mare. E da quanto si
— 104 —<br />
verifica sopra la linea <strong>di</strong> navigazione interna tra Parigi<br />
ed il Belgio per il trasporto dei carboni, applicando a<br />
simili battelli una macchina a vapore della forza <strong>di</strong><br />
16 cavalli, essi potranno camminare nel canale con<br />
una velocità <strong>di</strong> 6 chilometri all'ora.<br />
Ciò stabilito se consideriamo la linea tra Albenga<br />
e <strong>Torino</strong>, venendo sino ai doks <strong>di</strong> Porta Susa, la cui<br />
lunghezza é <strong>di</strong> 158 chilometri e sulla quale si trovano<br />
250 conche, calcolando che sia necessaria un'ora <strong>di</strong><br />
tempo per il passaggio <strong>di</strong> cinque conche, la durata del<br />
viaggio da Albenga a <strong>Torino</strong> con tali piroscafi sarà <strong>di</strong><br />
ore, e viaggiando 14 ore al giorno<br />
la durata totale del viaggio risulterà <strong>di</strong> 5 giorni e 1/2;<br />
cosicché un tal battello potrà fare 5 viaggi al mese,<br />
e cosi 60 all'anno; però calcoleremo solo 54 viaggi<br />
onde lasciar tempo a riparazioni e riposi.<br />
Le spese annue occasionate da un tal servizio, deducendole<br />
da quelle che s'incontrano per servizi analoghi<br />
già stabiliti in altri paesi, e con quelle mo<strong>di</strong>ficazioni<br />
richieste dalle <strong>di</strong>versità dei luoghi, sono le<br />
seguenti :<br />
Stipen<strong>di</strong>o annuo all'equipaggio composto <strong>di</strong> 4 persone 4560<br />
Carbon fossile, 76 ore <strong>di</strong> fuoco per ciascun viaggio in ragione<br />
<strong>di</strong> 3 chilogrammi per ciascun'ora e ciascun cavallo <strong>di</strong> forza<br />
= 76 x 3 x 16 = 3648 e per i 54 viaggi 3648 x 54<br />
= 196,992 al prezzo <strong>di</strong> 0,04 = 7,870<br />
Manutenzione della macchina 700<br />
Interesse ed ammortamento al 10 % del valore del piroscafo<br />
compresa la macchina, calcolato in L. 50,000 = 5,000<br />
Totale 18,130<br />
— 105 —<br />
1 trasporti fatti dal battello nei suoi 54 viaggi, calcolati<br />
a 200 tonnellate ciascuno, sarebbero in totale<br />
<strong>di</strong> 10,800, ma supponendo che 24 <strong>di</strong> questi viaggi<br />
siano fatti colla sola metà del carico, tale quantità sarebbe<br />
ridotta a 8400 tonnellate, che trasportate alla<br />
<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 158 chilometri, rappresentano 1,327,200<br />
tonnellate-chilometro, le quali costano <strong>di</strong> spesa <strong>di</strong>retta<br />
<strong>di</strong> trasporto la somma <strong>di</strong> 18,130 lire, e così 0,014 per<br />
ciascuna. A questa cifra sono poi da aggiungersi le<br />
spese occasionate dalla manutenzione ed esercizio del<br />
canale, e che al massimo possono ascendere a 3000<br />
lire all'anno per ciascun chilometro, e così in totale<br />
a 158 x 3000 = 474,000.<br />
Nella prima parte <strong>di</strong> questa memoria fu già in<strong>di</strong>cato<br />
come il movimento giornaliero tra <strong>Torino</strong> ed il Me<strong>di</strong>terraneo<br />
che si sarebbe prodotto sul canale <strong>di</strong> navigazione<br />
sin dai primi giorni della sua apertura poteva<br />
calcolarsi a 1995 tonnellate, sia 2000 per maggior<br />
semplicità <strong>di</strong> calcolo. Queste 2000 tonnellate trasportate<br />
giornalmente alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 158 chilometri rappresentano<br />
un movimento <strong>di</strong> 316,000 tonnellate-chilometro<br />
al giorno, ossia 113,760,000 all'anno; e la spesa<br />
ora calcolata <strong>di</strong> 474,000, <strong>di</strong>visa tra loro da 0,004 per<br />
ciascuna che aggiunta a 0,014, già calcolate, forma così<br />
un totale <strong>di</strong> soli 0,018, il quale rappresenta la spesa<br />
effettiva <strong>di</strong> trasporto per ciascuna tonnellata-chilometro<br />
su questo tratto della linea <strong>di</strong> navigazione.<br />
Se invece <strong>di</strong> stabilire l'intera linea navigabile col<br />
sistema delle conche, si eseguisse invece il piano inclinato<br />
nel tratto tra Zuccarello e la galleria, allora i<br />
precedenti calcoli rimarrebbero così mo<strong>di</strong>ficati.
—106 —<br />
Il numero delle conche sarebbe ridotto tra <strong>Torino</strong><br />
ed Albenga a 149 e la <strong>di</strong>stanza a percorrere sarebbe<br />
<strong>di</strong> 150 chilometri sul canale, ed i rimanenti 8 chilometri<br />
sul piano inclinato, e questi potrebbero essere<br />
percorsi in un'ora, cosicché il tempo impiegato nel<br />
viaggio sarebbe = 55 ore, che a 14<br />
ore al giorno portano a 4 giorni la durata del viaggio;<br />
in tal caso il battello potrebbe anche fare 7 viaggi al<br />
mese, ossia 84 all'anno; calcolando però solo 74 viaggi,<br />
le spese sarebbero:<br />
Stipen<strong>di</strong>o annuo all'equipaggio, come precedentemente . . . 4,560<br />
Carbon fossile, 55 ore <strong>di</strong> fuoco per ogni viaggio, in ragione <strong>di</strong><br />
3 chil. per ora e per cavallo = 55x3x16 = 2640 e per i<br />
74 viaggi = 2640 X 74 = 195,360 al prezzo <strong>di</strong> 0,04 . . . = 7,815<br />
Manutenzione della macchina 700<br />
Interesse ed ammortamento del piroscafo, ecc 5,000<br />
Totale . . . 18,075<br />
e supponendo che <strong>di</strong> questi 74 viaggi, 34 siano fatti<br />
colla sola metà del carico, allora il carico totale annuo<br />
<strong>di</strong> ciascun battello sarà 40 X 200 + 34 X 100 = 11400<br />
tonnellate, che trasportate alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 158 chilometri<br />
rappresentano 1,801,200 tonnellate-chilometro,<br />
le quali costano 18,075 lire, e così o,oio ciascuna; ed<br />
aggiungendovi i 0,004 già calcolati per spese <strong>di</strong> manutenzione<br />
ed esercizio del canale ne risulta 0,014 <strong>di</strong><br />
spesa per ogni tonnellata-chilometro.<br />
A questa spesa però devesi ancora aggiungere quella<br />
che é richiesta per l'esercizio speciale del piano inclinato:<br />
ora questo esercizio occasionerà un annuo <strong>di</strong>-<br />
—107 —<br />
spen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> circa 450,000 lire, uguale approssimativamente<br />
a quello per l'esercizio e la manutenzione del<br />
canale, e che rappresenta un valore <strong>di</strong> 0,004 per ciascuna<br />
tonnellata-chilometro, ed aggiungendo detta<br />
spesa ai 0,014 già. calcolati, ne viene definitivamente<br />
un totale <strong>di</strong> 0,018.<br />
Ed in tal modo risulta che coll'impiego del piano<br />
inclinato, mentre si <strong>di</strong>minuirebbe la durata del viaggio<br />
e la spesa <strong>di</strong> costruzione della linea, la spesa reale <strong>di</strong><br />
trasporto non sarebbe alterata. Tali elementi maggiormente<br />
stu<strong>di</strong>ati quando sarà decretata la costruzione <strong>di</strong><br />
questa linea <strong>di</strong> navigazione faranno decidere allora quale<br />
sia il sistema da adottarsi.<br />
Da <strong>Torino</strong> a Cervesina la <strong>di</strong>stanza è <strong>di</strong> 127 chilometri,<br />
e vi si trovano 50 conche; in conseguenza la<br />
durata del viaggio, calcolato sulle basi sia stabilite precedentemente,<br />
vi sarà<br />
ore, ossia 2<br />
giorni e 1/2 viaggiando 12 a 14 ore in ciascun giorno;<br />
un piroscafo potrà dunque fare su questo tratto <strong>di</strong><br />
linea 10 viaggi al mese, ossia 120 all'anno; calcolando<br />
però solo 100 viaggi, la spesa totale annua <strong>di</strong> un tale<br />
esercizio sarà:<br />
Stipen<strong>di</strong>o all'equipaggio . . . . . . . . 4 , 5 6 0<br />
Carbon fossile, 31 ore <strong>di</strong> fuoco per ogni viaggio, in ragione<br />
<strong>di</strong> 3 chil. per ora e per cavallo =31x3x16 = 1488 chil.<br />
e per i 100 viaggi 1488 X 100 = 148,800 al prezzo<br />
<strong>di</strong> 0,04 = 5,952<br />
Manutenzione della macchina 700<br />
Interesse ammortamento del piroscafo, ccc. . . . . 5,000<br />
TOTALE . . 16,212
— 108 —<br />
I trasporti calcolati a 200 tonnellate <strong>di</strong> carico per<br />
ciascuno dei 100 viaggi rappresenterebbero un totale<br />
<strong>di</strong> 20,000 tonnellate; ma, supponendo che 40 <strong>di</strong> questi<br />
siano fatti colla sola metà del carico, il trasporto totale<br />
annuo si ridurrà a 16,000 tonnellate, le quali, trasportate<br />
alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 127 chilometri, rappresentano<br />
un movimento <strong>di</strong> 2,032,000 tonnellate-chilometro, importanti<br />
la spesa ora calcolata <strong>di</strong> 16,212 lire, e così il<br />
costo <strong>di</strong> ciascuna <strong>di</strong> esse viene ad essere <strong>di</strong> 0,008.<br />
Calcolando ora per le spese <strong>di</strong> manutenzione ed esercizio<br />
del canale la somma <strong>di</strong> 3000 lire per ciascun<br />
chilometro, questa sarà per il tratto tra <strong>Torino</strong> e Cervesina<br />
<strong>di</strong><br />
3000 x 127 = 381,000,<br />
e ritenendo che il movimento generale su questo tratto<br />
<strong>di</strong> linea navigabile sia, come fu in<strong>di</strong>cato nella prima<br />
parte <strong>di</strong> questa memoria, <strong>di</strong> 1340 tonnellate al giorno,<br />
trasportate alla <strong>di</strong>stanza dei 127 chilometri, ossia <strong>di</strong><br />
1340 x 127 x 360 = 61,264,800 tonnellate-chilometro<br />
all'anno, questa spesa risulterà <strong>di</strong> 0,006 per ciascuna<br />
<strong>di</strong> esse, la quale aggiunta a 0,008, già prima calcolata,<br />
porta a 0,014 il costo totale <strong>di</strong> trasporto per una<br />
tonnellata-chilometro tra <strong>Torino</strong> e Cervesina.<br />
Finalmente tra Cervesina e l'Adriatico, i piroscafi,<br />
navigando <strong>di</strong>rettamente nel Po, potranno colla medesima<br />
forza camminare con molta maggior velocità,<br />
principalmente nella <strong>di</strong>scesa; tuttavia, siccome alla rimonta<br />
questa velocità potrebbe, specialmente nelle grosse<br />
acque, <strong>di</strong>scendere anche qualche volta sotto i 6 chilometri,<br />
così per mantenersi nei giusti limiti continue-<br />
— 109 —<br />
remo a ritenere i 6 chilometri all'ora come la velocità<br />
me<strong>di</strong>a, e non essendovi più alcuna conca, la durata dei<br />
viaggi tra Cervesina e l'Adriatico, per una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong><br />
330 chilometri, sarà <strong>di</strong> 330/6=55 ore, ossia <strong>di</strong> 4 giorni<br />
circa, viaggiando 14 ore al giorno, ed in tal modo<br />
un piroscafo potrebbe fare 7 viaggi al mese, od 84 in<br />
un anno; calcolando però solo 70 viaggi, la spesa<br />
totale annua sarebbe:<br />
Stipen<strong>di</strong>o all'equipaggio come precedentemente 4,560<br />
Carbon fossile, 55 ore <strong>di</strong> fuoco per ogni viaggio in ragione <strong>di</strong><br />
3 chil. per ora e per cavallo = 55 x 3 x 16 = 2640 chil.<br />
e per i 74 viaggi = 2640 x 74 = 195,360 chil. al prezzo<br />
<strong>di</strong> 0,04 =7,815<br />
Manutenzione della macchina 700<br />
Interesse ed ammortamento del piroscafo, ecc. 5,000<br />
TOTALE 18,075<br />
E supponendo che dei 74 viaggi, 34 siano solamente<br />
a metà carico, il trasporto totale annuo sarà <strong>di</strong> tonnellate<br />
40 x 200 + 34 x 100 = 11,400,<br />
che trasportate alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 330 chilometri rappresentano<br />
un movimento annuo <strong>di</strong> 3,762,000 tonnellatechilometro,<br />
che importano la spesa totale <strong>di</strong> 18,075<br />
lire, per cui ciascuna <strong>di</strong> esse viene a costare 0,005; e<br />
siccome su questo tratto non vi sono altre spese per<br />
manutenzione od esercizio, il prezzo <strong>di</strong> 0,005 rappresenta<br />
la reale spesa <strong>di</strong> trasporto per ogni tonnellatachilometro<br />
navigando sul Po tra Cervesina e l'Adriatico<br />
con piroscafi ad elice, capaci <strong>di</strong> portare 200 tonnellate<br />
<strong>di</strong> carico.
— 110 —<br />
E così i prezzi <strong>di</strong> trasporto, ivi comprese le spese<br />
<strong>di</strong> manutenzione ed esercizio del canale, sarebbero sulla<br />
nostra linea interna <strong>di</strong> navigazione <strong>di</strong><br />
lire 0,005 tra l'Adriatico e Cervesina<br />
» 0,014 tra Cervesina e <strong>Torino</strong><br />
» 0,018 tra <strong>Torino</strong> ed Albenga.<br />
II.<br />
I prezzi ora calcolati sono molto inferiori a quelli<br />
che possono verificarsi sulle ferrovie, principalmente<br />
dell'Alta Italia; né ciò é cosa nuova, poiché, oltre a<br />
quello che fu già detto in altra parte <strong>di</strong> questa memoria,<br />
tutti sanno che le linee navigabili sono quelle<br />
sulle quali é possibile ridurre al minimo le spese <strong>di</strong><br />
trazione; e se tal via <strong>di</strong> navigazione, la quale per<br />
propria importanza e per gl'immensi beneficii che arrecherebbe<br />
al Paese non é seconda a nessun altro pubblico<br />
lavoro, potesse essere aperta a spese dello Stato<br />
in modo che non fossero a pagarsi alcuni <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong><br />
pedaggio, salvo quelli richiesti per le annue spese <strong>di</strong><br />
riparazione ed amministrazione, e che già furono compresi<br />
nei prezzi più sopra calcolati, questi rappresenterebbero<br />
il limite del buon mercato per i trasporti; e<br />
questo limite é tale che colla sua applicazione sarebbe<br />
possibile a questa parte d'Italia l'intraprendere infinite<br />
industrie, esportare gran quantità <strong>di</strong> prodotti, ed il movimento<br />
commerciale vi <strong>di</strong>venterebbe straor<strong>di</strong>nario;<br />
— 111 —<br />
basti il <strong>di</strong>re che la tonnellata <strong>di</strong> carbon fossile potrebbe<br />
essere condotta dal Me<strong>di</strong>terraneo a <strong>Torino</strong> col solo<br />
prezzo <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> lire 3 invece <strong>di</strong> 12 che costa<br />
attualmente sulla ferrovia, e che col medesimo prezzo<br />
potrebbero esportarsi i nostri minerali e materiali, per<br />
farsi un'imme<strong>di</strong>ata idea della felice con<strong>di</strong>zione che ne<br />
risulterebbe per questo paese.<br />
Lo Stato eseguisce a sue proprie spese importantissime<br />
opere, come sono le molte strade nazionali, i<br />
porti, la imponente galleria delle Alpi, ecc, e con<br />
eventuali sacrifici pecuniari sostiene private speculazioni<br />
che hanno per oggetto creazioni <strong>di</strong> pubblica utilità,<br />
come sono per esempio le ferrovie, e per assicurare<br />
ove é possibile un'irrigazione che deve triplicare il valore<br />
dei terreni si rende garante per un determinato<br />
red<strong>di</strong>to in favore del capitale richiesto, e tutto ciò<br />
senza <strong>di</strong>retto compenso e col solo scopo <strong>di</strong> far camminare<br />
il paese nella via del progresso ed accrescere la<br />
pubblica ricchezza; per le medesime ragioni converrà<br />
allo Stato promuovere in ogni modo l'opera che ora<br />
ci occupa onde venga eseguita, se non a sue spese,<br />
almeno col suo aiuto e col suo speciale sussi<strong>di</strong>o. Il<br />
Governo ha mille mo<strong>di</strong> per interessare i capitali a rivolgersi<br />
all'esecuzione <strong>di</strong> pubblici lavori, principalmente<br />
quando questi sono <strong>di</strong> sì evidente utilità; e che in faccia<br />
a nessuno dei mille mo<strong>di</strong> s'arresti il Governo, ne é<br />
brillante <strong>di</strong>mostrazione il nuovo rior<strong>di</strong>namento delle<br />
ferrovie, e ciò sarà tanto più facile nel caso nostro<br />
speciale, che, accrescendo alquanto la tariffa dei trasporti<br />
oltre i limiti <strong>di</strong> spesa sopra calcolati, la qual cosa<br />
é ancora possibile attesa la loro esiguità, l'industria
— 112 —<br />
stessa della navigazione potrà contribuire a coprire coi<br />
suoi prodotti una parte non in<strong>di</strong>fferente del capitale<br />
necessario.<br />
La spesa totale <strong>di</strong> costruzione per le <strong>di</strong>verse opere<br />
occorrenti alla completa esecuzione <strong>di</strong> questa linea <strong>di</strong><br />
navigazione artificiale é in<strong>di</strong>cata dal quadro qui contro,<br />
il quale in<strong>di</strong>ca pure il numero delle conche e le quantità<br />
<strong>di</strong> forza motrice <strong>di</strong>sponibile.<br />
L'importo totale delle spese per tutta la linea navigabile<br />
tra Cervesina ed Albenga sarebbe dunque <strong>di</strong><br />
118,520,000 lire, e se nella valle della Ceva fosse adottato<br />
il piano inclinato invece del sistema delle conche,<br />
il costo totale sarebbe ridotto a 111,320,000 lire; ma<br />
per maggior sicurezza nei nostri calcoli ragioneremo<br />
sulle maggiori cifre, lasciando cosi a più mature considerazioni<br />
il risolvere tra i due sistemi.<br />
A questa somma totale <strong>di</strong> 118,520,000 lire deve<br />
ancora aggiungersi l'importo degli interessi durante i<br />
lavori, e supponendo che la durata <strong>di</strong> questi sia <strong>di</strong><br />
cinque anni, calcolando quest' interesse al 6 % per l'intiera<br />
somma durante la metà del tempo, ne risulta<br />
una somma <strong>di</strong> 17,778,000 lire, che aggiunta alla spesa<br />
propria della costruzione, costituisce un totale <strong>di</strong><br />
136,398,000 lire, il quale rappresenta il capitale effettivo<br />
realmente necessario alla completa esecuzione<br />
dell'opera.<br />
8 — G. CAPUCCIO.<br />
— 113 —
III.<br />
Le più basse tariffe sulle ferrovie sono <strong>di</strong> 0,07 per<br />
ciascuna tonnellata ad un chilometro, e ciò senza tener<br />
conto dei <strong>di</strong>ritti fissi; però in alcune circostanze, principalmente<br />
quando la merce deve esportarsi verso il<br />
Me<strong>di</strong>terraneo, nella qual <strong>di</strong>rezione é minore il traffico,<br />
le ferrovie, viaggiando sovente con vagoni vuoti, concedono<br />
volontariamente ad alcuni spe<strong>di</strong>tori il trasporto<br />
delle merci <strong>di</strong> quinta classe al prezzo <strong>di</strong> 0,06, e qualche<br />
rara volta anche a 0,05 ; ma questo é caso speciale e<br />
sul quale il commercio non può far calcolo, dovendo<br />
in ciò <strong>di</strong>pendere dalle maggiori o minori convenienze<br />
delle ferrovie, ed essere così a <strong>di</strong>sposizione del loro<br />
beneplacito.<br />
E se per la linea <strong>di</strong> navigazione potesse stabilirsi in<br />
modo regolare una tariffa <strong>di</strong> 0,04, ivi compreso ogni<br />
<strong>di</strong>ritto, con trasporti perio<strong>di</strong>ci, ed assicurati in ogni<br />
tempo, é certo che ciò sarebbe già un gran beneficio,<br />
principalmente se tale tariffa potesse col successivo sviluppo<br />
del movimento commerciale essere gradatamente<br />
ridotta sino a giungere ai limiti estremi già calcolati,<br />
e che rappresentano le effettive spese <strong>di</strong> trasporto e <strong>di</strong><br />
manutenzione sul canale <strong>di</strong> navigazione; tanto più che<br />
questa tariffa <strong>di</strong> 0,03 potrebbe anche essere considerata<br />
come tariffa me<strong>di</strong>a, mentre la tariffa <strong>di</strong> 0,07 sulle ferrovie<br />
colle eventuali riduzioni a 0,06 e 0,05 é la ta-<br />
— 115 —<br />
riffa minima, potendosi sul canale trasportare anche a<br />
soli 0,04 i carboni, i materiali ed i minerali <strong>di</strong>versi,<br />
nello stesso tempo che sarebbero trasportati al prezzo<br />
<strong>di</strong> 0,06 e 0,07, anche con grande beneficio del commercio<br />
e della navigazione, il riso, i vini, gli spiriti<br />
ed i coloniali che sulle ferrovie pagano 0,10, 0,12<br />
e 0,14.<br />
E venendo a costruirsi questa linea interna <strong>di</strong> navigazione<br />
che importa la considerevole spesa che abbiamo<br />
più sopra determinata, sarebbe cosa naturalissima che<br />
i battelli che ne profittano pagassero i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> pedaggio<br />
anche sul tratto da Cervesina alla foce del Ticino,<br />
quand'anche questo tratto non importi spese<br />
particolari <strong>di</strong> costruzione, perché essi che navigherebbero<br />
sulla linea artificiale non avrebbero naturalmente<br />
capacità <strong>di</strong> commerciare sulla medesima se questa non<br />
esistesse, e perciò é anche giusto che per tutto il percorso<br />
sul quale possono avere particolare beneficio una<br />
parte <strong>di</strong> questo sia ridotto a compenso del capitale,<br />
senza il quale non sarebbe ad essi possibile conseguirlo.<br />
Da Cervesina alla foce del Ticino la <strong>di</strong>stanza è<br />
<strong>di</strong> circa 20 chilometri, i quali, aggiunti ai 287 che<br />
formano la linea tra Cervesina ed Albenga, danno<br />
una lunghezza totale <strong>di</strong> 307 chilometri, sui quali<br />
sarebbe possibile percepire un determinato <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />
pedaggio.<br />
Ammettendo la tariffa me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 0,04 per i trasporti,<br />
ed il costo effettivo <strong>di</strong> questi nelle cifre più sopra calcolate,<br />
ossia in 0,005 per il tratto dal Ticino a Cervesina,<br />
0,014 tra Cervesina e <strong>Torino</strong> e 0,018 tra <strong>Torino</strong>
— 116 —<br />
ed Albenga, essendo già compresa in questi due ultimi<br />
prezzi la quota per spesa <strong>di</strong> manutenzione ed esercizio<br />
del canale, se fosse stabilito un <strong>di</strong>ritto me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> pedaggio<br />
<strong>di</strong> 0,02 per ciascuna tonnellata ad un chilometro sull'<br />
intera linea oltre la predetta quota <strong>di</strong> manutenzione,<br />
tale pedaggio, dedotto dalla tariffa <strong>di</strong> 0,04, lascierebbe<br />
ancora alla navigazione, oltre al compenso <strong>di</strong> tutte le<br />
sue spese, un beneficio netto per ciascuna tonnellatachilometro<br />
<strong>di</strong> 0,002 tra Albenga e <strong>Torino</strong>, <strong>di</strong> 0,006<br />
tra <strong>Torino</strong> e Cervesina e finalmente <strong>di</strong> 0,015 da Cervesina<br />
al Ticino. Tale beneficio costituirebbe ancora<br />
per ciascun piroscafo una somma <strong>di</strong> considerazione,<br />
poiché, riportandosi alla somma dei trasporti annui <strong>di</strong><br />
ciascuno <strong>di</strong> essi sui <strong>di</strong>versi tronchi che costituiscono<br />
la linea navigabile, sul tronco tra <strong>Torino</strong> ed Albenga<br />
uno <strong>di</strong> questi piroscafi avrebbe un benefizio netto<br />
annuo <strong>di</strong> 1,327,000 x 0,002 = 2654 lire, sul tronco<br />
da <strong>Torino</strong> a Cervesina questo beneficio sarebbe <strong>di</strong><br />
2,032,000 x 0,006 = 12,192 lire, e sarebbe poi molto<br />
più considerevole ancora sul tronco da Cervesina al<br />
Ticino, dove le spese effettive <strong>di</strong> trasporto si riducono<br />
a 0,005 per ciascuna tonnellata-chilometro.<br />
Fu già calcolato che nel primo anno <strong>di</strong> apertura<br />
della linea <strong>di</strong> navigazione il movimento generale sul<br />
tratto compreso tra <strong>Torino</strong> (Piazza d'Armi) ed Albenga<br />
sarebbe <strong>di</strong> 113,760,000 tonnellate-chilometro,<br />
ora applicando a questa cifra il pedaggio me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 0,02,<br />
ne risulta un prodotto netto <strong>di</strong> annue lire 2,275,000;<br />
tra <strong>Torino</strong> (Piazza d'Armi) ed il Ticino la <strong>di</strong>stanza é<br />
<strong>di</strong> 149 chilometri, e fu pure già <strong>di</strong>mostrato nella prima<br />
parte <strong>di</strong> questa memoria che nel primo anno d'aper-<br />
— 117 —<br />
tura della linea <strong>di</strong> navigazione il movimento tra <strong>Torino</strong><br />
e l'Adriatico sarebbe stato <strong>di</strong> 1340 tonnellate al<br />
giorno ; perciò il movimento generale sarebbe annualmente<br />
tra <strong>Torino</strong> ed il Ticino <strong>di</strong> 1340 x 360 x 149<br />
= 71,877,600 tonnellate-chilometro, ed applicando ad<br />
esse il pedaggio <strong>di</strong> 0,02, si ottiene un annuo prodotto<br />
netto <strong>di</strong> 71,877,600 x 0,02 = 1,437,552 lire, le quali<br />
aggiunte alle 2,275,000 già calcolate tra Albenga e<br />
<strong>Torino</strong> costituiscono un totale <strong>di</strong> 3,712,752, il quale<br />
rappresenta il prodotto netto che risulterebbe al canale<br />
<strong>di</strong> navigazione nel primo anno del suo esercizio, appoggiandosi<br />
al semplice movimento attuale quale fu<br />
calcolato nella prima parte <strong>di</strong> questo progetto.<br />
Oltre ai proventi della navigazione, l'applicazione<br />
della forza motrice che é creata coll'esecuzione del<br />
canale verrà ad accrescere i red<strong>di</strong>ti, tanto per il canone<br />
che sarà pagato per le concessioni d'uso, quanto per<br />
il maggior movimento che nascerà sul canale dall'impianto<br />
sulle sue sponde <strong>di</strong> nuovi opificii.<br />
Questo canone che generalmente in <strong>Torino</strong> é <strong>di</strong><br />
100 lire annue per ogni cavallo <strong>di</strong> forza, dovrà, nell'interesse<br />
dell'industria, essere <strong>di</strong>minuito, e portandolo<br />
a sole 50 lire produrrebbe per i 24,000 cavalli <strong>di</strong>sponibili<br />
sull'intera linea un annuo red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> 1,200,000,<br />
però questo red<strong>di</strong>to non potrà crearsi che gradatamente,<br />
a misura che nuove industrie faranno richiesta<br />
<strong>di</strong> forza motrice, ed ammettendo che siano necessarii<br />
<strong>di</strong>eci anni per arrivare ad un tal risultato, nel primo<br />
anno non si potrà ancora ottenere che un red<strong>di</strong>to <strong>di</strong><br />
120,000 lire, che aggiunte alle 3,712,752 già calcolate<br />
come provenienti dalla navigazione, portano a 3,832,752
— 118 —<br />
lire il prodotto netto del canale nel primo anno del<br />
suo esercizio.<br />
Ma il movimento generale dei trasporti, come in<br />
ogni parte si sviluppa ed aumenta pel successivo crescere<br />
della popolazione e della pubblica ricchezza e<br />
delle facilità nelle comunicazioni, così aumenterà pure<br />
progressivamente sulla linea <strong>di</strong> navigazione; e tanto<br />
più vi si produrrà questo aumento che, rispondendo<br />
essa ad uno dei più interessanti bisogni dell'industria<br />
e dell'agricoltura, oltre all'aumento normale che dappertutto<br />
si verifica, farà sorgere pure quei nuovi trasporti<br />
che trovano nell'uso del canale la loro possibilità<br />
e sod<strong>di</strong>sfazione, e che senza <strong>di</strong> esso resterebbero<br />
sempre allo stato <strong>di</strong> desiderio.<br />
In Francia, dove da molti anni esistono i canali,<br />
malgrado il continuo aumento nei trasporti sulle ferrovie,<br />
il movimento sopra <strong>di</strong> essi cresce progressivamente<br />
del 15% ogni anno; ora la linea <strong>di</strong> navigazione<br />
che ci occupa è sicuramente in con<strong>di</strong>zioni non inferiori<br />
ai canali francesi, e non vi può essere alcun dubbio<br />
che il suo movimento non debba crescere ogni anno<br />
in una proporzione non inferiore.<br />
E così applicando sempre il medesimo <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />
pedaggio con questo progressivo aumento del 15 %<br />
all'anno, e coll'aumento <strong>di</strong> 120,000 per 9 anni successivi<br />
nel canone per uso <strong>di</strong> forza motrice, il prodotto<br />
netto del canale nei primi <strong>di</strong>eci anni sarà :<br />
— 119 —
— 120 —<br />
Di modo che col <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> pedaggio netto <strong>di</strong> 0,02<br />
per ogni tonnellata-chilometro, e colla locazione della<br />
forza motrice in ragione <strong>di</strong> 50 franchi all'anno per<br />
ogni cavallo, al decimo anno d'esercizio del canale il<br />
prodotto netto sarebbe <strong>di</strong> 14,261,000 lire; e siccome<br />
il capitale effettivo per la completa esecuzione dell'opera<br />
é <strong>di</strong> 136,398,000 lire, tale prodotto corrisponde<br />
al red<strong>di</strong>to del 10,45 %. Dunque, venendo il Governo<br />
in aiuto dell'opera con un sussi<strong>di</strong>o annuo o con una<br />
garanzia, e con facoltà <strong>di</strong> acquistare il canale capitalizzandone<br />
gli utili, risulta cosi che potrebbesi liberamente<br />
da quell'epoca ridurre i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> pedaggio,<br />
portando una corrispondente riduzione nelle tariffe.<br />
Tale riduzione potrebbe anche effettuarsi prima con<br />
grande beneficio dell'industria e dell'agricoltura, se il<br />
Governo, tenendo giusto conto dell'importantissima<br />
influenza <strong>di</strong> una tal linea <strong>di</strong> navigazione nel rapido<br />
sviluppo dell'industria <strong>di</strong> questo paese, dal quale sviluppo<br />
nascerebbe pure un pronto aumento nei proventi<br />
delle ferrovie, vorrà dare a quest'opera il cor<strong>di</strong>ale ed<br />
efficace appoggio <strong>di</strong> cui abbisogna per arrivare ad un<br />
sollecito eseguimento.<br />
IV.<br />
Nel determinare i probabili proventi che si potranno<br />
ottenere dall'esercizio della linea <strong>di</strong> navigazione tra il<br />
Me<strong>di</strong>terraneo e l'Adriatico, dopo aver ammesso per<br />
base il movimento calcolato nella prima parte <strong>di</strong> questa<br />
memoria, fondandoci su quanto si verifica in Francia<br />
— 121 —<br />
e considerando la importanza reale <strong>di</strong> questa nuova<br />
via <strong>di</strong> comunicazione, abbiamo fatta la supposizione<br />
che il movimento sopra <strong>di</strong> essa sarebbe progressivamente<br />
aumentato del 15% in ogni anno. Tale supposizione,<br />
per chi ben considera le cose, non può<br />
lasciar luogo ad alcun dubbio, tuttavia ove questo potesse<br />
sussistere, alcune brevi considerazioni basteranno<br />
a <strong>di</strong>ssiparlo ed a <strong>di</strong>mostrare quanto sia modesta la<br />
supposizione fatta.<br />
Nel calcolo dei trasporti <strong>di</strong> carbon fossile abbiamo<br />
in<strong>di</strong>cato come l'importazione <strong>di</strong> detta materia aumenti<br />
ogni anno nell'Alta Italia <strong>di</strong> oltre 50,000 tonnellate,<br />
ossia <strong>di</strong> circa 140 al giorno; ora questa quantità paragonata<br />
alle 2000 tonnellate giornaliere, che costituiscono<br />
il movimento totale calcolato sul canale tra<br />
<strong>Torino</strong> ed Albenga, formano già ad esse sole l'aumento<br />
del 7 %; ma la progressione in questa importazione<br />
andò sempre aumentando fin'ora, ed aumenterà<br />
anche nell'avvenire sviluppandosi continuamente l'industria;<br />
se l'aumento annuo da 50,000 arrivasse solo<br />
a 72,000 tonnellate, ciò costituirebbe già il 10% del<br />
movimento attuale, lasciando così allo scoperto il solo<br />
terzo dell'aumento supposto, ossia il 5 % del movimento<br />
totale ; proporzione questa ben piccola in faccia<br />
allo sviluppo normale che può prendere l'industria<br />
nell'Alta Italia, e che sarebbe ben presto coperta anche<br />
dai soli consumi interni che ogni anno aumentano, e<br />
in<strong>di</strong>pendentemente da ogni altro maggior commercio<br />
che questa parte d'Italia potesse fare coll'estero, od<br />
anche solo colle rimanenti provincie del Regno.<br />
Un elaborato lavoro fatto per cura del Ministero
— 122 —<br />
della Marina sull'industria del ferro in Italia <strong>di</strong>mostra<br />
che, mentre il paese é ricco <strong>di</strong> ottimi minerali, il consumo<br />
annuo <strong>di</strong> questo metallo vi é solamente <strong>di</strong><br />
kg. 6,50 in me<strong>di</strong>a per ogni abitante, ossia inferiore<br />
ad ogni altro paese d'Europa, poiché é <strong>di</strong> 10,50 in<br />
Austria, 34 in Francia, 50 nel Belgio e 77 in Inghilterra;<br />
e la produzione vi é solo <strong>di</strong> 1 chilogramma,<br />
mentre é <strong>di</strong> 12 in Austria, 35 in Francia, 11 nel Belgio<br />
e 123 in Inghilterra; ma lasciando anche stare l'Inghilterra,<br />
che é in con<strong>di</strong>zioni affatto eccezionali, ciò<br />
non toglie che l'Italia sia ancora molto inferiore a<br />
tutti tanto per il consumo quanto per la produzione,<br />
ed ammettendo solo che essa arrivi un giorno al medesimo<br />
livello dell'Austria, ciò porterebbe già per la<br />
sola valle del Po un maggior consumo annuo <strong>di</strong><br />
32,000 tonnellate, ed anche ammettendo che venga ad<br />
essere raddoppiata la produzione nazionale, aumentando<br />
cosi <strong>di</strong> 12,000 tonnellate nelle valli Lombarde e <strong>di</strong><br />
Aosta, rimarrebbe però sempre ancora una maggior<br />
<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> 20,000 tonnellate all'anno che dovrebbe<br />
importarsi dall'estero, nello stesso tempo che una parte<br />
della maggior produzione nazionale per le speciali<br />
qualità del ferro sarebbe anche spe<strong>di</strong>ta verso le altre<br />
provincie d'Italia; e da tali circostanze nascerebbero<br />
nuovi trasporti, che troverebbero in gran parte la loro<br />
via naturale sul canale <strong>di</strong> navigazione, aumentandone<br />
grandemente il movimento.<br />
Le esportazioni <strong>di</strong> minerali creerebbero pure ben<br />
presto anche esse un importante aumento, e senza<br />
cercare nelle numerose valli quali e quante potrebbero<br />
essere queste sostanze suscettibili <strong>di</strong> esportazione, ba-<br />
— 123 —<br />
sterà solo citare le <strong>di</strong>verse piriti <strong>di</strong> ferro e <strong>di</strong> rame<br />
che già fin d'ora si esportano in piccola quantità in<br />
Francia ed in Inghilterra, e fra queste le piriti <strong>di</strong> ferro<br />
<strong>di</strong> Val Brosso presso Ivrea, appartenenti ai signori<br />
fratelli Sclopis, le quali non figurano nel movimento<br />
generale da noi calcolato, e che potrebbero con minor<br />
prezzo nei trasporti veder ascendere la loro esportazione<br />
a più <strong>di</strong> 20,000 tonnellate all'anno.<br />
Oltre al carbon fossile ed ai minerali fu già detto<br />
che i legnami, i marmi ed i materiali <strong>di</strong>versi sono tutte<br />
sostanze che se trovano il buon prezzo si mettono<br />
più facilmente in moto e costituiscono ben presto le<br />
migliaia <strong>di</strong> tonnellate.<br />
E finalmente le <strong>di</strong>verse industrie sviluppandosi accresceranno<br />
la quantità dei loro prodotti, poiché sotto le<br />
sue mille forme l'industria ha nell'Alta Italia una buona<br />
sede ed un ricco avvenire.<br />
Sarebbe <strong>di</strong>fficile cosa voler analizzare ora tutti gli<br />
aumenti che da essa si possono sperare, ed i maggiori<br />
trasporti che ne deriverebbero ; né ciò pare che in<br />
definitiva possa essere ancora necessario, poiché da<br />
quel poco che abbiamo ora detto si può già quasi<br />
dedurre come giustificato l'aumento progressivo del<br />
15%; tuttavia <strong>di</strong>remo ancora che aprendosi tale canale<br />
<strong>di</strong> navigazione, con quell'abbondanza <strong>di</strong> forza<br />
motrice, cogli economici trasporti e col buon prezzo<br />
nella mano d'opera che qui si può avere in paragone<br />
dei paesi esteri, sarà possibile impiantare nuove industrie<br />
ed accrescere le esistenti, e creare un commercio<br />
regolare <strong>di</strong> esportazione verso le provincie meri<strong>di</strong>onali<br />
e tutte le coste del Me<strong>di</strong>terraneo e dell'Adriatico ed
— 124 —<br />
anche altrove, in con<strong>di</strong>zioni tali da poter resistere alla<br />
concorrenza estera. E che ciò sia possibile può servire<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrazione un solo esempio, quello cioè che ci<br />
è offerto da un industriale torinese, il sig. Mazzucchetti,<br />
il quale, mercé la sua intelligente operosità, ed appoggiandosi<br />
a buone cognizioni tecniche, poté già fin<br />
d'ora impiantare nell'interno stesso della città una fabbrica<br />
con <strong>di</strong>eci torchi idraulici, la quale lavora in<br />
grande quantità i semi <strong>di</strong> ricino che importa dalle<br />
In<strong>di</strong>e e dalla Siria, producendo con essi dell'olio che<br />
è quasi totalmente riesportato da <strong>Torino</strong> a Genova e<br />
spe<strong>di</strong>to a S. Pietroburgo, facendo così un'efficace concorrenza<br />
alle fabbriche francesi ed inglesi, e fabbricando<br />
con il resto del grasso per le ferrovie e del<br />
sapone, e spe<strong>di</strong>endo i residui nelle Romagne dove<br />
sono utilizzati come concimi.<br />
E se a proposito <strong>di</strong> una tale industria si pensa che<br />
la sola città <strong>di</strong> Marsiglia possiede 1200 torchi i quali,<br />
oltre ad una non in<strong>di</strong>fferente quantità <strong>di</strong> semi oleaginosi<br />
coltivati in Francia, ne lavorano annualmente<br />
117,000 tonnellate circa <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura provenienti<br />
dall'Africa e dall'Asia, e se si riflette che i prodotti<br />
<strong>di</strong> tal enorme fabbricazione sono quasi interamente<br />
consumati dalle fabbriche <strong>di</strong> sapone che in quella città<br />
producono annualmente 60,000 tonnellate <strong>di</strong> tale sostanza,<br />
si può riconoscere che tal ramo d'industria<br />
colle sue conseguenze, se attivato coi voluti perfezionamenti<br />
dell'arte, potrebbe, principalmente cogli economici<br />
trasporti delle materie prime e dei residui, <strong>di</strong>venir<br />
largo campo alla nostra attività commerciale, e favorire<br />
grandemente l'agricoltura.<br />
— 125 —<br />
Il commercio dei cereali potrebbe forse anche col<br />
canale prendere in <strong>Torino</strong> un maggior sviluppo. Collocata<br />
in modo da poter ricevere comodamente dall'Adriatico<br />
e dal Me<strong>di</strong>terraneo, tanto i grani della Russia<br />
e della Turchia come quelli dell'Africa e delle provincie<br />
meri<strong>di</strong>onali d'Italia, e provvista come sarebbe<br />
<strong>di</strong> considerevole forza motrice, questa città potrebbe<br />
<strong>di</strong>venire importante centro <strong>di</strong> commercio per le farine<br />
per consumazione interna ed esportazione nella Svizzera<br />
e nei vicini <strong>di</strong>partimenti della Francia.<br />
Colla costruzione <strong>di</strong> questo canale, sopra alcuni<br />
tratti del quale trovasi forte corrente d'acqua e forza<br />
motrice in grande quantità, potrà pure promuoversi<br />
maggiormente l'industria della fabbricazione della carta,<br />
il cui consumo cresce smisuratamente ogni giorno.<br />
E la conceria, che già gode meritata fama e che è<br />
in continuo progresso, potrebbe ancora maggiormente<br />
svilupparsi, se colla navigazione sul canale potesse<br />
avere una notevole riduzione nei trasporti delle scorze<br />
che essa impiega.<br />
In fine, senza andar più oltre a <strong>di</strong>scorrere delle numerose<br />
industrie che tutte sarebbero capaci <strong>di</strong> prendere<br />
grande incremento, e senza continuare a ricercare<br />
nuove cause ad aumento nei trasporti, ci limitiamo <strong>di</strong><br />
terminare <strong>di</strong>cendo, che siamo convinti, non solo che<br />
il movimento sul canale sarà quale fu calcolato, ma<br />
che potrà <strong>di</strong>venire molto superiore, e che troviamo<br />
importantissime le conseguenze che la sua esecuzione<br />
dovrà arrecare nelle sorti dell'industria e dell'agricoltura<br />
e tali da produrre nel paese una vera salutare<br />
rivoluzione economica; e siccome la spesa necessaria
— 126 —<br />
all'esecuzione <strong>di</strong> una tal linea <strong>di</strong> navigazione, quantunque<br />
importante, non é però superiore agli utili che<br />
arrecherebbe a tutta la valle del Po, così pubblicando<br />
il risultato dei nostri stu<strong>di</strong>i abbiamo tentato <strong>di</strong> far<br />
nascere in questo senso una forte pubblica opinione<br />
la quale aiuti a rendere possibile un'opera <strong>di</strong> tanta<br />
importanza. INDICE<br />
Gaetano Capuccio — Cenni biografici Pag. 3<br />
Prefazione alla ristampa — Ing. Leone Romanin-Jacur » 7<br />
Prefazione originale — Signor Carlo Galìand » 21<br />
PARTE PRIMA » 25<br />
PARTE SECONDA » 43<br />
PARTE TERZA » 61<br />
PARTE QUARTA » 103