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Torino Porto di Mare - grotta

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INDICE<br />

Gaetano Capuccio — Cenni biografici Pag. 3<br />

Prefazione alla ristampa — Ing. Leone Romanin-Jacur . » 7<br />

Prefazione originale — Signor Carlo Galland .............. » 21<br />

PARTE PRIMA » 25<br />

PARTE SECONDA » 43<br />

PARTE TERZA » 61<br />

PARTE QUARTA » 103<br />

Capuccio, Gaetano<br />

<strong>Torino</strong> porto <strong>di</strong> mare : progetto <strong>di</strong> una linea <strong>di</strong> navigazione interna fra l'Adriatico e<br />

il Me<strong>di</strong>terraneo / Gaetano Capuccio ;<br />

con prefazione dell' ing. Leone Romanin Jacur. - <strong>Torino</strong> : Tip. Roux e Viarengo, 1905<br />

126 p. ;25cm<br />

Scansito da Rocco Palumbo utilizzando il convertitore OCR per il riconoscimento dei caratteri


ING. GAETANO CAPUCCIO<br />

GAETANO CAPUCCIO<br />

INGEGNERE<br />

TORINO<br />

PORTO DI MARE<br />

Progetto <strong>di</strong> una linea <strong>di</strong> navigazione interna<br />

fra l'Adriatico ed il Me<strong>di</strong>terraneo<br />

Ristampa per cura della famiglia dell'autore<br />

CON PREFAZIONE<br />

dell'Ing. LEONE ROMANIN-JACUR<br />

DEPUTATO AL PARLAMENTO<br />

TORINO<br />

TIPOGRAFIA ROUX E VIARENGO<br />

1905


PROPRIETÀ LETTERARIA<br />

(2597)<br />

GAETANO CAPUCCIO<br />

CENNI BIOGRAFICI.<br />

Nacque in <strong>Torino</strong> il 21 agosto 1833. Compì gli<br />

stu<strong>di</strong> superiori all' « École Centrale d'Arts et Manufactures<br />

» <strong>di</strong> Parigi; vi consegui la laurea d'ingegnere<br />

a soli <strong>di</strong>ciannove anni, sul finire del 1852.<br />

Dopo una breve permanenza in patria ritornò in<br />

Francia e partecipò a lavori <strong>di</strong> costruzioni ferroviarie,<br />

e specialmente ai progetti ed all'esecuzione delle linee<br />

dell'Alta Savoia.<br />

Si restituì definitivamente a <strong>Torino</strong> verso il 1855,<br />

epoca in cui fondò il primo ufficio italiano per la tutela<br />

della proprietà industriale, esistente tuttora al suo nome.<br />

Progettò canali idraulici, fra cui uno in derivazione<br />

dalla Ceronda, allo scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuire energia alla<br />

città <strong>di</strong> <strong>Torino</strong> per le sue industrie, allora sul nascere.<br />

Costrusse, su proprio progetto e quale concessionario,<br />

la prima ferrovia d'iniziativa privata che sia sorta in<br />

Italia, la <strong>Torino</strong>-Ciriè, che fu poi spinta fino a Lanzo,<br />

e che tanto benessere ora arreca alle regioni attraver-


— 4 —<br />

sate, mentre fu per lui sorgente <strong>di</strong> amarezze e sacrifizi<br />

pel mancato concorso <strong>di</strong> molti Comuni che avevano<br />

promesso aiuto all'impresa.<br />

Sedette, per molti anni, al Consiglio <strong>di</strong> <strong>Torino</strong>, e<br />

ne fu anche assessore. La sua attività vi si esplicò in<br />

molte opere <strong>di</strong> abbellimento e <strong>di</strong> progresso della città.<br />

Ebbe parte ai progetti e <strong>di</strong>resse le costruzioni <strong>di</strong><br />

Piazza dello Statuto, portandola al suo stato attuale.<br />

Suggerì la costruzione della prima trasmissione telo<strong>di</strong>namica<br />

fattasi in Italia, la quale portò l'energia del<br />

canale della Pellerina alla R. Fabbrica d'Armi <strong>di</strong> <strong>Torino</strong>.<br />

Propose l'impianto delle tramvie citta<strong>di</strong>ne, ma l'epoca<br />

prematura — verso il 1865 — non consentì ai suoi<br />

concitta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> far buon viso all'innovazione. E sì ch'egli<br />

aveva fatto costrurre, a sue spese, un tratto <strong>di</strong> binario<br />

nella popolata via <strong>di</strong> Po, per <strong>di</strong>mostrare che nessun<br />

<strong>di</strong>sturbo ne veniva all'abituale circolazione; cosa ch'egli<br />

poté provare col fatto che quasi nessuno s'accorse dell'esistenza<br />

del binario <strong>di</strong> esperimento.<br />

Nella sua breve esistenza applicò la sua attività alla<br />

compilazione <strong>di</strong> altri importanti progetti <strong>di</strong> ferrovie,<br />

fra cui la <strong>Torino</strong>-Pino-Chieri, il cui tracciato era forse<br />

assai più razionale <strong>di</strong> quello attuale. Per incarico del<br />

Comune <strong>di</strong> Susa, progettò il tronco d'allacciamento,<br />

con larga curva in sviluppo nella Valle della Cenischia,<br />

fra Susa e la linea del Frejus.<br />

Fu delegato italiano al Congresso Internazionale per<br />

la visita al Canale <strong>di</strong> Suez, nel 1865, e collaborò alla<br />

stesa <strong>di</strong> una relazione al riguardo.<br />

— 5 —<br />

Molti altri lavori lasciarono traccie della mente moderna<br />

e creatrice dell'ing. Gaetano Capuccio, spentosi in<br />

<strong>Torino</strong>, a soli 48 anni, il 17 <strong>di</strong>cembre 1881; ma indubbiamente<br />

la sua concezione più ar<strong>di</strong>ta e geniale, che precorse<br />

<strong>di</strong> tanto i tempi da essere solo oggi <strong>di</strong> piena attualità,<br />

é questo progetto che l'autore pubblicò nel 1865<br />

col titolo suggestivo <strong>di</strong> « <strong>Torino</strong> <strong>Porto</strong> <strong>di</strong> <strong>Mare</strong> ».<br />

Marzo, 1905.


PREFAZIONE<br />

Una mattina nel gennaio del 1901, conversando al<br />

Ministero della Guerra col mio egregio amico il Generale<br />

Zanelli, allora Sotto-Segretario <strong>di</strong> Stato, ebbi<br />

da lui notizia che, in altri tempi, si era pensato <strong>di</strong><br />

congiungere, con una via dell'acqua, il mar Ligure col<br />

Po, valicando l'Apennino.<br />

Io ero stato pochi mesi innanzi preposto dal Ministro<br />

dei Lavori Pubblici, on. Lacava, a <strong>di</strong>rigere gli<br />

stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> una Commissione tecnica per suggerire i mezzi<br />

adatti a migliorare le con<strong>di</strong>zioni della navigazione<br />

interna nella valle del Po, e il Generale Zanelli, uomo<br />

coltissimo e <strong>di</strong> mente assai aperta, era uno fra quelli<br />

ai quali, in mezzo ai gravi imbarazzi <strong>di</strong> ogni genere<br />

in cui mi trovavo per condurre innanzi il lavoro, <strong>di</strong><br />

frequente mi rivolgevo per avere consiglio.<br />

Egli m'incoraggiava a non in<strong>di</strong>etreggiare <strong>di</strong>nanzi<br />

alle <strong>di</strong>fficoltà, e più <strong>di</strong> una volta si era già a lungo<br />

insieme ragionato della grande utilità che sarebbe<br />

venuta a tutta insieme l'Italia, se, trovato modo <strong>di</strong><br />

costituire nella grande valle del Po una buona rete


— 8 —<br />

navigabile, questa si fosse potuta congiungere col mare<br />

Ligure.<br />

Pochi giorni appresso, fra altre in<strong>di</strong>cazioni, egli mi<br />

avverti che non solo progetti, per congiungere il mar<br />

Ligure col Po, si erano stu<strong>di</strong>ati, almeno nelle linee<br />

generali, ai tempi <strong>di</strong> Napoleone I, Re d'Italia, ma che<br />

anche un Ingegnere torinese, Gaetano Capuccio, aveva<br />

pubblicato, nel 1865, uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tal genere intitolandolo<br />

« <strong>Torino</strong> porto <strong>di</strong> mare ».<br />

Scrissi subito a mio fratello Ing. Riccardo Bianchini,<br />

<strong>di</strong>morante a <strong>Torino</strong>, <strong>di</strong> attivare delle ricerche per procurarmi<br />

tale pubblicazione. Ma né presso i librai né<br />

presso le Biblioteche ed altri uffici pubblici, a cui estese<br />

le ricerche, gli fu dato <strong>di</strong> trovarla.<br />

E solo dopo qualche mese, un riven<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> vecchi<br />

libri gliene potè offrire un esemplare che egli acquistò<br />

subito e mi spe<strong>di</strong>, assai contento che le sue lunghe<br />

ricerche fossero riuscite fruttuose.<br />

Il libro é piuttosto malconcio e sull'angolo destro<br />

della copertina stracciata si leggono ancora manoscritte<br />

le seguenti parole:<br />

All'Illustrissimo Signor Cav<br />

Ingegnere Capo della Cit<br />

Omaggio del suo dev mo servo e<br />

Gaetano Capuccio Ing.<br />

Venuto a conoscenza, <strong>di</strong>ppoi, che sullo stu<strong>di</strong>o del<br />

Capuccio, l'ottimo mio amico, allora ancora vivente,<br />

il Senatore Prof. Felice Garelli, aveva tenuta in Mondovì,<br />

nello stesso 1865, una conferenza, mi <strong>di</strong>ressi a<br />

lui chiedendogli se avesse potuto regalarmene un esem-<br />

— 9 —<br />

piare; ed egli con graziosa sollecitu<strong>di</strong>ne sod<strong>di</strong>sfece al<br />

mio desiderio e con gentilissima lettera mi rimise<br />

l'esemplare, sul quale, evidentemente raschiando, sostituiva<br />

un precedente scritto, colle seguenti parole:<br />

All' Amico Onor. Romanin Jacur<br />

L'autore offre<br />

questo suo stu<strong>di</strong>o giovanile.<br />

Ecco come pervenne a me la cognizione <strong>di</strong> questo<br />

lavoro dell'Ing. Capuccio.<br />

La presunzione che io ebbi, non appena potei addentrarmi<br />

nello stu<strong>di</strong>o delle vie d'acqua, che sono possibili<br />

<strong>di</strong> regolazione o <strong>di</strong> nuova istituzione nella grande valle<br />

del Po, non fu <strong>di</strong>versa da quella del Generale Mattei,<br />

come evince dal suo bellissimo libro La Navigazione<br />

in Italia (pubblicato a Venezia nel 1886, la prima pubblicazione<br />

italiana sulla Navigazione interna), cioè che il mondo<br />

ufficiale italiano, e gli italiani in genere, hanno avuto<br />

grande torto <strong>di</strong> essersi finora <strong>di</strong>sinteressati completamente<br />

del problema della navigazione interna tra noi<br />

e <strong>di</strong> aver trattato da visionarj i pochi che, seguaci del<br />

Mattei, avevano tentato e tentavano <strong>di</strong> richiamare<br />

l'Italia allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un tale problema, e tale presunzione<br />

<strong>di</strong>venne in me certezza quando potei constatare<br />

i risultati ai quali pervenne il lavoro della Commissione<br />

che avevo l'onore <strong>di</strong> presiedere.<br />

Perciò non essendo in mio potere <strong>di</strong> allargare il<br />

mandato conferitomi dal Governo, né avendo i mezzi


— 10 —<br />

per estendere gli stu<strong>di</strong> a tutta l'Italia, cercai — come<br />

suol <strong>di</strong>rsi — <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre il terreno in questo senso<br />

sia colle proposte presentate nella mia Relazione generale,<br />

che invitavano il Governo ad estendere a tutta<br />

l'Italia gli stu<strong>di</strong>, sia unendo alla Relazione generale<br />

stessa allegati che sommariamente dessero conto delle<br />

con<strong>di</strong>zioni attuali degli altri corsi d'acqua già <strong>di</strong>chiarati,<br />

per legge, navigabili, che si trovano fuori della<br />

valle del Po, sia suggerendo che stu<strong>di</strong> si dovessero<br />

intraprendere anche dove oggi ancora non si trovano<br />

corsi d'acqua classificati per legge fra i navigabili, sia<br />

pubblicando, come appen<strong>di</strong>ce, larghe recensioni <strong>di</strong> due<br />

pubblicazioni fatte da ingegneri privati a tutte loro<br />

cure e <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o:<br />

I. <strong>Torino</strong> porto <strong>di</strong> mare — Progetto <strong>di</strong> una linea<br />

<strong>di</strong> navigazione interna fra l'Adriatico ed il Me<strong>di</strong>terraneo,<br />

per l'Ing. Gaetano Capaccio.<br />

II. Stu<strong>di</strong>o preliminare a programma <strong>di</strong> progetto<br />

<strong>di</strong> un canale intermarittimo Venezia-Spezia, per gli Ingegneri<br />

G. A. Romano e G. V. Fiandra.<br />

*<br />

* *<br />

L'accoglienza che ebbe l'annuncio che nella sola<br />

valle del Po (I), era possibile <strong>di</strong> costituire una unica<br />

(I) Per essere precisi, è doveroso ricordare che negli stu<strong>di</strong> compiuti<br />

dalla Ministeriale Commissione del 1900, il Piemonte è considerato soltanto<br />

per il tratto <strong>di</strong> Po scorrente da Casalmonferrato alla confluenza del<br />

Ticino; perchè non si avevano allora pronti gli elementi per stu<strong>di</strong>are gli<br />

altri corsi d'acqua, non essendo essi compresi, nè fra le vie d'acqua navigabili,<br />

nè fra le opere idrauliche classificate a senso <strong>di</strong> legge e soggette<br />

perciò alla vigilanza della R. Amministrazione.<br />

— 11 —<br />

e buona rete navigabile <strong>di</strong> Km. 3410, non poteva davvero<br />

essere migliore.<br />

La stampa <strong>di</strong> tutta Italia, senza <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> luogo<br />

o <strong>di</strong> partito, si occupò <strong>di</strong>ffusamente della pubblicazione<br />

che il Ministero dei Lavori Pubblici si era affrettato<br />

a rendere <strong>di</strong> pubblica ragione. — Gli enti morali,<br />

Provincie, Comuni, Camere <strong>di</strong> commercio, della valle<br />

del Po, si affrettarono a raccogliersi a solenne comizio<br />

a Milano il 14 <strong>di</strong>cembre 1903 e a costituirsi ufficialmente<br />

in Comitato permanente per giungere alla esecuzione<br />

degli occorrenti lavori — il Parlamento per la<br />

prima volta si occupò del problema della navigazione<br />

interna — da tutte le parti d'Italia pervennero al Governo<br />

domande perché gli stu<strong>di</strong>, compiuti soltanto per<br />

la parte bassa della valle del Po, venissero estesi a<br />

tutto il territorio dello Stato, ed il Governo si affrettò<br />

a secondare tali <strong>di</strong>mande nominando una seconda<br />

Commissione, per importanza dei suoi membri ben più<br />

autorevole della prima, della quale il Ministro dei Lavori<br />

Pubblici stesso assunse la presidenza.<br />

Nel frattempo, con molta cortesia ed insistenza, parecchi<br />

fra i più notevoli enti morali del Regno —<br />

facendomi onore immeritato — mi rivolsero invito <strong>di</strong><br />

tenere pubbliche conferenze, nell'intento <strong>di</strong> rendere<br />

meglio conosciuto il problema della navigazione interna<br />

e <strong>di</strong> dare sommario conto degli stu<strong>di</strong> compiuti<br />

dalla Commissione tecnica che avevo presieduto, ed<br />

a taluno <strong>di</strong> tali inviti credetti stretto obbligo mio<br />

aderire.<br />

Nella conferenza <strong>di</strong> <strong>Torino</strong> era ben naturale che io<br />

non dovessi <strong>di</strong>menticare lo stu<strong>di</strong>o dell'Ing. Capuccio


— 12 —<br />

e poiché la pubblicazione già fatta nella Relazione<br />

generale mi aveva procurato la gra<strong>di</strong>ta conoscenza dei<br />

suoi egregi figliuoli, li pregai <strong>di</strong> preparare una carta<br />

murale che rappresentasse la traccia della linea d'acqua<br />

immaginata dal padre loro, e nel <strong>di</strong>scorso che tenni<br />

la sera del 18 aprile p. p. ricordai sommariamente<br />

l'opera del Capuccio, augurandomi che la esaurita e<strong>di</strong>zione<br />

del suo libro, pregevolissimo, fosse fatta rivivere<br />

con e<strong>di</strong>zione novella.<br />

Il giorno appresso, in un geniale convegno che<br />

lasciò nel mio cuore indelebile traccia della cortese<br />

bontà dei torinesi, i fratelli Capuccio si <strong>di</strong>chiararono<br />

<strong>di</strong>sposti ad accogliere il mio invito, <strong>di</strong> procedere cioè<br />

ad una nuova e<strong>di</strong>zione dello stu<strong>di</strong>o fatto dal padre<br />

loro, a con<strong>di</strong>zione però, che io facessi precedere la<br />

nuova e<strong>di</strong>zione stessa da alcune parole.<br />

Tengo l'impegno, e assai volentieri.<br />

Perché reputo io utile la ripubblicazione <strong>di</strong> questo<br />

libro ?<br />

Penso io forse che il progetto, così come lo ha il<br />

Capuccio pensato, sia veramente attuabile ?<br />

Credo io che il pubblico vantaggio che il Capuccio,<br />

nel 1865, calcolava potersi raggiungere coll'esecuzione<br />

dell'opera, sia ancora quello che oggi si potrebbe<br />

avere ?<br />

Se io dovessi proprio rispondere a queste tassative<br />

domande è certo che le risposte mie dovrebbero essere<br />

circondate da moltissime riserve.<br />

— 13 —<br />

Dati tutti i mezzi <strong>di</strong> comunicazione che si sono, in<br />

questo periodo <strong>di</strong> 40 anni, aggiunti a quelli allora già<br />

esistenti, data tutta la trasformazione dei rapporti commerciali-economici<br />

che sono avvenuti, dati i cambiamenti<br />

nel modo <strong>di</strong> considerare quali mezzi sono i<br />

meglio adatti per i trasporti lungo le vie d'acqua, dati<br />

tutti i progressi fatti nell'arte <strong>di</strong> costruire e nella meccanica,<br />

non c'è né il progetto Capuccio né altro progetto<br />

<strong>di</strong> qualsiasi specie, preparato 40 anni or sono da<br />

qualsivoglia tecnico, <strong>di</strong> cui si possa oggi ragionevolmente<br />

chiedere la materiale e precisa esecuzione.<br />

E neppure il progetto Capuccio é stato finora stu<strong>di</strong>ato<br />

per riconoscere se e <strong>di</strong> quali mo<strong>di</strong>ficazioni sarebbe<br />

suscettibile, né allo stato attuale degli stu<strong>di</strong>,<br />

appena incominciati dalla nuova Commissione Governativa,<br />

sarebbe per me, o per altro tecnico ben più<br />

<strong>di</strong> me valente, possibile il <strong>di</strong>re se e come dovrebbe<br />

essere mo<strong>di</strong>ficato.<br />

Ma lo stu<strong>di</strong>o del Capuccio merita <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>ffuso<br />

non solo perché, a mio giu<strong>di</strong>zio, é necessario richiamare<br />

la pubblica attenzione sulla grande utilità economico-militare<br />

che avrebbe una comunicazione per<br />

via d'acqua fra il mare Ligure e il Po, ma perché il<br />

paese abbia la prova che gli avversari dello sviluppo<br />

della navigazione interna tra noi non sanno e non<br />

possono mettere innanzi argomenti più vali<strong>di</strong> <strong>di</strong> quelli<br />

che si ponevano innanzi mezzo secolo or fa nei paesi<br />

dove appunto allora si cominciava a volere fortemente<br />

che le vie dell'acqua prendessero posto importante fra<br />

le vie <strong>di</strong> comunicazione.<br />

La nuova e<strong>di</strong>zione del libro del Capuccio trova


— 14 —<br />

l'Italia, per le sue vie dell'acqua, ancora oggi, a <strong>di</strong>stanza<br />

<strong>di</strong> 40 anni, quali erano al tempo della prima<br />

e<strong>di</strong>zione, perché tra noi, purtroppo, nulla ancora si é<br />

fatto che meriti <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che qualche cosa si é fatto;<br />

ma trova oggi altresì tutti i lavori <strong>di</strong> miglioramento<br />

fatti, da allora ad oggi, nelle acque navigabili interne<br />

<strong>di</strong> tutti i paesi più progre<strong>di</strong>ti dell'estero e con essi<br />

tutte le già conseguite trasformazioni commerciali ed<br />

economiche.<br />

I ragionamenti del Capuccio quin<strong>di</strong> possono essere<br />

giu<strong>di</strong>cati alla stregua <strong>di</strong> fatti, ormai certi, constatati e<br />

controllati, onde agli avversari non rimane più che<br />

una <strong>di</strong>mostrazione sola da fare, cioè che quello che é<br />

ormai verità in<strong>di</strong>scutibile per gli altri, non potrà mai<br />

essere verità per noi.<br />

È la chiaroveggenza nel modo <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care come<br />

si sarebbero svolti i fatti altrove, dove si accingevano<br />

a profondere i quattrini per la riduzione delle vie <strong>di</strong><br />

acqua; chiaroveggenza, tengo a ripeterlo, ormai provata<br />

dai fatti, che dà allo stu<strong>di</strong>o del Capuccio, per noi<br />

oggi, un gran<strong>di</strong>ssimo valore. E questo valore aumenta<br />

a <strong>di</strong>smisura, quando si rifletta che nell'ora nella quale<br />

il Capuccio dettava il suo libro non si era preventivato<br />

<strong>di</strong> spendere neppure la decima parte delle somme<br />

cospicue che effettivamente si sono già spese e nessuno<br />

poteva immaginare che la navigazione interna, all'estero,<br />

potesse assurgere ad un così grande anzi così meraviglioso<br />

sviluppo.<br />

Io non <strong>di</strong>spero che questa voce ammonitrice che<br />

ci viene da un tempo che devesi considerare assai<br />

remoto ; questa voce <strong>di</strong> un uomo che, lungamente edu-<br />

— 15 —<br />

cato all'estero e formata all'estero la sua esperienza,<br />

considerando, sia pure esageratamente, le con<strong>di</strong>zioni<br />

fatte dal trasporto allora allora decretato della Capitale<br />

alla sua <strong>Torino</strong>, non vedeva altra salvezza per<br />

le sue industrie e i suoi commerci che l'apertura <strong>di</strong><br />

una via economica che ponesse questa cospicua città<br />

in <strong>di</strong>retta comunicazione coi due mari italiani e ad un<br />

tempo con tutte le altre vie d'acqua della valle del<br />

Po, possa esercitare tra noi, sull' animo <strong>di</strong> tutti i coscienti,<br />

un'azione veramente benefica.<br />

Gli Italiani, mi <strong>di</strong>ceva un giorno il Sella, viaggiano<br />

poco all'estero e i più appartengono alla categoria<br />

<strong>di</strong> coloro che vi si recano collo scopo <strong>di</strong> cercare i<br />

<strong>di</strong>vertimenti ; pochi sono coloro che vi si recano<br />

col determinato proposito <strong>di</strong> istruirsi, onde gli insegnamenti<br />

che verrebbero dall'esperienza altrui hanno<br />

efficacia assai lenta tra noi. E perciò tutti i furbi, a<br />

cui fa comodo che non si tragga da questa altrui<br />

esperienza il profitto che se ne potrebbe trarre, hanno<br />

tra noi facile e comodo giuoco.<br />

E io, <strong>di</strong>scorrendo della Navigazione interna a Ravenna,<br />

ricordai che l'indole degli Italiani, mentre si<br />

presta ad accogliere tutto ciò che nel mondo politico,<br />

sociale, fisico, ha carattere <strong>di</strong> novità, <strong>di</strong> progresso,<br />

mal si adatta a riporre fede in tutto ciò che può apparire<br />

un ritorno all'antico.<br />

I racconti dei viaggi nei barchetti, nei burchielli,<br />

nelle corriere dei nostri nonni, ci bisbigliano ancora<br />

negli orecchi ed esercitano intorno alla barca una sinistra<br />

influenza.<br />

Eppure se noi vogliamo veramente dare alla nostra


— 16 —<br />

unità politica quella unità economica che non abbiamo<br />

raggiunta ed intorno alla quale affaticano cuore e<br />

mente tutti i nostri uomini migliori, data la parte<br />

che é giocoforza dare alla nostra particolare topografica<br />

con<strong>di</strong>zione, é proprio alla barca che noi dovremo<br />

ricorrere per trarre dall'acqua, che ci circonda<br />

coi mari e che, provvidenzialmente accumulata sulle<br />

eccelse vette dei nostri monti, si <strong>di</strong>stribuisce per variamente<br />

circolare nel nostro territorio, quel partito che<br />

solo in piccolissima parte abbiamo saputo e voluto<br />

finora ritrarre.<br />

Il mare coi suoi porti gran<strong>di</strong>, piccoli e piccolissimi,<br />

i fiumi, i rivi e canali col loro corso, le cascate colla<br />

loro forza, debbono darci, tutti insieme associati, quelle<br />

comunicazioni che ci occorrono e che non abbiamo<br />

ancora giu<strong>di</strong>ziosamente preparate.<br />

Invano chiederemo alle ferrovie questa particolare<br />

specie <strong>di</strong> comunicazione.<br />

Dal nord al sud e dal sud al nord, troppo lunghi<br />

sono i percorsi e dove la conformazione territoriale<br />

li darebbe corti, le alte giogaie s'incaricano <strong>di</strong> allungarli<br />

e <strong>di</strong> renderli per mille guise <strong>di</strong>fficili. Onde la via<br />

ferrata, che domanda, pel trasporto delle merci, una forza<br />

in gran parte, rispetto alle merci trasportate, inutilizzata<br />

dal peso dei carri che debbono necessariamente<br />

contenerle, qui da noi, in Italia, non potrà mai ridurre<br />

le tariffe a quei limiti che possono <strong>di</strong>ventare tollerabili<br />

per tutti quei prodotti — e sono moltissimi —<br />

il cui valore materiale non é capace <strong>di</strong> sopportare che<br />

bassissime tariffe.<br />

Inesorabilmente, la grande massa <strong>di</strong> questi prodotti<br />

— 17 —<br />

rimasta inutilizzata, o inutilizzabile con adeguato profitto,<br />

non potrà, come dovrebbe, concorrere ad una<br />

buona ripresa della nazionale economia senza lo stabilimento<br />

<strong>di</strong> vie <strong>di</strong> trasporto che risultino assai economiche<br />

e che l'acqua soltanto può dare.<br />

Il mezzogiorno d'Italia, dove le industrie potrebbero<br />

in con<strong>di</strong>zioni ottime sorgere e vivere, non potrà mai<br />

aver largo sviluppo industriale senza i mezzi <strong>di</strong> trasporto<br />

economici per adurre alle Alpi i prodotti manufatti.<br />

E tutto questo per quel tanto che riguarda la casa<br />

nostra !<br />

Che se a più vasti orizzonti vogliasi <strong>di</strong>rigere — come<br />

é nostro dovere — lo sguardo, ben altro appare. Se<br />

per l'acqua riusciremo a dare delle buone vie economiche<br />

<strong>di</strong> trasporto noi vedremo accumularsi nei nostri<br />

porti anche quelle merci che troveranno per esse il<br />

mezzo <strong>di</strong> giungere più comodamente nell'Europa centrale,<br />

rifacendo dei porti italiani gli antichi scali dell'Oriente.<br />

Negli Stati d'Europa si può, senza tema <strong>di</strong> smentita,<br />

affermare che la lotta per le comunicazioni é fatta<br />

oggi in due mo<strong>di</strong>.<br />

Ci sono quelli che si preparano ad apprestare mezzi<br />

e mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> strappare a noi i vantaggi che la nostra posizione<br />

geografica ci ha dato ; altri che vorrebbero,<br />

anche per loro vantaggio, approffittare <strong>di</strong> questa nostra<br />

posizione; e quest'ultimi hanno inesorabilmente bisogno<br />

che noi ci facciamo coraggiosamente loro alleati.<br />

Vano è cullarsi nel ricordare i vantaggi che la intoglibile<br />

nostra posizione geografica assicura.<br />

2 — G. CAPUCCIO.


— 18 —<br />

Vano gloriarsi <strong>di</strong> aver aperte le gran<strong>di</strong> Vie delle<br />

Genti col traforo delle Alpi, se una ben facile osservazione<br />

<strong>di</strong> tutto ciò che si fa e si sta da altri preparando<br />

<strong>di</strong>ntorno a noi non apre la mente nostra.<br />

Che se noi non ci affrettiamo, senza perdere tempo,<br />

a stabilire buone e veramente economiche vie che arrivino<br />

ai nostri confini, sia migliorando, dovunque sia<br />

necessario, le nostre comunicazioni ferroviarie, sia combinando<br />

fra mare e fiumi le vie dell'acqua, ben dure<br />

sorprese e irreparabili sciagure ci aspettano.<br />

Non è fantasia <strong>di</strong> poeta, ma facile, doveroso presagio<br />

<strong>di</strong> Cassandra il <strong>di</strong>re : che l'attuale situazione<br />

riproduce per la Roma italiana quella della antica Roma<br />

e che il ricordo <strong>di</strong> Sagunto si impone.<br />

La generazione che precedette la nostra ha, dal fastigio<br />

della Reggia Piemontese all'umiltà del più piccolo<br />

tugurio, il vanto e l'orgoglio <strong>di</strong> averci data la<br />

Patria.<br />

Ma non é una patria debole quella che i gran<strong>di</strong><br />

pensatori invocarono e vollero formata i valorosi.<br />

I nostri posteri ammirati e riverenti inchinandosi<br />

<strong>di</strong>nanzi ai monumenti dei gran<strong>di</strong> fattori dell'Unità<br />

Italiana, onde noi abbiamo popolato non solo le nostre<br />

principali città ma persino le più piccole borgate, debbono<br />

almeno poter <strong>di</strong>re che la nostra generazione,<br />

che la eroica ha seguito, ha saputo col suo senno e<br />

coi suoi perseveranti sacrifici preparare una patria<br />

— elevata a Nazione — per forza, per attività <strong>di</strong><br />

commerci, per con<strong>di</strong>zioni economiche, — degna <strong>di</strong><br />

assidersi fra le nazioni più civili del mondo.<br />

Sono questi i pensieri che debbono ricorrere alla<br />

— 19 —<br />

mente <strong>di</strong> ogni uomo colto ed onesto, <strong>di</strong> ogni uomo<br />

non turbato dalla visione del suo particolare interesse,<br />

che leggerà lo scritto dell'ingegnere Gaetano Capuccio,<br />

anzi, le poche pagine che precedono la parte tecnica<br />

della pubblicazione stessa.<br />

Perciò io davvero penso che la pietosa cura dei figli,<br />

intesa a far rivivere la onorata memoria del padre,<br />

assai assai innanzi tempo rapito al loro amore, sia<br />

altamente encomiabile, e che questo modesto libro<br />

possa veramente riuscire utile agli interessi del paese.<br />

Padova, 17 Dicembre 1904.<br />

Ing. LEONE ROMANIN-JACUR<br />

Deputato al Parlamento.


Signor CARLO GALLAND,<br />

Negli ultimi giorni <strong>di</strong> settembre <strong>di</strong>scorrendo delle tristi<br />

con<strong>di</strong>zioni fatte a <strong>Torino</strong> dal precipitato trasferimento<br />

della capitale, cercavamo insieme quale avrebbe potuto<br />

essere il miglior modo <strong>di</strong> assicurare a questa Città un<br />

prospero avvenire in<strong>di</strong>pendente da qualunque circostanza<br />

politica e fondato sulla sola sua attività.<br />

Fummo allora d'accordo nell'opinione, che la prosperità<br />

<strong>di</strong> <strong>Torino</strong> non poteva essere che la risultante della prosperità<br />

<strong>di</strong> tutto il Piemonte, che questa città non avrebbe<br />

potuto mai <strong>di</strong>rsi realmente industriale se non in quanto<br />

sarebbe stata centro <strong>di</strong> regione industriale, e che per<br />

conseguenza questa regione doveva mettersi in con<strong>di</strong>zioni<br />

tali da poter sviluppare con tutti i mezzi le ricchezze<br />

naturali <strong>di</strong> cui è largamente fornita.<br />

Il Piemonte, oltre a fertili pianure e ricche montagne,<br />

possiede pure nell'intelligenza, attività ed energia dei suoi<br />

abitanti una inesauribile sorgente <strong>di</strong> prosperità, e la forza<br />

materiale, che per le industrie è prima necessità, vi si<br />

trova copiosamente <strong>di</strong>spensata su tutta la sua superfìcie<br />

da innumerevoli corsi d'acqua.


— 22 —<br />

Ora perchè tali risorse combinate insieme possano<br />

essere efficacemente coltivate è solo necessario che la rapi<strong>di</strong>tà<br />

delle comunicazioni metta questo paese in relazione<br />

imme<strong>di</strong>ata colle <strong>di</strong>verse regioni che lo circondano, e che<br />

la massima economia nei trasporti permetta al maggior<br />

numero d'industrie <strong>di</strong> stabilirsi ed alla maggior quantità<br />

<strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong> esportarsi.<br />

Alla prima con<strong>di</strong>zione rispondono le ferrovie; alla seconda<br />

la navigazione sola può rispondere completamente.<br />

Partendo da questa considerazione mi sono domandato<br />

se non sarebbe possibile, utilizzando la lunga linea del<br />

Po col renderne la navigazione regolare, e continuando<br />

artificialmente questa navigazione anche sopra <strong>Torino</strong> e<br />

sino al Me<strong>di</strong>terraneo, riunire così i due mari.<br />

Gli stu<strong>di</strong>i da me intrapresi per cercare le possibilità<br />

<strong>di</strong> un tale progetto mi hanno condotto a favorevoli risultati,<br />

e, trasmettendovi qui il riassunto <strong>di</strong> essi, lascio<br />

a Voi <strong>di</strong> vedere se nelle conclusioni dei medesimi vi<br />

possa essere sicuro appiglio a combinazioni finanziarie<br />

che, conciliando il pubblico col privato interesse, possano<br />

assicurare la rapida esecuzione <strong>di</strong> un'opera <strong>di</strong> tanta<br />

utilità per <strong>Torino</strong> e tutta l'Alta Italia, e conseguentemente<br />

per l'Italia intera.<br />

<strong>Torino</strong>, marzo 1865.<br />

GAETANO CAPUCCIO<br />

Ingegnere.<br />

TORINO<br />

PORTO DI MARE


PARTE PRIMA<br />

I.<br />

C<br />

hi osserva una carta d'Europa, ed anche solo<br />

d'Italia, e per qualche momento s'arresta a considerare<br />

la posizione relativa dei due mari Adriatico e<br />

Me<strong>di</strong>terraneo <strong>di</strong>visi tra loro dalla Penisola Italiana, involge<br />

in un solo sguardo il golfo <strong>di</strong> Venezia e quello<br />

<strong>di</strong> Genova, e riflettendo al commercio <strong>di</strong> Trieste pensa<br />

al porto <strong>di</strong> Marsiglia, trova che la lunga Penisola, cui<br />

non bastano mille chilometri a riunire gli estremi, offre<br />

una configurazione dalla quale risulta una seria <strong>di</strong>fficoltà<br />

alle pronte relazioni marittime dall'uno all'altro<br />

mare; e se chi fa tale osservazione pensa anche ai<br />

vantaggi che risultano dai facili trasporti, naturalmente<br />

é condotto a veder con rincrescimento che per veleggiare<br />

da Venezia a Genova non siavi altra strada più<br />

breve che quella del Faro <strong>di</strong> Messina.<br />

E se una navigazione <strong>di</strong>retta, sufficiente per i principali<br />

bisogni dei commerci e delle industrie, potesse


— 26 —<br />

stabilirsi a traverso la parte superiore d'Italia, in modo<br />

da poter con le or<strong>di</strong>narie navi <strong>di</strong> cabotaggio, od anche<br />

col sussi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> navi speciali, circuire in ogni senso la<br />

Penisola, questo sarebbe tale beneficio che a nessuno<br />

sfuggirebbe.<br />

Oltre all'essere tal beneficio generale a quasi tutto<br />

il commercio del mezzodì d'Europa, sarebbe poi specialmente<br />

sentito dai paesi posti sulla linea interna <strong>di</strong><br />

navigazione, perché per essi tutti ne deriverebbe una<br />

salutare rivoluzione economica.<br />

Tale progetto non é solo possibile, ma allo stato<br />

attuale d'avanzamento delle arti e delle scienze, ed in<br />

conformità <strong>di</strong> opere pubbliche già fatte od in corso<br />

d'esecuzione, può anche considerarsi come <strong>di</strong> facile<br />

attuazione, e la ricca valle del Po é la regione lungo<br />

la quale esso può effettuarsi.<br />

II.<br />

Riescono anche a primo colpo d'occhio evidenti per<br />

se stessi e senza speciali <strong>di</strong>mostrazioni i <strong>di</strong>versi favorevoli<br />

risultati che potranno derivare dall'esecuzione <strong>di</strong><br />

un tale progetto, ma siccome riesce pure nello stesso<br />

modo evidente che per ottenere tali risultati é necessaria<br />

l'esecuzione <strong>di</strong> un'opera <strong>di</strong> ragguardevole considerazione,<br />

cosi non é inutile esaminare partitamente<br />

l'importanza dei principali <strong>di</strong> essi, perché dal loro insieme<br />

in confronto coll'entità dell'opera possa ricavarsi<br />

l'utilità <strong>di</strong> questa.<br />

— 27 —<br />

E per più facile analisi <strong>di</strong> tali risultati, considerando<br />

<strong>Torino</strong> come centro del movimento tra l'Adriatico ed<br />

il Me<strong>di</strong>terraneo, conviene intanto successivamente esaminare<br />

l'importanza dei trasporti attuali che da questa<br />

città si <strong>di</strong>rigono verso i due mari, e che da questi<br />

affluiscono ad essa, considerando pure quale grado <strong>di</strong><br />

imme<strong>di</strong>ato aumento si possa nei medesimi sperare coll'apertura<br />

della linea interna <strong>di</strong> navigazione, e con<br />

riserva <strong>di</strong> vedere più tar<strong>di</strong> quale possa essere il loro<br />

successivo sviluppo.<br />

III.<br />

Non è cosa facile lo stabilire in modo assolutamente<br />

preciso la quantità me<strong>di</strong>a dei trasporti, sia ascendenti<br />

che <strong>di</strong>scendenti, della valle del Po, per dedurne quali<br />

<strong>di</strong> questi troverebbero sulla nuova linea più conveniente<br />

<strong>di</strong>rezione e più facile aumento.<br />

Se tracciando una trasversale a questa valle, e più<br />

prossimamente al suo centro, fosse possibile misurare<br />

il movimento che si produce dall'una all'altra parte <strong>di</strong><br />

essa, questa sarebbe certamente la più esatta espressione<br />

della quantità me<strong>di</strong>a dei trasporti che si desidera conoscere.<br />

Una tale linea trasversale esisteva ancora nell'anno<br />

1858, ed è quella delle dogane tra gli antichi Stati<br />

Sar<strong>di</strong>, la Lombar<strong>di</strong>a ed i Ducati.<br />

Dall'esame del movimento registrato su questa linea<br />

appare che i trasporti intersecati dalla medesima nel-


— 28 —<br />

l'anno 1858 ascesero ad un totale <strong>di</strong> circa 260.000<br />

tonnellate, <strong>di</strong>vise approssimativamente come segue:<br />

IMPORTAZIONE ESPORTAZIONE<br />

verso <strong>Torino</strong> verso l'Adriatico<br />

Vino e spiriti ......Tonn. 500 Tonn. 19.495<br />

Olii .........» 51 » 2.720<br />

Coloniali, prodotti <strong>di</strong>versi e generi per tinta e<br />

concia . . . . . . . . » 425 » 13.614<br />

Frutti, foraggi, legumi, semenze, grassine e<br />

formaggi .......» 5.108 » 16.525<br />

Concimi <strong>di</strong>versi . . . . . . . » 500 » 1.397<br />

Pesci e pelli ....... » 250 » 1.620<br />

Canapa e lino . . . . . . . » 3.930 » 33<br />

Cotone in massa e filato . . . » 130 » 3.75O<br />

Lana e tessuti ....... » 250 » 350<br />

Grano e granaglie . . . . . » 48.000 » 3.300<br />

Riso . . . . . . . . » 20.125 » 5.400<br />

Patate, castagne, farina e avena . . » 3.110 » 635<br />

Legno e carbone . . . . » 2.610 » 16.642<br />

Mobili, chincaglie, carta e stracci » 510 » 655<br />

Minerali e metalli .....» 342 » 10.825<br />

Materiali e pietre . . . . . . » 10.425 » 20.061<br />

Carbon fossile ......» 600 » 4.000<br />

Vasellame e vetri . . . . . . » 250 » 600<br />

Tabacchi . . . . . . . . » » » 500<br />

Articoli non nominati .....» 12.884 » 27.878<br />

Totale Importazioni 110.000 Esportazioni 150.000<br />

Importazioni 110.000<br />

TOTALE GENERALE 260.000<br />

il qual movimento corrisponde a 720 tonnellate al<br />

giorno.<br />

Ma tale movimento, se fu preciso per la linea considerata<br />

nell'anno 1858, in cui questa linea segnava<br />

una barriera doganale, non può tuttavia aversi per<br />

— 29 —<br />

me<strong>di</strong>a del movimento longitu<strong>di</strong>nale lungo la valle del<br />

Po, perché é certo che ad una linea <strong>di</strong> dogane non<br />

passa che quanto é assolutamente necessario secondo<br />

gli interessi generali del commercio, e tal movimento<br />

è ben inferiore a quello che liberamente si sviluppa in<br />

ogni senso ove non sia trattenuto da barriere <strong>di</strong> sorta.<br />

Ed infatti se, rotta questa barriera dopo i fatti del<br />

1859, si esamina il movimento me<strong>di</strong>o giornaliero dell'anno<br />

1862 sulle vie <strong>di</strong> comunicazione perpen<strong>di</strong>colari<br />

ad essa, trovasi per le ferrovie seguenti:<br />

<strong>Torino</strong> a Milano . . .<br />

Alessandria a Piacenza .<br />

Torreberetti a Pavia . .<br />

Totale<br />

210 tonnellate<br />

270 »<br />

680 »<br />

1160 »<br />

Cosicché su queste ferrovie il movimento giornaliero<br />

sarebbe già stato <strong>di</strong> molto superiore al movimento<br />

totale segnalato nell'anno 1858 sulla linea doganale.<br />

E, se si considera che molti trasporti e allora<br />

e adesso si fanno pure sulle strade or<strong>di</strong>narie, non sarà<br />

superiore al vero il supporre che il movimento totale<br />

generale attuale della valle del Po inferiormente a<br />

<strong>Torino</strong> possa essere <strong>di</strong> circa 2000 tonnellate al giorno,<br />

rimanendo compresi in quest'ultima cifra non meno<br />

<strong>di</strong> 25,000 tonnellate annue <strong>di</strong> riso che nel solo raggio<br />

interno delle antiche Provincie rimontano la valle del<br />

Po per esportarsi verso il Me<strong>di</strong>terraneo, e quel movimento<br />

<strong>di</strong> semplice transito che si fa sin d'ora tra il<br />

Me<strong>di</strong>terraneo e le Provincie Venete, del quale non si<br />

è tenuto conto nelle sopra in<strong>di</strong>cate tabelle.


— 30 —<br />

IV.<br />

Nel 1860, quando la Lombar<strong>di</strong>a e le Provincie dell'Emilia<br />

unite al Piemonte gettarono le basi del nuovo<br />

Regno Italiano, si confuse in una sola massa la somma<br />

del loro commercio, ed in tale circostanza trovasi che<br />

valicarono gli Apennini a le Alpi marittime con provenienza<br />

dal Me<strong>di</strong>terraneo, importate dall'estero e <strong>di</strong>rette<br />

nella valle del Po, non meno <strong>di</strong> 440.000 tonnellate<br />

<strong>di</strong> merci, e la quantità <strong>di</strong> quelle esportate fu alla<br />

stessa epoca <strong>di</strong> 110.000 tonnellate; il tutto come risulta<br />

dal seguente quadro dedotto dai registri della Direzione<br />

Generale delle Gabelle: IMPORTAZIONE ESPORTAZIOIE<br />

verso <strong>Torino</strong> verso il Me<strong>di</strong>terraneo<br />

Vino e spiriti Tonn. 29.288 Tonn. 1.000<br />

Olii » 8.000 » —<br />

Coloniali, prodotti <strong>di</strong>v. e generi per tìnta e concia » 39.565 » 5.500<br />

Frutti,foraggi,legumi,semenze,grassine eform. » 9.400 » 3.200<br />

Concimi <strong>di</strong>versi » 500 " 500<br />

Pesci e pelli » 6.200 » 150<br />

Canapa e lino » 1.300 » 10.300<br />

Cotone in massa e filato » 2.300 » 50<br />

Lana e tessuti » 2.600 » 150<br />

Grano e granaglie » 50.000 » 10.000<br />

Riso » — » 31.000<br />

Patate, castagne, farine, avena . . » 4.000 » 400<br />

Legnami, legno e carbone . » 3.080 » 20.000<br />

Mobili, chincaglie, carta e stracci . . » 5.500 » 3.500<br />

Minerali e metalli » 35.250 » 350<br />

Materiali e pietre » 21.000 » 9.000<br />

Carbon fossile » 150.000 » —<br />

Vasellame e vetri » 1.500 » 200<br />

Tabacchi » 5.000 » —<br />

Sale comune per consumazione interna . » 30.000 » —<br />

» in transito per la Svizzera . » 2.000 » —<br />

Articoli <strong>di</strong>versi in transito dalla Svizzera » — » 1.840<br />

» in transito per la Svizzera . » 4.914<br />

» in transito per le prov. venete » 1.557 »<br />

» non nominati . . . » 27.046 » 12.860<br />

Totale Importazioni 440.000 Esportazioni 110.000<br />

Importazioni 440.000<br />

TOTALE GENERALE 550.000<br />

— 31 —<br />

e così in totale questo movimento internazionale annuo<br />

sarebbe stato <strong>di</strong> 550.000 tonnellate, ossia <strong>di</strong> circa 1530<br />

tonnellate al giorno.<br />

A tale movimento però devesi aggiungere ancora<br />

non in<strong>di</strong>fferente quantità <strong>di</strong> commercio interno; ed<br />

infatti se si paragonano questi dati col movimento delle<br />

merci sul piano inclinato dei Giovi nel medesimo anno,<br />

trovasi che, mentre il commercio totale all'esportazione<br />

verso il Me<strong>di</strong>terraneo figura nel precedente quadro per<br />

sole 110.000 tonnellate, sul solo piano inclinato dei<br />

Giovi <strong>di</strong>scesero verso Genova più <strong>di</strong> 120.000 tonnellate,<br />

cioè 10.000 <strong>di</strong> più <strong>di</strong> quanto risulti pel totale<br />

commercio <strong>di</strong> esportazione in quella <strong>di</strong>rezione; e se<br />

si considera che, oltre alle merci che <strong>di</strong>scendono verso<br />

Genova sulla ferrovia, altre passano sull'antica strada<br />

nazionale, e molte anche per le valli della Bormida e<br />

del Tanaro sono <strong>di</strong>rette verso Savona, Albenga ed<br />

Oneglia, si può con sicurezza dedurre che il movimento<br />

totale dalla valle del Po al Me<strong>di</strong>terraneo non<br />

può essere inferiore a 250.000 tonnellate annue, oltrepassando<br />

così il doppio <strong>di</strong> quello segnato nel quadro<br />

precedente; e così pure quello dal Me<strong>di</strong>terraneo alla<br />

valle del Po, tenendo conto delle 440.000 tonnellate<br />

già più sopra specificate, potrà calcolarsi a non meno<br />

<strong>di</strong> 800.000: la somma dei due movimenti risultando<br />

così <strong>di</strong> 1.050.000 tonnellate annue, ossia <strong>di</strong> circa 3000<br />

al giorno.


— 32 —<br />

V.<br />

Le cifre ora in<strong>di</strong>cate possono rappresentare l'attuale<br />

importanza dei traffici giornalieri lungo la valle del<br />

Po, cioè 2000 tonnellate inferiormente, e 3000 superiormente<br />

a <strong>Torino</strong>; e le tabelle sopra in<strong>di</strong>cate possono<br />

sino ad un certo punto far conoscere la qualità<br />

delle merci che costituiscono detti trasporti e la loro<br />

importanza relativa.<br />

Aprendosi la nuova linea <strong>di</strong> navigazione lungo la<br />

valle del Po, ed a traverso le Alpi marittime, e considerando<br />

solo per ora il movimento attuale quale fu<br />

più sopra descritto, molte merci e materie che lo compongono,<br />

cioè quelle <strong>di</strong> maggior peso e minor valore,<br />

troveranno tosto la loro convenienza a valersi del nuovo<br />

mezzo <strong>di</strong> trasporto che loro si offre. Ora queste materie<br />

che sono principalmente il Carbon fossile, i Materiali<br />

e Pietre, i Metalli, il Riso, le Granaglie, il Carbone<br />

<strong>di</strong> legna, la Legna da ardere, i Legnami <strong>di</strong>versi, ecc.,<br />

formano ad esse sole più dei due terzi del movimento<br />

totale, e solo ammettendo che la metà <strong>di</strong> questa parte,<br />

ossia il terzo del movimento totale, <strong>di</strong>scenda sulla<br />

linea <strong>di</strong> navigazione, ne risulterebbe che alla prima<br />

inaugurazione <strong>di</strong> questa, le sarebbe già assicurato sul<br />

movimento attuale un commercio giornaliero <strong>di</strong> 1000<br />

tonnellate al giorno per la parte superiore a <strong>Torino</strong>,<br />

e 700 per la parte inferiore a questa città.<br />

Nel giorno stesso però <strong>di</strong> tale inaugurazione, ed<br />

in<strong>di</strong>pendentemente del successivo sviluppo che avranno<br />

— 33 —<br />

le industrie, e <strong>di</strong> cui sarà fatto cenno più tar<strong>di</strong>, un imme<strong>di</strong>ato<br />

aumento si verificherà nei trasporti <strong>di</strong> talune sostanze<br />

pel fatto solo del più economico trasporto, ed il<br />

movimento sulla linea <strong>di</strong> navigazione sarà subito per esse<br />

superiore a quello che risulta dal movimento attuale.<br />

Ed in primo luogo molte sostanze che ora o non<br />

sono introdotte nell'Alta Italia, o lo sono ad un prezzo<br />

relativamente elevato, e che sicurissimo smercio vi<br />

troverebbero ed in molto maggior quantità se più economico<br />

ne fosse il trasporto, avranno per mezzo della<br />

navigazione più facile introduzione vivificando in tal<br />

modo l'agricoltura e le industrie che da esse derivano;<br />

fra queste sostanze sono specialmente da considerarsi<br />

il carbon fossile, il sale comune ed i concimi <strong>di</strong>versi.<br />

In quanto al carbon fossile se si riflette che la sua<br />

importazione in Genova per l'Alta Italia fu<br />

nell'anno 1822 <strong>di</strong> 980 tonnellate<br />

» 1842 <strong>di</strong> 8.000 »<br />

» 1861 <strong>di</strong> 221.000 »<br />

» 1862 <strong>di</strong> 270.000 »<br />

si vedrà facilmente che se tale straor<strong>di</strong>nario aumento<br />

ebbe luogo in modo regolarmente progressivo negli<br />

ultimi quarant'anni, non vi è ragione alcuna per credere<br />

che debba ora cessare, anzi prendendo l'industria<br />

sempre maggior incremento, e nuove ferrovie aggiungendosi<br />

ogni anno a quelle già esistenti, tale progressivo<br />

aumento dovrà, anche in<strong>di</strong>pendentemente da qualunque<br />

altra ragione, <strong>di</strong>venire maggiore ; e lo <strong>di</strong>venterà<br />

poi certamente se per tale materia sarà aperta una<br />

nuova via più economica per internarsi nei luoghi <strong>di</strong><br />

3 — G. CAPUCCIO.


— 34 —<br />

consumo, e se stabiliendo sul littorale d'Albenga all'estremità<br />

della nuova linea <strong>di</strong> navigazione un conveniente<br />

deposito, sarà così reso possibile il provvedere<br />

sempre <strong>di</strong> tale materia nelle circostanze più convenienti,<br />

non solo le industrie <strong>di</strong>verse poste lungo il canale, ma<br />

ben anche le ferrovie stesse costrutte nell'alta valle del<br />

Po e nella valle del Tanaro.<br />

Ma lasciando anche stare per ora ogni maggior<br />

progressione nell' aumento, ed ammettendo solo la<br />

progressione attuale annua <strong>di</strong> 50,000 tonnellate, e supponendo<br />

necessari sei anni per eseguire i lavori <strong>di</strong><br />

canalizzazione, al giorno della loro inaugurazione si<br />

avrà già una maggior introduzione <strong>di</strong> 300,000 tonnellate<br />

annue <strong>di</strong> carbone, e perciò un corrispondente<br />

maggior movimento nei trasporti del Me<strong>di</strong>terraneo<br />

nella valle del Po; e quantunque questo maggior movimento<br />

per la natura stessa della merce che lo produce<br />

possa ritenersi come interamente guadagnato al<br />

nuovo canale, tuttavia ammettendo che solo i due<br />

terzi <strong>di</strong> esso siano da tenersi in conto, ne risulteranno<br />

però sempre altre 550 tonnellate al giorno da aggiungersi<br />

a quelle già calcolate per il movimento <strong>di</strong> navigazione<br />

tra il Me<strong>di</strong>terrano e <strong>Torino</strong>, e <strong>di</strong> queste 550 si<br />

può sicuramente ammettere che 300 abbiano a continuare<br />

il loro viaggio inferiormente a questa città, <strong>di</strong>rigendosi<br />

verso le provincie <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a e dell'Emilia.<br />

Il sale comune, il cui prezzo reale é <strong>di</strong> sole 7 lire<br />

la tonnellata a bordo dei bastimenti, costa <strong>di</strong> trasporto<br />

sulla ferrovia da Genova a <strong>Torino</strong> più <strong>di</strong> 9 lire la<br />

tonnellata, malgrado il prezzo <strong>di</strong> favore <strong>di</strong> cui gode<br />

essendo oggetto <strong>di</strong> privativa, e così più del suo valore<br />

— 35 —<br />

<strong>di</strong> fabbricazione; ora questa sostanza che è <strong>di</strong> prima<br />

necessità potrebbe per il Governo essere condotta a<br />

<strong>Torino</strong> col nuovo canale anche al solo prezzo <strong>di</strong> lire 4,<br />

ottenendo così una notevole economia che potrebbe<br />

essere ridotta a benefìcio dell'agricoltura e dell'industria,<br />

e la quale renderebbe anche maggiore il consumo <strong>di</strong><br />

tale materia.<br />

E la Svizzera che ne fa transitare pel Piemonte<br />

circa 2000 tonnellate all'anno, ottenendo essa pure<br />

una notevole economia nel suo trasporto, sarebbe forse<br />

naturalmente condotta ad aumentare il commercio che<br />

fa attualmente coll'Italia su tale sostanza, accrescendo<br />

nello stesso tempo la possibilità <strong>di</strong> corrispondenti<br />

scambi. Per queste ragioni si può ammettere che per<br />

il fatto solo dell'apertura del nuovo canale nascerà un<br />

maggior commercio <strong>di</strong> sale sia per la consumazione<br />

interna come per l'esportazione in Svizzera, e se questo<br />

maggior commercio fosse anche solo <strong>di</strong> 8 o 9000 tonnellate<br />

annue, ciò costituirebbe sempre un maggior<br />

movimento giornaliero <strong>di</strong> altre 25 tonnellate tra il<br />

Me<strong>di</strong>terraneo e <strong>Torino</strong>.<br />

In quanto ai concimi <strong>di</strong>versi, é evidente, anche senza<br />

entrare in esposizioni speciali <strong>di</strong> cifre, che se trovano<br />

un mezzo <strong>di</strong> trasporto economico, quand'anche non<br />

avessero ad introdursi dall'estero in maggior quantità,<br />

i semplici trasporti interni <strong>di</strong> tali materie costituiranno<br />

pur sempre un movimento non in<strong>di</strong>fferente.<br />

E così pure molte utili sostanze naturali dell'Alta Italia<br />

che potrebbero in maggior quantità esportarsi, il potranno<br />

pure trovandosi ad esse aperto il mare, mobilizzando<br />

così a beneficio comune il loro valore inoperoso.


— 36 —<br />

Uno dei gran<strong>di</strong> ostacoli allo sviluppo del nostro<br />

traffico marittimo é stato finora il <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> articoli<br />

<strong>di</strong> esportazione ; ciò si verifica specialmente nel porto<br />

<strong>di</strong> Genova; ed infatti ve<strong>di</strong>amo il piano inclinato dei<br />

Giovi rimontare da Genova 230,000 tonnellate all'anno,<br />

mentre non ne <strong>di</strong>scendono che 120,000, ossia<br />

la metà circa; e ve<strong>di</strong>amo pure nelle tabelle sopra in<strong>di</strong>cate,<br />

che mentre l'importazione del Me<strong>di</strong>terraneo a <strong>Torino</strong><br />

vi é rappresentata da 440,000, l'esportazione non<br />

vi é che <strong>di</strong> 110,000, ossia semplicemente il quarto dell'importazione;<br />

ed inferiormente a <strong>Torino</strong> ve<strong>di</strong>amo <strong>di</strong>scendere<br />

la valle del Po 150,000 tonnellate, mentre<br />

sole 100,000 la rimontano, ossia i due terzi, cosicché<br />

le 1000 tonnellate giornaliere supposte rappresentare<br />

il movimento totale fra <strong>Torino</strong> ed il Me<strong>di</strong>terraneo<br />

sulla nuova linea <strong>di</strong> navigazione possono considerarsi<br />

come sud<strong>di</strong>visibili in 660 importate verso <strong>Torino</strong>, alle<br />

quali sono da aggiungersi le 550 <strong>di</strong> maggior importazione<br />

nel carbon fossile e le 25 per maggior trasporto<br />

<strong>di</strong> sale, e sole 340 esportate, risultando così<br />

una <strong>di</strong>fferenza giornaliera <strong>di</strong> 895 ; e le 700 supposte<br />

rappresentare il movimento totale inferiormente a <strong>Torino</strong><br />

possono pure ritenersi come <strong>di</strong>visibili in 420 che<br />

da questa città <strong>di</strong>scendono la valle del Po, alle quali<br />

sono da aggiungersi le 300 <strong>di</strong> maggior trasporto nel<br />

carbon fossile, ed in sole 280 che la rimontano, la<br />

<strong>di</strong>fferenza rimanendo <strong>di</strong> 440.<br />

Perchè il commercio <strong>di</strong> navigazione sul nuovo canale<br />

potesse riuscire proficuo il più possibile, bisognerebbe<br />

che potessero scomparire queste <strong>di</strong>fferenze, e che<br />

in ogni senso l'importazione fosse uguale all'esporta-<br />

— 37 —<br />

zione. Tale risultato che procurerebbe ezian<strong>di</strong>o al porto<br />

<strong>di</strong> Genova un gran<strong>di</strong>ssimo vantaggio, e che non potrà<br />

forse mai ottenersi colle sole ferrovie, <strong>di</strong>viene invece<br />

facile col Canale <strong>di</strong> Navigazione, non solo in causa<br />

delle industrie che sorgeranno lungo <strong>di</strong> esso, e dei<br />

notevoli progressi che per i nuovi Canali d'irrigazione<br />

già in costruzione, si verificheranno nell' agricoltura,<br />

ma anche per il fatto che viene in tal modo a stabilirsi<br />

un mezzo economico <strong>di</strong> trasporto per le sostanze<br />

che possono già fin d'ora servire <strong>di</strong> oggetto <strong>di</strong> esportazione<br />

dall'Alta Italia. Tali sostanze, capaci <strong>di</strong> compensare<br />

le importazioni, se non in valore, almeno in<br />

peso, sono specialmente i marmi e le pietre <strong>di</strong>verse,<br />

cioè materie pesanti che richiedono trasporti economici,<br />

ed i prodotti del suolo.<br />

Colla sola esecuzione del Canale Cavour irrigandosi<br />

120,000 ettari attualmente asciutti, la maggior produzione<br />

<strong>di</strong> questi deve riuscire <strong>di</strong> circa 24 milioni <strong>di</strong><br />

lire; questa maggior produzione può essere ragguagliata<br />

a 100,000 tonnellate annue <strong>di</strong> riso e granaglie, le quali<br />

sicuramente saranno in gran parte esportate, e supponendo<br />

che solo il terzo <strong>di</strong> queste rimonti il Po da<br />

Casale verso <strong>Torino</strong> per continuare verso il Me<strong>di</strong>teraneo,<br />

sarà sempre una maggior esportazione <strong>di</strong> 33,000<br />

tonnellate annue, ossia circa 90 al giorno, da aggiungersi<br />

a quelle già calcolate.<br />

Fra le pietre <strong>di</strong>verse, una delle più importanti é la<br />

calcare, e precisamente sulle sponde del Po trovasi<br />

quella delle colline <strong>di</strong> Casale, la quale produce eccellentissima<br />

calce idraulica, che malgrado i costosi trasporti<br />

è già impiegata fin d'ora in lavori ben lontani


— 38 —<br />

dal luogo <strong>di</strong> sua produzione, come per esempio nella<br />

galleria delle Alpi; e se potrà esportarsi economicamente<br />

sul litorale del Me<strong>di</strong>terraneo, dove non trovansi<br />

che calci grasse, troverà un gran<strong>di</strong>ssimo smercio, e<br />

se solamente fossero stabiliti in Albenga cinque forni<br />

or<strong>di</strong>narii per la fabbricazione della calce idraulica con<br />

questa pietra calcare, ciò basterebbe per stabilire sul<br />

Canale <strong>di</strong> Navigazione un movimento giornaliero <strong>di</strong><br />

50 tonnellate <strong>di</strong> detta materia.<br />

Oltre a detta pietra calcare molte cave trovansi nelle<br />

Alpi che possono somministrare in gran copia i materiali<br />

più soli<strong>di</strong> e più preziosi; basterà solo il citare le<br />

cave <strong>di</strong> granito bianco del Monte Orfano presso Pallanza,<br />

quelle <strong>di</strong> granito rosso <strong>di</strong> Baveno, e la cava <strong>di</strong><br />

Azo sul lago d'Orta in esercizio solo da poco tempo,<br />

e dalla quale si estrae un bellissimo granito bianco<br />

molto impiegato attualmente in <strong>Torino</strong>, specialmente<br />

per il compimento del palazzo Carignano.<br />

I prodotti <strong>di</strong> queste cave se potranno avere un trasporto<br />

economico sino al mare Me<strong>di</strong>terraneo, potranno<br />

per la superiore loro bontà essere talmente richiesti da<br />

produrre essi soli sul Canale <strong>di</strong> Navigazione un movimento<br />

<strong>di</strong> considerazione.<br />

I marmi <strong>di</strong> cui si fa <strong>di</strong>screto consumo all'occidente<br />

d'Europa e nell' America del Nord potrebbero pure<br />

essere una sorgente non piccola <strong>di</strong> commercio, perché<br />

senza tener conto delle numerose qualità esistenti in<br />

varii siti della valle del Po, e cercando solo quelle<br />

che più sarebbero vicine alla linea <strong>di</strong> navigazione, trovansi<br />

il Verde <strong>di</strong> Susa, i Bar<strong>di</strong>gli <strong>di</strong> Val<strong>di</strong>eri, il Bianco<br />

<strong>di</strong> Pinerolo, il Nero ed il Giallo <strong>di</strong> Ormea ed il Per-<br />

— 39 —<br />

sichino <strong>di</strong> Garessio. Tutti questi marmi ed altri ancora<br />

possono <strong>di</strong>venire, per mezzo del Canale, feconda sorgente<br />

<strong>di</strong> traffico.<br />

È inutile ricercare adesso in quale quantità i graniti<br />

ed i marmi ora specificati potranno contribuire nel<br />

movimento generale, ma tenuto conto della natura<br />

pesante <strong>di</strong> tali sostanze, e riflettendo come molte altre<br />

<strong>di</strong> minor entità, ed alle quali é impossibile ora tener<br />

<strong>di</strong>etro, s'aggiungeranno a questo movimento, non é<br />

troppo il supporre che fin dai primi anni ne derivi un<br />

aumento <strong>di</strong> 30.000 tonnellate annue, ossia <strong>di</strong> circa 80<br />

al giorno.<br />

E se per il Canale saranno aperte, o chiamate a vita<br />

più attiva, numerose cave e miniere dei nostri monti,<br />

creando così una continua sorgente <strong>di</strong> lavoro, saranno<br />

migliorate le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> quelle popolazioni, e <strong>di</strong>minuite<br />

le cause che ogni anno le portano ad emigrare<br />

in paese straniero.<br />

Recapitolando ora i varii trasporti giornalieri sinora<br />

esaminati ne risulta:<br />

1° — Per il tronco tra il Me<strong>di</strong>terraneo e <strong>Torino</strong>.<br />

Importazione Esportazione<br />

Contingente del movimento or<strong>di</strong>nario attuale . Tonn. 660 Tonn. 340<br />

Id. per maggior commercio <strong>di</strong> carbon fossile » 550 » —<br />

Id. per maggior commercio <strong>di</strong> sale comune » 25 » —<br />

Id. per maggiori prodotti agricoli dopo l'esecuzione<br />

del Canale Cavour . . . . » — » 90<br />

Id. per maggior commercio <strong>di</strong> calce <strong>di</strong> Casale » — » 50<br />

Id. per maggior commercio <strong>di</strong> graniti e marmi » — » 80<br />

TOTALE Importazioni 1,235 Esportazioni 560<br />

Importazioni 1,235<br />

TOTALE GENERALE Tonnell. 1,795


— 40 —<br />

2° — Per il tronco inferiore a <strong>Torino</strong>.<br />

Importazione Esportazione<br />

Contingente del movimento or<strong>di</strong>nario attuale . Tonn. 280 Tonn. 420<br />

Id. per maggior commercio <strong>di</strong> carbon fossile » — » 300<br />

Id. per maggiori prodotti agricoli dopo l'esecuzione<br />

del Canale Cavour . . . . » 90 » —<br />

Id. per maggior commercio <strong>di</strong> calce <strong>di</strong> Casale » 50 » —<br />

TOTALE Importazioni 420 Esportazioni 720<br />

Importazioni 420<br />

TOTALE GENERALE Tonnell. 1,140<br />

cosicché, mentre il movimento totale sul canale é portato<br />

a 1795 tonnellate al giorno per il tronco superiore<br />

a <strong>Torino</strong>, ed a 1140 per il tronco inferiore, le <strong>di</strong>fferenze<br />

tra le importazioni e le esportazioni sono ridotte<br />

a 675 per il primo ed a 300 per il secondo, finché<br />

il successivo sviluppo dell'attività commerciale adoperata<br />

con intelligenza venga poco a poco a farle sparire.<br />

VI.<br />

Venezia e Trieste potranno spe<strong>di</strong>re per questa via<br />

economica, breve e sicura, le loro merci a Genova e<br />

Marsiglia, e così pure queste città effettuare colle prime<br />

i loro scambi.<br />

Il movimento annuo tra i porti veneti ed il porto<br />

<strong>di</strong> Marsiglia è in me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 60,000 tonnellate che consistono<br />

principalmente in legnami <strong>di</strong>versi, pelli, canapa<br />

e tabacchi spe<strong>di</strong>ti dall'Adriatico verso la Francia, ed<br />

— 41 —<br />

in coloniali e macchine che da Marsiglia sono <strong>di</strong>rette<br />

nell'Impero Austriaco. Ora se si considera che la <strong>di</strong>stanza<br />

marittima tra Marsiglia e Trieste è <strong>di</strong> 2550 chilometri,<br />

mentre questa <strong>di</strong>stanza sarebbe solo <strong>di</strong> 1000<br />

chilometri seguendo la linea interna <strong>di</strong> navigazione,<br />

oltre che quest'ultima è perfettamente sicura, non presentando<br />

alcuno degli inconvenienti ed accidentalità<br />

dei lunghi viaggi <strong>di</strong> mare, si può ritenere come certo<br />

che se non tutto, almeno gran parte <strong>di</strong> questo movimento<br />

si <strong>di</strong>rigerà sulla linea interna <strong>di</strong> navigazione,<br />

ed anzi, trovando così più facile e <strong>di</strong>retta la via colle<br />

probabilità <strong>di</strong> traffici interme<strong>di</strong>arii, questo movimento<br />

tra l'Austria e la Francia non potrà che prendere<br />

sempre maggior sviluppo, e non sarà troppo il supporre<br />

fin d'ora che esso possa giungere tosto ad 80,000<br />

tonnellate annue, e così a più <strong>di</strong> 200 al giorno. Questo<br />

movimento che percorrerebbe l'intera linea <strong>di</strong> navigazione,<br />

aggiunto a quello già calcolato più sopra, porterebbe<br />

a 1995 tonnellate il movimento giornaliero tra<br />

<strong>Torino</strong> ed il Me<strong>di</strong>terraneo, ed a 1340 quello da <strong>Torino</strong><br />

verso l'Adriatico.<br />

Ma oltre i traffici sinora considerati altri interessantissimi<br />

potrebbero ancora stabilirsi per questa via <strong>di</strong><br />

navigazione.<br />

Trieste importa dalle Americhe per 45 milioni circa<br />

<strong>di</strong> derrate <strong>di</strong>verse, esportandone solamente per un valore<br />

<strong>di</strong> 5 milioni. Ora se si considera che da Gibilterra<br />

al golfo <strong>di</strong> Genova la <strong>di</strong>stanza é <strong>di</strong> 1800 chilometri,<br />

mentre per andare a Trieste questa <strong>di</strong>stanza é<br />

<strong>di</strong> 3500 chilometri, é probabile che una parte delle<br />

importazioni dell'America invece <strong>di</strong> andare <strong>di</strong>retta-


— 42 —<br />

mente a Trieste e percorrere questi 3500 chilometri<br />

senza trovarvi corrispondenti articoli <strong>di</strong> esportazione,<br />

si <strong>di</strong>rigerà verso il golfo <strong>di</strong> Genova, da dove le derrate<br />

importate potranno, me<strong>di</strong>ante il Canale <strong>di</strong> Navigazione,<br />

essere <strong>di</strong>rette economicamente verso Trieste,<br />

servendo così due mercati <strong>di</strong>versi in un punto solo,<br />

e risparmiando tra l'andata ed il ritorno 1500 chilometri<br />

circa <strong>di</strong> viaggio.<br />

Così pure potrebbe succedere per una parte del commercio<br />

coll'Inghilterra.<br />

Ed in ogni caso, e qualunque sia per essere il vero<br />

risultato definitivo prodotto dall'apertura <strong>di</strong> una tale<br />

linea interna <strong>di</strong> navigazione, rimane però già abbastanza<br />

certo, da quanto fu finora esposto, che potrà prodursi<br />

sopra <strong>di</strong> essa, sin dai primi giorni, un importante movimento,<br />

e che migliorandosi grandemente in questo<br />

modo l'avvenire industriale dell'intera valle del Po,<br />

<strong>Torino</strong> che si troverà in relazione <strong>di</strong>retta coi due mari<br />

Adriatico e Me<strong>di</strong>terraneo, e simultaneamente centro<br />

<strong>di</strong> importanti ferrovie internazionali, potrà realmente<br />

<strong>di</strong>venire città importante per commercio europeo.<br />

PARTE SECONDA<br />

I.<br />

I n presenza dello sviluppo ognor crescente delle ferrovie<br />

potrà forse sembrare una specie <strong>di</strong> anacronismo<br />

l'apertura <strong>di</strong> una linea interna <strong>di</strong> navigazione ; ed infatti<br />

tale cosa potrebbe in alcune circostanze realmente essere,<br />

ed in alcune altre sembrare non conveniente;<br />

massimamente che da persone competenti nell'industria<br />

dei trasporti furono sovente emesse opinioni <strong>di</strong> tal genere<br />

sia per realtà <strong>di</strong> convincimento, sia per interessate<br />

considerazioni.<br />

È indubitato in ogni caso che negli ultimi venti<br />

anni l'attenzione pubblica vivamente preoccupata dell'invenzione<br />

delle ferrovie e del loro sviluppo, fece<br />

minor attenzione alle linee interne <strong>di</strong> navigazione che<br />

pur esistono in varii Stati, non preoccupandosi <strong>di</strong><br />

quello che potevano <strong>di</strong>venire : anzi, scosse le menti<br />

dai pro<strong>di</strong>giosi effetti della locomotiva, si pensò per<br />

qualche tempo che le ferrovie dovevano annientare<br />

ogni altro sistema rivale. Questa opinione potè anche<br />

facilmente introdursi e prendere forte consistenza dal


— 44 —<br />

fatto che, presentandosi le ferrovie come un'invenzione<br />

realmente <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria importanza, ed in un' epoca<br />

in cui le arti meccaniche camminavano a passi giganteschi<br />

nella via del progresso e dei perfezionamenti,<br />

questa nuova industria s'offeriva imme<strong>di</strong>atamente al<br />

pubblico con mezzi <strong>di</strong> gran lunga superiori a quelli<br />

impiegati dalla navigazione interna, la quale sempre<br />

sprovvista degli stessi sistemi già in uso nei secoli<br />

ad<strong>di</strong>etro, si trovò in faccia al nuovo competitore nella<br />

con<strong>di</strong>zione in cui si trovarono pure i velociferi, cioè<br />

con mezzi antiquati, e così perdette i favori della<br />

pubblica opinione, e visse per molti anni vita stentata,<br />

non sapendo se doveva assolutamente rinunziare alla<br />

sua esistenza e cedere il campo alle ferrovie, oppure<br />

tentare <strong>di</strong> consolidare la sua posizione con nuovi<br />

proce<strong>di</strong>menti.<br />

Nel medesimo periodo <strong>di</strong> tempo le ferrovie valendosi<br />

della loro solida costituzione e dei gran<strong>di</strong> capitali<br />

che avevano accumulati, e credendo che con<strong>di</strong>zione<br />

essenziale della loro esistenza dovesse essere il monopolio<br />

dei trasporti, e pertanto la ruina <strong>di</strong> ogni concorrente,<br />

con ogni mezzo, anche meno leale, fecero<br />

alla navigazione tale guerra, che questa ne avrebbe<br />

dovuto esser definitivamente schiacciata se così avesse<br />

dovuto essere la sua sorte.<br />

Tale lotta aveva principalmente luogo in Francia<br />

dove il rapido sviluppo delle ferrovie costrutte da<br />

compagnie potentissime, cariche <strong>di</strong> favori che lo Stato<br />

accordava, si trovò <strong>di</strong> fronte ad una vasta rete navigabile<br />

che prima <strong>di</strong>videva colle strade or<strong>di</strong>narie i trasporti<br />

interni <strong>di</strong> quel paese.<br />

— 45 —<br />

In Inghilterra, quantunque molto estesa ezian<strong>di</strong>o la<br />

rete navigabile interna, tuttavia essendo stabilita in<br />

con<strong>di</strong>zioni alquanto <strong>di</strong>fferenti della rete francese, non<br />

presenta nelle fasi della concorrenza fenomeni così<br />

interessanti; si potrebbe però <strong>di</strong>re che vi sono dei<br />

canali inglesi che offrono ai loro azionisti <strong>di</strong>viden<strong>di</strong><br />

superiori a quelli delle ferrovie, ma l'attività commerciale<br />

in Inghilterra essendo straor<strong>di</strong>naria in confronto<br />

della nostra, alcuni fatti speciali desunti in quel<br />

paese non potrebbero per avventura servire <strong>di</strong> giusta<br />

norma alle nostre considerazioni.<br />

Nel Belgio le ferrovie acquistarono in breve tempo<br />

gran<strong>di</strong>ssimo sviluppo, ed ivi pure si trovarono in presenza<br />

d'una importante rete navigabile; ma in quel<br />

paese essendo entrambe le vie <strong>di</strong> trasporto nelle mani<br />

del Governo non si potè sviluppare sulle medesime<br />

una vera concorrenza; e tutte due placidamente continuarono<br />

e continuano a lavorare, ciascuna per le merci<br />

che maggiormente loro convengono; e da questo<br />

stato <strong>di</strong> cose che non impedì le ferrovie <strong>di</strong> stabilirsi,<br />

e che mantenne nello stesso tempo attiva la navigazione,<br />

derivò una straor<strong>di</strong>naria como<strong>di</strong>tà per i trasporti,<br />

che influì grandemente ad accrescere le industrie e la<br />

ricchezza pubblica <strong>di</strong> quel paese in quella proporzione<br />

che tutti sanno; e mentre ogni anno vi aumenta la<br />

lunghezza delle ferrovie, si scavano pure nuovi canali<br />

per sod<strong>di</strong>sfare ai crescenti bisogni del commercio.<br />

In molti altri paesi pure sono attivi i trasporti col<br />

mezzo della navigazione, ma in generale vi si trova<br />

quasi dappertutto qualche carattere speciale per cui non<br />

sarebbe forse possibile un giusto confronto colle con-


— 46 —<br />

<strong>di</strong>zioni nostre, per cui conviene limitarsi ad esaminare<br />

le peripezie della navigazione interna della Francia,<br />

come quella che può fornire più interessanti ragguagli,<br />

per dedurne quelle conseguenze che potranno valere<br />

a <strong>di</strong>struggere la falsa opinione secondo la quale le<br />

ferrovie dovrebbero assorbire ogni altro mezzo <strong>di</strong><br />

trasporto, applicando tali conseguenze al caso nostro<br />

speciale, con quelle mo<strong>di</strong>ficazioni che fossero richieste<br />

dalla <strong>di</strong>versità dei luoghi.<br />

È bensì vero che una linea come quella che ci<br />

occupa, la quale per la sua maggior lunghezza si vale<br />

dello stesso fiume Po, stabilisce una comunicazione<br />

<strong>di</strong>retta tra il golfo <strong>di</strong> Venezia e quello <strong>di</strong> Genova,<br />

passa lungo la più popolosa regione italiana ed è <strong>di</strong>rettamente<br />

congiunta ad un'estesissima rete navigabile<br />

già esistente per varii fiumi, canali e laghi che tutti<br />

si troverebbero così in relazione <strong>di</strong>retta coi due mari,<br />

una tal linea, <strong>di</strong>ciamo, può fieramente imporsi senza<br />

che sia necessario ricorrere ad argomentazioni <strong>di</strong> sorta<br />

per <strong>di</strong>mostrarne la convenienza economica anche in<br />

faccia alle ferrovie; tuttavia come non possono mancare<br />

interessate opposizioni armate <strong>di</strong> speciose ragioni,<br />

così può essere conveniente se non <strong>di</strong> prevedere tutte<br />

le obbiezioni, il che sarebbe forse impossibile, solo<br />

coi fatti già verificatesi od in procinto <strong>di</strong> verificarsi,<br />

<strong>di</strong>mostrare che le linee <strong>di</strong> navigazione anche in presenza<br />

delle ferrovie, sono una preziosa frazione della<br />

pubblica ricchezza, e degne <strong>di</strong> ogni seria considerazione,<br />

e che in molti casi speciali oltre al conservare<br />

e perfezionare le linee navigabili già esistenti, conviene<br />

pure crearne delle nuove.<br />

— 47 —<br />

II.<br />

Verso l'anno 1855 celebri ingegneri ed amministratori<br />

intelligenti, sorpresi essi stessi dallo immenso sviluppo<br />

che prendevano in Francia le ferrovie ed il loro<br />

traffico, sentenziarono in buona fede che sarebbe stato<br />

d'allora in poi una vera follìa lo intraprendere la costruzione<br />

<strong>di</strong> nuove linee <strong>di</strong> navigazione; ed agitandosi<br />

precisamente allora la questione <strong>di</strong> sapere se per una<br />

linea destinata a trasportare essenzialmente del carbon<br />

fossile da Saarbruck verso l'Alsazia conveniva eseguire<br />

una ferrovia od un canale, fu detto essere più conveniente<br />

la ferrovia; tuttavia, in compenso probabilmente<br />

dei servizii che le linee <strong>di</strong> navigazione esistenti<br />

avevano sino allora reso al commercio, si volle generosamente<br />

essere d'avviso che malgrado lo sviluppo<br />

delle ferrovie, non fosse però ancora il caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>struggere<br />

i canali.<br />

Ma se non si <strong>di</strong>strussero i canali, ogni mezzo fu<br />

trovato buono per tentare <strong>di</strong> <strong>di</strong>struggere i barcaiuoli;<br />

le più ingegnose combinazioni furono inventate per<br />

tal fine dalle ferrovie, tariffe speciali d'ogni genere,<br />

tariffe <strong>di</strong>fferenziali che colpivano solo le merci su cui<br />

fondavasi principalmente la navigazione, ed applicate a<br />

queste merci solo dove era da temersi la concorrenza<br />

<strong>di</strong> essa, mentre si lasciavano sussistere le tariffe generali<br />

dove le ferrovie nulla avevano a temere, tariffe<br />

generali concepite in modo da obbligare gli spe<strong>di</strong>tori a<br />

sollecitare tariffe d'abbonamento, per ottenere l'appli-


— 48 —<br />

cazione delle quali gli spe<strong>di</strong>tori erano obbligati a vincolarsi<br />

assolutamente colle ferrovie, impegnandosi a<br />

nulla spe<strong>di</strong>re per mezzo dei canali.<br />

Così le compagnie <strong>di</strong> ferrovie valendosi della loro<br />

immensa potenza poterono esercitare un'azione sicura<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione sulla navigazione che trovavasi priva <strong>di</strong><br />

forte organizzazione e <strong>di</strong> mezzi proporzionati per<br />

resistere a tale guerra.<br />

Il Governo, che per le <strong>di</strong>sparate opinioni era dubbioso<br />

sull'esito delle influenze che dovevano esercitare<br />

reciprocamente fra <strong>di</strong> loro le ferrovie ed i canali, rimase<br />

spettatore della lotta, accordando provvisoriamente<br />

alle ferrovie la facoltà <strong>di</strong> mettere in vigore<br />

tutte quelle tariffe <strong>di</strong> genere <strong>di</strong>verso che credevano<br />

più convenienti al loro interesse, per decidere in seguito<br />

secondo i risultati quale era la miglior via a seguirsi<br />

per provvedere all'interesse generale.<br />

Questi risultati non potevano essere sod<strong>di</strong>sfacenti;<br />

<strong>di</strong>struggere con mezzi violenti una parte della ricchezza<br />

pubblica per favorire un monopolio era un atto<br />

che non poteva perpetrarsi, ed il solo principio <strong>di</strong> un<br />

tale atto bastò a far sorgere tanti reclami ed a <strong>di</strong>mostrare<br />

che si procedeva per una falsa via, che quasi<br />

unanimi i Consigli generali e le Camere <strong>di</strong> commercio<br />

fecero voti perché per nuove <strong>di</strong>sposizioni legislative<br />

potesse la navigazione essere in grado <strong>di</strong> continuare<br />

la sua esistenza.<br />

A tali voti emessi con valide ragioni l'Imperatore<br />

Napoleone, che é sicuramente uno fra gli uomini<br />

più intelligenti che abbia la Francia, personalmente<br />

rispose: « voler che i canali funzionassero simulta-<br />

— 49 —<br />

« neamente alle ferrovie, e con esse concorressero alla<br />

« prosperità del paese », or<strong>di</strong>nò in conseguenza che<br />

fossero fatti gli stu<strong>di</strong>i necessari per assicurare un tale<br />

risultato.<br />

Il primo frutto <strong>di</strong> tali stu<strong>di</strong>i fu l'abolizione al<br />

I° aprile 1860 delle tariffe <strong>di</strong> abbonamento che vincolavano<br />

gli spe<strong>di</strong>tori, rendendo così ai medesimi la<br />

loro piena libertà, ed ai canali la possibilità <strong>di</strong> riprendere<br />

una parte dei trasporti che loro erano stati violentemente<br />

rapiti, aprendo così una libera concorrenza,<br />

e simultaneamente si or<strong>di</strong>nò la formazione dei relativi<br />

progetti e la esecuzione <strong>di</strong> tutte quelle opere che potevano<br />

essere necessarie a migliorare le con<strong>di</strong>zioni<br />

della navigazione sia nei fiumi come nei canali, e ad<br />

estenderla dove ciò fosse stato conveniente, principalmente<br />

in quelle parti che potevano essere richieste<br />

dall'utilità <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare tra <strong>di</strong> loro le varie <strong>di</strong>ramazioni<br />

della rete navigabile ; e si fece pure formale<br />

invito alla navigazione <strong>di</strong> voler migliorare i suoi proce<strong>di</strong>menti<br />

portandoli all'altezza dei tempi, mo<strong>di</strong>ficare<br />

le sue antiche abitu<strong>di</strong>ni, che non erano più conformi<br />

agli attuali bisogni del commercio, e sviluppare in<br />

fine tutti gli elementi <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> cui poteva essere<br />

capace.<br />

III.<br />

Dai documenti statistici che con somma cura sono<br />

raccolti dall'Amministrazione Francese, rilevasi il seguente<br />

interessantissimo quadro che in<strong>di</strong>ca in cifre<br />

4 — G. CAPUCCIO.


— 50 —<br />

rotonde il movimento complessivo annuo della Francia<br />

in tonnellate-chilometri, tanto sulle strade or<strong>di</strong>narie<br />

come sulle linee navigabili e le ferrovie.<br />

ANNI<br />

1850 1853 1855 1856 1857<br />

MILIONI DI TONNELLATE<br />

Strade or<strong>di</strong>narie . . 1,570 1,580 1,580 1,590 1,600<br />

Linee navigabili . . 1,722 2,164 2,177 2,302 2,166<br />

Ferrovie . . . 353 889 1,578 1,851 2,189<br />

TOTALE . 3,645 4,663 5,335 5,743 5,955<br />

Non furono ancora pubblicati i risultamenti analoghi<br />

degli anni successivi; tuttavia da quanto risulta<br />

dal precedente quadro si possono dedurre importantissime<br />

conseguenze.<br />

In primo luogo si vede che malgrado la costruzione<br />

delle ferrovie, il movimento complessivo sulle<br />

strade or<strong>di</strong>narie non <strong>di</strong>minuì, anzi fece un piccolo<br />

aumento.<br />

Quantunque il periodo <strong>di</strong> tempo considerato sia<br />

precisamente quello in cui le linee navigabili ebbero<br />

a soffrire dalle ferrovie maggior concorrenza, tuttavia<br />

il loro movimento generale non solo non <strong>di</strong>minuì,<br />

ma crebbe anche considerevolmente, portandosi da<br />

1,722 milioni <strong>di</strong> tonnellate-chilometri a 2,166 milioni,<br />

e quest'ultima cifra che uguaglia alla medesima data<br />

il movimento generale delle ferrovie, sarebbe anche<br />

riuscita superiore se l'anno 1857 non fosse stato segnalato<br />

da una grande siccità.<br />

— 51 —<br />

Il movimento delle ferrovie fece tale incremento<br />

che da 353 milioni arrivò a 2,189 milioni <strong>di</strong> tonnellate.<br />

Infine il movimento generale complessivo della Francia<br />

da 3,645 milioni salì a 5,955 milioni <strong>di</strong> tonnellate.<br />

Cosicché le ferrovie non assorbirono gli altri mezzi<br />

<strong>di</strong> trasporto, ma il loro sviluppo aumentò l'attività<br />

commerciale, e questo aumento <strong>di</strong> attività fu tale che<br />

ne profittarono anche le strade or<strong>di</strong>narie e principalmente<br />

i canali.<br />

Questo aumento <strong>di</strong> attività segna una progressione<br />

costante, ed é indubitato che perfezionando i mezzi<br />

<strong>di</strong> trasporto sui canali, questi dovranno ancora maggiormente<br />

fruire in avvenire del progressivo miglioramento<br />

commerciale, e contribuire essi stessi a questo<br />

miglioramento.<br />

Ed infatti quantunque manchino ancor le cifre precise<br />

del movimento dei trasporti effettuati in Francia<br />

negli ultimi sette anni, tuttavia si sa che tali trasporti<br />

continuarono ad aumentare considerevolmente, e chi<br />

ha gli occhi per vedere deve accorgersi che vi sono<br />

spinti con grande attività i lavori <strong>di</strong> miglioramento e<br />

<strong>di</strong> ampliazione della rete navigabile ; si sta completando<br />

la grande linea <strong>di</strong> navigazione da Parigi a Strasburgo,<br />

la quale é già la terza linea <strong>di</strong> navigazione<br />

artificiale che sia condotta a Parigi, senza parlare<br />

della Senna sulla quale si fanno pure importanti migliorìe,<br />

e malgrado le numerose ferrovie che vi fanno<br />

capo, ciò non basta per quella capitale poiché si pensa<br />

ancora ad aprire una quarta linea <strong>di</strong> navigazione artificiale<br />

che da questa città conduca allo stretto della<br />

Manica per la via più breve onde evitare il lungo


— 52 —<br />

percorso <strong>di</strong> quel fiume. In molte altre località della<br />

Francia sono intrapresi lavori dello stesso genere,<br />

molti canali o fiumi vi sono migliorati, e specialmente<br />

fra questi il Rodano che dal Me<strong>di</strong>terraneo penetra sin<br />

nel centro dell'Impero, e la Garonna che fa parte della<br />

importante linea <strong>di</strong> navigazione interna tra l'Oceano<br />

ed il Me<strong>di</strong>terraneo per mezzo del celebre canale <strong>di</strong><br />

Linguadoca.<br />

Finalmente mo<strong>di</strong>ficandosi successivamente le idee,<br />

gli industriali stessi dell'Abazia offrirono al Governo<br />

un'anticipazione <strong>di</strong> 12 milioni per affrettare l'esecuzione<br />

del canale <strong>di</strong> Saarbruck al quale nel 1855 era<br />

stata preferta la ferrovia, essendosi riconosciuto che<br />

questo era il miglior mezzo per ridurre il più possibile<br />

le spese dei trasporti.<br />

Tali fatti se non hanno per noi una grande importanza<br />

sono però sufficienti per <strong>di</strong>mostrare che ciò che<br />

nel 1855 era battezzato <strong>di</strong> follìa é ora riconosciuto<br />

come cosa <strong>di</strong> prima necessità, e che male comprendeva<br />

gl' interessi dell' industria e dell' agricoltura chi<br />

calvolava <strong>di</strong> rendere le ferrovie padrone assolute dei<br />

trasporti (I).<br />

(I) Erano già scritte le precedenti pagine quando, per l'apertura della<br />

Sessione legislativa in Francia nel giorno 15 febbraio 1865, essendosi da<br />

quel Governo presentata la Esposizione della situazione dell' Impero, abbiamo<br />

avuto la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> vedere in quell'importante documento luminosamente<br />

confermate le considerazioni e conclusioni da noi svolte sull' utilità<br />

dei canali in presenza delle ferrovie; cre<strong>di</strong>amo perciò conveniente <strong>di</strong> qui<br />

riprodurre nel loro testo originale quelle parti <strong>di</strong> esso che più specialmente<br />

hanno rapporto con tale questione:<br />

« Le Gouvernement poursuit avec persévérance le développement et le<br />

perfectionnement de nos voies navigables<br />

— 53 —<br />

E tali conclusioni si verificano in ogni parte d'Europa.<br />

L'Olanda che prima delle ferrovie faceva sul Reno<br />

colla Germania un annuo commercio <strong>di</strong> circa 50 mila<br />

tonnellate, oggi, malgrado le sue ferrovie, quelle del<br />

Belgio e le Tedesche, vede salire tal commercio sul<br />

Reno a 18 milioni <strong>di</strong> tonnellate all'anno.<br />

« L'expérience démontre que les voies d'eau peuvent seules procurer,<br />

pour le transport des marchan<strong>di</strong>ses encombrantes et de peu de valeur, le<br />

bon marché, qui est la première con<strong>di</strong>ction du succès dans la lutte ouverte<br />

avec l'industrie étrangère. Sans doute les chemins de fer rendent, sous<br />

ce rapport, de très-grands services, mais si, sur certaines lignes et pour<br />

certaines marchan<strong>di</strong>ses, ils offrent au commerce des prix extrèmement<br />

réduits et comparables à ceux de la voie d'eau, on peut affirmer que ce<br />

résultat est dù à la concurrence des lignes navigables, de telle sorte que<br />

ces dernières procurent au commerce un double avantage, et par les bas<br />

prix qu'elles lui offrent et par ceux qu'elles lui assurent in<strong>di</strong>rectement sur<br />

les chemins de fer concurrents.<br />

« Le Gouvernement a toujours pensé et proclamé que les voies d'eau,<br />

comme les voies de fer, étaient in<strong>di</strong>spensables à la prospérité du pays, et<br />

que la concurrence de ces deux modes de communication était la véritable<br />

solution de la question des transports à bon marché, c'est-à-<strong>di</strong>re de la<br />

question vitale du commerce et de l'industrie. Tous ses actes ont été conformes<br />

à cette pensée. Ainsi, bien loin de réserver toutes ses sympathies,<br />

toutes ses faveurs pour l'industrie des chemins de fer, il n'a jamais montré<br />

plus de sollicitude, déployé plus d'efforts pour l'amélioration des voies<br />

navigables, que depuis l'époque où ler chemins de fer ont commencé<br />

à prendre une piace importante dans le système des Communications<br />

intérieures.<br />

« C'est en 1846, après l'ouverture des chemins de fer de Paris à Orléans,<br />

à Tours, à Rouen, à Lille, à Valenciennes, que sont autorisés les<br />

travaux de perfectionnement de nos principales rivières, la Seine, l'Yonne,<br />

le Rhòne.<br />

« En 1849, ausitòt après l'expiration de la concession du canai Saint-<br />

Quentin, et alors que le chemin de fer du Nord était ouvert depuis plusieurs<br />

années, l'Administration entreprend résolùment et méne promptement<br />

à fin les travaux nécessaires pour assurer à la batellerie un tirant<br />

d'eau de deux mètres sur toute la ligne navigable de Mons à Paris. Cette<br />

amélioration a été, pour le commerce de Paris avec le Nord de la France


— 54 —<br />

In Austria la compagnia <strong>di</strong> navigazione sul Danubio<br />

e suoi affluenti aumenta ogni anno il suo materiale<br />

malgrado le ferrovie, ed ora possiede più <strong>di</strong> 6000 battelli;<br />

ed in questi ultimi anni il Governo Austriaco<br />

ha pure autorizzata la formazione d'un'altra Società<br />

per aprire un canale <strong>di</strong> navigazione tra il Danubio ed<br />

il mar Baltico.<br />

et la Belgique, un bienfait immense, et lui a procure une economie<br />

annuelle qui se compte par millions.<br />

« Le canal de la Marne au Rhin est livré à la navigation en 1853,<br />

alors que le chemin de fer de Paris à Strasbourg avait été ouvert l'année<br />

precèdente. On terminait, en 1855, le canal latéral à la Garonne de<br />

Toulouse à Castets, et en 1859 le canal de l'Aisne à la Marne, qui ouvre<br />

le bassin métallurgique de la haute Marne aux houilles du Nord et de la<br />

Belgique.<br />

« Sans mentionner ici les nombreux travaux d'amélioration exécutés,<br />

soit sur les ancien canaux, soit sur les rivières navigables, et pour ne citer<br />

que les faits les plus saillants, nous rappellerons que le Gouvernement a<br />

entrepris, en 1860, à l'aide des ressources restées <strong>di</strong>sponibles sur l'emprunt<br />

de la guerre de Crimée, les ouvrages qui doivent exercer l'influence la<br />

plus decisive sur le développement de la navigation intérieure et ouvrir de<br />

nouvelles voies au transit, si intimement lié à la prospérité de nostre marine.<br />

Nous voulons parler de la canalisation de la haute Seine entre Paris<br />

et Montereau, de l'Yonne, entre Montereau et Laroche, et de la Marne<br />

entre Paris et Dizy. Les deux premières de ces rivières, dotées d'un tirant<br />

d'eau constant, s'unissent par le canai de Bourgogne avec la Sâone et le<br />

Rhòne, et forment ainsi une ligne de navigation continue entre la Me<strong>di</strong>terranee,<br />

Lyon et Paris, ligne qui se continue par la basse Seine et l'Oise<br />

jusqu'aux ports de la Manche et de la mer du Nord. La Marne se relie a<br />

Dizy avec le canal latéral à la Marne jusqu'à Vitry-le-Francois, puis au<br />

canal de la Marne au Rhin, et forme ainsi une voie de navigation régulière<br />

entre le Havre, Paris et Strasbourg.<br />

« Ces travaux ont été continués, en 1864, avec toute l'activité que comportaient<br />

les cré<strong>di</strong>ts <strong>di</strong>sponibles. La canalisation de la haute Seine peut<br />

être considérée cornine terminée, ; mais cette amélioration ne produira de<br />

résultat définitif qu'après l'achèvement des travaux de perfectionnement de<br />

l'Yonne, lesquels ne pourront être terminés qu'après deux nouvelles campagnes.<br />

La canalisation de la Marne, bien que poussée avec activité, ne<br />

pourra non plus être achevée avant la fin de l'année 1866.<br />

— 55 —<br />

In Prussia fu fatta domanda per un canale <strong>di</strong>retto<br />

da Berlino a Stettino, e per un altro canale che dal<br />

Reno conduca alla Weser ed all'Elba; e nella Danimarca<br />

deve pure aprirsi un canale che dal mare del<br />

Nord conduca <strong>di</strong>rettamente nel Baltico. Insomma dappertutto<br />

dove si vuole realmente il progresso del<br />

commercio, dell'industria e dell'agricoltura, si fanno<br />

« Parmi les rivières qui, en 1864, ont été plus particulièrement l'objet<br />

de la sollicitude du Gouvernement, nous devons encore citer la basse<br />

Seine entre Paris et Rouen, sur laquelle on a exécuté un nouveau barrage<br />

éclusé qui amèliore l'un des passages les plus <strong>di</strong>fficiles du fleuve; la Seine<br />

maritime, où l'on a continué les travaux d'en<strong>di</strong>guement entre La Roque et<br />

Berville; le Rhóne, où les passages les plus redoutés de la batellerie <strong>di</strong>sparaissent<br />

successivement au moyen d'un système heureusement combiné<br />

de <strong>di</strong>gues submersibles; la Garonne maritime, où les travaux d'amélioration<br />

entrepris par l'Administration, après avoir soulevé de vives objections, ont,<br />

en définitive, conquis tous les souffrages par un succès complet; enfin le<br />

Rhóne maritime, ou plutòt le canal Saint-Louis, qui doit substituer un chenal<br />

toujours accessible et d'un parcours facile aux embouchures souvent dangereuses<br />

du fleuve.<br />

« Parmi ces nouveaux canaux actuellement en voie de construction, le<br />

plus important est celui de la Sarre, exécuté de concert avec le Gouvernement<br />

prussien, pour ouvrir un nouveau débouché aux houilles de Sarrebruck,<br />

et les transporter a bas prix, par l'intermé<strong>di</strong>are des canaux de la<br />

Marne au Rhin et du Rhòne au Rhin jusqu'aux êtablissements industriels<br />

de l'Alsace. Un embranchement qui rattache Colmar à ce dernier canal a<br />

été récemment ouvert à la navigation.<br />

« Quant au canai même des houillères, il a été poursuivi avec activité<br />

en 1864, à l'aide des avances faites par les industriels de l'Alsace, et tout<br />

fait espérer qu'il pourra être terminé dans le cours de l'année 1866.<br />

« Un autre canal entrepris dans un but analogue, entre Vitry et Saint-<br />

Dizier, doit mettre le bassin de la haute Marne en communication d'une<br />

part avec les houillères de la Sarre, de l'autre avec les houillères du Nord<br />

et de la Belgique. L'Administration apprécie toute l'importance de ce<br />

travaii, qu'elle poursuit activement, et de son côté l'industrie métallurgique<br />

de la Haute-Marne a prouvé l'intérêt qu'elle y attache, en offrant d'en hâter<br />

l'achèvement par une avance de fonds.<br />

« Des cré<strong>di</strong>ts ont, en outre, été affectés, dans la dernière campagne, à<br />

la continuation des canaux de la Rochelle à Marans, de Roubaix, de la


— 56 —<br />

stu<strong>di</strong>i e lavori per migliorare ed accrescere la navigazione<br />

interna.<br />

Dal suo lato questa non rimase in<strong>di</strong>fferente al movimento<br />

che si produce intorno ad essa, e valendosi<br />

pure dei progressi fatti dalle scienze ed arti meccaniche,<br />

migliorò le sue operazioni sostituendo prima<br />

<strong>di</strong> tutto alla trazione a forza d'uomini o <strong>di</strong> cavalli il<br />

haute Seine, entre Troyes et les Maisons-Blanches, ainsi qu'à l'amélioration<br />

des anciens canaux et notamment de ceux du Centre, du Rhóne au Rhin,<br />

des Ardennes, de Nantes à Brest, du Blavet.<br />

« Le perfectionnement des rivières et des canaux constitue incontestablement<br />

l'encouragement le plus efficace que le Gouvernement puisse<br />

offrir à la navigation intérieure. Cependant il est un autre avantage auquel<br />

le commerce attache un grand prix, bien qu'il ne puisse exercer sur les<br />

frais du transport une influence aussi marquée que la régularité de la navigation<br />

et l'augmentation du tirant d'eau des voies navigables. Cet avantage<br />

est la réduction des droits de péage perçus au profit de l'Etat.<br />

« Bien que les intérèts du Trésor fussent engagés dans la question, le<br />

Gouvernement n'a pas reculé devant un nouveau sacrifice, et depuis plusieurs<br />

années tous ses actes tendent à l'abaissement progressif des tarifs<br />

de navigation.<br />

« Sous l'action de ces tarifs réduits, la concurrence de la batellerie et<br />

des chemins de fer s'est maintenue. On en trouve la preuve dans l'accroissement<br />

du tonnage des voie navigables. Cet accroissement était, en<br />

1860, de 6 % sur 1859, et s'est élevé, en 1863, comparativement à la<br />

même année 1859, à plus de 15 %. Il y a tout lieu de penser que l'année<br />

1864, dont les résultats ne sont pas encore constatés ne sera pas inférieure<br />

à celle qui l'a précédée.<br />

« La concurrence des voies de fer et des voies d'eau n'a donc pas faibli;<br />

sans doute la batellerie a de nouveaux efforts à faire pour maintenir la<br />

situation ; elle a des perfectionnements nombreux à introduire dans ses<br />

moyens d'action ; elle a surtout à étu<strong>di</strong>er les modes économiques de rémorquage.<br />

« Les facilités et les encouragements ne lui feront pas défaut; mais elle<br />

peut seule, par ses efforts soutenus, conserver le rôle important qu'elle a<br />

à remplir dans le développement de la richesse industrielle du pays ».<br />

(Exposé de la Situation de l'Empire).<br />

MONITEUR UNIVERSEL, 19 février 1865.<br />

— 57 —<br />

rimorchio delle barche col mezzo del vapore, e le<br />

barche stesse, mo<strong>di</strong>ficandosi poi, <strong>di</strong>vennero battelli<br />

onerarii a vapore, essendosi finalmente potuto coll'applicazione<br />

dell'elice risolvere il problema della navigazione<br />

a vapore sui canali; e con questo sistema si<br />

riuscì ad ottenere gran<strong>di</strong>ssima economia nei trasporti.<br />

IV.<br />

La valle del Po possiede già fin d'ora una estesa<br />

rete navigabile formata da varii fiumi, laghi o canali<br />

artificiali.<br />

Il Po, l'A<strong>di</strong>ge, il Panaro, la Secchia, il Mincio,<br />

l'Oglio e l'Adda, i navigli <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a e<br />

Venezia, i Laghi Maggiore, <strong>di</strong> Corno, <strong>di</strong> Lugano e <strong>di</strong><br />

Garda, costituiscono questa rete, il cui sviluppo ascende<br />

ad oltre 2000 chilometri, in gran parte congiunti fra<br />

loro, e rappresentano una considerevole ricchezza da<br />

doversi con ogni mezzo utilizzare a beneficio <strong>di</strong> tutti.<br />

Se si eccettuano i laghi sui quali fu già stabilita la<br />

navigazione a vapore, sulle altre linee navigabili questa<br />

vi é ancora come nei tempi passati; nessun miglioramento<br />

vi fu ancora introdotto a poco beneficio arrecano<br />

al paese in confronto del gran<strong>di</strong>ssimo che potrebbero<br />

produrre. Tale inerzia, se in gran parte<br />

provenne per lo ad<strong>di</strong>etro dalle numerose dogane che<br />

in ogni punto inceppavano gli scambi, ed ancora adesso<br />

perché trovasi dal Regno d'Italia <strong>di</strong>sgiunta la Venezia,<br />

é pure occasionata da che le linee navigabili come<br />

sono ora <strong>di</strong>sposte non possono partecipare al gran


— 58 —<br />

commercio internazionale, né solo essere utili a finitime<br />

provincie, e rinchiuse alle due estremità non<br />

servono che ad alcuni commerci locali.<br />

Verso l'Adriatico la natura non si oppone a che la<br />

navigazione interna potesse svilupparsi sino al mare,<br />

le sole con<strong>di</strong>zioni politiche sono causa che tale navigazione<br />

non può ancora prendere importante sviluppo,<br />

ma tali con<strong>di</strong>zioni politiche sono transitorie e saranno<br />

mo<strong>di</strong>ficate dalla forza delle cose. Dove l'arte deve intervenire<br />

é solo nella parte superiore della valle, prima<br />

per spingere sino a <strong>Torino</strong> la possibilità <strong>di</strong> navigare,<br />

valendosi delle acque del Po, e da questa città innoltrandosi<br />

per un canale artifiziale sin sotto le Alpi marittime,<br />

<strong>di</strong>scendere poi al Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

Le ragioni che militarono in Francia ed in altri paesi<br />

a favore della navigazione interna per sortirla dall'avvilimento<br />

in cui era caduta all'apparire delle ferrovie,<br />

devono applicarsi anche alla parte superiore d'Italia ed<br />

anche con maggior efficacia, poiché se nei paesi in cui<br />

più economico é il combustibile, la ferrovia non può<br />

giungere al limite <strong>di</strong> buon prezzo nei trasporti cui può<br />

arrivare la navigazione, tanto più ciò deve verificarsi<br />

in Italia dove é a più caro prezzo il carbone, e dove<br />

oltre a tal circostanza le ferrovie, per la natura montagnosa<br />

dei paesi che traversano, hanno più forte pendenza,<br />

per cui le spese <strong>di</strong> trazione vi saranno sempre<br />

più elevate che in qualunque altro paese d'Europa.<br />

Ed in ogni caso il buon prezzo nei trasporti non<br />

può nascere che da una ben or<strong>di</strong>nata concorrenza <strong>di</strong><br />

ferrovie e canali, e trovandosi potenti le ferrovie, bisogna<br />

pure rendere potente la navigazione, miglioran-<br />

— 59 —<br />

done le con<strong>di</strong>zioni attuali, ed aprendole quegli sbocchi<br />

che le sono necessari per accrescere il suo movimento ;<br />

e così invece che una compagnia <strong>di</strong> ferrovie avrebbe<br />

essa solo l'assoluto monopolio <strong>di</strong> tutti i trasporti nella<br />

valle del Po, imponendosi al commercio, all'industria<br />

ed all'agricoltura con tale potenza che sarebbe impossibile<br />

dominare, una ben or<strong>di</strong>nata rete navigabile, oltre<br />

all'offrire i <strong>di</strong>versi vantaggi che furono già in<strong>di</strong>cati,<br />

servirebbe pure <strong>di</strong> salutare stimolo a tutti i perfezionamenti<br />

destinati a ridurre i prezzi <strong>di</strong> trasporto e facilitare<br />

i traffici, accrescendo così la potenza industriale<br />

<strong>di</strong> questa parte d'Italia.<br />

E se l'annuo movimento vi <strong>di</strong>venisse solo <strong>di</strong> 1ooo<br />

milioni <strong>di</strong> tonnellate chilometri, ossia il sesto <strong>di</strong> quello<br />

che esisteva in Francia nell'anno 1857, ultimo <strong>di</strong> quelli<br />

<strong>di</strong> cui si hanno le statistiche, e se per il fatto <strong>di</strong> una<br />

ben or<strong>di</strong>nata navigazione interna vi si potessero ridurre<br />

i prezzi <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> soli due centesimi per ogni<br />

tonnellata chilometro, ciò basterebbe per produrre annualmente<br />

una economia <strong>di</strong> venti milioni <strong>di</strong> lire, la<br />

quale andrebbe tutta a beneficio dell'industria e della<br />

agricoltura, migliorandone così grandemente le sorti e<br />

mettendole in con<strong>di</strong>zioni più favorevoli per prendere<br />

sempre maggior incremento.<br />

Questi benefici risultati possono imme<strong>di</strong>atamente<br />

ottenersi coll'apertura della proposta linea <strong>di</strong> navigazione,<br />

che aprendo alle linee già esistenti un libero<br />

sfogo verso il Me<strong>di</strong>terraneo, riunirebbe così i due mari.


PARTE TERZA<br />

I.<br />

D all'Adriatico <strong>di</strong>rettamente per la foce del fiume,<br />

e dalle Lagune <strong>di</strong> Venezia passando per il canale<br />

della Cavanella sotto Adria, la navigazione non<br />

incontra sul Po ostacolo <strong>di</strong> sorta, e le or<strong>di</strong>narie navi<br />

mercantili arrivano liberamente sino a Ferrara.<br />

Sopra questa città e sino alla foce dell'Adda il filone<br />

principale del fiume conserva sempre, anche nelle sezioni<br />

dove é meno raccolto e nelle massime magre,<br />

una profon<strong>di</strong>tà non inferiore ai 2 metri, e più <strong>di</strong> 3<br />

metri nelle acque or<strong>di</strong>narie ; e così pure dall'Adda al<br />

Ticino. Su quest'ultimo tronco però sono da eccettuarsi<br />

alcuni punti presso Piacenza, dove, per la sregolata<br />

influenza della Trebbia apportatrice <strong>di</strong> ghiaie e<br />

ciottoli, il fiume serpeggia e <strong>di</strong>vaga, e la sua profon<strong>di</strong>tà<br />

nelle massime magre <strong>di</strong>scende anche a soli metri<br />

1,50, creando per tali cause delle <strong>di</strong>fficoltà ad una navigazione<br />

regolare ; ma tali <strong>di</strong>fficoltà sono facili a superarsi,<br />

poiché per tale effetto basterebbe la creazione


— 62 —<br />

in quel luogo <strong>di</strong> un breve tratto <strong>di</strong> canale laterale<br />

sulla riva sinistra del fiume, onde rendere la navigazione<br />

in<strong>di</strong>pendente dall'influenza delle acque della<br />

Trebbia.<br />

Sopra Pavia, e sino al luogo detto Cervesina, essendo<br />

raccolto il letto del fiume e dolce la pendenza,<br />

la profon<strong>di</strong>tà vi si mantiene ancora sufficiente per<br />

continuare la navigazione, e tutto al più alcuni lavori<br />

<strong>di</strong> minima entità, da coor<strong>di</strong>narsi con quelli che si eseguiscono<br />

per il ponte della ferrovia tra Voghera e<br />

Pavia, sono sufficienti per conservare invariabilmente<br />

all'alveo un andamento regolare.<br />

E così può ritenersi come assicurata in ogni tempo<br />

la navigazione regolare sul Po da Cervesina all'Adriatico,<br />

ossia per una lunghezza <strong>di</strong> circa 330 chilometri,<br />

con navi capaci <strong>di</strong> pescare sino a 2 metri d'acqua,<br />

salvo anche ad alleviare i carichi in circostanze straor<strong>di</strong>narie,<br />

e ciò senza che sia necessaria la creazione <strong>di</strong><br />

alcuna opera essenziale.<br />

Da Cervesina procedendo verso Valenza e Casale<br />

comincia la necessità <strong>di</strong> importanti lavori.<br />

Il Po sotto Valenza riceve le acque del torbido<br />

Tanaro, e vaga nelle proprie alluvioni formando capricciose<br />

sinuosità che rendono <strong>di</strong>fficile la navigazione;<br />

oltre a ciò la sua pendenza me<strong>di</strong>a aumenta arrivando<br />

a m. 0,61 per ciascun chilometro nel tratto compreso<br />

tra Cervesina e la foce del Tanaro, ed a m. 0,80 tra<br />

quest'ultima località ed il ponte <strong>di</strong> Valenza.<br />

In tali con<strong>di</strong>zioni, se si pensa unicamente alla navigazione<br />

come al supremo oggetto cui devono tendere<br />

i lavori contemplati nel nostro progetto, la miglior<br />

— 63 —<br />

cosa a farsi é <strong>di</strong> abbandonare interamente il letto del<br />

Po, e costruendo a partire da Cervesina un canale<br />

laterale fuori delle sue alluvioni, allontanarsi da ogni<br />

inconveniente.<br />

Questo canale staccandosi dal Po dovrebbe rimontare<br />

verso Castelnuovo, traversare la Scrivia sotto<br />

questo paese, e <strong>di</strong>rigendosi verso Bassignana cavalcare<br />

il Tanaro, e venir ad unirsi all'argine destro del ponte<br />

<strong>di</strong> Valenza.<br />

In questo tratto però la superficie <strong>di</strong> terreni o perduti<br />

o suscettibili <strong>di</strong> essere danneggiati in causa della<br />

irregolarità del corso delle acque, occasionata dallo<br />

sbocco del Tanaro, occupano una superficie considerevole<br />

che si può calcolare non inferiore ai quattromila<br />

ettari, e se coor<strong>di</strong>nando il canale laterale per la navigazione<br />

ad un sistema <strong>di</strong> arginamento regolare del<br />

fiume, il maggior valore acquistato dai terreni fosse<br />

sufficiente a compensare la maggior spesa che deriverebbe<br />

dalla combinazione <strong>di</strong> tali opere, in tal caso<br />

sarebbe forse conveniente adottare tale partito, poiché<br />

é sempre da desiderarsi il maggior bene ; ma tale convenienza<br />

non potrebbe risultare che da dettagliati stu<strong>di</strong>,<br />

e per ora a noi basta l'accennare ai mo<strong>di</strong> co' quali<br />

la navigazione da Cervesina può essere continuata superiormente,<br />

ed alle opere in genere che possono essere<br />

per tale scopo richieste.<br />

Per tutta la lunghezza dell'argine già esistente presso<br />

Valenza, il quale é <strong>di</strong> quattro chilometri circa, dovrà<br />

pur essere continuato il canale laterale per la navigazione,<br />

ed ivi naturalmente appoggiato ad esso, non<br />

essendo più possibile navigar regolarmente nel fiume


— 64 —<br />

stesso per la sua troppa pendenza, la quale arriva ben<br />

presto ad oltrepassare un metro per ogni chilometro.<br />

A monte <strong>di</strong> questo argine il Po vaga <strong>di</strong> nuovo nelle<br />

proprie alluvioni ricevendo le acque della Sesia, e qui<br />

pure altri duemila ettari circa <strong>di</strong> terreno potrebbero<br />

essere consolidati a favore dell'agricoltura se il canale<br />

navigabile fosse combinato coll'arginamento del fiume ;<br />

ma per tale tratto come per l'antecedente non é qui<br />

il caso <strong>di</strong> ricercare la maggiore o minore convenienza<br />

<strong>di</strong> tal combinazione, basti il <strong>di</strong>re che la navigazione<br />

vi si dovrà anche fare lateralmente al fiume, portandosi<br />

così sin sopra la foce della Sesia ed a Casale.<br />

Da questo punto nessun dubbio può esservi sulla<br />

natura delle opere ad eseguirsi; <strong>di</strong>viene quasi nulla la<br />

superficie dei terreni che potrebbero essere favoriti da<br />

un arginamento regolare, ed oltre a ciò, per la esecuzione<br />

del canale Cavour, il Po tra Casale e Chivasso<br />

nella stagione delle magre <strong>di</strong>verrà quasi asciutto; per<br />

lui non vi é altro sistema che la esecuzione in questo<br />

tratto <strong>di</strong> un canale laterale in<strong>di</strong>pendente dal fiume,<br />

formato a stagni orizzontali, guadagnando tutta la<br />

pendenza con un sufficiente numero <strong>di</strong> conche, e consumando<br />

così la sola quantità <strong>di</strong> acqua strettamente<br />

necessaria al passaggio delle navi.<br />

Sopra Chivasso e sino a <strong>Torino</strong> non farà più <strong>di</strong>fetto<br />

l'acqua come nel tronco precedente, ed il canale laterale<br />

ad eseguirsi potrà anche avere una certa pendenza<br />

da calcolarsi in proporzione del volume d'acqua che<br />

vi si vorrà far continuamente transitare, guadagnando<br />

colle conche la sola <strong>di</strong>fferenza tra la pendenza del<br />

canale e quella del fiume.<br />

i-i<br />

— 65 —<br />

II.<br />

Ora che fu data un'idea generale del come stanno<br />

le cose tra l'Adriatico e <strong>Torino</strong>, e che in massa furono<br />

in<strong>di</strong>cate le opere ad eseguirsi per stabilirvi una navigazione<br />

regolare, é conveniente fermarci alquanto ad<br />

esaminar meglio la <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tali opere senza<br />

però troppo <strong>di</strong>lungarci sulla natura delle medesime,<br />

che ciò sarebbe superfluo in un paese che fu patria<br />

alla scienza idraulica, e dove da tutti sono abbastanza<br />

conosciute le regole principali <strong>di</strong> essa.<br />

Le maggiori navi già attualmente impiegate sul Po<br />

hanno una lunghezza <strong>di</strong> 35 metri ed una maggior<br />

larghezza <strong>di</strong> m. 6,50; d'altra parte abbiamo veduto<br />

come sia possibile senza essenziali lavori aver sempre<br />

tra Cervesina e l'Adriatico una profon<strong>di</strong>tà d'acqua non<br />

inferiore ai 2 metri.<br />

Questi limiti sono sufficienti per poter stabilire una<br />

buona navigazione regolare, poiché se sarà fissata in<br />

ogni parte della linea artificiale una profon<strong>di</strong>tà d'acqua<br />

non minore <strong>di</strong> 2 metri, adottando le <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong><br />

lunghezza e <strong>di</strong> larghezza ora in uso per le maggiori<br />

navi del Po, e calcolando per esse una massima immersione<br />

<strong>di</strong> m. 1,70, per aver così ancora un margine<br />

minimo al fondo <strong>di</strong> m. 0,30, sarà possibile costrurre<br />

navi capaci <strong>di</strong> portar anche più <strong>di</strong> 200 tonnellate, e<br />

questa quantità é più <strong>di</strong> quanto sia necessario per una<br />

buona navigazione interna, poiché essa oltrepassa la<br />

me<strong>di</strong>a del tonnellaggio mercantile del Me<strong>di</strong>terraneo;<br />

5 — G. CAPUCCIO.


— 66 —<br />

d'altra parte non si potrebbe calcolare sopra un limite<br />

più piccolo per le <strong>di</strong>mensioni delle navi, essendo conveniente<br />

che le attuali già in uso sul basso Po possano<br />

percorrere anche tutta la linea artificiale; e d'altronde<br />

potendosi ciò ottenere non sarebbe lodevole nello<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> così importanti opere l'attenersi a più piccole<br />

proporzioni.<br />

Cosicché deve rimaner inteso che la linea <strong>di</strong> navigazione<br />

che ci occupa potrà in ogni sua parte dar<br />

passaggio a navi <strong>di</strong> 35 metri <strong>di</strong> lunghezza e m. 6,50<br />

<strong>di</strong> larghezza, ed offrire una profon<strong>di</strong>tà d'acqua non<br />

mai inferiore ai 2 metri.<br />

Il Po a <strong>Torino</strong> sopra la steccaia del canale Michelotti,<br />

e per un tratto <strong>di</strong> oltre 500 metri <strong>di</strong> lunghezza,<br />

per la sua debole pendenza, e per la natura sabbiosa<br />

del fondo, potrà facilmente, me<strong>di</strong>ante conveniente operazione<br />

<strong>di</strong> spurgo, essere ridotto e mantenuto ad aver<br />

costantemente non meno <strong>di</strong> 2 metri d'acqua, creando<br />

così un bacino naturale <strong>di</strong> oltre cinquantamila metri<br />

quadrati <strong>di</strong> superficie, atto a qualunque manovra od<br />

operazione <strong>di</strong> commercio.<br />

Inferiormente alla steccaia del canale Michelotti ciò<br />

sarebbe meno facile: d'altronde la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello<br />

occasionata dalla steccaia stessa crea un imbarazzo alla<br />

continuità del fiume, e <strong>di</strong>viene necessario <strong>di</strong>scendere<br />

da quel livello ad un livello inferiore me<strong>di</strong>ante una<br />

conca. L'entrata <strong>di</strong> questa conca potrebbe essere al<br />

punto L (Tav. III), ma come è pur necessario che nel<br />

tempo delle piene, ed anche in<strong>di</strong>pendentemente da tal<br />

circostanza, le navi possano essere ritirate in un luogo<br />

sicuro ed all'infuori del letto stesso del fiume, come<br />

— 67 —<br />

in un porto chiuso, per maggiori guarentigie <strong>di</strong> sicurezza,<br />

così per ottenere un tal risultato fu progettato<br />

un bacino laterale al Po contro il borgo <strong>di</strong> Vanchiglia,<br />

ed al quale si avrebbe accesso precisamente dal punto L;<br />

esso conserverebbe lo stesso livello del bacino naturale<br />

superiore alla steccaia col quale sarebbe in comunicazione,<br />

e potrebbe anche esserne isolato completamente<br />

me<strong>di</strong>ante la porta L.<br />

Tale bacino laterale in<strong>di</strong>cato colle lettere L. N. 0.<br />

(Tav. III) ha uno sviluppo <strong>di</strong> oltre 800 metri, é largo<br />

abbastanza per qualunque manovra, ed é appoggiato<br />

a piazzali <strong>di</strong> scarico sui quali si potrebbe pure eseguire<br />

qualunque magazzino o deposito. Da questo bacino<br />

per mezzo della conca 0 si riprenderebbe il livello<br />

del fiume; ma perché quivi possa esservi sempre il<br />

fondo <strong>di</strong> 2 metri, oltre alle operazioni <strong>di</strong> spurgo sarà<br />

pur necessario innalzare alquanto il livello d'acqua<br />

me<strong>di</strong>ante una steccaia a costruirsi a monte della Madonna<br />

del Pilone, segnata P. Q. nell'unita Tav. III.<br />

Da questo punto conviene abbandonare il Po, e valendosi<br />

solo delle sue acque, per un canale laterale<br />

Q. R. sulla sponda destra, <strong>di</strong>scendere verso Chivasso.<br />

Le <strong>di</strong>mensioni a darsi a questo canale, come quelle<br />

<strong>di</strong> qualunque altro tronco <strong>di</strong> questa linea artificiale <strong>di</strong><br />

navigazione, rimangono <strong>di</strong>rettamente determinate dalle<br />

<strong>di</strong>mensioni delle maggiori navi; ed essendo la maggior<br />

larghezza <strong>di</strong> queste <strong>di</strong> m. 6,50, per dar passaggio simultaneo<br />

a due <strong>di</strong> esse che s'incontrino, conviene che la larghezza<br />

al pelo d'acqua sia alquanto superiore ai 13 metri,<br />

perciò se si dà al fondo una larghezza <strong>di</strong> 12 metri, e 2<br />

metri d'altezza d'acqua colle sponde all'uno e mezzo <strong>di</strong>


— 68 —<br />

inclinazione, la larghezza al pelo d'acqua sarà <strong>di</strong> 18 metri,<br />

cioè più che sufficiente allo scopo, e la sezione d'acqua<br />

rimarrà <strong>di</strong> 30 metri quadrati.<br />

Se al fondo <strong>di</strong> questo tronco <strong>di</strong> canale si darà una<br />

pendenza <strong>di</strong> m. 0,10 per ogni chilometro, da tale pendenza<br />

nascerà una velocità d'acqua <strong>di</strong> m. 0,70 per ogni<br />

minuto secondo, velocità abbastanza dolce per un canale<br />

<strong>di</strong> navigazione, e pel fatto <strong>di</strong> tale velocità risulterà<br />

per ogni minuto secondo una corrente costante<br />

<strong>di</strong> 21 metri cubi, oltre a quella piccola quantità che<br />

sarà impiegata pel servizio delle conche, o che verrà<br />

consumata dai trapelamenti ed evaporazioni ; ma il Po<br />

alla Madonna del Pilone, anche nelle massime magre,<br />

ha sempre un volume d'acqua superiore a tale quantità,<br />

per cui non vi è pericolo che ammettendo la pendenza<br />

e sezione in<strong>di</strong>cate per il canale, la navigazione vi<br />

possa in qualsiasi stagione essere interrotta per causa<br />

<strong>di</strong> siccità.<br />

Questo tronco <strong>di</strong> canale si sviluppa lateralmente al<br />

Po nei territori <strong>di</strong> San Mauro e Gassino e rientra nel<br />

fiume a Chivasso a monte dell'e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> presa del<br />

canale Cavour restituendo in quel punto le acque prese<br />

alla Madonna del Pilone. La sua lunghezza è <strong>di</strong> 20<br />

chilometri e la <strong>di</strong>fferenza totale <strong>di</strong> livello <strong>di</strong> 37 metri;<br />

avendo esso una pendenza generale <strong>di</strong> m. 0,10 per<br />

chilometro, non guadagna così in totale che 2 metri,<br />

lasciando ancora una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> 35 metri che sarà<br />

necessario compensare con circa 12 conche da costruirsi<br />

nelle località più convenienti. Queste do<strong>di</strong>ci<br />

conche potranno così dar luogo a do<strong>di</strong>ci cadute, la<br />

cui altezza totale <strong>di</strong> 35 m. rappresenta per 21 metri<br />

— 69 —<br />

cubi d'acqua al minuto secondo una forza teorica <strong>di</strong><br />

circa 9500 cavalli, la quale potrà a beneficio dell'industria<br />

essere <strong>di</strong>stribuita nelle località attraversate,<br />

creando così nello stesso tempo una cospicua sorgente<br />

<strong>di</strong> red<strong>di</strong>to al canale medesimo.<br />

Da Chivasso dov'è necessario restituire le acque in<br />

causa del canale Cavour, la navigazione <strong>di</strong>scendente<br />

verso Casale dovrà, come fu già detto, eseguirsi per<br />

mezzo d'un altro tronco <strong>di</strong> canale laterale sulla riva<br />

destra del Po, ed essere condotta in modo da consumare<br />

la minor quantità d'acqua possibile, ossia semplicemente<br />

quella strettamente necessaria al passaggio delle navi<br />

nelle conche o consumata dalla evaporazione, eseguendo<br />

il canale a stagni orizzontali, ed anche con tutte le<br />

precauzioni per ridurre al minimo i trapelamenti.<br />

Tali precauzioni sono principalmente da osservarsi<br />

nel tratto compreso tra Chivasso e Verrua, poiché inferiormente<br />

a questa località sarà possibile alimentarsi<br />

<strong>di</strong> nuova acqua sia per <strong>di</strong>retta presa dal Po, che quivi<br />

avrà già ricevuto le acque della Dora Baltea, sia per<br />

<strong>di</strong>fferenti scoli provenienti dalle colline <strong>di</strong> Casalborgone<br />

e Brusasco.<br />

Adottato il sistema della navigazione per conche e<br />

stagni orizzontali <strong>di</strong>viene minima la quantità d'acqua<br />

necessaria.<br />

Il tronco ora considerato tra Chivasso e Verrua ha<br />

una lunghezza <strong>di</strong> 17 chilometri, la larghezza d'acqua<br />

essendo <strong>di</strong> 18 metri, la superficie totale esposta all'azione<br />

della evaporazione sarà 17000 x 18=306000<br />

metri quadrati, e calcolando la evaporazione in 24 ore<br />

uguale ad un'altezza d'acqua <strong>di</strong> m. 0,005, la qual cosa


— 70 —<br />

é superiore al vero, la quantità totale d'acqua evaporata<br />

sarà 306000 x 0,005 = 1530 m.c; e per poco che il fondo<br />

del canale sia eseguito con alquanta attenzione, dopo<br />

qualche breve tempo d'esercizio i trapelamenti non<br />

potranno essere superiori al doppio delle evaporazioni,<br />

ossia a 1530 x 2=3060 m. c. Oltre a queste due quantità<br />

d'acqua, le quali sono consumate per cause in<strong>di</strong>pendenti<br />

dalla navigazione, rimane ora a calcolarsi<br />

quella consumata dal passaggio delle navi nelle conche.<br />

Colle <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> navi più sopra in<strong>di</strong>cate sarà conveniente<br />

dare alle conche 40 metri <strong>di</strong> lunghezza, e 7<br />

metri <strong>di</strong> larghezza, e se la caduta sarà <strong>di</strong> 3 metri, la<br />

concata sarà <strong>di</strong> 40 X 7 X 3 = 840 m. c. Per una navigazione<br />

attiva ascendente e <strong>di</strong>scendente ciascun battello<br />

consuma in me<strong>di</strong>a il volume <strong>di</strong> una concata, e questa<br />

può anche servire simultaneamente per due battelli uno<br />

ascendente ed uno <strong>di</strong>scendente, allora la me<strong>di</strong>a per<br />

ciascuno si riduce a 420 m. c. <strong>di</strong> effettivo consumo;<br />

ma non tenendo conto <strong>di</strong> tal coincidenza, ed ammettendo<br />

che ciascun battello ascendente o <strong>di</strong>scendente<br />

sia oggetto <strong>di</strong> speciale riempimento o vuotamento della<br />

conca, avremo per ciascuno <strong>di</strong> essi il consumo me<strong>di</strong>o<br />

totale <strong>di</strong> 840 m. c, e così non vi potrà essere alcun<br />

dubbio sulla sufficienza dell'acqua così calcolata; e se<br />

a Chivasso il movimento d'entrata ed uscita del canale<br />

laterale <strong>di</strong> Casale, fosse anche <strong>di</strong> 50 navi nelle 24 ore,<br />

il che rappresenterebbe una navigazione attivissima <strong>di</strong><br />

10.000 tonnellate, il volume dell'acqua presa per tal<br />

fatto nel Po in bocca al canale Cavour non sarebbe<br />

ancora che 50 x 840 = 42.000 m. c, ai quali aggiungendo<br />

i 1530 consumati dall'evaporazione, i 3060 del<br />

— 71 —<br />

trapelamento e 1000 ancora per per<strong>di</strong>ta delle porte,<br />

ne risulta un totale <strong>di</strong> 47.590 m.c. per ogni 24 ore,<br />

la qual quantità corrisponde a m. 0,55 per ogni minuto<br />

secondo.<br />

Questa quantità è assolutamente insignificante in<br />

proporzione del risultato ottenuto colla medesima e<br />

malgrado che si sia esagerato nei calcoli, ed é tale da<br />

non poter in alcun modo essere oggetto d'opposizione<br />

da parte del canale Cavour, poiché per una gran parte<br />

dell'anno é certo che il Po a Chivasso misura più dei<br />

110 m.c. che formano la concessione <strong>di</strong> detto canale;<br />

e per i tempi <strong>di</strong> magra, come é pur previsto in detta<br />

concessione, che se mancano nel Po i 110 m.c, il<br />

canale Cavour è autorizzato a prelevare la <strong>di</strong>fferenza<br />

dalla Dora Baltea, così vuol <strong>di</strong>re che, verificandosi<br />

questo caso, preleverà dalla Dora m. 0,55 <strong>di</strong> più <strong>di</strong><br />

quanto preleverebbe se non vi fosse la linea <strong>di</strong> navigazione.<br />

E se tal fatto potesse dar luogo a contestazioni,<br />

la sua stessa piccola importanza lascia vedere<br />

facile componimento, al quale il Governo avrebbe in<br />

ogni caso sicuri mezzi <strong>di</strong> arrivare. Ove poi tutte queste<br />

considerazioni fossero ancora insufficienti, allora per<br />

tal caso ci riserviamo semplicemente <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare più<br />

tar<strong>di</strong> che la linea <strong>di</strong> navigazione non solo non avrà<br />

mai bisogno d'intendersi col canale Cavour per poter<br />

vivere nei tempi <strong>di</strong> magra, ma potrà ancora essere in<br />

con<strong>di</strong>zioni tali da offrire in detta stagione a questo<br />

canale una certa quantità d'acqua che senza <strong>di</strong> essa non<br />

potrebbe avere.<br />

Oltrepassata così la località <strong>di</strong> Chivasso e continuando<br />

colle norme in<strong>di</strong>cate il canale laterale sulla


— 72 —<br />

riva destra del Po nei territori <strong>di</strong> Lavriano, Brusasco,<br />

Gabiano e Ponte Stura si arriva a Casale, provvedendo<br />

solo me<strong>di</strong>ante piccoli lavori accessorii, dal Po sotto la<br />

foce della Dora Baltea o dagli scoli delle colline, la<br />

piccola quantità d'acqua necessaria per supplire ai trapelamenti<br />

ed evaporazioni del tratto compreso tra<br />

Verrua e Casale; la quantità d'acqua impiegata al passaggio<br />

delle conche e quella perduta dalle porte essendo<br />

sempre quella estratta dal Po a Chivasso che <strong>di</strong>scende<br />

col successivo passaggio delle navi o da una porta all'altra.<br />

Potrà forse essere il caso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are una variante<br />

me<strong>di</strong>ante la quale traversando il Po sotto Palazzuolo,<br />

il canale laterale sarebbe per maggior economia trasportato<br />

sulla riva sinistra del fiume, e continuato verso<br />

Trino e Morano, e da qui a Casale appoggiandosi al<br />

lungo argine ivi eseguito. Ma tal cosa, che non può<br />

essere decisa che in seguito a considerazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa<br />

natura, non ha per noi alcuna essenziale importanza,<br />

poiché adesso a noi basta citare le opere me<strong>di</strong>ante le<br />

quali é possibile ottenere una linea <strong>di</strong> navigazione regolare<br />

e sicura.<br />

Da Casale il canale laterale deve essere continuato<br />

sempre col medesimo sistema <strong>di</strong> conche e stagni orizzontali<br />

sin sotto alla foce della Sesia, da dove sarebbe<br />

nuovamente possibile dare al medesimo una leggera<br />

pendenza potendosi allora prendere sufficiente acqua<br />

dal Po; sarà però più conveniente continuare semplicemente<br />

questo canale collo stesso sistema anche sotto<br />

la Sesia per non essere condotto ad eseguire nel Po<br />

alcuna opera essenziale.<br />

— 73 —<br />

Sul tronco <strong>di</strong> canale ora descritto la parte compresa<br />

tra Chivasso e la Sesia ha una lunghezza <strong>di</strong> 58 chilometri<br />

ed una pendenza totale <strong>di</strong> 79 metri da guadagnarsi<br />

tutta con circa 27 conche; e la parte successiva<br />

tra la Sesia ed il ponte della città <strong>di</strong> Valenza, compreso<br />

così tutto l'argine del ponte della ferrovia, ha<br />

una lunghezza <strong>di</strong> 15 chilometri ed una pendenza totale<br />

<strong>di</strong> 16 metri, che sarebbe completamente compensata<br />

me<strong>di</strong>ante sei conche, <strong>di</strong>scendendo nel fiume.<br />

Quivi il Po é nuovamente provvisto in ogni stagione<br />

<strong>di</strong> sufficiente quantità d'acqua, ed il canale laterale<br />

ad eseguirsi da questo punto sino a Cervesina<br />

può, come il tronco compreso tra <strong>Torino</strong> e Chivasso,<br />

essere eseguito con una leggera pendenza in modo da<br />

creare una determinata corrente, e così con la rimanente<br />

caduta, da guadagnarsi colle conche, ottenere<br />

una non in<strong>di</strong>fferente quantità <strong>di</strong> forza motrice, la quale,<br />

mentre sarebbe grandemente utile per i paesi traversati,<br />

i quali sono Bassignana, Sale, Cambiò, Castelnuovo-<br />

Scrivia, Casei e Silvano, tutti fertili e popolosi, sarebbe<br />

nuova sorgente <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to al canale.<br />

La lunghezza <strong>di</strong> questo tronco è <strong>di</strong> 32 chilometri,<br />

e la sua <strong>di</strong>fferenza totale <strong>di</strong> livello é <strong>di</strong> 19 metri; colle<br />

<strong>di</strong>mensioni già in<strong>di</strong>cate pel tronco tra <strong>Torino</strong> e Chivasso,<br />

e colla medesima pendenza <strong>di</strong> m. 0,10 per chilometro,<br />

si avrebbe pure in esso una corrente continua<br />

<strong>di</strong> 21 m. c. ogni minuto secondo, e come si acquisterebbe<br />

colla sua naturale pendenza un'altezza totale <strong>di</strong><br />

m. 3,20, la <strong>di</strong>fferenza ossia i m. 15,80 da compensarsi<br />

con cinque conche, darebbe ancora una forza<br />

motrice <strong>di</strong> oltre 4400 cavalli che sarebbero così un


— 74 —<br />

nuovo valore creato a beneficio dell'industria e della<br />

agricoltura.<br />

Questo tronco <strong>di</strong> canale traversa me<strong>di</strong>ante appositi<br />

ponti <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ocre importanza il Tanaro, la Scrivia ed<br />

il torrente Curone e viene finalmente a terminare al<br />

Po presso Cervesina dove finisce la navigazione artificiale<br />

e comincia quella naturale sino all'Adriatico.<br />

E da quanto fu sin qui esposto risulta che sulla linea<br />

tra <strong>Torino</strong> e Cervesina sarebbe creata una totale forza<br />

motrice <strong>di</strong>sponibile <strong>di</strong> 13,900 cavalli, cioè:<br />

1° Sul tronco tra <strong>Torino</strong> e Chivasso . . . 9500 cavalli<br />

2° Sul tronco tra Valenza e Cervesina . . 4400 »<br />

III.<br />

Totale 13900 cavalli<br />

La possibilità <strong>di</strong> navigare tra <strong>Torino</strong> e l'Adriatico<br />

nelle con<strong>di</strong>zioni e coi mo<strong>di</strong> ora descritti rimane così<br />

<strong>di</strong>mostrata; e questo é già non piccolo risultato e sufficiente<br />

per esso solo a destare la pubblica attenzione,<br />

specialmente in questi tempi in cui ogni possibile miglioramento<br />

nelle con<strong>di</strong>zioni del Paese è con avi<strong>di</strong>tà<br />

ricercato, e con lodevole attività promosso. Resta<br />

ora ad esaminare come si possa mandare ad effetto<br />

la seconda parte del progetto, senza dubbio la più<br />

importante, e che concerne la continuazione della navigazione<br />

superiormente a <strong>Torino</strong> e sino a raggiungere<br />

il Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

— 75 —<br />

La prima idea che naturalmente si presenta è quella<br />

<strong>di</strong> proseguire <strong>di</strong>rettamente lungo il Po la navigazione<br />

laterale sino a quel punto che, in<strong>di</strong>cato dalle con<strong>di</strong>zioni<br />

topografiche ed altimetriche del paese, dovrebbe<br />

servire <strong>di</strong> limite alla medesima per passare poi dalla<br />

valle principale del Po nelle valli secondarie e continuare<br />

in queste la navigazione artificiale sino a raggiungere<br />

nelle più favorevoli con<strong>di</strong>zioni il punto culminante<br />

dal quale <strong>di</strong>scendere verso il mare.<br />

Partendo da questa prima idea la navigazione potrebbe<br />

da <strong>Torino</strong> continuarsi laterale al Po per Moncalieri,<br />

Carignano e sino sotto Carmagnola, per <strong>di</strong>rigersi<br />

poi tra Cavallermaggiore e Bra onde cercare il<br />

punto più conveniente al passaggio della Stura, e trasportarsi<br />

quin<strong>di</strong> nella valle del Tanaro per svilupparsi<br />

in questa sino al punto culminante da cui <strong>di</strong>scendere<br />

verso il Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

Ma altri progetti già in corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e che tendono<br />

a provveder <strong>Torino</strong> <strong>di</strong> considerevole forza motrice<br />

me<strong>di</strong>ante acqua a derivarsi dal Po, mentre se si<br />

eseguissero in<strong>di</strong>pendentemente dalla nostra linea <strong>di</strong> navigazione,<br />

costituirebbero doppia spesa, rendendo anche<br />

meno facile la linea navigabile per la quantità d'acqua<br />

che sarebbe derivata dal Po superiormente ad essa,<br />

sono poi talmente concepiti da potersi ammirabilmente<br />

conciliare col nostro progetto, migliorandosi a vicenda,<br />

e senza che per tal conciliazione sia necessaria una considerevole<br />

spesa, poiché fra questi progetti quello dell'ingegnere<br />

Lanino, che pare debba aver maggior probabilità<br />

<strong>di</strong> riuscita per i suoi più sod<strong>di</strong>sfacenti risultati,<br />

è pure inteso in modo da essere navigabile, cosicché,


— 76 —<br />

eccettuate alcune poche varianti portate dalla necessità<br />

<strong>di</strong> rendere la navigazione uniforme in tutte le sue parti,<br />

questo progetto potrebbe <strong>di</strong>rettamente <strong>di</strong>venire colla<br />

sua esecuzione un tronco importante della nostra linea<br />

<strong>di</strong> navigazione interna.<br />

Questo canale sarebbe derivato dal Po presso Villafranca,<br />

e traversando poi il Pellice, dal quale si alimenterebbe<br />

pure in parte, seguiterebbe il suo andamento<br />

più naturale presso Vigone e nelle vicinanze <strong>di</strong> Airasca,<br />

Volvera, Orbassano e Beinasco ed arriverebbe in <strong>Torino</strong><br />

nella sua parte più elevata, cioè a Porta Susa, da dove<br />

l'acqua così derivata sarebbe <strong>di</strong>stribuita nel miglior modo<br />

a benefìcio dell'industria <strong>di</strong> questa città.<br />

Ora che tal progetto é conosciuto, chiaramente si<br />

vede che se non avesse esistito ancora sarebbe stato<br />

necessario inventarlo, poiché nessuno meglio <strong>di</strong> esso,<br />

combinato colla nostra linea interna <strong>di</strong> navigazione,<br />

sod<strong>di</strong>sfa alle <strong>di</strong>verse esigenze della città <strong>di</strong> <strong>Torino</strong>,<br />

mentre nello stesso tempo ubertose località, prive anche<br />

del beneficio delle ferrovie, vengono così chiamate a<br />

godere dei vantaggi della navigazione ed accrescerne i<br />

proventi. E chi ebbe idea <strong>di</strong> tale progetto, mentre ebbe<br />

felicissima idea, contribuì nello stesso tempo a rendere<br />

più facile l'attuazione <strong>di</strong> più vasto concepimento.<br />

E noi valendoci <strong>di</strong> questo, lascieremo stare il Po a<br />

<strong>Torino</strong>, e trasportandoci alla parte superiore <strong>di</strong> questa<br />

città, per le località già sopra in<strong>di</strong>cate lo ritroveremo<br />

a Villafranca.<br />

Quivi le acque del Po unendosi più sotto a quelle<br />

del Pellice costituiscono anche nei tempi <strong>di</strong> magra un<br />

volume non inferiore ai 15 m. c. per ogni minuto<br />

— 77 —<br />

secondo, e questo volume é sempre superiore ai 20 m. c.<br />

nei tempi or<strong>di</strong>narii.<br />

La nostra linea <strong>di</strong> navigazione dovendo in ogni circostanza<br />

aver sempre una profon<strong>di</strong>tà non inferiore ai<br />

2 metri, tenendo invariabile la sezione già adottata<br />

nei tronchi inferiori a <strong>Torino</strong>, dovrà in questo tronco<br />

aver tale pendenza che per il volume minimo <strong>di</strong> 15 m. c.<br />

risulti l'altezza <strong>di</strong> 2 metri d'acqua, e che il maggior<br />

volume a derivarsi nei tempi or<strong>di</strong>nari sia rappresentato<br />

da una maggiore altezza; in questo modo la navigazione<br />

vi sarà sempre assicurata nelle medesime con<strong>di</strong>zioni<br />

ed in qualunque stagione.<br />

La pendenza richiesta per adempiere a queste con<strong>di</strong>zioni<br />

é <strong>di</strong> m. 0,051 per ogni chilometro, con essa<br />

si produrrà nel canale una velocità me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> m. 0,50,<br />

ed i 15 metri cubi, rappresentanti la quantità minima<br />

d'acqua a derivare dal Po e dal Pellice, daranno così<br />

nel canale un'altezza <strong>di</strong> 2 metri; e se nei tempi or<strong>di</strong>narii<br />

saranno introdotti nel canale 20 m. cubi d'acqua<br />

invece <strong>di</strong> 15, l'altezza d'acqua vi ascenderà ai m. 2,60.<br />

La città <strong>di</strong> Vigone, che trovasi alquanto inferiore<br />

tanto alla progettata derivazione dal Po come a quella<br />

dal Pellice, e precisamente nella <strong>di</strong>rezione in<strong>di</strong>cata per<br />

questo tronco <strong>di</strong> canale, può essere considerata come<br />

la estremità superiore <strong>di</strong> esso mentre <strong>Torino</strong> ne é quella<br />

inferiore.<br />

Se questo canale dovesse essere isolato e finire a<br />

Villafranca, esso potrebbe semplicemente formarsi derivando<br />

dal Po le acque volute, e conducendo queste<br />

a traverso il Pellice, riunirle a quelle <strong>di</strong> questo torrente,<br />

e tutte insieme radunate condurle senz'altra opera in-


— 78 —<br />

terme<strong>di</strong>a, e solo colla pendenza richiesta, sino a <strong>Torino</strong>.<br />

Ma essendo invece parte integrante <strong>di</strong> più lunga<br />

linea navigabile, non può così ultimarsi né eseguirsi,<br />

perché in tal modo non sarebbe possibile la sua continuazione,<br />

od almeno trovandosi intersecata <strong>di</strong>rettamente<br />

dal Po e dal torrente Pellice, dove per le forti<br />

pendenze e vicinanza alle Alpi sono quasi subitanee<br />

le piene e rapido é il corso, la navigazione potrebbe<br />

in alcune circostanze climateriche averne forte danno,<br />

non solo momentaneo, ma il suo canale esserne danneggiato<br />

in modo da richiedere lunghe riparazioni.<br />

Perciò, riservandoci <strong>di</strong> esaminare più tar<strong>di</strong> il prolungamento<br />

della linea navigabile superiormente a Vigone,<br />

esamineremo solo per ora il tronco compreso tra questa<br />

città e <strong>Torino</strong>, accennando brevemente alla sua alimentazione,<br />

al suo andamento sino a <strong>Torino</strong>, al suo arrivo<br />

in questa città, ed alla sua riunione colla linea navigabile<br />

già esaminata tra <strong>Torino</strong> e Chivasso.<br />

Facendo capo in Vigone sarà da farsi in quella città<br />

un bacino regolatore da servire anche <strong>di</strong> porto per il<br />

suo commercio.<br />

Questo bacino mentre servirà <strong>di</strong> stagno inferiore<br />

alla linea <strong>di</strong> navigazione proveniente dal Me<strong>di</strong>terraneo,<br />

riceverà me<strong>di</strong>ante speciali canali <strong>di</strong> alimentazione le<br />

acque derivate superiormente dal Po e dal Pellice, trasmetterà<br />

queste acque a <strong>Torino</strong> per mezzo del canale<br />

navigabile, e sarà fornito <strong>di</strong> conveniente canale <strong>di</strong><br />

scarico per le troppe acque che in alcune circostanze<br />

vi si potrebbero introdurre.<br />

Al canale navigabile <strong>di</strong>retto verso <strong>Torino</strong>, ed avente<br />

la sezione già stata in<strong>di</strong>cata ed eguale a quella dei<br />

— 79 —<br />

tronchi inferiori, dovrà, come fu già detto, essere data<br />

la pendenza <strong>di</strong> m. 0,051 per ciascun chilometro; esso,<br />

passando sotto la ferrovia <strong>di</strong> Pinerolo presso Airasca,<br />

viene <strong>di</strong>retto per Beinasco e quin<strong>di</strong> a <strong>Torino</strong>, seguendo<br />

la <strong>di</strong>rezione ed il profilo in<strong>di</strong>cati nella Tav. II; giunto<br />

in Piazza d'Armi, dopo essere passato sotto la ferrovia<br />

<strong>di</strong> Susa, quivi finirà nuovamente ad un bacino il quale<br />

fu in<strong>di</strong>cato colla lettera C nella pianta generale della<br />

città che fa parte <strong>di</strong> questo progetto.<br />

Dal bacino C, che forma porto per le navi, e per<br />

ogni relativa operazione <strong>di</strong> commercio, ed intorno al<br />

quale possono pure stabilirsi magazzini o depositi, un<br />

breve tratto <strong>di</strong> canale conduce ad un altro bacino U<br />

progettato specialmente per il servizio dei docks che<br />

stanno attualmente fabbricandosi, mettendoli così in<br />

<strong>di</strong>retta relazione colla linea <strong>di</strong> navigazione.<br />

Dallo stesso bacino C il canale 1, 2 estrae le acque<br />

che continuamente vi arrivano da Vigone, e che sono<br />

destinate per forza motrice nella città; tali acque vengono<br />

poi <strong>di</strong>stribuite per mezzo dei canali 2, 3, 4, 5, 6,<br />

nei luoghi dove dovranno essere utilizzate.<br />

E finalmente il canale D, E, F, G, H, progettato<br />

lungo il viale del Re, mentre potrà anche servire alla<br />

occasione <strong>di</strong> canale scaricatore del bacino C, sarà eseguito<br />

in modo da essere navigabile per formare la<br />

unione tra la linea <strong>di</strong> navigazione superiore a <strong>Torino</strong><br />

e quella inferiore a questa città.<br />

La <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello tra il punto cui devono<br />

arrivare le acque in Piazza d'Armi, passando sotto la<br />

ferrovia <strong>di</strong> Susa, ed il bacino <strong>di</strong> Vigone é <strong>di</strong> 12 metri,<br />

e la <strong>di</strong>stanza è <strong>di</strong> 31 chilometri; ora dovendo la sua


— 80 —<br />

pendenza essere <strong>di</strong> m. 0,051 per ciascun chilometro,<br />

la pendenza totale così guadagnata sarà m. 1,58, rimanendo<br />

ancora una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> m. 10,42, la quale<br />

dovrà essere compensata me<strong>di</strong>ante tre conche da collocarsi,<br />

una vicina ad Airasca per facilitare il passaggio<br />

del canale sotto la ferrovia <strong>di</strong> Pinerolo, l'altra probabilmente<br />

presso Beinasco appoggiata al ponte canale<br />

che dovrà eseguirsi sopra il Sangone, e la terza prima<br />

<strong>di</strong> entrare in <strong>Torino</strong> e per il passaggio sotto la ferrovia<br />

<strong>di</strong> Susa. Questa <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> m. 10,42 rappresenta,<br />

se per 20 metri cubi d'acqua una forza motrice<br />

<strong>di</strong> oltre 2700 cavalli e <strong>di</strong> 2000 se solamente per 15<br />

metri cubi; la qual forza sud<strong>di</strong>visa nelle tre località<br />

ora in<strong>di</strong>cate vi potrà essere vantaggiosamente utilizzata.<br />

La <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello tra il bacino C <strong>di</strong> Piazza<br />

d'Armi ed il Po sotto Vanchiglia essendo <strong>di</strong> 27 m.,<br />

20 <strong>di</strong> questi potranno sicuramente essere <strong>di</strong>rettamente<br />

impiegati in cadute per forza motrice nella città, e<br />

così ne risulterà un'altra forza teorica <strong>di</strong> oltre 5300<br />

cavalli se vi affluiranno 20 metri cubi d'acqua, e <strong>di</strong><br />

4000 quando questo volume sarà ridotto a 15 metri<br />

cubi per ogni minuto secondo.<br />

La <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello tra il bacino C ed il fiume<br />

Po sopra la steccaia Michelotti é <strong>di</strong> 26 metri, e questa<br />

dovrà essere compensata completamente da un numero<br />

sufficiente <strong>di</strong> conche, all'oggetto <strong>di</strong> potervi consumare<br />

solo la quantità d'acqua strettamente necessaria al passaggio<br />

delle navi, con aperture speciali nelle porte onde<br />

poter all'occasione dar sfogo verso il Po a tutta l'acqua<br />

che proveniente da Vigone penetra nel bacino superiore<br />

C, o solo parte <strong>di</strong> essa; queste conche dovranno<br />

— 81 —<br />

pure essere <strong>di</strong>sposte in modo da far passare il canale<br />

completamente sotto il suolo in faccia alla stazione <strong>di</strong><br />

Porta Nuova ed al Ponte in ferro, e rendere dappertutto<br />

facili le comunicazioni dall'una all'altra sponda;<br />

l'ultima <strong>di</strong> queste conche collocata all'estremità inferiore<br />

in I conduce <strong>di</strong>rettamente nel fiume.<br />

Oltre a ciò, essendo stata concessa e dovendosi<br />

prossimamente eseguire la ferrovia da <strong>Torino</strong> a Cirié<br />

con stazione propria a Porta Milano, e da questa stazione<br />

dovendo probabilmente anche <strong>di</strong>ramarsi una ferrovia<br />

per il Regio Parco e Chieri, fu in previsione <strong>di</strong><br />

tali nuove vie <strong>di</strong> comunicazione progettato il bacino T<br />

da eseguirsi nella loro prossimità per metterle in comunicazione<br />

<strong>di</strong>retta colla linea <strong>di</strong> navigazione, e per tale<br />

effetto questo bacino sarebbe unito al bacino laterale<br />

da eseguirsi nel Po contro il borgo <strong>di</strong> Vanchiglia<br />

me<strong>di</strong>ante il canale navigabile S, N, il quale traverserebbe<br />

la Dora sopra un ponte canale, e <strong>di</strong>scenderebbe<br />

quin<strong>di</strong> verso il Po col mezzo <strong>di</strong> un numero sufficiente<br />

<strong>di</strong> conche.<br />

Esso sarebbe costrutto a stagni orizzontali per consumare<br />

la minore quantità d'acqua, e quest'acqua il cui<br />

volume non potrà mai arrivare ai 100 litri per minuto<br />

secondo, potrà esserle sempre fornita me<strong>di</strong>ante la derivazione<br />

7, 8, 9 che dal canale del Martinetto la verserebbe<br />

nel bacino T, con riserva anche <strong>di</strong> compensare<br />

questo canale con un'eguale quantità d'acqua che ad<br />

esso potrebbe essere fornita da una delle <strong>di</strong>ramazioni<br />

che procederanno dal bacino C.<br />

La linea <strong>di</strong> navigazione sarebbe così in imme<strong>di</strong>ata<br />

comunicazione con tutte le ferrovie che fanno capo in<br />

6 — G. CAPUCCIO.


— 82 —<br />

<strong>Torino</strong>, e mentre ciò sarebbe utile a tutti, questa città<br />

ne avrebbe grande beneficio.<br />

E la forza motrice <strong>di</strong>sponibile per l'esecuzione <strong>di</strong><br />

questo canale fra <strong>Torino</strong> e Vigone sarebbe <strong>di</strong> 6000<br />

ad 8000 cavalli, cioè :<br />

1° Sulla linea fra <strong>Torino</strong> e Vigone 2000 a 2700 cavalli<br />

2° Nell'interno della città <strong>di</strong> <strong>Torino</strong> 4000 5300 »<br />

IV.<br />

Totale 6000 a 8000 cavalli<br />

Da Vigone é mestieri adesso ricercare la migliore<br />

via per salire al più favorevole punto culminante, per<br />

<strong>di</strong>scendere quin<strong>di</strong> verso il Me<strong>di</strong>terraneo, e vedere dove<br />

sia questo punto il quale, mentre dovrà offrire la via<br />

più breve, dovrà pure essere il meno elevato possibile,<br />

e talmente collocato da potervi sempre condurre l'acqua<br />

necessaria per la navigazione sui due versanti.<br />

La <strong>di</strong>rezione adottata dalla ferrovia <strong>di</strong> Savona che,<br />

abbandonando la valle del Tanaro sopra Ceva, si trasporta<br />

successivamente nelle valli Bormida <strong>di</strong> Milesimo<br />

e <strong>di</strong> Spigno, per ridursi poi nella valle del Letimbro,<br />

é quella che dall'alto Piemonte al Me<strong>di</strong>terraneo offre<br />

minore altezza nel punto culminante; e questo, che<br />

per la ferrovia <strong>di</strong> Savona trovasi all'entrata settentrionale<br />

della galleria del Belbo presso Priero, é alla<br />

altezza <strong>di</strong> 510 metri sopra il mare. Ma tal <strong>di</strong>rezione<br />

non può tuttavia essere conveniente per un canale <strong>di</strong><br />

— 83 —<br />

navigazione, poiché oltre alle considerevoli opere che<br />

richiederebbe, non offre realmente un punto culminante,<br />

superato il quale si <strong>di</strong>scenda definitivamente<br />

verso il mare, ma traversa con pendenze e contropendenze<br />

tre valli <strong>di</strong>verse, generando così tre punti,<br />

per ciascuno dei quali sarebbe necessaria una speciale<br />

alimentazione, e rendendo in tal modo complicato il<br />

servizio della navigazione e maggiormente soggetto<br />

ad interruzioni.<br />

Innoltrandosi però alquanto nella valle del Tanaro<br />

e sino a Garesio, a questa altezza hanno già cessato<br />

le valli interme<strong>di</strong>e che più sotto separavano quella del<br />

Tanaro dal mare, e passando sopra Garesio il colle<br />

<strong>di</strong> San Bernardo, si arriva <strong>di</strong>rettamente nella valle della<br />

Neva che conduce ad Albenga.<br />

Continuando poi ancora per la valle del Tanaro<br />

sino sopra Ormea, e traversando il colle <strong>di</strong> Nava si<br />

arriverebbe nella valle d'Arosia che <strong>di</strong>scende pure<br />

ad Albenga.<br />

Ma tale ultimo passaggio non avrebbe altro risultato<br />

che quello <strong>di</strong> prolungare inutilmente <strong>di</strong> molti chilometri<br />

la navigazione ed innalzare maggiormente il suo<br />

punto culminante, rendendone così più <strong>di</strong>ffìcile l'alimentazione.<br />

Entrambi questi passaggi erano già stati in<strong>di</strong>cati<br />

nell'anno 1825 dal cav. Michelotti quando questo celebre<br />

ingegnere colla sua ar<strong>di</strong>ta intelligenza precorrendo<br />

i tempi stu<strong>di</strong>ava e proponeva precisamente una<br />

linea <strong>di</strong> navigazione che dal Me<strong>di</strong>terraneo internandosi<br />

nel Piemonte doveva traversarlo completamente e finire<br />

al Lago Maggiore.


— 84 —<br />

Ed i numerosi stu<strong>di</strong>i e progetti fatti in questi ultimi<br />

anni per una seconda ferrovia da <strong>Torino</strong> al Me<strong>di</strong>terraneo,<br />

e gli stu<strong>di</strong>i speciali intrapresi per questo progetto<br />

<strong>di</strong> navigazione, facendo conoscere minutamente<br />

tutte le possibili <strong>di</strong>rezioni, hanno confermato che il<br />

più favorevole punto culminante, quello che conciliando<br />

la facile esecuzione con un proporzionato sviluppo si<br />

mantiene ad una moderata altezza con ogni sicurezza<br />

<strong>di</strong> continua alimentazione, é precisamente quello per il<br />

quale da Garesio traversando con una galleria orizzontale<br />

<strong>di</strong> 4 chilometri circa il colle <strong>di</strong> San Bernardo<br />

si viene nella valle della Neva all'altezza <strong>di</strong> 610 m. sopra<br />

il livello del mare, e sviluppandosi in questa valle<br />

<strong>di</strong>viene possibile <strong>di</strong>scendere <strong>di</strong>rettamente ad Albenga.<br />

La linea navigabile trovasi a Vigone a 255 metri<br />

sopra il livello del mare, e lo stagno culminante rimanendo<br />

stabilito a Garesio a 610 metri, risulta così<br />

una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> 355 metri che ora bisogna guadagnare<br />

con pendenza continua, cercando la linea naturale <strong>di</strong><br />

terreno che meglio corrisponde a tale con<strong>di</strong>zione, ed<br />

appoggiandosi ad essa in modo da ridurre il più possibile<br />

le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> costruzione.<br />

Da Garesio, dovendosi prima <strong>di</strong>scendere la valle del<br />

Tanaro, non vi può essere altra via che la valle stessa<br />

passando nelle vicinanze <strong>di</strong> Bagnasco, Ceva e Lesegno;<br />

inferiormente a quest'ultima località e vicino a Bastia<br />

il torrente Ellero entra nel Tanaro e questo si <strong>di</strong>rige<br />

a Cherasco dove riceve la Stura; deviando poi dalla<br />

nostra <strong>di</strong>rezione va verso Asti ed Alessandria.<br />

Se il confluente della Stura col Tanaro fosse ad<br />

un'altezza tale da potere col canale <strong>di</strong>scendere fino a<br />

— 85 —<br />

quel punto e poter dopo <strong>di</strong>rigersi ancora verso Villafranca,<br />

questo sarebbe forse il miglior andamento ; ma<br />

esso é semplicemente impossibile, perché questo confluente<br />

che é all'altezza <strong>di</strong> soli 200 metri sopra il<br />

mare trovasi così inferiore <strong>di</strong> livello non solo a Villafranca<br />

e Vigone, ma ben anche a <strong>Torino</strong> ; e quand'anche<br />

ciò non fosse, le altissime piarde della Stura<br />

sarebbero ancora un insuperabile ostacolo alla continuazione<br />

del canale in quella <strong>di</strong>rezione.<br />

Conviene dunque cercare altra via per la quale si<br />

possa giungere in continua <strong>di</strong>scesa sino a Villafranca<br />

e Vigone, e tale da poter dappertutto collocare il<br />

canale possibilmente sul terreno naturale anche sulle<br />

più alte piarde, e traversare nello stesso tempo i <strong>di</strong>versi<br />

torrenti con quelle opere che si potranno minori.<br />

Tali circostanze erano già state previste dall'ingegnere<br />

Michelotti, ed in conseguenza <strong>di</strong> esse egli allora<br />

proponeva la linea che adesso ancora é l'unica possibile,<br />

e secondo la quale traversando sotto Lesegno<br />

il torrente Corsaglia con un ponte-canale ad un'altezza<br />

leggermente superiore a quella <strong>di</strong> Carassone-Mondovì,<br />

si mantiene a tale altezza costeggiando per uno sviluppo<br />

<strong>di</strong> circa 14 chilometri, prima la sponda sinistra<br />

del Tanaro sino sopra Bastia, e poi la sponda destra<br />

dell'Ellero per giungere a Mondovì, dove, traversando<br />

l'Ellero con un ponte-canale a livello dei terreni <strong>di</strong><br />

Carassone, <strong>di</strong>viene così possibile continuare la linea <strong>di</strong><br />

navigazione sugli alti terreni compresi tra l'Ellero e<br />

la Stura, traversando pure con un ponte-canale il torrente<br />

Pesio, ed arrivando così sulla sponda sinistra<br />

della Stura sopra Fossano.


— 86 —<br />

Quivi il progetto Michelotti portandosi sulla sinistra<br />

sponda della Stura vi si mantiene e si <strong>di</strong>rige verso Bra;<br />

noi invece guidati da altre considerazioni traversiamo<br />

la Stura sopra Fossano, e passando per Savigliano e<br />

Villafranca ci portiamo a raggiungere in Vigone il<br />

canale navigabile già descritto e che da questa città<br />

é <strong>di</strong>retto verso <strong>Torino</strong>, seguendo così l'andamento<br />

generale ed il profilo longitu<strong>di</strong>nale in<strong>di</strong>cati nella<br />

Tavola II.<br />

Tutta la linea navigabile tra Albenga e Vigone dovrà<br />

essere stabilita a stagni orizzontali, e tutta la sua pendenza<br />

guadagnarsi con un sufficiente numero <strong>di</strong> conche;<br />

la sua costruzione, principalmente nei tronchi compresi<br />

tra Albenga e Garesio e tra Garesio e Fossano, porterà<br />

con sé la esecuzione <strong>di</strong> importanti opere.<br />

Nel tronco tra Albenga e Garesio trovasi in primo<br />

luogo la galleria sotto il colle <strong>di</strong> San Bernardo, la cui<br />

lunghezza é <strong>di</strong> 4 chilometri; ma, quantunque questa<br />

sia sicuramente un'opera <strong>di</strong> considerazione, tuttavia essa<br />

non ha niente <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nario, né come semplice galleria,<br />

poiché come tale la sua lunghezza é inferiore a<br />

molte altre già eseguite, né come opera applicata ad<br />

un canale <strong>di</strong> navigazione, poiché molti canali navigabili<br />

già esistono con lunghe gallerie, e fra questi basti<br />

citare il canale <strong>di</strong> Saint-Quentin in Francia sulla linea<br />

del quale se ne incontrano due, <strong>di</strong> cui la più lunga ha<br />

non meno <strong>di</strong> 5 chilometri e 600 metri.<br />

Per <strong>di</strong>scendere dallo sbocco meri<strong>di</strong>onale della galleria<br />

ad Albenga conviene svilupparsi con pendenza<br />

uniforme sulla sponda destra della valle della Neva<br />

sino a raggiungere il piano inferiore della valle a<br />

— 87 —<br />

Bastia; ed in questo modo, con una lunghezza <strong>di</strong> 16<br />

chilometri, si guadagnerebbe un'altezza <strong>di</strong> 593 metri,<br />

ossia <strong>di</strong> 37 metri per ciascun chilometro. Se con tale<br />

pendenza fossero impiegate le conche or<strong>di</strong>narie aventi<br />

ciascuna 3 m. <strong>di</strong> caduta, sarebbero necessarie più <strong>di</strong><br />

12 conche per ogni chilometro, e non vi potrebbe<br />

così essere un numero sufficiente <strong>di</strong> stagni interme<strong>di</strong>i,<br />

né abbastanza lunghi per un conveniente servizio del<br />

canale, e per gli incontri delle navi ascendenti o<br />

<strong>di</strong>scendenti.<br />

Ma il limite <strong>di</strong> tre metri <strong>di</strong> caduta quantunque sia<br />

il limite or<strong>di</strong>nario generalmente impiegato, tuttavia, se<br />

é possibile avere sempre sufficiente quantità d'acqua,<br />

può senza inconvenienti essere oltrepassato ed arrivare<br />

anche ai 5 o 6 metri, ma per evitare ogni dubbio ci<br />

contenteremo della caduta <strong>di</strong> m. 4,90 la quale già<br />

trovasi in uso per alcune conche sul naviglio <strong>di</strong> Pavia,<br />

e con tale cifra per guadagnare l'altezza totale <strong>di</strong> 593<br />

metri <strong>di</strong>ventano necessarie solamente 122 conche, le<br />

quali rappresentano insieme una lunghezza <strong>di</strong> 4 chil.<br />

880 m. i quali, dedotti dallo sviluppo totale <strong>di</strong> 16 chil.,<br />

lasciano una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> 11.120 m. da potersi ripartire<br />

in quel numero <strong>di</strong> stagni interme<strong>di</strong>i che sarà più<br />

conveniente.<br />

Da Bastia si arriverà definitivamente ad Albenga ed<br />

al mare con una lunghezza <strong>di</strong> canale <strong>di</strong> 6 chilometri<br />

e 17 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello.<br />

E, se il canale navigabile ed i bacini che si dovranno<br />

stabilire ad Albenga saranno combinati con un sistema<br />

d'arginamento del torrente Centa, potrà restituirsi all'agricoltura<br />

una non in<strong>di</strong>fferente superficie <strong>di</strong> terreni,


— 88 —<br />

sod<strong>di</strong>sfacendo nello stesso tempo ad uno dei più vivi<br />

desiderii <strong>di</strong> quella città.<br />

Sul tronco tra Garesio e Lesegno, la cui lunghezza<br />

é <strong>di</strong> 28 chilometri, la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello è <strong>di</strong> 202<br />

metri; questa <strong>di</strong>fferenza deve essere compensata me<strong>di</strong>ante<br />

70 conche da stabilirsi colla caduta or<strong>di</strong>naria<br />

<strong>di</strong> circa 3 metri e da collocarsi nelle località più convenienti;<br />

oltre a queste opere il canale, sempre seguendo<br />

il più possibile l'andamento naturale della valle sulla<br />

sponda sinistra del Tanaro, dovendo tuttavia traversare<br />

questo torrente in tre punti <strong>di</strong>versi, occasionerà così la<br />

costruzione <strong>di</strong> tre ponti-canale ; ed in due località dove<br />

troppo stretta é la valle e sinuosa la sua <strong>di</strong>rezione,<br />

converrà eseguire due tratti <strong>di</strong> galleria <strong>di</strong> 700 metri<br />

circa ciascuno.<br />

Da Lesegno a Mondovì il canale si sviluppa con<br />

soli 3 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello per tutta la sua<br />

lunghezza, che é <strong>di</strong> 14 chilometri, essendo così necessaria<br />

una sola conca; sotto Lesegno dovrà eseguirsi<br />

un importante ponte-canale per traversare il torrente<br />

Corsaglia, e potrà essere conveniente, per rendere più<br />

semplice l'andamento" del canale e forse anche più economico,<br />

mo<strong>di</strong>ficare il suo tracciato al punto dove<br />

l'Ellero entra nel Tanaro, e quivi, invece <strong>di</strong> seguire<br />

le sponde <strong>di</strong> questi due torrenti, eseguire una galleria<br />

<strong>di</strong> 1500 metri circa, la quale abbrevierebbe <strong>di</strong> oltre<br />

2 chilometri la lunghezza del canale.<br />

Da Mondovì a Fossano la <strong>di</strong>stanza é <strong>di</strong> 20 chilometri,<br />

e la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello è <strong>di</strong> 65 metri, occorrendo<br />

così lo stabilimento <strong>di</strong> 22 conche. Ma queste<br />

non sono le principali opere che vi si debbano ese-<br />

— 89 —<br />

guire, perché l'Ellero, il Pesio e la Stura intersecati<br />

da questo tronco <strong>di</strong> canale, lo costituiscono fra i<br />

più importanti <strong>di</strong> tutta la linea per la imponenza<br />

delle opere che essi richiedono al loro passaggio. Tali<br />

opere però non escono dai limiti dei lavori <strong>di</strong> possibilissima<br />

costruzione, poiché la più importante <strong>di</strong> esse<br />

é il ponte-canale sul Pesio, il quale deve aver 50 metri<br />

<strong>di</strong> massima altezza e 500 metri <strong>di</strong> maggior lunghezza,<br />

essendo così inferiore in importanza all'acquedotto <strong>di</strong><br />

Caserta nella valle <strong>di</strong> Maddaloni il quale per un'uguale<br />

maggior lunghezza ha 60 metri <strong>di</strong> maggior altezza,<br />

e molto inferiore poi a quello eseguito a Roquefavour,<br />

presso Marsiglia, la cui altezza massima oltrepassa gli<br />

80 metri.<br />

Da Fossano a Vigone la <strong>di</strong>stanza é <strong>di</strong> 38 chilometri<br />

e la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello 83 metri da compensarsi<br />

con 28 conche. Su questo tronco le principali<br />

opere, nessuna delle quali però ha l'importanza <strong>di</strong><br />

quelle da eseguirsi sul tronco precedente, sono i ponticanale<br />

sulla Maira, la Varaita, il Po ed il Pellice,<br />

passati i quali si <strong>di</strong>scende definitivamente nel bacino<br />

<strong>di</strong> Vigone.<br />

V.<br />

L'alta valle del Tanaro superiore a Garesio é sufficiente<br />

essa sola a fornire durante l'intera annata tutta<br />

l'acqua necessaria ad un'attiva navigazione tanto verso<br />

Albenga come verso Vigone, naturalmente a con<strong>di</strong>zione<br />

che quest'acqua sia regolarmente <strong>di</strong>stribuita, e


— 90 —<br />

che quella che <strong>di</strong>scende in maggior quantità del bisogno<br />

nelle stagioni <strong>di</strong> primavera e d'autunno sia<br />

raccolta e conservata per usarla nei tempi <strong>di</strong> magra.<br />

Questa valle, a cominciare dal punto da cui sarebbe<br />

possibile condurre le acque nello stagno culminante<br />

della linea <strong>di</strong> navigazione e sino alle sue più alte<br />

sommità, comprendendo così tutta la regione superiore<br />

ed Ormea ed ancora una parte inferiore a questa<br />

località, misura una superficie <strong>di</strong> 212,500,000 metri<br />

quadrati; la pioggia che annualmente vi cade é rappresentata<br />

da un'altezza d'acqua <strong>di</strong> un metro, <strong>di</strong> modo<br />

che il volume totale annuo d'acqua generata in questa<br />

valle è <strong>di</strong> 212.500.000 m. c. 121.500.000 dei quali<br />

sono consumati dalla vegetazione e dall'evaporazione,<br />

ed i rimanenti 91.000.000 sono esitati dal Tanaro e<br />

possono essere tutti utilizzati a favore della navigazione;<br />

essi corrispondono ad un prodotto me<strong>di</strong>o durante<br />

l'intera annata <strong>di</strong> 2880 litri per ogni minuto<br />

secondo, e questo prodotto può essere mantenuto uniforme,<br />

eseguendo sopra Garesio un serbatoio regolatore<br />

il quale, raccogliendo sempre tutta l'acqua portata<br />

dal Tanaro, esiterebbe solo quella necessaria alla navigazione,<br />

tenendo la <strong>di</strong>fferenza in riserva pei tempi in<br />

cui il prodotto <strong>di</strong> quel torrente sarebbe inferiore al<br />

bisogno.<br />

Per la navigazione nella valle della Neva l'acqua<br />

dovrà essenzialmente essere provvista dal Tanaro, tuttavia<br />

siccome giunti in questa valle alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong><br />

10 chilometri dalla galleria <strong>di</strong>venterà possibile alimentarsi<br />

anche in ogni stagione d'acque della Neva o suoi<br />

affluenti, così calcoleremo solamente la quantità <strong>di</strong><br />

— 91 —<br />

acqua necessaria a questi primi 10 chilometri, come<br />

quelli i quali devono necessariamente essere provvisti<br />

del Tanaro.<br />

Applicando su questo tronco <strong>di</strong> canale la caduta <strong>di</strong><br />

4 m. 90 per le conche, il volume della concata sarà<br />

40 x 7 x 4,90 = 1372 m. c.; e supponendo, come già<br />

in altra parte fu supposto, un movimento generale <strong>di</strong><br />

50 navi nelle 24 ore, il volume d'acqua consumato<br />

dalle conche per tal movimento sarebbe 1372 x 50<br />

= 68600 m. c. La quantità evaporata può sempre calcolarsi<br />

in 18 x 10.000 x 0,005 = 900 m. c, e supponendo<br />

pure i trapelamenti doppi dell'evaporazioni,<br />

ossia uguali a 1800 m. c, e la per<strong>di</strong>ta delle porte <strong>di</strong><br />

1000 m. c, la somma <strong>di</strong> queste quattro quantità, ossia<br />

68,600 + 900 + 1800 + 1000 = 72,300 rappresenterebbe<br />

il consumo giornaliero d'acqua richiesto sul versante<br />

d'Albenga; questa quantità corrisponde ad 835<br />

litri per ogni minuto secondo; ad essa però devesi<br />

ancora aggiungere quella richiesta per riempiere il canale<br />

quando sia stato messo a secco per riparazioni;<br />

ora il volume generato da questa parte <strong>di</strong> canale é<br />

10.000 x 30 = 300.000 m. c, e supponendo che, in<br />

causa <strong>di</strong> forti trapelamenti, dopo essere stato asciutto,<br />

sia necessario il triplo <strong>di</strong> questo volume per mantenere<br />

pieno il canale, ne risulterà così una quantità<br />

uguale a 300.000 x 3 = 900.000 m. c; e tale operazione<br />

<strong>di</strong> riempimento dovendosi fare solo una volta<br />

all'anno, questa quantità d'acqua corrisponde per l'intera<br />

annata a circa 30 litri per ogni minuto secondo,<br />

i quali uniti agli 835 già calcolati, formano un totale<br />

<strong>di</strong> 865 litri, i quali rappresentano la totale quantità


— 92 —<br />

me<strong>di</strong>a d'acqua costantemente necessaria a derivarsi dal<br />

Tanaro in ogni minuto secondo per mantenere attiva<br />

la navigazione nella valle della Neva.<br />

Sul versante <strong>di</strong> Garesio <strong>di</strong>scendendo verso Vigone,<br />

il tronco compreso fra lo stagno culminante e Lesegno<br />

dovrà pur essere completemente alimentato dalle acque<br />

raccolte nell'alta valle del Tanaro per evitare sopra <strong>di</strong><br />

esso lavori accessorii d'alimentazione i quali non potrebbero<br />

mai fornire importanti risultati, poiché solo a<br />

Lesegno, dove sbocca il torrente Corsaglia, sarebbe realmente<br />

possibile condurre nuova acqua in sufficiente<br />

abbondanza proveniente da questo torrente e regolata<br />

come quella del Tanaro me<strong>di</strong>ante un serbatoio superiore.<br />

Su questo tronco <strong>di</strong> canale tra Garesio e Lesegno,<br />

la cui lunghezza é <strong>di</strong> 28 chilometri, le conche hanno<br />

la caduta or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> 3 metri, cui il volume della<br />

concata vi é <strong>di</strong> 40 x 7 x 3 = 840 m. c, e supponendo<br />

qui pure un movimento generale giornaliero <strong>di</strong> 50<br />

navi, senza tener conto <strong>di</strong> alcuna coincidenza, il volume<br />

d'acqua consumato così ogni giorno sarebbe<br />

840 x 50 = 42.000 m. c. ; l'evaporazione consumerebbe<br />

inoltre 28.000 x 18 x 0,005 = 2520 m. c, i trapelamenti<br />

2520 x 2 = 5040 m. c, le porte 1000 m. c,<br />

ed il totale <strong>di</strong> questa quantità, ossia 42000 + 2520<br />

+ 5040 + 1000 = 50560 rappresenta per ogni minuto<br />

secondo un volume <strong>di</strong> 580 litri; e pel riempimento del<br />

canale dopo le annue riparazioni, supponendo pure necessario<br />

un volume d'acqua triplo <strong>di</strong> quello generato<br />

dal canale stesso, questo volume sarebbe 28.000<br />

x 30 x 3 = 2.520.000 m. c. che rappresentano per<br />

ogni minuto secondo durante l'intera annata un<br />

— 93 —<br />

volume <strong>di</strong> 80 litri, i quali aggiunti ai 580 già calcolati<br />

portano a 660 litri la quantità me<strong>di</strong>a d'acqua<br />

continuamente necessaria a derivarsi dall'alto Tanaro<br />

in ogni minuto secondo per mantenere una navigazione<br />

regolare <strong>di</strong> 50 navi al giorno tra Garesio e<br />

Lesegno, e questa quantità, aggiunta agli 865 litri<br />

necessarii sul versante d'Albenga, forma così un<br />

totale generale <strong>di</strong> 1445 litri per la navigazione sui<br />

due versanti; e siccome abbiamo già veduto che é<br />

possibile avere continuamente dal serbatoio a costruirsi<br />

sopra Garesio un volume costante <strong>di</strong> 2280 litri, così<br />

rimane ancora <strong>di</strong>sponibile oltre il bisogno una <strong>di</strong>fferenza<br />

<strong>di</strong> 835 litri per la continuazione della navigazione<br />

inferiore o per ogni straor<strong>di</strong>nario evento.<br />

A Lesegno si trovano dunque <strong>di</strong>sponibili 835 litri,<br />

ed oltre a questi anche l'acqua <strong>di</strong>scendente per il passaggio<br />

nelle conche e quella perduta dalle porte, che,<br />

continuando a <strong>di</strong>scendere per tutto il tratto da Lesegno<br />

a Vigone, vi compensa quella consumata per le stesse<br />

cause, lasciando che il maggior consumo a cui si dovrà<br />

provvedere su questo tratto sia solo quello risultante<br />

dalle evaporazioni e dai trapelamenti, e quello necessario<br />

pel riempimento annuo del canale.<br />

La <strong>di</strong>stanza tra Lesegno e Vigone é <strong>di</strong> 72 chilometri,<br />

in conseguenza le evaporazioni vi consumeranno<br />

giornalmente 72,000 x 18 x 0,005=6480 m. c, i trapelamenti<br />

6480 X 2 = 12,960 m. c, e così insieme 19,440<br />

m. c, ossia 225 litri per ogni minuto secondo; e per<br />

il riempimento annuo del canale, supponendo sempre<br />

necessario il triplo del suo volume effettivo, questa<br />

quantità sarebbe 72,000 x 30 x 3=6,480,000 m. c, ossia


— 94 —<br />

205 litri per ogni minuto secondo, ai quali aggiungendo<br />

i 225 già calcolati, ne risulta un totale <strong>di</strong> 430<br />

litri, sufficiente per sod<strong>di</strong>sfare a tutti i bisogni della<br />

navigazione; e come abbiamo ancora trovato a Lesegno<br />

e proveniente dall'Alto Tanaro un residuo <strong>di</strong>sponibile<br />

<strong>di</strong> 835 litri, così deducendo da questi i 430<br />

litri ora calcolati, ne risulterebbe ancora una <strong>di</strong>fferenza<br />

<strong>di</strong> 405 per ogni straor<strong>di</strong>nario evento, e che nei casi<br />

or<strong>di</strong>narii, invece <strong>di</strong> lasciarla <strong>di</strong>scendere nel canale, si<br />

potrebbe tenere nel serbatoio superiore a Garesio per<br />

maggior riserva.<br />

Rimane così <strong>di</strong>mostrato che l'alta valle del Tanaro<br />

superiore a Garesio è sufficiente essa sola, regolandone<br />

le acque, a provvedere a tutte le esigenze del canale<br />

ed a mantenere attiva in ogni stagione la navigazione<br />

tanto verso Albenga quanto verso Vigone.<br />

Dopo tale favorevole conclusione potrebbe essere<br />

inutile ricercare altre sorgenti d'acqua per alimentare<br />

maggiormente il canale, tuttavia come la maggior abbondanza<br />

d'acqua non sarebbe un <strong>di</strong>fetto, e come<br />

essa, se non è consumata dalla navigazione, può essere<br />

vantaggiosamente utilizzata per forza motrice, provvedendo<br />

al suo libero corso nel canale e <strong>di</strong>sponendo<br />

per essa delle speciali cadute al passaggio delle conche,<br />

così, se è possibile ottenere questa maggior abbondanza<br />

con proporzionata spesa, vi é ogni convenienza a cercar<br />

<strong>di</strong> ottenerla, poiché in tal modo si assicura maggiormente<br />

la bontà del canale, e per la forza motrice ottenuta<br />

rendendo possibile l'impianto <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi opifici<br />

si aumenta la capacità industriale del paese e si creano<br />

per il canale stesso sicuri red<strong>di</strong>ti.<br />

— 95 —<br />

Nelle vicinanze <strong>di</strong> Lesegno vengono a versarsi nel<br />

Tanaro le acque del torrente Corsaglia; queste acque<br />

sono fornite da <strong>di</strong>verse valli che successivamente si<br />

riuniscono e partendo in ciascuna <strong>di</strong> esse da un punto<br />

abbastanza elevato per poter versarne le acque nel<br />

canale a Lesegno, e regolandone il corso, si potrebbe<br />

così ottenere <strong>di</strong>sponibile per il canale un volume costante<br />

d'acqua che non sarebbe inferiore a quello già<br />

calcolato per l'alta valle del Tanaro; ma limitandosi<br />

anche alla sola valle dalla quale prende origine specialmente<br />

il torrente Corsaglia, e formando, nelle vicinanze<br />

<strong>di</strong> Montaldo un bacino raccoglitore delle sue<br />

acque, si avrebbe per la parte superiore <strong>di</strong> questa valle,<br />

le cui acque sarebbero in tal modo raccolte, una superficie<br />

<strong>di</strong> 97,500,000 metri quadrati, sopra i quali<br />

cadono annualmente in me<strong>di</strong>a 97,500,000 metri cubi<br />

<strong>di</strong> pioggia, e <strong>di</strong> questa quantità 42,000,000 metri cubi<br />

sono esitati dal torrente, rimanendo gli altri 55,500,000<br />

metri cubi consumati dalla evaporazione e dalla vegetazione.<br />

Questi 42,000,000 metri cubi rappresentano<br />

un volume <strong>di</strong> 1320 litri che potrebbero in ogni minuto<br />

secondo introdursi nel canale a Lesegno, ed in<br />

questo modo il canale sarebbe sempre largamente provvisto<br />

d'acqua.<br />

Fu già sopra esposto come da Garesio potesse essere<br />

condotto a Lesegno un volume d'acqua <strong>di</strong> 835<br />

litri oltre quello necessario alla navigazione su quel<br />

tronco <strong>di</strong> canale, e fu pure <strong>di</strong>mostrato che <strong>di</strong> questi<br />

835 litri, 430 bastavano per assicurare la navigazione<br />

sino a Vigone, potendosi così lasciare nel bacino sopra<br />

Garescio la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> 405 litri per maggior riserva;


— 96 —<br />

continuando ora nella medesima ipotesi per maggior<br />

semplicità <strong>di</strong> ragionamento, ed essendovi tra Garesio<br />

e Lesegno una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello <strong>di</strong> 202 metri, questi<br />

430 litri, che ivi non sono impiegati per la navigazione<br />

ma che solo vi transitano per andar ad alimentare<br />

la navigazione inferiore, rappresentano così in totale<br />

su questo tronco <strong>di</strong> canale una forza motrice teorica<br />

<strong>di</strong> 1150 cavalli da potersi utilizzare.<br />

Tra Lesegno e Vigone i 430 litri ora considerati<br />

vengono consumati dal canale, ma quivi allora subentrano<br />

i 1320 litri provenienti dalla valle Corsaglia;<br />

essi sono completamente <strong>di</strong>sponibili, tuttavia faremo<br />

ancora la supposizione che, sempre per maggior riserva<br />

320 <strong>di</strong> essi siano ritenuti nel bacino <strong>di</strong> Montaldo, tenendo<br />

solamente a calcolo per forza motrice i rimanenti<br />

1000 litri; e siccome la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> livello tra<br />

Lesegno e Vigone é <strong>di</strong> 153 metri, così questi 1000<br />

litri rappresentano per tutta questa <strong>di</strong>fferenza una<br />

forza motrice <strong>di</strong> circa 2000 cavalli, <strong>di</strong>stribuita lungo<br />

tutto il canale nei luoghi dove saranno stabilite le<br />

conche.<br />

Nel bacino <strong>di</strong> Vigone <strong>di</strong>scenderanno giornalmente<br />

i 42,000 metri cubi delle concate, i 1000 metri cubi<br />

perduti dalle porte, e così 43,000 metri cubi ossia 500<br />

litri ogni minuto secondo, ed aggiungendo ad essi i<br />

1000 litri provenienti dalla Valle Corsaglia, si ottiene<br />

così un volume <strong>di</strong> 1500 litri che continuamente verrebbe<br />

ad arricchire d'acqua il canale tra Vigone e <strong>Torino</strong>;<br />

e quest'acqua continuando il suo corso inferiormente,<br />

ne risulta che pel fatto della navigazione <strong>di</strong>scendente<br />

da Garesio verrebbe introdotto nel Po, prove-<br />

— 97 —<br />

niente dal Tanaro, un volume d'acqua corrispondente<br />

ad una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 1500 litri per ogni minuto secondo,<br />

e quest'acqua, <strong>di</strong>scendendo il fiume sino a Chivasso,<br />

ne viene per ultima conseguenza che mentre la navigazione<br />

tra Chivasso e Casale preleva dal Po un volume<br />

<strong>di</strong> 550 litri, quella <strong>di</strong>scendente da Garesio vi<br />

conduce continuamente un volume <strong>di</strong> 1500 litri, ossia<br />

un maggior volume <strong>di</strong> 960 litri per ogni minuto secondo;<br />

per cui non solo il canale Cavour non avrebbe<br />

alcun danno da questa linea <strong>di</strong> navigazione, ma ne<br />

sarebbe anche favorito, perché essa condurrebbe nel<br />

Po una certa quantità d'acqua nel Tanaro, <strong>di</strong> cui una<br />

parte potrebbe essere utilizzata dal canale Cavour nei<br />

tempi <strong>di</strong> magra, rimanendo così <strong>di</strong>mostrata una conclusione<br />

già precedentemente annunziata.<br />

VI.<br />

Il considerevole numero <strong>di</strong> conche richiesto per salire<br />

da Albenga alla galleria del colle <strong>di</strong> San Bernardo,<br />

quantunque non possa in alcun modo essere un ostacolo<br />

all'esecuzione del canale <strong>di</strong> navigazione, tuttavia<br />

obbligando ad ingente spesa <strong>di</strong> costruzione, e nello<br />

stesso tempo rendendo assai lungo il viaggio, <strong>di</strong>ede<br />

a pensare se non sarebbe utile applicare su questo<br />

tronco il sistema dei piani inclinati, con motore idraulico<br />

pel rimorchio delle navi, rendendo così meno costoso<br />

l'impianto del canale e più sollecito il viaggio,<br />

senza però aumentare le spese <strong>di</strong> trasporto.<br />

— G CAPUCCIO.


— 98 —<br />

Prima che fossero inventate le conche, o si dava<br />

ai canali, quando ciò era possibile, un lungo sviluppo<br />

per <strong>di</strong>minuire la pendenza, o si stabilivano piani inclinati<br />

per superarla, impiegando allora per tirar le<br />

navi la forza degli uomini o degli animali; dopo la<br />

loro invenzione si migliorarono grandemente le con<strong>di</strong>zioni<br />

dei canali <strong>di</strong> navigazione, e questi <strong>di</strong>venendo<br />

possibili anche nei luoghi dove prima sarebbe stato<br />

inutile pensarvi, la loro costruzione prese grande sviluppo<br />

e si vollero costrurre anche dove appena poteva<br />

esservi acqua in sufficiente quantità, e, spingendosi<br />

verso questo limite, si trovò che le conche consumavano<br />

più acqua <strong>di</strong> quanto dovesse essere meccanicamente<br />

necessario per produrre il loro lavoro <strong>di</strong>namico,<br />

ed allora giunti al punto in cui l'acqua doveva essere<br />

preziosamente conservata, nuovamente vennero in campo<br />

per tali circostanze i piani inclinati, e nello stesso tempo<br />

si ricercarono anche i mezzi <strong>di</strong> combinare le conche<br />

in modo che consumassero la minor quantità d'acqua<br />

possibile.<br />

Di queste combinazioni <strong>di</strong>verse non é per noi il<br />

caso adesso <strong>di</strong> occuparci, poiché il loro scopo tendendo<br />

solo a <strong>di</strong>minuire il consumo d'acqua ha per noi poco<br />

interesse imme<strong>di</strong>ato, e se potrà essere utile nell'esecuzione<br />

<strong>di</strong> alcune parti del canale <strong>di</strong> applicare alcune <strong>di</strong><br />

queste combinazioni, ciò non potrà essere che per qualche<br />

utilità secondaria, poiché, come fu più sopra <strong>di</strong>mostrato,<br />

l'acqua si trova in sufficiente abbondanza perché sia<br />

assicurata l'esistenza del canale anche senza la loro<br />

applicazione.<br />

La questione sarebbe solo il vedere se, in<strong>di</strong>penden-<br />

— 99 —<br />

temente dalla quantità d'acqua a consumarsi, possa essere<br />

possibile sul versante d'Albenga sostituire al sistema<br />

delle conche il sistema dei piani inclinati, principalmente<br />

nello scopo <strong>di</strong> ottenere minor spesa <strong>di</strong> costruzione<br />

e più sollecito viaggio, e ciò senza aumentare<br />

le spese <strong>di</strong> trasporto.<br />

Dallo sbocco della galleria sino a Bastia la costruzione<br />

del canale occasionerebbe una spesa <strong>di</strong> 17 milioni,<br />

ed il tempo impiegato dalle navi per il suo tragitto<br />

sarebbe <strong>di</strong> circa 24 ore, e se in sua vece fosse<br />

eseguito un piano inclinato a rotaie, della lunghezza<br />

<strong>di</strong> 8 chilometri tra Zuccarello e la galleria, sul quale<br />

fossero rimorchiate le navi con trazione funicolare a<br />

forza idraulica, la esecuzione <strong>di</strong> questo piano inclinato<br />

coi relativi meccanismi non costerebbe più <strong>di</strong> 4,800,000<br />

lire, ed aggiungendo a questa la somma 5,000,000 <strong>di</strong><br />

lire necessarie per la esecuzione del canale tra Zuccarello<br />

e Bastia, ne risulta per tutto il tratto dalla galleria<br />

a Bastia una spesa <strong>di</strong> 9,800,000 ; ed il tempo richiesto<br />

per il suo tragitto sarebbe <strong>di</strong> 7 ore da Bastia<br />

e Zuccarello o meno <strong>di</strong> 1 ora sul piano inclinato, e<br />

così tutto al più 8 ore.<br />

E se il piano inclinato fosse eseguito per tutta la<br />

lunghezza <strong>di</strong> 16 chilometri tra Bastia e la galleria, da<br />

<strong>di</strong>vidersi però in due tronchi separati <strong>di</strong> 8 chilometri<br />

ciascuno, la spesa totale <strong>di</strong> costruzione sarebbe ridotta<br />

ad 8,000,000 e non sarebbero richieste più <strong>di</strong> 2 ore<br />

per il suo tragitto.<br />

Ciò basta per far conoscere quale sarebbe la minor<br />

spesa nella costruzione e la minor durata nel tragitto,<br />

e per <strong>di</strong>mostrare la convenienza <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are l'applica-


— 100 —<br />

zione dei piani inclinati pel rimorchio delle navi nella<br />

valle della Neva; ma lasciando che dopo tali stu<strong>di</strong>i<br />

sia deciso se non convenga conservare il sistema delle<br />

conche od eseguire un sol piano inclinato <strong>di</strong> 8 chilometri<br />

da Zuccarello alla galleria, oppure due piani inclinati<br />

<strong>di</strong> 8 chilometri ciascuno cominciando da Bastia,<br />

<strong>di</strong>remo solo per ora che non vi può essere dubbio<br />

sulla possibilità <strong>di</strong> esecuzione ed esercizio <strong>di</strong> detti piani<br />

inclinati pel rimorchio delle navi.<br />

Già in riva al Ticino, fra Tornavento e Sesto Calende,<br />

per una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> circa 20 chilometri, fu, alcuni<br />

anni sono, eseguita una ferrovia a trazione <strong>di</strong><br />

cavalli pel rimorchio sopra appositi carri delle barche<br />

<strong>di</strong>rette verso il Lago Maggiore, onde evitare alle medesime<br />

la <strong>di</strong>fficile e lunga navigazione <strong>di</strong> quel tratto<br />

del Ticino.<br />

Di questo genere <strong>di</strong> trasporto le barche si mostrarono<br />

sod<strong>di</strong>sfatte, ed ora ancora lo desiderano, e se<br />

non fiorì una tale impresa, e dovette cessare, ciò fu<br />

solo perché ne furono male organizzate le basi.<br />

Il peso relativamente piccolo delle barche del Ticino<br />

potrebbe lasciar supporre che tal genere <strong>di</strong> trasporto<br />

mal potrebbe applicarsi alle navi <strong>di</strong> maggior portata<br />

che potranno percorrere la nostra linea <strong>di</strong> navigazione;<br />

ma se si considera per esempio che a Cronstadt i più<br />

forti navigli della marina russa sono per le riparazioni<br />

collocati sopra appositi carri e rimorchiati con delle<br />

funi sopra un piano inclinato che li conduce agli arsenali<br />

più elevati che il mare, si vedrà da tal fatto come<br />

possa essere facile cosa eseguire analoga manovra per<br />

le navi la cui massima portata non eccederà le 250<br />

— 101 —<br />

tonnellate; e solo la lunghezza del piano inclinato e<br />

le forti <strong>di</strong>mensioni delle funi potrebbero ancora far<br />

dubitare della possibilità <strong>di</strong> simile applicazione; ma<br />

tali <strong>di</strong>fficoltà, che forse ieri ancora potevano essere<br />

<strong>di</strong>fficili a superare, sono oggi completamente risolte<br />

me<strong>di</strong>ante il nuovo sistema <strong>di</strong> locomozione funicolare<br />

inventato dall'ingegnere Agu<strong>di</strong>o, il quale già ebbe la<br />

sanzione dell'esperienza, e l'approvazione dei più <strong>di</strong>stinti<br />

ingegneri d'Europa.<br />

E la forza motrice necessaria non mancherebbe,<br />

poiché oltre che il piano inclinato potrebbe essere automotore<br />

e perciò richiedere poca forza per il suo<br />

esercizio, anche senza tal circostanza, e se si dovessero<br />

anche rimorchiare giornalmente per la sola navigazione<br />

ascendente 30 navi del peso complessivo <strong>di</strong> 7500 tonnellate,<br />

queste, per l'altezza totale <strong>di</strong> 490 metri alla<br />

quale devono essere innalzate, non rappresenterebbero<br />

che un lavoro giornaliero <strong>di</strong> 3,675,000,000 chilogrametri;<br />

ora abbiamo veduto che l'acqua necessaria per<br />

mantenere la navigazione su questo tronco coll'impiego<br />

delle conche, e che rimarrebbe ora <strong>di</strong>sponibile per<br />

essere utilizzata come forza motrice per l'esercizio del<br />

piano inclinato, é <strong>di</strong> 865 litri per minuto secondo,<br />

questi per l'altezza <strong>di</strong> 490 metri rappresentano un lavoro<br />

brutto continuo <strong>di</strong> 423,850 chilogrametri, e così<br />

<strong>di</strong> 36,620,640,000 nelle 24 ore, ossia <strong>di</strong>eci volte superiore<br />

al lavoro utile che dovrebbe effettuarsi sul<br />

piano inclinato ammettendo il movimento esagerato<br />

<strong>di</strong> 7500 tonnellate.<br />

Con tale abbondanza <strong>di</strong> forza motrice é indubitata<br />

la possibilità <strong>di</strong> stabilire un sistema meccanico atto ad


— 102 —<br />

eseguire il lavoro necessario per l'esercizio del piano<br />

inclinato.<br />

Ed essendo gratuita questa forza nello stesso tempo<br />

che é più economica la costruzione del canale e <strong>di</strong><br />

minor durata il tragitto, <strong>di</strong>viene certo che per tale<br />

sistema non potranno essere aumentate le spese <strong>di</strong> trasporto<br />

come sarà anche <strong>di</strong>mostrato più tar<strong>di</strong>.<br />

PARTE QUARTA<br />

I.<br />

S ul canale ora descritto qualunque barca, <strong>di</strong> qualunque<br />

forma, purché compresa nelle <strong>di</strong>mensioni delle<br />

conche, potrà navigare rimorchiata da uomini o da<br />

animali, od anche a remi; ma per ottenere la maggior<br />

regolarità e la maggior economia nei trasporti, mettendo<br />

a profitto gli ultimi perfezionamenti dell'arte,<br />

converrà stabilire un servizio <strong>di</strong> navigazione con piroscafi<br />

ad elice, costrutti in ferro, i quali avendo tali<br />

<strong>di</strong>mensioni da stare nelle conche possano trasportare<br />

la maggior quantità <strong>di</strong> merci.<br />

Questi piroscafi con 35 metri <strong>di</strong> lunghezza 6,50 <strong>di</strong><br />

maggior larghezza ed 1,70 d'immersione, se costrutti<br />

unicamente per navigare nel canale, possono rappresentare<br />

un tonnellaggio brutto <strong>di</strong> 300 tonnellate e 230<br />

<strong>di</strong> carico netto ; ma faremo una deduzione a tali cifre,<br />

calcolando sopra un carico netto <strong>di</strong> sole 200 tonnellate,<br />

onde aver sufficiente margine per quelle <strong>di</strong>sposizioni<br />

che saranno richieste onde essi possano all'occorrenza<br />

anche navigare sul mare. E da quanto si


— 104 —<br />

verifica sopra la linea <strong>di</strong> navigazione interna tra Parigi<br />

ed il Belgio per il trasporto dei carboni, applicando a<br />

simili battelli una macchina a vapore della forza <strong>di</strong><br />

16 cavalli, essi potranno camminare nel canale con<br />

una velocità <strong>di</strong> 6 chilometri all'ora.<br />

Ciò stabilito se consideriamo la linea tra Albenga<br />

e <strong>Torino</strong>, venendo sino ai doks <strong>di</strong> Porta Susa, la cui<br />

lunghezza é <strong>di</strong> 158 chilometri e sulla quale si trovano<br />

250 conche, calcolando che sia necessaria un'ora <strong>di</strong><br />

tempo per il passaggio <strong>di</strong> cinque conche, la durata del<br />

viaggio da Albenga a <strong>Torino</strong> con tali piroscafi sarà <strong>di</strong><br />

ore, e viaggiando 14 ore al giorno<br />

la durata totale del viaggio risulterà <strong>di</strong> 5 giorni e 1/2;<br />

cosicché un tal battello potrà fare 5 viaggi al mese,<br />

e cosi 60 all'anno; però calcoleremo solo 54 viaggi<br />

onde lasciar tempo a riparazioni e riposi.<br />

Le spese annue occasionate da un tal servizio, deducendole<br />

da quelle che s'incontrano per servizi analoghi<br />

già stabiliti in altri paesi, e con quelle mo<strong>di</strong>ficazioni<br />

richieste dalle <strong>di</strong>versità dei luoghi, sono le<br />

seguenti :<br />

Stipen<strong>di</strong>o annuo all'equipaggio composto <strong>di</strong> 4 persone 4560<br />

Carbon fossile, 76 ore <strong>di</strong> fuoco per ciascun viaggio in ragione<br />

<strong>di</strong> 3 chilogrammi per ciascun'ora e ciascun cavallo <strong>di</strong> forza<br />

= 76 x 3 x 16 = 3648 e per i 54 viaggi 3648 x 54<br />

= 196,992 al prezzo <strong>di</strong> 0,04 = 7,870<br />

Manutenzione della macchina 700<br />

Interesse ed ammortamento al 10 % del valore del piroscafo<br />

compresa la macchina, calcolato in L. 50,000 = 5,000<br />

Totale 18,130<br />

— 105 —<br />

1 trasporti fatti dal battello nei suoi 54 viaggi, calcolati<br />

a 200 tonnellate ciascuno, sarebbero in totale<br />

<strong>di</strong> 10,800, ma supponendo che 24 <strong>di</strong> questi viaggi<br />

siano fatti colla sola metà del carico, tale quantità sarebbe<br />

ridotta a 8400 tonnellate, che trasportate alla<br />

<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 158 chilometri, rappresentano 1,327,200<br />

tonnellate-chilometro, le quali costano <strong>di</strong> spesa <strong>di</strong>retta<br />

<strong>di</strong> trasporto la somma <strong>di</strong> 18,130 lire, e così 0,014 per<br />

ciascuna. A questa cifra sono poi da aggiungersi le<br />

spese occasionate dalla manutenzione ed esercizio del<br />

canale, e che al massimo possono ascendere a 3000<br />

lire all'anno per ciascun chilometro, e così in totale<br />

a 158 x 3000 = 474,000.<br />

Nella prima parte <strong>di</strong> questa memoria fu già in<strong>di</strong>cato<br />

come il movimento giornaliero tra <strong>Torino</strong> ed il Me<strong>di</strong>terraneo<br />

che si sarebbe prodotto sul canale <strong>di</strong> navigazione<br />

sin dai primi giorni della sua apertura poteva<br />

calcolarsi a 1995 tonnellate, sia 2000 per maggior<br />

semplicità <strong>di</strong> calcolo. Queste 2000 tonnellate trasportate<br />

giornalmente alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 158 chilometri rappresentano<br />

un movimento <strong>di</strong> 316,000 tonnellate-chilometro<br />

al giorno, ossia 113,760,000 all'anno; e la spesa<br />

ora calcolata <strong>di</strong> 474,000, <strong>di</strong>visa tra loro da 0,004 per<br />

ciascuna che aggiunta a 0,014, già calcolate, forma così<br />

un totale <strong>di</strong> soli 0,018, il quale rappresenta la spesa<br />

effettiva <strong>di</strong> trasporto per ciascuna tonnellata-chilometro<br />

su questo tratto della linea <strong>di</strong> navigazione.<br />

Se invece <strong>di</strong> stabilire l'intera linea navigabile col<br />

sistema delle conche, si eseguisse invece il piano inclinato<br />

nel tratto tra Zuccarello e la galleria, allora i<br />

precedenti calcoli rimarrebbero così mo<strong>di</strong>ficati.


—106 —<br />

Il numero delle conche sarebbe ridotto tra <strong>Torino</strong><br />

ed Albenga a 149 e la <strong>di</strong>stanza a percorrere sarebbe<br />

<strong>di</strong> 150 chilometri sul canale, ed i rimanenti 8 chilometri<br />

sul piano inclinato, e questi potrebbero essere<br />

percorsi in un'ora, cosicché il tempo impiegato nel<br />

viaggio sarebbe = 55 ore, che a 14<br />

ore al giorno portano a 4 giorni la durata del viaggio;<br />

in tal caso il battello potrebbe anche fare 7 viaggi al<br />

mese, ossia 84 all'anno; calcolando però solo 74 viaggi,<br />

le spese sarebbero:<br />

Stipen<strong>di</strong>o annuo all'equipaggio, come precedentemente . . . 4,560<br />

Carbon fossile, 55 ore <strong>di</strong> fuoco per ogni viaggio, in ragione <strong>di</strong><br />

3 chil. per ora e per cavallo = 55x3x16 = 2640 e per i<br />

74 viaggi = 2640 X 74 = 195,360 al prezzo <strong>di</strong> 0,04 . . . = 7,815<br />

Manutenzione della macchina 700<br />

Interesse ed ammortamento del piroscafo, ecc 5,000<br />

Totale . . . 18,075<br />

e supponendo che <strong>di</strong> questi 74 viaggi, 34 siano fatti<br />

colla sola metà del carico, allora il carico totale annuo<br />

<strong>di</strong> ciascun battello sarà 40 X 200 + 34 X 100 = 11400<br />

tonnellate, che trasportate alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 158 chilometri<br />

rappresentano 1,801,200 tonnellate-chilometro,<br />

le quali costano 18,075 lire, e così o,oio ciascuna; ed<br />

aggiungendovi i 0,004 già calcolati per spese <strong>di</strong> manutenzione<br />

ed esercizio del canale ne risulta 0,014 <strong>di</strong><br />

spesa per ogni tonnellata-chilometro.<br />

A questa spesa però devesi ancora aggiungere quella<br />

che é richiesta per l'esercizio speciale del piano inclinato:<br />

ora questo esercizio occasionerà un annuo <strong>di</strong>-<br />

—107 —<br />

spen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> circa 450,000 lire, uguale approssimativamente<br />

a quello per l'esercizio e la manutenzione del<br />

canale, e che rappresenta un valore <strong>di</strong> 0,004 per ciascuna<br />

tonnellata-chilometro, ed aggiungendo detta<br />

spesa ai 0,014 già. calcolati, ne viene definitivamente<br />

un totale <strong>di</strong> 0,018.<br />

Ed in tal modo risulta che coll'impiego del piano<br />

inclinato, mentre si <strong>di</strong>minuirebbe la durata del viaggio<br />

e la spesa <strong>di</strong> costruzione della linea, la spesa reale <strong>di</strong><br />

trasporto non sarebbe alterata. Tali elementi maggiormente<br />

stu<strong>di</strong>ati quando sarà decretata la costruzione <strong>di</strong><br />

questa linea <strong>di</strong> navigazione faranno decidere allora quale<br />

sia il sistema da adottarsi.<br />

Da <strong>Torino</strong> a Cervesina la <strong>di</strong>stanza è <strong>di</strong> 127 chilometri,<br />

e vi si trovano 50 conche; in conseguenza la<br />

durata del viaggio, calcolato sulle basi sia stabilite precedentemente,<br />

vi sarà<br />

ore, ossia 2<br />

giorni e 1/2 viaggiando 12 a 14 ore in ciascun giorno;<br />

un piroscafo potrà dunque fare su questo tratto <strong>di</strong><br />

linea 10 viaggi al mese, ossia 120 all'anno; calcolando<br />

però solo 100 viaggi, la spesa totale annua <strong>di</strong> un tale<br />

esercizio sarà:<br />

Stipen<strong>di</strong>o all'equipaggio . . . . . . . . 4 , 5 6 0<br />

Carbon fossile, 31 ore <strong>di</strong> fuoco per ogni viaggio, in ragione<br />

<strong>di</strong> 3 chil. per ora e per cavallo =31x3x16 = 1488 chil.<br />

e per i 100 viaggi 1488 X 100 = 148,800 al prezzo<br />

<strong>di</strong> 0,04 = 5,952<br />

Manutenzione della macchina 700<br />

Interesse ammortamento del piroscafo, ccc. . . . . 5,000<br />

TOTALE . . 16,212


— 108 —<br />

I trasporti calcolati a 200 tonnellate <strong>di</strong> carico per<br />

ciascuno dei 100 viaggi rappresenterebbero un totale<br />

<strong>di</strong> 20,000 tonnellate; ma, supponendo che 40 <strong>di</strong> questi<br />

siano fatti colla sola metà del carico, il trasporto totale<br />

annuo si ridurrà a 16,000 tonnellate, le quali, trasportate<br />

alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 127 chilometri, rappresentano<br />

un movimento <strong>di</strong> 2,032,000 tonnellate-chilometro, importanti<br />

la spesa ora calcolata <strong>di</strong> 16,212 lire, e così il<br />

costo <strong>di</strong> ciascuna <strong>di</strong> esse viene ad essere <strong>di</strong> 0,008.<br />

Calcolando ora per le spese <strong>di</strong> manutenzione ed esercizio<br />

del canale la somma <strong>di</strong> 3000 lire per ciascun<br />

chilometro, questa sarà per il tratto tra <strong>Torino</strong> e Cervesina<br />

<strong>di</strong><br />

3000 x 127 = 381,000,<br />

e ritenendo che il movimento generale su questo tratto<br />

<strong>di</strong> linea navigabile sia, come fu in<strong>di</strong>cato nella prima<br />

parte <strong>di</strong> questa memoria, <strong>di</strong> 1340 tonnellate al giorno,<br />

trasportate alla <strong>di</strong>stanza dei 127 chilometri, ossia <strong>di</strong><br />

1340 x 127 x 360 = 61,264,800 tonnellate-chilometro<br />

all'anno, questa spesa risulterà <strong>di</strong> 0,006 per ciascuna<br />

<strong>di</strong> esse, la quale aggiunta a 0,008, già prima calcolata,<br />

porta a 0,014 il costo totale <strong>di</strong> trasporto per una<br />

tonnellata-chilometro tra <strong>Torino</strong> e Cervesina.<br />

Finalmente tra Cervesina e l'Adriatico, i piroscafi,<br />

navigando <strong>di</strong>rettamente nel Po, potranno colla medesima<br />

forza camminare con molta maggior velocità,<br />

principalmente nella <strong>di</strong>scesa; tuttavia, siccome alla rimonta<br />

questa velocità potrebbe, specialmente nelle grosse<br />

acque, <strong>di</strong>scendere anche qualche volta sotto i 6 chilometri,<br />

così per mantenersi nei giusti limiti continue-<br />

— 109 —<br />

remo a ritenere i 6 chilometri all'ora come la velocità<br />

me<strong>di</strong>a, e non essendovi più alcuna conca, la durata dei<br />

viaggi tra Cervesina e l'Adriatico, per una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong><br />

330 chilometri, sarà <strong>di</strong> 330/6=55 ore, ossia <strong>di</strong> 4 giorni<br />

circa, viaggiando 14 ore al giorno, ed in tal modo<br />

un piroscafo potrebbe fare 7 viaggi al mese, od 84 in<br />

un anno; calcolando però solo 70 viaggi, la spesa<br />

totale annua sarebbe:<br />

Stipen<strong>di</strong>o all'equipaggio come precedentemente 4,560<br />

Carbon fossile, 55 ore <strong>di</strong> fuoco per ogni viaggio in ragione <strong>di</strong><br />

3 chil. per ora e per cavallo = 55 x 3 x 16 = 2640 chil.<br />

e per i 74 viaggi = 2640 x 74 = 195,360 chil. al prezzo<br />

<strong>di</strong> 0,04 =7,815<br />

Manutenzione della macchina 700<br />

Interesse ed ammortamento del piroscafo, ecc. 5,000<br />

TOTALE 18,075<br />

E supponendo che dei 74 viaggi, 34 siano solamente<br />

a metà carico, il trasporto totale annuo sarà <strong>di</strong> tonnellate<br />

40 x 200 + 34 x 100 = 11,400,<br />

che trasportate alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 330 chilometri rappresentano<br />

un movimento annuo <strong>di</strong> 3,762,000 tonnellatechilometro,<br />

che importano la spesa totale <strong>di</strong> 18,075<br />

lire, per cui ciascuna <strong>di</strong> esse viene a costare 0,005; e<br />

siccome su questo tratto non vi sono altre spese per<br />

manutenzione od esercizio, il prezzo <strong>di</strong> 0,005 rappresenta<br />

la reale spesa <strong>di</strong> trasporto per ogni tonnellatachilometro<br />

navigando sul Po tra Cervesina e l'Adriatico<br />

con piroscafi ad elice, capaci <strong>di</strong> portare 200 tonnellate<br />

<strong>di</strong> carico.


— 110 —<br />

E così i prezzi <strong>di</strong> trasporto, ivi comprese le spese<br />

<strong>di</strong> manutenzione ed esercizio del canale, sarebbero sulla<br />

nostra linea interna <strong>di</strong> navigazione <strong>di</strong><br />

lire 0,005 tra l'Adriatico e Cervesina<br />

» 0,014 tra Cervesina e <strong>Torino</strong><br />

» 0,018 tra <strong>Torino</strong> ed Albenga.<br />

II.<br />

I prezzi ora calcolati sono molto inferiori a quelli<br />

che possono verificarsi sulle ferrovie, principalmente<br />

dell'Alta Italia; né ciò é cosa nuova, poiché, oltre a<br />

quello che fu già detto in altra parte <strong>di</strong> questa memoria,<br />

tutti sanno che le linee navigabili sono quelle<br />

sulle quali é possibile ridurre al minimo le spese <strong>di</strong><br />

trazione; e se tal via <strong>di</strong> navigazione, la quale per<br />

propria importanza e per gl'immensi beneficii che arrecherebbe<br />

al Paese non é seconda a nessun altro pubblico<br />

lavoro, potesse essere aperta a spese dello Stato<br />

in modo che non fossero a pagarsi alcuni <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong><br />

pedaggio, salvo quelli richiesti per le annue spese <strong>di</strong><br />

riparazione ed amministrazione, e che già furono compresi<br />

nei prezzi più sopra calcolati, questi rappresenterebbero<br />

il limite del buon mercato per i trasporti; e<br />

questo limite é tale che colla sua applicazione sarebbe<br />

possibile a questa parte d'Italia l'intraprendere infinite<br />

industrie, esportare gran quantità <strong>di</strong> prodotti, ed il movimento<br />

commerciale vi <strong>di</strong>venterebbe straor<strong>di</strong>nario;<br />

— 111 —<br />

basti il <strong>di</strong>re che la tonnellata <strong>di</strong> carbon fossile potrebbe<br />

essere condotta dal Me<strong>di</strong>terraneo a <strong>Torino</strong> col solo<br />

prezzo <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> lire 3 invece <strong>di</strong> 12 che costa<br />

attualmente sulla ferrovia, e che col medesimo prezzo<br />

potrebbero esportarsi i nostri minerali e materiali, per<br />

farsi un'imme<strong>di</strong>ata idea della felice con<strong>di</strong>zione che ne<br />

risulterebbe per questo paese.<br />

Lo Stato eseguisce a sue proprie spese importantissime<br />

opere, come sono le molte strade nazionali, i<br />

porti, la imponente galleria delle Alpi, ecc, e con<br />

eventuali sacrifici pecuniari sostiene private speculazioni<br />

che hanno per oggetto creazioni <strong>di</strong> pubblica utilità,<br />

come sono per esempio le ferrovie, e per assicurare<br />

ove é possibile un'irrigazione che deve triplicare il valore<br />

dei terreni si rende garante per un determinato<br />

red<strong>di</strong>to in favore del capitale richiesto, e tutto ciò<br />

senza <strong>di</strong>retto compenso e col solo scopo <strong>di</strong> far camminare<br />

il paese nella via del progresso ed accrescere la<br />

pubblica ricchezza; per le medesime ragioni converrà<br />

allo Stato promuovere in ogni modo l'opera che ora<br />

ci occupa onde venga eseguita, se non a sue spese,<br />

almeno col suo aiuto e col suo speciale sussi<strong>di</strong>o. Il<br />

Governo ha mille mo<strong>di</strong> per interessare i capitali a rivolgersi<br />

all'esecuzione <strong>di</strong> pubblici lavori, principalmente<br />

quando questi sono <strong>di</strong> sì evidente utilità; e che in faccia<br />

a nessuno dei mille mo<strong>di</strong> s'arresti il Governo, ne é<br />

brillante <strong>di</strong>mostrazione il nuovo rior<strong>di</strong>namento delle<br />

ferrovie, e ciò sarà tanto più facile nel caso nostro<br />

speciale, che, accrescendo alquanto la tariffa dei trasporti<br />

oltre i limiti <strong>di</strong> spesa sopra calcolati, la qual cosa<br />

é ancora possibile attesa la loro esiguità, l'industria


— 112 —<br />

stessa della navigazione potrà contribuire a coprire coi<br />

suoi prodotti una parte non in<strong>di</strong>fferente del capitale<br />

necessario.<br />

La spesa totale <strong>di</strong> costruzione per le <strong>di</strong>verse opere<br />

occorrenti alla completa esecuzione <strong>di</strong> questa linea <strong>di</strong><br />

navigazione artificiale é in<strong>di</strong>cata dal quadro qui contro,<br />

il quale in<strong>di</strong>ca pure il numero delle conche e le quantità<br />

<strong>di</strong> forza motrice <strong>di</strong>sponibile.<br />

L'importo totale delle spese per tutta la linea navigabile<br />

tra Cervesina ed Albenga sarebbe dunque <strong>di</strong><br />

118,520,000 lire, e se nella valle della Ceva fosse adottato<br />

il piano inclinato invece del sistema delle conche,<br />

il costo totale sarebbe ridotto a 111,320,000 lire; ma<br />

per maggior sicurezza nei nostri calcoli ragioneremo<br />

sulle maggiori cifre, lasciando cosi a più mature considerazioni<br />

il risolvere tra i due sistemi.<br />

A questa somma totale <strong>di</strong> 118,520,000 lire deve<br />

ancora aggiungersi l'importo degli interessi durante i<br />

lavori, e supponendo che la durata <strong>di</strong> questi sia <strong>di</strong><br />

cinque anni, calcolando quest' interesse al 6 % per l'intiera<br />

somma durante la metà del tempo, ne risulta<br />

una somma <strong>di</strong> 17,778,000 lire, che aggiunta alla spesa<br />

propria della costruzione, costituisce un totale <strong>di</strong><br />

136,398,000 lire, il quale rappresenta il capitale effettivo<br />

realmente necessario alla completa esecuzione<br />

dell'opera.<br />

8 — G. CAPUCCIO.<br />

— 113 —


III.<br />

Le più basse tariffe sulle ferrovie sono <strong>di</strong> 0,07 per<br />

ciascuna tonnellata ad un chilometro, e ciò senza tener<br />

conto dei <strong>di</strong>ritti fissi; però in alcune circostanze, principalmente<br />

quando la merce deve esportarsi verso il<br />

Me<strong>di</strong>terraneo, nella qual <strong>di</strong>rezione é minore il traffico,<br />

le ferrovie, viaggiando sovente con vagoni vuoti, concedono<br />

volontariamente ad alcuni spe<strong>di</strong>tori il trasporto<br />

delle merci <strong>di</strong> quinta classe al prezzo <strong>di</strong> 0,06, e qualche<br />

rara volta anche a 0,05 ; ma questo é caso speciale e<br />

sul quale il commercio non può far calcolo, dovendo<br />

in ciò <strong>di</strong>pendere dalle maggiori o minori convenienze<br />

delle ferrovie, ed essere così a <strong>di</strong>sposizione del loro<br />

beneplacito.<br />

E se per la linea <strong>di</strong> navigazione potesse stabilirsi in<br />

modo regolare una tariffa <strong>di</strong> 0,04, ivi compreso ogni<br />

<strong>di</strong>ritto, con trasporti perio<strong>di</strong>ci, ed assicurati in ogni<br />

tempo, é certo che ciò sarebbe già un gran beneficio,<br />

principalmente se tale tariffa potesse col successivo sviluppo<br />

del movimento commerciale essere gradatamente<br />

ridotta sino a giungere ai limiti estremi già calcolati,<br />

e che rappresentano le effettive spese <strong>di</strong> trasporto e <strong>di</strong><br />

manutenzione sul canale <strong>di</strong> navigazione; tanto più che<br />

questa tariffa <strong>di</strong> 0,03 potrebbe anche essere considerata<br />

come tariffa me<strong>di</strong>a, mentre la tariffa <strong>di</strong> 0,07 sulle ferrovie<br />

colle eventuali riduzioni a 0,06 e 0,05 é la ta-<br />

— 115 —<br />

riffa minima, potendosi sul canale trasportare anche a<br />

soli 0,04 i carboni, i materiali ed i minerali <strong>di</strong>versi,<br />

nello stesso tempo che sarebbero trasportati al prezzo<br />

<strong>di</strong> 0,06 e 0,07, anche con grande beneficio del commercio<br />

e della navigazione, il riso, i vini, gli spiriti<br />

ed i coloniali che sulle ferrovie pagano 0,10, 0,12<br />

e 0,14.<br />

E venendo a costruirsi questa linea interna <strong>di</strong> navigazione<br />

che importa la considerevole spesa che abbiamo<br />

più sopra determinata, sarebbe cosa naturalissima che<br />

i battelli che ne profittano pagassero i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> pedaggio<br />

anche sul tratto da Cervesina alla foce del Ticino,<br />

quand'anche questo tratto non importi spese<br />

particolari <strong>di</strong> costruzione, perché essi che navigherebbero<br />

sulla linea artificiale non avrebbero naturalmente<br />

capacità <strong>di</strong> commerciare sulla medesima se questa non<br />

esistesse, e perciò é anche giusto che per tutto il percorso<br />

sul quale possono avere particolare beneficio una<br />

parte <strong>di</strong> questo sia ridotto a compenso del capitale,<br />

senza il quale non sarebbe ad essi possibile conseguirlo.<br />

Da Cervesina alla foce del Ticino la <strong>di</strong>stanza è<br />

<strong>di</strong> circa 20 chilometri, i quali, aggiunti ai 287 che<br />

formano la linea tra Cervesina ed Albenga, danno<br />

una lunghezza totale <strong>di</strong> 307 chilometri, sui quali<br />

sarebbe possibile percepire un determinato <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />

pedaggio.<br />

Ammettendo la tariffa me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 0,04 per i trasporti,<br />

ed il costo effettivo <strong>di</strong> questi nelle cifre più sopra calcolate,<br />

ossia in 0,005 per il tratto dal Ticino a Cervesina,<br />

0,014 tra Cervesina e <strong>Torino</strong> e 0,018 tra <strong>Torino</strong>


— 116 —<br />

ed Albenga, essendo già compresa in questi due ultimi<br />

prezzi la quota per spesa <strong>di</strong> manutenzione ed esercizio<br />

del canale, se fosse stabilito un <strong>di</strong>ritto me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> pedaggio<br />

<strong>di</strong> 0,02 per ciascuna tonnellata ad un chilometro sull'<br />

intera linea oltre la predetta quota <strong>di</strong> manutenzione,<br />

tale pedaggio, dedotto dalla tariffa <strong>di</strong> 0,04, lascierebbe<br />

ancora alla navigazione, oltre al compenso <strong>di</strong> tutte le<br />

sue spese, un beneficio netto per ciascuna tonnellatachilometro<br />

<strong>di</strong> 0,002 tra Albenga e <strong>Torino</strong>, <strong>di</strong> 0,006<br />

tra <strong>Torino</strong> e Cervesina e finalmente <strong>di</strong> 0,015 da Cervesina<br />

al Ticino. Tale beneficio costituirebbe ancora<br />

per ciascun piroscafo una somma <strong>di</strong> considerazione,<br />

poiché, riportandosi alla somma dei trasporti annui <strong>di</strong><br />

ciascuno <strong>di</strong> essi sui <strong>di</strong>versi tronchi che costituiscono<br />

la linea navigabile, sul tronco tra <strong>Torino</strong> ed Albenga<br />

uno <strong>di</strong> questi piroscafi avrebbe un benefizio netto<br />

annuo <strong>di</strong> 1,327,000 x 0,002 = 2654 lire, sul tronco<br />

da <strong>Torino</strong> a Cervesina questo beneficio sarebbe <strong>di</strong><br />

2,032,000 x 0,006 = 12,192 lire, e sarebbe poi molto<br />

più considerevole ancora sul tronco da Cervesina al<br />

Ticino, dove le spese effettive <strong>di</strong> trasporto si riducono<br />

a 0,005 per ciascuna tonnellata-chilometro.<br />

Fu già calcolato che nel primo anno <strong>di</strong> apertura<br />

della linea <strong>di</strong> navigazione il movimento generale sul<br />

tratto compreso tra <strong>Torino</strong> (Piazza d'Armi) ed Albenga<br />

sarebbe <strong>di</strong> 113,760,000 tonnellate-chilometro,<br />

ora applicando a questa cifra il pedaggio me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 0,02,<br />

ne risulta un prodotto netto <strong>di</strong> annue lire 2,275,000;<br />

tra <strong>Torino</strong> (Piazza d'Armi) ed il Ticino la <strong>di</strong>stanza é<br />

<strong>di</strong> 149 chilometri, e fu pure già <strong>di</strong>mostrato nella prima<br />

parte <strong>di</strong> questa memoria che nel primo anno d'aper-<br />

— 117 —<br />

tura della linea <strong>di</strong> navigazione il movimento tra <strong>Torino</strong><br />

e l'Adriatico sarebbe stato <strong>di</strong> 1340 tonnellate al<br />

giorno ; perciò il movimento generale sarebbe annualmente<br />

tra <strong>Torino</strong> ed il Ticino <strong>di</strong> 1340 x 360 x 149<br />

= 71,877,600 tonnellate-chilometro, ed applicando ad<br />

esse il pedaggio <strong>di</strong> 0,02, si ottiene un annuo prodotto<br />

netto <strong>di</strong> 71,877,600 x 0,02 = 1,437,552 lire, le quali<br />

aggiunte alle 2,275,000 già calcolate tra Albenga e<br />

<strong>Torino</strong> costituiscono un totale <strong>di</strong> 3,712,752, il quale<br />

rappresenta il prodotto netto che risulterebbe al canale<br />

<strong>di</strong> navigazione nel primo anno del suo esercizio, appoggiandosi<br />

al semplice movimento attuale quale fu<br />

calcolato nella prima parte <strong>di</strong> questo progetto.<br />

Oltre ai proventi della navigazione, l'applicazione<br />

della forza motrice che é creata coll'esecuzione del<br />

canale verrà ad accrescere i red<strong>di</strong>ti, tanto per il canone<br />

che sarà pagato per le concessioni d'uso, quanto per<br />

il maggior movimento che nascerà sul canale dall'impianto<br />

sulle sue sponde <strong>di</strong> nuovi opificii.<br />

Questo canone che generalmente in <strong>Torino</strong> é <strong>di</strong><br />

100 lire annue per ogni cavallo <strong>di</strong> forza, dovrà, nell'interesse<br />

dell'industria, essere <strong>di</strong>minuito, e portandolo<br />

a sole 50 lire produrrebbe per i 24,000 cavalli <strong>di</strong>sponibili<br />

sull'intera linea un annuo red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> 1,200,000,<br />

però questo red<strong>di</strong>to non potrà crearsi che gradatamente,<br />

a misura che nuove industrie faranno richiesta<br />

<strong>di</strong> forza motrice, ed ammettendo che siano necessarii<br />

<strong>di</strong>eci anni per arrivare ad un tal risultato, nel primo<br />

anno non si potrà ancora ottenere che un red<strong>di</strong>to <strong>di</strong><br />

120,000 lire, che aggiunte alle 3,712,752 già calcolate<br />

come provenienti dalla navigazione, portano a 3,832,752


— 118 —<br />

lire il prodotto netto del canale nel primo anno del<br />

suo esercizio.<br />

Ma il movimento generale dei trasporti, come in<br />

ogni parte si sviluppa ed aumenta pel successivo crescere<br />

della popolazione e della pubblica ricchezza e<br />

delle facilità nelle comunicazioni, così aumenterà pure<br />

progressivamente sulla linea <strong>di</strong> navigazione; e tanto<br />

più vi si produrrà questo aumento che, rispondendo<br />

essa ad uno dei più interessanti bisogni dell'industria<br />

e dell'agricoltura, oltre all'aumento normale che dappertutto<br />

si verifica, farà sorgere pure quei nuovi trasporti<br />

che trovano nell'uso del canale la loro possibilità<br />

e sod<strong>di</strong>sfazione, e che senza <strong>di</strong> esso resterebbero<br />

sempre allo stato <strong>di</strong> desiderio.<br />

In Francia, dove da molti anni esistono i canali,<br />

malgrado il continuo aumento nei trasporti sulle ferrovie,<br />

il movimento sopra <strong>di</strong> essi cresce progressivamente<br />

del 15% ogni anno; ora la linea <strong>di</strong> navigazione<br />

che ci occupa è sicuramente in con<strong>di</strong>zioni non inferiori<br />

ai canali francesi, e non vi può essere alcun dubbio<br />

che il suo movimento non debba crescere ogni anno<br />

in una proporzione non inferiore.<br />

E così applicando sempre il medesimo <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />

pedaggio con questo progressivo aumento del 15 %<br />

all'anno, e coll'aumento <strong>di</strong> 120,000 per 9 anni successivi<br />

nel canone per uso <strong>di</strong> forza motrice, il prodotto<br />

netto del canale nei primi <strong>di</strong>eci anni sarà :<br />

— 119 —


— 120 —<br />

Di modo che col <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> pedaggio netto <strong>di</strong> 0,02<br />

per ogni tonnellata-chilometro, e colla locazione della<br />

forza motrice in ragione <strong>di</strong> 50 franchi all'anno per<br />

ogni cavallo, al decimo anno d'esercizio del canale il<br />

prodotto netto sarebbe <strong>di</strong> 14,261,000 lire; e siccome<br />

il capitale effettivo per la completa esecuzione dell'opera<br />

é <strong>di</strong> 136,398,000 lire, tale prodotto corrisponde<br />

al red<strong>di</strong>to del 10,45 %. Dunque, venendo il Governo<br />

in aiuto dell'opera con un sussi<strong>di</strong>o annuo o con una<br />

garanzia, e con facoltà <strong>di</strong> acquistare il canale capitalizzandone<br />

gli utili, risulta cosi che potrebbesi liberamente<br />

da quell'epoca ridurre i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> pedaggio,<br />

portando una corrispondente riduzione nelle tariffe.<br />

Tale riduzione potrebbe anche effettuarsi prima con<br />

grande beneficio dell'industria e dell'agricoltura, se il<br />

Governo, tenendo giusto conto dell'importantissima<br />

influenza <strong>di</strong> una tal linea <strong>di</strong> navigazione nel rapido<br />

sviluppo dell'industria <strong>di</strong> questo paese, dal quale sviluppo<br />

nascerebbe pure un pronto aumento nei proventi<br />

delle ferrovie, vorrà dare a quest'opera il cor<strong>di</strong>ale ed<br />

efficace appoggio <strong>di</strong> cui abbisogna per arrivare ad un<br />

sollecito eseguimento.<br />

IV.<br />

Nel determinare i probabili proventi che si potranno<br />

ottenere dall'esercizio della linea <strong>di</strong> navigazione tra il<br />

Me<strong>di</strong>terraneo e l'Adriatico, dopo aver ammesso per<br />

base il movimento calcolato nella prima parte <strong>di</strong> questa<br />

memoria, fondandoci su quanto si verifica in Francia<br />

— 121 —<br />

e considerando la importanza reale <strong>di</strong> questa nuova<br />

via <strong>di</strong> comunicazione, abbiamo fatta la supposizione<br />

che il movimento sopra <strong>di</strong> essa sarebbe progressivamente<br />

aumentato del 15% in ogni anno. Tale supposizione,<br />

per chi ben considera le cose, non può<br />

lasciar luogo ad alcun dubbio, tuttavia ove questo potesse<br />

sussistere, alcune brevi considerazioni basteranno<br />

a <strong>di</strong>ssiparlo ed a <strong>di</strong>mostrare quanto sia modesta la<br />

supposizione fatta.<br />

Nel calcolo dei trasporti <strong>di</strong> carbon fossile abbiamo<br />

in<strong>di</strong>cato come l'importazione <strong>di</strong> detta materia aumenti<br />

ogni anno nell'Alta Italia <strong>di</strong> oltre 50,000 tonnellate,<br />

ossia <strong>di</strong> circa 140 al giorno; ora questa quantità paragonata<br />

alle 2000 tonnellate giornaliere, che costituiscono<br />

il movimento totale calcolato sul canale tra<br />

<strong>Torino</strong> ed Albenga, formano già ad esse sole l'aumento<br />

del 7 %; ma la progressione in questa importazione<br />

andò sempre aumentando fin'ora, ed aumenterà<br />

anche nell'avvenire sviluppandosi continuamente l'industria;<br />

se l'aumento annuo da 50,000 arrivasse solo<br />

a 72,000 tonnellate, ciò costituirebbe già il 10% del<br />

movimento attuale, lasciando così allo scoperto il solo<br />

terzo dell'aumento supposto, ossia il 5 % del movimento<br />

totale ; proporzione questa ben piccola in faccia<br />

allo sviluppo normale che può prendere l'industria<br />

nell'Alta Italia, e che sarebbe ben presto coperta anche<br />

dai soli consumi interni che ogni anno aumentano, e<br />

in<strong>di</strong>pendentemente da ogni altro maggior commercio<br />

che questa parte d'Italia potesse fare coll'estero, od<br />

anche solo colle rimanenti provincie del Regno.<br />

Un elaborato lavoro fatto per cura del Ministero


— 122 —<br />

della Marina sull'industria del ferro in Italia <strong>di</strong>mostra<br />

che, mentre il paese é ricco <strong>di</strong> ottimi minerali, il consumo<br />

annuo <strong>di</strong> questo metallo vi é solamente <strong>di</strong><br />

kg. 6,50 in me<strong>di</strong>a per ogni abitante, ossia inferiore<br />

ad ogni altro paese d'Europa, poiché é <strong>di</strong> 10,50 in<br />

Austria, 34 in Francia, 50 nel Belgio e 77 in Inghilterra;<br />

e la produzione vi é solo <strong>di</strong> 1 chilogramma,<br />

mentre é <strong>di</strong> 12 in Austria, 35 in Francia, 11 nel Belgio<br />

e 123 in Inghilterra; ma lasciando anche stare l'Inghilterra,<br />

che é in con<strong>di</strong>zioni affatto eccezionali, ciò<br />

non toglie che l'Italia sia ancora molto inferiore a<br />

tutti tanto per il consumo quanto per la produzione,<br />

ed ammettendo solo che essa arrivi un giorno al medesimo<br />

livello dell'Austria, ciò porterebbe già per la<br />

sola valle del Po un maggior consumo annuo <strong>di</strong><br />

32,000 tonnellate, ed anche ammettendo che venga ad<br />

essere raddoppiata la produzione nazionale, aumentando<br />

cosi <strong>di</strong> 12,000 tonnellate nelle valli Lombarde e <strong>di</strong><br />

Aosta, rimarrebbe però sempre ancora una maggior<br />

<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> 20,000 tonnellate all'anno che dovrebbe<br />

importarsi dall'estero, nello stesso tempo che una parte<br />

della maggior produzione nazionale per le speciali<br />

qualità del ferro sarebbe anche spe<strong>di</strong>ta verso le altre<br />

provincie d'Italia; e da tali circostanze nascerebbero<br />

nuovi trasporti, che troverebbero in gran parte la loro<br />

via naturale sul canale <strong>di</strong> navigazione, aumentandone<br />

grandemente il movimento.<br />

Le esportazioni <strong>di</strong> minerali creerebbero pure ben<br />

presto anche esse un importante aumento, e senza<br />

cercare nelle numerose valli quali e quante potrebbero<br />

essere queste sostanze suscettibili <strong>di</strong> esportazione, ba-<br />

— 123 —<br />

sterà solo citare le <strong>di</strong>verse piriti <strong>di</strong> ferro e <strong>di</strong> rame<br />

che già fin d'ora si esportano in piccola quantità in<br />

Francia ed in Inghilterra, e fra queste le piriti <strong>di</strong> ferro<br />

<strong>di</strong> Val Brosso presso Ivrea, appartenenti ai signori<br />

fratelli Sclopis, le quali non figurano nel movimento<br />

generale da noi calcolato, e che potrebbero con minor<br />

prezzo nei trasporti veder ascendere la loro esportazione<br />

a più <strong>di</strong> 20,000 tonnellate all'anno.<br />

Oltre al carbon fossile ed ai minerali fu già detto<br />

che i legnami, i marmi ed i materiali <strong>di</strong>versi sono tutte<br />

sostanze che se trovano il buon prezzo si mettono<br />

più facilmente in moto e costituiscono ben presto le<br />

migliaia <strong>di</strong> tonnellate.<br />

E finalmente le <strong>di</strong>verse industrie sviluppandosi accresceranno<br />

la quantità dei loro prodotti, poiché sotto le<br />

sue mille forme l'industria ha nell'Alta Italia una buona<br />

sede ed un ricco avvenire.<br />

Sarebbe <strong>di</strong>fficile cosa voler analizzare ora tutti gli<br />

aumenti che da essa si possono sperare, ed i maggiori<br />

trasporti che ne deriverebbero ; né ciò pare che in<br />

definitiva possa essere ancora necessario, poiché da<br />

quel poco che abbiamo ora detto si può già quasi<br />

dedurre come giustificato l'aumento progressivo del<br />

15%; tuttavia <strong>di</strong>remo ancora che aprendosi tale canale<br />

<strong>di</strong> navigazione, con quell'abbondanza <strong>di</strong> forza<br />

motrice, cogli economici trasporti e col buon prezzo<br />

nella mano d'opera che qui si può avere in paragone<br />

dei paesi esteri, sarà possibile impiantare nuove industrie<br />

ed accrescere le esistenti, e creare un commercio<br />

regolare <strong>di</strong> esportazione verso le provincie meri<strong>di</strong>onali<br />

e tutte le coste del Me<strong>di</strong>terraneo e dell'Adriatico ed


— 124 —<br />

anche altrove, in con<strong>di</strong>zioni tali da poter resistere alla<br />

concorrenza estera. E che ciò sia possibile può servire<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrazione un solo esempio, quello cioè che ci<br />

è offerto da un industriale torinese, il sig. Mazzucchetti,<br />

il quale, mercé la sua intelligente operosità, ed appoggiandosi<br />

a buone cognizioni tecniche, poté già fin<br />

d'ora impiantare nell'interno stesso della città una fabbrica<br />

con <strong>di</strong>eci torchi idraulici, la quale lavora in<br />

grande quantità i semi <strong>di</strong> ricino che importa dalle<br />

In<strong>di</strong>e e dalla Siria, producendo con essi dell'olio che<br />

è quasi totalmente riesportato da <strong>Torino</strong> a Genova e<br />

spe<strong>di</strong>to a S. Pietroburgo, facendo così un'efficace concorrenza<br />

alle fabbriche francesi ed inglesi, e fabbricando<br />

con il resto del grasso per le ferrovie e del<br />

sapone, e spe<strong>di</strong>endo i residui nelle Romagne dove<br />

sono utilizzati come concimi.<br />

E se a proposito <strong>di</strong> una tale industria si pensa che<br />

la sola città <strong>di</strong> Marsiglia possiede 1200 torchi i quali,<br />

oltre ad una non in<strong>di</strong>fferente quantità <strong>di</strong> semi oleaginosi<br />

coltivati in Francia, ne lavorano annualmente<br />

117,000 tonnellate circa <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura provenienti<br />

dall'Africa e dall'Asia, e se si riflette che i prodotti<br />

<strong>di</strong> tal enorme fabbricazione sono quasi interamente<br />

consumati dalle fabbriche <strong>di</strong> sapone che in quella città<br />

producono annualmente 60,000 tonnellate <strong>di</strong> tale sostanza,<br />

si può riconoscere che tal ramo d'industria<br />

colle sue conseguenze, se attivato coi voluti perfezionamenti<br />

dell'arte, potrebbe, principalmente cogli economici<br />

trasporti delle materie prime e dei residui, <strong>di</strong>venir<br />

largo campo alla nostra attività commerciale, e favorire<br />

grandemente l'agricoltura.<br />

— 125 —<br />

Il commercio dei cereali potrebbe forse anche col<br />

canale prendere in <strong>Torino</strong> un maggior sviluppo. Collocata<br />

in modo da poter ricevere comodamente dall'Adriatico<br />

e dal Me<strong>di</strong>terraneo, tanto i grani della Russia<br />

e della Turchia come quelli dell'Africa e delle provincie<br />

meri<strong>di</strong>onali d'Italia, e provvista come sarebbe<br />

<strong>di</strong> considerevole forza motrice, questa città potrebbe<br />

<strong>di</strong>venire importante centro <strong>di</strong> commercio per le farine<br />

per consumazione interna ed esportazione nella Svizzera<br />

e nei vicini <strong>di</strong>partimenti della Francia.<br />

Colla costruzione <strong>di</strong> questo canale, sopra alcuni<br />

tratti del quale trovasi forte corrente d'acqua e forza<br />

motrice in grande quantità, potrà pure promuoversi<br />

maggiormente l'industria della fabbricazione della carta,<br />

il cui consumo cresce smisuratamente ogni giorno.<br />

E la conceria, che già gode meritata fama e che è<br />

in continuo progresso, potrebbe ancora maggiormente<br />

svilupparsi, se colla navigazione sul canale potesse<br />

avere una notevole riduzione nei trasporti delle scorze<br />

che essa impiega.<br />

In fine, senza andar più oltre a <strong>di</strong>scorrere delle numerose<br />

industrie che tutte sarebbero capaci <strong>di</strong> prendere<br />

grande incremento, e senza continuare a ricercare<br />

nuove cause ad aumento nei trasporti, ci limitiamo <strong>di</strong><br />

terminare <strong>di</strong>cendo, che siamo convinti, non solo che<br />

il movimento sul canale sarà quale fu calcolato, ma<br />

che potrà <strong>di</strong>venire molto superiore, e che troviamo<br />

importantissime le conseguenze che la sua esecuzione<br />

dovrà arrecare nelle sorti dell'industria e dell'agricoltura<br />

e tali da produrre nel paese una vera salutare<br />

rivoluzione economica; e siccome la spesa necessaria


— 126 —<br />

all'esecuzione <strong>di</strong> una tal linea <strong>di</strong> navigazione, quantunque<br />

importante, non é però superiore agli utili che<br />

arrecherebbe a tutta la valle del Po, così pubblicando<br />

il risultato dei nostri stu<strong>di</strong>i abbiamo tentato <strong>di</strong> far<br />

nascere in questo senso una forte pubblica opinione<br />

la quale aiuti a rendere possibile un'opera <strong>di</strong> tanta<br />

importanza. INDICE<br />

Gaetano Capuccio — Cenni biografici Pag. 3<br />

Prefazione alla ristampa — Ing. Leone Romanin-Jacur » 7<br />

Prefazione originale — Signor Carlo Galìand » 21<br />

PARTE PRIMA » 25<br />

PARTE SECONDA » 43<br />

PARTE TERZA » 61<br />

PARTE QUARTA » 103

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