VAGNARI - Archeologia.unifg.it - Università degli Studi di Foggia
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12.22. - Faragola, ipotesi ricostruttiva dello stiba<strong>di</strong>um della cenatio (<strong>di</strong>s. F. Gagliar<strong>di</strong>).<br />
12.23. - Faragola, parte delle terme della villa tardoantica (foto G. Volpe).<br />
non può, però, che restare ipotetica, in mancanza <strong>di</strong><br />
documenti assolutamente certi (peraltro quasi mai <strong>di</strong>sponibili).<br />
Sono, al contrario, evidenti i caratteri del<br />
‘tipo sociologico’ del proprietario <strong>di</strong> questa residenza<br />
rurale e il messaggio <strong>di</strong> cui essa è portatrice, attraverso<br />
il linguaggio dell’organizzazione arch<strong>it</strong>ettonica, dell’apparato<br />
decorativo e della cultura materiale. Un ceto<br />
assai ristretto come quello aristocratico tardoantico<br />
76 Sulle ville residenziali tardo antiche si veda ora le sintesi<br />
<strong>di</strong> Sfameni 2006a, 2006b, 2008.<br />
368<br />
esprimeva un’arch<strong>it</strong>ettura fortemente<br />
omogenea. Si coglie così il<br />
significato ideologico ed economico<br />
<strong>di</strong> una residenza rurale <strong>di</strong><br />
una ricca e colta famiglia aristocratica<br />
in un terr<strong>it</strong>orio, come<br />
l’Apulia, che conobbe in età tardoantica<br />
una fase espansiva della<br />
sua economia agraria, attraendo<br />
gli investimenti <strong>di</strong> alcune tra le<br />
più potenti e ricche gentes dell’Impero,<br />
tanto da cost<strong>it</strong>uire un<br />
esempio emblematico del ‘sistema<br />
agrario tardoantico’.<br />
Come emerge dall’epistolario<br />
<strong>di</strong> Simmaco, proprietario egli<br />
stesso <strong>di</strong> villae in Italia meri<strong>di</strong>onale,<br />
i piaceri dell’otium, della riflessione<br />
culturale e dello stu<strong>di</strong>o,<br />
della caccia, della cura del corpo,<br />
del ricevimento <strong>di</strong> amici (catervae<br />
amicorum) e clienti, e quin<strong>di</strong><br />
anche del banchetto, non erano<br />
<strong>di</strong>sgiunti dalla cura <strong>degli</strong> affari e<br />
della gestione delle ampie proprietà<br />
terriere, e non sono quin<strong>di</strong><br />
necessariamente da leggere come<br />
una manifestazione <strong>di</strong> fuga dagli<br />
impegni pubblici. Si spiega così<br />
l’attenzione personale dei proprietari<br />
ai lavori <strong>di</strong> costruzione, alla ristrutturazione e<br />
all’abbellimento continuo delle residenze rurali (il morbus<br />
fabricatoris, secondo l’efficace <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> Simmaco),<br />
alla decorazione musiva e parietale, alla<br />
moltiplicazione dei vani e alla gerarchizzazione e specializzazione<br />
<strong>degli</strong> spazi destinati alle <strong>di</strong>verse attiv<strong>it</strong>à,<br />
ed in particolare la cura quasi maniacale riservata alle<br />
sale da pranzo, che con le terme, i giar<strong>di</strong>ni, le biblioteche<br />
e le sale per il ricevimento, cost<strong>it</strong>uivano l’elemento<br />
<strong>di</strong>stintivo dell’arch<strong>it</strong>ettura rurale aulica 76 , come documenta<br />
anche la villa <strong>di</strong> Faragola.<br />
<strong>VAGNARI</strong>. Il villaggio, lʼartigianato, la proprietà imperiale - © 2011 · E<strong>di</strong>puglia s.r.l. - www.e<strong>di</strong>puglia.<strong>it</strong>