CRISTIANA COMPAGNO - Confindustria Udine
CRISTIANA COMPAGNO - Confindustria Udine
CRISTIANA COMPAGNO - Confindustria Udine
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www.confi ndustria.ud.it<br />
FOCUS<br />
DIECI ANNI DI<br />
FABBRICHE<br />
APERTE<br />
INSERTO<br />
LE MISURE<br />
ANTICRISI<br />
DELLA REGIONE<br />
Mensile - n.10, anno I<br />
DICEMBRE 2009<br />
Spedizione in abbonamento<br />
postale D.L. 27/02/2004 n° 46,<br />
art. 1, comma 1, DCB UDINE<br />
- Filiale di <strong>Udine</strong> Ferrovia<br />
Tariffa R.O.C. (iscritti al registo<br />
operatori comunicazione) ex<br />
Tabella B<br />
contiente inserto<br />
<strong>CRISTIANA</strong> <strong>COMPAGNO</strong><br />
L’IMPEGNO DEL MAGNIFICO RETTORE PER<br />
UN’UNIVERSITA’ A SERVIZIO DEL TERRITORIO<br />
dicembre09 1<br />
foto Alessio Buldrin
2 dicembre09
dicembre09 3
4 dicembre09
UNIVERSITA’:<br />
IL CORAGGIO DEL SAPERE<br />
Di fatto, gli atenei italiani si trovano a dover affrontare in questi<br />
anni un’autentica battaglia per la loro sopravvivenza. <strong>Udine</strong>, in<br />
questo quadro d’insieme, parte per lo meno avvantaggiata in<br />
quanto i (pochi) fondi statali da lei ricevuti sono stati sempre<br />
inversamente proporzionali alla qualità (tanta) della sua offerta<br />
didattica e formativa.<br />
La professoressa Cristiana Compagno - intervistata da Realtà<br />
Industriale alla vigilia dell’apertura dell’anno accademico - è persona<br />
che non si tira indietro dinanzi alle sfi de e proprio per questo<br />
piace al mondo imprenditoriale: sarà per la sua determinazione<br />
a cogliere gli obiettivi, sarà per la sua capacità di parlare la lingua<br />
dell’impresa o sarà per la sua attenzione costante a tutto ciò che è<br />
innovazione e futuro.<br />
E’ grazie a rettori come lei se l’obsoleta ma ancora non risolta contrapposizione<br />
tra teoria e pratica, tra mondo accademico e mondo<br />
Editoriale<br />
“Il malcontento è il primo passo verso il progresso”. Chissà cosa ne pensa dell’aforisma<br />
di Oscar Wilde il Magnifi co Rettore dell’Università degli Studi di <strong>Udine</strong>, Cristiana<br />
Compagno, alle prese, come tanti suoi colleghi, con la politica di tagli, razionalizzazioni e<br />
accorpamenti, imposta, a torto o a ragione, dal Governo centrale<br />
La scomparsa di RENATA POLANO<br />
Lunedì 2 novembre si è spenta<br />
a San Daniele, dove era nata<br />
nel 1941, l’imprenditrice Renata<br />
Polano. Dopo il diploma in<br />
ragioneria conseguito all’Istituto<br />
Zanon di <strong>Udine</strong> nel 1959 fondò,<br />
con la madre, la Amb Srl di San<br />
Daniele, azienda attiva nel settore<br />
del packaging per alimenti.<br />
Nata dalla sua caparbia volontà,<br />
con dimensioni piccolissime,<br />
l’azienda nel 2009 compie 40<br />
anni, occupa oltre 145 persone,<br />
fattura 45 milioni di euro che<br />
esporta per una quota pari<br />
al 70% in tutto il mondo.<br />
Imprenditrice determinata, ha<br />
dedicato al suo progetto costanti<br />
energie riuscendo a trasmetterle<br />
ai tre fi gli, Anita, Bruno e<br />
Alessandro, ai collaboratori ed<br />
alle numerose persone con le<br />
quali ha condiviso il suo sogno<br />
cui lascia il ricordo di tenacia,<br />
dedizione, curiosità e forza<br />
instancabile. Con la stessa forza<br />
ha combattuto per vent’anni<br />
con la sua malattia senza mai<br />
smettere di credere in un domani<br />
ricco di progetti e di sogni da<br />
realizzare.<br />
“Essere imprenditori vuol dire?<br />
Realizzare un sogno”. Così<br />
Renata Polano<br />
produttivo, si è evoluta in un<br />
connubio vincente almeno<br />
a <strong>Udine</strong>, come dimostrano<br />
le tante iniziative congiunte<br />
realizzate dalla professoressa<br />
Compagno in collaborazione<br />
con gli Industriali su diversi<br />
temi, tra cui il passaggio<br />
generazionale e l’aggregazione<br />
tra imprese.<br />
Del resto, un anno e mezzo<br />
fa, un sano pragmatismo<br />
fece da sfondo all’incontro<br />
uffi ciale con il presidente di<br />
Confi ndustria <strong>Udine</strong>, Adriano<br />
Luci, a seguito della sua nomina al vertice<br />
di palazzo Florio. In quella occasio-<br />
Renata Polano, nella rubrica<br />
‘Botta e Risposta’ pubblicata<br />
nel dicembre 2007 su Realtà<br />
Industriale, aveva parlato<br />
della sua scelta di diventare<br />
donna imprenditrice. “Bisogna<br />
lavorare – diceva – con la<br />
consapevolezza che l’azienda<br />
deve essere un bene sociale.<br />
Occorre dare sempre il cento per<br />
cento e operare in coerenza con<br />
il proprio progetto senza mai<br />
distrarsi”.<br />
La notizia della morte della<br />
signora Renata Polano ha<br />
suscitato viva commozione in<br />
Confi ndustria <strong>Udine</strong>, alla cui<br />
attività non aveva mai fatto<br />
mancare il suo acuto contributo<br />
di proposte e di stimolo. Con la<br />
sua scomparsa, il Friuli industriale<br />
perde una fi gura imprenditoriale<br />
di riferimento, ricordandola<br />
come donna coraggiosa ed<br />
imprenditrice forte e determinata.<br />
ne, la professoressa Compagno ribadì<br />
come lo Statuto dell’ateneo udinese, a<br />
differenza di altri, nasca espressamente<br />
al servizio del territorio. Traduzione:<br />
le porte dell’Università sono aperte alle<br />
esigenze del mondo dell’impresa che,<br />
da parte sua, si augura una maggiore<br />
attenzione governativa nei confronti<br />
delle istituzioni che dimostrano di saper<br />
funzionare bene.<br />
Nel nostro piccolo, anche Realtà<br />
Industriale spezza una lancia per<br />
rafforzare il dialogo tra ateneo friulano<br />
e sistema produttivo. Dallo scorso numero<br />
la nostra rivista viene distribuita<br />
agli studenti della Facoltà di Economia.<br />
L’iniziativa è ora estesa anche a quelli<br />
di Ingegneria.<br />
Come diceva il poeta Orazio: “Sapere<br />
aude!” “Abbi il coraggio di sapere”...<br />
che cosa fa l’Università e che cosa fa<br />
l’industria.<br />
Alfredo Longo<br />
dicembre09 5
n. 10<br />
09<br />
Foto archivio Università degli Studi di <strong>Udine</strong><br />
Realtà Industriale<br />
Registrazione Tribunale di <strong>Udine</strong><br />
n. 24/99<br />
Redazione<br />
Direttore Responsabile<br />
Alfredo Longo<br />
e-mail: ri@assind.ud.it<br />
Società Editrice<br />
Confi ndustria <strong>Udine</strong><br />
Largo Carlo Melzi, 2<br />
33100 <strong>Udine</strong>, tel. 0432 2761<br />
A questo numero<br />
hanno collaborato<br />
Carlo Tomaso Parmegiani<br />
(caporedattore),<br />
Arianna Arizzi, Carla Ciampalini,<br />
Paola Del Degan, Massimo De<br />
Liva, Marco Di Blas, Barbara<br />
Franceschelli, Gino Grillo, Mauro<br />
Filippo Grillone, Alessandro<br />
Montello, Franco Rosso, Paolo<br />
Tarabocchia, Eleonora Zoratto<br />
per Gruppo Giovani Imprenditori:<br />
Enrico Accettola (presidente),<br />
Progetto grafi co ed impaginazione<br />
AA Media<br />
Mednarodni Prehod 6, Vrtojba,<br />
5290 Sempeter (Slo)<br />
presso Parco Tecnologico<br />
e-mail: info@aamedia.eu<br />
Fotoservizi<br />
Foto copertina: Alessio Buldrin<br />
(buldrin@studioimmagini.it)<br />
Altre foto: Alessio Buldrin,<br />
Anteprima. Archivio Immagini Fvg,<br />
Roberto Del Fabro, Diego Gasperi<br />
Concessionaria per la pubblicità<br />
Scripta Manent srl<br />
v.le della Vittoria 13<br />
33100 <strong>Udine</strong> - tel. 0432 505900<br />
e-mail: posta@scriptamanent.sm<br />
6 dicembre09<br />
08 Intervista<br />
Cristiana Compagno: università<br />
di qualità a servizio del territorio<br />
12 Focus<br />
Fabbriche Aperte<br />
18 Aziende Flash<br />
22 Aziende<br />
Modulblok<br />
Villaggio Friuli in Abruzzo<br />
Le Oru<br />
28 Botta & Risposta<br />
Raffaella Codutti (Codutti Spa)<br />
30 Analisi<br />
Ripresa pallida<br />
31 In primo piano<br />
Missione in Brasile e in Cile<br />
34 Eventi<br />
Confi ndustria <strong>Udine</strong> tiene<br />
a battesimo Greenfvg<br />
36 Edilizia<br />
I costruttori incontrano De Anna<br />
Ricostruzione in Kossovo<br />
Honsell: <strong>Udine</strong> riaprirà i cantieri<br />
38 Alimentari e bevande<br />
Viaggio nel gusto (2° parte)<br />
39 Web<br />
40 Assindustria formazione<br />
Programma corsi dicembre 2009<br />
41 CSC News<br />
Andrea Moltrasio: come reinventare<br />
la propria impresa<br />
<strong>CRISTIANA</strong> <strong>COMPAGNO</strong>:<br />
Università di qualità a<br />
servizio del territorio<br />
DICEMBRE 09 CONTENUTI<br />
42 Giovani Imprenditori<br />
46 Obiettivo Montagna<br />
SAIE, l’unione fa la forza<br />
48 Obiettivo Austria<br />
La ripresa ancora non c’è<br />
50 Obiettivo Iraq<br />
Visita della delegazione del Kurdistan<br />
51 Obiettivo Internazionalizzazione<br />
Organizzazione per vincere la crisi<br />
52 Camera di Commercio<br />
Premiato il Friuli che lavora<br />
54 Regione<br />
Rimpinguata la Legge Bertossi<br />
56 Storia<br />
Brindisi per il primo mobile (M. Fantoni)<br />
58 Riconoscimenti<br />
Realtà Industriale si laurea in Economia<br />
59 Università<br />
Start Cup Fvg, <strong>Udine</strong> sugli scudi<br />
60 Libri<br />
61 Friuli Nel Mondo<br />
La libertà ha i colori di S. Domingo<br />
62 Approfondimenti<br />
Inglese vs Friulano<br />
64 Agrodolce<br />
66 A proposito di...<br />
... Made in Italy<br />
www.confi ndustria.ud.it<br />
“L’offerta formativa del nostro<br />
ateneo porta trasferimenti di<br />
conoscenze importanti e forma<br />
classe dirigente per il nostro<br />
territorio”<br />
A cura della Direzione Centrale Attività Produttive della Regione Autonoma Friuli Venezia<br />
Giulia, in collaborazione con Confi ndustria <strong>Udine</strong>, REALTÀ INDUSTRIALE dedica l’inserto<br />
all’attuazione delle misure regionali anticrisi
dicembre09 7
Economia<br />
Intervista<br />
<strong>CRISTIANA</strong> <strong>COMPAGNO</strong><br />
L’UNIVERSITÀ DEL FRIULI: IMPEGNO PER<br />
LA QUALITÀ A SERVIZIO DEL TERRITORIO<br />
Cristiana Compagno, eletta Magnifi co Rettore dell’Università<br />
di <strong>Udine</strong> il 27 maggio del 2008, fi n dall’inizio del suo mandato<br />
si è impegnata con determinazione e tenacia per portare l’ateneo<br />
udinese ai vertici qualitativi del sistema universitario nazionale<br />
Professoressa Compagno, qual è il<br />
bilancio dei primi diciotto mesi da<br />
Rettore?<br />
E’ stato un anno molto intenso da tutti i<br />
punti di vista. Ho imparato molto. Credo<br />
di aver iniziato a introdurre, insieme agli<br />
organi di governo dell’ateneo, importanti<br />
processi di cambiamento, anticipando<br />
molti punti del disegno di legge di riforma<br />
dell’università approvato dal Consiglio dei<br />
Ministri il 28 ottobre scorso. Abbiamo lavorato<br />
a ritmi molto sostenuti, ma c’è una<br />
grande soddisfazione perché siamo riusciti<br />
a iniziare un processo di cambiamenti<br />
strutturali sia grazie all’impegno di tutti gli<br />
organi di governo dell’ateneo, sia grazie al<br />
fatto che la comunità accademica ne ha<br />
capito l’importanza e li sta portando avanti<br />
con determinazione.<br />
Quali sono gli obiettivi di quei cambiamenti?<br />
Vanno nella direzione di una qualifi cazione<br />
ulteriore dell’offerta formativa e della<br />
ricerca di ateneo, di una valutazione della<br />
stessa ricerca e della didattica, il tutto per<br />
indirizzare le risorse sulla base di logiche di<br />
merito e a criteri qualitativi.<br />
Ci ha appena sottolineato che quei<br />
cambiamenti sono stati ben accettati<br />
dal corpo accademico udinese. Crede<br />
che in altri atenei, più vecchi e dove<br />
determinati modi di operare sono più<br />
“incancreniti” ci sarà la stessa accettazione<br />
delle novità?<br />
<strong>Udine</strong> ha certamente il vantaggio di essere<br />
un’università relativamente giovane, con<br />
8 dicembre09<br />
una struttura demografi ca dei docenti fra<br />
le più giovani d’Italia e, quindi, con una<br />
potenziale rapidità d’azione che ci è stata<br />
riconosciuta anche dal Ministero. Vediamo,<br />
dunque, i cambiamenti introdotti dal<br />
ddl (che pur presenta alcune criticità che<br />
vanno aggiustate in sede di emendamenti<br />
tecnici) come un’opportunità di evoluzione<br />
per fi nalmente valutare gli atenei sulla base<br />
del merito e della qualità, il che consentirà<br />
ai nostri giovani ricercatori di far vedere la<br />
loro bravura: cosa che, fi no a oggi, con la<br />
ripartizione dei fondi su base storica non<br />
era possibile.<br />
Più in generale qual è il suo giudizio<br />
sulla riforma universitaria?<br />
Intanto, come dicevo, ritengo che ci do-<br />
La sede universitaria di Palazzo Antonini<br />
di Carlo Tomaso Parmegiani<br />
vranno essere doverosi emendamenti<br />
tecnici nel passaggio parlamentare. Nel<br />
complesso, tuttavia, l’impianto è molto<br />
ampio e interviene su due aspetti fondamentali<br />
dell’università: la governance, ridefi<br />
nendo le composizioni e i ruoli di senato<br />
accademico e consiglio di amministrazione<br />
e, a livello interno, il rapporto fra facoltà e<br />
dipartimenti con uno spostamento del baricentro<br />
di “potere accademico” dalle facoltà<br />
ai dipartimenti come centri produttori<br />
della ricerca e della didattica (da questo<br />
punto di vista noi abbiamo anticipato il ddl,<br />
lavorando sui processi di riaggregazione dipartimentale<br />
con l’obbiettivo di dimezzarne<br />
il numero che oggi è di ventotto); i meccanismi<br />
di funzionamento, reclutamento<br />
e gestione per i quali, soprattutto da quest’ultimo<br />
punto di vista, noi abbiamo già<br />
ampiamente anticipato il ddl, creando un<br />
nucleo di valutazione di grande prestigio<br />
e con 5 componenti su 9 esterni al nostro<br />
ateneo, fra i quali anche Salvatore Settis,<br />
rettore della Normale di Pisa e membro<br />
dell’European Research Council, che è l’organismo<br />
che defi nisce le linee strategiche<br />
della ricerca e distribuisce tutte le risorse a<br />
livello europeo. Il giudizio è, dunque, positivo<br />
sugli obiettivi, mentre una grossa criticità<br />
è data dalla mancanza di risorse per<br />
attuare la riforma, non solo perché non ci<br />
sono risorse aggiunte, ma perché abbiamo<br />
risorse calanti da qui al 2012.<br />
La riforma, però, non ha anche<br />
l’obiettivo di far risparmiare lo Stato?<br />
Questa è una riforma che punta primariamente<br />
a innalzare i livelli di qualità del
sistema e una riforma di questo tipo non<br />
si può realizzare a risorse calanti. Aspettiamo<br />
adesso i risultati dello scudo fi scale<br />
per capire di quanto dovremo ridurre le<br />
risorse, ma per un ateneo già fortemente<br />
sotto fi nanziato come il nostro realizzare<br />
compiutamente riforme a risorse calanti<br />
è assai diffi cile. Non possono solo ridenominare<br />
le risorse, dicendo che oggi una<br />
parte di quelle che riceviamo derivano dai<br />
nostri meriti, ma in realtà i trasferimenti a<br />
un’università considerata virtuosa come la<br />
nostra si riducono invece di aumentare.<br />
La premialità dovrebbe basarsi su risorse<br />
Cristiana Compagno (foto Buldrin)<br />
aggiuntive, rispetto alla funzionalità di base<br />
del sistema.<br />
Superate le criticità e se si riuscirà<br />
a implementare la riforma, potremo<br />
leggere meno libri di critica ai concorsi<br />
pilotati e alle altre manchevolezze<br />
delle nostre università?<br />
Ritengo che questi siano processi destinati<br />
all’estinzione. Credo che, anche per effetto<br />
di ampi rinnovi generazionali, si vada verso<br />
una nuova “ecologia” del sistema universitario<br />
nazionale che avrà i suoi tempi di realizzazione,<br />
ma che va nella direzione giusta.<br />
Economia<br />
Intervista<br />
Noi, ad esempio, abbiamo già fatto l’intera<br />
riforma didattica e non la toccheremo più<br />
per i prossimi anni e questo ha richiesto<br />
un grande sforzo di razionalizzazione (con<br />
una diminuzione del 16% della stessa),<br />
ma anche di capacità di immaginare cosa<br />
servirà nei prossimi anni, guardando avanti,<br />
per ottenere anche un importante risultato<br />
di riqualifi cazione, perseguendo obiettivi<br />
di qualità. In questo senso, ad esempio,<br />
abbiamo introdotto il numero chiuso ad<br />
economia, per riuscire a garantire una qualità<br />
elevata, lasciando fuori 140 studenti<br />
che avevano fatto domanda, ma puntando<br />
a fornire al territorio una classe dirigente<br />
futura di elevata, elevatissima qualità. Certamente<br />
il risultato dipenderà anche dai<br />
singoli contesti ambientali, è, infatti, scontato,<br />
che in contesti ambientali e territoriali<br />
più virtuosi certi processi ottengono perfomances<br />
migliori.<br />
L’Università di <strong>Udine</strong> ha qualifi cato<br />
il suo ruolo integrando le funzioni<br />
istituzionali di ricerca, didattica e<br />
formazione con quella di supporto<br />
al territorio per contribuire al suo<br />
sviluppo. Qual è il consuntivo dello<br />
svolgimento di queste funzioni? Quali<br />
i programmi?<br />
L’università ha istituzionalmente tre funzioni<br />
che sono la didattica, la ricerca e<br />
la promozione dello sviluppo territoriale.<br />
Credo che l’università di <strong>Udine</strong> abbia nel<br />
suo dna la capacità di integrare queste tre<br />
funzioni, seguendo lo sviluppo del territorio<br />
nelle sue esigenze. Si pensi a Pordenone<br />
dove sono collocate tutte le materie di management,<br />
di ingegneria dell’innovazione<br />
o della tecnologia dell’informazione, molto<br />
richieste dal settore manifatturiero di quella<br />
provincia. Più in generale l’offerta formativa<br />
del nostro ateneo porta trasferimenti<br />
di conoscenze importanti e forma classe<br />
dirigente per il nostro territorio. La nostra<br />
università ha ottimi indicatori di ricerca<br />
scientifi ca, ma, ciò che più conta per l’industria<br />
del territorio, ha i migliori indicatori<br />
nazionali di trasferimento tecnologico,<br />
cioè di trasferimento e di cogenerazione<br />
di innovazione con il sistema produttivo.<br />
Attualmente abbiamo 60 brevetti che, fatto<br />
tutt’altro che automatico, per oltre il 50%<br />
sono o venduti direttamente ad aziende o<br />
sfruttati nelle imprese spin off universitari,<br />
il che consente di portare innovazione nel<br />
sistema. Abbiamo inoltre 28 spin off, molti<br />
dei quali hanno dimostrato di essere economicamente<br />
sostenibili. In questo modo<br />
come università abbiamo avuto anche un<br />
ruolo di sviluppo di alcuni settori innovativi<br />
dicembre09 9
Economia<br />
Intervista<br />
come le biomedicine, le biotecnologie vegetali<br />
e l’Ict, il che ci rende uno strumento<br />
anticiclico che può essere utile al sistema<br />
industriale regionale rispetto alla crisi che<br />
sta colpendo strutturalmente alcuni settori<br />
del manifatturiero. Sul lato della formazione<br />
della classe dirigente, va, infi ne, detto<br />
che tre delle nostre dieci facoltà sono<br />
state giudicate le migliori d’Italia e le altre<br />
sette si collocano tutte nei primi dieci posti,<br />
mentre per quanto riguarda la qualità<br />
globale del nostro ateneo siamo al nono<br />
posto in Italia su oltre ottanta università.<br />
In questo contesto come giudica<br />
il rapporto con l’industria? C’è bivalenza,<br />
cioè una commistione di<br />
interesse/indifferenza, oppure, dopo<br />
l’incomunicabilità dei primi anni dell’Università,<br />
il rapporto si è stabilizzato<br />
sino a preludere ad una più stretta<br />
integrazione?<br />
I rapporti tra università e industria sono<br />
indubbiamente positivi, tant’è che spesso<br />
siamo stati presi a modello a livello nazionale.<br />
Sicuramente anche questo rapporto,<br />
come tutti i rapporti, ha bisogno di essere<br />
alimentato e migliorato nel tempo, per<br />
evitare fasi di obsolescenza. Dobbiamo,<br />
quindi, ricercare continui contatti fra università<br />
e industria, dove l’ateneo deve essere<br />
visto come la più importante infrastruttura<br />
immateriale al servizio del territorio.<br />
In questo senso, cosa chiede all’industria?<br />
Di credere e investire nell’università, perché<br />
proprio in questi momenti può aiutare<br />
a guardare oltre la crisi con processi di<br />
innovazione e cognitivi diversi. Chiedo agli<br />
imprenditori di guardare con fi ducia all’università<br />
che ha sempre una mano tesa in<br />
tutte le aree disciplinari delle quali un’industria<br />
può avere bisogno.<br />
In passato anche l’ateneo udinese ha<br />
visto uno sviluppo diffuso con proliferazione<br />
di corsi e sedi in località<br />
diverse, espansione immobiliare. Il<br />
processo di razionalizzazione, riduzione<br />
dei costi, miglioramento della<br />
qualità, riconoscimento del merito,<br />
sta rendendo necessari provvedimenti<br />
di ridimensionamento. Qual è la<br />
situazione adesso? Il processo è fi nito<br />
o deve proseguire?<br />
Al riguardo distinguerei fra quello che è un<br />
immaginario collettivo di università sprecona<br />
e dissipativa sul territorio, e quello<br />
che è il caso specifi co dell’Università del<br />
Friuli. Senz’altro negli ultimi quindici anni<br />
il sistema universitario nazionale ha visto<br />
10 dicembre09<br />
un’esplosione dell’offerta formativa e anche<br />
una polverizzazione territoriale che<br />
oggi non vanno più d’accordo con la strutturale<br />
scarsità di risorse e con l’esigenza<br />
fare massa critica e di fare qualità. Tuttavia<br />
mi preme sottolineare che entrambi i fenomeni<br />
non possono essere imputati unicamente<br />
all’università. L’esplosione dell’offerta<br />
formativa deriva, infatti, in larga parte<br />
dalle riforme ministeriali che si sono succedute.<br />
Per fare un esempio chiarifi catore:<br />
dopo l’introduzione del famoso “3+2”, io,<br />
che con il vecchio modello avevo un solo<br />
insegnamento di “strategie di impresa”, mi<br />
sono ritrovata con tre insegnamenti (strategia<br />
1, 2 e 3) uno dei quali per la triennale<br />
e due per la specialistica. Quindi spesso<br />
l’offerta didattica è esplosa portando gli<br />
stessi contenuti di prima, su diversi insegnamenti<br />
nei vari anni. Anche per quanto<br />
riguarda la dissipazione sul territorio c’è<br />
stata, invece, spesso una mancata capacità<br />
degli atenei di dire di no ad assessori e<br />
sindaci che hanno investito in immobili<br />
per portare nei propri territori l’università.<br />
Oggi, quindi, gli stessi politici (e gli stessi<br />
industriali) che hanno voluto l’università<br />
nei loro comuni e nelle loro provincie,<br />
sono quelli che accusano gli atenei di dissipazione<br />
territoriale. I rettori che come me<br />
si trovano al governo degli atenei in questa<br />
fase, sono costretti a dire sempre di no e<br />
a bloccare le espansioni territoriali.<br />
E, quindi, cosa farà l’ateneo udinese?<br />
Per quanto riguarda l’Università del Friuli va<br />
detto che ha cercato negli anni di espandersi<br />
territorialmente in maniera razionale,<br />
proponendo un’offerta formativa fortemente<br />
ancorata alle necessità e alle culture dei<br />
diversi territori nei quali è presente. Di Pordenone<br />
abbiamo detto, mentre per Gorizia<br />
si è puntato sull’anima umanistica, della<br />
mediazione culturale, di comunicazione e<br />
scambio fra i popoli e territori. Ovviamente,<br />
oggi, scelte di ulteriori espansioni non sono<br />
più sostenibili perché si sono drammaticamente<br />
ridotte le risorse. Dobbiamo, quindi,<br />
concentraci su scelte di consolidamento.<br />
Sempre più le scelte di permanenza territoriale<br />
sono scelte di sistema e non solo<br />
della sola università.<br />
In che senso?<br />
Perché l’università nella sua autonomia<br />
strategica è fortemente limitata da due fattori:<br />
il primo sono i requisiti ministeriali posti<br />
sull’offerta qualitativa e quantitativa che,<br />
ad esempio, ci impone requisiti minimi di<br />
docenza, cioè un numero minimo di docenti<br />
per ogni corso di laurea. Se l’ateneo<br />
Palazzo Florio (Rettorato)<br />
non ha il numero richiesto dal ministero il<br />
corso deve essere disattivato; il secondo è<br />
la crescente scarsità di risorse, che da un<br />
lato rendono complesso il mantenimento<br />
dei requisiti e dall’altro impediscono la<br />
sostenibilità dei costi aggiuntivi spesso presenti<br />
nelle sedi decentrate. Le decisioni di<br />
mantenimento territoriale di un dato corso<br />
di laurea, di una sede universitaria devono,<br />
quindi, essere decisioni di sistema.<br />
Tradotto vuol dire che se una città, o<br />
gli imprenditori della zona, vogliono<br />
mantenere un dato corso di laurea<br />
devono contribuire a pagarlo?<br />
Esatto. In questo momento diventa importante<br />
il sistema. Un sistema che adesso è<br />
fortemente in crisi e ciò ci fa vivere momenti<br />
di grande diffi coltà. Anche perché<br />
la solidarietà del sistema va nei punti più<br />
deboli e l’università non è ancora percepita<br />
come tale o meglio non è percepita come<br />
istituzione in emergenza fi nanziaria. Ciò,<br />
però, in prospettiva futura è molto pericoloso.<br />
Il sistema economico non può evolvere<br />
senza la conoscenza e l’innovazione.<br />
Questa vostra impostazione trova<br />
condivisione nel territorio o “Università<br />
del Friuli” è più uno slogan che<br />
altro?<br />
Penso che su questo si debba ancora lavorare<br />
per far sentire l’Università del Friuli
come un patrimonio di tutto il territorio.<br />
Non solo perché come ogni ateneo è un<br />
indispensabile luogo di produzione di ricerca<br />
e di conoscenza, ma anche perché<br />
da un punto di vista economico la nostra<br />
università muove annualmente, e fa permanere<br />
sul territorio in termini di ricchezza,<br />
circa 160 milioni di euro all’anno. Ha 2000<br />
dipendenti e muove 20.000 persone fra le<br />
varie sedi.<br />
A proposito del movimento di persone,<br />
visto che l’ateneo udinese è relativamente<br />
recente, non avrebbe avuto<br />
più senso concentrarlo in un’unica<br />
sede costruita ex novo, un campus,<br />
invece di sparpagliarla in tanti palazzi<br />
storici con i relativi costi di recupero<br />
e creazione di “traffi co” per gli<br />
spostamenti fra le varie sedi?<br />
La nostra è nata come modello di università<br />
molto inserita nella città, fra la gente, e<br />
questo impianto genetico rispecchia la sua<br />
struttura edilizia. Forse dal punto di vista<br />
di un’analisi dei costi-benefi ci immobiliari<br />
sarebbe stato meglio procedere come da<br />
lei suggerito, ma in termini di vitalità, di<br />
internazionalità, di cultura portata alla città,<br />
di “valori intangibili” trasmessi al territorio,<br />
credo sia stato meglio così.<br />
L’ipotesi di una fondazione unica per<br />
le due Università di <strong>Udine</strong> e di Trieste<br />
sembra tramontata. Bisogna, comunque,<br />
trovare quale forma di maggiore<br />
integrazione tra l’Università di <strong>Udine</strong>,<br />
quella di Trieste e la Sissa?<br />
Direi che su questo stiamo facendo abbastanza.<br />
Sarebbe irresponsabile non<br />
introdurre processi di razionalizzazione<br />
integrativa dell’offerta didattica e di riqualifi<br />
cazione della spesa. Il modello è quello<br />
della coopetizione, cooperare e competere<br />
insieme, sperimentato da tante industrie,<br />
che dobbiamo fare proprio dell’università.<br />
Dobbiamo, quindi, introdurre integrazioni<br />
funzionali a un miglioramento dell’offerta<br />
didattica e a un minor costo della stessa.<br />
Un modello che possiamo attuare non<br />
solo con l’Università di Trieste, ma anche<br />
con quelle dell’intero Nord-Est e, perché<br />
no, dell’Euroregione. Alcuni processi con<br />
Trieste per due lauree magistrali (gli ultimi<br />
due anni, ndr) umanistiche (Italianistica e<br />
Antichistica) e altrettante scientifi che (Fisica<br />
computazionale e Ambiente e territorio)<br />
partiranno già dal 2010-2011, mettendo<br />
insieme docenti e studenti dei due atenei,<br />
un anno a Trieste e uno a <strong>Udine</strong>. Si tratta<br />
di corsi che erano “deboli” sia a Trieste, sia<br />
<strong>Udine</strong> e che unifi cati potranno rispondere<br />
ai requisiti richiesti dal ministero e garantire<br />
un’offerta formativa molto qualifi cata al<br />
territorio. Sono discipline con ancora piccoli<br />
numeri, ma con importanti prospettive<br />
future. Allo stesso modo stiamo lavorando<br />
con scuole di dottorato interateneo e internazionali<br />
nel campo delle nano e delle<br />
biotecnologie con Trieste e la Sissa. Stiamo<br />
anche aprendo molti contatti con altri<br />
atenei dell’Euroregione. Il tutto nel pieno<br />
rispetto e affermazione della nostra autonomia<br />
e della nostra identità.<br />
Il Parco scientifi co e tecnologico di<br />
<strong>Udine</strong> gestito da Friuli Innovazione è<br />
un esempio concreto di rapporto con<br />
il territorio. E’ soddisfatta dell’attività<br />
del Parco? Quali le prospettive anche<br />
in relazione all’incubatore di imprese<br />
innovative?<br />
Penso che si debba puntare sempre a migliorare<br />
le cose. Il Parco è uno strumento<br />
molto importante nella catena del trasferimento<br />
tecnologico ed è fortemente legato<br />
alle caratteristiche del sistema economico<br />
friulano. Credo che sia l’industria, sia l’università<br />
debbano valorizzarlo maggiormente,<br />
perché il parco è l’anello intermedio di<br />
una catena dove a monte c’è l’ateneo e a<br />
valle l’industria e se queste non gli danno<br />
il giusto valore, esso di conseguenza ne<br />
Economia<br />
Intervista<br />
risente. In un’ottica sistemica, dunque, tutti<br />
gli anelli della catena possono avere valore<br />
se gli altri glielo riconoscono.<br />
L’Università “produce” la nuova classe<br />
dirigente. Sotto questo profi lo<br />
quanti laureati trovano occupazione<br />
o lavorano in Friuli? Quanti invece<br />
trovano opportunità fuori Regione?<br />
Laureiamo circa tremila giovani all’anno.<br />
E in generale la caratteristica riscontrata<br />
è quella della mobilità delle esperienze<br />
lavorative anche a livello internazionale.<br />
Spesso i nostri giovani tornano in regione<br />
più maturi e capaci di offrire intelligenza e<br />
innovazione al sistema. Tuttavia va rilevato<br />
che la capacità di assorbimento di nostri<br />
laureati da parte del sistema produttivo regionale<br />
è ancora relativamente bassa, date<br />
le caratteristiche strutturali di un’economia<br />
articolata sulle piccole e piccolissime imprese.<br />
Anche per il nostro territorio valgono<br />
i trend nazionali: le lauree tecnico scientifi<br />
che sono le più richieste. Più in generale<br />
i laureati dell’università di <strong>Udine</strong>, in base<br />
alle classifi che nazionali, trovano lavoro<br />
mediamente prima rispetto ai laureati di<br />
altre università: il 71% dei nostri laureati<br />
magistrali trova infatti lavoro entro un anno<br />
dalla laurea mentre la media nazionale è<br />
ferma al 62%.<br />
Cristiana Compagno (Foto archivio Università degli Studi di <strong>Udine</strong>)<br />
dicembre09 11
Economia<br />
Focus<br />
GLI IMPRENDITORI<br />
SERGIO BURATO,<br />
BCF Italia di Rivignano<br />
Secondo noi “Fabbriche Aperte” è<br />
un’iniziativa molto utile a far conoscere la<br />
nostra realtà agli studenti, con la speranza<br />
che, una volta terminati gli studi, possano<br />
prendere in considerazione anche la nostra<br />
azienda come luogo nel quale lavorare.<br />
La nostra è un’impresa non molto grande,<br />
ma ben organizzata, ordinata e pulita, e<br />
questo, generalmente, suscita una reazione<br />
positiva nei ragazzi che arrivano a farci<br />
visita. Purtroppo per noi non è facile, in<br />
un’ora o due di visita, riuscire a entrare in<br />
contatto, a capire la mentalità, di questi<br />
giovani, ma, proprio perché sono ragazzi<br />
giovani, sono convinto che la semina fatta<br />
con “Fabbriche Aperte” potrà dare i suoi<br />
frutti. Quest’anno da noi sono arrivate una<br />
quarta e una quinta dell’Ipsia Ceconi di<br />
<strong>Udine</strong> con specializzazione termoidraulica<br />
e si sono dimostrate interessate, facendo<br />
domande pertinenti al nostro settore. Per<br />
12 dicembre09<br />
DIECI ANNI DI<br />
FABBRICHE APERTE<br />
Sono passati dieci anni da quando, su iniziativa del compianto ingegner Adalberto<br />
Valduga, nacque “Fabbriche aperte”. L’obiettivo, allora come oggi, era<br />
quello di mettere a contatto i ragazzi delle scuole medie con le realtà produttive<br />
del territorio, attraverso la visita diretta agli stabilimenti di alcune classi scolastiche<br />
(prevalentemente terze, quarte e quinte superiori), accompagnate dagli insegnanti<br />
e guidate dai titolari e dai responsabili delle diverse aziende. In dieci anni sono centinaia<br />
le aziende e oltre diecimila gli studenti che hanno preso parte a Fabbriche<br />
Aperte e ciò ha certamente contribuito a modifi care, almeno in parte, il giudizio negativo<br />
che, in modo spesso preconcetto, nella società civile si ha della fabbrica come<br />
luogo “sporco e pericoloso”. Molti giovani hanno potuto constatare come le aziende<br />
manifatturiere del Friuli negli anni duemila siano, invece, spesso, luoghi di lavoro<br />
accoglienti, dove l’impegno per la ricerca e il miglioramento qualitativo di processi<br />
e prodotto sono costanti. Un’iniziativa utile, quindi, a superare antichi pregiudizi, ma<br />
anche a permettere agli studenti di orientare meglio le proprie scelte lavorative future,<br />
che, come si capisce dalle interviste che seguono, riceve l’apprezzamento degli imprenditori,<br />
dei docenti e degli studenti. Un impegno organizzativo indubbio per Confi<br />
ndustria <strong>Udine</strong> e le aziende partecipanti, ma che merita, dunque, di essere portata<br />
avanti anche negli anni a venire.<br />
noi è la seconda partecipazione all’iniziativa<br />
e ne siamo complessivamente soddisfatti.<br />
Lo scorso anno da noi era venuta una<br />
scuola di Cividale e il modo con cui si era<br />
svolta la visita era stato diverso. Mentre<br />
quest’anno,<br />
infatti, abbiamo<br />
avuto un dialogo<br />
molto diretto<br />
con gli studenti<br />
senza un’intermediazione<br />
dei<br />
professori, ma<br />
con ragazzi molto<br />
interessati,<br />
lo scorso anno<br />
i professori<br />
avevano svolto<br />
forse maggiormente<br />
il ruolo<br />
di intermediari<br />
e ciò aveva<br />
semplifi cato il<br />
dialogo, anche<br />
se forse gli studenti<br />
del 2008<br />
erano un po’ meno coinvolti.<br />
FRANCO DI FONZO<br />
e DENIS MONAI,<br />
Frag di Pradamano<br />
Di Fonzo: Ritengo che “Fabbriche<br />
aperte” sia un’iniziativa importantissima<br />
sebbene comporti per le aziende un certo<br />
dispendio di tempo e di personale. Consente,<br />
infatti, di dare agli studenti un’immagine<br />
concreta e reale del mondo del lavoro<br />
che spesso è diversa da quella che uno<br />
studente si immagina. Credo che sia molto<br />
importante per gli studenti delle superiori,<br />
mentre, forse, è meno adatta agli studenti<br />
delle medie inferiori che a quell’età sono<br />
troppo lontani dal mondo del lavoro. La<br />
visita di quest’anno lo ha dimostrato. Gli<br />
studenti dell’Itc Marchetti si sono rivelati<br />
molto più interessati agli aspetti gestionali<br />
di un’azienda che non al semplice modo di<br />
operare delle macchine, come capita con i<br />
ragazzini delle medie.<br />
Monai: All’inizio gli studenti erano un po’<br />
intimiditi come è comprensibile per chi si<br />
trova in un ambiente nuovo. Devo, però,<br />
dire che poi la giornata è volata e, forse, ci<br />
sarebbe voluto più tempo per rispondere<br />
Gli studenti dell’Ipsia Ceconi di <strong>Udine</strong> alla BCF Italia Srl
Gli studenti dell’Itc Marchetti di Gemona alla Frag Srl<br />
a tutte le curiosità dei ragazzi. Durante il<br />
percorso in fabbrica, infatti, gli studenti ci<br />
hanno posto domande che erano già state<br />
in qualche modo preparate e calibrate sulla<br />
realtà aziendale, mentre al termine si sono<br />
lasciati andare facendo domande su temi<br />
più generali del tipo “come avete affrontato<br />
la crisi” o “come affrontate i mercati<br />
internazionali” che avrebbero avuto bisogno<br />
di più tempo per ricevere una risposta<br />
completa. Nel complesso, comunque, ho<br />
visto ragazzi molto attenti e interessati e<br />
spero che questa esperienza sia stata loro<br />
utile per percepire meglio la realtà lavorativa.<br />
Sono convinto che iniziative come queste<br />
andrebbero ripetute anche più spesso,<br />
perché quello che continua a mancare in<br />
Italia è un adeguato collegamento fra scuola<br />
e mondo del lavoro.<br />
STEFANO MIDOLINI,<br />
Fornaci di Manzano<br />
Già da tempo apriamo la nostra<br />
fabbrica alle scuole per<br />
diverse visite durante l’anno,<br />
in particolare con l’istituto geometri<br />
Marinoni e con il Malignani,<br />
e, quindi, partecipiamo<br />
e continueremo a partecipare<br />
volentieri a “Fabbriche Aperte”.<br />
L’obiettivo in generale<br />
è quello di far conoscere ai<br />
ragazzi la realtà del mondo<br />
del lavoro, mentre per quanto<br />
riguarda la nostra azienda,<br />
nello specifi co, cerchiamo di<br />
dimostrare agli studenti come<br />
si realizzi un prodotto tradizionale<br />
come i laterizi. Pensiamo,<br />
infatti, che rendendosi conto<br />
di persona di come nasce un<br />
dato prodotto, i<br />
ragazzi possano<br />
trarne una conoscenza<br />
maggiore<br />
che potrà tornar<br />
loro utile quando<br />
si avvieranno al<br />
lavoro. Quest’anno<br />
abbiamo accolto<br />
gli studenti<br />
del Marinoni e<br />
devo dire che li<br />
ho visti particolarmente<br />
attenti<br />
e penso che ciò<br />
dipenda dal fatto<br />
che vedere in<br />
concreto come<br />
si realizza un<br />
prodotto che è<br />
oggetto del proprio corso di studi sia sempre<br />
particolarmente interessante.<br />
I PROFESSORI<br />
ROBERTO D’AGOSTINI,<br />
Iti Malignani di <strong>Udine</strong><br />
Iniziative come “Fabbriche aperte” sono<br />
molto importanti per far approcciare gli studenti<br />
con le realtà con le quali andranno a<br />
confrontarsi una volta usciti da scuola. Servono,<br />
inoltre, a far comprendere ai ragazzi<br />
come lo studio non sia solo ciò che si fa in<br />
classe, ma anche, come previsto dalla riforma<br />
che si sta preparando, orientamento<br />
continuo grazie all’alternanza scuola-lavoro.<br />
Per quanto riguarda le visite, sarebbe<br />
auspicabile che un numero ancora più<br />
ampio di aziende si rendessero disponibili<br />
Gli studenti dell’Itg Marinoni di <strong>Udine</strong><br />
alla Fornaci di Manzano Spa<br />
Economia<br />
Focus<br />
a partecipare a “Fabbriche Aperte”, che<br />
possono essere un buon prodromo alla<br />
realizzazione dell’alternanza scuola-lavoro,<br />
magari per iniziativa degli stessi studenti<br />
che conosciuta una data azienda potrebbero<br />
proporsi per sviluppare insieme ad essa<br />
progetti di alternanza. In effetti, molti degli<br />
studenti che in passato hanno partecipato<br />
alle visite si sono successivamente proposti<br />
alle aziende visitate per fare stage, project<br />
working, ecc. Tutto ciò è molto utile perché<br />
circa il 70% di coloro che hanno frequentato<br />
in passato stage o progetti di alternanza<br />
scuola lavoro in una data azienda,<br />
sono stati, poi, richiamati da quell’azienda<br />
per continuare o addirittura per essere<br />
inseriti in organico. “Fabbriche aperte”,<br />
insomma offre ai nostri studenti un’utile<br />
carrellata per capire quali sono le aziende,<br />
cosa si produce in Friuli e cominciare a<br />
prendere contatto con il mondo produttivo.<br />
I ragazzi, generalmente, reagiscono molto<br />
bene a questa iniziativa e, anzi, vorrebbero<br />
poter visitare un numero maggiore di<br />
aziende durante l’anno scolastico. Devo<br />
dire che negli anni ho visto migliorare il<br />
rapporto fra scuola e mondo del lavoro,<br />
ma anche, onestamente, che le aziende<br />
potrebbero fare ancora qualcosa in più<br />
per cercare di dare una mano alla scuola,<br />
consentendo una maggiore frequenza<br />
dei ragazzi nelle aziende, da un lato, e<br />
avendo una maggior attenzione, dall’altro,<br />
al percorso di orientamento degli studenti<br />
quando si trovano all’interno delle imprese.<br />
Voglio dire che il percorso didattico di uno<br />
studente in un’azienda non può servire,<br />
come talvolta è successo, a sostituire un<br />
operaio, né, come è accaduto in altri casi, a<br />
“fare fotocopie”, ma deve essere concretamente<br />
utile al ragazzo per crescere<br />
e formarsi e all’azienda<br />
per valutare adeguatamente se<br />
nel singolo studente intravede<br />
le qualità per una possibile<br />
assunzione futura. Per questo<br />
serve che la valutazione sia<br />
fatta con attenzione, seguendo<br />
alcune regole prefi ssate.<br />
AMEDEO<br />
VENTURINI,<br />
Itc Marchetti di<br />
Gemona<br />
Il nostro istituto aderisce con<br />
entusiasmo al progetto “Fabbriche<br />
Aperte” in quanto si<br />
inquadra perfettamente nel<br />
più ampio progetto di alternanza<br />
scuola lavoro che noi<br />
dicembre09 13
Economia<br />
Focus<br />
abbiamo assunto come importante<br />
strumento di didattica<br />
formativa. “Fabbriche Aperte”<br />
è importante perché dà ai<br />
nostri studenti la possibilità di<br />
conoscere il territorio e le sue<br />
più signifi cative realtà produttive.<br />
Negli ultimi quattro anni<br />
abbiamo visitato aziende grandi<br />
e piccole, ma tutte molto interessanti<br />
come “casi aziendali”<br />
da studiare. Per consuetudine,<br />
infatti, nel nostro istituto non<br />
ci limitiamo alla semplice visita<br />
nella fabbrica, ma successivamente<br />
approfondiamo gli<br />
aspetti più signifi cativi emersi<br />
durante la giornata dedicata a<br />
“Fabbriche Aperte”. Il ruolo<br />
dei docenti accompagnatori è,<br />
dunque, anche quello di riferire<br />
ai colleghi gli argomenti toccati<br />
affi nché, ciascuno per la propria<br />
materia, possano svilupparli in<br />
classe. Noi cerchiamo, inoltre,<br />
di preparare i nostri studenti<br />
alla visita in fabbrica dando più<br />
informazioni possibili sull’azienda,<br />
facendo loro visitare il sito<br />
web della stessa e cercando<br />
di suggerire loro cosa e come<br />
guardare. Proprio perché sanno<br />
che la visita fa parte di un<br />
1. I.CO.P Spa di Basiliano - Isis Solari<br />
di Tolmezzo.<br />
2. Union Beton Spa di Castions<br />
di Strada (Gruppo Logic Pa Spa) - Iti<br />
Malignani di <strong>Udine</strong>.<br />
3. BCF Italia Srl di Rivignano - Ipsia<br />
Ceconi di <strong>Udine</strong>.<br />
4. Botto Giuseppe & Figli Spa<br />
Divisione Cascami Seta di Tarcento -<br />
Ipsia Ceconi di <strong>Udine</strong>.<br />
5. Gervasoni Spa di Pavia di <strong>Udine</strong><br />
- Isis Manzini di San Daniele del Friuli.<br />
6. Serrametal Srl di Mortegliano -<br />
Ipsia Ceconi di <strong>Udine</strong>.<br />
7. Pinatto Jr Srl di Moimacco - Iti<br />
Malignani di <strong>Udine</strong>.<br />
14 dicembre09<br />
progetto più ampio, i nostri<br />
ragazzi vivono la giornata di<br />
“Fabbriche Aperte” con molta<br />
attenzione e partecipazione.<br />
Quest’anno la visita alla Frag<br />
è stata particolarmente interessante<br />
perché è stata condotta<br />
tutta in lingua inglese il che ha<br />
colpito molto i nostri studenti,<br />
particolarmente per quelli che<br />
si stanno specializzando come<br />
periti commerciali in lingue<br />
estere. I nostri studenti, inoltre,<br />
nonostante si stiano specializzando<br />
come amministrativi,<br />
sono stati molto interessati a<br />
vedere tutto il ciclo produttivo<br />
e a capire come dalla materia<br />
prima si arrivi al prodotto fi nito.<br />
Frag ci ha, infi ne, generosamente<br />
fornito molto materiale<br />
sul quale continuare a lavorare<br />
in classe nei prossimi tempi.<br />
In conclusione, mi lasci dire<br />
che anche se molti parlano di<br />
scarso collegamento tra scuola<br />
e mondo del lavoro, personalmente<br />
credo che ciò sia<br />
meno vero di quanto appare.<br />
I ragazzi, infatti, dopo queste<br />
visite si accorgono che c’è una<br />
buona corrispondenza fra il sapere<br />
teorico che apprendono a<br />
8. Potocco Spa di Manzano - Ipsia<br />
Mattioni di San Giovanni al Natisone<br />
9. Coats Thread Italy Srl di Codroipo<br />
- Isis Linussio di Codroipo<br />
10. Frag Srl di Pradamano - Itc Marchetti<br />
di Gemona del Friuli.<br />
11. Metalinox Srl di Fiumicello – Iti<br />
Malignani 2000 di Cervignano del<br />
Friuli.<br />
12. Self Srl di Rivignano - Iti Malignani<br />
2000 di Cervignano del Friuli e<br />
di San Giorgio di Nogaro.<br />
13. Dl Radiators Spa di Moimacco<br />
– Ipsia Mattioni di Cividale del Friuli.<br />
14. Gesteco Spa di Povoletto - Iti Malignani<br />
2000 di Cervignano del Friuli.<br />
Dall’alto, gli studenti dell’Ipsia Mattioni (Cividale) alla DL<br />
Radiators Spa di Moimacco, e quelli dell’Iti Malignani<br />
all’Eurotech Spa di Amaro<br />
LE AZIENDE E LE SCUOLE CHE HANNO PARTECIPATO<br />
ALLA DECIMA EDIZIONE DI “FABBRICHE APERTE”<br />
Sono 25 le aziende, appartenenti alle diverse tipologie produttive, e due i Centri di ricerca che hanno accolto dal<br />
9 al 17 novembre, oltre 1.100 studenti di 17 scuole medie superiori per “Fabbriche aperte”.<br />
Qui di seguito l’elenco delle aziende partecipanti e delle scuole che hanno fatto visita a ciascuna di esse:<br />
15. Geo.Coil Srl di Artegna - Ipsia<br />
D’Aronco di Gemona del Friuli.<br />
16. Calligaris Spa di Manzano - Itc<br />
Zanon di <strong>Udine</strong>.<br />
17. Fornaci di Manzano Spa di<br />
Manzano - Itg Marinoni di <strong>Udine</strong>.<br />
18. Autoservizi FVG Spa- Saf di<br />
<strong>Udine</strong> – Ipsia Ceconi di <strong>Udine</strong>.<br />
19. Biofarma Spa di Mereto di Tomba<br />
– Ipsia Ceconi di <strong>Udine</strong>.<br />
20. AWM Spa Automatic Wire<br />
Machines di Magnano in Riviera – Iti<br />
Malignani di <strong>Udine</strong>.<br />
21. Faber Industrie Spa di Cividale<br />
del Friuli – Iti Malignani di <strong>Udine</strong>.<br />
22. Tonutti Spa Industria Mac-<br />
chine Agricole di Remanzacco – Iti<br />
Malignani di <strong>Udine</strong><br />
23. Eurotech Spa di Amaro – Iti Malignani<br />
di <strong>Udine</strong>.<br />
24. Quality Food Group Spa di<br />
Martignacco – Isis Solari di Tolmezzo.<br />
25. S.M.I. Sistemi Meccanici Industriali<br />
Srl di Varmo - Ipsia Ceconi<br />
di <strong>Udine</strong>.<br />
26. Agemont di Amaro - Liceo Bertoni<br />
di <strong>Udine</strong>.<br />
27. Parco Scientifi co e Tecnologico<br />
Luigi Danieli di <strong>Udine</strong> - Liceo Scientifi<br />
co Einstein di Cervignano del Friuli e<br />
Liceo Scientifi co Marinelli di <strong>Udine</strong>.
dicembre09 15
Economia<br />
Focus<br />
scuola e il sapere operativo che è necessario<br />
nelle aziende. Ciò a mio avviso è molto<br />
importante per far scaturire nei ragazzi la<br />
giusta motivazione, dalla quale dipendono<br />
in gran parte gli esiti scolastici.<br />
GRAZIELLA MOCELLIN,<br />
Liceo Scientifi co Einstein di<br />
Cervignano<br />
La nostra scuola ha sempre partecipato a<br />
“Fabbriche aperte” e noi la valutiamo<br />
molto positivamente perché offre un’occasione<br />
unica agli studenti per approcciare il<br />
mondo del lavoro, soprattutto per i ragazzi<br />
dei licei scientifi ci. Normalmente, infatti,<br />
sono gli istituti tecnici e professionali ad<br />
avere un maggior contatto con il mondo<br />
delle aziende, mentre gli studenti dei licei<br />
spesso ne rimangono lontani. Quest’anno<br />
i ragazzi dello scientifi co e dello scientifi<br />
co tecnologico hanno visitato il Parco<br />
scientifi co e tecnologico “Luigi Danieli”<br />
e abbiamo constatato come siano rimasti<br />
entusiasti della visita. Hanno, infatti, avuto<br />
l’opportunità di capire come non sia<br />
necessario andare all’estero per trovare<br />
importanti realtà di ricerca o che danno la<br />
possibilità a un giovane che voglia intraprendere<br />
un’attività in proprio di avviarla e<br />
svilupparla. Io spero che queste visite possano<br />
anche contribuire a spingere i ragazzi<br />
verso scelte di corsi di laurea “opportuni”. I<br />
ragazzi del liceo scientifi co tendono, infatti,<br />
a indirizzarsi prevalentemente verso facoltà<br />
umanistiche, mentre tutti sappiamo come<br />
ci siano maggiori opportunità lavorative per<br />
coloro che escono da facoltà scientifi che.<br />
Lo studente Giancarlo Cincotti<br />
16 dicembre09<br />
LA SFIDA E’ NELLE COMPETENZE<br />
Intervento di Fabio Feruglio, Direttore di Friuli Innovazione<br />
– Parco Scientifi co e Tecnologico “Luigi Danieli”<br />
L<br />
’incontro con gli studenti è sempre un’occasione<br />
per confrontarsi con chi costruirà il<br />
futuro e con coloro ai quali lasciamo l’eredità del<br />
passato. Un’occasione per trasmettere qualche<br />
spunto, anche qualche provocazione, per poi<br />
sorprendersi piacevolmente quando succede<br />
qualcosa. Lo scorso anno ad esempio, sempre<br />
nell’ambito delle visite organizzate con Fabbriche<br />
Aperte furono proprio gli studenti che visitarono<br />
il Parco Scientifi co e Tecnologico Luigi<br />
Danieli di <strong>Udine</strong> a scrivere il miglior articolo,<br />
comprendendone profondamente le fi nalità, le<br />
aspirazioni, gli intenti. Sul futuro sappiamo moltissimo,<br />
sappiamo che l’India produce già oggi<br />
300.000 ingegneri informatici all’anno, mentre<br />
gli Stati Uniti 50.000, sappiamo che la quantità<br />
di nuove conoscenze tecniche raddoppia ogni<br />
due anni, sappiamo che le professionalità più<br />
richieste tra 10 o anche 5 anni oggi non esistono,<br />
che questi studenti utilizzeranno tecnologie non<br />
ancora inventate per risolvere problemi che non<br />
sappiamo neanche essere problemi. Per essere<br />
protagonisti nel loro futuro sono condannati<br />
all’eccellenza e per aspirare all’eccellenza devono<br />
avere motivazione, convinzione, capacità di<br />
mettersi in gioco, di confrontarsi, di rispettare e<br />
trasgredire, ma sarà un futuro ricco di possibilità e<br />
di opportunità, un futuro entusiasmante.<br />
Loro se lo devono meritare ma noi li dobbiamo<br />
preparare: le competenze faranno la differenza.<br />
E’ questo che abbiamo voluto far capire ai ragazzi<br />
accogliendoli al Parco.<br />
Questi ragazzi dovranno imparare a conoscere e<br />
Forse, dunque, è bene che gli studenti, pur<br />
nel necessario rispetto per le inclinazioni di<br />
ciascuno, abbiano la possibilità, con iniziative<br />
come “Fabbriche aperte”, di essere<br />
orientati verso i corsi di studi che offrono<br />
loro maggiori garanzie per il futuro.<br />
LO STUDENTE<br />
GIANCARLO CINCOTTI,<br />
classe quarta elettronica<br />
Iti Malignani di <strong>Udine</strong><br />
La visita all’Awm di Magnano in Riviera<br />
è stata molto interessante. I dirigenti dell’azienda<br />
ci hanno, infatti, fatto vedere tutte<br />
le fasi di progettazione e lavorazione dei<br />
Gli studenti del liceo Einstein di<br />
Cervignano al Parco Scientifi co<br />
e Tecnologico “Danieli”<br />
a gestire i processi di cambiamento del mondo in<br />
cui vivranno e dovranno farlo senza averne timore,<br />
consapevoli delle proprie capacità e dei propri<br />
limiti, sempre alla ricerca di un nuovo traguardo.<br />
Mostrare loro che cosa si fa ogni giorno qui al<br />
Parco e degli spicchi del mondo è stato il nostro<br />
modo per renderli consapevoli che potranno<br />
essere loro i protagonisti di domani nella ricerca,<br />
nell’impresa, nella società.<br />
macchinari che producono. Certamente<br />
iniziative come “Fabbriche Aperte” sono<br />
molto utili perché ci permettono di vedere<br />
il mondo del lavoro in concreto e da una<br />
prospettiva diversa da quella della scuola.<br />
In particolare ci ha stupito come la gestione<br />
di un’azienda sia decisamente più<br />
articolata di come potevamo immaginarla.<br />
Nel complesso la visita ha avuto un effetto<br />
positivo, perché ci ha fatto capire come il<br />
lavoro in fabbrica oggi sia lontano dagli stereotipi<br />
comuni di “fatica, stress e rigidità di<br />
orari”, consentendoci di capire come spesso<br />
si tratti, invece, di ambienti stimolanti e<br />
dove esiste la possibilità di realizzarsi.<br />
c.t.p.
dicembre09 17
Economia<br />
Aziende Flash<br />
Gli impianti RHOSS<br />
in Austria e Gran Bretagna<br />
La Rhoss di Codroipo, azienda del gruppo<br />
veneto Irsap, si è aggiudicata tre importanti<br />
commesse all’estero del valore totale di 1,5 milioni<br />
di euro. In particolare, per il sito della Ikea<br />
a Klagenfurt, l’azienda friulana ha sviluppato un<br />
sistema completo di controllo e gestione dell’impianto<br />
di riscaldamento e condizionamento<br />
che prevede l’uso anche di pompe di calore<br />
geotermiche Rhoss. “Si tratta di una soluzione<br />
impiantistica innovativa – affermano i tecnici<br />
della Rhoss - che potrà servire come esempio<br />
per la costruzione di tutti i futuri negozi Ikea in<br />
Europa”. A Londra, invece, Rhoss ha vinto la<br />
gara per la fornitura degli impianti di refrigerazione<br />
del nuovo edifi cio progettato nella City<br />
dagli architetti dello studio Rolfe Judd. La struttura<br />
ospita importanti uffi ci di società specializzate<br />
in consulenza legale, fi nanziaria, amministrativa<br />
e fi scale. Rhoss ha studiato un sistema<br />
di macchine che prevede il miglior comfort per<br />
gli occupanti in tutti i 16.500 metri quadrati,<br />
attraverso la scelta di un impianto a quattro<br />
tubi con unità terminali in ogni locale, centrali<br />
di trattamento aria per tutta la volumetria interessata<br />
e gruppi frigoriferi appositamente realizzati.<br />
La particolare esigenza architettonica ha<br />
richiesto una soluzione molto complessa con i<br />
gruppi frigoriferi collocati sul tetto e non visibili<br />
Nel programma dei corsi organizzati da Confi ndustria<br />
<strong>Udine</strong>nell’ambito della sicurezza sui luoghi di lavoro,<br />
spicca per originalità l’iniziativa promossa con tre imprese<br />
di nazionalità ungherese (Danubbio) e serba<br />
(Maxo e Maxmont) che operano in appalto nel<br />
territorio friulano.<br />
I corsi, in svolgimento a palazzo Torriani, interessano<br />
circa dieci persone per ciascuno dei due gruppi iscritti<br />
(gruppo ungherese, da una parte, e gruppo serbo/<br />
croato dall’altro). Si è<br />
partiti con il Modulo A di<br />
base (28 ore complessive)<br />
per poi passare, dal<br />
27 ottobre e fi no a metà<br />
marzo, al Modulo B di<br />
specializzazione (48 ore)<br />
che tratta la natura dei<br />
rischi presenti sul luogo<br />
di lavoro, correlati alle<br />
specifi che attività lavorative.<br />
Quindi, da metà<br />
marzo a fi ne aprile, sarà<br />
la volta del Modulo C,<br />
18 dicembre09<br />
perché costruiti con un altezza inferiore ai due<br />
metri. La grande potenza richiesta, oltre 2300<br />
kw, l’esigenza di in basso impatto acustico e la<br />
necessità di avere il vano pompe incorporato,<br />
ha portato alla realizzazione di due refrigeratori<br />
con compressori a vite lunghi quasi 14 metri<br />
ciascuno. Sempre a Londra, l’azienda friulana<br />
ha fornito gruppi frigoriferi per il dipartimento<br />
di ricerca genetica dell’Università di Oxford.<br />
Anche in questa installazione, per esigenze di<br />
spazi ridotti e fattori di basso impatto visivo ed<br />
acustico, i tre refrigeratori sono stati realizzati<br />
con compressori a vite con incapsulamento per<br />
l’insonorizzazione ad alta effi cienza.<br />
La linea produttiva della Rhoss<br />
FORMAZIONE<br />
LA SICUREZZA SI FA INTERNAZIONALE<br />
un ulteriore corso di specializzazione con approfondimenti<br />
su prevenzione e protezione dei rischi, anche<br />
di natura ergonomica e psico-sociale, su tecniche di<br />
comunicazione e sulle relazioni sindacali.<br />
Infi ne, nel mese di maggio, avrà luogo il corso per i<br />
Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.<br />
I responsabili delle tre imprese hanno espresso<br />
soddisfazione sia per essere stati tra i primi ad aver<br />
organizzato un corso di formazione di questo genere<br />
in Italia che per aver<br />
già ottenuto dei buoni<br />
risultati. “Un plauso<br />
particolare” affermano<br />
“va attribuito a Confi ndustria<br />
<strong>Udine</strong> che, con<br />
la fattiva collaborazione<br />
di docenti e traduttori,<br />
ha saputo costruire un<br />
corso tagliato su misura<br />
delle esigenze delle<br />
nostre imprese”.<br />
(foto Gasperi)<br />
INTERNA<br />
IMPORTANTI COMMESSE E<br />
UN NUOVO SHOWROOM<br />
AD AMSTERDAM<br />
Interna Contract si è aggiudicata nuove<br />
commesse per un valore complessivo di<br />
circa 4 milioni di euro e ha aperto il suo<br />
secondo show room a Amsterdam dopo<br />
quello inaugurato alcuni mesi fa a Mosca a<br />
pochi passi dalla piazza Rossa. In Francia,<br />
Interna realizzerà per il Grand Hotel<br />
de Bordeaux un progetto integrale di<br />
arredi per la spa e il centro benessere su<br />
disegno esclusivo del decoratore parigino<br />
Jacques Garcia. Buona parte degli arredi<br />
deriveranno dalla collezione che Garcia<br />
ha creato in esclusiva per Interna. Interna<br />
allestirà, inoltre per Fincantieri, l’area<br />
pubblica cabaret lounge di 750 metri<br />
quadrati relativamente della nave Azura<br />
6166 in costruzione a Monfalcone. Il<br />
contratto ha un valore complessivo di un<br />
milione e 300 mila euro e prevede progettazione<br />
esecutiva, fornitura di pavimenti,<br />
pareti, soffi ttature, arredi, montaggio e<br />
collaudo fi nale. L’azienda di Tavagnacco<br />
fornirà anche i mobili per gli spazi comuni<br />
dello Hyatt Regency Mainz in Germania.<br />
Gli arredi sono tutti a fi rma dello studio FG<br />
stijl di Amsterdam e derivano per la maggior<br />
parte dalla collezione che i designer<br />
hanno creato in esclusiva per Interna nel<br />
2008. Infi ne, l’azienda ha inaugurato ad<br />
Amsterdam il secondo show room Interna.<br />
L’impresa guidata da Diego Travan<br />
e Derna Del Stabile ha scelto un intero<br />
edifi cio con una superfi cie espositiva di 10<br />
mila metri quadrati poco lontano dall’aeroporto<br />
internazionale di Schipol. L’edifi<br />
cio è la sede della società olandese DK<br />
Home, produttrice di oggetti d’arte e di<br />
design, che ha scelto Interna come partner<br />
d’arredo esclusivo.<br />
Il Grand Hotel de Bordeaux
dicembre09 19
Economia<br />
Aziende Flash<br />
g<br />
LA CIVIDINA<br />
arreda le sale vip<br />
di SAUDI ARABIAN<br />
AIRLINES<br />
Un pezzo di Friuli nelle aree vip degli<br />
scali internazionali di Saudi Arabian<br />
Airlines. La Cividina di Martignacco,<br />
attiva nella progettazione e nella realizzazione<br />
di sedute imbottite per il settore contract,<br />
si è di recente aggiudicata l’appalto<br />
per la fornitura di oltre sessanta divani per<br />
arredare lounge e vip lounge della compagnia<br />
saudita negli aeroporti di Jeddah,<br />
Riyadh, Dubai e Abu Dhabi per un valore<br />
economico che ammonta a circa 200 mila<br />
euro. I prodotti oggetto della fornitura<br />
fanno parte delle collezioni Tango e della<br />
serie Fly entrambe progettate dal designer<br />
Gianni Rossetti. Le sedute de La Cividina<br />
sono state selezionate in quanto perfettamente<br />
in linea con l’idea creativa per gli<br />
spazi di Saudi Arabian Airlines progettati<br />
da Crea International, studio di design<br />
milanese, particolarmente presente nell’Area<br />
del Golfo. “Ci impegnamo – spiega<br />
Fulvio Bulfoni, amministratore unico dell’azienda<br />
- per esprimere quotidianamente<br />
i valori del made in Italy, ovvero massima<br />
qualità della fase di progettazione, sensibilità<br />
e gusto estetico. Grazie a questa<br />
impostazione siamo stati apprezzati da<br />
importanti catene internazionali come<br />
nella fattispecie Saudi Arabian Airlines”.<br />
Nata nel 1976, La Cividina è oggi una<br />
delle principali realtà nel settore degli<br />
imbottiti per il mercato contract sia in<br />
Italia che all’estero. Grazie all’attenzione<br />
alle tendenze del design e a una rete commerciale<br />
operante prevalentemente sul<br />
mercato internazionale che genera l’85%<br />
del fatturato, l’azienda nell’ultimo triennio<br />
ha acquisito importanti forniture nei più<br />
svariati settori del mondo contract come<br />
hotel, ditte private, studi di progettazione e<br />
aziende armatrici.<br />
20 dicembre09<br />
ZIU: NUOVI INTERVENTI<br />
SULLA VIABILITÀ<br />
E UN PARCHEGGIO<br />
stata approvata la variante n.3 al Piano terri-<br />
È toriale infraregionale Pti della Zona industriale<br />
udinese, frutto di un lavoro svolto interamente dal<br />
Consorzio. “Il documento è stato studiato – ha<br />
spiegato il presidente Ziu, Renzo Marinig – per favorire<br />
la completa utilizzazione della Ziu salvaguardando,<br />
al contempo, le risorse naturali esistenti”.<br />
La variante rivede la morfologia dei lotti produttivi,<br />
in conseguenza del rinnovato assetto proprietario<br />
e dello stato delle assegnazioni. Gli interventi<br />
punteranno a rendere più funzionali la viabilità e<br />
i percorsi ciclabili. Si prevedono anche un nuovo<br />
parcheggio attrezzato funzionale alle aziende e una<br />
riorganizzazione della zona “Servizi tecnologici”,<br />
a sud ovest lungo la ferrovia <strong>Udine</strong>-Cervignano. Dal<br />
punto di vista ambientale, la variante conferma la<br />
Si è concluso al Catas di San Giovanni al<br />
Natisone il meeting internazionale per la<br />
defi nizione della norma Iso, che unifi cherà a<br />
livello mondiale il metodo di determinazione delle<br />
dimensioni delle sedie da lavoro per uffi cio. Il<br />
gruppo di lavoro che ha preso parte al progetto<br />
è formato da tecnici provenienti da Canada, Danimarca,<br />
Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia,<br />
Norvegia, Paesi Bassi, Svezia e Usa. Il direttore<br />
del Catas, Andrea Giavon, e il responsabile del<br />
reparto mobili, Paolo Balutto, hanno rappresentato<br />
la voce dei tecnici italiani, dimostrando il<br />
ruolo chiave giocato dal Catas. Dopo un lavoro<br />
iniziato otto anni fa, il testo normativo sarà ora<br />
inviato al comitato tecnico internazionale “Mobi-<br />
tutela dei prati stabili ed estende quella delle alberature<br />
esistenti mentre, per quanto riguarda le zone<br />
produttive, punta a valorizzare due poli: la zona a<br />
sud, in connessione con la strada regionale 352, e<br />
quella in prossimità dell’accesso nordest della Ziu.<br />
“L’iter per l’approvazione – ha chiarito Marinig<br />
– è stato molto rapido. Gli uffi ci del Servizio pianifi<br />
cazione della Regione hanno, infatti, completato<br />
le verifi che in soli quattro mesi. L’aver elaborato<br />
la variante avvalendosi delle risorse interne del<br />
Consorzio - ha concluso - ha consentito un risparmio<br />
nei costi di progettazione e ha permesso di<br />
utilizzare la conoscenza diretta del territorio dei<br />
tecnici della Ziu”.<br />
Ergonomia delle sedie per uffi cio:<br />
è nata al CATAS la norma ISO<br />
Forte di un consistente consolidamento del suo<br />
fatturato, il Gruppo Luci di Povoletto è sempre<br />
presente alle maggiori fi ere del comparto ambientale.<br />
Il gruppo ha preso parte a Rimini alla tredicesima<br />
edizione di Ecomondo il più grande appuntamento<br />
annuale per l’industria dell’ambiente e della sostenibilità<br />
che vuole cogliere la sfi da globale di coniugare<br />
con profi tto sviluppo e sostenibilità,<br />
globalizzazione e cura<br />
del territorio. “Noi – racconta il<br />
presidente Adriano Luci – eravamo<br />
presenti con Labiotest,<br />
Lif, Lod e Gesteco e abbiamo<br />
approfi ttato di Ecomondo per<br />
far toccare con mano agli operatori<br />
del settore la competenza<br />
raggiunta dalle nostre aziende.<br />
li” che richiederà l’approvazione di tutti gli Stati<br />
facenti parte dell’Organizzazione internazionale<br />
per la standardizzazione (Iso). Il documento stabilirà<br />
i parametri dimensionali più importanti per<br />
la corretta progettazione di una sedia girevole da<br />
lavoro per uffi cio, nonché metodi e strumentazione<br />
per la loro determinazione. L’obiettivo è far sì<br />
che una sedia da lavoro risulti comoda non solo al<br />
lavoratore “medio”, ma anche a chi ha dimensioni<br />
eccezionali. I limiti entro cui le dimensioni dovranno<br />
essere comprese per poter defi nire una sedia<br />
“ergonomica” saranno poi specifi cati in modo<br />
da preservare le differenze antropometriche tra<br />
popolazioni.<br />
Il gruppo LUCI alla tredicesima edizione di<br />
Ecomondo<br />
L’area Ziu di <strong>Udine</strong><br />
La nostra specializzazione in campo ambientale è<br />
riconosciuta da oltre vent’anni in Italia, ma si sta<br />
facendo sempre più spazio in gran parte dei Paesi<br />
europei, con una forte espansione nell’area dei<br />
Balcani, e in altri del Medio ed Estremo Oriente”. In<br />
particolare, lo stand del Gruppo Luci ha presentato<br />
in anteprima i dettagli della sua presenza all’Esposizione<br />
Universale di Shanghai<br />
del 2010 per la quale ha ricevuto<br />
l’incarico dal Commissariato<br />
Generale del Governo per trattare<br />
la qualità dell’aria “indoor”<br />
del padiglione italiano. “Nel<br />
pieno rispetto dei tempi fi ssati<br />
– ha assicurato Luci – saremo<br />
pronti per consegnare il nostro<br />
impianto per l’Expo”.
dicembre09 21
Economia<br />
Aziende<br />
MODULBLOK:<br />
la crisi, questa<br />
sconosciuta<br />
“E’ la dimostrazione che, laddove gli imprenditori<br />
credono nella propria azienda,<br />
nel proprio lavoro e nei propri lavoratori<br />
la crisi economica può fare un po’ meno<br />
paura. In un momento di diffi coltà come<br />
questo, vedere realtà produttive che, percependo<br />
una prospettiva di mercato, hanno<br />
investito e che continuano ad investire<br />
puntando sulla ricerca, sull’innovazione<br />
e sul coinvolgimento del personale per<br />
elevare la qualità tecnico-produttiva aziendale<br />
è un segnale positivo di cui abbiamo<br />
bisogno”.<br />
E’ il commento del presidente di Confi ndustria<br />
<strong>Udine</strong>, Adriano Luci, al termine<br />
della visita aziendale che il Comitato di Presidenza<br />
dell’Associazione ha effettuato alla<br />
Modulblok spa di Amaro, impresa meccanica<br />
leader nella scaffalatura industriale<br />
e dei sistemi di magazzinaggio, un settore<br />
in costante crescita per la forte spinta alla<br />
razionalizzazione dei sistemi logistici e di<br />
magazzinaggio (robotizzazione e automazione<br />
del magazzino).<br />
Ospiti del presidente Giordano Bruno<br />
Petrei e del vice-presidente Maurizio<br />
Santon, la delegazione confi ndustriale,<br />
composta, tra gli altri, oltre che dal presidente<br />
Luci, dal vice-presidente vicario<br />
Cristina Papparotto, dal presidente del<br />
Gruppo Giovani Enrico Accettola, dal<br />
capo della Delegazione di Tolmezzo Federico<br />
Gollino e dal direttore Ezio Lugnani<br />
ha infatti avuto modo di toccare con mano<br />
una realtà produttiva di eccellenza del tessuto<br />
produttivo friulano.<br />
Con due stabilimenti, uno produttivo ad<br />
Amaro di quasi 15mila metri quadrati di<br />
coperto ed un altro amministrativo-produttivo<br />
a Pagnacco di oltre 3mila metri quadri,<br />
150 dipendenti (più 250 unità di indotto),<br />
un fatturato 2008 di oltre 34 milioni di<br />
euro, commesse prestigiose in Europa<br />
– non ultima quella ricevuta dall’Agenzia<br />
delle Entrate a Roma per 5 milioni di euro<br />
22 dicembre09<br />
– e neppure un’ora<br />
di cassa integrazione,<br />
Modulblok è<br />
quella che si dice,<br />
in onore ad una<br />
sua storica sponsorizzazionerugbistica,<br />
un’impresa lanciata<br />
con decisione<br />
verso la meta della<br />
crescita.<br />
“Siamo un’azienda con una buona struttura<br />
organizzativa – spiega il presidente<br />
Petrei - che sta riuscendo a rispondere<br />
al mercato internazionale facendo leva<br />
su una invidiabile posizione di costo, vero<br />
fattore critico di successo. Siamo cioè in<br />
grado di offrire un prodotto artigianale a<br />
prezzi industriali (oltre 5.000 le commesse<br />
processate ogni anno per oltre 25mila<br />
tonnellate di acciaio trasformato) e ciò<br />
è dovuto all’innovazione tecnologica di<br />
processo-prodotto supportata da massicci<br />
investimenti ma, soprattutto grazie all’applicazione<br />
di una fi losofi a più che di un<br />
metodo – quella della ‘lean production’<br />
introdotta dalla Toyota alla quale abbiamo<br />
prontamente aderito anche grazie alle<br />
iniziative del Gruppo Meccaniche di Confi<br />
ndustria <strong>Udine</strong> – Lean si traduce come<br />
pensiero semplice, attivo e snello; è un<br />
processo faticoso e diffi cile (ma di grande<br />
soddisfazione) che coinvolge trasversalmente<br />
tutte le risorse umane dell’Impresa;<br />
è il recupero e il rafforzamento di una<br />
forte e concreta cultura aziendale che<br />
patrimonializza la vera forza dell’impresa<br />
e valorizza potentemente la componente<br />
umana e che ci aiuta a ridurre gli sprechi<br />
al minimo, migliorando la sicurezza nel<br />
posto di lavoro e innestando un circolo<br />
virtuoso di sempre maggiore competitività”.<br />
Fondata nel settembre del 1976 da Petrei<br />
in proseguimento dell’attività paterna, Modulblok,<br />
oggi, è una realtà dinamica che<br />
propone un prodotto integrato da un avanzato<br />
servizio di progettazione e consulenza<br />
logistica.<br />
“Il nostro modo di affrontare la crisi - spiega<br />
Petrei - si potrebbe defi nire ‘continuità<br />
nel cambiamento’; null’altro che una<br />
vocazione che sentiamo nel nostro dna a<br />
dare, con sobrietà, testimonianza concreta,<br />
dentro e fuori l’azienda, riempiendo di<br />
valore parole semplici ma che - di questi<br />
tempi - sembrano svuotate di contenuto:<br />
‘serietà’ è una di queste e trascina sorelle<br />
che le somigliano: ‘qualità, affi dabilità,<br />
sicurezza’. Può apparire un paradosso ed<br />
è certamente un investimento sul mediolungo<br />
periodo, ma noi della Modulblok<br />
siamo sempre più convinti che ‘convenga’<br />
essere etici. Cosa ci ha insegnato veramente<br />
questa crisi? Sull’argomento si è<br />
detto tanto e troppo: evidentemente i<br />
modelli (in specie quelli della fi nanza ma<br />
anche quelli di un modo ‘killer’ di fare impresa:<br />
stressata e sradicata dal territorio e<br />
alla ricerca spasmodica della delocalizzazione<br />
in Paesi low cost, con un ricorso imperativo<br />
all’outsourcing) appartengono ad<br />
un paradigma che nell’avidità e nel ‘tutto<br />
subito’ ha le sue ragioni fondanti. C’è la<br />
necessità impellente di nuovi modelli e di<br />
un recupero di un ‘umanesimo d’impresa’<br />
che valorizzi il fattore umano. Conviene<br />
guardare bene dentro casa propria; non<br />
sono i tempi della crescita dimensionale<br />
ad ogni costo (ciò non signifi ca trascurare<br />
le opportunità). Sotto la cenere, tra i nostri<br />
dipendenti, covano delle potenzialità di<br />
idee e di miglioramento che sono la vera
Stertta di mano tra il presidente<br />
di Modulblok Giordano<br />
Bruno Petrei e il presidente di<br />
Confi ndustria <strong>Udine</strong> Adriano Luci<br />
possibilità di avere un futuro.<br />
Il vero valore del nostro marchio si<br />
identifi ca con l’affi dabilità percepita e<br />
riconosciuta dai nostri Clienti; è la nostra<br />
migliore assicurazione per rimanere sul<br />
mercato e non intendiamo rinunciarvi,<br />
neanche a favore del profi tto, meno che<br />
mai abbassando i nostri elevati standard<br />
sulla qualità e sicurezza della progettazione<br />
e dei materiali certifi cati da noi<br />
impiegati”.<br />
Non solo. Come sottolinea il vice-presidente<br />
Maurizio Santon “la ricetta vincente<br />
di Modulblok è stata pure quella<br />
di investire fortemente nell’area tecnico<br />
commerciale con un signifi cativo implemento<br />
dell’organigramma In un mercato<br />
mondializzato con dealers multinazionali<br />
la sfi da è alta ma non ci troverà impreparati”.<br />
Attualmente Mobulblok occupa le prime<br />
posizioni in Italia nel comparto scaffalature<br />
industriali con i prodotti cantilever<br />
e portapallet. “La strategia aziendale per<br />
i prossimi 3-5 anni – conclude il presidente<br />
Petrei - è fortemente orientata ad<br />
un consolidamento della presenza nell’area<br />
magazzini automatici-autoportanti<br />
in ragione della competenza acquisita<br />
e della capacità di gestione espressa<br />
recentemente sul mercato. Signifi cativo<br />
- ed è proprio di questi giorni - il raggiunto<br />
controllo della mbt Engineering di<br />
Treviso, un network dei leader di settore<br />
(nostro socio è, attraverso BT Cesab, la<br />
Toyota) Questa società costituisce per<br />
noi un innovativo strumento operativo<br />
integratore di diversi know how e<br />
competenze specifi che e ci consente di<br />
qualifi carci sempre più come il risolutore<br />
esperto delle complesse problematiche<br />
del magazzino”.<br />
Alfredo Longo<br />
Nasce il primo monomarca<br />
CALLIGARIS in Cina<br />
Shanghai la città che Calligaris ha scelto<br />
É per il suo primo punto vendita monomarca<br />
in Cina. Una “presenza strategica” come l’ha<br />
defi nita il Presidente del Gruppo Alessandro<br />
Calligaris “per presidiare un mercato molto<br />
importante e attento al made in Italy, che ha<br />
grandi potenzialità di crescita”.<br />
Lo stile e il design italiano, che da sempre<br />
contraddistinguono i prodotti Calligaris, sono<br />
l’anima del nuovo Calligaris Shop: 200 metri<br />
quadrati di show room con i pezzi più rappresentativi<br />
della gamma di prodotti dell’azienda,<br />
Anche questo mese “Lo Spazio delle<br />
Idee” prende la parola su Realtà Industriale<br />
per presentare un prodotto di eccellenza<br />
di un’azienda associata: la Sedia Wien di<br />
Calligaris.<br />
L’iniziativa è nata con l’obiettivo di fornire<br />
una vetrina privilegiata per prodotti<br />
innovativi e brevettati, uno spazio<br />
di esposizione temporanea che<br />
l’Associazione mette a disposizione<br />
delle aziende nell’ambito delle<br />
attività di supporto alla promozione<br />
delle stesse. Sotto la ormai<br />
famosa lampadina rossa nell’atrio<br />
di ingresso di Palazzo Torriani da<br />
marzo sono stati ospitati già sette<br />
prodotti nuovi, originali e coperti da<br />
brevetto.<br />
Questo mese la lampadina rossa<br />
ospita la nuova Sedia Wien di<br />
Calligaris. Disegnata da Lucidi<br />
& Pevere, essenziale ed elegante,<br />
Wien reinterpreta le linee classiche<br />
con materiali e tecnologie moderne.<br />
Il fusto è una pressofusione di<br />
alluminio verniciato o lucidato<br />
e sedile e schienale sono in<br />
policarbonato. Un elemento<br />
d’arredo dal design ricercato ed<br />
estremamente versatile: Wien è<br />
realizzabile in differenti versioni,<br />
in plastica trasparente o coprente<br />
lucida, in otto varianti di colore.<br />
Economia<br />
Aziende<br />
tra sedie, tavoli, divani, letti e altri complementi<br />
d’arredo.<br />
L’azienda friulana, leader nel settore arredocasa,<br />
ha sviluppato una strategia commerciale<br />
e di penetrazione internazionale che la vedono<br />
oggi presente con propri negozi in Italia, Francia,<br />
Russia, Stati Uniti, Canada e ora anche in<br />
Cina. I suoi prodotti sono distribuiti in 12.000<br />
punti vendita in 90 Paesi del mondo.<br />
Un’azienda che dal 1923 di strada ne ha fatta<br />
tanta, puntando alla qualità e all’innovazione,<br />
sempre attenta alla ricerca e all’etica del lavoro.<br />
LO SPAZIO DELLE IDEE<br />
La SEDIA WIEN nuova ospite<br />
de “Lo Spazio delle Idee”<br />
Tante soluzioni e accostamenti possibili<br />
che la rendono adatta ad ambiti e ambienti<br />
molto diversi tra loro.<br />
Un grande esempio di ricerca e qualità,<br />
frutto di un esperienza fondata su 85<br />
anni di storia e di forte passione.<br />
dicembre09 23
Economia<br />
Aziende<br />
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi,<br />
ha inaugurato mercoledì 4 novembre a Fossa,<br />
in Abruzzo, a pochi chilometri da L’Aquila, il Villaggio<br />
Friuli, costituito da 16 casette prefabbricate<br />
e realizzato, di concerto con la Protezione Civile<br />
regionale, dalle imprese Stratex di Sutrio ed Euroholz<br />
di Villa Santina (oltre che dalla Riccesi Spa<br />
di Trieste) ed illuminato dai dispositivi prodotti dalla<br />
società di fi liera Athena cui fanno capo sette aziende<br />
friulane, di cui cinque carniche (B.Eng, DVM<br />
System, Car Audio System, Elettrica e Arte<br />
Edile), una udinese (Studio Marangone) e una<br />
pordenonese di Pravisdomini (Gielle Plast).<br />
Le unità abitative godono di un impegno fi nanziario<br />
congiunto di Regione, Confi ndustria e Legacoop<br />
Fvg e implementato da cospicue donazioni, per 1,8<br />
milioni di euro.<br />
Alla inaugurazione hanno preso parte il presidente<br />
della Regione Friuli, Renzo Tondo, il sottosegretario<br />
alla Protezione civile Guido Bertolaso e Luigi<br />
Calvisi, sindaco di Fossa, del paese devastato dal<br />
terremoto del 6 aprile scorso.<br />
Nel suo intervento, Berlusconi ha ricordato come<br />
il Friuli Venezia Giulia, “toccato” dal terremoto nel<br />
1976, ha saputo portare in Abruzzo “la sua grande<br />
esperienza e le sue grandi capacità, dando in<br />
tempi ristretti una risposta in termini di alta solidarietà”,<br />
creando immobili che in qualche caso “sono<br />
ancora più belli di quelli che la popolazione sfollata<br />
di Fossa è stata costretta a lasciare”. Dunque,<br />
“grazie al Friuli Venezia Giulia ed alla generosità<br />
dei suoi cittadini, uomini forti”.<br />
“Da un lato - ha affermato a sua volta Tondo - con<br />
orgoglio restituiamo, con il nostro operato in<br />
Abruzzo, quella solidarietà che avevamo ricevuto<br />
33 anni fa, dall’altro siamo in grado di offrire alla<br />
comunità di Fossa ‘case vere e proprie’, realizzate<br />
in pochissimo tempo grazie al collettivo contributo<br />
di tutto il Friuli Venezia Giulia, del suo sistema<br />
bancario e dei privati cittadini, delle istituzioni,<br />
Regioni ed Enti locali, e del mondo dell’impresa.<br />
Confermiamo, con la realizzazione di questo nostro<br />
Villaggio, il modello di una comunità in grado<br />
di reagire alle avversità”.<br />
24 dicembre09<br />
Secondo molti il Villaggio Friuli è il più bello<br />
dell’Abruzzo terremotato, o almeno così è il parere<br />
del sindaco Calvisi.<br />
“Effettivamente – conferma l’ingegner Andrea<br />
Macorig, della Euroholz – non abbiamo voluto<br />
fare le tradizionali case prefabbricate, ma qualcosa<br />
di più, dei villini dall’aspetto gradevole. Uno sforzo<br />
che ci è stato riconosciuto da chi ha già visto le<br />
nostre realizzazioni”.<br />
= La testimonianza del presidente LUCI<br />
All’inaugurazione del Villaggio Friuli ha partecipato anche Adriano Luci, presidente di Confi ndustria<br />
<strong>Udine</strong>.<br />
“Siamo lieti – è il commento del presidente – di aver contribuito tangibilmente a questa<br />
donazione che dimostra l’attenzione delle imprese a 360 gradi; un importante segnale di<br />
solidarietà in quanto tutti noi ricordiamo cosa signifi chi il termine ‘solidarietà’ in occasioni<br />
così diffi cili”.<br />
“Siamo altresì convinti – aggiunge Luci – che le nostre aziende possano mettere in campo<br />
competenze, esperienze ed organizzazione di primo ordine per affrontare qualsiasi progetto<br />
di ricostruzione, ma anche quella giusta dose di umanità che consente di condividere qualsiasi<br />
iniziativa o progetto di prospettiva. Concludo, ringraziando per la competenza e per la<br />
serietà la Protezione Civile regionale che, anche in questo frangente, ha dato dimostrazione<br />
di grande effi cienza”.<br />
INAUGURATO IN ABRUZZO<br />
IL VILLAGGIO FRIULI<br />
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed il presidente della<br />
Regione Renzo Tondo alla cerimonia inaugurale del “Villaggio Friuli”<br />
a Fossa in Abruzzo (foto Archivio Immagini Fvg)<br />
“Le nostre case – aggiunge Nicola Plazzotta, della<br />
Stratex - sono a tutti gli effetti defi nitive, rispettando<br />
pienamente i parametri acustici e termici<br />
imposti dalla legge. E’ stato un buon lavoro di<br />
squadra, considerando che la Riccesi si è occupata<br />
dell’urbanizzazione del villaggio. In altre parole,<br />
siamo riusciti a dare alla popolazione un ‘prodotto’<br />
chiavi in mano”.<br />
Dal canto suo, la società di fi liera Athena ha montato<br />
i lampioni esterni. “In tutto – racconta Giovannino<br />
Bearzi, presidente di Athena e di B.Eng di<br />
Amaro – sono sette dispositivi di illuminazione a<br />
led, una tecnologia a basso consumo che produce<br />
una luce più intensa, versatile e conveniente. Ho<br />
provveduto personalmente, con l’impresa elettrica,<br />
ad effettuare la messa in opera”.<br />
“C’è molta Carnia nella ricostruzione dell’Abruzzo<br />
terremotato – evidenzia il capo della Delegazione<br />
di Tolmezzo di Confi ndustria <strong>Udine</strong>, Federico Gollino<br />
-. Un bell’esempio di squadra vincente che,<br />
attraverso l’aggregazione e la collaborazione tra<br />
imprese, sa unire le forze per centrare i traguardi<br />
prefi ssati”.<br />
a.l.
dicembre09 25
Economia<br />
Aziende<br />
Lo stabilimento de Le Offi cine Riunite e il presidente Paolo Salvadori<br />
I CINQUANT’ANNI<br />
DE LE ORU<br />
Il passaporto per l’internazionalizzazione<br />
passa attraverso i cancelli de Le Offi cine<br />
Riunite – <strong>Udine</strong>, oggi parte di IMER<br />
Group. Lo sostiene Paolo Salvadori,<br />
presidente di quella Divisione Concrete di<br />
IMER Group che si identifi ca con ORU,<br />
facendo un bilancio dei cinquant’anni di attività<br />
dell’azienda nel momento in cui inizia<br />
una nuova espansione verso la Cina. «La<br />
nostra strategia di internazionalizzazione<br />
– dichiara il dottor Salvadori, ricordando il<br />
50esimo anniversario di fondazione della<br />
ORU – si fonda su di un trasferimento<br />
globale dell’idea imprenditoriale. Non si<br />
tratta quindi di una semplice espansione<br />
commerciale. La nostra fi liale cinese ha<br />
l’obiettivo di accrescere la nostra presenza<br />
e il nostro ruolo su quel mercato, rafforzando,<br />
contemporaneamente, la struttura<br />
produttiva in Italia». E in questo senso lo<br />
stabilimento di Basaldella è un elemento<br />
fondamentale di questa strategia.<br />
L’impianto friulano della IMER Group<br />
ha un ruolo fondamentale nella strategia<br />
di internazionalizzazione del gruppo, e<br />
rappresenta un cardine nel panorama<br />
industriale del Friuli Venezia Giulia. “Questa<br />
è una società prestigiosa – continua<br />
Paolo Salvadori – che è stata il punto di<br />
riferimento del settore della produzione di<br />
26 dicembre09<br />
calcestruzzo a livello nazionale e internazionale”.<br />
Le Offi cine Riunite sono state<br />
acquisite da IMER Group dieci anni fa:<br />
“Da allora abbiamo riorganizzato lo stabilimento,<br />
sfruttando le sinergie commerciali<br />
e le conoscenze tecnologiche portando<br />
a regime le potenzialità degli impianti”.<br />
Il tutto senza dimenticare l’identità dell’azienda:<br />
«Il marchio “ORU è rimasto nella<br />
denominazione dei prodotti – conferma<br />
Salvadori – perché IMER Group ha<br />
voluto tener conto della storia di questa<br />
azienda, pur mirando al completo ammodernamento<br />
dei mezzi esistenti con<br />
particolare attenzione alla qualità”. Sul<br />
mercato i prodotti realizzati a Basaldella<br />
di Campoformido sono riconosciuti come<br />
affi dabili e innovativi, e questo sia a livello<br />
nazionale che internazionale. Da ricordare<br />
che dopo ORU, IMER Group nel 2002 ha<br />
anche acquisito L&T SpA di San Giorgio di<br />
Nogaro, un’azienda produttrice di autobetoniere<br />
e pompe per calcestruzzo.<br />
Nello stabilimento della ORU vengono<br />
oggi realizzate nuove tecniche per l’ottimizzazione<br />
della produzione e vengono effettuati<br />
investimenti concreti in risorse umane<br />
e marketing, come ricorda il presidente<br />
Salvadori. “In questo momento – dichiara<br />
– stiamo implementando tecniche in<br />
grado di rendere più omogeneo il fl usso<br />
produttivo, garantendo la massima affi dabilità<br />
e sicurezza”.<br />
Ricordiamo che la sede di Basaldella si<br />
sviluppa su una superfi cie di 150 mila<br />
metri quadrati (35 mila coperti) e dà occupazione<br />
a 250 dipendenti. La Divisione<br />
Concrete di IMER Group produce oltre<br />
300 impiani l’anno (tra mobili, fi ssi e a<br />
raggio raschiante) e più di mille macchine<br />
per il trasporto e la posa in opera del calcestruzzo.<br />
Per quanto riguarda i dati di bilancio occorre<br />
riferirsi a quelli aggregati del gruppo che<br />
hanno raggiunto, nel 2008, i 149 milioni<br />
di euro di fatturato consolidato. A questo<br />
risultato ha contribuito un aumento delle<br />
esportazioni (+1,33%) che rappresentano<br />
oltre il 71% del totale fatturato. Qualche<br />
sofferenza si è registrata sul mercato interno<br />
che ha visto una fl essione del 12%.<br />
Comunque i prodotti “Made in Basaldella”<br />
restano il prodotto di punta della strategia<br />
di internazionalizzazione di IMER Group:<br />
lo conferma la decisione della società di<br />
realizzare la fi liale commerciale a Shanghai<br />
(in Cina) proprio per la commercializzazione<br />
delle soluzioni della Divisione Concrete.<br />
“La nuova fi liale di Shanghai – conferma il<br />
presidente Salvadori – commercializzerà<br />
i prodotti realizzati dalla Divisione Concrete.<br />
Prodotti che rappresentano le soluzioni<br />
tecnologiche di punta nel settore e che ci<br />
hanno permesso di presidiare fruttuosamente<br />
il mercato”. Se anche gli altri prodotti<br />
del Gruppo entreranno a far parte del<br />
pacchetto di offerta sul mercato cinese, per<br />
ora IMER Group punta proprio su ORU<br />
per aggredire una realtà in grande sviluppo.<br />
Alessandro Montello
dicembre09 27
Economia<br />
Botta & Risposta<br />
28 dicembre09<br />
RAFFAELLA CODUTTI<br />
Codutti Spa<br />
= Che cosa vuol dire essere un’imprenditrice?<br />
Vuol dire anche essere madre e avere una famiglia.<br />
Riuscire a coordinare le due attività non è<br />
sempre facile. Io sono stata fortunata perché mi<br />
ha aiutato mia madre quando avevo i bambini<br />
piccoli e perché oggi sono i miei stessi fi gli ad<br />
aiutarmi. Dal punto di vista lavorativo, quando<br />
arrivai in azienda una donna che andasse oltre il<br />
livello di segretaria era una rarità e, quindi, dovetti<br />
affrontare diverse diffi coltà e resistenze. Per<br />
fortuna il sostegno di mio padre, dei miei zii e dei<br />
miei cugini mi permise di crescere. In generale<br />
credo che per essere imprenditore si debba avere<br />
un grande amore per l'impresa.<br />
= Le aziende in Italia fanno abbastanza per<br />
agevolare il lavoro femminile?<br />
Nella nostra realtà abbiamo dato ascolto alle<br />
esigenze delle donne cercando di venire loro<br />
incontro. Purtroppo, mi è capitato di sentire di<br />
alcune aziende dove i rapporti umani sono diffi cili,<br />
mentre io credo che curare i rapporti umani sia<br />
fondamentale per gestire bene un'impresa.<br />
= Cos’è l’etica per un imprenditore?<br />
Essere sempre chiari e corretti.<br />
= Quali sono le principali diffi coltà nell’essere<br />
imprenditore oggi in Italia e Fvg?<br />
Riuscire a tenersi sempre aggiornati di fronte a<br />
cambiamenti sempre più veloci. Dover combattere<br />
con una burocrazia eccessiva e con una mancanza<br />
di modernizzazione dell'apparato pubblico<br />
che si traducono in un extracosto per le imprese.<br />
= Come state vivendo la crisi del settore<br />
mobile arredo?<br />
Nati come produttori di banconi da bar e arredi<br />
per negozi, siamo prima passati a produrre<br />
scaffalature e mobili per uffi cio e dagli anni '90 ci<br />
dedichiamo esclusivamente ai mobili per uffi cio,<br />
abbinando essenze di legni pregiati, tecnologie<br />
avanzate per la lavorazione dei metalli e lavorazione<br />
del cuoio con precisione sartoriale. E'<br />
una scelta di nicchia e specializzazione che ci sta<br />
premiando sui mercati di fascia alta.<br />
= In generale come sta andando il settore in<br />
questo periodo di crisi?<br />
Fino a maggio 2009 il mercato ha tenuto, dopo le<br />
ferie estive c'è stato un netto calo dei fatturati. So<br />
che molte aziende, come noi, stanno combattendo<br />
cercando di rafforzarsi o recuperare i mercati<br />
dove erano già presenti e di trovare nuovi mercati.<br />
Noi, ad esempio, stiamo approcciando con<br />
qualche successo il mercato indiano e quello di<br />
alcuni Paesi africani.<br />
= Quali aziende potranno superare la crisi?<br />
Quelle con un'adeguata patrimonializzazione che<br />
siano capaci di abbassare il punto di pareggio.<br />
Noi abbiamo un patrimonio costruito negli anni<br />
e stiamo ridefi nendo i budget per abbassare il<br />
nostro punto di pareggio. Per fortuna il nostro è<br />
un mercato molto frazionato senza leader capaci<br />
di imporsi a tutti gli altri. Quindi, facendo scelte<br />
positive dal punto di vista competitivo si possono<br />
recuperare quote di mercato.<br />
= Come si combatte la concorrenza dei produttori<br />
dei Paesi emergenti, come la Cina?<br />
Credo che il segreto sia quello di puntare alla<br />
qualità che loro ancora non riescono a copiare e<br />
sulla capacità di saperla vendere. Nel mobile per<br />
uffi cio la competizione con i cinesi c'è più sulla<br />
fascia bassa, operativa, non certo su quella alta,<br />
direzionale. Inoltre chi compra il mobile per uffi -<br />
cio è un esperto che sa valutare i dettagli tecnicoproduttivi<br />
e, quindi, mediamente, sa apprezzare<br />
la qualità superiore dei prodotti italiani.<br />
= Quanto conta nel vostro settore una rete<br />
di vendita adeguata?<br />
E’ un'esigenza molto sentita per avere una presenza<br />
capillare sui mercati. Servono venditori<br />
preparati dall'impresa che, pur essendo plurimandatari,<br />
si sentano parte dell'azienda e che la<br />
vivano come fosse una famiglia. Per questo noi<br />
stiamo investendo molto nella formazione e nella<br />
fi delizzazione della rete di vendita.<br />
= Avete diffi coltà a reperire il personale?<br />
Se parliamo di personale qualifi cato, sicuramente<br />
si.<br />
= Qualcuno sostiene che dipende dalla poca<br />
voglia di lavorare dei giovani d'oggi. E' d'accordo?<br />
No. Non direi che i giovani d'oggi abbiano poca<br />
voglia di fare, piuttosto che spesso hanno una<br />
idea della realtà lavorativa molto teorica e distorta.<br />
Scuole e Università dovrebbero prevedere un<br />
periodo durante il quale gli studenti abbiano la<br />
possibilità di entrare direttamente in contatto con<br />
il mondo del lavoro. Ciò li aiuterebbe a essere<br />
meno spaesati una volta terminati gli studi.<br />
= L'ultimo numero di Realtà Industriale ha<br />
dedicato un focus al tema Friulano vs Inglese.<br />
Cosa ne pensa?<br />
Che il friulano vada tutelato, ma ciò non si deve<br />
trasformare in un eccesso di localismo. E', poi,<br />
ovvio che per lavorare lo studio dell'inglese è<br />
oramai assolutamente necessario.<br />
= Cosa pensa degli imprenditori che si dedicano<br />
alla politica?<br />
Che farebbero meglio a continuare a fare gli<br />
imprenditori.<br />
= Come giudica l'approccio della politica<br />
italiana alla crisi?<br />
Mi pare che siano state fatte tante chiacchiere.<br />
Mentre un'azienda ha bisogno di fatti concreti.<br />
Come, ad esempio, la puntualità nei pagamenti<br />
da parte della pubblica amministrazione...<br />
= Cosa pensa dello scudo fi scale?<br />
Mi lascia molto perplessa.<br />
= L’evasione fi scale è un reato da punire o<br />
una forma di difesa da una tassazione eccessiva?<br />
La tassazione è eccessiva, ma le leggi vanno rispettate.<br />
L'evasione non è corretta, anche perché<br />
se tutti pagassero le tasse potremmo contare su<br />
servizi migliori.<br />
= Un personaggio del passato del quale<br />
l’Italia avrebbe bisogno oggi?<br />
Indro Montanelli<br />
= Un personaggio del presente del quale<br />
potremmo fare a meno?<br />
Tanti.<br />
c.t.p.<br />
Codutti Spa<br />
i dati<br />
Anno di fondazione: 1954<br />
Sedi operative: via Bonavilla - 33037<br />
Passons di Pasian di Prato - via Maù 2/1<br />
- 10 - 33035 Martignacco<br />
Fatturato 2008: 10.545.300 euro<br />
Dipendenti: 79<br />
Prodotto: arredi direzionali e operativi<br />
per uffi cio; sistemi di pareti modulari<br />
Export: 66%
dicembre09 29
Economia<br />
Analisi<br />
RIPRESA PALLIDA<br />
Occorre prendere consapevolezza<br />
che il mondo è cambiato e che<br />
molte convinzioni vanno riviste: la<br />
crescita non è illimitata, la fi ducia acritica<br />
nei confronti del mercato si è rivelata sbagliata,<br />
il valore non si crea con la moltiplicazione<br />
esponenziale del rischio ma sulla<br />
capacità di sviluppo dell’economia reale<br />
fondata sul lavoro e sull’impresa.<br />
Il punto di minima della caduta produttiva<br />
pare superato ma la ripresa si preannuncia<br />
fragile ed incerta, ancora dipendente dal<br />
sostegno della politica economica. Quando<br />
la crisi dell’economia reale<br />
è stata determinata, come in<br />
quest’ultimo anno ma con una<br />
dimensione sistemica ed ampiezza<br />
globale mai manifestatasi,<br />
dalla crisi fi nanziaria, i tempi<br />
di ripresa della produzione e del<br />
lavoro sono risultati più lunghi<br />
di quelli di una normale recessione.<br />
Il recupero che si è registrato<br />
nel terzo trimestre di quest’anno<br />
dalla produzione industriale<br />
ha benefi ciato del processo di<br />
ricostituzione delle scorte. L’andamento<br />
positivo della produzione<br />
industriale ha “trascinato”<br />
l’inversione di tendenza del<br />
prodotto. Dopo 15 mesi, infatti,<br />
si è interrotta la caduta del PIL,<br />
la più lunga e la più costosa dal<br />
secondo dopoguerra. Ma la crescita<br />
è risultata inferiore ai livelli<br />
che erano attesi dall’andamento<br />
della produzione industriale.<br />
Tensioni sul mercato del lavoro,<br />
razionamento/selezione del<br />
credito, tasso di cambio euro/<br />
dollaro possono esserne state le<br />
determinanti.<br />
Le prospettive di consolidamento<br />
della ripresa, ora incerta,<br />
sono legate sia alla tenuta del<br />
processo di rafforzamento della<br />
domanda estera, ma soprattutto<br />
alla possibilità di rilancio della<br />
30 dicembre09<br />
domanda interna. Ma, sotto questo profi lo,<br />
consumi ed investimenti costituiscono un<br />
aspetto critico.<br />
I consumi sono condizionati dalla capacità<br />
delle spesa delle famiglie sulla quale<br />
andranno a scaricarsi gli effetti del ridimensionamento<br />
dell’occupazione e del<br />
conseguente contenimento del reddito<br />
disponibile.<br />
Gli investimenti verrebbero limitati dalla<br />
selezione del merito di credito e dalla<br />
capacità produttiva in eccesso (l’indagine<br />
congiunturale interna di Confi ndustria Udi-<br />
Permangono interrogativi<br />
sulla robustezza del recupero ciclico<br />
ne segnala che il grado di utilizzo degli impianti<br />
è sceso in un anno dall’88 al 58%).<br />
A questo si aggiungono i rischi di tensioni<br />
valutarie con la sopravvalutazione dell’euro<br />
che viene a penalizzare la nostre esportazioni<br />
proprio quando si profi la il recupero<br />
della domanda internazionale.<br />
Quindi permangono interrogativi sulla robustezza<br />
del recupero ciclico.<br />
Dopo il rimbalzo del terzo trimestre l’attività<br />
produttiva si assesterebbe mantenendo<br />
comunque una dinamica leggermente<br />
positiva per stabilizzarsi nella prima parte<br />
del 2010 ed assumere una maggiore consistenza<br />
nella seconda metà. La gradualità<br />
del ciclo rifl etterebbe la lentezza della<br />
ripresa in particolare nell’area dei paesi<br />
avanzati.<br />
Quindi la ripresa è prevista ma sarà “pallida”.<br />
Per le imprese la “ripresa” è il futuro che<br />
ciascun imprenditore saprà<br />
costruire.<br />
Le imprese, da quelle piccole e<br />
medie a quelle grandi, hanno<br />
reagito alle spinte recessive<br />
puntando sulla riduzione dei costi<br />
nel segno dell’effi cientamento,<br />
sull’innovazione di prodotto,<br />
sull’ampliamento e sulla diversifi<br />
cazione dei mercati, sulla personalizzazione<br />
del servizio.<br />
Chi più ha “investito” in queste<br />
strategie meglio si è attrezzato<br />
per la fuoriuscita dagli effetti<br />
della recessione che non sarà<br />
neutrale.<br />
La selezione imposta dal mercato<br />
con la recessione si è acuita.<br />
L’importante e non subirla ma<br />
gestirla. Quindi serve una politica<br />
economica attenta a favorire<br />
la competitività di sistema ed<br />
una politica industriale che<br />
promuova i processi di crescita<br />
delle imprese.<br />
La legge fi nanziaria regionale,<br />
pur vincolata dal calo delle entrate<br />
e dalla rigidità della spesa,<br />
non può disattendere questa<br />
esigenza complessiva puntando<br />
sulla priorità della difesa del<br />
lavoro e della salvaguardia delle<br />
potenzialità di sviluppo del sistema<br />
delle imprese.<br />
Ezio Lugnani
MISSIONE IN<br />
BRASILE E CILE<br />
“Il Cile e soprattutto il Brasile sono destinati a recitare un ruolo<br />
di protagonisti nello scacchiere dell’economia internazionale. La<br />
nostra fortuna è che sono due Paesi già nostri amici grazie alla<br />
forte presenza di italiani o di persone di origine italiane. Solo<br />
nello Stato di San Paolo sono cinque milioni. Quindi, ci sono tante<br />
affi nità legate alle origini, alla storia, alla cultura ed in questo<br />
momento alle relazioni governative. Le opportunità sono diverse<br />
e vanno colte. il nostro Governo, con gli incisivi interventi dei<br />
vice-ministri Scotti ed Urso, e Confi ndustria si sono positivamente<br />
adoperati per aprire la strada alle nostre imprese, sottolineando<br />
però, nel contempo, l’importanza dell’abbassamento dei dazi che<br />
in questo momento sono elevati e limitano le importazioni”.<br />
E’ il bilancio consuntivo del presidente di Confi ndustria<br />
<strong>Udine</strong>, Adriano Luci, al rientro, assieme al vice-presidente<br />
dell’Associazione Matteo Tonon, dalla missione in Brasile e<br />
Cile promossa dal 9 al 13 novembre da Confi ndustria, Abi, Ice,<br />
assieme ai Ministeri dello sviluppo economico e degli Affari esteri.<br />
Prima tappa a San Paolo dove intenso è stato il ruolino di marcia<br />
per i 400 imprenditori in rappresentanza di 216 imprese italiane:<br />
il programma si è sostanziato infatti in seminari sulle opportunità<br />
di investimento, in un forum istituzionale con la partecipazione tra<br />
gli altri del presidente brasiliano Luis Inacio Lula, del ministro<br />
italiano per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola e del<br />
presidente nazionale di Confi ndustria Emma Marcegaglia, e in<br />
1.485 incontri BtoB tra aziende.<br />
Sia Luci che Tonon sono rimasti piacevolmente stupiti delle<br />
potenzialità della nazione carioca: la nona economia mondiale per<br />
il potere d’acquisto, una crescita tra il 4,2 e il 5% prevista per il<br />
2010, un piano di investimenti in infrastrutture da 190 miliardi di<br />
euro, cui vanno aggiunti gli ingenti investimenti da stanziare – altri<br />
70-75 miliardi – per la Coppa del Mondo di calcio del 2014 e per<br />
le Olimpiadi del 2016.<br />
“Il Brasile dimostra, con i fatti, di volere e di sapere crescere – ha<br />
dichiarato Luci -. La politica di Lula, sostanziatasi nella riduzione<br />
delle tasse per le imprese e lavoratori, unita alla modernizzazione<br />
del sistema Paese, ha permesso a questa nazione di uscire dalla<br />
crisi prima di molti altri. E’ evidente che, già da ora, il Brasile è un<br />
competitor con cui ci dovremo inevitabilmente confrontarci”.<br />
La speranza è che l’interesse espresso dal presidente brasiliano<br />
Lula per le PMI italiane non sia solo di facciata. “Specie sulle<br />
infrastrutture da realizzare per i Mondiali di calcio e le Olimpiadi<br />
– aggiunge Luci - l’Italia vorrebbe giocare la sua partita. Restano<br />
tuttavia da superare alcuni nodi, primo fra tutti, il problema dei<br />
dazi troppo alti, fi no all’80%, che non permettono ai beni di<br />
consumo made in Italy di penetrare nel mercato carioca”.<br />
Associazione<br />
In primo piano<br />
Dall’alto, i relatori del forum di San Paolo del Brasile e un<br />
momento del meeting tenutosi a Santiago del Cile<br />
Dopo San Paolo la missione si è spostata a Santiago del Cile<br />
con la partecipazione ad un seminario plenario dedicato alla<br />
presentazione delle opportunità di cooperazione con il Cile<br />
organizzato in collaborazione con le autorità di Governo cilene<br />
– presente il vice-presidente della Repubblica Edmundo Perez<br />
Yoma - e le locali agenzie di promozione degli investimenti.<br />
“Il Cile – evidenzia Luci - non si è ancora affermato come il<br />
Brasile quale uno dei protagonisti dell’economia mondiale,<br />
ma offre comunque allettanti opportunità di collaborazione<br />
industriale e di investimento alle imprese italiane, non fosse<br />
altro per la sua invidiabile posizione geografi ca. Di fatti, grazie<br />
anche ad una lungimirante strategia di apertura multilaterale<br />
sul versante degli scambi commerciali, rappresenta una porta<br />
d’accesso privilegiata per penetrare nei mercati dell’America<br />
Latina o in aree mature quali Giappone o Stati Uniti”.<br />
A.L.<br />
dicembre09 31
Associazione<br />
Palazzo Torriani News<br />
WELCOME DAY<br />
CONFINDUSTRIA<br />
LA STORIA ACCOGLIE IL FUTURO<br />
Oltre duemila imprenditori del Nord<br />
hanno partecipato giovedì 12 novembre<br />
ad Assago al 3° Welcome Day di<br />
Confi ndustria. Tra questi era presente anche<br />
una delegazione di Confi ndustria <strong>Udine</strong><br />
composta da una trentina di imprenditori,<br />
tra neoassociati ed associati di lungo corso.<br />
In questa Giornata di Benvenuto alle imprese<br />
neoassociate che - come ha annunciato<br />
il vice presidente Edoardo Garrone -<br />
hanno raggiunto quota 141.599 (+8,9% di<br />
iscrizioni rispetto al 2008) sono state inoltre<br />
premiate le venti imprese che vantavano il<br />
rapporto associativo più antico.<br />
L’incontro a porte chiuse, fortemente voluto<br />
dalla presidente Emma Marcegaglia,<br />
si è caratterizzato come un momento di<br />
confronto per condividere le strategie e i<br />
disegni futuri dell’organizzazione attraverso<br />
l’ascolto dei pareri e delle esigenze direttamente<br />
espressi dalla base associativa che<br />
ha risposto alla chiamata con una lunga<br />
32 dicembre09<br />
serie di interventi.<br />
Tra gli associati “over 50”, la nostra Associazione<br />
si è onorata di schierare gli imprenditori<br />
di due aziende iscritte fi n dall’anno<br />
della sua fondazione, nel 1945: Giacomo<br />
Chiarandini, delle Offi cine Chiarandini<br />
Srl di <strong>Udine</strong> e Enrico Rosina della Folicaldi<br />
di Cividale del Friuli, e di due aziende<br />
di poco più “giovani”: Antonio Tarussio<br />
dell’omonima azienda di Paularo e Carlo<br />
Tonutti, della Tonutti Macchine Agricole<br />
di Remanzacco.<br />
A ricordo dell’evento, la signora Solidea<br />
Tarussio ha desiderato omaggiare con<br />
una gerla ricolma di scarpets carniche,<br />
accompagnata da un fi ammante biglietto<br />
rosso, l’intrepida “donna di ferro” della Confi<br />
ndustria!<br />
Alberto Toffolutti (foto Gasperi)<br />
Sono state fi rmate le nuove convenzioni tra Confi ndustria <strong>Udine</strong> e le start<br />
up incubate al Parco scientifi co e tecnologico Luigi Danieli di <strong>Udine</strong>, in<br />
base alle quali le giovani imprese possono accedere a tutti i servizi proposti<br />
agli associati e ricevere consulenza e assistenza specifi ca sulla ricerca di personale<br />
e sull’internazionalizzazione.<br />
Confi ndustria <strong>Udine</strong> rinnova così il sostegno alle start up nate dal progetto<br />
Techno Seed, gestito da Friuli Innovazione, Università di <strong>Udine</strong> e Ires<br />
FVG. Un progetto che si è concluso alcuni mesi fa e che, in poco più di due<br />
anni, ha accompagnato 15 nuove idee imprenditoriali dalla fase di sviluppo<br />
alla creazione di vere e proprie imprese nel settore informatico, con quasi 80<br />
addetti e un fatturato di oltre 1 milione di euro (dati 2008).<br />
“I giovani imprenditori – ha commentato Alberto Toffolutti, vice presiden-<br />
Barbara Franceschelli<br />
Area Organizzazione, Marketing e Sviluppo<br />
Confi ndustria <strong>Udine</strong><br />
Welcome Day Confi ndustria: la<br />
relazione della presidente Emma<br />
Marcegaglia, poi con alcuni delegati e,<br />
sotto, con Giacomo Chiarandini<br />
Rinnovato il sostegno<br />
alle start up del Parco<br />
te di Confi ndustria <strong>Udine</strong> e di Friuli Innovazione – possono trarre molti vantaggi<br />
dal collegamento con il sistema industriale locale, dal capire meglio<br />
come funziona un’impresa avviata a farsi un’idea più precisa del mercato<br />
di riferimento e delle opportunità di sviluppo commerciale”.<br />
Siglate per la prima volta nell’ottobre 2007 le convenzioni sono state rinnovate<br />
per tutte le aziende Techno Seed, ed estese anche alle ultime nate:<br />
Dermap Srl, e-laser Srl e The Business Game Srl.<br />
Soddisfatti gli imprenditori che hanno già usufruito dei servizi: “Ho partecipato<br />
ad alcuni seminari e alle riunioni di categoria con i referenti del mio<br />
settore – racconta Mauro Majeroni, della Gestiware Srl specializzata in<br />
sistemi gestionali innovativi per le aziende – ed stato utile sia per approfondire<br />
aspetti economici, fi nanziari e tecnologici, sia soprattutto per rafforzare<br />
le relazioni con il territorio e con le altre imprese. Ci si sente parte di un<br />
sistema che sostiene e tutela”.<br />
La reciproca conoscenza e la condivisione sono un valore aggiunto anche<br />
per Andrea Bertoni della Fill in the blanks Srl, che sviluppa architetture<br />
informatiche e servizi di business continuity. “Ho conosciuto altri imprenditori,<br />
con le loro idee ed esperienze. E’ stato utile per sapere come si evolve<br />
il sistema produttivo locale e su quali aspetti puntare per far crescere la mia<br />
azienda”.<br />
g
dicembre09 33
Associazione<br />
Eventi<br />
Sotto i migliori auspici è nato giovedì 5<br />
novembre www.greenfvg.it, il primo<br />
portale dedicato alla sostenibilità ambientale<br />
e al “buon essere” in Friuli Venezia<br />
Giulia. Presentato alla stampa a palazzo<br />
Torriani, nella sede di Confi ndustria <strong>Udine</strong>,<br />
la nuova “creazione” on line dell’Agenzia<br />
Friulimmagine, si è data il compito di<br />
muoversi in una nuova direzione, quella<br />
della eco sostenibilità<br />
a<br />
servizio della<br />
comunicazione<br />
dell’impresa e<br />
delle Istituzioni<br />
del territorio.<br />
Numerose le<br />
personalità<br />
intervenute<br />
per portare<br />
il loro saluto.<br />
Hanno aperto i<br />
lavori Alberto<br />
Toffolutti,<br />
presidente del<br />
Comitato per<br />
la Piccola Industria<br />
di Confi ndustria<br />
<strong>Udine</strong>,<br />
e Claudio<br />
Magon, capogruppo<br />
del<br />
Terziario Avanzato di Confi ndustria <strong>Udine</strong>.<br />
Sono seguiti i saluti del professor Paolo<br />
Pascolo, rappresentante Governativo nell’EEVC<br />
e Direttore del Consorzio Interuniversitario<br />
di FORmazione e COMunicazione<br />
e Università di <strong>Udine</strong>, e gli interventi di<br />
Enrica Gallo, editore di GREEN FVG, e<br />
Adriano Del Fabro, direttore editoriale<br />
del portale.<br />
Un’iniziativa nuova per la nostra regione<br />
che, come si è potuto cogliere dalle parole<br />
del direttore Del Fabro, è nata dalla sensibilità<br />
per le tematiche ambientali. Uno<br />
strumento indipendente, punto di contatto<br />
tra la semplice intenzione e l’attuazione<br />
della buona pratica. Green FVG, desidera<br />
raccontare attraverso la qualità dei suoi<br />
contenuti, la fi losofi a quotidiana del “buon<br />
essere” e la prassi dell’economia della<br />
felicità. “La green economy è già tra noi<br />
ma deve ancora esprimersi a 360°. Green<br />
FVG, per ora, può essere visto come un<br />
seme da cui potranno originare molte altre<br />
piante a servizio dell’economia e della<br />
collettività”.<br />
34 dicembre09<br />
Da sinistra: Adriano Del Fabro, Alberto Toffolutti, Claudio Magon,<br />
Paolo Pascolo ed Enrica Gallo (foto Gasperi)<br />
CONFINDUSTRIA UDINE TIENE<br />
A BATTESIMO GREENFVG<br />
Nasce il primo portale<br />
a impatto zero per il buon essere<br />
in Friuli Venezia Giulia<br />
Un pensiero condiviso da Enrica Gallo<br />
che ha sottolineato come Green FVG sia<br />
una piattaforma sulla quale l’utente fi nale<br />
può trovare la qualità dell’informazione eco<br />
sostenibile, sia essa relativa a un prodotto<br />
o a un servizio che un’azienda o un’istituzione<br />
desidera offrire e comunicare. La costituzione<br />
di un comitato scientifi co è infatti<br />
uno degli obbiettivi prossimi per far sì che<br />
all’indipendenza della redazione si unisca il<br />
prezioso e necessario contributo scientifi co.<br />
Una scienza che ha affascinato la platea attraverso<br />
l’intervento del professor Pascolo<br />
che ha portato la sua esperienza di divulgatore<br />
scientifi co per caratterizzare il nuovo<br />
portale creato da Friulimmagine. Nell’immenso<br />
mare di internet, la dispersione<br />
dell’informazione è inevitabile. Creare un<br />
portale riconoscibile per le sue qualità<br />
contenutistiche rappresenta un’opportunità<br />
prima di tutto per il tessuto economico della<br />
nostra regione che, attraverso il suo utilizzo,<br />
può ritagliarsi una vetrina riconosciuta<br />
come qualitativamente superiore.<br />
L’interattività è una risposta alla condivisione<br />
delle informazioni e in uno scenario di<br />
crisi ancora incerto come quello attuale, ha<br />
ricordato nel suo intervento Alberto Toffolutti,<br />
la ricerca di risposte nello sviluppo<br />
dell’ambito eco sostenibile può essere un<br />
impulso per l’economia.<br />
“Un’iniziativa che dimostra il valore del<br />
settore dei servizi - ha affermato Claudio<br />
Magon, - che attraverso l’Agenzia Friulimmagine<br />
e il suo nuovo progetto evidenzia<br />
in modo più tangibile il valore spesso<br />
fl uttuante del settore che per la sua scarsa<br />
materialità diventa diffi cilmente rappresentabile”.<br />
Una sostenibilità concreta si delinea quindi<br />
all’orizzonte della comunicazione del Friuli<br />
Venezia Giulia: indipendente, di qualità, a<br />
impatto zero e al servizio dello sviluppo<br />
economico verde. Dal 5 novembre on line<br />
su www.greenfvg.it.
dicembre09 35
Associazione<br />
Edilizia<br />
I COSTRUTTORI<br />
INCONTRANO DE ANNA<br />
Chiesta la semplifi cazione degli adempimenti e una<br />
normativa uniforme su tutto il territorio regionale.<br />
Denunciato il fenomeno della corsa al massimo ribasso<br />
che non può garantire una ottimale qualità edifi catoria<br />
Il castello di Rive d’Arcano, di proprietà<br />
dell’ingegner Domenico Taverna che<br />
lo ha gentilmente concesso, è stato il<br />
luogo d’incontro del vertice dei costruttori<br />
edili dell’ANCE del Friuli Venezia Giulia<br />
con l’assessore regionale ai Lavori Pubblici<br />
Elio De Anna. Presenti i componenti del<br />
Direttivo regionale e quelli dei quattro<br />
Direttivi provinciali dell’ANCE, e con la<br />
partecipazione anche del Sindaco di Rive<br />
d’Arcano e del Presidente di Confi ndustria<br />
<strong>Udine</strong>, Adriano Luci, la riunione ha preso<br />
atto che la realtà del mondo delle costruzioni<br />
non è ancora uscita dall’emergenza;<br />
che l’amministrazione pubblica non ha<br />
ancora sbloccato la macchina burocratica<br />
e che i provvedimenti assunti, purtroppo,<br />
si sono rivelati insuffi cienti. Bastano due<br />
dati per fotografare la situazione: gli operai<br />
edili in Friuli Venezia Giulia sono passati da<br />
15.029 (2007) a 13.535 (2009), mentre<br />
le imprese operanti sono scese da 3.319<br />
(2007) a 2.978 (2009). L’allarme è stato<br />
lanciato dal presidente regionale ANCE,<br />
Donato Riccesi, che ha evidenziato come<br />
la pur apprezzabile attenzione dimostrata<br />
dalla politica al comparto delle costruzioni<br />
non si è tradotta in effi caci iniziative di in-<br />
36 dicembre09<br />
versione del ciclo economico. Soprattutto,<br />
secondo Riccesi, la complessità della normativa<br />
che disciplina i lavori pubblici impone<br />
alle Amministrazioni e alle imprese una<br />
permanente e controversa interpretazione,<br />
provocando incertezza e il paradosso è<br />
che le aziende hanno ormai più bisogno<br />
di avvocati che di ingegneri. “E’ ora che il<br />
Governo regionale – ha affermato Riccesi<br />
– avvii una radicale semplifi cazione degli<br />
adempimenti, puntando sull’univocità della<br />
disciplina su tutto il territorio regionale,<br />
chiudendo ogni protagonismo di singoli<br />
comuni o di singoli funzionari”. Al centro<br />
della discussione anche la recente Legge<br />
regionale del febbraio 2009 che permette<br />
alle stazioni appaltanti di poter assegnare<br />
lavori pubblici fi no a un massimo di cinquecentomila<br />
euro attraverso una procedura<br />
negoziata: un provvedimento che avrebbe<br />
dovuto superare la suicida corsa al massimo<br />
ribasso e che invece viene sistematicamente<br />
ignorato dalle Amministrazioni<br />
locali, che probabilmente rifuggono da un<br />
maggiore profi lo di responsabilità. La conseguenza<br />
è che solo il 30-35% degli appalti<br />
viene aggiudicato a imprese regionali,<br />
mentre il ribasso medio tocca ormai punte<br />
del 50-60%, ponendo un preoccupante<br />
interrogativo sul livello di qualità che si può<br />
realizzare con una spesa inferiore alla metà<br />
di quella preventivata. Donato Riccesi ha<br />
sollecitato ancora una volta l’urgenza di un<br />
processo di responsabilizzazione di tutto<br />
il percorso che porta alla realizzazione di<br />
un’opera, attraverso una disciplina capace<br />
di valorizzare il merito e la capacità di<br />
impresa, con norme per la partecipazione<br />
alle gare fondate su requisiti meno formali<br />
e più sostanziali, affi nché le persone, le attrezzature,<br />
i tecnici possano rappresentare<br />
il fattore discriminante tra le vere imprese<br />
industriali e quelle fasulle. L’assessore Elio<br />
De Anna non si è sottratto a un serrato<br />
confronto, sottolineando l’impegno assunto<br />
dall’Amministrazione regionale per affi ancare<br />
le imprese delle costruzioni in una<br />
fase estremamente complessa della realtà<br />
socio-economica, ricordando anche la legge<br />
regionale predisposta per accelerare le<br />
procedure per la progettazione degli appalti.<br />
Nel corso del summit sono intervenuti<br />
anche i presidenti provinciali dell’ANCE:<br />
Pontarolo (Pordenone) sottolineando<br />
l’importanza del protocollo di valutazione<br />
energetica quale strumento cruciale per<br />
migliorare la qualità edifi catoria; Cividin<br />
(Trieste) che ha evidenziato la necessità<br />
di un monitoraggio delle opere realizzate;<br />
Hoffman (Gorizia) che ha richiamato la<br />
necessità dell’adeguamento dei prezziari<br />
da parte della Regione; Frata (<strong>Udine</strong>) che<br />
ha evidenziato il potenziale effetto volano<br />
che le opere viabilistiche di intervento strategico<br />
affi date al Commissario straordinario<br />
potrebbero determinare a benefi cio del<br />
settore delle imprese edili industriali.<br />
Al castello di Rive d’Arcano il vertice dei dirigenti dell’ANCE FVG, alla presenza dell’assessore regionale Elio De Anna<br />
Franco Rosso
RICOSTRUZIONE KOSOVO<br />
STRATEGICA PER LE AZIENDE FVG<br />
Guardare ad Est è un’opportunità importante<br />
per l’economia del Friuli Venezia<br />
Giulia, che grazie al supporto di Informest<br />
può trovare nuovo spazio nei mercati<br />
dell’Europa orientale. Il caso specifi co del<br />
Kosovo, e delle sue infrastrutture, è stato<br />
giovedì 5 novembre al centro di una giornata<br />
di lavori tra Gorizia e <strong>Udine</strong>, a palazzo<br />
Torriani, nella sede dell’Ance, cui hanno<br />
partecipato aziende della regione, rappre-<br />
Al centro, Giuliano Vidoni (foto Gasperi)<br />
sentanti delle istituzioni e delle associazioni<br />
del settore del Kosovo. Particolarmente<br />
signifi cativa, in questa occasione, la partecipazione<br />
del mondo accademico, con il<br />
coinvolgimento delle Facoltà di Architettura<br />
e Ingegneria dell’Università di Trieste e di<br />
Pristina.<br />
Il Kosovo ha infatti in programma investimenti<br />
importanti nella costruzione o nel<br />
UDINE RASSICURA:<br />
AVVIEREMO I CANTIERI<br />
Grande impegno dell’Amministrazione comunale<br />
di <strong>Udine</strong> nell’avviare il maggior numero di<br />
cantieri edili per il rinnovamento e lo sviluppo della<br />
città e per la salvaguardia dell’imprenditoria edile<br />
e delle relative maestranze. Tali assicurazioni sono<br />
state fornite dal sindaco di <strong>Udine</strong> prof. Furio Honsell<br />
al termine dell’incontro con una delegazione di<br />
costruttori edili di Confi ndustria <strong>Udine</strong> guidata dal<br />
capogruppo Ugo Frata.<br />
All’incontro erano anche presenti il vice sindaco<br />
Vincenzo Martines, l’assessore alla Gestione<br />
Urbana Gianna Malisani, l’assessore alla Mobilità<br />
Enrico Pizza ed il dirigente ing. Luigi Fantini.<br />
Il sindaco Honsell ha ricordato che già nel corso<br />
del 2009 i cantieri attivati in città sono risultati numerosi<br />
per un impegno fi nanziario notevole e che i<br />
progetti in corso risultano in linea con il programma<br />
elettorale dell’Amministrazione<br />
e con le attese dei cittadini.<br />
L’assessore Malisani ha quindi<br />
elencato alcune opere riguardanti<br />
l’edilizia scolastica per<br />
circa 6 milioni e mezzo di euro<br />
e tra questi l’ampliamento e<br />
la ristrutturazione della scuola<br />
primaria “Ippolito Nievo” con<br />
un progetto preliminare di 3<br />
milioni e 300 mila euro, l’ampliamento<br />
e la ristrutturazione<br />
della scuola primaria Mazzini e la costruzione della<br />
nuova scuola per l’infanzia di Via Baldasseria Media,<br />
con un progetto preliminare di 1 milione e 200<br />
mila euro. Nell’elencare tali iniziative l’assessore<br />
Malisani ha anche espresso viva soddisfazione per<br />
l’approvazione dei progetti entro la fi ne del corren-<br />
Il sindaco Furio Honsell<br />
Associazione<br />
Edilizia<br />
rinnovamento dell’infrastruttura stradale<br />
(108 milioni di euro nel 2008, 230 nel<br />
prossimo biennio). Gli appalti possono<br />
dunque diventare un’opportunità da non<br />
perdere per i costruttori del Friuli Venezia<br />
Giulia. Per questo, Informest è presente<br />
sul territorio, a fi anco delle nostre imprese,<br />
con il Desk Kosovo (iniziativa co-fi nananziata<br />
dalla Legge regionale 19/00).<br />
Nel mese di dicembre (dal 15 al 18), in<br />
occasione della missione per le imprese<br />
organizzata da Informest in Kosovo, un<br />
secondo workshop, a Pristina, approfondirà<br />
ulteriormente le tematiche trattate oggi, per<br />
arrivare alla partecipazione ai bandi e per<br />
stabilire sinergie anche tra le università.<br />
“Questi bandi possono essere importanti<br />
per l’economia del Friuli Venezia Giulia -<br />
ha spiegato la vicepresidente di Informest<br />
Silvia Acerbi -. E’ importante essere presenti<br />
sul territorio, con i nostri corrispondenti,<br />
e avere una maggiore presenza<br />
istituzionale, d’accordo con la Regione. E’<br />
la nostra ‘politica estera’, che porta risultati<br />
alla nostra economia”.<br />
“In questo momento di stallo nazionale<br />
- ha spiegato Giuliano Vidoni, componente<br />
dell’Ance regionale - l’imprenditoria<br />
che ha coraggio deve prendere la valigia.<br />
Per crescere e consolidarsi bisogna<br />
guardare all’estero. Il Kosovo è una realtà<br />
interessante e accessibile. L’iniziativa di<br />
oggi serve proprio per capire i programmi,<br />
i fi nanziamenti futuri di questo paese”.<br />
te anno che consentirà l’accensione<br />
dei mutui già nel 2009 senza gravare<br />
sul bilancio del prossimo anno.<br />
L’assessore Pizza ha illustrato i programmi<br />
riguardanti le infrastutture<br />
e la viabilità, sottolineando come<br />
nel corso del 2010 verranno ulteriormente<br />
incrementate le disponibilità<br />
fi nanziarie sulle manutenzioni stradali<br />
e la costruzione o sistemazione<br />
dei marciapiedi.<br />
Il presidente dei costruttori edili<br />
friulani, Ugo Frata, ha sottolineato<br />
che “le crescenti diffi coltà del settore<br />
delle costruzioni che, dopo un lungo<br />
periodo di espansione, subisce oggi<br />
una crisi di dimensioni impreviste.<br />
Tale crisi potrebbe determinare a<br />
breve per le imprese locali una riduzione degli<br />
organici, aggravando la situazione occupazione<br />
provinciale e disperdendo parte delle proprie capacità<br />
produttive faticosamente raccolte in tanti anni<br />
di attività”.<br />
dicembre09 37
Associazione<br />
Alimentari e Bevande<br />
VIAGGIO NEL GUSTO<br />
Le aziende industriali della lavorazione<br />
del latte affrontano le sfi de della<br />
globalizzazione e rilanciano puntando<br />
su effi cienza, ricerca, cultura della qualità<br />
e delle tradizioni. Franco Panciera (D.G.<br />
delle Latterie Friulane) e Marco Pezzetta<br />
(titolare dell’omonima azienda fagagnese<br />
di specialità friulane) concordano sui<br />
numeri: il 2009 si chiuderà per il settore<br />
con una fl essione dell’ordine del 4 – 5%<br />
per i volumi e del 3% per i fatturatati. E<br />
concordano anche sul fatto che se il 2010<br />
confermasse il trend del 2009 non ci si<br />
dovrebbe lamentare, alla luce di due principali<br />
fattori condizionanti: la politica agricola<br />
comunitaria che passando dal sostegno dei<br />
prezzi alla politica di redditualità agricola<br />
ha di fatto abolito tutti gli ammortizzatori di<br />
mercato aprendo lo stesso a repentine e<br />
ampie oscillazioni speculative; l’evoluzione<br />
degli stili di vita dei consumatori che si<br />
intersecano con una crescente diffusione<br />
della grande distribuzione, rivoluzionando<br />
38 dicembre09<br />
SECONDA PUNTATA<br />
Lattiero caseario: valutazioni e<br />
prospettive. La parola alle aziende<br />
Nella foto Marco Pezzetta e Franco Panciera (foto Gasperi)<br />
le tradizionali collocazioni dei prodotti sul<br />
mercato. Due fattori che, ovviamente, si assommano<br />
ad una inequivocabile maggiore<br />
accortezza dei consumatori che si esplicita<br />
anche in una accentuata parsimonia nell’acquisto<br />
dei prodotti di base, pur restando<br />
questi sostanzialmente anelastici (anche<br />
per i redditi più contenuti) all’oscillazione<br />
dei prezzi. Prezzi, che secondo Pezzetta,<br />
per molti prodotti sono rimasti praticamente<br />
immutati dal 1993 (ad esempio il<br />
formaggio Montasio) e che per Panciera<br />
infl uiscono comunque limitatamente come<br />
stimolo all’aumento del consumo del latte.<br />
Ma i venti della globalizzazione soffi ano da<br />
est proponendo competitive forniture di<br />
latte e da ovest allargando anche nel Friuli<br />
Venezia Giulia la grande distribuzione, attraverso<br />
i cui punti vendita viene commercializzato<br />
più del 55% dei prodotti caseari.<br />
Ma gli industriali friulani del settore hanno<br />
le idee chiare: per Panciera (alla guida di<br />
un colosso che fattura 75 milioni di Euro<br />
all’anno e quotidianamente fornisce 5000<br />
punti vendita) in una regione ad incremento<br />
demografi co nullo prima di tutto bisogna<br />
equilibrare l’offerta con la domanda e poi<br />
– dando la qualità come prerequisito di<br />
base – bisogna dare costanza al prodotto<br />
e puntualità nel servizio. Per Pezzetta<br />
(da tre generazioni specializzati nella stagionatura<br />
di formaggi) diventa strategico<br />
captare il ruolo positivo della grande distribuzione,<br />
sul piano della valorizzazione<br />
dell’immagine dei prodotti, e realizzare una<br />
distribuzione che sappia modernamente<br />
proporre stagionature specifi che per un<br />
consumatore sempre più attento e raffi -<br />
nato. Pezzetta cita l’impegno della sua<br />
azienda sul fronte della ricerca enogastronomica,<br />
che oggi declina il formaggio in<br />
grotta come quello ubriacato o il cosiddetto<br />
blu al ramandolo. Due strategie aziendali<br />
che rifl ettono una virtù imprenditoriale<br />
diffusa nel settore, attento ad intercettare i<br />
nuovi gusti dei consumatori e a cogliere le<br />
opportunità dei nuovi sistemi distributivi. La<br />
grande distribuzione porta in Friuli anche<br />
prodotti che vengono da lontano, ma allo<br />
stesso tempo permette di proporre sugli<br />
scaffali di Palermo o di Genova la tipicità<br />
dei prodotti friulani. Certamente la sfi da sta<br />
nel tener alta l’immagine della produzione<br />
del settore (e Regione e Consorzi stanno<br />
facendo la loro parte) e nello stesso tempo<br />
nell’affi nare continuamente la qualità e la<br />
genuinità dei prodotti, che sul fronte della<br />
produzione casearia concretamente può<br />
vantare una genuinità che nasce da veri<br />
“chilometri zero” e una tipicità realmente<br />
insuperabile. E poi anche la crisi, in qualche<br />
modo, sta dando una mano: magari<br />
ci sono meno tavoli serviti nei grandi ristoranti,<br />
ma le famiglie controbilanciano<br />
acquistando prodotti di qualità per raffi nati<br />
incontri conviviali nell’intimità domestica.<br />
Ma se questo è l’aspetto per qualche<br />
verso positivo, il risvolto della medaglia è<br />
rappresentato dalla progressiva sparizione<br />
sul territorio dei piccoli negozi di quartiere,<br />
insuperabili medium tra produttori locali e<br />
gusti popolari, legati alla tradizione e alla<br />
genuinità. Questo è un fenomeno che,<br />
purtroppo, accomuna più settori in una<br />
evoluzione della società in forma più moderna<br />
ma sicuramente più standardizzata e<br />
anonima.<br />
f.r.
News da Internet su<br />
www.confi ndustria.ud.it<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
FISCALE<br />
Programma delle revisioni degli studi di<br />
settore applicabili a partire dal periodo di<br />
imposta 2010<br />
Servizi telematici: c’è tempo fi no al 31 ottobre<br />
per comunicare i gestori incaricati senza perdere<br />
l’abilitazione<br />
Appalto di opere ultrannuali e Sal: regime<br />
fi scale delle ritenute a garanzia<br />
Tremonti-ter: le istruzioni applicative dell’Agenzia<br />
delle Entrate<br />
Rimborso Irpef/Ires per mancata deduzione<br />
dell’Irap: nuova procedura<br />
Il secondo acconto Irpef, Ires, Irap in<br />
scadenza il 30 novembre 2009<br />
Dichiarazione riservata attività emerse (scudo<br />
fi scale): modifi cato il modello<br />
Deducibilità costi da Paesi black list: le istruzioni<br />
per gestire le controversie pendenti<br />
Novità sulle dichiarazioni INTRA per il<br />
2010<br />
COMMERCIO ESTERO<br />
= Fiere – Steel Fab 2010 – Sharjah 11-14 gennaio<br />
2010<br />
= Thailandia – Incontri d’affari per le pmi – Bangkok<br />
30 novembre-1° dicembre 2009<br />
= Fiere – CeBIT 2010 – Hannover 2-6 marzo 2010<br />
= Fiere – Kievbuild 2010 – Kiev 23-26 febbraio<br />
2010<br />
=<br />
Fiere – Internazionale di Hannover – 19-23<br />
aprile 2010<br />
= Russia – Showroom progetto Olimpiadi – Sochi<br />
1° dicembre 2009-31 dicembre 2010<br />
= Siria – Missione economica – Damasco 23-27<br />
novembre 2009<br />
= Kazakhstan – Business Forum – Roma 4<br />
novembre 2009<br />
=<br />
Fiere – Wetex 2010 – Dubai 9-11 marzo 2010<br />
= Normativa doganale – Indicazione origine<br />
dei prodotti italiani di cui al DL n. 135/09<br />
– Nota informativa<br />
=<br />
Normativa doganale – Rimpatrio denaro<br />
dall’estero (scudo fi scale) – Nota Agenzia delle<br />
Dogane del 16 ottobre 2009<br />
= Grecia – Country presentation – Roma 3<br />
dicembre 2009<br />
AMBIENTE<br />
= REACH - Pubblicato in GU il decreto sulla<br />
disciplina sanzionatoria<br />
= REACH – Termini per le comunicazioni ai fornitori<br />
degli usi delle sostanze chimiche da parte<br />
degli “utilizzatori a valle”<br />
INNOVAZIONE<br />
= Notizie da sportello APRE FVG di Friuli<br />
Innovazione - Newsletter n° 29, ottobre 2009<br />
ECONOMIA E FINANZA<br />
= Novità fi scali sul mercato Cinese<br />
= Uffi cio Studi - Indice dei prezzi al consumo<br />
ai fi ni delle locazioni di immobili urbani.<br />
Mese di settembre 2009<br />
= Ricerca collaborazioni per lavori in conto<br />
terzi<br />
= “Provvista mista”, art. 6 legge regionale<br />
23/2001: rifi nanziamento<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
LAVORO E<br />
RAPPORTI SINDACALI<br />
Coeffi ciente di rivalutazione del TFR<br />
Settembre 2009<br />
TECNOLOGIE<br />
Seconda indagine sullo stato della connettività<br />
delle aziende associate<br />
INTERNAZIONALIZZAZIONE<br />
=<br />
=<br />
Opportunità in Canada per le aziende.<br />
Vancouver 2010<br />
Azienda meccanica italiana presente in<br />
Serbia ricerca partnership italiane<br />
EDILIZIA<br />
Riduzione contributiva per l’edilizia per<br />
l’anno 2009<br />
Protocollo Regionale VEA per la valutazione<br />
energetico-ambientale degli edifi ci e<br />
relativo Regolamento<br />
Avviso di acquisto alloggi per edilizia<br />
residenziale pubblica<br />
Subappalto - Chiarimenti sull’uso degli strumenti<br />
di produzione - Ministero del Lavoro<br />
- Interpello n. 77/2009<br />
Cessione del credito - Pagamenti delle p.a.<br />
- Circolare Ministeriale n. 29 dell’8 ottobre<br />
2009<br />
ORGANIZZAZIONE,<br />
MARKETING E SVILUPPO<br />
Prenota la tua esposizione ne “lo spazio<br />
delle idee”<br />
La Sedia Wien di Calligaris protagonista<br />
de “Lo spazio delle idee”<br />
RISORSE UMANE<br />
= La Vetrina di Unimpiego - I profi li della<br />
settimana 26-30 ottobre 2009<br />
=<br />
La Vetrina di Unimpiego - I profi li della<br />
settimana 2-6 novembre 2009<br />
g<br />
=<br />
=<br />
=<br />
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=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
Associazione<br />
Web<br />
TRASPORTI<br />
Sicurezza stradale – Lombardia – Limitazioni<br />
alla circolazione veicoli Euro 0/1/2 dal 15<br />
ottobre 2009<br />
Trasporti internazionali – Austria – Modifi<br />
che dal 1° novembre 2009 delle regole di<br />
transito autocarri in Tirolo<br />
Autotrasporto merci in conto terzi – Indici<br />
di costo carburante ai fi ni dei contratti stipulati<br />
in forma verbale – Aggiornamento settembre<br />
2009<br />
Sicurezza stradale – Slovenia – Dal 15<br />
novembre obbligo equipaggiamento invernale<br />
per tutti i veicoli<br />
Trasporti internazionali – Austria – Ulteriore<br />
modifi ca dal 1° novembre 2009 delle regole di<br />
transito autocarri in Tirolo<br />
Sicurezza stradale. Lombardia. Limitazioni<br />
circolazione veicoli Euro 0/1/2 – Parziale<br />
deroga per diesel Euro 2<br />
Autotrasporto merci – Carta di qualifi cazione<br />
del conducente – Fino al 31 dicembre<br />
2009 vale la ricevuta di avvenuta richiesta<br />
Trasporti eccezionali – Ulteriore rinvio<br />
dell’entrata in vigore dei nuovi importi oneri<br />
istruttoria Anas<br />
NORMATIVA TECNICA<br />
Alimentari - Alimenti destinati ad un’alimentazione<br />
particolare - Aggiornato l’elenco<br />
delle sostanze che possono essere aggiunte<br />
per scopi nutrizionali specifi ci (Regolamento<br />
CE n. 953/09)<br />
Alimentari - Materiali ed oggetti di materia<br />
plastica destinati a venire in contatto con i<br />
prodotti alimentari - Modifi cata la Direttiva CE<br />
n. 2002/72 (Regolamento CE n. 975/09)<br />
Alimentari - Succhi di frutta: nuove disposizioni<br />
per i prodotti concentrati (Direttiva CE n.<br />
106/09)<br />
Alimentari - Etichettatura alimenti: modifi -<br />
cato l’elenco degli allergeni alimentari (art. 6<br />
Decreto-Legge n. 135/09)<br />
QUALITA’<br />
Uninotizie n° 18 del 15/10/2009<br />
Uninotizie n° 19 del 31/10/2009<br />
Istruzioni per l’uso...<br />
Per consultare le notizie riportate in questa<br />
pagina<br />
= Collegarsi al sito Internet dell’Associazione<br />
www.confi ndustria.ud.it<br />
= Selezionare alla voce “Ricerca“ nell’archivio<br />
della sezione “News”<br />
= Inserire la password riservata alle imprese<br />
associate<br />
= Inserire le informazioni richieste (in par-<br />
= ticolare titolo e servizio di emissione) per<br />
attivare il motore di ricerca<br />
= Cliccare “cerca”<br />
g<br />
dicembre09 39
Associazione<br />
Formazione<br />
Corsi di Formazione<br />
programma di dicembre<br />
Acquisti<br />
10 e 11 dicembre<br />
Il marketing ed il budget d’acquisto:<br />
un diverso modo di approccio al mercato<br />
e l’operare per obiettivi al fi ne di ridurre e<br />
controllare i costi<br />
Economica<br />
9 dicembre<br />
Controllo dei costi per attività ABC (Activity<br />
Based Costring)<br />
10 dicembre<br />
L’organizzazione del magazzino dal punto<br />
di vista contabile<br />
Fiscale<br />
3 dicembre<br />
La gestione del personale inviato all’estero<br />
– Aspetti civilistici, fi scali, contributivi<br />
ed amministrativi<br />
Informatica<br />
3 e 4 dicembre<br />
Microsoft Excel 2007 Avanzato<br />
40 dicembre09<br />
Management<br />
3 e 4 dicembre<br />
Competere con l’approccio “Drastica Riduzione<br />
dei Costi”<br />
Qualità<br />
2 dicembre<br />
Misure ed indicatori secondo le ISO<br />
9000:2005<br />
14, 15 e 16 dicembre<br />
Valutatori interni di sistema di gestione<br />
integrato per la qualità, l’ambiente e la sicurezza<br />
Risorse Umane<br />
14, 15 e 16 dicembre<br />
Team Building (base e avanzato)<br />
Vendite<br />
1 dicembre<br />
Migliorare le vendite con il supporto della<br />
psicologia<br />
Momento d’aula del corso<br />
“Parlare in pubblico in riunioni, convegni e meeting” (foto Gasperi)<br />
Da non perdere<br />
TEAM<br />
BUILDING<br />
g<br />
In una situazione di crisi come<br />
quella attuale, riuscire a creare<br />
buoni gruppi di lavoro non è impresa<br />
facile; ancora più complesso risulta<br />
mantenere in vita team che lavorano<br />
insieme da anni e che mai come ora<br />
rischiano di sfaldarsi a seguito delle<br />
diffi coltà organizzative. Diventa quindi<br />
necessario utilizzare strumenti mirati<br />
a far mantenere ai gruppi vitalità e capacità<br />
di affrontare la complessità dei<br />
tempi. Come? Attraverso la consapevolezza<br />
del proprio potenziale e dei<br />
valori centrali che lo caratterizzano.<br />
Il percorso formativo consentirà di<br />
vivere situazioni sperimentali di gestione<br />
dei gruppi di lavoro a partire<br />
dall’applicazione dei modelli di team<br />
building più avanzati vissuti in aziende<br />
di livello internazionale. Alla fi ne<br />
del percorso verrà realizzato un piano<br />
di sviluppo personalizzato e specifi<br />
cato in un report per ciascuno dei<br />
partecipanti.<br />
Il corso è rivolto alle fi gure aziendali<br />
che rivestono ruoli di leadership e<br />
sono interessate a migliorare la propria<br />
capacità di costruzione e gestione<br />
dei gruppi di lavoro.<br />
Istruzioni per l’uso...<br />
I programmi didattici dei<br />
corsi, i profi li dei relatori<br />
e dei formatori, le date di<br />
svolgimento e le modalità<br />
operative di partecipazione<br />
sono disponibili sul sito<br />
www.confi ndustria.ud.it,<br />
nella sezione “Formazione”<br />
“Corsi a calendario”.
Dall’inviato a Bruxelles<br />
Gli Open days 2009, “Settimana europea delle<br />
Regioni e delle città”, la più grande piattaforma<br />
di comunicazione sulla politica regionale dell’Unione<br />
Europea si sono tenuti a Bruxelles in<br />
ottobre per discutere soprattutto di innovazione,<br />
cambiamento climatico, sviluppo sostenibile e<br />
cooperazione territoriale.<br />
Oltre 7.000 partecipanti hanno avuto la possibilità<br />
di partecipare a circa 122 convegni organizzati<br />
dagli Uffi ci Regionali che si trovano nella capitale<br />
belga in collaborazione con il Comitato delle Regioni<br />
e con la Commissione europea.<br />
La Regione Friuli Venezia Giulia, tramite<br />
l’Uffi cio di Collegamento di Bruxelles, ha<br />
partecipato all’iniziativa come partner del<br />
conglomerato “Creative action for innovation”.<br />
Al seminario intitolato “Unite<br />
and innovate! European clusters for<br />
recovery”, era presente come relatore il<br />
vice-Presidente per l’Europa di Confi ndustria,<br />
Andrea Moltrasio.<br />
L’intervento di Moltrasio si è incentrato<br />
sia sul ruolo che i distretti industriali<br />
possono avere nell’economia italiana,<br />
europea e mondiale ma soprattutto sulle<br />
potenzialità e le criticità che i “cluster”<br />
stanno affrontando. A margine del convegno<br />
gli abbiamo rivolto alcune domande.<br />
Vice-presidente Moltrasio, quali sono le<br />
potenzialità e le caratteristiche dei distretti<br />
industriali in Europa?<br />
Sono mediamente di dimensioni più piccole<br />
rispetto a quelli statunitensi e cinesi. Inoltre nel<br />
Continente europeo dobbiamo fare uno sforzo<br />
affi nché i distretti industriali che producono gli<br />
stessi output, ma che sono distanti geografi camente,<br />
si mettano in rete e sviluppino sinergie<br />
per essere più competitivi nei confronti dei concorrenti<br />
americani e cinesi. Tuttavia nei cluster<br />
le piccole e medie imprese hanno più forza per<br />
farsi sentire perché fanno più massa critica.<br />
A livello europeo bisogna aumentare la diffusione<br />
di buone pratiche per la gestione dei distretti<br />
e, inoltre, intensifi care la collaborazione tra università,<br />
centri di ricerca e imprese che operano<br />
nei distretti dove si fabbricano prodotti maturi<br />
dal punto di vista tecnologico.<br />
Quali possono essere le azioni di sostegno<br />
da parte dell’Unione Europea e dei vari Stati<br />
nazionali a favore dei distretti?<br />
La creazione di infrastrutture materiali ed im-<br />
materiali che rendono più conveniente produrre<br />
in Europa. Un’ottima idea, promossa dall’UE, è<br />
stata quella di mappare i distretti industriali nel<br />
Continente in modo da realizzare il profi lo di<br />
ognuno. In generale, però, bisogna evitare dirigismi<br />
da parte della politica e soprattutto rendersi<br />
conto che un distretto funziona quando produce<br />
ricchezza, posti di lavoro qualifi cati, profi tti e<br />
nuove imprese; in questo senso occorre creare<br />
nuovi parametri ed indicatori per misurare la<br />
bontà economica di ciascun distretto.<br />
In Italia si riscontra una tendenza negativa<br />
in termini di occupazione e di unità produttive,<br />
certamente acuita dall’attuale crisi, dei<br />
distretti industriali dove si producono beni a<br />
basso contenuto tecnologico. Quali sono le<br />
azioni concrete per contrastare questo preoccupante<br />
andamento?<br />
Le aziende manifatturiere devono avere valenti<br />
imprenditori capaci di riposizionare la propria<br />
organizzazione nella catena del valore puntando<br />
verso nuovi prodotti, capitale umano qualifi cato<br />
e materie prime diverse. In aggiunta, le imprese<br />
manifatturiere dei distretti industriali devono<br />
spingersi il più possibile verso manufatti a più<br />
alto contenuto tecnologico e scientifi co.<br />
Esistono dei distretti industriali in Italia<br />
che operano in settori maturi e che stanno<br />
adottando politiche nuove per far fronte alla<br />
chiusura delle aziende o alla cassa integrazione?<br />
In Val Seriana, in provincia di Bergamo, esiste<br />
un distretto tessile che sta subendo sia una forte<br />
concorrenza globale che le conseguenze della<br />
crisi. Oltre all’impiego degli ammortizzatori so-<br />
Associazione<br />
Confi ndustria<br />
ANDREA MOLTRASIO:<br />
“COME RE-INVENTARE LA PROPRIA IMPRESA”<br />
Nostra intervista al vice-presidente per l’Europa di Confi ndustria, che propone<br />
alcune ricette per affrontare la crisi nei distretti industriali<br />
Sopra: Andrea Moltrasio; a<br />
sinistra, il Parlamento Europeo<br />
a Bruxelles<br />
ciali si stanno sperimentando corsi di formazione<br />
che spingano gli imprenditori di questo distretto<br />
a cambiare la propria area d’affari indirizzandosi<br />
verso quei settori che in questo momento<br />
hanno un buon andamento economico: scienza<br />
della vita, nuovi materiali da costruzione, fonti<br />
energetiche, turismo. Sempre in Val Seriana si<br />
sta cercando di utilizzare i fondi comunitari per<br />
mettere in contatto gli imprenditori con i cluster<br />
europei più avanzati nei settori di cui detto sopra<br />
in modo che trovino i collegamenti per sviluppare<br />
un mercato di sbocco e le collaborazioni per<br />
affrontare le sfi de del nuovo business. Insomma,<br />
vogliamo che gli imprenditori non chiudano defi<br />
nitivamente le imprese ma riescano a re-inventarle,<br />
si tratta di un modello adottato e perseguito<br />
da molte aziende in Finlandia che sta dando<br />
buoni frutti. Altrimenti, agli imprenditori della Val<br />
Seriana che intendono mantenere il proprio business<br />
nel settore tessile abbiamo consigliato di<br />
fare progetti europei per costituire laboratori di<br />
ricerca e sviluppo comuni in modo da innovare i<br />
prodotti e/o i processi di produzione.<br />
Massimo De Liva<br />
dicembre09 41
Associazione<br />
Gruppo Giovani Imprenditori Confi ndustria <strong>Udine</strong><br />
L’ambasciatrice MUCAVI<br />
ospite del GRUPPO<br />
GIOVANI IMPRENDITORI<br />
L’Ambasciatrice della Repubblica<br />
del Mozambico in visita in Friuli per<br />
conoscere il sistema produttivo friulano e<br />
per sviluppare interscambi commerciali<br />
Dopo che in mattinata aveva visitato gli stabilimenti<br />
della Linea Fabbrica srl di Manzano (produzione e<br />
commercializzazione di sedie) e della Tonutti Macchine<br />
Agricole spa di Remanzacco (produzione macchine agricole)<br />
e in attesa di vedere anche quelli della Besser Vacuum srl<br />
di Dignano (produzione e distribuzione macchine sottovuoto),<br />
l’Ambasciatrice è stata ricevuta giovedì 5 novembre a palazzo<br />
Torriani dai vice-presidenti di Confi ndustria <strong>Udine</strong>, Enrico<br />
Accettola, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, e Marco<br />
Bruseschi, delegato all’Internazionalizzazione.<br />
Bruseschi ha evidenziato come “il rafforzamento dell’internazionalizzazione<br />
delle imprese rientri tra le priorità strategiche di<br />
Confi ndustria. Peraltro il Mozambico sarà anche una delle mete<br />
prescelte nel 2010 dal sistema delle Camere di Commercio italiane<br />
per intensifi care l’interscambio economico con l’Africa”.<br />
Dal canto suo, Enrico Accettola si è detto orgoglioso di ospitare,<br />
grazie al fattivo contributo dell’imprenditrice Flavia Ballico, della<br />
Pert srl di Tavagnacco, un’Ambasciatrice di un Paese emergente<br />
del terzo mondo. Sono convinto che ci siano tutte le condizioni<br />
per far decollare i rapporti di import/export”.<br />
L’Ambasciatrice Mucavi ha confermato: “Il Mozambico è un Paese<br />
in forte crescita, che gode di stabilità politica e che ha una<br />
collocazione geografi ca invidiabile nel cono sud del continente<br />
africano. Considero questa visita una grande opportunità per<br />
noi anche perchè l’Italia è da sempre considerata una nazione<br />
apprezzata e un partner privilegiato. Sono però dell’avviso che lo<br />
sviluppo di un Paese come il nostro non passi solo attraverso gli<br />
aiuti pubblici, ma anche dando spinta all’imprenditoria privata”.<br />
Dati IMPORT-EXPORT<br />
tra Mozambico e Friuli Venezia Giulia<br />
Le importazioni si sostanziano sopratutto sul settore delle materie prime (pietra, sabbia<br />
ed argille); la recente crisi ha tuttavia portato ad una notevolissima diminuzione di queste<br />
importazioni, quantifi cabile in circa – 84% per l’interscambio FVG-Mozambico (dato<br />
che in questo caso coincide con quello della Provincia di <strong>Udine</strong>), passando da un valore<br />
quasi 360mila euro nel 2007 a soli 55mila euro nel 2009. Il secondo settore rilevante di<br />
scambio (FVG-Mozambico), quello dei metalli di base, ha visto anch’esso una contrazione<br />
del suo valore, passando da 72 milioni di euro nel 2007 ai 13 milioni nel 2009.<br />
Assai scarna appare anche la situazione delle esportazioni dalla regione e dalla provincia<br />
verso il paese africano, che si sostanziano esclusivamente in prodotti siderurgici, per un<br />
valore di oltre 2500 euro e nei prodotti in legno, sughero, paglia e materiali da intreccio,<br />
per un valore pari a 1400 euro.<br />
42 dicembre09<br />
Marco Bruseschi, Enrico Accettola e l’ambasciatore Carla<br />
Elisa Luis Mucavi; sotto, un momento del meeting<br />
(foto Gasperi)<br />
Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche Fabio Santoni,<br />
della Proras srl, che ha fatto una breve presentazione del Consorzio<br />
Africa, e Luigi D’Agata direttore di Assafrica, che ha<br />
illustrato obiettivi e funzionamento della propria associazione.<br />
Ex colonia portoghese, indipendente dal 25 giugno 1975, dopo<br />
16 anni di guerra civile (1977-92), il Mozambico ha aperto un<br />
periodo di relativa stabilità e sviluppo economico. Il Mozambico,<br />
oltre 21 milioni di abitanti di cui il 10% residente nella capitale<br />
Maputo, ha presentato infatti nel 2008 un tasso di crescita del PIL<br />
del 6,8% a fronte di un tasso d’infl azione del +10,3%. Il suo Pil<br />
costituito per il 28% da attività di agricoltura e pesca, per il 30%<br />
dalle industrie e per il 42% dai servizi (turismo, in particolare).<br />
Principali clienti sono i Paesi Bassi, Africa del Nord, Zimbabwe,<br />
Svizzera, Portogallo. Occorre tuttavia notare che l’economia del<br />
Mozambico resta inscindibilmente legata alla cooperazione economica<br />
internazionale, che copre oltre il 50% dell’economia<br />
nazionale.<br />
Il Mozambico, dunque, piuttosto che da un punto di vista commerciale,<br />
dati i bassi livelli di reddito (e, quindi, di consumo) e di<br />
sviluppo, va più opportunamente inquadrato in un’ottica di proiezione<br />
imprenditoriale di medio-lungo periodo, rappresentando un<br />
potenziale destinatario di investimenti produttivi forieri di elevati<br />
ritorni, grazie alla stabilità politica e al processo di stabilizzazione<br />
macroeconomica e di riforma strutturale di mercato, intrapreso dal<br />
paese negli ultimi anni.<br />
A tale riguardo, esistono opportunità da esplorare nel campo della<br />
produzione agroalimentare, nella produzione di beni di consumo<br />
e nell’industria leggera, nell’industria tessile e dell’abbigliamento<br />
(il paese benefi cia del trattamento preferenziale di accesso al<br />
mercato USA associato al programma AGOA), nella produzione di<br />
legname e pietre ornamentali, nel campo delle energie alternative<br />
e nel turismo.<br />
Enrico Accettola
CONVEGNO NAZIONALE GRUPPI GIOVANI IMPRENDITORI<br />
IL MARE NOSTRUM<br />
PER UN FUTURO DI CRESCITA<br />
A Capri, per rifl ettere sul<br />
Mediterraneo e sul futuro<br />
Per il nostro Paese di santi, poeti e navigatori,<br />
un’opportunità storica: quella di dare la rotta nel<br />
Mediterraneo, un bacino con molte potenzialità di<br />
sviluppo. È questo lo spunto da cui è nata l’idea del<br />
Convegno di Capri: “Mediterraneo. Dall’Europa<br />
al Golfo, la rotta verso nuovi orizzonti”,<br />
un’edizione che ha voluto invitare alla rifl essione<br />
circa il ruolo da protagonista e da mediatrice che<br />
l’Italia potrebbe e dovrebbe assumere nei confronti<br />
dei Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, al<br />
fi ne di cogliere opportunità di miglioramento nel<br />
quadro economico internazionale.<br />
Nella prospettiva di creare nel Mare Nostrum<br />
un’area di libero scambio, con pronostici favorevoli<br />
di crescita comune, è necessario agire per superare<br />
le criticità che si presentano in questo momento,<br />
come la necessità di regolare strategicamente i<br />
fl ussi migratori, di abbattere i pregiudizi, di rivedere<br />
dazi e agevolazioni fi scali, di spingere l’acceleratore<br />
sui commerci.<br />
Ma perché ci sia crescita - come ha ben affermato<br />
Federica Guidi – “occorre che le persone si sentano<br />
forti abbastanza per assumersi dei rischi, e<br />
libere di poterlo fare”. Il nostro Paese è pronto? E<br />
l’Europa? E i Paesi del bacino? A questa e ad altre<br />
cruciali domande hanno cercato di rispondere<br />
nelle due giornate di Convegno a Capri fi gure di<br />
spicco della politica e dell’economia nazionale e<br />
internazionale: da Giulio Tremonti, Ministro del-<br />
l’Economia e delle Finanze, a Ahmed Reda Chami,<br />
Ministro dell’Industria, del Commercio e delle<br />
Nuove Tecnologie del Marocco, da Gianfranco<br />
Fini, Presidente della Camera dei Deputati a Samia<br />
Nkrumah, Deputato del Parlamento Ghanese.<br />
Tutti – parrebbe – si dicono determinati a uscire<br />
dall’attuale empasse. Tutti – naturalmente – sono<br />
chiamati all’appello da Confi ndustria, sempre in<br />
prima linea per promuovere e tutelare gli interessi<br />
del Bel Paese, con una richiesta precisa e concreta:<br />
un tavolo governativo attorno a cui riunirsi per<br />
trovare soluzioni. Il dado è tratto. Appoggiando la<br />
nostra Presidente Emma Marcegaglia, attendiamo<br />
fi duciosi risposte in tempi brevi: queste risposte si<br />
chiamano riforme.<br />
Mediterraneo per<br />
conoscere... i fondi sovrani<br />
I workshop di Capri, divenuti parte integrante del<br />
Convegno dalla scorsa edizione, sono stati ideati e<br />
sviluppati partendo dai contenuti della due giorni<br />
dei Giovani di Confi ndustria: “Mediterraneo.<br />
Dall’Europa al Golfo, la rotta verso nuovi<br />
orizzonti”.<br />
I seminari formativi, che in linea con il programma<br />
del Convegno vertevano sulle dinamiche dei Paesi<br />
che si affacciano sul Mare Nostrum, hanno trattato<br />
di internazionalizzazione, di reti commerciali e di<br />
fondi sovrani, partendo da tre parole chiave: Crescere,<br />
Unire e Conoscere.<br />
L’alto profi lo dei relatori e la modalità interattiva<br />
Associazione<br />
Gruppo Giovani Imprenditori Confi ndustria <strong>Udine</strong><br />
di svolgimento hanno fatto riscontrare un risultato<br />
straordinario in termini di coinvolgimento.<br />
Personalmente, ho partecipato al workshop: “Mediterraneo<br />
per Conoscere. Il ruolo dei fondi<br />
sovrani nello sviluppo dei Paesi del Golfo”<br />
tenuto da Alberto Quadrio Curzio, docente di<br />
Economia politica e Preside della Facoltà di Scienze<br />
politiche dell’Università Cattolica di Milano, nonché<br />
ex Presidente della Società Italiana degli Economisti.<br />
Il seminario è stato molto istruttivo, in quanto non<br />
solo ha fornito importanti nozioni sulla storia e sugli<br />
impieghi di questi fondi di investimento, ma è stato<br />
anche di grande stimolo per comprendere quali<br />
sfi de e quali opportunità potrebbero nascere per le<br />
aziende italiane dalla crescita e dallo sviluppo dei<br />
fondi sovrani appartenenti ai Paesi che si affacciano<br />
sul bacino del Mediterraneo.<br />
Toccando anche il delicato tema delle conseguenze<br />
geopolitiche ed economiche, Alberto Quadro<br />
Curzio ha esposto in maniera chiara ed esaustiva<br />
le strategie e le interrelazioni nei mercati fi nanziari,<br />
nonché l’approccio della Commissione Europea e i<br />
principi guida del Fondo monetario e dell’Ocse.<br />
A workshop concluso, posso affermare che questi<br />
momenti partecipativi, pensati per declinare in<br />
chiave operativa i temi dibattuti nel Convegno,<br />
sono davvero l’anello di congiunzione tra contenuti<br />
e pratiche, idee e applicazioni vincenti.<br />
Per un arricchimento personale, culturale e professionale<br />
sono appuntamenti di qualità, davvero<br />
immancabili.<br />
Fare Gruppo<br />
Oltre all’aspetto formativo-culturale e di presa di<br />
coscienza della situazione geopolitica ed economica<br />
a livello internazionale, il Convegno di Capri è stato<br />
un momento signifi cativo in termini di affi atamento<br />
e di coinvolgimento personale: il Gruppo dei Giovani<br />
Imprenditori Confi ndustria <strong>Udine</strong> ha aderito all’iniziativa<br />
con 16 membri che si sono trovati a condividere<br />
spazi, tempi e modi in una full immersion<br />
di contenuti. Due giornate di spessore che hanno<br />
tuttavia lasciato il giusto spazio all’aggregazione e<br />
al confronto con le altre realtà presenti: in questa<br />
specifi ca occasione, coordinati dalla territoriale di<br />
Napoli, abbiamo trascorso ore speciali: motivati<br />
dagli interventi del convegno, abbiamo potuto conversare<br />
delle diffi coltà e delle gioie di fare e di saper<br />
fare impresa. Ci siamo scambiati opinioni, consigli<br />
e strategie. Abbiamo assaporato i cibi di una tradizione<br />
comune scoprendone un diverso sapore.<br />
All’insegna dell’esplorazione e dell’arricchimento<br />
reciproco, gli appuntamenti annuali di Confi ndustria<br />
(Capri, Santa Margherita, Cortina) sono esperienze<br />
di vita, di cui non possiamo che andare fi eri. Sono<br />
capisaldi della crescita, che avviene sempre attraverso<br />
uno scambio, per riprendere ancora una volta<br />
le parole della nostra Giovane Presidente Federica<br />
Guidi. E dunque continuiamo a partecipare a queste<br />
occasioni con grande entusiasmo: si allargano<br />
le vedute, lo spirito si fa più leggero, si riparte con<br />
entusiasmo. Ma sempre in attesa del prossimo<br />
momento da trascorrere insieme.<br />
e.a.<br />
dicembre09 43
Associazione<br />
Gruppo Giovani Imprenditori Confi ndustria <strong>Udine</strong><br />
AGENDA<br />
gli appuntamenti dei<br />
Giovani Imprenditori<br />
= Consiglio Centrale<br />
G.I.<br />
Data: 19 novembre 2009<br />
Luogo: Roma<br />
= Assemblea annuale<br />
GGI<br />
Data: 24 novembre 2009<br />
Ore: 18.00<br />
Luogo: Palazzo Torriani<br />
= Conviviale invernale<br />
Data: 27 novembre 2009<br />
Ore: 20.30<br />
Luogo: Ikon srl (Povoletto)<br />
= Seminario:<br />
La penetrazione<br />
commerciale e gli<br />
investimenti produttivi<br />
all’estero<br />
Data: 28 gennaio 2009 (da confermare)<br />
Ore: 17.30<br />
Luogo: Palazzo Torriani<br />
= Tavola rotonda : criticità<br />
e prospettive delle<br />
imprese manifatturiere<br />
in Friuli<br />
Data: gennaio/febbraio 2009<br />
Luogo: Palazzo Torriani<br />
Info: www.ggiudine.it<br />
44 dicembre09<br />
DIVENTARE GIOVANI<br />
IMPRENDITORI<br />
Una tavola rotonda fra i rappresentanti dei gruppi giovani<br />
delle diverse associazioni imprenditoriali<br />
Ha suscitato grande interesse la tavola rotonda<br />
coordinata e moderata dall’imprenditrice<br />
Michela Mugherli “Professione giovane imprenditore:<br />
opportunità, esperienze, idee” che<br />
è stata organizzata dal Associazione dei laureati in<br />
economia dell’università di <strong>Udine</strong> e alla quale hanno<br />
partecipato rappresentanti dei gruppi giovanili delle<br />
principali organizzazioni datoriali della provincia di<br />
<strong>Udine</strong>. Nell’aula magna della facoltà di economia,<br />
davanti a un pubblico di studenti molto partecipe<br />
sono intervenuti Denis Andrian di Confcommercio,<br />
Ivan Baiutti di Confartigianato, Michele Bressan<br />
dell’Api, Lorenzo Cargnelutti di Legacoop, Matteo<br />
Di Giusto di Confi ndustria, Denys Novello di<br />
Coldiretti e Gabriele Rosso di Cna.<br />
Dapprima i diversi partecipanti hanno illustrato le<br />
attività, i limiti d’età, le modalità organizzative e i<br />
numeri delle rispettive associazioni. Successivamente,<br />
stimolati dalle azzeccate domande della Mugherli,<br />
hanno affrontato molti diversi temi legati all’essere,<br />
oggi, giovani imprenditori: dal perché si decide di<br />
diventare giovani imprenditori a quali sono le principali<br />
diffi coltà da affrontare nel contesto italiano e<br />
friulano, dalla creazione di reti e collaborazioni fra i<br />
diversi imprenditori e le diverse associazioni al ruolo<br />
della famiglia, dall’imprenditoria femminile alla difesa<br />
del made in Italy.<br />
Nel complesso, nonostante le diffi coltà dell’attuale<br />
momento economico del contesto italiano, sottolineate<br />
da tutti i relatori, dal dibattito è emerso un quadro<br />
incoraggiante per i giovani che terminati gli studi<br />
vogliano diventare imprenditori. I rappresentanti dei<br />
diversi gruppi giovani hanno, infatti, spiegato come<br />
sia possibile avviare e far crescere un’azienda.<br />
Servono, hanno chiarito, passione e determinazione,<br />
capacità di mettersi sempre in discussione e di saper<br />
imparare dai propri errori, lealtà, voglia di migliorarsi<br />
continuamente, forte senso di responsabilità, propensione<br />
all’innovazione, il tutto unito a competenze<br />
adeguate e a una grande curiosità per girare il mondo<br />
e imparare da quello che fanno gli altri. I relatori<br />
non hanno, però, mancato di sottolineare come in<br />
l’Italia esistano una serie di problemi che rendono<br />
diffi cile l’emergere di nuovi imprenditori. Fra questi:<br />
il fatto che in tutti i settori ci sia una classe dirigente<br />
con un’età media più avanzata che in gran parte del<br />
resto del mondo e tendenzialmente poco aperta<br />
al nuovo; la diffi coltà a reperire i capitali nella fase<br />
iniziale dell’attività se non si può contare sul sostegno<br />
della famiglia; una classe politica autoreferenziale e<br />
distante dal mondo del lavoro; un mondo formativo<br />
spesso lontano dalle esigenze delle imprese e per<br />
certi versi arretrato (si pensi al poco tempo dedicato<br />
nelle scuole allo studio delle lingue o al fatto che<br />
negli atenei italiani si studia quasi solo su testi in<br />
italiano, mentre altrove l’uso di testi inglesi è prassi<br />
normale); e, infi ne, una cultura generale avversa agli<br />
imprenditori visti come “evasori, sfruttatori e inquinatori”.<br />
Tutti i relatori, però, hanno descritto il Friuli<br />
come una terra unica che ha notevoli potenzialità e<br />
che può essere valorizzata anche attraverso l’attività<br />
imprenditoriale.<br />
Nei suoi interventi il vicepresidente del gruppo giovani<br />
di Confi ndustria <strong>Udine</strong>, Matteo Di Giusto, dopo<br />
aver illustrato l’attività del gruppo, ha sottolineato<br />
come che a fronte di un mondo imprenditoriale<br />
che rischia ogni giorno in proprio, esistano una<br />
classe politica e un sistema pubblico dove c’è scarso<br />
ricambio e dove chi sbaglia non è sanzionato e ha<br />
affermato come in politica sarebbe necessario introdurre<br />
un limite di mandato per garantire il ricambio<br />
generazionale. Nel giro fi nale dedicato ai suggerimenti<br />
per i giovani che terminati gli studi intendano<br />
intraprendere un’attività imprenditoriale, Di Giusto<br />
ha evidenziato in particolare l’importanza di sfruttare<br />
già durante il corso gli stage aziendali e di utilizzare<br />
lo strumento delle work esperience per poter approcciare<br />
il mondo dell’imprenditoria,. Infi ne ha anche<br />
ricordato l’importanza di visitare e conoscere le<br />
aziende del tessuto locale che in alcuni casi sono veri<br />
e propri esempi di eccellenza.<br />
c.t.p.
dicembre09 45
Orizzonti<br />
Obiettivo Montagna<br />
SAIE: l’unione fa<br />
la forza<br />
Fare squadra sui mercati nazionali ed<br />
internazionali e proporre una fi liera<br />
foresta-legno regionale: questi gli<br />
obiettivi che si sono dati la Regione FVG,<br />
della Cooperativa Legno Servizi e della<br />
Delegazione di Tolmezzo di Confi ndustria<br />
<strong>Udine</strong>, nel partecipare dal 28 al 31 ottobre<br />
a Bologna al SAIE, il Salone Internazionale<br />
dell’Industrializzazione Edilizia.<br />
A livello visivo questo impegno si è tradotto<br />
nell’allestimento di un padiglione<br />
di 260 metri quadrati con al centro lo<br />
stand della Legno Servizi attorniato da una<br />
ventina di aziende attive nell’edilizia in<br />
legno. Fra queste la Stratex di Sutrio, la<br />
Diemme Legno di Pontebba, la Patt del<br />
gruppo Fantoni, la De Infanti di Ravascetto<br />
e la Legnolandia di Forni di Sopra.<br />
Questa iniziativa è stata un tangibile esempio<br />
di come, dall’unione delle forze in<br />
campo, si possa, da un lato, accompagnare<br />
la crescita tecnico-professionale degli associati<br />
e il miglioramento delle loro capacità<br />
gestionali attraverso una capillare azione<br />
di informazione e, dall’altro, valorizzare le<br />
loro produzioni garantendo loro migliori<br />
condizioni economiche, favorendo la commercializzazione<br />
consorziata del legname,<br />
coordinando e gestendo i differenti interventi<br />
di partecipazione alla Fiera di tutti i<br />
segmenti della fi liera legno.<br />
46 dicembre09<br />
Soddisfazione per la riuscita dello stand<br />
collettivo è stata espressa da Daniele Peresson<br />
di Legno Servizi che ha notato<br />
a Bologna un leggero rilancio del settore<br />
nonostante il momento di crisi che investe<br />
ancora l’economia mondiale. “Siamo<br />
soddisfatti di questa partecipazione - ha<br />
commentato Peresson – sia come coordinatori<br />
di questa fi era, una delle più importanti<br />
del settore, dove ruotano oltre 180<br />
mila operatori con 1.700 aziende espositrici,<br />
sia per il successo che ha avuto la<br />
presentazione delle piccole aziende da noi<br />
proposta in un depliant distribuito in oltre<br />
duemila copie”. Mentre le grosse imprese<br />
del settore hanno attivato contatti personali,<br />
le piccole aziende, quelle con pochi addetti<br />
e che non possono sostenere i grossi<br />
sforzi economici che una fi era comporta,<br />
sono state rappresentate in maniera collettiva<br />
dalla stessa Legno Servizi.<br />
Contenta per l’esito della fi era è anche Lorenza<br />
Di Marco della Diemme Legno di<br />
Pontebba: “Ritengo positiva la presentazione<br />
in gruppo del settore del legno friulano.<br />
Abbiamo avuto diversi contatti interessati<br />
specialmente a due aspetti della nostra<br />
produzione che tratta case in legno sia da<br />
parte dei progettisti che dei costruttori e<br />
dei privati”. Il primo è stato quello dell’utilizzo<br />
del pannello strutturale diemmeTria<br />
Lo stand della Legno Servizi al SAIE di Bologna<br />
di propria realizzazione e produzione,<br />
oggetto di una specifi ca attività di ricerca<br />
svolta in collaborazione con il Dipartimento<br />
di Ingegneria Civile dell’Università degli<br />
Studi di <strong>Udine</strong>, mentre con stupore è stato<br />
accolta l’idea che questo tipo di materiale<br />
venga prodotto in Italia e non importato<br />
come solitamente accadeva prima. “Molto<br />
interesse - prosegue Lorenza Di Marco<br />
- ha avuto la nostra produzione che prevede<br />
la costruzione fatta non a base standard<br />
ma su misura. Ora occorre verifi care<br />
- conclude la titolare della Diemme Legno-<br />
quanti contatti si trasformeranno effettivamente<br />
in contratti, considerato che la crisi<br />
rallenta ancora il mercato: mancano soldi<br />
e c’è lo spettro della disoccupazione che<br />
non facilita l’economia”.<br />
“Abbiamo sviluppato un concept perché<br />
facciamo una certa cosa e per il modo in<br />
cui la facciamo - ha commentato Marino<br />
De Santa di Legnolandia –, lavorando<br />
il legno di casa nostra, all’ombra delle<br />
Dolomiti, ora patrimonio dell’umanità<br />
riconosciuta dall’Unesco. Abbiamo legato<br />
un materiale, l’abete bianco, unico nel suo<br />
genere di cui solo Legnolandia in Italia ne<br />
fa uso, ad una area geografi ca precisa,<br />
di cui non si può prescindere”. Il SAIE si<br />
è rivelato un successo per i boschi della<br />
montagna friulana e per la collegialità dello<br />
stand friulano che potrebbe far cambiare<br />
il trend attuale che vede sfruttato solo un<br />
quarto della massa legnosa prodotta in<br />
regione, oltre un milione di metri cubi all’anno,<br />
mentre il rimanente viene esportato<br />
in tronchi.<br />
Gino Grillo
dicembre09 47
Orizzonti<br />
Obiettivo Austria<br />
LA RIPRESA ANCORA<br />
NON C’E’<br />
Qui sopra, lo stabilimento Infi neon a Villaco; in alto, Otmar Petschnig<br />
Tutti gli indicatori economici in Austria sono<br />
ancora di segno negativo. Lo sono soprattutto<br />
in Carinzia, fanalino di coda della vicina Repubblica.<br />
I dati più recenti (ottobre) sulla disoccupazione<br />
indicano in 19.700 il numero delle persone<br />
che hanno perso il lavoro, di cui 6.673 nei settori<br />
produttivi (industria e artigianato) e 5.980 nei servizi.<br />
Ne deriva un tasso di disoccupazione dell’8,8%,<br />
calcolato secondo il sistema austriaco, che rapporta<br />
i disoccupati al totale dei lavoratori dipendenti (in<br />
Carinzia erano 205.245 in ottobre) e non raffrontabile,<br />
quindi, con quello italiano calcolato in base<br />
ai criteri UE. Non è il valore più alto raggiunto nel<br />
Land – in Carinzia i livelli occupazionali risentono<br />
dell’andamento stagionale e in estate sono generalmente<br />
più elevati – ma è il più alto in Austria, due<br />
punti sopra la media nazionale che è del 6,8%.<br />
“Chi sperava in una rapida ripresa – commenta<br />
Otmar Petschnig, presidente dell’Industrielle Vereinigung<br />
(l’Associazione industriali) della Carinzia<br />
– deve dare un’occhiata ai dati congiunturali. Tutti<br />
gli indicatori - commesse, produzione, fatturato<br />
- sono ancora di segno negativo, anche se appaiono<br />
stabilizzati, sia pure a un livello molto basso.<br />
Insomma, siamo ancora in piena crisi”.<br />
Come venirne fuori? La risposta del presidente degli<br />
industriali carinziani è inequivocabile e si riassume<br />
in due parole: ricerca e sviluppo. Soltanto le aziende<br />
che investono in questo campo potranno avere<br />
un futuro. E sono proprio le aziende carinziane che<br />
48 dicembre09<br />
più si sono esposte verso l’innovazione che preoccupano<br />
Petschnig. Le defi nisce “aziende-gazzella”.<br />
L’immagine richiama alla mente le antilopi che vivono<br />
nella savana africana. Sono dunque le aziende<br />
snelle, fl essibili, rapide come gazzelle nell’adattarsi<br />
alla domanda del mercato su cui si deve puntare<br />
per risollevare l’economia della regione.<br />
Le “aziende-gazzella” sono quelle che hanno avuto<br />
una crescita più rapida in tempi normali, ma che<br />
proprio perciò hanno anche risentito di più della<br />
crisi e ora vanno aiutate, perché sono quelle che<br />
hanno il maggiore indotto nei servizi e nelle forniture,<br />
ma anche perché altrimenti si corre il pericolo<br />
di una loro delocalizzazione. Per aiuto Petschnig<br />
intende, a breve termine, un intervento dello<br />
Stato o del Land a garanzia del credito, ma anche<br />
un’adeguata politica per l’innovazione, che faciliti il<br />
compito delle imprese su tutti i fronti, non ultimo<br />
quello della ricerca di manodopera.<br />
Può sembrare un paradosso, ma mentre la Carinzia<br />
ha il più alto tasso di disoccupazione, in luglio<br />
– cioè nel bel mezzo della crisi – le aziende carinziane<br />
erano alla ricerca di 509 lavoratori specializzati,<br />
che in zona non si trovavano. “Dove andremo a<br />
fi nire – si chiede il presidente degli industriali – se<br />
le previsioni ci dicono che entro il 2050 il numero<br />
degli uomini in età lavorativa si ridurrà in Carinzia<br />
cinque volte di più che nel resto dell’Austria?”. La<br />
considerazione conclusiva del ragionamento di Otmar<br />
Petschnig è quella già altre volte espressa a<br />
proposito delle politiche dell’immigrazione: occorre<br />
giocare la carta dell’immigrazione qualifi cata, per<br />
rendere disponibili quelle forze lavoro che oggi ci<br />
mancano, e non praticare un blocco indiscriminato<br />
all’ingresso degli stranieri nel Paese.<br />
Pendolari tra la Carinzia e la Slovenia. In maggio del<br />
prossimo anno il mercato del lavoro tra l’Austria e<br />
la Slovenia sarà completamente liberalizzato. Ciò<br />
signifi ca che i lavoratori dei due Paesi potranno<br />
muoversi senza più alcuna limitazione al di qua e<br />
al di là delle Caravanche. Ciononostante, secondo<br />
Josef Sibitz, responsabile dell’Arbeitsmarktservice<br />
(una sorta di uffi cio di collocamento) della Carinzia,<br />
non si assisterà a fughe di lavoratori dalla Slovenia<br />
all’Austria, come sarebbe potuto accadere qualche<br />
anno fa. Il reddito medio in Slovenia corrisponde<br />
ormai al 70% di quello austriaco, per cui non vi<br />
sono più le motivazioni di un tempo per cercare<br />
lavoro lontano da casa, sopportando i relativi disagi.<br />
Potrebbe esserci, tuttavia, uno scambio di forze lavoro<br />
specializzate in entrambi i sensi, per soddisfare<br />
le diverse, specifi che esigenze dei settori produttivi<br />
esistenti in Slovenia e in Austria. Per la Carinzia<br />
Sibitz stima un pendolarismo nel 2011 di circa 500<br />
unità. In questa prospettiva, i ministri del lavoro<br />
dei due Paesi – Josef Hundstorfer per l’Austria e<br />
Ivan Svetlik per la Slovenia – hanno sottoscritto<br />
un accordo di cooperazione, volto ad agevolare le<br />
persone che in futuro si troveranno a svolgere la<br />
loro attività nella regione confi nante.<br />
Anche la Slovenia risente della crisi economica<br />
mondiale. Nel primo semestre dell’anno la disoccupazione<br />
è salita dal 6 al 9 per cento circa, raggiungendo<br />
cioè sui livelli della Carinzia.<br />
Marco Di Blas
dicembre09 49
Orizzonti<br />
Obiettivo Iraq<br />
La visita della delegazione<br />
del KURDISTAN<br />
“Come sistema industriale non possiamo<br />
lasciare nulla di intentato. Pur consapevoli<br />
delle diffi coltà che si possono incontrare<br />
in Paesi come l’Iraq che stanno cercando<br />
una nuova identità, c’è la volontà, da parte<br />
nostra, di cogliere qualsiasi opportunità<br />
di mercato. Quest’area può aprire infatti<br />
prospettive interessanti per le produzioni<br />
delle nostre imprese. In tal senso abbiamo<br />
deciso di dare un taglio pratico e operativo<br />
alla visita della delegazione in Friuli”.<br />
Con queste parole il presidente di Confi ndustria<br />
<strong>Udine</strong>, Adriano Luci, ha accolto<br />
lunedì 2 novembre a palazzo Torriani la delegazione<br />
ministeriale del Kurdistan iracheno,<br />
guidata dai responsabili dei dicasteri<br />
dell’Industria e dell’Agricoltura. Presente, tra<br />
gli altri, anche Marco Bruseschi, vice-presidente<br />
di Confi ndustria <strong>Udine</strong> con delega<br />
all’internazionalizzazione.<br />
Con lo scopo di approfondire le relazioni<br />
con istituzioni e aziende specializzate in<br />
forniture di know-how, sistemi tecnologicamente<br />
avanzati e macchinari, la<br />
delegazione, nel corso della visita in Friuli<br />
organizzata da Informest, in collaborazione<br />
con Confi ndustria <strong>Udine</strong>, ha avuto modo<br />
50 dicembre09<br />
di visitare alcune importanti realtà industriali<br />
friulane quali il Consorzio Latterie<br />
Friulane di Campoformido, la Snaidero<br />
di Majano, la Tonon di Manzano, la M.E.P.<br />
di Reana del Rojale e la Qualità Food<br />
Group di Martignacco nonchè di avere a<br />
palazzo Torriani incontri d’affari con T.P.S.<br />
Hydro e Vetroresina Enginia.<br />
Per il vicepresidente di Informest Silvia<br />
Acerbi “questa iniziativa è la testimonianza<br />
di come la collaborazione tra l’Agenzia per<br />
lo sviluppo internazionale e le imprese friulane<br />
funzioni con risultati di reciproca soddisfazione.<br />
“Il Kurdistan - ha evidenziato la<br />
dottoressa Acerbi - è un’area che va ricostruita<br />
e che offre interessanti opportunità<br />
per le nostre aziende. La visita operativa<br />
della delegazione in Friuli Venezia Giulia è<br />
solo il primo passo di un percorso, auspicabilmente,<br />
lungo”.<br />
Il Kurdistan iracheno si estende per circa<br />
40mila km quadrati e con una popolazione<br />
di 4milioni di abitanti, sul quadrante<br />
settentrionale dell’Iraq, al confi ne con Iran,<br />
Turchia e Siria. Questa sua caratteristica<br />
ha reso il Kurdistan e la sua capitale Erbil<br />
(chiamata Hawler in lingua curda) un<br />
crocevia di popoli e di tradizioni, dove gli<br />
incontri e gli scontri tra la popolazione curda<br />
e le altre etnie locali (arabi, turcomanni,<br />
turchi, armeni, persiani) si sono protratti<br />
per secoli, fi no ai tristi e noti eventi della<br />
guerra e dei massacri del 1991.<br />
Da allora però, grazie anche al sostegno<br />
politico ed economico dell’occidente, il<br />
Kurdistan iracheno ha intrapreso la strada<br />
dell’autonomia politica regionale, dando<br />
anche vita ad una serie di misure di ricostruzione<br />
economica ed infrastrutturale. La<br />
regione gode ora infatti di una forte stabilità<br />
politica ed istituzionale, che ha permesso<br />
lo sviluppo di un sistema produttivo i<br />
cui punti di forza sono il settore petrolifero,<br />
le costruzioni e il comparto agro alimentare.<br />
La sua ricchezza di risorse naturali, assieme<br />
alla posizione geografi ca di fulcro tra<br />
il Medio Oriente e l’Asia Centrale, aprono<br />
nel Kurdistan iracheno uno scenario interessante<br />
per le prospettive d’investimento.<br />
Tutto questo è poi favorito dalla attività di<br />
promozione del governo regionale, che ha<br />
fi rmato numerosi accordi di collaborazione<br />
economica riguardanti tutti i più importanti<br />
ambiti dello sviluppo industriale.<br />
Va ricordato, tra l’altro, che nel giugno di<br />
quest’anno, ad Erbil, si è tenuta la terza<br />
edizione di ItalianExpo Iraq 2009, fi era<br />
B2B dedicata al Made in Italy e patrocinata<br />
dal Ministero dello Sviluppo economico<br />
italiano.<br />
A sinistra: la cittadella della città antica di Erbil (Hawler);<br />
a destra, l’incontro con la delegazione del Kurdistan: da sinistra, Silvia Acerbi, Adriano Luci e Naufal Sahil (foto Gasperi)<br />
A.L.
IMPRESE ITALIANE, AGGREGAZIONE<br />
PER VINCERE LA CRISI<br />
Un convegno sulle opportunità offerte dai Paesi del<br />
centro ed est Europa a 20 anni di distanza dalla<br />
caduta del muro di Berlino. Occasione anche per<br />
celebrare i 10 anni di attività di IC&Partners Group<br />
Le imprese che vogliono internazionalizzarsi<br />
devono fare sistema, ma devono<br />
anche confrontarsi con un sistema<br />
ancora complesso per le dinamiche politiche,<br />
sociali e culturali che contraddistinguono<br />
l’Europa a vent’anni dalla caduta del<br />
muro di Berlino. Lo hanno sostenuto sabato<br />
7 novembre al castello di <strong>Udine</strong> i relatori<br />
intervenuti al convegno “IC&Partners<br />
Group, 10 anni ad est” organizzato da<br />
IC&Partners - società con sede a <strong>Udine</strong><br />
che opera nell’ambito della consulenza per<br />
l’internazionalizzazione delle aziende verso<br />
il centro ed est Europa - con il supporto di<br />
Unicredit Group - Comitati Territoriali<br />
e con il patrocinio delle principali istituzioni<br />
locali e di enti nazionali<br />
All’appuntamento sono arrivati oltre trecento<br />
imprenditori e professionisti del nord<br />
Italia insieme a un qualifi cato parterre di<br />
invitati e rappresentanti delle istituzioni: il<br />
giornalista del Sole 24 Ore Enrico Brivio,<br />
moderatore dell’evento; Carlo Pelanda,<br />
docente di politica ed economia internazionale<br />
all’Università della Georgia negli Stati<br />
Nella foto: Roberto Corciulo<br />
Uniti; Gabrio Vitali, docente di storia e<br />
letteratura a Bratislava; il Console Onorario<br />
della Repubblica Ceca Paolo Petiziol;<br />
l’analista di relazioni internazionali Paolo<br />
Quercia; Agnieszka Tourek dell’Ambasciata<br />
polacca e presidente del club consiglieri<br />
economici ambasciate estere in Italia;<br />
Boyko Kadrinov dell’ambasciata bulgara.<br />
Dopo i saluti di Roberto Corciulo, presidente<br />
di IC&Partners, del sindaco di<br />
<strong>Udine</strong> Furio Honsell, del presidente di<br />
Confi ndustria <strong>Udine</strong> Adriano Luci, dell’assessore<br />
regionale al personale Andrea<br />
Garlatti, del presidente dell’Ordine dei<br />
commercialisti di <strong>Udine</strong> Marco Pezzetta,<br />
l’incontro ha toccato nel dettaglio tutte le<br />
tematiche che un’azienda italiana deve<br />
conoscere prima di affrontare la sua esperienza<br />
oltre confi ne. Subito è emersa in<br />
maniera marcata la straordinaria importanza<br />
del concetto del “fare sistema”. E’ stato<br />
l’assessore Garlatti a spiegare come l’attività<br />
di IC&Partners sia un caso concreto<br />
di come l’aggregazione possa essere elemento<br />
decisivo per accrescere la compe-<br />
Orizzonti<br />
Obiettivo Internazionalizzazione<br />
titività. Concetto, questo, ripreso anche dal<br />
presidente di Confi ndustria <strong>Udine</strong> Adriano<br />
Luci che ha sottolineato come la stessa attività<br />
di Confi ndustria sia focalizzata su due<br />
aree di intervento: la prima, quella relativa<br />
all’internazionalizzazione, in cui la risposta<br />
degli imprenditori del Friuli Venezia Giulia è<br />
positiva; l’altra, invece, è quella della creazione<br />
di un network di imprese pronte<br />
ad affrontare la sfi de della competizione<br />
globale, su cui, a detta del presidente Luci,<br />
“c’è ancora molta strada da fare”. Roberto<br />
Corciulo, presidente di IC&Partners<br />
Group, ha letto la lettera di saluti del viceministro<br />
allo sviluppo economico Adolfo<br />
Urso, il quale ha ribadito il ruolo centrale<br />
delle strutture di professionisti e consulenti<br />
come IC&Partners per guidare le aziende<br />
italiane all’attività sui mercati esteri.<br />
Non esiste più il concetto di politica internazionale<br />
di sopravvivenza e l’internazionalizzazione<br />
è già entrata in una seconda<br />
fase, quella della qualità: le imprese si<br />
rivolgono ai mercati esteri non più per<br />
trovare manodopera a basso costo bensì<br />
per individuare luoghi e personale specializzato.<br />
Spazio anche per un’interpretazione<br />
della crisi che ha investito il mondo da un<br />
anno a questa parte. Trattasi non di crisi<br />
ma di cambiamento epocale che segna la<br />
fi ne di un ciclo storico. Più interessante, anziché<br />
incolpare una crisi senza “paternità”,<br />
trovare una spiegazione a quanto accaduto<br />
e domandarsi soprattutto perché ciò non è<br />
stato previsto dagli analisti dell’economia e<br />
della storia. Se esiste una ricetta per affrontarla<br />
questa crisi, al castello di <strong>Udine</strong> si è<br />
citato Francis Bacon che nel 1623 scriveva<br />
che “il tempo è il più grande innovatore”.<br />
Un messaggio che la platea non ha mancato<br />
di raccogliere. Non solo celebrazione<br />
ma anche problematizzazione: la “rivoluzione<br />
di velluto” dal 1989 a oggi ha dato<br />
buoni risultati nell’evoluzione del problema<br />
costituzionale ma non è stato ancora fatta<br />
la rivoluzione culturale verso la grande<br />
popolazione civile, interlocutore fondamentale<br />
affi nché un processo si possa considerare<br />
completo.<br />
Nella seconda parte del convegno è stato<br />
presentato il Bilancio Sociale di dieci<br />
anni di attività di IC&Partners, diretto ad<br />
esaminare l’impatto sul tessuto socio-economico<br />
con cui si interfacciano le aziende<br />
assistite da IC&Partners Group, soprattutto<br />
quelle con insediamenti produttivi<br />
nell’Europa Centro Orientale, nei Balcani e<br />
in Federazione Russa.<br />
dicembre09 51
Orizzonti<br />
Camera di Commercio<br />
PREMIATO IL FRIULI<br />
CHE LAVORA<br />
La 56esima edizione della Premiazione del<br />
Lavoro e Progresso Economico organizzata<br />
dalla Camera di Commercio al Teatro<br />
Giovanni da <strong>Udine</strong> ha, come sempre, tributato il<br />
giusto riconoscimento a lavoratori, imprenditori e<br />
personalità di ogni settore che con il loro impegno<br />
hanno dato lustro al Friuli, contribuendo a farlo<br />
crescere e progredire. Quarantanove gli attestati<br />
assegnati. Di questi, 27 ad aziende operanti nei diversi<br />
settori produttivi e distribuite uniformemente<br />
su tutto il territorio provinciale che si sono contraddistinte<br />
per l’intraprendenza commerciale, l’innovazione<br />
e la qualità della produzione; 10 i premi per i<br />
lavoratori, 9 quelli per gli imprenditori. Due, poi, i<br />
riconoscimenti riservati ad altrettanti studenti, iscritti<br />
al 4° o al 5° anno di istituti secondari superiori<br />
della provincia, che si sono distinti per eccezionale<br />
merito negli studi conseguendo risultati signifi cativi<br />
nelle materie scientifi che o tecnico-aziendali. Premiata,<br />
infi ne anche una tesi universitaria dedicata<br />
all’approfondimento di aspetti e tematiche collegate<br />
all’economia locale.<br />
“Se siamo un'economia reale – ha detto nel suo intervento<br />
il presidente della Cciaa di <strong>Udine</strong>, Giovanni<br />
Da Pozzo - lo dobbiamo a questi imprenditori,<br />
a questi lavoratori, donne e uomini che fanno il<br />
proprio dovere mantenendo vivi i valori del lavoro,<br />
della famiglia, del rispetto e delle responsabilità”.<br />
La Premiazione stata anche l'occasione per fare il<br />
punto sulla crisi e su come uscirne. A parlare del<br />
tema “Oltre il tempo della crisi: come e quando”<br />
52 dicembre09<br />
I premiati nella serata al teatro Giovanni da <strong>Udine</strong><br />
per la Premiazione del Lavoro e Progresso Economico<br />
sono stati, infatti, oltre a Da Pozzo, il sindaco di<br />
<strong>Udine</strong> Furio Honsell, il presidente della provincia<br />
Pietro Fontanini, il giornalista economico Enrico<br />
Cisnetto, il presidente nazionale di Unioncamere<br />
Ferruccio Dardanello e il presidente della giunta<br />
regionale Renzo Tondo. In un teatro “Giovanni<br />
da <strong>Udine</strong>” gremito Honsell ha detto che si vincerà<br />
la sfi da della crisi “se si punterà al risparmio,<br />
all'effi cienza e all'eccellenza”. Fontanini ha, poi,<br />
ricordato come “i premiati rappresentino un popolo<br />
che ancora crede nel lavoro e nell'impegno,<br />
portando avanti i valori della nostra identità e della<br />
nostra cultura”. Nel suo intervento, Da Pozzo, ha<br />
dapprima ripercorso la nascita e lo sviluppo della<br />
crisi e ha, quindi, ricordato l'impegno della Cciaa di<br />
<strong>Udine</strong> per combatterla con l'impiego di 2,8 milioni<br />
di euro nell'ultimo anno. Successivamente il presidente<br />
della Camera di Commercio ha sottolineato<br />
la necessità “di un cambiamento nel modo di fare<br />
impresa, con il recupero di valori fondamentali<br />
nella vita e nel lavoro”. Cisnetto ha spiegato come<br />
l'Italia nella crisi stia pagando i ritardi accumulati in<br />
passato e come siano necessarie le riforme strutturali<br />
del sistema pensionistico, della sanità e del sistema<br />
istituzionale con l'abolizione delle provincie,<br />
la riduzione dei comuni e l'eliminazione dei troppi<br />
enti di secondo e terzo grado come le Comunità<br />
montane. In seguito Dardanello ha ricordato<br />
l'importanza per l'economia italiana delle piccole<br />
e medie imprese “fatte dell'impegno di donne, di<br />
uomini e di famiglie che hanno portato il nostro<br />
Paese a diventare quello che è oggi¨”. Traendo le<br />
= I premiati delle<br />
imprese associate di<br />
Confi ndustria <strong>Udine</strong><br />
Targhe dell’eccellenza:<br />
= Umberto Midolini (economia)<br />
Imprenditori:<br />
= Primo Degano (Degano Primo di<br />
Adegliacco)<br />
= Vespasiano Lazzari (Evr Media di<br />
<strong>Udine</strong>)<br />
= Vinicio Mauro – (Comfer di Pradamano)<br />
= Raffella Codutti – (Codutti di Pasian<br />
di Prato)<br />
Aziende<br />
Categoria industria<br />
= Cantiere Serigi di Aquileia<br />
= Icop di Basiliano<br />
= Lavanderia Adriatica di Torviscosa<br />
Categoria Commercio<br />
= Zanutta di Muzzana del Turgnano<br />
Artigianato<br />
= Serrametal di Mortegliano<br />
Internazionalizzazione<br />
= Psm di Premariacco<br />
Cooperative<br />
= Società Cooperativa Idroelettrica di<br />
Forni Di Sopra<br />
Premio Ambiente<br />
= Diemme Legno di Pontebba<br />
Premio Innovazione<br />
= B.Eng di Amaro<br />
Premio Comunicazione<br />
d’Impresa<br />
= Moroso di Tavagnacco<br />
conclusioni il governatore Tondo, non ha nascosto<br />
le diffi coltà della Regione “costretta per la prima<br />
volta a fare i conti con un decremento delle proprie<br />
risorse”, ma ha ricordato che la specialità vera del<br />
Fvg sta proprio nella capacità di «affrontare i problemi<br />
con responsabilità. Il presidente della Giunta<br />
regionale ha, quindi, ammesso che il Friuli Venezia<br />
Giulia è in ritardo nello sviluppo delle infrastrutture<br />
aeroportuali e ferroviarie e ha annunciato che le<br />
entrate ricavate dalla preannunciata cessione delle<br />
quote del Mediocredito Fvg detenute dalla Regione,<br />
saranno investite proprio nel miglioramento della<br />
funzionalità dell'aeroporto e delle ferrovie.<br />
c.t.p.
La Giunta vara la<br />
FINANZIARIA<br />
Una fi nanziaria di responsabilità, ma<br />
in grado di dare fi ducia ai nostri<br />
cittadini. Così il presidente della<br />
Regione, Renzo Tondo, defi nisce la legge<br />
fi nanziaria ed il bilancio di previsione per<br />
il prossimo anno, approvati in Giunta a<br />
metà novembre e pronti ad iniziare il loro<br />
percorso in Consiglio regionale. Il bilancio<br />
2010, che pareggia a 4,3 miliardi di euro,<br />
risente del pesante calo di entrate che la<br />
Regione ha dovuto registrare in seguito<br />
alla crisi economica internazionale che<br />
ha coinvolto settori produttivi e famiglie<br />
anche nel nostro territorio. Con questo<br />
scenario, la Giunta ha scelto di mettere in<br />
sicurezza i settori della sanità, della protezione<br />
sociale e del lavoro. Se salute ed<br />
occupazione sono al primo posto delle<br />
priorità d’intervento 2010 del governo<br />
Tondo, il “terzo pilastro” della manovra<br />
regionale si concentra sulla politica delle<br />
infrastrutture e in quest’ottica va letta la<br />
decisione dell’esecutivo legge di sottoscrivere<br />
l’aumento di capitale deliberato dalla<br />
L’assessore Riccardo RIccardi ed il presidente Renzo Tondo<br />
(foto Archivio Immagini FVG)<br />
società Aeroporto Friuli Venezia Giulia,<br />
esercitando il diritto di opzione per la quota<br />
di propria spettanza pari a un importo<br />
di oltre 606 mila euro. “In campo portuale<br />
– spiega l’assessore regionale ai trasporti<br />
Riccardo Riccardi - contiamo di chiudere<br />
al più presto la partita legata alle risorse<br />
di fonte Cipe necessarie per la Piattaforma<br />
logistica di Trieste, e nel contempo cercheremo<br />
di approfondire con Ferrovie dello<br />
Stato il tema delle connessioni ferroviarie<br />
dello scalo giuliano”. Per quanto riguarda,<br />
invece, Monfalcone e Porto Nogaro, è già<br />
emersa chiaramente la volontà della Regione<br />
di un modello di governance unico<br />
per i due scali. Va avanti poi, il complesso<br />
piano per la realizzazione della terza corsia<br />
sulla Venezia-Trieste con il prossimo obiettivo<br />
del bando di gara, entro fi ne 2009, per<br />
il lotto Gonars-Villesse. Sempre in campo<br />
stradale, ma nei programmi di FVG Strade,<br />
il 2010 sarà l’anno dell’apertura dei cantieri<br />
della cosiddetta “variante di Mariano” e<br />
Orizzonti<br />
Regione<br />
della bretella tra la statale 14 e l’interporto<br />
di Cervignano.<br />
Il nuovo Codice regionale dell’Edilizia,<br />
il Testo unico che recepisce anche il Piano<br />
Casa nazionale, introduce norme per lo<br />
snellimento della burocrazia a benefi cio<br />
del risparmio di tempo e costi, incentiva le<br />
famiglie ad investire sul bene durevole del<br />
mattone e a sfruttare la capienza abitativa<br />
del costruito senza erodere nuove porzioni<br />
di territorio.<br />
Sul fronte del lavoro cresce in autunno<br />
la cassa integrazione, ma “la Regione<br />
- conferma l’assessore regionale al Lavoro<br />
Alessia Rosolen - sta già lavorando su<br />
nuove ipotesi di sostegno all’occupazione<br />
allo scopo di ampliare e rafforzare l’attuale<br />
quadro d’intervento”. In ottobre le ore<br />
erogate sono state 2.607.416 e, di queste,<br />
1.396.674 ore di CIGO nell’industria<br />
(54%), 107.136 ore di CIGO in edilizia<br />
(4%) e 1.103.606 ore di CIG straordinaria<br />
(42%).<br />
La Giunta ha approvato il nuovo piano sociosanitario<br />
che si articola in una riorganizzazione<br />
dell’offerta della rete ospedaliera,<br />
l’istituzione di un’unica centrale operativa<br />
dell’emergenza, la presa in carico integrata<br />
delle persone con malattie croniche e<br />
disabilità e la ricerca di una maggiore effi<br />
cienza complessiva del sistema sanitario<br />
e sociale attraverso l’adozione di criteri di<br />
gestione che consentano di eliminare inutili<br />
sovrapposizioni e favoriscano sinergie<br />
operative tra le aziende. L’obiettivo consiste<br />
nel voler garantire maggiore qualità e integrazione<br />
tra sanità e sociale a fronte di<br />
un migliore impiego delle risorse e non di<br />
una politica dei tagli, in virtù del governo<br />
del buon senso, del rispetto dei valori che<br />
costituiscono il tessuto sociale, di un approccio<br />
verso l’utenza che mette sempre al<br />
centro la persona e mai è disumanizzato.<br />
Con l’obiettivo di migliorare la situazione<br />
delle nuove generazioni, l’esecutivo ha presentato<br />
in novembre un disegno di legge<br />
che, in nome dell’effettiva autonomia dei<br />
giovani, restituisce loro un ruolo attivo nell’ambito<br />
della comunità regionale. Il testo<br />
punta alla creazione di istituti che diano<br />
strumenti adatti a sostenerne l’autonomia<br />
e contribuiscano ad indirizzare le loro scelte<br />
verso soluzioni che li aiutino a diventare<br />
cittadini attivi.<br />
Carla CiampalinI<br />
dicembre09 53
54 dicembre09
dicembre09 55
Orizzonti<br />
Storia<br />
5 luglio 1976<br />
Invito ad un brindisi<br />
per il primo mobile<br />
Oggi alle 17 assieme brinderemo al primo<br />
mobile prodotto dopo il terremoto.<br />
Stamane abbiamo iniziato a lavorare a<br />
doppio turno per cui non tutti avranno la<br />
possibilità di essere presenti e poichè non<br />
farò discorsi come non ne ho mai fatti<br />
voglio scrivervi affi nchè a tutti voi giungano<br />
il mio sentimento ed il mio pensiero.<br />
In dodici anni qui ad Osoppo avevamo<br />
costruito insieme uno stabilimento<br />
ammirato da visitatori di tutto il mondo,<br />
tutti noi sappiamo come era, come era<br />
stato costruito e quanto ci tenevamo<br />
all’ordine e alla precisione in ogni<br />
particolare.<br />
Non voglio intrattenervi nel ricordo poichè<br />
già tutti pensiamo solo al futuro, al futuro<br />
che dobbiamo vedere con ottimismo<br />
poichè sappiamo delle nostre esperienze<br />
del passato.<br />
Tutti abbiamo fretta di ricostruire poichè<br />
56 dicembre09<br />
Marco Fantoni<br />
PER NON DIMENTICARE<br />
“Invito ad un brindisi<br />
per il primo mobile”<br />
Ce ne siamo già occupati nello scorso numero di REALTÀ<br />
INDUSTRIALE, eppure non potevamo considerare esaurita la<br />
nostra visita al “museo del terremoto” di Venzone, senza pubblicare<br />
integralmente il contenuto di una lettera esposta in una teca di questa<br />
interessante mostra permanente: quella che il cavaliere del lavoro<br />
Marco Fantoni, presidente della Fantoni spa di Osoppo, scrisse ai<br />
suoi dipendenti il 5 luglio 1976, invitandoli a brindare al primo mobile<br />
prodotto dall’azienda dopo il terribile sisma di due mesi prima. Uno<br />
spaccato di quei febbrili momenti che racconta dei sentimenti e delle<br />
attese dell’epoca. Un documento storico, per non dimenticare, ma anche<br />
per sottolineare come in tempi diffi cili non ci sia miglior ricetta che quella<br />
di rimboccarsi le maniche guardando al futuro. (A.L.)<br />
vogliamo rifarci il nostro ambiente di lavoro<br />
e la prima linea di produzione provvisoria<br />
che oggi si è avviata è l’esempio di come<br />
dal nulla, in meno di due mesi, noi<br />
insieme si abbia organizzato e realizzato<br />
questo primo passo.<br />
Già nei giorni scorsi girando tra voi ho letto<br />
negli sguardi la vostra soddisfazione poichè<br />
vedevate concretizzarsi questa prima<br />
tappa. E’ una prima tappa importante<br />
per quel traguardo che abbiamo già<br />
progettato e che prevede, in una seconda<br />
fase tra ulteriori due mesi, l’avvio della<br />
produzione dei mobili americani.<br />
Contemporaneamente realizzeremo lo<br />
stabilimento defi nitivo.<br />
Tutti noi sappiamo, senza ambizioni, di<br />
poter ricostruire quanto è andato distrutto,<br />
ma importante è rimanere insieme.<br />
Per questo e per le nostre famiglie<br />
sono indispensabili urgentemente tante<br />
abitazioni che non possono essere<br />
realizzate miracolisticamente; ma tutti<br />
vogliamo sapere presto i precisi programmi<br />
e soprattutto i tempi necessari.<br />
Ognuno di noi si saprà sacrifi care se è<br />
indispensabile sapere, ripeto, dove è la<br />
meta e quando sarà raggiungibile.<br />
I nostri politici devono saper richiedere<br />
un giusto sacrifi cio al resto del Paese,<br />
non dovremo mai sentirci dire che non ci<br />
sono suffi cienti mezzi, non vogliamo nè<br />
sappiamo sprecare ma rifi utiamo mezzi<br />
insuffi cienti.<br />
Per la nostra nuova Industria che ripeto<br />
abbiamo già progettato, contiamo su<br />
prestiti suffi cienti ed erogati rapidamente,<br />
queste assicurazioni ci sono indispensabili<br />
per poter appaltare i lavori già prima<br />
dell’inverno.<br />
Ripeto che l’unione tra noi è prioritaria e<br />
per questo io vi prometto di cercare con<br />
tutti i mezzi di creare le migliori condizioni.<br />
Vi sarò grato se mi farete parte dei vostri<br />
eventuali problemi nell’ambito del lavoro e<br />
familiare e vi invito a volermi riferire i vostri<br />
suggerimenti e i vostri consigli.<br />
Un grazie a tutti per quanto è stato fatto e<br />
per quanto, con sacrifi ci, so che siete pronti<br />
a fare.<br />
Vi stringo la mano.<br />
Marco Fantoni
tempi di sviluppo si minimizzano, al con-<br />
I trario invece del rischio di sviluppo che<br />
aumenta sempre di più. Con la simulazione<br />
quindi è possibile , in tempi ridotti,<br />
costruire, testare ed ottimizare i prototipi .<br />
Quanto prima viene fatta la simulazione<br />
in fase di sviluppo , tanto maggiore è il<br />
benefi cio per l’intero processo di sviluppo.<br />
Gli errori che vengono scoperti in fase di<br />
simulazione, hanno un costo irrisorio rispetto<br />
ai difetti che verranno scoperti solo<br />
più tardi.<br />
Uno sguardo alle correnti<br />
In molti processi di produzione , il monitoraggio<br />
di aria e di fl ussi di gas è particolarmente<br />
importante. Così, gli esperti fella<br />
CTR hanno esaminato la spartizione delle<br />
correnti e la formazione di tubinii in un<br />
ambiente asettico. Sulla base di questi risultati,<br />
è stata sviluppata una nuova gener-<br />
INFORMAZIONE COMMERCIALE<br />
Nelle immagini è illustrato come può essere ottimizzata la geometria di una pompa d’iniezione<br />
(simulazione in 3 fasi, da sinistra): 1) disegno di costruzione; 2) generazione della griglia,<br />
3) visualizzazione della miscelazione e distribuzione dell’acqua e del cemento<br />
MINIMIZZARE IL RISCHIO<br />
CON LA SIMULAZIONE<br />
Computer basati su tecniche di simulazione che<br />
rappresentano virtualmente la realtà di partenza e ne<br />
accelerano il processo di sviluppo. Ciò è non solo più<br />
veloce, ma anche molto più conveniente. Alcuni esempi.<br />
azione di ugelli-iniettori per ambienti sterili.<br />
La simulazione ha aiutato anche nella<br />
produzione di tubi di plastica : durante la<br />
produzione si formano miscele di gas ed<br />
aria che devono essere aspirate; attraverso<br />
la simulazione il sistema di aspirazione può<br />
essere ottimizzato senza dover effettuare<br />
costosi esperimenti pratici.<br />
Stabilità & geometria<br />
ottimizzate<br />
Anche quando si tratta di sollecitazioni<br />
elastiche, la stabilità, inerente al<br />
comportamento di oscillazione o di<br />
deformazioni, può aiutare la simulazione.<br />
Per un’azienda di ingegneria meccanica è<br />
stata simulata la stabilità ed il peso di una<br />
costruzione di lamiera.<br />
Dopo aver fatto la valutazione delle emergenti<br />
tensioni e deformazioni, la geometria<br />
è stata ottimizzata.<br />
La simulazione è davvero<br />
più veloce?<br />
Il vantaggio della simulazione è che qualsiasi<br />
parametro in ogni area viene calcolato<br />
automaticamente. Se per esempio in<br />
esperimento vengono misurate, la velocità,<br />
la temperatura e la concentrazione,si può<br />
determinre, durante la simulazione senza<br />
ulteriori costi, anche la direzione del fl usso,<br />
il grado di turbolenza, e la generazione<br />
di calore.<br />
A breve ulteriori essenziali informazioni.<br />
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dicembre09 57
Orizzonti<br />
Università<br />
Il mensile “Realtà industriale” viene<br />
distribuito dal numero di Ottobre 2009<br />
in 100 copie agli studenti della Facoltà di<br />
Economia dell’Università degli studi di <strong>Udine</strong>.<br />
Ne parliamo con il preside della Facoltà,<br />
professor Nereo Mazzocco. .<br />
Cosa pensa, preside Mazzocco,<br />
di questa iniziativa?<br />
Ritengo sia un’iniziativa estremamente<br />
utile per gli studenti che<br />
hanno la possibilità di conoscere<br />
le problematiche e i diversi<br />
aspetti economici che riguarda-<br />
no le aziende manifatturiere e dei servizi<br />
friulane. Potranno così rendersi conto che<br />
le tematiche discusse in aula sono solo<br />
apparentemente lontane dalla realtà, ma al<br />
contrario sono fondamentali per comprenderla,<br />
analizzarla e trovare possibili soluzioni<br />
ai problemi che si presentano.<br />
In che rapporti sono, a suo avviso, il<br />
mondo dell’impresa e quello dell’università?<br />
L’idea di Aldo Moro delle “convergenze<br />
parallele” rende bene la situazione dei<br />
rapporti impresa-università. Credo che le<br />
imprese e gli atenei lavorino uno accanto<br />
all’altro convergendo, ma senza mai sovrapporsi,<br />
in quanto i compiti di entrambi<br />
sono diversi: le prime devono produrre<br />
beni e servizi, i secondi devono formare<br />
persone e fi gure professionali anche, ma<br />
non solo, per le imprese e fare ricerca.<br />
Vedo soprattutto tre convergenze possibili.<br />
La prima, l’università per le sue esigenze di<br />
ricerca si rivolge, non a una, ma a un campione<br />
signifi cativo di aziende per analizzarle<br />
nei loro aspetti produttivi e gestionali,<br />
cercando di evidenziare eventuali problemi<br />
generali e offrendo, se possibile, utili suggerimenti<br />
risolutivi.<br />
La seconda casistica riguarda il fatto che<br />
un’associazione di categoria (ad esempio<br />
Confi ndustria), o un gruppo di imprese, si<br />
rivolge a un ateneo affi nché cerchi di risolvere<br />
una criticità comune.<br />
L’ultimo aspetto concerne la consulenza<br />
scientifi ca che una singola azienda richiede<br />
ad un dipartimento per essere aiutata a<br />
risolvere un particolare problema o a sviluppare<br />
una ricerca applicativa.<br />
Vede all’orizzonte altri punti di convergenza?<br />
Un altro avvicinamento tra mondo accademico<br />
ed imprenditoriale si ha negli spin-off<br />
universitari, quando un ateneo promuove<br />
la creazione di aziende nate da scoperte<br />
scientifi che frutto del lavoro e dello studio<br />
dei suoi ricercatori.<br />
58 dicembre09<br />
REALTA’ INDUSTRIALE<br />
si laurea in Economia a <strong>Udine</strong><br />
Un avvicinamento ulteriore tra imprese<br />
ed università è possibile?<br />
E’ possibile che imparino a conoscersi meglio:<br />
le imprese a utilizzare compiutamente<br />
le possibilità che le competenze di ricerca<br />
degli atenei offrono e le università a coniugare<br />
con maggiore frequenza la ricerca di<br />
base con quella applicata, senza ritenere,<br />
come forse accadeva in passato, che questa<br />
contaminazione signifi chi diminuzione<br />
del suo ruolo. Il tutto, però, senza far venir<br />
meno le specifi cità dei due interlocutori.<br />
Secondo lei, quali benefi ci si sono<br />
avuto per il mondo imprenditoriale<br />
da quando esiste la Facoltà di Economia<br />
presso l’Università degli studi di<br />
<strong>Udine</strong>?<br />
I corsi di economia vennero attivati nel<br />
1985, ma effettivamente è dal 1987 che<br />
la Facoltà di Economia è diventata autonoma.<br />
In questi venti anni abbondanti di alta<br />
formazione molti nostri laureati si sono inseriti<br />
nel mondo del lavoro sia in Friuli, sia<br />
in altre realtà italiane, europee ed extraeuropee.<br />
Penso che queste persone con le<br />
loro idee e con i loro suggerimenti abbiano<br />
contribuito a rendere più competitivo il<br />
tessuto imprenditoriale di questo territorio.<br />
Nella foto, la facoltà di Economia e Commercio di <strong>Udine</strong>;<br />
nel bollo, il professor Nereo Mazzocco<br />
La linea guida che abbiamo seguito nel formare<br />
le fi gure professionali, che caratterizzano<br />
i laureati di una facoltà di Economia,<br />
è stata quella di fornire loro un metodo per<br />
risolvere problemi e per affrontare le sfi de<br />
che via via possono presentarsi. Laureati,<br />
quindi, capaci di autoapprendimento e di<br />
inserimento con successo in ogni contesto<br />
operativo, magari dopo un breve periodo<br />
di ambientamento.<br />
Lei è uno dei professori che ha contribuito<br />
alla fondazione della Facoltà di<br />
Economia a <strong>Udine</strong>, cosa la rende più<br />
orgoglioso di questo Suo impegno<br />
ultra-ventennale?<br />
Sono molte le cose delle quali sono orgoglioso,<br />
ma dovendone scegliere una cito il<br />
corso di laurea in “Banca e Finanza”, che<br />
è stato fi n dall’origine della facoltà, inizialmente<br />
di Scienze economiche e bancarie,<br />
quello sul quale si è costituito un<br />
nucleo di docenti e di ricercatori che, per<br />
la qualità della loro ricerca e dei contenuti<br />
veicolati agli studenti, lo ha fatto diventare<br />
un punto di riferimento con capacità di<br />
attrazione non solo regionale.<br />
m.d.l.
START CUP FVG<br />
L’UNIVERSITÀ DI UDINE<br />
SUGLI SCUDI<br />
Sono PharmaDIAGEN, Specchi Lineari,<br />
DrugSteps, QFAB e Ironscan, nell’ordine,<br />
i nomi dei cinque progetti vincitori di Start<br />
Cup Fvg, la business plan competition tra idee imprenditoriali<br />
innovative che, quest’anno, coinvolge<br />
per la prima volta le tre università regionali, ovvero<br />
l’Università degli Studi di <strong>Udine</strong>, quella di Trieste e<br />
la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati<br />
SISSA di Trieste.<br />
I cinque gruppi vincitori sono stati proclamati nel<br />
corso della serata fi nale della manifestazione, svoltasi<br />
nella Sala De Banfi eld Tripcovich di Trieste e<br />
presentata dall’attrice e conduttrice televisiva Giorgia<br />
Surina. L’evento è stato anche accompagnato<br />
dalla musica jazz del<br />
Glauco Venier Quartet<br />
con la partecipazione<br />
straordinaria della<br />
cantante Diana Torto.<br />
A conquistare il primo<br />
posto e un premio in<br />
denaro del valore di<br />
15mila euro è stato<br />
PharmaDIAGEN,<br />
dell’Università di <strong>Udine</strong>,<br />
che si propone di produrre kit diagnostici di farmacogenetica<br />
per ricavare da un semplice esame del<br />
sangue preziose informazioni sull’attività dei farmaci<br />
antitumorali somministrati ai singoli pazienti, in<br />
modo da defi nire profi li di rischio individualizzati. Il<br />
secondo posto è stato assegnato, insieme a 10mila<br />
euro, a Specchi Lineari, sempre dell’ateneo<br />
udinese, che ha ideato un sistema per lo sfruttamento<br />
dell’energia solare consistente in un<br />
sistema di assi inclinati e di leve, mentre sul terzo<br />
gradino del podio è salito, aggiudicandosi seimila<br />
euro, il team DrugSteps, della SISSA, che intende<br />
sperimentare nuovi trattamenti contro alcune delle<br />
principali malattie neurodegenerative. Al quarto posto,<br />
con un premio di quattromila euro, si è classifi -<br />
cato QFAB, dell’Università degli Studi di Trieste, che<br />
propone, nel settore nanotech, la realizzazione e<br />
commercializzazione su larga scala di quantum dot,<br />
ovvero nanocristalli di semiconduttori con peculiari<br />
proprietà optoelettroniche che ne fanno il materiale<br />
del futuro per la realizzazione di dispositivi ottici ad<br />
alta effi cienza, mentre la<br />
quinta posizione, con un<br />
premio di tremila euro,<br />
è stata assegnata a Ironscan,<br />
dell’Università di<br />
<strong>Udine</strong>, che ha creato un<br />
dispositivo in grado sia<br />
di visualizzare in “realtime”<br />
la forma dell’armatura<br />
in acciaio all’interno<br />
del calcestruzzo armato,<br />
sia di identifi care con<br />
accuratezza i principali parametri geometrici.<br />
Oltre ad aggiudicarsi il premio in denaro, i cinque<br />
vincitori parteciperanno al Premio nazionale<br />
innovazione (Pni), in programma il 4 dicembre a<br />
Perugia.<br />
Orizzonti<br />
Università<br />
Nelle foto, due momenti delle<br />
premiazioni di Start Cup Fvg, e<br />
sotto il logo dell’iniziativa<br />
Sono stati inoltre assegnati i “Premi Start Cup<br />
Fvg” ai tre migliori progetti fra i non classifi cati per<br />
ciascun ateneo partecipante (2mila euro ciascuno):<br />
Warm Motion per l’Università di <strong>Udine</strong>, Marks<br />
per l’Università di Trieste e Furbo per la SISSA.<br />
Alla serata hanno preso parte, fra gli altri, il rettore<br />
dell’Università degli Studi di Trieste Francesco<br />
Peroni, quello dell’Università degli Studi di <strong>Udine</strong><br />
Cristiana Compagno, il direttore della SISSA Stefano<br />
Fantoni, il direttore di Start Cup Fvg-Trieste<br />
Maurizio Fanni, quello di Start Cup Fvg-<strong>Udine</strong><br />
Andrea Tabarroni e quello di Start Cup Fvg-SISSA<br />
Antonio De Simone. Sono intervenuti anche la<br />
responsabile del Progetto Start Cup <strong>Udine</strong> Manuela<br />
Croatto, la presidente della Provincia di Trieste<br />
Maria Teresa Bassa Poropat, l’assessore regionale<br />
al Lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen e<br />
il consigliere della Fondazione Crup Marco Maria<br />
Tosolini.<br />
L’iniziativa è sostenuta, oltre che dalla Fondazione<br />
Cassa di risparmio di <strong>Udine</strong> e Pordenone, che ha<br />
legato il suo nome a Start Cup <strong>Udine</strong> fi n dalla prima<br />
edizione, anche dalla Fondazione Cassa di risparmio<br />
di Trieste, dalla Fondazione Cassa di risparmio<br />
di Gorizia, dalla Camera di commercio di Trieste e<br />
da Friulia. La serata è stata organizzata in collaborazione<br />
con il Conservatorio “Giuseppe Tartini” di<br />
Trieste, Vodafone e con PniCube.<br />
dicembre09 59
Orizzonti<br />
Libri<br />
IL LIBRO DEL MESE<br />
David B. Audretsch<br />
= LA SOCIETA’ IMPRENDITORIALE<br />
Presentazione di Riccardo Illy<br />
Marsilio<br />
pagg.: 258<br />
euro 20,00<br />
In occidente le generazioni passate hanno<br />
goduto della sicurezza di un lavoro a vita,<br />
rafforzata dalle politiche pubbliche adottate<br />
per garantire che lo stesso posto di lavoro<br />
potesse essere garantito fi no alla pensione.<br />
Da qualche anno, alla faccia del valore del<br />
“posto fi sso” invocato da Tremonti, ci siamo<br />
abituati a pensare che il “precariato” non sia<br />
più una condizione episodica, ma il futuro<br />
nel mondo del lavoro. In questo volume<br />
David B. Audretsch, il direttore del Max<br />
Planck Institut of Economics di Jena in<br />
Germania, individua la risposta positiva alla<br />
globalizzazione nella società imprenditoriale<br />
che ha per leit-motiv il cambiamento, poiché<br />
proprio la capacità di adattamento e cambiamento<br />
danno un importante vantaggio competitivo<br />
in un mondo dove oramai i lavori e<br />
addirittura le aziende possono essere spostati<br />
con estrema celerità. Analizzando i recenti<br />
sviluppi dell’economia statunitense Audretsch<br />
spiega come da un passato nel quale le<br />
politiche pubbliche erano a sostegno delle<br />
grandi aziende, si è giunti a un presente nel<br />
quale una miriade di piccole aziende (come<br />
nel Nord-Est italiano), sostenute anche da<br />
investimenti pubblici, sono diventate la forza<br />
guida dell’innovazione, della competitività<br />
e, quindi, della crescita economica degli<br />
Usa. Uno volume di indubbio interesse che,<br />
sebbene pubblicato in Italia pochi mesi fa, è<br />
stato scritto da Audretsch nel 2007. Viene<br />
solo da chiedersi se l’entusiasmo di Audretsch<br />
per il nuovo modello americano, sia lo<br />
stesso oggi, dopo la crisi globale nata proprio<br />
negli Usa.<br />
60 dicembre09<br />
Altre letture consigliate...<br />
Peter Molloy<br />
= LA VITA<br />
AI TEMPI DEL<br />
COMUNISMO<br />
Bruno<br />
Mondadori<br />
pagg.: 264<br />
euro 20,00<br />
Il giornalista<br />
della Bcc,<br />
Peter Molloy<br />
ha raccolto in questo volume<br />
una parte delle molte interviste<br />
effettuate a personalità e gente<br />
comune dell’allora Germania Est,<br />
dell’ex Cecoslovacchia e della<br />
Romania, per un fortunato programma<br />
televisivo (purtroppo<br />
mai trasmesso in Italia). Attraverso<br />
i racconti degli intervistati,<br />
Molloy ricostruisce quale fosse<br />
“la vita ai tempi del comunismo”.<br />
Ne esce un quadro assai<br />
interessante, con giudizi in gran<br />
parte estremamente severi,<br />
ma in alcuni casi anche venati<br />
di nostalgia. A vent’anni dalla<br />
caduta del muro di Berlino, un<br />
volume intelligente e molto utile<br />
per chi, per ragioni anagrafi che<br />
o per altri motivi, non ha avuto<br />
l’occasione di visitare quei Paesi<br />
quando erano sottoposti ai<br />
regimi comunisti. Anche quanti<br />
conobbero quei Paesi quando<br />
ancora il mondo era diviso in<br />
due blocchi ritroveranno nel<br />
libro di Molloy le atmosfere<br />
grige e oppressive che dominavano<br />
allora l’Est Europa. Leggendolo<br />
si comprenderà bene come<br />
e perché i cittadini di quei Paesi<br />
appena potereno si liberarono<br />
dei regimi che li governavano<br />
dalla fi ne della seconda guerra<br />
mondiale.<br />
Maurizio Crema<br />
= SULLE ALI DEL LEONE<br />
A vela da Venezia a Corfù<br />
navigando lungo le rotte<br />
della<br />
Serenissima<br />
Ediciclo<br />
Editore<br />
pagg.: 174<br />
euro 15,00<br />
Il giornalista<br />
de “Il<br />
Gazzettino”,<br />
Maurizio<br />
Crema rac-<br />
conta in questo volume<br />
il viaggio in barca a vela<br />
intrapreso nel 2006<br />
insieme a un composito<br />
gruppo di “avventurieri”<br />
lungo le rotte adriatiche<br />
percorse dalle galee della<br />
Repubblica di Venezia.<br />
1300 miglia e cinque<br />
settimane a bordo di una<br />
vecchia barca battezzata<br />
“Brancaleon”, raccontate con<br />
maestria, nelle quali Crema e<br />
i suoi compagni hanno toccato<br />
l’Italia, Corfù (Grecia), l’Albania,<br />
il Montenegro e la Croazia<br />
cercando ciò che univa (e forse<br />
unisce ancora) popoli e terre<br />
che si affacciano su quello che<br />
una volta era il Golfo di Venezia<br />
e che la Serenissima considerava<br />
cosa propria. Un viaggio alla<br />
riscoperta della storia, ma anche<br />
attraverso il recente passato e<br />
il complesso presente dei Balcani<br />
sul quale Crema induce a<br />
rifl ettere con descrizioni attente<br />
e osservazioni acute. Una lettura<br />
piacevole e interessante che ci<br />
aiuta a capire meglio quelle terre<br />
bellissime e affascinati a noi così<br />
vicine e a superare i pregiudizi<br />
con i quali troppo spesso continuiamo<br />
a guardarle.<br />
Osamu Dazai<br />
= IL SOLE SI SPEGNE<br />
Feltrinelli<br />
pagg.: 139<br />
euro 7,50<br />
Feltrinelli ripubblica, a 25 anni<br />
dall’ultima pubblicazione e a<br />
50 dalla prima edizione italiana,<br />
questo capolavoro della letteratura<br />
giapponese. Osamu Dazai,<br />
affascinato dalla bohême parigina<br />
condusse una vita sregolata e<br />
ribelle. Alcolista e morfi nomane,<br />
morì suicida (al quarto tentativo)<br />
nel 1948, a trentanove anni,<br />
dopo aver pubblicato il suo<br />
secondo capolavoro<br />
“Lo “ squalifi cato”. Fu<br />
forse, proprio la vita<br />
inquieta e anticonformista,<br />
che gli permise<br />
di intuire nel Giappone<br />
uscito sconfi tto dalla<br />
seconda guerra mondiale,<br />
i primi segni del<br />
declino di quella classe<br />
aristocratica che, con i<br />
a cura di C.T.P.<br />
g<br />
suoi valori,<br />
aveva<br />
dominato<br />
fi no ad<br />
allora<br />
l’impero<br />
del sol<br />
levante.<br />
Proprio<br />
pensando<br />
a quel sole al tramonto Dazai<br />
racconta con delicatezza, semplicità<br />
e accuratezza la vicenda<br />
di una famiglia dell’aristocrazia<br />
(classe alla quale egli stesso apparteneva)<br />
persa fra l’arrivo della<br />
modernità e l’incomunicabilità<br />
dei rapporti familiari e amorosi<br />
nel Giappone di allora. Una<br />
lettura che ancora oggi aiuta a<br />
capire la mentalità e la vita giapponese.<br />
Peccato solo che, come<br />
troppo spesso capita per le letterature<br />
“esotiche” in Italia, anche<br />
questa sia una traduzione della<br />
traduzione inglese (americano)<br />
e non del testo originale.<br />
Davide Nonino<br />
= CHI HA VISTO<br />
CENERONTOLA? MANUALE<br />
PRATICO PER GIOVANI<br />
SCRITTORI<br />
Edizioni Il<br />
Ciliegio<br />
pagg.: 133<br />
euro 13,00<br />
Divertente e<br />
interessante<br />
questo “Manuale<br />
pratico”,<br />
ultima fatica<br />
editoriale dello<br />
scrittore friulano Davide Nonno,<br />
che accompagna i giovani<br />
scrittori nel lungo e avventuroso<br />
percorso che parte dalla ricerca<br />
delle idee e termina nella stesura<br />
di una storia. Il metodo è quello<br />
della scrittura creativa, con<br />
esercizi e giochi che aiutano a<br />
stimolare e sviluppare la capacità<br />
espressiva, e lezioni che permettono<br />
di acquisire i fondamenti<br />
della narrazione. Il volume<br />
ha anche una fi nalità benefi ca<br />
supporta, infatti, la Fondazione<br />
Francesca Rava N.P.H. Italia<br />
Onlus devolvendo il 10% dei<br />
proventi per aiutare i bimbi di<br />
Haiti grazie al progetto Francisville.
Tracciamo l’iter professionale che l’ha<br />
portata nei Caraibi.<br />
Mi sono diplomato Perito Edile al Malignani nel<br />
1975, poi ho lavorato come tecnico comunale<br />
ma, il mio spirito imprenditoriale era troppo<br />
forte così ho costituito una società con cui ho<br />
realizzato i primi centri commerciali in Friuli. Alla<br />
fi ne degli anni 80, il ‘sistema Italia’ e la libertà<br />
imprenditoriale imbrigliata dalla burocrazia<br />
e le innumerevoli tasse, mi hanno spinto a<br />
intraprendere un’avventura professionale fuori<br />
dai confi ni regionali. Dal 1991 ho girato tra<br />
Thailandia, Canarie, Cuba, Costa Rica, Venezuela<br />
in cerca del contesto più adatto a me dove<br />
vivere e lavorare. Poi ho scoperto la Repubblica<br />
Domenicana, che mi ha ‘adottato’ nel 1997. Qui<br />
ho sviluppato le mie idee, le mie aspettative e<br />
anche la mia persona.<br />
Come si ricomincia in un altro Paese?<br />
Il presupposto è quello di avere la<br />
consapevolezza e l’umiltà di partire da zero.<br />
Ci sono altri soci friulani con lei?<br />
Nel 1997 ho portato con me due ragazzi, uno<br />
di Nespoledo e Giorgio Tosolini di Colloredo<br />
di Monte Albano che è divenuto il mio braccio<br />
destro. Da poco, nello staff, c’è anche Sandy<br />
Gobet che risiede da tempo a Santo<br />
Domingo e ci dà una mano.<br />
Di cosa vi occupate?<br />
Inizialmente di costruzioni, un settore<br />
dove ritengo che i friulani siano dei<br />
maestri, per cultura e per bravura. Poi<br />
ho scelto di specializzarmi in forniture di<br />
impermeabilizzazioni, guaine e materiali edili.<br />
Quanti dipendenti ha e qual è il suo<br />
fatturato?<br />
L’Avirex S.A. Impermeabilizantes conta<br />
15 dipendenti: 3 friulani, 1 piemontese e 11<br />
collaboratori domenicani. Il fatturato annuo si<br />
aggira sui 2 milioni e mezzo di euro.<br />
Cosa c’è nel futuro dell’Avirex?<br />
Da poco ci siamo trasferiti in un nuovo<br />
Avirex S.A.<br />
Impermeabilizantes<br />
indirizzo: Calle “J” no. 14 – zona<br />
industrial de herrera – Santo Domingo<br />
Oeste R.D.<br />
Tel. 001 – 809-251-5018<br />
E-mail: avirex_sa@hotmail.com<br />
LA LIBERTÀ IMPRENDITORIALE<br />
capannone, l’obiettivo è quello di guardare<br />
sempre avanti e ampliare l’attività.<br />
Con quali nazioni ha rapporti d’affari?<br />
Principalmente con quelle che hanno interessi<br />
turistici nell’isola, ma anche privati e ditte locali.<br />
I settori turistico e alberghiero sono in continua<br />
espansione e rimangono i più dinamici.<br />
La situazione politica aiuta l’imprenditoria?<br />
Il presidente, al terzo mandato, è uno statista<br />
giovane e qualifi cato. La sua intelligenza è una<br />
garanzia per la stabilità e lo sviluppo della<br />
Repubblica Domenicana.<br />
Come sono le aliquote d’imposta?<br />
Si paga il 25%, qualunque sia l’ammontare dei<br />
guadagni. Qui chi fa girare l’economia crea<br />
Orizzonti<br />
Ente Friuli nel Mondo<br />
HA I COLORI DI SANTO DOMINGO<br />
Lo sguardo è quello vivace di un imprenditore che ha realizzato<br />
i suoi sogni professionali. Pronuncia, come un vessillo, la parola<br />
“libertà” e aggiunge “nella Repubblica Domenicana fi occano le<br />
opportunità di lavoro, basta saperle cogliere”. Mauro Tonasso,<br />
originario di Variano, è a capo dell’Avirex di Santo Domingo,<br />
azienda specializzata in forniture di materiali edili<br />
Lo stabilimento Avirex a<br />
Santo Domingo e, nel bollo,<br />
Mauro Tonasso<br />
“Il ‘sistema Italia’ rimarrà in piedi<br />
fi no a quando reggerà l’economia.<br />
C’è troppa gente che vive alle<br />
spalle dei pochi che producono<br />
ricchezza. Bisogna ancora toccare<br />
il fondo, solo successivamente<br />
sarà possibile una risalita”.<br />
reddito e non vede sfumare metà dei guadagni<br />
in tasse.<br />
Lei è presidente del locale Fogolâr Furlan,<br />
com’è il legame col Friuli?<br />
Il legame è più forte da quando sono a Santo<br />
Domingo. Può sembrare paradossale ma è<br />
così. Il venerdì ci troviamo a cena tutti assieme,<br />
scegliamo un locale, piazziamo la bandiera della<br />
piccola patria fuori dalla porta e facciamo il<br />
punto su ciò che succede in Friuli. Discutiamo, ci<br />
confrontiamo, analizziamo con occhio obiettivo.<br />
Questo ci fa sentire più vicini alla nostra terra<br />
d’origine.<br />
Paola Del Degan<br />
dicembre09 61
Orizzonti<br />
Approfondimenti<br />
= L'intervento di<br />
ROBERTA MICHIELI<br />
Ho letto le interviste pubblicate a pagina 12 - 13<br />
-14 del Vostro mensile "Realtà Industriale" n. 9,<br />
novembre 2009. Organizzato dalla Provincia di<br />
<strong>Udine</strong>, a <strong>Udine</strong>, l' 8 e 9 novembre 2002, si svolse<br />
il Convegno internazionale "Lingue minoritarie<br />
e identità locali - come risorse economiche e<br />
fattori di sviluppo". A pagina 201 della publicazione<br />
degli Atti, si può leggere quanto allora<br />
affermò Tarcisio Mizzau Responsabile Cultura<br />
dell'Associazione Industriali di <strong>Udine</strong>: “Mi pare<br />
giunto il momento di discutere un'obiezione che<br />
è circolata, messa in giro da quanti non gradiscono<br />
specialmente l'insegamento del friulano a<br />
scuola. Eccola: ‘Perchè studiare il friulano? Meglio<br />
l'inglese’. Si noti che lo studio del friulano a<br />
scuola viene presentato come generatore di un<br />
costo di opportunità, quello della rinuncia all'inglese.<br />
Quest'alternativa è un falso, da qualcuno<br />
usato in buona fede, per superfi cialità; da altri<br />
in cattiva fede. Nessuno, nè la direttiva europea,<br />
nè la legge italiana di tutela delle lingue parlate<br />
da comunità ristrette, nè atti a livello regionale<br />
e amministrativo hanno mai prospettato un'alternativa<br />
del genere, peraltro stupida. I nostri<br />
ragazzi studiano l'inglese, o altra lingua scelta,<br />
assieme al friulano e all'italiano; e probabilmente<br />
meglio, conoscendo il funzionamento grammaticale<br />
della propria lingua madre”.<br />
Consiglio la ristampa degli Atti di questo importante<br />
Convegno internazionale e in particolare la<br />
relazione dell'allora vostro "Responsabile Cultura<br />
dell'Associazione Industriali di <strong>Udine</strong>", dr.<br />
Tarcisio Mizzau, e la consegna della ristampa a<br />
tutti i vostri iscritti, Presidente Calligaris incluso.<br />
Cordialità.<br />
Roberta Michieli<br />
= L'intervento di<br />
CHRISTIAN ROMANINI<br />
Preseâts President Calligaris e President Luci,<br />
o ai let cun interès lis pagjinis dedicadis a la<br />
cuintriposizion "furlan vs inglês" sul mensîl<br />
"Realtâ industriale".<br />
O rispieti dutis lis posizions e mi plasarès che cul<br />
stes spirt si frontàs simpri lis cuistions: par chest<br />
mi à fat mâl lei che i "pretestuôs" a saressin chei<br />
che a àn esprimût cualchi proteste tai confronts<br />
des peraulis dal president Calligaris.<br />
No jentri tal mert des ideis dal President Calligaris<br />
ancje se o soi une vore deludût des sôs<br />
declarazions: aio di condiserâmi ancje jo un<br />
"pretestuôs"? O lassi che a rispuindi al sedi<br />
un sienziât espert di linguistiche (prof. Franco<br />
62 dicembre09<br />
FRIULANO vs INGLESE?<br />
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO<br />
Il Focus pubblicato il mese scorso su realtà industriale dal titolo “Friulano Vs Inglese”<br />
ha suscitato notevole attenzione anche al di fuori del mondo industriale. In<br />
particolare abbiamo ricevuto due interventi via e-mail , l'uno in friulano del vicedirettore<br />
della Patrie dal Friuli Christian Romanini, l'altro in italiano da Roberta<br />
Michieli, curatrice (insieme a Giuliano Zelco) del volume “Venezia Giulia – la<br />
regione inventata” edito da Kappa Vu, che in modo garbato criticano i contenuti<br />
di alcune interviste di quell'articolo. Pubblichiamo volentieri entrambi i contenuti,<br />
così come quello inviatoci da Tarcisio Mizzau, già responsabile culturale di Confi ndustria<br />
<strong>Udine</strong> (tutti i commenti hanno subito alcuni tagli per ragioni di spazio, che<br />
tuttavia non ne alterano il contenuto)<br />
Finco: “Se tu sâs il furlan tu imparis l’inglês”): o<br />
soi convint che ancje voaltris o sês dacuardi che<br />
su lis cuistions sientifi chis al è impuartant scoltâ<br />
il parê dai esperts che a fevelin su dâts cierts e<br />
no su semplicis opinions (che la riviste "Realtâ<br />
Industriale" e à defi nît "pretestuosis").<br />
Par chest, sigûr che la pluralitât di espression e<br />
sedi a la fonde de linie editoriâl ancje de vuestre<br />
riviste, us domandi se al è pussibil dâ acet ancje<br />
a chest intervent su lis vuestris pagjinis.<br />
Ringraziant pe atenzion, us saludi.<br />
Christian Romanini<br />
= L'intervento di<br />
TARCISIO MIZZAU<br />
Di fronte alla provocatoria alternativa posta da<br />
Realtà Industriale – “meglio il friulano o l’inglese?”<br />
– gli imprenditori friulani hanno dato risposte<br />
di un’esemplare maturità, apprezzando la<br />
lingua friulana come valore culturale e l’inglese<br />
come strumento per entrare in rapporto con le<br />
popolazioni di tutto il mondo.<br />
La risposta più chiara è venuta da Marco Calzavara:<br />
“Credo che il tema dell’alternativa fra<br />
il friulano e l’inglese non si ponga nemmeno.<br />
Sono convinto che la lingua friulana sia un patrimonio<br />
da preservare e difendere”.<br />
Il paragone diretto fra friulano ed inglese non ha<br />
senso: la lingua friulana incorpora per noi storia,<br />
tradizione, cultura, identità. E’ un marchio di<br />
fabbrica i cui valori hanno sede nel profondo,<br />
si giudica prima di tutto con il cuore. L’inglese è<br />
uno strumento indispensabile per il lavoro, alla<br />
pari del personal computer. Qualcosa di freddo,<br />
ma che ci serve, da giudicare con la ragione.<br />
Non ci si poteva aspettare che le risposte degli<br />
imprenditori fossero diverse. O qualcuno pensa<br />
che sia compito di chi fa impresa raccogliere<br />
la lacera bandiera di coloro che per un secolo,<br />
fra immense sofferenze, hanno proclamato che<br />
l’economia è il solo metro per misurare la bontà<br />
delle scelte? In questo quadro orribile, sacrifi care<br />
una lingua che non serve direttamente l’economia,<br />
come quella friulana, sarebbe stato un<br />
dovere.<br />
Ma l’industria d’oggi è basata sulla conoscenza e<br />
sui valori. Per questo, accanto al potenziamento<br />
dell’Università, gli imprenditori considerano il<br />
riconoscimento dei valori identitari un bene da<br />
promuovere. E’ con l’umile lingua dei nostri<br />
vecchi che vengono trasmessi la serietà dell’impegno<br />
lavorativo, il rispetto per gli altri, il piacere<br />
per l’opera ben fatta: tutte qualità che assorbiamo<br />
nell’ambiente in cui ci formiamo e che ci<br />
vengono riconosciute come elemento distintivo<br />
nel mondo.<br />
I cinesi sono portatori di una lingua di grande<br />
importanza negli affari. Nella mia ultraventennale<br />
frequentazione di quel grande Paese, li ho<br />
sempre trovati fi eri di appartenere alla grande<br />
Cina, ma anche orgogliosi di parlare della loro<br />
Provincia, della famiglia e della lingua che parlano<br />
con i loro cari. Chi vuole rapportarsi non<br />
superfi cialmente con loro, racconti – in inglese<br />
– dei propri familiari, della storia della nostra<br />
terra, dell’<strong>Udine</strong>se (i giovani la conoscono,<br />
perché vedono le partite importanti del nostro<br />
campionato di calcio). L’amore per la terra nativa,<br />
nella grande diversità delle culture, è fra noi<br />
e loro un punto in comune, un ponte per aprire<br />
un dialogo vero. Gli affari seguono.<br />
Tarcisio Mizzau
CAFC SPA, nella Carta<br />
dei Servizi un nuovo<br />
“patto” con gli utenti<br />
Il documento defi nisce tra l’altro i tempi<br />
massimi entro i quali l’azienda è tenuta a<br />
dare risposta alle richieste della clientela<br />
In alto a destra: Eddi Gomboso, presidente di Cafc spa; qui sopra, la sede della società<br />
Venti giorni per un allacciamento,<br />
cinque per l’attivazione della fornitura<br />
idrica, venti minuti di attesa allo<br />
sportello. Sono questi alcuni degli standard<br />
garantiti da Cafc spa sulla base della<br />
nuova Carta dei Servizi recentemente<br />
approvata dal Cda. Un vero e proprio<br />
“patto” con gli utenti: per la precisione, un<br />
patto rivisto e rinnovato, considerato che il<br />
documento – contenuto in un opuscolo in<br />
distribuzione a domicilio a tutti coloro che<br />
fruiscono del servizio e che chiunque può<br />
inoltre visionare sul sito internet www.<br />
cafcspa.com - contiene diverse novità<br />
rispetto alla “vecchia” Carta in vigore fi no a<br />
oggi. A richiederne l’adeguamento è stata<br />
l’Autorità di ambito territoriale ottimale,<br />
fi ssando gli standard minimi ai quali Cafc<br />
spa, così come gli altri gestori, è chiamato<br />
a uniformarsi.<br />
L’obiettivo dell’azienda è quello di garantire<br />
un servizio migliore e più qualifi cato, nel<br />
rispetto di una serie di principi fondamentali<br />
che sono l’eguaglianza e l’imparzialità<br />
di trattamento, la continuità del servizio,<br />
la partecipazione, la cortesia, l’effi cacia e<br />
l’effi cienza, la chiarezza e comprensibilità<br />
dei messaggi e il rispetto delle condizioni<br />
principali di fornitura.<br />
La Carta risponde dunque a esigenze di<br />
trasparenza e di corretta informazione,<br />
fi ssando principi e regole nel rapporto tra<br />
l’azienda che eroga i servizi e gli utenti che<br />
ne fruiscono. In questo modo, assicura la<br />
partecipazione dei cittadini, riconoscendo<br />
loro il diritto di accesso alle informazioni e<br />
di giudizio sull’operato del gestore. Tutto<br />
questo secondo modalità ben precise, che<br />
hanno lo scopo di favorire il dialogo tra<br />
gli uni e l’altro. Il documento può dunque<br />
INFORMAZIONE COMMERCIALE<br />
essere considerato anche una sorta di<br />
“mappa” per orientarsi tra i servizi offerti, i<br />
tempi e le modalità di comunicazione con<br />
il gestore. Più concretamente, tra le pagine<br />
si possono trovare defi niti in maniera precisa<br />
i tempi massimi entro i quali l’azienda<br />
è tenuta a dare risposta alle esigenze della<br />
clientela: dai dieci giorni per la cessazione<br />
della fornitura ai sessanta per il rilascio<br />
dell’autorizzazione all’allaccio alla pubblica<br />
fognatura.<br />
Ma la guida fornita dalla Carta va oltre, e<br />
indica anche la strada da seguire qualora<br />
tali tempistiche non fossero rispettate.<br />
Per ciascuna inadempienza è previsto un<br />
rimborso forfettario e, inoltre, qualsiasi violazione<br />
dei principi contenuti nella Carta<br />
può essere segnalata attraverso un reclamo<br />
in forma orale o scritta e deve ottenere<br />
risposta entro trenta giorni. in alternativa,<br />
l’utente avrà da ora anche la possibilità di<br />
rivolgersi alla Commissione di conciliazione<br />
istituita presso Cafc spa e composta da<br />
Cafc stesso e dalle associazioni dei consumatori<br />
accreditate. Inoltre, si stabiliscono le<br />
facilitazioni per utenti particolari, continuando<br />
sulla strada da tempo intrapresa con<br />
l’attivazione di un servizio a domicilio su<br />
richiesta per utenti diversamente abili.<br />
Vengono infi ne stabiliti i criteri con i quali<br />
l’azienda valuterà la percezione da parte<br />
degli utenti del servizio atteso e ricevuto e,<br />
nella ricerca di un continuo miglioramento,<br />
verranno concentrati gli sforzi per ridurre<br />
decisamente le tempistiche di intervento<br />
sulle rotture di tubazioni e il rilascio dei documenti<br />
su procedimenti autorizzativi.<br />
dicembre09 63
64 dicembre09<br />
AGRODOLCE<br />
di Paolo Tarabocchia
dicembre09 65
L’Opinione<br />
Molte imprese italiane, per idee e capacità, meritano di potersi far conoscere sempre<br />
più nel mondo – in un contesto di regole certe e comportamenti legalmente corretti<br />
– al pari di quelli che sono ormai status symbol come la Ferrari o i grandi stilisti.<br />
66 dicembre09<br />
A PROPOSITO DI...<br />
MADE IN ITALY<br />
Un aiuto in più contro la crisi globale, un’opportunità da saper cogliere. Il decreto legge<br />
che contiene le nuove misure a favore della tutela del “Made in Italy” sembra<br />
fi nalmente accontentare tutti e mettere un freno a speculatori e “furbi” che, giocando sul<br />
fascino dell’italianità hanno costruito fortune, ma attuando una concorrenza sleale che<br />
ha pesantemente penalizzato negli ultimi anni l’intero sistema produttivo nazionale.<br />
Ben venga, allora, questa sacrosanta tutela del “Made in Italy”, di<br />
quei prodotti per la cui promozione su nuovi interessanti mercati<br />
in prospettiva (dal Sud America ai Paesi del Golfo, tanto per citare)<br />
si sono realizzate di recente importanti missioni commerciali<br />
che hanno coinvolto l’intero sistema Italia. Ben venga<br />
l’applicazione delle sanzioni previste per chi<br />
continuerà a ciurlare nel manico. Ma la<br />
normativa rappresenta solo un piccolo<br />
passo verso una maggiore trasparenza<br />
del mercato ed è tuttavia legittimo non<br />
aspettarsi che diventi una panacea universale,<br />
considerando gli enormi interessi<br />
che ruotano attorno alle contraffazioni e<br />
che coinvolgono migliaia di persone nella<br />
stessa Italia... Insomma, uno strumento utile<br />
ma che ha bisogno di essere accompagnato<br />
da un insieme di altri comportamenti virtuosi.<br />
Da parte degli imprenditori, in primis<br />
(poiché, se è lecito confi dare nei miracoli, è<br />
meglio comunque premunirsi camminando,<br />
per quanto possibile, con le proprie gambe…),<br />
perché il “Made in Italy” potrà trovare una crescente<br />
affermazione solo se sarà in grado di offrire<br />
stile, originalità, accompagnata da qualità e da innovazione:<br />
il che presuppone aziende di dimensioni tali da poter attuare i necessari<br />
e continui investimenti in ricerca e sviluppo e nella ricerca<br />
di nuovi mercati. Tuttavia l’impegno degli imprenditori non è e non<br />
sarà di per sé suffi ciente. Ma qui, vista la situazione, si entra davvero<br />
nel campo del miracoloso. Perché sarà necessario che anche<br />
da parte dello Stato ci sia un impegno forte e deciso per rendere<br />
competitivo il sistema industriale. Impresa che, allo stato attuale<br />
– considerando anche il richiamo della Commissione europea ad<br />
un rientro dei conti pubblici entro i limiti previsti entro il 2012 e le<br />
risorse sempre più ingenti richieste dal welfare (non solo pensioni,<br />
ma soprattutto, in questa fase diffi cile e delicata dell’economia<br />
reale, il sostegno per gli ammortizzatori sociali) – sembra quanto<br />
mai improba. Tagli alle imposte e alle tasse, al di là di qualche<br />
leggero “aggiustamento” paiono davvero opera ardua e<br />
la razionalizzazione della spesa pubblica, ancorché indispensabile,<br />
non si annuncia comunque taumaturgica. Le<br />
imprese potrebbero quindi sperare in qualche minor costo<br />
legato alla sburocratizzazione e in qualche risorsa per<br />
ricerca e sviluppo, possibilmente messa a disposizione<br />
con criteri un po’ meno peregrini dei colpi di mouse<br />
dei recenti “click day”. La prosecuzione sulla strada<br />
delle riforme e dell’emersione del sommerso<br />
(altro elemento di concorrenza sleale – tutto<br />
interno al nostro Paese – ma che mette<br />
a rischio l’intero sistema quanto le contraffazioni)<br />
potranno aiutare a difendere<br />
– assieme ad investimenti in formazione<br />
e ricerca - il patrimonio di conoscenze e<br />
di capacità del nostro sistema industriale.<br />
Perché molte imprese italiane, per idee e capacità,<br />
meritano di potersi far conoscere sempre<br />
più nel mondo – in un contesto di regole certe e<br />
comportamenti legalmente corretti – al pari di quelli<br />
che sono ormai status symbol come la Ferrari o i grandi stilisti.<br />
Sperando che i primi ad affossare questa opportunità non siano gli<br />
stessi italiani con i soliti comportamenti, quelli sì, proverbialmente<br />
e spiacevolmente… Made in Italy.<br />
Mauro Filippo Grillone
dicembre09 67
68 dicembre09