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Laocoonte: il mito e la statua nelle fonti classiche Per una lettura di ...

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4) Petronio e l’ékfrasis del<strong>la</strong> Troiae halosis<br />

La figura e l’opera <strong>di</strong> Petronio sono da sempre oggetto <strong>di</strong> <strong>una</strong> vivace querelle critica: 17 le scarse e spesso<br />

controverse notizie documentarie non consentono <strong>una</strong> pacifica identificazione dell’autore del Satyricon con<br />

<strong>il</strong> Petronio protagonista del<strong>la</strong> memorab<strong>il</strong>e pagina tacitiana (Ann. 16, 18-19) in cui lo storico fornisce un<br />

magistrale ritratto <strong>di</strong> Petronio, inizialmente tratteggiato all’insegna del carattere neghittioso e molle del<strong>la</strong><br />

vita, poi ampiamente riscattato dall’energia con cui più tar<strong>di</strong> egli seppe gestire <strong>il</strong> proconso<strong>la</strong>to in Bitinia e<br />

ricoprire <strong>il</strong> conso<strong>la</strong>to a Roma. Una volta esaurito <strong>il</strong> pubblico mandato, Petronio attirò l’attenzione del<strong>la</strong><br />

<strong>di</strong>ssoluta corte neroniana, dove <strong>di</strong>venne elegantiae arbiter, ma anche bersaglio delle invi<strong>di</strong>e <strong>di</strong> corte, che lo<br />

fecero cadere in <strong>di</strong>sgrazia presso l’imperatore: vittima del<strong>la</strong> seconda ondata delle repressioni neroniane (66<br />

d. C.) dopo <strong>la</strong> scoperta del<strong>la</strong> congiura or<strong>di</strong>ta da Calpurnio Pisone l’anno precedente, Petronio, insieme ad<br />

altri, fu costretto al suici<strong>di</strong>o, atto che, nel ritratto <strong>di</strong> Tacito, si rive<strong>la</strong> come manifestazione estrema del<strong>la</strong><br />

libertà <strong>di</strong> non procrastinare oltre l’osc<strong>il</strong><strong>la</strong>zione tra speranza <strong>di</strong> condono e timore per <strong>la</strong> conferma del<strong>la</strong><br />

condanna. Come gesto <strong>di</strong> estrema protesta, Petronio inviò a Nerone un testamento contenente <strong>la</strong> minuziosa<br />

descrizione delle <strong>di</strong>ssolutezze sessuali, con tanto <strong>di</strong> nomi <strong>di</strong> amasii e donnine, che l’imperatore aveva<br />

esperito.<br />

La possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> identificare <strong>il</strong> Petronio elegantiae arbiter <strong>di</strong> Tacito con <strong>il</strong> Petronio Arbitro del<strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zione<br />

del Satyricon non è tuttavia suffragata da testimonianze che esplicitino tale sovrapposizione, sebbene <strong>la</strong><br />

sovrapponib<strong>il</strong>ità delle due figure continui a sembrare <strong>la</strong> soluzione più affascinante, ma anche più corretta<br />

f<strong>il</strong>ologicamente, tra le altre ipotesi che sono state avanzate. Questa tesi, oltre che essere affidata alle<br />

suggestioni indotte dal<strong>la</strong> descrizione <strong>di</strong> Tacito, improntata al<strong>la</strong> forza d’animo <strong>di</strong> un cortigiano e al<strong>la</strong><br />

raffinatezza <strong>di</strong> <strong>una</strong> vita inimitab<strong>il</strong>e in consonanza con <strong>il</strong> sistema <strong>di</strong> idee su cui poggia <strong>il</strong> Satyricon, è<br />

suffragata anche da dati <strong>di</strong> evidenza interna che suggeriscono per l’opera <strong>una</strong> datazione neroniana.<br />

La trama del Satyricon, che per <strong>la</strong> parte superstite è ambientato in Italia, è costruita sulle vicende dei giovani<br />

protagonisti, Encolpio e Gitone, due ragazzi <strong>di</strong> vita in costante peregrinazione nel mondo sor<strong>di</strong>do e opulento<br />

dell’Italia imperiale. In un universo narrativo in cui si fondono i materiali più <strong>di</strong>sparati emergono i richiami<br />

al<strong>la</strong> realtà contemporanea, a un tessuto storico-sociale fatto <strong>di</strong> liberti arricchiti e tracotanti, studenti sbandati,<br />

intellettuali velleitari, parassiti e ninfomani. Una mesco<strong>la</strong>nza insolita <strong>di</strong> sesso e avventure, <strong>di</strong>battiti e<br />

aneddoti, arte culinaria e mondanità. La narrazione è orientata nel<strong>la</strong> prospettiva dell’Io narrante, Encolpio,<br />

che è insieme personaggio, protagonista e narratore. Contenuti e forma fanno ascrivere <strong>il</strong> Satyricon al genere<br />

del “romanzo” prosimetro, sebbene tale definizione, peraltro anacronistica, non esaurisca <strong>la</strong> portata <strong>di</strong><br />

un’opera che si pone, nei confronti del<strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zione letteraria <strong>la</strong>tina, in posizione del tutto eccentrica e<br />

originale, eludendo i canali dei generi consacrati. Il Satyricon è un’opera <strong>di</strong> carattere ine<strong>di</strong>to: non esiste<br />

17 <strong>Per</strong> <strong>la</strong> ricostruzione del<strong>la</strong> figura <strong>di</strong> Petronio, i caratteri e <strong>la</strong> trama dell’opera, nonché per le note re<strong>la</strong>tive al testo, cfr. PETRONIO<br />

ARBITRO, Satyricon, a c. <strong>di</strong> A. ARAGOSTI, M<strong>il</strong>ano, BUR, 1995.<br />

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