Poesie - Provincia di Torino
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Nonostante queste assur<strong>di</strong>tà, <strong>di</strong>scordanze e congetture, se si analizza<br />
-conoscendola- la lingua arbëreshe/albanese <strong>di</strong> dati certi ne rivela:<br />
Le glosse <strong>di</strong> tale lingua sono presenti in lingue dal greco antico al<br />
latino, dal germanico al celtico come anche nel ligure, sino al messapico<br />
ed il venetico, tutto normale sembrerebbe: “Sono tutte lingue <strong>di</strong><br />
un uguale contesto”; quando però con l’arbëreshe parlato ancora<br />
oggi, si riesce a scindere parole del greco antico e del latino ed a<br />
spiegarle nella loro coniugazione primaria la risposta non appare più<br />
tanto ovvia.<br />
- Alcuni ricercatori affermano che l’attuale arbëreshe/albanese<br />
possa essere utile strumento per tradurre l’etrusco, il messapico<br />
ed il venetico.<br />
- Tracce <strong>di</strong> questa lingua si trovano nei <strong>di</strong>aletti italiani, dalla<br />
Sicilia al Piemonte, dunque, anche dove l’ipotesi della reciproca<br />
influenza pare decadere; le tracce <strong>di</strong> arbëreshe esistenti nei <strong>di</strong>aletti<br />
italiani sono riconducibili alle lingue parlate in Italia in<br />
epoca preromana.<br />
- L’arbëreshe può essere considerato il “relitto” <strong>di</strong> una delle lingue<br />
più antiche del mondo, vi sono infatti -come in seguito <strong>di</strong>remostu<strong>di</strong>osi<br />
che attestano la continuità tra illiro ed arbëreshe.<br />
L’antichità della detta lingua viene spiegata anche dalla morfologia<br />
della lingua arbëreshe, essa infatti, pur avendo come tutte<br />
le lingue antiche un lessico estremamente ricco, ha una costruzione<br />
estremamente “primitiva” essendo per lo più composta da<br />
monosillabi, esempi: HÀ = mangia; PÌ = bevi; RRÌ = stai; EC =<br />
vai/cammina; IK = fuggi; SHI = ve<strong>di</strong>; XÀ = tieni/pren<strong>di</strong>; PÈ =<br />
vi<strong>di</strong>; HIP = sali; SHÌ = pioggia; UL = sie<strong>di</strong>; ULU = sie<strong>di</strong>ti; MIR<br />
= bene; LIG = male; ÈJA = vieni; GRIS = strappa; FLÈ = dorme;<br />
e così via.<br />
L’arbëreshe e le lingue antiche<br />
Nelle lingue indo-europee, ci sono degli ètimi (ra<strong>di</strong>ci linguistiche)<br />
ricorrenti , ad esempio: “BAR”, “BIR”, “BURR”, “GUR”, ”MAL”,<br />
VAR”, stranamente, queste ra<strong>di</strong>ci sono vive e vengono usate con il<br />
loro significato originario senza mutamenti semantici solo nell’i<strong>di</strong>oma<br />
neo-illiro, che è l’arbëreshe.<br />
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