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Tommaso Caliò
Della nascita e della morte del Padre Giuliani si può dire che gli
estremi si toccano, perché egli nacque a Torino nel 1887, portando nel
sangue il germe di una vocazione e direi quasi di un martirio africano.
Discendeva infatti per parte di madre dal grande cardinal Massaia, l’eroico
cappuccino che per ben 35 anni irrorò del suo sudore le terre aduste
dell’Etiopia, e aveva bramato di irrigarle anche col suo sangue. Ciò che
non fu dato allo zio, fu concesso al suo ardente giovanile pronipote 120 .
Il sudore dell’Apostolo diventa dunque il sangue del martire come
nella preghiera fatta stampare dal vescovo di Lecce Alberto Costa
l’8 aprile 1936, a cura della locale Federazione della Gioventù di Azione
Cattolica:
A Voi, o Signore Onnipotente, la preghiera, espressione di riconoscenza
per le vittorie riportate nella loro marcia travolgente dai nostri
Soldati sulle terre Africane. […] Concedete, Ve ne preghiamo, la corona
immarcescibile ai caduti in battaglia, e, nella Vostra misericordia, affrettate
la Vittoria finale, che appiani la via agli araldi del Vangelo nelle
terre già imporporate dal sangue dei Martiri, e, in questi ultimi tempi,
irrorate dai sudori dei due Apostoli, il Ven. Giustino De Jacobis e il
Card.le Guglielmo Massaia 121 .
Il connubio Massaja-Giuliani si ripresenta anche nel prologo,
dapprima girato e successivamente tagliato in fase di montaggio, del
film Abuna Messias del 1939: troviamo una descrizione della scena
nel Press book uscito precedentemente la prima proiezione a Venezia,
durante la VII edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica:
120
F. ROBOTTI, P. Reginaldo Giuliani domenicano. Conferenza commemorativa,
Torino, Stella di S. Domenico, 1936, p. 14.
121
Citata in F. DE GIORGI, I missionari da Massaia a Comboni. Educatori religiosi
o educatori di italianità?, in Cattolici, educazione e trasformazioni socio-culturali in
Italia tra Otto e Novecento, cit., pp. 186-187, nota 72.
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