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6. UTILIZZO DEI DATI IN UN MODELLO 2D

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2.5 PROGETTI DI RICERCA EUROPEI<br />

A partire dai primi anni ’90, la ricerca europea sulle valanghe di neve ha avuto un notevole<br />

sviluppo ed ha attraversato quattro differenti fasi.<br />

Le prime collaborazioni tra gli scienziati hanno avuto luogo a partire da un progetto<br />

sviluppato nell’ambito del programma “Capital Humain et Mobilité”. Questo progetto ha<br />

permesso di stabilire i primi contatti tra i ricercatori europei. La cooperazione così ottenuta fu<br />

proseguita all’interno del progetto SAME (Snow Avalanche Modelling and Mapping in<br />

Europe) che si è focalizzato prevalentemente sulla cartografia, sulla modellizzazione, e sulle<br />

tecniche di rilascio artificiale delle valanghe. La ricerca si è poi intensificata all’interno del<br />

progetto CADZIE (Catastrophic Avalanches, Defense Structures and Zoning in Europe) che<br />

ha visto lo svilupparsi di strumenti utili alla zonazione e all’utilizzo di strutture per la<br />

protezione degli abitati. Infine i lavori si sono ulteriormente approfonditi all’interno di un<br />

altro progetto denominato SATSIE (Snow Avalanche Test Sites in Europe) dedicato<br />

prevalentemente alla comprensione della dinamica delle valanghe per migliorare le<br />

modellazioni esistenti.<br />

Per ultimo a partire dal 2003, è stato sviluppato un progetto, inserito nell’ambito del progetto<br />

SATSIE finanziato dal Fondo Nazionale Svizzero, che ha avuto come obiettivo quello di<br />

approfondire con analisi di campo molte delle nuove scoperte e considerazioni effettuate.<br />

I risultati del progetto europeo SAME (1995-1998)<br />

L’obiettivo primario del progetto è stato quello di creare una rete di collaborazioni tra i vari<br />

istituti europei (11 partner europei, incluse la Norvegia, la Svizzera e l’Islanda) per ottenere<br />

una collaborazione internazionale e interdisciplinare su tematiche riguardanti le valanghe di<br />

neve: i sistemi d’informazione e di allerta in caso di pericolo, la modellizazione e i siti<br />

sperimentali.<br />

Una principale fase del progetto è stata la raccolta delle numerose informazioni presenti<br />

sull’argomento: carte dei siti valanghivi, registri degli eventi, procedure, etc.<br />

La creazione di un dizionario multilingue dei termini tecnici, utilizzati per descrivere le<br />

valanghe, ha ovviato al problema della terminologia.<br />

Nell’ambito del progetto è stato anche possibile riunire tutti i principali modelli esistenti<br />

sull’argomento (circa una cinquantina), creando un inventario con le caratteristiche e le<br />

condizioni di applicazione di ognuno (Harbitz, 1997; Harbitz et al., 1998). Infine i ricercatori<br />

hanno costruito un’unica piattaforma informatica, sulla quale è stato possibile utilizzare una<br />

serie di modelli al fine di studiare il rischio valanghivo (Barbolini et al., 1998).<br />

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