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6. UTILIZZO DEI DATI IN UN MODELLO 2D

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0<br />

1<br />

q4,3<br />

q0,1<br />

q3,2<br />

q1,0<br />

3<br />

q2,3<br />

q2,0<br />

Sebbene non sia ancora del tutto chiara la dinamica di formazione della componente<br />

fluidizzata, in molte valanghe (ma non in tutte) ne è stata accertata la presenza. Purtroppo<br />

però le motivazioni per cui lo strato fluidizzato non si formi in ogni valanga rimangono<br />

ancora oscure come le dinamiche della sua formazione.<br />

2<br />

4<br />

q0,2<br />

Fig. 2.16: In figura è rappresentata la struttura di una valanga di neve. Con “0” è indicato il manto nevoso<br />

indisturbato, con “1” la componente densa, con “2”la componente fluidizzata, con “3” la parte polverosa,<br />

con “4”è rappresentata l’aria che circonda la massa in moto. Inoltre con “qij” sono rappresentati gli<br />

scambi di massa tra le varie componenti.<br />

Deposito fluidizzato<br />

Deposito denso<br />

Fig. 2.17: La valanga del<br />

Gotschnawang di fine<br />

gennaio 200<strong>6.</strong> Nell’immagine<br />

sono ben visibili le differenze<br />

tra le due tipologie di<br />

deposito.<br />

28

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