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conseguenza che” il potere ama che i cittadini<br />
siano contenti, purché non pensino che<br />
a stare contenti”.<br />
Così si rischia di alimentare la favoletta di<br />
una politica “cattiva” e di una società “buona”,<br />
dove il cittadino non è mai responsabile delle<br />
ruberie, delle distorsioni, dell’illegalità. Questo<br />
non assolve i ladri della politica e lo spettacolo<br />
offerto in questi anni allontana sempre di più<br />
il cittadino dalla cosa pubblica creando un cortocircuito<br />
che vede impegnarsi in politica solo<br />
chi ha affari da difendere e non progetti da<br />
realizzare per il bene di tutti.<br />
Cittadinanza attiva<br />
Ma la democrazia non può funzionare a<br />
lungo se non è sorretta da una cittadinanza<br />
attiva e partecipe. Riconosco che non è facile<br />
per il singolo districarsi nella complessità della<br />
realtà odierna dove si mescolano fattori internazionali<br />
(sui quali ben poco possiamo incidere)<br />
a fattori nazionali o locali. Tuttavia vi<br />
sono molti esempi di uomini e donne che danno<br />
il loro contributo nei vari<br />
ambiti delle vita sociale per<br />
una democrazia partecipata.<br />
La partecipazione politica non<br />
è (solo) essere presenti nell’agone<br />
politico (nei partiti, negli<br />
organi istituzionali, ecc.) o formarsi<br />
un’opinione sulla respublica<br />
e condividere con altri<br />
le proprie idee.<br />
Il cittadino attivo è soprattutto<br />
quello che, nell’ambito<br />
famigliare e lavorativo, negli<br />
spazi pubblici e sociali si impegna<br />
secondo le sue capacità<br />
e competenze a rendere un<br />
po’ migliore il mondo in cui<br />
vive e che cerca di rispettare<br />
le leggi. Solo così la democrazia<br />
può continuare a vivere come<br />
il metodo migliore per la<br />
SCAUTISMO E BENE COMUNE<br />
pacifica convivenza della società. La distanza<br />
tra essere un suddito e un cittadino si misura<br />
in questa assunzione di responsabilità.<br />
Il suddito, anche se si lamenta, vuole rimanere<br />
irresponsabile perché, in fondo, gli conviene<br />
contare sulle pieghe del sistema, sulle<br />
piccole/grandi ingiustizie, sulle relazioni personali<br />
piuttosto che sul merito e il diritto.<br />
Questo di fatto favorisce i furbi o chi è dotato<br />
di mezzi economici che gli consentono<br />
di cavarsela a prescindere dall’etica e dall’equità:<br />
in pratica sfavorendo chi non ha mezzi,<br />
finanziari o di relazione, ma è dotato solo delle<br />
sue capacità e mantiene comportamenti moralmente<br />
corretti.<br />
1 “La democrazia in America”. Il testo ha numerose<br />
edizioni italiane di vari editori.<br />
2 Lo sapevano bene Platone e Aristotele che, pur<br />
da posizioni diverse, avevano una cattiva opinione<br />
dell’antica democrazia ateniese poiché la manipolazione<br />
dell’opinione pubblica aveva portato al disastro<br />
della guerra contro Sparta.<br />
3 Questa tentazione è profondamente radicata nel<br />
nostro Paese dove, accanto alla legittima critica al<br />
malaffare politico, sono spesso dimenticati i comportamenti<br />
eticamente scorretti di tanti cittadini. Non<br />
parliamo solo dell’enorme evasione fiscale ma anche<br />
dell’assalto alle casse pubbliche con metodi truffaldini<br />
(false pensioni di invalidità, fondi alle aziende non<br />
congrui, ecc.), accanto alla piaga della malavita organizzata.<br />
<strong>AZIMUTH</strong> • SCOUT D’EUROPA 2/2013 19