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giunti alla meta. Sono stati forti ed emozionanti<br />
gli interminabili attimi davanti alle rose bianche<br />
e all’”acquasantiera” appese all’albero che<br />
ci stava di fronte. Ci siamo fatti il segno della<br />
croce, attingendo l’”acqua santa” caduta dal<br />
cielo e lo spirito si rallegrava sentendo G. B.<br />
dire: ”Guardate, c’è anche l’incenso”, riferendosi<br />
al fumo umido di nuvole che raggiungeva i nostri<br />
visi. Guardando giù mi si stringeva il cuore<br />
e mormoravo fra me: “Gesù proteggi mio figlio”<br />
mentre, rivolta ai miei amici, ripetevo: “Qui<br />
vi volevo portare. Qui Jacopo ha raggiunto il<br />
sentiero della “luce immensa”.<br />
Verso Casera Girolda, dove Jacopo ha trascorso<br />
la sua ultima notte, stretto dentro al<br />
suo sacco a pelo caldo, il cielo si faceva sempre<br />
più chiaro e sereno, lasciandoci dietro sensazioni<br />
che ci avevano dato calore, che ci avevano<br />
gonfiato il cuore e che, nel più profondo, ci<br />
avevano fatto avvertire la fiamma dell’amore<br />
eterno. Arrivando a Casera Valbona, ci siamo<br />
trovati davanti ad uno spettacolo roccioso che<br />
ha fatto sentire ancora più forte il legame con<br />
quei luoghi e abbiamo rivisto il tavolo accanto<br />
al quale Jacopo sta seduto, nella sua ultima fotografia,<br />
mentre osserva la fiamma di una candela,<br />
assaporando forse l’intensità di quella<br />
luce che da lì a poco avrebbe incontrato. Siamo<br />
scesi a valle, senza fretta e fra tanti discorsi,<br />
sereni, uno dietro l’altro, lungo la carrareccia<br />
483, certi che Jacopo vive ancora nel cuore e<br />
nella mente di chi l’ha conosciuto.<br />
COMPAGNI DI VIAGGIO<br />
<strong>AZIMUTH</strong> • SCOUT D’EUROPA 2/2013 41