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AZIMUTH

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vita: lo sguardo che si ha negli occhi mentre<br />

si stringe la pagaia nelle proprie mani, nel momento<br />

in cui ci si accinge ad affrontare le rapide<br />

ed evitare gli scogli.<br />

Il modo con il quale lo Scautismo ci propone<br />

di affrontare le piccole e grandi difficoltà<br />

in Squadriglia o in Clan, che poi può aiutarci<br />

a costruire il modo con il quale cercheremo<br />

di affrontare le inevitabili avversità della vita.<br />

Un inciso. Ci chiediamo: lo Scout può essere<br />

considerato un ottimista? Forse no; quantomeno,<br />

non un ottimista “per partito preso”. Lo<br />

Scout è una persona profondamente realista,<br />

che è conscio delle criticità della situazione<br />

che sta vivendo, ma anche delle proprie potenzialità<br />

e dei propri Talenti. Inoltre, e questo<br />

è fondamentale, lo Scout è una persona che<br />

ha Fede, Fede che esista un perché delle cose,<br />

uno che sa che la Provvidenza è un fiume che<br />

a volte è difficile da comprendere, ma che non<br />

è mai senza senso.<br />

È per questo che sorride e canta anche nelle<br />

difficoltà. Ci sono due motivi. Il primo: perché<br />

lo Scout sa che, nei momenti difficili, mantenere<br />

il controllo di sé stessi e rimanere sereni<br />

è un modo per affrontare freddamente la situazione<br />

e concentrare le proprie energie verso<br />

il superamento del momento critico.<br />

Il secondo: perché lo Scout sa che c’è una<br />

ragione nelle cose che accadono, e che esiste<br />

un come che lui può sempre trovare, per arrivare<br />

oltre. Ecco come fa, lo Scout, questo mitico<br />

Scout, a sorridere e cantare nelle difficoltà.<br />

Magari non lo fa con la bocca, ma il suo cuore<br />

e la sua mente sono capaci di guardare oltre<br />

la tempesta, la difficoltà, la fatica, la sofferenza,<br />

il dolore, forse perfino la morte, e di agguantare<br />

quello spiraglio di luce e di speranza verso<br />

il quale le sue braccia e le sue gambe lo trascineranno.<br />

Questo vuol dire “sorridere e cantare”.<br />

Se poi si riesce a farlo anche concreta-<br />

Giocare il gioco<br />

mente, se ne esistono la possibilità e l’opportunità…<br />

tanto meglio! Seconda riflessione (e<br />

ritorniamo ancora al titolo): e se le difficoltà<br />

non ci sono? A volte, paradossalmente, sappiamo<br />

dare il meglio del nostro carattere quando<br />

siamo sotto stress, quando ci sono appunto<br />

le “difficoltà”, ma poi, quando la situazione si<br />

tranquillizza... sbrachiamo!!!<br />

Cerchiamo di capirci meglio: questo è anche<br />

l’Articolo che – in modo indiretto – ci può<br />

parlare di alcuni aspetti che hanno a che fare<br />

con quello che ci piace chiamare lo Stile Scout.<br />

In sostanza: proponiamo a noi stessi un<br />

esercizio di maturità e coerenza, e verifichiamo<br />

se, nella vita di tutti i giorni, i nostri rapporti<br />

con gli altri, la nostra comunicazione, seguono<br />

quella linea qualitativa che – ci si augura –<br />

cerchiamo di tenere quando abbiamo l’uniforme<br />

addosso.<br />

In più, il cosiddetto “web 2.0”, l’evoluzione<br />

interattiva e “sociale” di internet, ha ampliato<br />

le nostre possibilità di relazione in maniera<br />

esponenziale, dandoci la possibilità di entrare<br />

in contatto con un numero potenzialmente<br />

immenso di soggetti, ma sottoponendoci anche,<br />

per contro, a una esposizione molto maggiore,<br />

dove ciò che siamo (o che non siamo) è<br />

infinitamente più visibile che in passato. Sappiamo<br />

mantenere, anche in uno strumento<br />

dove il tono della comunicazione è abitualmente<br />

“leggero”, come un social network,<br />

quella cifra qualitativa che contraddistingue la<br />

nostra comunicazione?<br />

Andando più diretti, e solo per fare un<br />

esempio e NON per fare inutili moralismi: è<br />

sensato, è coerente, è “meritare fiducia” (cfr.<br />

1° Articolo), il fatto che un Capo pubblichi su<br />

Facebook o su Twitter materiali o collegamenti<br />

che facciano riferimento a oscenità, volgarità,<br />

insulti, ingiurie, talvolta perfino bestemmie?<br />

Eppure succede…<br />

Sempre fuori da ogni moralismo: non sarebbe<br />

più “da Rover-Scout” interrogarsi e impegnarsi<br />

per mantenere quello che può essere<br />

un proprio Stile anche su questi supporti, una<br />

linea personale che ci consenta di essere leggeri<br />

e friendly, senza bisogno di essere grossolani<br />

o sguaiati?<br />

Certo, si dirà: non è facile; è una bella sfida.<br />

Ma i Rover-Scout sono fatti per le belle sfide.<br />

E allora forse potremo dire di noi stessi che<br />

lo Scout sa come sorridere e cantare. Anche nelle<br />

difficoltà. Ma anche senza le difficoltà.<br />

<strong>AZIMUTH</strong> • SCOUT D’EUROPA 2/2013 33

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