You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
dea. Lo storico Edrisi la descrive<br />
come una enorme montagna con<br />
alla sommità un territorio pianeggiante<br />
e con abbondante acqua.<br />
Parla di una fortezza abbandonata.<br />
Dobbiamo arrivare al periodo normanno<br />
per vederla risorgere.<br />
I Normanni, infatti, rinnovarono e<br />
restaurarono la rocca, restaurarono<br />
le antiche porte e ne aprirono altre<br />
tre: Porta Trapani, Porta Carmine<br />
e Porta Spada. Costruirono anche<br />
un castello sul luogo dove sorgeva<br />
l’antico luogo di culto, altri edifici<br />
e santuari e la cittadina rinacque a<br />
nuova vita. Nei secoli successivi<br />
nuovi ordini religiosi di stampo<br />
conservatore si insediarono in quel<br />
luogo e poco si sviluppò. Per trovare<br />
molti interventi urbanistici<br />
dobbiamo arrivare al 1800: furono<br />
edificati nuovi palazzi sia civili,<br />
sia privati e fu ristrutturata la piazza<br />
centrale, ma, nonostante i successivi<br />
interventi più moderni, la<br />
cittadina conserva gelosamente<br />
quell’aspetto e quel gusto medioevale.<br />
Dal 1936 è sede del “Centro Cultura<br />
Scientifica Ettore Majorana”<br />
istituito per volere dello scienziato<br />
Zichichi che richiama numerosi<br />
studiosi ed esperti tra i più qualificati<br />
del mondo per la trattazione di<br />
argomenti a carattere scientifico<br />
STORIA, ARTE, CULTURA...<br />
che vanno dalla filologia alla chimica,<br />
alla <strong>storia</strong>, all’astronomia, al<br />
diritto, alla medicina e per questo<br />
motivo Erice è soprannominata<br />
“Città delle Scienze”<br />
Il Castello<br />
Sorge, come detto, sul luogo del<br />
più antico tempio e fu ritenuto<br />
sempre di notevole importanza<br />
strategica vista la sua posizione<br />
sulla sommità del colle tanto che<br />
Don Garzia Toledo, Viceré di Sicilia,<br />
nel 1561 e Don Carlo d’Aragona<br />
poi, ritennero, quella di Erice,<br />
una delle piazze più importanti.<br />
Fu “Piazza Reale” fino al XVI<br />
secolo e mantenne la sua importanza<br />
nel tempo. Nei primi anni<br />
del 1800, con la riforma operata<br />
dal Regno delle Due Sicilie, divenne<br />
di proprietà comunale. Le<br />
Torri del Balio di origine medioevale,<br />
precedono il castello vero e<br />
proprio e racchiudevano un abisso<br />
che separava la rocca dal castello<br />
che erano collegati solamente con<br />
un ponte levatoio. Nel XVII secolo<br />
l’abisso fu riempito e fu costruita<br />
la cordonata a gradini. Intorno<br />
alla seconda metà del 1800 la cortina<br />
merlata fu spostata indietro<br />
per isolare le torri che furono cedute<br />
al Conte Agostino Pepoli. La<br />
facciata del castello, esposta ad<br />
occidente, è sovrastata da merli<br />
ghibellini, mentre il muro di cinta<br />
segue l’orografia del territorio. Sul<br />
portale d’ingresso si vede una lapide<br />
incassata con lo stemma degli<br />
Asburgo di Spagna sovrastata da<br />
una bifora trecentesca.<br />
Nel vano d’ingresso si aprono i<br />
locali del “carcere sottano” dove,<br />
in qualche cella, è ancora possibile<br />
vedere le catene che tenevano i<br />
prigionieri, mentre al piano superiore<br />
è possibile vedere il “carcere<br />
soprano” con celle più grandi perché<br />
destinate ai nobili.<br />
L’abitazione del castellano che le<br />
cronache del tempo descrivono<br />
come molto sontuosa, è stata completamente<br />
distrutta, insieme ad<br />
altri edifici dagli scavi finalizzati<br />
alla ricerca del più antico centro di<br />
culto ed oggi possiamo osservarne<br />
la pianta ben disegnata e ben descritta<br />
solo in un manoscritto risalente<br />
al 1700 opera di Vito Carvini.<br />
Nella p<strong>arte</strong> meridionale della<br />
spianata possiamo osservare l’inizio<br />
(o la fine) di una galleria sotterranea<br />
segreta che, dall’interno<br />
del castello, portava in aperta campagna.<br />
Sul lato meridionale sono<br />
presenti diverse caditoie ed un posto<br />
di guardia dal quale era possibile<br />
dominare l’orizzonte. È possibile<br />
vedere anche i resti di un piccolo<br />
ambiente termale, quasi sicuramente<br />
di epoca romana. A Nord<br />
nel precipizio, sulla scoscesa parete<br />
rocciosa si eleva il muraglione<br />
attribuito a Dedalo composto da<br />
12 filari orizzontali e sovrapposti<br />
di pietra squadrata. Per le varie<br />
opere di rifacimento del castello<br />
furono adoperati anche i materiali<br />
del vecchio tempietto e si vedono<br />
nei resti di pochi rocchi di colonne<br />
e nei frammenti di fregio calcareo<br />
decorato con perline ed anelli, del<br />
tempio esiste una immagine in una<br />
moneta di Considio Noniano del<br />
60 a.C.<br />
Dalla zona della fortezza provengono<br />
la maggior p<strong>arte</strong> degli oggetti<br />
ritrovati ad Erice iscrizioni, mo-<br />
www.<strong>storia</strong><strong>arte</strong><strong>cultura</strong>.it Pag. 18, n. 6 Luglio <strong>20</strong>08