20 luglio - storia, arte e cultura

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prossimo alla morte, in preda a cri-si che rasentano la pazzia, ma Palombella è ancora nel suo cuore, sino a quando non si incon-treranno di nuovo, nel cielo, in una luce serena come quel pomeriggio di maggio dinanzi a Santa Maria in Trastevere. Le ultime lettere di Carpeaux In punto di morte la Palombella fece promettere allo scultore Jean Baptiste Carpeaux che avrebbe aiutato economicamente sua madre, Maria Giovanna Pasquarelli. La promessa fu mantenuta. Lo scultore inviò diverse lettere al padre dell’avvocato Domenico Margottini perché le leggesse alla madre della Palombella che era analfabeta. Non conosciamo le risposte. Ogni missiva conteneva denaro oppure una lettera di credito per riscuotere la somma spedita da Parigi. Sono lettere – affermava nel 1933 Boyer D’- Agen nel libro “La Palombella de Carpeaux”- inviate tra il 1862 e il 1872 e scritte in un italiano molto semplice, senza retorica, che toccano il cuore e meritano di essere conosciute non soltanto per l’appassionata quanto triste storia di amore, ma anche per le notizie riguardanti la vita e i lavori del grande scultore. Non sono firmate Giovanni Battista Carpeaux bensì Giulio Carpeaux, nome con il quale era stato battezzato nella chiesa di Notre-Dame di Valenciennes. - PRIMA LETTERA del 14/12/1862 Carissima Maria Giovanna, È quasi un anno che piango la più dolce delle donne. Da allora sono sempre triste e il bene che le ho voluto in terra si dirige ora verso il cielo dove si trova la mia Palombella. Ella è sempre presente nei miei pensieri. Mi ricordo sempre la sua grazia, il suo bel sorriso quando venivo a Palombara o quando ella veniva all’ Accademia di Francia. La sua allegria era così dolce che mi riempiva il cuore. Ora, madre, sono infelice e non vedo il momento di ritornare a Roma. In attesa di quel giorno, ti invio dieci scudi che tu potrai ritirare all’ufficio postale di Palombara dietro presentazione del foglio che troverai in questa lettera. Ti prego di portare una corona e un bouquet di fiori sulla tomba della mia cara Palombella. Tu pregherai la sua bella anima di aiutarmi per avere un giorno il piacere di soddisfare le tue richieste. Ecco, mia cara madre, i miei pensieri. Ah! Se ella mi avesse atteso ora saremmo felici! Ma il matrimonio non mi si confaceva e sono molto infelice di non essermi liberato da ogni vincolo quando l’ho conosciuta. Dovevo scolpire il gruppo dell’Ugolino. Ora che ho raggiunto un’ottima posizione come artista, Barbara non c’è più e per questo ho perso la felicità. Fammi la cortesia di rispondermi e di dirmi se hai STORIA, ARTE, CULTURA... ricevuto i dieci scudi che ti ho inviato. Post-scriptum. Ho sempre davanti agli occhi monte Gennaro e credo di vedere sempre la mia Palombella con il suo sorriso. Ah! Come mi è cara e come le ho voluto bene… - SECONDA LETTERA senza data Carissima Maria Giovanna Pasquarelli, Barbara! Mia cara Barbara!... Sono tre anni (la precisazione smentisce le leggende, tra le quali anche quella, ripresa da Lapauze nella sua storia su Villa Medici, che vorrebbe la Palombella essersi recata a Parigi nel 1858 insieme con Carpeaux) che l’ho incontrata vicino a San Michele (senza dubbio San Michelino, piccola chiesa vicino al Vaticano) il giorno dedicato a questo Santo (il 25 settembre). Da quel momento, questo angelo ha conquistato il mio cuore e ti posso dire, carissima madre, che il mio amore mi porta sempre verso la sua bella anima; come verso il suo cuore quando ancora era in questo mondo. Con questa lettera ti mando dieci scudi riscuotibili a Roma dal banchiere Cesari. Mia madre è arrivata a Parigi e non vedo l’ora di portarla a Roma e dopo a Palombara per fartela conoscere. Ah! Come sarei contento se tua figlia fosse stata mia moglie. È il dolore della mia vita. Prego la sua anima di darmi la gioia di poterti aiutare sempre e di trovare in te il dolce ricordo della Palombella. Lavoro molto. La mia professione mi consentirà un giorno di vivere meglio e sarò felice di dimostrarti quanto ho voluto bene alla tua cara Barbara. Io sono il tuo figlio più affettuoso e sarò sempre il tuo “Giulio” per tutta la vita. Credo di poter venire quest’anno a Roma, ma l’Imperatore mi ha affidato tanti lavori che non posso rifiutare. Spero di essere libero in primavera. - TERZA LETTERA del 20/12/1863 Cara madre, Non posso dimenticare la mia cara Barbara. Sono due anni che Dio me l’ha tolta, era troppo buona per questo mondo. Ti prego, cara madre, di fare un piccolo pasto con i cinque scudi che ti mando con questa lettera, in memoria della tua cara figlia. Fammi anche la cortesia di portare a mio nome qualche fiore sulla tomba e di pregare Dio di concedermi la grazia di poter venire il prossimo anno a Palombara per rivedere i luoghi dove la mia cara Palombella mi considerava come se fossi un fratello. Sono triste in questi giorni e le feste di Natale saranno sempre colmate dal ricordo del 1861. - QUARTA LETTERA del 13/11/1864. Carpeaux la scrisse dal Palazzo di Compiègne. Cara Maria Giovanna, www.storiaartecultura.it Pag. 22, n. 6 Luglio 2008
Mi trovo nel Palazzo dell’Imperatore con tutta la Corte, e non posso dimenticare la mia cara Barbara. Ciò perché non ho più alcun piacere dalla vita; il mio cuore è arido e non gusta la felicità di questo mondo e i miei pensieri sono rivolti al cielo dove si trova la più bella delle creature che abitarono questa terra. Se sarò fortunato di guadagnare molto sarò molto contento d’aiutare te e Domenico (fratello della Palombella). Per questo lavoro, cara madre, e ti prego di raccomandarmi a tua figlia, alla tua figlia che ho sempre amato più della mia anima. Mi trovo qui con il nostro Imperatore, con l’Imperatrice, con tutti i nobile del paese; è una grande gentilezza che mi è stata concessa per la mia stimata attività di artista. Spero di scolpire in marmo il busto dell’Imperatrice; ma questa cara signora non ha tempo (L’Imperatrice posò per il suo busto nel 186- 6). Peccato perché sono sicura che avrei fatto un capolavoro. Ricevi, cara madre, la mia amicizia più sincera. P. S. Porta qualche fiore sulla tomba della mia cara Palombella. - QUINTA LETTERA del 01/01/1865 Carissima mamma, ti auguro un felice anno. Quanto a me, prego Dio di concedermi la grazia di rivedere Palombara e anche la tua famiglia. Non sono stato felice durante il soggiorno a Compiègne. Non farò più il ritratto dell’Imperatore e dell’Imperatrice. La fortuna gira e non voglio forzare il destino. I miei nemici saranno contenti. Perciò voglio lavorare intensamente. Comincio quest’anno con questa lettera e ti prego d’inviarmi la tua benedizione e anche quella della mia cara Barbara. Le invio mille baci in ricordo del suo amore che sostiene il mio povero cuore. Il mio sentimento è così puro, così celeste che mi fa alzare sempre gli occhi al cielo credendo di vederla ancora. Ti mando con questa lettera dieci scudi francesi. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO STORIA, ARTE, CULTURA... Vorrei aiutarti inviandoti una somma più alta. Ma, nella speranza di un futuro migliore, ti prego, cara mamma, di accettare questo piccolo ricordo per far piacere al tuo “Giulio”. Fai dire una messa per la mia cara Barbara e porta qualche fiore alla sua tomba per tuo figlio. Sono, cara mamma, il tuo figlio più devoto per tutta la vita. CITTÀ DI MONCALIERI Settore Istruzione Cultura-Sociale - Biblioteca civica “A. Arduino”- Comunicato Stampa A BREATH OF LIGHT Stampare con il Sole. Artisti per la Natura Opere di A. Angelini, D. Hoptman, R. Moro, D. Olsen, O. Rovera, D. Welden Biblioteca civica A. Arduino – Via Cavour 31 – Moncalieri (To) Dal 20 giugno al 29 agosto 2008 Inaugurazione giovedì 19 giugno ore 18 Dal 19 giugno con inaugurazione alle ore 18, al 29 agosto, la sala esposizioni temporanee della Biblioteca civica ‘A. Arduino’ di via Cavour 31 a Moncalieri (To) ospita una mostra a carattere internazionale che riunisce sei artisti (tre statuntensi, una svizzera e due italiane), i cui linguaggi sperimentali trovano collega- www.storiaartecultura.it Pag. 23, n. 6 Luglio 2008
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