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Rapporto sullo stato di irrigazione in Lombardia - Inea

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le acque, rilevano una situazione <strong>di</strong> limitato rilascio per la parte montana (dove sono m<strong>in</strong>ori le pressioni<br />

zootecniche e dove l’agricoltura è maggiormente estensiva), mentre situazioni più critiche si<br />

riscontrano nella fascia <strong>di</strong> pianura, specie per i bac<strong>in</strong>i dell’Oglio sublacuale, dell’Adda sublacuale,<br />

del Mella e del Lambro (quest’ultimo soprattutto per la presenza <strong>di</strong> fosforo).<br />

È ben nota la correlazione esistente fra fenomeni <strong>di</strong> eutrofizzazione e presenza <strong>di</strong> nutrienti<br />

nelle acque superficiali. Quasi l’<strong>in</strong>tero territorio lombardo ricade <strong>in</strong> bac<strong>in</strong>i sversanti nell’area<br />

sensibile del mare Adriatico (d.lgs. 152/99), previsti per la quale il Piano <strong>di</strong> tutela prevede abbattimenti<br />

del carico <strong>di</strong> azoto e fosforo del 75%, <strong>in</strong> <strong>in</strong>gresso agli impianti <strong>di</strong> trattamento delle acque<br />

reflue. Inoltre sono stati classificate come aree sensibili, anche molte aree lacustri o aree umide,<br />

mentre non rientra nella classificazione alcun corso d’acqua superficiale.<br />

Per quanto riguarda la classificazione ai sensi del d.lgs. 152/99, la Regione si avvale <strong>di</strong><br />

una rete <strong>di</strong> monitoraggio delle acque superficiali basata su 260 punti <strong>di</strong> prelievo, <strong>di</strong> cui 213 su corsi<br />

d’acqua e 47 su laghi. Il quadro della qualità delle acque superficiali <strong>in</strong>terne mostra che per lo<br />

Stato ecologico (SECA, dati relativi al periodo 2000-03), la maggior parte delle stazioni ricade nelle<br />

classi <strong>in</strong>terme<strong>di</strong>e “2” e “3”, mentre circa un terzo ricade nelle ultime 2 classi, quelle con qualità<br />

elevata (che si riduce ad un quarto se si prendono <strong>in</strong> considerazione solo i corsi d’acqua significativi).<br />

La classificazione per lo Stato ambientale (SACA, dati relativi al 2003) vede le situazioni<br />

pessime o scadenti sostanzialmente concentrate nel bac<strong>in</strong>o del Lambro-Seveso-Olona, nella<br />

zona centrale della regione, e nel bac<strong>in</strong>o del Mella, nella parte centro orientale. L’analisi <strong>di</strong> parametri<br />

chimici aggiuntivi, oltre che confermare la criticità <strong>di</strong> questi 2 bac<strong>in</strong>i per il superamento <strong>di</strong><br />

valori soglia <strong>di</strong> metalli, tensioattivi e solventi, rileva situazioni <strong>di</strong>fficili per tutte le zone densamente<br />

popolate, così come un <strong>di</strong>screto numero <strong>di</strong> prodotti fitosanitari nella fascia meri<strong>di</strong>onale e<br />

nelle zone risicole <strong>di</strong> Pavia.<br />

Per quanto riguarda i laghi, lo Stato ambientale (SAL) <strong>in</strong><strong>di</strong>vidua una sola situazione pessima<br />

(lago <strong>di</strong> Annone Est); tutti gli altri presentano uno <strong>stato</strong> scadente o sufficiente, con due sole<br />

eccezioni per lo <strong>stato</strong> buono (lago <strong>di</strong> Ganna e lago <strong>di</strong> Monate).<br />

3.3 Aspetti qualitativi e quantitativi delle acque sotterranee<br />

Del totale delle portate concesse, quelle prelevate dai pozzi sono il 6,42%; il settore irriguo<br />

concorre per l’11% al totale delle acque sotterranee prelevate.<br />

Da un punto <strong>di</strong> vista quantitativo (Regione Lombar<strong>di</strong>a, 2004), le zone <strong>in</strong> cui si osserva un<br />

maggior scostamento tra i dati del 2003 e quelli <strong>di</strong> riferimento, sono quelle situate nella fascia settentrionale<br />

del bac<strong>in</strong>o Adda-Oglio69 . La classificazione del livello <strong>di</strong> falda, che rende conto della<br />

<strong>di</strong>sponibilità idrica, vede i maggiori quantitativi concentrati nel bac<strong>in</strong>o dell’Adda-Tic<strong>in</strong>o.<br />

In generale, l’impatto antropico è perlopiù nullo o trascurabile: sussistono con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

equilibrio idrogeologico ovunque, tranne che nelle zone <strong>di</strong> Milano, Bergamo, Brescia, Mantova<br />

e dell’Oltrepò pavese. In particolare, a Brescia si è <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> scarsità idrica (anche se il trend<br />

previsionale è <strong>in</strong> miglioramento), mentre per Milano la situazione è opposta, cioè la criticità è<br />

determ<strong>in</strong>ata dall’eccessivo <strong>in</strong>nalzamento della falda. Infatti, dall’<strong>in</strong>izio degli anni novanta, la<br />

superficie piezometrica della falda milanese ha manife<strong>stato</strong> una marcata tendenza all’<strong>in</strong>nalzamento,<br />

<strong>in</strong> opposizione a quanto verificatosi nel periodo imme<strong>di</strong>atamente precedente. L’orig<strong>in</strong>e <strong>di</strong> tale<br />

fenomeno è antropica, poiché risale alla progressiva <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uzione degli emungimenti della falda<br />

69 In realtà si ritrovano forti scostamenti anche <strong>in</strong> altre zone come ad esempio le fasce fluviali e i marg<strong>in</strong>i della pianura. Per questi<br />

casi, tuttavia, si ritiene che la causa pr<strong>in</strong>cipale dello scostamento, sia la mancanza <strong>di</strong> dati.<br />

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