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san matteo nelle sezioni anfi - Associazione Nazionale Finanzieri d ...

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IL 2 NOVEMBRE: COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI<br />

IL RICORDO DELLE FIAMME GIALLE CADUTE<br />

NELL’ADEMPIMENTO DEL DOVERE<br />

Quando frequentavo la seconda<br />

elementare, in occasione della Commemorazione<br />

dei Defunti del 2 novembre<br />

su indicazione della mia cara e mai<br />

dimenticata Maestra, ebbi modo di<br />

mandare a memoria questa semplice<br />

poesiola:<br />

“Poveri morti, soli nei muti campo<strong>san</strong>ti<br />

- vi diamo lumi e fiori insieme ai<br />

nostri pianti - ma l’unico conforto che vi<br />

toglie all’oblio - è la nostra preghiera<br />

con la fiducia di Dio”.<br />

È accaduto così che da molti anni<br />

ogni qualvolta torno al mio paesello,<br />

anche per soggiorni di brevissima durata,<br />

il ricordo di questi modesti versi mi<br />

spinge a visitare il piccolo cimitero per<br />

portare un fiore sulle tombe che racchiudono<br />

i resti non solo dei miei parenti<br />

ma anche di tutti gli altri compae<strong>san</strong>i.<br />

E l’occasione mi offre la possibilità<br />

di vivere momenti incantevoli di grande<br />

serenità riandando con gli occhi della<br />

mente ad amici coetanei e compagni di<br />

scuola prematuramente scomparsi ed a<br />

persone più grandi di me e di età avanzata,<br />

vecchi verso i quali noi ragazzi di<br />

quel tempo spensierato mostravamo<br />

pieno rispetto e profonda deferenza.<br />

E allora provo sempre un sentimento<br />

di intima quiete, di dolcezza infinita,<br />

che mi induce quasi a conversare con<br />

quelle anime ripercorrendo insieme<br />

avvenimenti di un tempo che fu, perché<br />

i morti, anche se non hanno voce, silenziosi<br />

tornano nel sogno, nella nostalgia,<br />

nel ricordo.<br />

Ebbene, ho motivo di ritenere che<br />

siffatte emozioni vengano vissute da<br />

tante altre persone nei diversi paesi quivi<br />

compresi i lettori di “Fiamme Gialle”<br />

che almeno una volta all’anno, proprio<br />

il 2 novembre, si recano al campo<strong>san</strong>to<br />

per rendere un saluto ai propri<br />

parenti ed amici scomparsi.<br />

Sono altresì sicuro che noi finanzieri,<br />

in servizio e in congedo, in questa<br />

giornata dedicata al ricordo dei Defunti,<br />

siamo fieri ed orgogliosi, pur nella tristezza<br />

del momento, di rivolgere il<br />

nostro pensiero ai tanti commilitoni, noti<br />

o meno noti, che abbiamo visto morire;<br />

anche per sentito dire, lungo il percorso<br />

della nostra esistenza o che abbiamo<br />

avuto modo di conoscere attraverso il<br />

resoconto delle loro gesta, affidato ai<br />

numerosi scritti concernenti la storia del<br />

nostro Corpo.<br />

Come è occorso a chi scrive, nel<br />

leggere, ancora giovane ufficiale, il<br />

libro “I nostri morti” edito nel 1949, dal<br />

Colonnello Michele Poveromo, opera<br />

davvero preziosa per la ricchezza di<br />

notazioni riguardanti soprattutto l’olocausto<br />

di tanti finanzieri di ogni grado<br />

nella guerra 1940-1945, le opere del<br />

Generale Sante Laria, che è stato il primo<br />

è più importante storico delle vicende<br />

militari dei finanzieri dal 1774 al<br />

1920.<br />

Ancora più di recente il magnifico<br />

volume del Generale Pierpaolo Meccariello<br />

dal titolo “La Guardia di Finanza<br />

di Salvatore Gallo<br />

il cui autore, il brillante Ten. Col. Vittorio<br />

Galiano, il 25 novembre 1940 nei<br />

pressi di Tirana in Albania concludeva<br />

la sua esistenza terrena senza accorgersi<br />

di morire, proprio come era capitato<br />

al finanziere della sua opera di<br />

guardia al Distaccamento della Garzirola<br />

al confine svizzero.<br />

E dunque adoperiamoci con entusiasmo<br />

affinché si rinnovi nei nostri cuori<br />

il ricordo grato di questi nostri defunti<br />

compagni d’arme, senza distinzioni<br />

di grado, dall’ufficiale al semplice<br />

finanziere, di ogni età e di ogni condizione,<br />

di tutte le regioni d’Italia, e rivolgiamo<br />

il nostro pensiero deferente a<br />

quanti donarono alla Patria la loro giovinezza,<br />

in terra straniera, <strong>nelle</strong> batta-<br />

Veduta prospettica sul Viale XXI Aprile. In primo piano il Monumento ai Caduti della<br />

Guardia di Finanza, inaugurato nel 1930.<br />

nella seconda guerra mondiale” edito<br />

dal Museo Storico del Corpo nel 1992,<br />

che ci consente di conoscere nei minimi<br />

particolari le prove durissime, le dolorose<br />

immani vicissitudini ed il contributo<br />

di <strong>san</strong>gue di tanti finanzieri impegnati<br />

<strong>nelle</strong> operazioni belliche nei vari<br />

fronti.<br />

Né minore interesse può destare in<br />

questo contesto il bellissimo romanzo<br />

“Esposti a Settentrione”, la cui trama<br />

rappresenta la vita del finanziere in<br />

montagna, fatta di continui disagi, di<br />

lotte contro la natura e il fenomeno del<br />

contrabbando e di ignorati sacrifici, ed<br />

glie d’Africa, d’Albania, di Grecia, ai<br />

confini alpestri e marittimi, o nei campi<br />

di concentramento, i volti scavati dalla<br />

sofferenza, nella trincea o dietro i reticolati<br />

di filo spinato.<br />

Essi, come ha mirabilmente cantato<br />

la poetessa americana Emily Dickinson,<br />

“Caddero come neve - caddero come<br />

stelle - caddero come petali di rosa -<br />

quando improvviso in giugno li tocca il<br />

vento - perirono nell’erba che non ne<br />

serba segno”.<br />

Viviamo intensamente nei nostri cuori,<br />

<strong>nelle</strong> nostre menti, questa giornata<br />

commemorativa dei morti in fiamma<br />

Fiamme Gialle 10 / 2008 15

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