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workbook 2013 - Camp

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CHOCKS<br />

Tricam: la storia continua. Anno 1973: Greg Lowe, una delle menti più brillanti<br />

della storia dell’arrampicata, inventa i Tricam. Si affida quindi all’esperienza e al nome<br />

di C.A.M.P. per produrli in serie e lanciarli sul mercato. E oggi i Tricam sono ancora un<br />

simbolo: attrezzi geniali che, in quarant’anni, hanno visto soltanto poche modifiche.<br />

Come l’introduzione della fettuccia in Dyneema ® per le quattro misure più usate e<br />

l’avvento, nel 2009, dei minuscoli 0.25 nero e 0.125 bianco, ancora più piccoli del<br />

famoso 0.5 rosa. Ma per il <strong>2013</strong> è in arrivo una grande novità: il fantastico Tricam Evo<br />

che, caratterizzato da ben tre possibilità di piazzamento (una come camma attiva e due<br />

come blocchetto passivo), si annuncia campione di versatilità, disponibile in quattro<br />

misure. I nostri progettisti hanno poi ripreso in mano il Tricam tradizionale e, dopo<br />

attente valutazioni e numerose prove, hanno trovato il modo di irrigidire naturalmente<br />

la fettuccia per facilitare il posizionamento dell’attrezzo senza comprometterne il<br />

funzionamento come protezione attiva. In che modo? Semplicemente prolungando<br />

il triplo strato di fettuccia avvicinandolo alla testa del tricam, tramite un nuovo disegno<br />

di cucitura. Così, in prossimità della testa, la fettuccia non è soltanto più rigida ma<br />

anche più resistente contro i bordi affilati. Cosa dite? Pensate che non sia una buona<br />

idea “giocare” in questo modo con un simbolo come i Tricam? Secondo noi, alfieri<br />

dell’innovazione, è vero proprio il contrario.<br />

CASSIN Big Wall. Cima Ovest di Lavaredo, parete nord: uno degli “ultimi problemi”<br />

delle Alpi durante il periodo magico del “sesto grado”. Un problema, è noto, risolto<br />

nel 1935 da un maestro come Riccardo Cassin, autore di un’impresa in scalata<br />

libera e artificiale in cui affondano le proprie radici gli attrezzi della ricchissima gamma<br />

CASSIN Big Wall. Chi più di Cassin è stato un’infallibile macchina da arrampicata<br />

sulle grandi pareti? Nel 1937 fece sua la levigata parete nordest del Pizzo Badile e nel<br />

1938 toccò allo Sperone Walker della parete nord delle Grandes Jorasses. In seguito,<br />

rispettivamente nel 1958 e nel 1961, il grande Riccardo guidò le vittoriose spedizioni<br />

sul Gasherbrum IV (7925 m) e sulla parete sud del McKinley (6194 m). Così il marchio<br />

CASSIN è diventato una leggenda: un riferimento assoluto nell’ambito degli attrezzi<br />

da alpinismo.<br />

Norme, numeri e altro. Gli alpinisti lo sanno bene: l’efficacia di un attrezzo dipende<br />

in buona parte dall’abilità di chi lo usa. Per cui, parlando di protezioni, la loro<br />

affidabilità dipende da come e da dove vengono piazzate. Ciò non toglie che anche<br />

per i materiali da alpinismo esistano dei parametri oggettivamente rilevabili e che,<br />

di conseguenza, gli stessi materiali debbano rispondere a rigorose norme stabilite<br />

dall’UIAA (Union Internationale des Associations d’Alpinisme) e dall’Unione Europea.<br />

La direttiva europea è entrata in vigore nel 1995 e gli attrezzi che soddisfano le norme<br />

EN sono muniti del marchio CE. Tuttavia, per fare un esempio, se la norma relativa ai<br />

nuts prevede un carico minimo di rottura pari a 2kN, è facile capire come tale valore<br />

assoluto dipenda in realtà dalla situazione concreta, visto che la resistenza di un<br />

ancoraggio (accoppiamento metallo-roccia) è in funzione anche del tipo di roccia e<br />

può variare parecchio da quella riscontrata durante i test. Ragionare in questo modo<br />

significa valutare correttamente il materiale: andare oltre i numeri per considerare<br />

anche la storia dell’azienda produttrice, i suoi standard di fabbricazione, la sua<br />

attenzione alla qualità e, inoltre, la sua partecipazione ai gruppi di lavoro chiamati ad<br />

elaborare le norme da rispettare. In questo senso, forte di una tradizione di oltre 120<br />

anni all’insegna dell’eccellenza, della certificazione ISO 9001:2008 e del possesso di<br />

più certificazioni UIAA di qualsiasi altra azienda, C.A.M.P. non teme alcun confronto,<br />

trovandosi in una situazione di indubbio vantaggio.<br />

Category leaders<br />

38 CHOCKS<br />

Tricam Evo<br />

972<br />

Pro Nuts<br />

1023

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