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La comunicazione scientifica nei conflitti ambientali. Casi a ...

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presenza di diossina), 23 prima sui formaggi (2005), poi nelle cozze (2011),<br />

elaborano proposte. E manifestano intenzionalità di governo, come raccontato nel<br />

paragrafo successivo. Le mamme del quartiere di Tamburi, una delle aree<br />

maggiormente interessate dall’inquinamento dell’acciaieria 24 , oggi parlano con<br />

disinvoltura e competenza di biologia, tossicologia, epidemiologia. Taranto ha<br />

rappresentato e rappresenta quindi una sorta di “laboratorio a cielo aperto”, dove<br />

la produzione <strong>scientifica</strong> di comitati e movimenti è protagonista come in pochi<br />

altri casi in Italia, e ha contribuito in maniera sostanziale all’avvio del processo in<br />

corso.<br />

Ma, complice anche il contesto culturale tratteggiato <strong>nei</strong> capoversi precedenti,<br />

anche gli argomenti del processo presentano importanti elementi di novità, e<br />

segnano la vera svolta nel “caso Ilva”. In passato, <strong>nei</strong> processi celebrati in diversi<br />

siti industriali, si contestava il reato di danno ambientale, che richiede la<br />

dimostrazione “oltre ogni ragionevole dubbio” sia del comportamento sbagliato<br />

dell’imputato (condotte commissive o omissive) sia dell’esistenza di una relazione<br />

causa-effetto tra questa condotta e l’effetto negativo (malattia o morte). Ma tale<br />

relazione causa-effetto non è dimostrabile per malattie (come il tumore) che<br />

dipendono da più fattori, anche se se ne osserva un aumento dell’incidenza in<br />

alcune zone interessate dall’inquinamento. A Taranto i magistrati hanno<br />

modificato il tipo di accusa, da reato di “danno” a reato di “pericolo”. Il reato di<br />

pericolo prevede l’accertamento che una certa condotta (commissiva o omissiva)<br />

abbia esposto un numero indeterminato di persone a un pericolo per la propria<br />

incolumità.<br />

Le indagini chimiche ed epidemiologiche condotte dai comitati e dalle istituzioni<br />

dimostrano la concretezza di questo pericolo. Nel corso degli ultimi 30 anni,<br />

infatti, gli accertamenti sulla concretezza del pericolo sono stati tanti, ad iniziare<br />

dal primo procedimento del 1982. Un crescendo di gravità del reato,<br />

accompagnato da evidenze scientifiche che ha fatto maturare una consapevolezza<br />

sociale e una ricchezza di posizioni che definiscono oggi un quadro, in termini di<br />

partecipazione, molto diverso rispetto al passato, quando tutti i processi che<br />

23 Nel marzo 2008 gli attivisti presentano le analisi di formaggi provenienti dagli<br />

allevamenti circostanti il polo industriale, che risultano contaminati al di sopra dei limiti<br />

consentiti, ed è così che le strutture pubbliche cominciano le analisi sistematiche degli<br />

alimenti (Cori, 2011).<br />

24 Nel luglio del 2010 il sindaco di Taranto ha vietato ai bambini di giocare all’aperto,<br />

nelle aree verdi del quartiere Tamburi, per la presenza di sostanze pericolose nel suolo<br />

(Cori, 2011).<br />

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