la sicurezza delle piscine nelle strutture ricettive ed alberghiere - Aias
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AIAS DOCUMENTO TECNICO OPERATIVO N.4/2010 ©<br />
UNI EN 13451-4:2003<br />
UNI EN 13451-5:2003<br />
UNI EN 13451-6:2003<br />
UNI EN 13451-7:2003<br />
UNI EN 13451-8:2003<br />
UNI EN 13451-10:2004<br />
UNI EN 13451-11:2004<br />
Attrezzature per <strong>piscine</strong> - Requisiti aggiuntivi specifici di <strong>sicurezza</strong> e metodi di prova per<br />
piattaforme di partenza<br />
Attrezzature per <strong>piscine</strong> - Requisiti aggiuntivi specifici di <strong>sicurezza</strong> e metodi di prova per<br />
delimitatori di corsie<br />
Attrezzature per <strong>piscine</strong> - Requisiti aggiuntivi specifici di <strong>sicurezza</strong> e metodi di prova per<br />
p<strong>la</strong>cche di virata<br />
Attrezzature per <strong>piscine</strong> - Requisiti aggiuntivi specifici di <strong>sicurezza</strong> e metodi di prova per<br />
porte da pal<strong>la</strong>nuoto<br />
Attrezzature per <strong>piscine</strong> - Requisiti aggiuntivi specifici di <strong>sicurezza</strong> e metodi di prova per<br />
attrezzature acquatiche ricreative<br />
Attrezzature per <strong>piscine</strong> - Parte 10: Requisiti aggiuntivi specifici di <strong>sicurezza</strong> e metodi di<br />
prova per piattaforme e trampolini per i tuffi e re<strong>la</strong>tive attrezzature<br />
Attrezzature per <strong>piscine</strong> - Parte 11: Requisiti aggiuntivi specifici di <strong>sicurezza</strong> e metodi di<br />
prova per fondi mobili e pareti mobili per piscina<br />
Il comitato tecnico europeo CEN/TC 136 "Sports, p<strong>la</strong>yground and other recreational facilities<br />
and equipment", che a livello nazionale afferisce al<strong>la</strong> Commissione UNI "Impianti <strong>ed</strong> attrezzi<br />
sportivi e ricreativi", ha recentemente e<strong>la</strong>borato nuove norme il cui scopo è contribuire<br />
all’aumento di <strong>sicurezza</strong> sia all'interno del<strong>la</strong> vasca sia ai bordi del<strong>la</strong> piscina.<br />
La UNI EN 15288-1:2009 "Piscine - Parte 1: Requisiti di <strong>sicurezza</strong> per <strong>la</strong> progettazione"<br />
specifica i requisiti di <strong>sicurezza</strong> per <strong>la</strong> progettazione, <strong>la</strong> pianificazione, <strong>la</strong> costruzione e <strong>la</strong><br />
gestione <strong>delle</strong> <strong>piscine</strong> e fornisce indicazioni re<strong>la</strong>tive ai rischi connessi con le caratteristiche<br />
progettuali, che devono garantire un ambiente sicuro.<br />
I requisiti contenuti nel<strong>la</strong> norma sono applicabili principalmente a tutte le <strong>piscine</strong> di nuova<br />
costruzione e, in modo appropriato, a specifici <strong>la</strong>vori di ristrutturazione di impianti esistenti.<br />
La UNI EN 15288-2:2009 "Piscine - Parte 2: Requisiti di <strong>sicurezza</strong> per <strong>la</strong> gestione" specifica i<br />
requisiti di <strong>sicurezza</strong> per il funzionamento e <strong>la</strong> gestione <strong>delle</strong> <strong>piscine</strong>.<br />
Le indicazioni fornite in questa norma coprono i rischi sia per il personale sia per gli utenti <strong>delle</strong><br />
<strong>piscine</strong> pubbliche, identificando le precauzioni necessarie al conseguimento del<strong>la</strong> <strong>sicurezza</strong>.<br />
3. Dati infortunistici re<strong>la</strong>tivi alle aree di balneazione<br />
Nel nostro Paese sono disponibili i dati re<strong>la</strong>tivi alle morti per annegamento ma non sono<br />
raccolte le informazioni re<strong>la</strong>tive ai traumi cranici e sulle lesioni vertebrali nonché agli<br />
annegamenti e quasi annegamenti associati alle attività ricreative [3].<br />
Il dato numerico reperibile indica che in Italia per annegamento <strong>nelle</strong> aree di balneazioni (acque<br />
control<strong>la</strong>te, acque libere, <strong>la</strong>ghi, fiumi, acque marine, <strong>piscine</strong>), nel periodo 1969 ÷ 1997, sono<br />
morte complessivamente 24482 persone di cui 20062 maschi e 4420 femmine.<br />
L’andamento è in diminuzione passando da 1300 casi/anno nel 1969 a 500 casi/anno nel 1997<br />
che, rapportato al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione che ha generato questi eventi, rappresenta un calo<br />
percentuale del 65%.<br />
Altri dati sulle cause di morte possono essere desunte dal<strong>la</strong> rilevazione ISTAT, in corrispondenza <strong>delle</strong><br />
codifiche ICDIX E910 (annegamento e sommersione accidentali) <strong>ed</strong> E8830 – Accidente da tuffo o salto<br />
nell’acqua.<br />
Gli andamenti statistici e<strong>la</strong>borati da ISPESL [4], secondo i codici ISTAT indicati, è riassunto <strong>nelle</strong><br />
successive tabelle 1 e 2.<br />
Mi<strong>la</strong>no, 05.07.2010 /DSNet pag. 7 di 34