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alba settembre 05 - CRIEA

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8 Dicembre 20<strong>05</strong> Cultura e Scuola<br />

Capuana e lo spiritismo<br />

Un aspetto poco conosciuto dello scrittore di Mineo<br />

Luigi Capuana è conosciuto soprattutto<br />

come una delle tre personalità maggiori,<br />

con Verga e De Roberto, della nostra<br />

stagione verista.<br />

Poco noto, invece, nei fatti, anche da<br />

parte degli studiosi, un altro lato della<br />

sua personalità che riguarda la sua attività<br />

spiritica; attività che egli esplicò sia<br />

nel campo della saggistica che della narrativa,<br />

in romanzi e novelle e anche nella<br />

pratica diretta di magnetizzatore e studioso<br />

di questi fenomeni, oltre che di<br />

fotografo che a tale attività si dedicò con<br />

zelo di neofita e con una competenza<br />

più che dilettantesca.<br />

Lo spiritismo era nato, per cosi dire,<br />

nel 1847, in America, ad Hydesville<br />

(New York) quando due sorelle, Margaret<br />

e Kate Fox, avevano percepito segnali<br />

di colpi (raps) costituenti una specie<br />

di linguaggio tiptico (come venne chiamato<br />

poi in gergo tecnico) che provenivano<br />

dal muro di una stanza dentro la<br />

quale -o nelle cantina della casa, come è<br />

più facile credere- furono trovati i resti<br />

di uno che vi era stato presumibilmente<br />

assassinato e da cui provenivano quei<br />

colpi.<br />

Da allora la manifestazione di tali fenomeni<br />

e la credenza nella possibilità di<br />

comunicazione col “di là”, cioè con un<br />

mondo di esseri non più viventi, ma di<br />

cui si potevano percepire forme molteplici<br />

e sia pur differenziate di persistenza,<br />

si diffuse rapidamente, tanto da invadere<br />

anche il campo di una vera e propria<br />

ricerca nelle scienze e diventare addirittura<br />

moda nelle riunioni e nelle sedute<br />

dei salotti.<br />

La nuova tendenza si diffuse così,<br />

varcato l’oceano, nelle capitali del progresso,<br />

Parigi, Londra, le città germaniche<br />

sedi di salde tradizioni nelle scienze,<br />

dove si celebravano le nuove scoperte<br />

come l’elettricità, i raggi x, il telegrafo,<br />

l’ipnotismo applicato alla medicina, le<br />

comunicazioni a distanza di cui lo spiritismo,<br />

appunto, comunicazione che si<br />

fonda sul rapporto tra le essenze dei trapassati<br />

e i viventi, poteva sembrare una<br />

analoga forma di relazione da studiare<br />

scientificamente.<br />

A New York, nel 1875, era stata fon-<br />

data la Società Teosofica, il cui organo<br />

ufficiale era il “Theosophist”, dal colonnello<br />

statunitense Henry Steel Olcott e<br />

dalla scrittrice, spiritista, spiritualista<br />

russa, Helena Petrovna Blavatsky.<br />

In Francia Allan Kardec<br />

(Léon Hyppolyte Dénizart<br />

Rivail, 1803-1869), considerato<br />

uno dei padri<br />

di questra dottrina,<br />

aveva propugnato in<br />

due suoi volumi, Le<br />

livre des esprits<br />

[1857] e Le livre des<br />

mediums [1861], il<br />

principio della reincarnazione<br />

e quello della tripartizionedell’individualità<br />

in corpo, spirito e “perispirito”,<br />

perdurante anche dopo la<br />

morte, e che rende possibile la comunicazione<br />

tra viventi e defunti. Ma si interessarono<br />

variamente allo spiritismo,<br />

a volte aderendovi con convinzione, altre<br />

personalità di rilievo come Alfred<br />

Russel Wallace; Jean Martin Charcot,<br />

professore di anatomia alla Sorbona;<br />

Charles Richet, fisiologo, psichiatra, studioso<br />

degli stadi di alterazione della coscienza;<br />

William Crookes, fisico, chimico,<br />

insignito del premio Nobel nel suo<br />

campo; Alexandre Aksakof, statista e diplomatico<br />

russo che era uno dei pionieri<br />

e dei più eminenti divulgatori di questa<br />

dottrina; Giovanni Virginio Schiaparelli,<br />

che legò il suo nome soprattutto agli<br />

studi sulla superficie del pianeta Marte;<br />

Camille Flammarion, autore di numerose<br />

opere in campo astronomico e delle<br />

scienze, e pure de L’inconnu et les problèmes<br />

psychiques che riguardava più<br />

specificamente i fatti di metapsichica e<br />

spiritici; Cesare Lombroso, antropologo,<br />

studioso di criminologia, di cui erano<br />

allora molto famose le opere L’uomo<br />

delinquente in rapporto all’antropologia,<br />

alla giurisprudenza e alle discipline<br />

economiche [1876] e La donna delinquente,<br />

la prostituta e la donna normale<br />

[1893], il quale, prima scettico, si era<br />

interessato poi allo spiritismo, partecipando,<br />

con eminenti studiosi come quelli<br />

nominati, a sedute con famosi medium,<br />

riconoscendo l’eccezionale qualità dei fenomeni<br />

che si verificavano.<br />

Insieme a Richet e alcune di queste<br />

ultime personalità nominate, Capuana<br />

aveva partecipato a delle sedute con la<br />

medium Eusapia Paladino, una<br />

delle più note di allora, sedute<br />

in cui si registravano, confermandoli<br />

nei verbali, i fenomeni<br />

spiritici che vi si<br />

erano verificati.<br />

Scrittore importante<br />

del Verismo, come è luogo<br />

acclarato della critica<br />

riconoscere, Capuana fu<br />

anche, come si vede, studioso<br />

da non rinchiudere in<br />

stretti confini deterministici e<br />

paesani, tanto verista regionalista,<br />

quanto attento alle psicologie borghesi<br />

e salottiere, quanto autore di larghe<br />

incursioni nei temi fantastici o della psiche<br />

più inquieta e perturbata, fino alla<br />

vera e propria esplorazione nel campo<br />

del “di là”, dell’inconnu, per dirla con<br />

vocabolo che allora più si usava nei riguardi<br />

di questa conoscenza; fino alla<br />

indagine (e alla pratica, come si è detto)<br />

dello spiritismo, alla resa sulla pagina -in<br />

racconti, novelle, romanzi, e in qualche<br />

dramma, comeUn Vampiro, per esempio,<br />

- di questa tendenza, o scienza o<br />

moda, largamente diffusa a fine secolo.<br />

Capuana scrisse un saggio Spiritismo?,<br />

uno dei primi libri in Italia se non,<br />

addirittura, il primo in assoluto, sull’argomento,<br />

uscito presso Giannotta di<br />

Catania nel 1884, e in cui raccoglieva<br />

suoi scritti già prima apparsi in riviste e<br />

giornali, e un altro, Mondo occulto, di<br />

dodici anni dopo, in cui esaminava ancora<br />

sonnambulismo, spiritismo, occultismo,<br />

come, ormai, sempre più chiare<br />

«gradazioni di uno stesso fenomeno»,<br />

casi di telepatie, allucinazioni visuali,<br />

tattili, transitorie, uditive, reciproche e<br />

collettive, riportate da volumi scientifici<br />

come quelli di Gurney, Myers e Podmore,<br />

del D’Assier, del Sinnet, ecc... e<br />

con frequenti riferimenti, anche, a rassegne<br />

e pubblicazioni quali «The Lucifer»,<br />

«The Theosophist», «Die Sfinx», «Le<br />

Lotus», «L’Aurore» che si ispiravano<br />

“Vivere insieme… con le regole”<br />

Un progetto sulla legalità della “Virgillito” al Centro Sociale per anziani<br />

La visita ai nonni del Centro Sociale<br />

per anziani di Paternò “ Un nonno<br />

per amico”, ha consentito ai/alle<br />

bambini/e della scuola dell’Infanzia e<br />

delle prime classi della Primaria della<br />

Scuola Statale “ M.Virgillito ”- IV<br />

D.D. di Paternò - di scoprire un mondo<br />

insospettato di curiosità e di nuovi/antichi<br />

saperi. L’incontro si inserisce<br />

nell’ambito del progetto di Continuità<br />

Educativa tra i due succitati ordini<br />

di scuola: “ Vivere insieme … con<br />

le regole ”, che, nella sua progettazio-<br />

ne, prevede una serie<br />

di visite guidate<br />

nel Territorio.<br />

Alunni, insegnanti e<br />

genitori hanno ricevuto<br />

una calorosa<br />

accoglienza da parte<br />

della responsabile<br />

del centro, signora<br />

Franca Signorello,<br />

di tutto lo staff<br />

organizzativo e degli<br />

anziani che, grazie<br />

all’animazione musicale del maestro<br />

Salvatore Distefano, hanno cantato<br />

e ballato per i piccoli ospiti. I<br />

bambini a loro volta, hanno donato ai<br />

nonni dolci preparati dalle mamme e<br />

una bellissima torta con dedica; una<br />

canzoncina dall’emblematico titolo: “<br />

Grazie, grazie Nonni! ” ha concluso<br />

l’incontro. Ha presenziato all’incontro<br />

l’Assessore ai Servizi Sociali, dott.<br />

Rosario Gennaro. “ Con l’educazione<br />

alla legalità, nucleo tematico e finalità<br />

prioritaria del P.O.F. del corrente<br />

anno scolastico, si intende promuovere<br />

la “ Cultura ” della legalità attraverso<br />

il rapporto con l’ambiente e il<br />

proprio contesto di appartenenza<br />

nonché con il sistema sociale e le istituzioni<br />

– afferma la referente del progetto,<br />

ins. Cettina Raciti. – Educare al<br />

rispetto, al dialogo, alla solidarietà, ad<br />

accettare la “ diversità ”, in senso lato,<br />

come valore arricchente, sono gli obiettivi<br />

primari che si pone il progetto. Il<br />

rispetto per gli anziani, nella fattispecie,<br />

e la conoscenza delle proprie tradizioni<br />

rientrano,a pieno titolo, nella<br />

costruzione dell’identità socio/culturale<br />

di ogni bambino/a, le cui fondamenta<br />

devono essere solide già dalla<br />

prima infanzia.” Il Dirigente Scolastico,<br />

prof. Salvatore Musumeci dichiara:<br />

“ Ci sentiamo in dovere di ringraziare<br />

tutti gli anziani e i nonni dei nostri<br />

alunni che fino ad oggi hanno regalato<br />

a noi adulti momenti altamente<br />

significativi ed ai bambini bellissimi<br />

ricordi per il loro domani.”<br />

C.R.<br />

alle dottrine indiane e al mondo esoterico.<br />

Il tutto sulla base di quel crisma della<br />

“verità”, della oggettività scientifica, che<br />

era il segno d’epoca cui non si poteva<br />

sfuggire allora.<br />

Vanno messi in conto, ancora, il breve<br />

saggio Il “Di là” (pubblicato nel gennaio<br />

1902 in cui faceva riferimento ai<br />

possibili imbrogli dei “medium”, e alle<br />

fotografie spiritiche, alle telepatie, alle<br />

sopravvivenze del “perispirito”, secondo<br />

le teorie di Allan Kardec); una poesia<br />

dei Semiritmi dell’ ’88, intitolata, in modo<br />

affine a Spiritismo?, da un punto interrogativo;<br />

e una “lettera aperta” del 19<strong>05</strong><br />

al conterraneo Luigi Pirandello che in un<br />

discorso della fine di quell’ anno aveva<br />

insinuato qualche dubbio ironico nei confronti<br />

degli spiriti. Documenti tutti che<br />

mostrano il costante interesse teorico,<br />

per così dire, e saggistico di Capuana al<br />

paranormale e alle sue manifestazioni.<br />

I più interessanti, comunque, sono i<br />

riflessi sulla produzione delle novelle e<br />

dei romanzi che più ci interessano.<br />

Si va, per i racconti, da Il dottor Cymbalus,<br />

del 1867, a Un caso di sonnambulismo,<br />

del ’73, dove è narrato un caso<br />

di fenomeno telepatico di scrittura preveggente;<br />

a Ofelia (in cui il pittore Mario<br />

Procci, per forza magnetica, lascia annegare,<br />

come la Ofelia del quadro che sta<br />

dipingendo, la fidanzata della quale è<br />

geloso, consegnandosi poi, come colpevole,<br />

alla polizia; a Fatale influsso (in cui<br />

lo scultore Raimondo Palli sottopone a<br />

suggestione la moglie Delia inducendola<br />

alla pazzia, e alla distruzione del capolavoro,<br />

che, su di lei, aveva modellato); a<br />

Suggestione (in cui Fabio Grispaldi lancia<br />

da lontano, come per vendetta, una<br />

maledizione sulla bellissima donna che<br />

non ha voluto cedere al suo amore; ed<br />

essa incomincia ineluttabilmente a sfiorire,<br />

senza che si possa più arrestare<br />

questo malefico influsso); aUn esperimento<br />

(in cui un tal Tommasi, professore<br />

di filosofia e magnetizzatore dilettante,<br />

che ha visto da vicino “medium” come<br />

Eusapia Paladino e Donati, esercita, per<br />

così dire, su se stesso, le sue capacità di<br />

suggestione, suggerendo al garzone di<br />

barbiere che lo sta radendo di far l’atto di<br />

“Andiamo a bere la pioggia” è il quarto libro dello<br />

scrittore e giornalista Raffaele Mangano. Il tema che ricorre<br />

all’interno della nuova opera letteraria è l’infanzia<br />

nei cortili delle città. Gabriele e Giuseppe fanno parte<br />

della banda degli otto, che “agisce” nel cortile di un palazzo<br />

di edilizia popolare in un paese sito alle porte di<br />

una grande città. A dispetto delle dimensioni, lo spazio si<br />

rivela un mondo pulsante dove fioriscono i comportamenti<br />

tipici di ogni consesso umano: l’amicizia, le liti, le<br />

alleanze, le tensioni, la solidarietà e i disaccordi. Ma soprattutto<br />

lo spirito di appartenenza al gruppo che, come<br />

primo effetto, scatena un estenuante e irrisolvibile conflitto<br />

con i vicini di cortile. Attorno agli otto ruota un<br />

mondo bizzarro, ricco di personaggi che solo il cortile<br />

riesce ancora a preservare all’era (dell’allora) miracolo<br />

economico. I due giovani protagonisti si perdono di vista<br />

alle soglie dell’adolescenza.<br />

Si rincontreranno da adulti dopo percorsi di vita diversi.<br />

Sarà la città, con i suoi frastuoni quotidiani, che<br />

offrirà ai due un breve arco di tempo, un giorno, per<br />

raccontarsi e parlare di un tragico evento che ha sconvolto<br />

la vita dei due giovani. “Questo libro nasce, come tutti<br />

gli altri -ha affermato Mangano-. Capita spesso di andare<br />

in libreria e comprare un libro dal quale siamo attratti<br />

senza ragione. Lo stesso è per lo scrittore. Nella stesura<br />

ucciderlo, e scampando poi per un soffio<br />

all’esecuzione dell’avventato esperimento).<br />

A una vera e propria apparizione degli<br />

spiriti assistiamo in La evocatrice.<br />

Ugualmente canonici i casi di comparsa<br />

di fantasmi nelle “case infestate”,<br />

di presenze misteriose e invisibili, che<br />

ricorrono in altre novelle, per esempio in<br />

Forze occulte dove due sposini sentono<br />

la villa solitaria scelta per la luna di miele<br />

abitata da fruscii, gemiti, entità inquietanti,<br />

come per la reviviscenza di un antico<br />

delitto lì accaduto, e solo abbandonandola<br />

sfuggono al maleficio. In Nella<br />

pensione il signor Pintaura sente il vicino<br />

di stanza Torriani parlare col fantasma<br />

di una donna morta cinque anni prima,<br />

che forse è stato lui a uccidere: o<br />

forse è sopravvivenza o allucinazione;<br />

in Enimma Lelio sente picchi e sussurri<br />

provenire dalla stanza accanto, e li attribuisce<br />

alla ragazza di cui si sta innamorando:<br />

viene a sapere invece che lì è morta<br />

una giovane di consunzione, della quale<br />

forse erano i segnali che lo hanno attratto;<br />

in Un sogno a don Ciccio Lanuzza<br />

compare per due notti di seguito il fantasma<br />

di un amico morto, indicandogli il<br />

luogo di un suo testamento olografo nascosto;<br />

in Un monumento al barone Vittorio<br />

Bòndola, che ha venduto a un ricco<br />

americano il monumento eretto in onore<br />

della moglie morta, si presenta il fantasma<br />

di lei impedendogli di riscuotere in<br />

banca la somma che, da quella vendita,<br />

ha ricavato.<br />

Altre novelle sono a tematica esoterico-teosofica,<br />

basate sulla teoria della<br />

reincarnazione, della trasmigrazione dei<br />

corpi delle filosofie orientali, per esempio<br />

A una bruna, che è una specie di<br />

diario, un resoconto-confessione sul credere<br />

in teorie come quelle di Swedenborg,<br />

negli stati allucinativi, nelle materializzazioni.<br />

In Il gran viaggio viene descritto<br />

un tentativo di vera e propria scorporizzazione<br />

di uno di questi adepti verso<br />

il «Gran Regno», il «Grande Impero del<br />

di là» e dell’occulto; in L’invisibile un<br />

altro di questi praticanti teosofi si volatilizza<br />

sotto gli occhi increduli, eppur<br />

non agnostici, del dottor Maggioli, la-<br />

sciando un leggero filo di fumo che svanisce<br />

dalla finestra; in Creazione è ancora<br />

il dottor Maggioli ad assistere alla “materializzazione”<br />

di una donna perfetta<br />

che il suo amico Enrico Strizzi “crea”<br />

mediante gli «elementali», «granuli, atomi<br />

viventi, sparsi nell’aria, capaci di ricevere,<br />

da chi ne ha il potere, la virtù di<br />

esplicarsi in una forma determinata ».<br />

Sono novelle sparse nelle numerose<br />

raccolte, e lungo un percorso cronologico<br />

molto protratto; tutte, comunque,<br />

svolte sul costante rapporto col misterioso<br />

e l’”inspiegabile”, che le collega,<br />

pur nella varietà di spunti che vi sono<br />

sviluppati, al comune fondo di interessi<br />

per il paranormale e per l’occulto ampiamente<br />

apprezzabile, come si vede,<br />

nell’arco dell’opera narrativa dell’eclettico<br />

e vivace scrittore siciliano.<br />

Di numerose altre varrebbe parlare,<br />

che tuttavia non rientrano nello spazio<br />

breve di un articolo.<br />

Conviene chiudere, per ora, ricordando<br />

la stessa attività di magnetizzatore<br />

che Capuana esercitò direttamente nei<br />

confronti di Beppina Poggi (figlia del suo<br />

affittuario a Firenze nel ’64) di cui parla<br />

ampiamente in Spiritismo?; o anche quella<br />

cui il geloso scrittore siciliano minacciava<br />

di sottoporre Beppa Sansone, la<br />

serva-amante di Mineo, a scongiurarne<br />

eventuali tradimenti.<br />

Delle fotografie “spiritiche”, che pure<br />

lo interessarono, sono documenti, ora<br />

alla Biblioteca di Mineo, quelle in cui<br />

Beppina compare in visibile stato di alterazione<br />

fisiognomica; quelle di se stesso<br />

“morto”, o quelle di ectoplasmi fluidici<br />

del “di là”, con cui l’eclettico scrittore<br />

impressionava le sue lastre.<br />

Mentre non molto più che aneddoti<br />

di vita locale sono i casi spiritici in novelle<br />

come Il mago, storia di un “indovino”<br />

di paese che fa fatture finché non<br />

trova uno più furbo di lui che lo imbroglia;<br />

o come La rosa di Gerico in cui un<br />

mezzano tiene il sacco, con la magia e le<br />

sedute di comodo, a chi si vuol passare<br />

la voglia con le ragazze.<br />

Mario Tropea<br />

Università di Catania<br />

“Andiamo a bere la pioggia”<br />

L’opera di Mangano riporta ai quartieri pasoliniani<br />

di questo libro ho pensato a quando vivevo in periferia.<br />

Questo esempio testimonia come, in realtà i libri esistono<br />

già e lo scrittore non è altro che un catalizzatore di un<br />

qualcosa che ha già preso consistenza”. Al lettore, Mangano<br />

offre una visione quasi poetica delle periferie, come se<br />

il cortile rappresentasse l’emblema dei sentimenti importanti<br />

che poi formano il carattere. “Il cortile- ha sostenuto<br />

Mangano in occasione della presentazione del suo libro- è<br />

uno spazio ristretto, pieno di energie, c’era una sorta di<br />

società del cortile.<br />

Oggi, al contrario, le città sono vuote, quasi senz’anima”.<br />

Ad essere, poi, più attenti, nel libro dell’autore milanese,<br />

traspare una profonda insofferenza nei confronti del<br />

mondo ecclesiastico. Traspare in due episodi ben specifici:<br />

entrambi evidenziano il rapporto adolescenziale col sesso:<br />

il desiderio infantile agli occhi del prete dell’oratorio<br />

diventa peccato. Questo concetto emerge anche nell’episodio<br />

del rifiuto, di uno dei bambini, di fare la comunione.<br />

Un evento che si manifesta più come una costrizione che<br />

come un sentire la fede. Il libro di Raffaele Mangano ha<br />

nelle sue pagine un pezzo di storia: la vita dei quartieri sub<br />

urbani, le miserie dei “Ragazzi di vita” pasoliniani, ma ha<br />

soprattutto un profondo bisogno dell’innocenza e dell’ingenuità<br />

rapita dal Villaggio Globale.<br />

Laura Galesi

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