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>DIALOGO< <strong>L'Azione</strong> 1 DICEMBRE 2<strong>01</strong>2<br />
Tra tradizione e tecnologia<br />
Il giusto mix che si ritrova nell'arte di Gino Marotta, recentemente scomparso<br />
di FRANCESCO MARIA<br />
ORSOLINI<br />
Con Gino Marotta scompare<br />
un grande protagonista<br />
dell’arte italiana<br />
del secondo dopoguerra,<br />
di cui proprio in questi giorni la<br />
Galleria Nazionale d’Arte Moderna<br />
di Roma sta onorando l’interesse e<br />
il valore con la mostra “Relazioni<br />
pericolose".<br />
Nato a Campobasso, Marotta si<br />
trasferisce giovanissimo a Roma,<br />
spinto dal proprio amore per l’arte<br />
e dal proprio talento, ai suoi esordi<br />
valorizzato e sostenuto da maestri<br />
come Giacomo Balla, Giorgio De<br />
Chirico e Edgardo Mannucci, che<br />
lo ospitò nel suo studio di Via<br />
Margutta, insieme ad Alberto Burri.<br />
Alla ne degli anni ’50 aderisce<br />
con una personalissima interpretazione<br />
alle poetiche dell’informale<br />
e del new dada, segnalandosi in<br />
PSICOLOGIA E SALUTE<br />
a cura della Dott.ssa Giuseppina Malasisi<br />
particolare con i “Bandoni”, sculture<br />
in alluminio orite di scritture<br />
materiche e pervase da un senso<br />
ironico dell’arcaico. Poi si impone<br />
sulla scena artistica capitolina<br />
come sensibile e colto esponente<br />
della Scuola romana di Piazza del<br />
Popolo, laboratorio d’avanguardia<br />
pop del nostro paese. Con Ceroli,<br />
Kounellis e Pascali è invitato a Parigi<br />
alla mostra “Quattre artistes<br />
italiens plus que nature”, allestita<br />
al Palais du Louvre. Gino Marotta<br />
riesce a coniugare un bisogno<br />
febbrile di sperimentare nuovi<br />
materiali e nuove tecnologie,<br />
con un’intima adesione alla tradizione<br />
artigianale del faber, con<br />
una visione del mondo di ampi<br />
orizzonti culturali. Grazie anche<br />
alla galleria d’arte-laboratorio<br />
“Mana”, che gestiva insieme alla<br />
moglie Nancy Strampelli, conosce<br />
artisti ed intellettuali prestigiosi,<br />
come Lucio Fontana, Bobi Bazlen,<br />
Il dramma di un fi glio conteso<br />
Le immagini trasmesse dalla televisione<br />
nelle scorse settimane sul bambino di<br />
Cittadella di Padova, prelevato con la<br />
forza da scuola dalla polizia per essere<br />
allontanato dalla madre e collocato in una<br />
casa famiglia, non può non far ri ettere<br />
sulla situazione vissuta purtroppo da tanti<br />
bambini contesi dai genitori.<br />
Nel nostro Paese negli ultimi vent’anni il<br />
numero dei divorzi e delle separazioni si<br />
è triplicato; ciò ha determinato una serie<br />
pericolosa di con itti concernenti l’af -<br />
damento dei gli, che spesso diventano<br />
un’arma di vendetta e di rivendicazione<br />
da usare contro l’altro coniuge. Ciò capita<br />
nella misura in cui la separazione legale<br />
non coincide con la separazione emotiva,<br />
pertanto essa non va a costituire la soluzione<br />
ai con itti coniugali, che continuano<br />
ad essere agiti attraverso l’af damento dei<br />
gli. Tra i coniugi-genitori può iniziare un<br />
gioco al massacro sostenuto dai rispettivi<br />
avvocati, famiglie d’origine, parenti e<br />
amici che non fanno altro che esasperare<br />
il disaccordo. Le cause alla base di tale<br />
problematica fanno riferimento innanzitutto<br />
ad una tendenza tipica dell’epoca in cui<br />
viviamo, caratterizzata da un assoluto individualismo<br />
che porta ad avere occhi solo<br />
per sé stessi e rende ciechi e sordi rispetto<br />
alla sofferenza dell’altro. Ciò preclude la<br />
possibilità di acquisire quell’empatia che<br />
permette di mettersi nei panni altrui e di<br />
sentire il vissuto della persona che si ha di<br />
fronte senza confondersi. Altro fattore che<br />
entra in gioco è una sempre più esasperata<br />
tendenza ad agire le emozioni senza pensare<br />
alle conseguenze dei comportamenti messi<br />
in atto sotto la spinta emotiva, soprattutto<br />
sulle persone più deboli come i bambini.<br />
L’incapacità di gestire la propria vita emotiva<br />
è accompagnata dalla mancanza di conoscenze<br />
circa le cause del disagio mentale<br />
giovanile ed adulto, non solo da parte della<br />
gente comune, quindi dei genitori, ma anche<br />
da parte di medici generici, pediatri e avvocati<br />
matrimonialisti. La struttura mentale<br />
e psicologica di un individuo si forma da<br />
una relazione <strong>prima</strong>ria con i genitori: lo<br />
squilibrio le carenze o anche la disarmonia<br />
Giuseppe Ungaretti, Emilio Villa,<br />
Roberto Calasso, Luciano Foà,<br />
Igor Stravinsky, Sylvano Bussotti,<br />
Leonardo Sinisgalli ed Adriano<br />
Olivetti. Proprio ad Ivrea, al Centro<br />
Ricerca dell’Olivetti, sperimenta<br />
la lavorazione del metacrilato,<br />
materiale plastico dalle cromie<br />
Sono episodi da condannare<br />
Gentile direttore, sono un appassionato<br />
di agricoltura, mio fratello<br />
è stato un discreto produttore<br />
di vino e dalla sua scomparsa mi<br />
sono dovuto avvicinare ancora di<br />
più a questo settore, prendendo<br />
contatti con questo mondo e con<br />
un’azienda agricola in particolare.<br />
Notando la necessità di lavoratori<br />
stagionali e preso atto dai<br />
mezzi di stampa ed informazione<br />
che i nostri giovani non vogliono<br />
più fare questi lavori che sono in<br />
mano solo ad extracomunitari,<br />
ho veri cato di persona quanto sia<br />
invece difficile, volendolo fare,<br />
l’inserimento per un giovane neodiplomato.<br />
Mio glio appena uscito<br />
dalla scuola agraria aveva pensato,<br />
per un primo approccio con la realtà<br />
oggetto dei suoi studi, di fornire<br />
la propria disponibilità per l’incombente<br />
stagione della vendemmia.<br />
Dalla cantina dell’azienda agraria<br />
dove mi servo, mi sento dire, agli<br />
inizi di settembre, che le squadre<br />
per la stagione erano già formate,<br />
che non c’erano italiani nelle squa-<br />
dre e che il responsabile della<br />
formazione delle stesse era un<br />
extracomunitario che si faceva<br />
carico di questa incombenza. Io<br />
mi auguro che non ci siano in<br />
questo settore e nel comprensorio<br />
comportamenti tali da far pensare<br />
al “caporalato” di recente ed a<br />
volte, purtroppo, attualissima<br />
memoria. Vorrei qui ricordare<br />
che una legge dello Stato vieta<br />
questi modi di fare che sono<br />
perseguibili penalmente.<br />
Francesco Antonelli<br />
elettriche. Con esso dà vita ad un<br />
Eden artificiale, luogo-dominio<br />
della tecnica, in cui il mito e il<br />
miraggio della natura si sciolgono<br />
nel rimpianto del suo tramonto.<br />
Negli anni 1970-‘80, la sua ricerca<br />
del doppio e del metalinguaggio<br />
si incontra con quella teatrale di<br />
Carmelo Bene, che lo impegna<br />
come scenografo in “Salomè”,<br />
“Nostra Signora dei Turchi”, “Finale<br />
di partita” e “Hommelette for<br />
Hamlet”, Premio UBU 1988 per la<br />
miglior scenogra a dell’anno. E’<br />
stato tra gli ideatori e organizzatori<br />
di mostre memorabili, per la<br />
loro carica innovativa, come “Lo<br />
spazio dell’immagine”, Foligno<br />
1967, “Amore mio”, Montepulciano<br />
1970, “Vitalità del negativo”,<br />
Palazzo delle Esposizioni, Roma<br />
1970. Tra le opere di grandi dimensioni<br />
vanno ricordate, tra le<br />
altre, le decorazioni per la sede<br />
dell’Acea a Roma, la facciata della<br />
nel nucleo familiare sono destinate a minare<br />
in modo più o meno grave la vita futura del<br />
bambino. I traumi subiti hanno effetti deleteri<br />
sull’autostima, sulle capacità relazionali e<br />
sull’apprendimento. L’odio e il disprezzo<br />
vissuto all’interno della coppia genitoriale<br />
vengono assorbiti dalla mente del bambino,<br />
così come la mancanza di sensibilità nei suoi<br />
confronti. Tutto ciò viene a far parte del suo<br />
mondo interiore con effetti profondi a lungo<br />
termine. A volte i danni possono essere silenti<br />
durante l’infanzia per poi emergere in tutta la<br />
loro drammaticità in adolescenza attraverso<br />
l’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti, la<br />
promiscuità sessuale, i tentativi di suicidio, i<br />
Sinagoga di Livorno, il sof tto di<br />
oltre 2000 mq. per la sede centrale<br />
della Rai, in viale Mazzini a<br />
Roma. Artista a tutto campo, dava<br />
gura alla forma con il disegno, il<br />
progetto, ma anche con la pittura,<br />
l’incisione e l’intarsio ligneo. Ha<br />
diretto l’Accademia di Belle Arti<br />
de L’Aquila, ha insegnato a quella<br />
di Roma e di Macerata. E’ stato<br />
membro effettivo dell’Accademia<br />
Medicea delle Arti del Disegno di<br />
Firenze e dell’Accademia di San<br />
Luca di Roma. Le sue opere sono<br />
state esposte nei più importanti<br />
musei del mondo. Gino Marotta<br />
ha vissuto molti dei suoi giorni ad<br />
Isola di Pieve Bovigliana, di cui<br />
era cittadino onorario, perché il<br />
piacere del contatto con la natura,<br />
in particolare quella dei Sibillini,<br />
era ciò che maggiormente temeva<br />
di perdere, insieme all'arte di tutte<br />
le Marche, che conosceva come<br />
pochi.<br />
disturbi gravi di personalità. Nel bambino<br />
di Padova si parla di Sindrome di Alienazione<br />
Parentale, una patologia, in realtà<br />
non ancora ufficialmente riconosciuta<br />
dalla comunità scienti ca, causata da una<br />
separazione non paci ca, in cui si veri ca<br />
la manipolazione di un minore da parte<br />
di un genitore che scredita costantemente<br />
l’altro genitore e lo aliena in tal modo dalla<br />
vita affettiva del glio. Il bambino viene<br />
così deprivato di una gura genitoriale<br />
comunque importante per lui e va a farsi<br />
carico della causa dei genitore alienante.<br />
Al di là del fatto che la Sindrome da<br />
Alienazione Parentale sia riconosciuta o<br />
meno, è molto importante che i bambini<br />
siano tenuti, per quanto possibile, fuori dai<br />
con itti familiari. Per questo è necessaria<br />
una piena consapevolezza da parte dei<br />
genitori che si possono creare dei danni<br />
se si tratta il proprio glio come un amico<br />
o un con dente. Un padre o una madre è<br />
bene che evitino accuratamente di parlare<br />
con i gli dei propri problemi di relazione<br />
con il partner o l’ex-coniuge, così come<br />
farebbero con un amico. Ogni bambino ha<br />
bisogno di stabilire un rapporto positivo<br />
con entrambi i genitori, distruggere l’immagine<br />
di uno di loro porta a creare in lui<br />
una fragilità.<br />
Una sala multimediale<br />
per l'Istituto Tecnico Morea<br />
Grazie al pregevole contributo della Fondazione Casa di Risparmio di<br />
Fabriano e Cupramontana, a breve la sala multimediale dell’Istituto Morea<br />
di Fabriano si doterà di nuovi e più moderni computer. Verso la ne di<br />
quest’anno scolastico, avvertita l’esigenza di mettere a disposizione dei<br />
giovani studenti più attrezzate tecnologie e non avendo la possibilità di<br />
reperire risorse economiche nell’ambito del comparto scuola, il prof. Francesco<br />
Ranaldi del medesimo Istituto, sensibile alla problematica, si è fatto<br />
portavoce verso la Fondazione, alla quale, dopo aver coinvolto il dirigente<br />
scolastico Oliviero Strona, è stata avanzata una richiesta di nanziamento.<br />
L’ente ha immediatamente risposto, nanziando completamente il progetto<br />
di rinnovamento della sala multimediale, che comprende l’installazione<br />
di ben 16 nuovi computer. L’Istituto Morea, per mezzo del suo dirigente<br />
Strona, esprime l’apprezzamento alla Fondazione Cassa di Risparmio di<br />
Fabriano e Cupramontana per l’opera e la sensibilità dimostrate.<br />
I docenti del Morea<br />
Un luogo d'incontro dove il risparmio è di casa<br />
Via N. Morea Cerreto d'Esi Tel. 0732 679920-1 fax 0732 677141<br />
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