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8i. AGGIORNAMENTI<br />
CASI CLINICI<br />
GINO ANTONIO VENA<br />
NICOLETTA CASSANO<br />
Dipartimento<br />
di Clinica Medica,<br />
Immunologia e<br />
Malattie Infettive<br />
Sezione di<br />
Dermatologia,<br />
Università<br />
degli Studi di Bari<br />
40<br />
Ollobre/Dice';/;;; I<br />
IL METRONIDAZOLO TOPICO<br />
NEL TRATTAMENTO<br />
DELLA ROSACEA<br />
ebbene possa essere utilizzin o anche nel trattamento di altre condizioni, quali<br />
piaghe da decubito, lesioni ulcerative e dermatite periorale, l'indicazione del<br />
metronidazolo topico è rappresentata dalla rosacea, per la quale è tato approvato<br />
dalla "Food and Drug Administration" come farmaco 'orfano' (1). tu di clinici<br />
hanno dimo trato l'efficacia del prodotto in formulazione di gel allo 0,75% e di crema<br />
all'l % in proporzioni di pazienti con rosacea variabili dal 68 al 96% (2).<br />
FARMACOCINETICA E MECCANISMO D'AZIONE<br />
Dopo applicazione cutanea non sembra esserci un apprezzabile assorbimento; non<br />
sono, tuttavia, disponibili dati precisi sul destino metabolico, sulla distribuzione ed eliminazione<br />
del farmaco dopo uso topico. Gamborg ielsen (3) ha rilevato che le concentrazioni<br />
di metronidazolo dopo applicazione cutanea sono circa 100 volte inferiori<br />
a quelle ottenute con la somministrazione orale; da ciò si può desumere che l'azione<br />
del metronidazolo topico si eserciti 0 10 localmente. Uno studio in vitro ha videnziato<br />
che la penetrazione e la biodisponibilità cutanea del metronidazolo è significativamente<br />
maggiore con l'impiego del gel o della crema allo 0,75% piuttosto che con la<br />
crema all 'l % (4). Ciò indica che ai fini della ri po ta clinica è importante la corr tta formulazione<br />
del prodotto in un idoneo veicolo.<br />
Il meccanismo d'azione del metronidazolo topico della rosacea non è completamente<br />
noto; è tuttavia probabile che prescinda dall'attività antimicrobica. Di contro, sembra<br />
che il farmaco topico non induca modificazioni degne di nota d lla microflora cutanea<br />
(5), rispettando quindi l'omeostasi microbiologica tanto importante per una corretta<br />
funzionalità della cute.<br />
Si ritiene piuttosto che il metronidazolo agisca in virtù dei uoi effetti antiinfiammatori.<br />
In tal enso, si è contribuito alla comprensione del meccanismo d'azione grazie alla<br />
dimostrazione di un'attività antios idante. Il metronidazolo, infatti, risulta in grado di<br />
bloccare la produzione di mole col ossidanti da parte dei granulociti neutrofili (6); uno<br />
tudio ha evidenziato che tale effetto si realizza soprattutto in presenza di acido palmitoleico,<br />
un comune costituente della cute umana (7). Il fa rmaco potrebbe anche<br />
esercitare un'azione immunomodulante (8,9).<br />
ESPERIENZE CLINICHE<br />
L'impiego topico del metronidazolo nella rosacea risale all'inizio degli anni '80. Dalla<br />
prima esperienza effettuata da Prinz non emergevano dati m.o Lto incoraggianti, probabilmente<br />
perchè la formulazione utilizzata non garantiva un ad guato rila cio del principio<br />
attivo (3).<br />
el 1983 Gamborg Nielsen dimostrava che con il metronidazolo all 'l % in crema i ottenevano<br />
risultati clinici significativamente superiori al placebo sovrapponibili alle<br />
tetracicline orali (3, lO). Da allora vari studi hanno confe rmato l'efficacia e la tollerabilità<br />
di tale approccio (1 1-17). Un sommario delle principali esperienze è mostrato<br />
nella tabella I.<br />
In generale, l'attività del metronidazolo topico nella rosacea si esprim ostanzialmente<br />
attraverso un effetto notevole sulle lesioni infiammatorie, papulo-pu tolose, e un'in-