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l'unico - POCHI AMICI * MOLTO AMORE :: Il blog di Carmine Mangone

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sarà chiamato a tutt'altri compiti da quelli che poteva assumersi<br />

prima, compiti che danno da fare veramente allo spirito e non<br />

alla pura sensibilità, per quanto penetrante essa sia: quest'ultima,<br />

infatti, si sforza solo d'impadronirsi delle cose. Lo spirito si cura<br />

solo <strong>di</strong> ciò che è spirituale e in ogni cosa ricerca le « tracce dello<br />

spirito » : per lo spirito credente « tutto viene da Dio » e gli<br />

interessa solo nella misura in cui rivela questa origine; per lo<br />

spirito filosofico tutto porta il suggello della ragione e gli<br />

interessa solo in quanto può ritrovarci la ragione, ossia un<br />

contenuto spirituale.<br />

Gli antichi, dunque, non poterono esercitare lo spirito, perché<br />

ancora non lo avevano: esso non esiste assolutamente in ciò che è<br />

privo <strong>di</strong> spirito, nelle cose, ma soltanto nell'essere che è <strong>di</strong>etro e<br />

sopra le cose e ha a che fare con i pensieri. Ma gli antichi<br />

lottarono dapprima per raggiungere lo spirito, lo desiderarono<br />

ardentemente e così lo acuirono nella lotta contro il suo<br />

potentissimo nemico: il mondo sensibile (ma che cosa mai<br />

sarebbe stato non sensibile per essi, giacché Yahweh o gli dèi dei<br />

pagani erano ancora ben lontani dal concetto « Dio è spirito »,<br />

giacché al posto della patria terrena, sensibile, non aveva ancora<br />

fatto la sua comparsa la patria « celeste », ecc.?): gli antichi<br />

aguzzarono contro il mondo sensibile la sensibilità, rendendola<br />

più penetrante. Ancora oggi gli ebrei, questi bambini saputi<br />

dell'antichità, non sono andati più avanti e con tutta la<br />

sottigliezza e la robustezza della loro intelligenza e del loro<br />

intelletto, che <strong>di</strong>viene con poco sforzo padrone delle cose e le<br />

costringe a servirlo, non sanno tuttavia trovare lo spirito a cui<br />

non importa niente delle cose.<br />

<strong>Il</strong> cristiano ha interessi spirituali, perché si permette <strong>di</strong> essere un<br />

uomo spirituale; l'ebreo non capisce propriamente questi<br />

interessi nella loro purezza, perché non si permette <strong>di</strong> non<br />

attribuire nessun valore alle cose. Egli non giunge alla pura<br />

spiritualità, come quella espressa, in campo religioso, per fare un<br />

esempio, dalla fede cristiana pura, che salva, cioè, senza le opere.<br />

La mancanza <strong>di</strong> spiritualità <strong>di</strong>vide per sempre gli ebrei dai

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