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l'unico - POCHI AMICI * MOLTO AMORE :: Il blog di Carmine Mangone

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cristiani soffrirono nell'anima per colpa <strong>di</strong> quel fantasma del tutto<br />

incomprensibile.<br />

Ma con Cristo era anche venuta alla luce la verità della cosa: il<br />

vero spirito o il vero fantasma - è l'uomo. Lo spirito corporale o<br />

corposo è appunto l'uomo: è lui l'essere tremendo e, al tempo<br />

stesso, l'apparenza e l'esistenza o l'esserci <strong>di</strong> quell'essere. Ormai<br />

l'uomo non prova più orrore dei fantasmi fuori <strong>di</strong> lui, ma soltanto<br />

<strong>di</strong> se stesso: si spaventa <strong>di</strong> se stesso. Nelle profon<strong>di</strong>tà del suo<br />

cuore abita lo spirito del peccato, già il più lieve pensiero (che è<br />

anch'esso uno spirito) può essere un <strong>di</strong>avolo, ecc. - <strong>Il</strong> fantasma ha<br />

preso corpo, il Dio è <strong>di</strong>ventato uomo, ma l'uomo stesso è ora lo<br />

spettro pauroso che egli cerca <strong>di</strong> aggirare, <strong>di</strong> scacciare, <strong>di</strong><br />

comprendere, <strong>di</strong> rendere reale e <strong>di</strong> far parlare: l'uomo è - spirito.<br />

Perisca il corpo, purché lo spirito si salvi: l'importante è lo spirito,<br />

soltanto la « salvezza dell'anima » (o dello spirito) merita<br />

attenzione. L'uomo è <strong>di</strong>ventato a se stesso un fantasma, uno<br />

spettro inquietante, al quale si attribuisce perfino una sede<br />

determinata nel corpo (controversia sulla sede dell'anima: se<br />

nella testa o altrove).<br />

Tu per me non sei un essere superiore, né io per te.<br />

Tuttavia in ciascuno <strong>di</strong> noi può trovarsi un essere superiore, che<br />

risveglia la venerazione reciproca. Per fare l'esempio più generale,<br />

in te e in me vive l'uomo. Se io non vedessi in te l'uomo, perché<br />

mai dovrei rispettarti? Tu certo non sei l'uomo nella sua forma<br />

vera e adeguata, ma soltanto un suo involucro mortale, dal quale<br />

egli può separarsi, senza per questo cessar <strong>di</strong> esistere; comunque,<br />

per adesso questo essere universale e superiore abita in te; uno<br />

spirito immortale ha preso, in te, un corpo mortale (perciò il tuo<br />

involucro è in realtà « preso in prestito ») e cosi tu mi rappresenti<br />

uno spirito che appare, che appare in te, senza esser legato al tuo<br />

corpo o a quest'apparenza specifica, insomma uno spettro. Perciò<br />

io non ti considero un essere superiore, ma rispetto<br />

semplicemente quell'essere superiore che « si aggira » in te: io «<br />

rispetto in te l'uomo ». Gli antichi, invece, non ritrovavano alcun<br />

essere superiore nei loro schiavi : « l'uomo » non aveva ancora

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