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Settembre - Avventisti del Settimo Giorno

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B.K.: Tra quelle prime esperienze,<br />

alcune riguardavano grandi<br />

città. Ci dica che cosa ha significato<br />

per lei lavorare in un contesto<br />

urbano e se ha contribuito a formare<br />

la sua visione di evangelizzazione<br />

nelle metropoli mondiali.<br />

T.W.: In passato ho avuto l’opportunità<br />

di lavorare nella Federazione<br />

di New York. Quando ne<br />

parlai con mio padre, mi disse:<br />

«Se vuoi una vera sfida, è a New<br />

York che devi lavorare». Raccolsi<br />

quel consiglio, che ha significato<br />

la trasformazione <strong>del</strong>la mia vita.<br />

New York ancora oggi, rappresenta<br />

una parte importante <strong>del</strong>la<br />

mia vita e a questa città sono legato<br />

affettivamente. Come dice Ellen<br />

G. White, essa è il simbolo di<br />

come si possa operare nel resto<br />

<strong>del</strong> mondo.<br />

Nella nostra epoca più <strong>del</strong> 50<br />

per cento <strong>del</strong>la popolazione mondiale<br />

vive nelle metropoli. Questo<br />

significa che dobbiamo accollarci<br />

un grande peso per la gente di<br />

quelle città. Non si può pensare<br />

di evangelizzare New York, San<br />

Paolo, Città <strong>del</strong> Messico, Tokio o<br />

Hong Kong da un unico luogo. Si<br />

deve optare per un approccio ampio,<br />

completo e lo Spirito di profezia<br />

ci ha fornito molte indicazioni<br />

riguardanti le modalità per testimoniare<br />

nelle grandi città. Mi<br />

a stimolare un risveglio <strong>del</strong>l’opera<br />

medico-missionaria, che coinvolge<br />

persone capaci di aiutare chi<br />

ha <strong>del</strong>le esigenze ben precise.<br />

R.D.: Esiste una nuova generazione<br />

di giovani, alcuni dei quali<br />

ostili, anche all’interno <strong>del</strong>la chiesa.<br />

Quali sono le qualità direttive<br />

necessarie per ispirare questa nuova<br />

generazione?<br />

T.W.: È una questione molto vasta,<br />

che merita una risposta articolata<br />

e meditata. La cosa più importante<br />

che devono capire i giovani<br />

è che i responsabili <strong>del</strong>la<br />

chiesa avventista non sono semplicemente<br />

individui che fanno<br />

parte di una struttura amministrativa<br />

capaci di premere sempre il<br />

bottone giusto, ma sono persone<br />

sinceramente spirituali, che hanno<br />

un legame vivo con la Parola<br />

di Dio, con Dio mediante la preghiera;<br />

persone che credono in<br />

ciò che questa chiesa è chiamata a<br />

compiere.<br />

Spero che nessun individuo<br />

giovane o più maturo pensi mai di<br />

far parte <strong>del</strong>la chiesa avventista<br />

come si può appartenere a qualsiasi<br />

altra organizzazione o denominazione.<br />

Abbiamo ricevuto<br />

una chiamata e vogliamo sperare<br />

che i giovani si sentano rinvigoriti<br />

da un simile appello. È vero, potranno<br />

vedere <strong>del</strong>le ipocrisie e al-<br />

tre cose che non gradiscono: potranno<br />

ritenere che la chiesa debba<br />

concentrarsi su altri fronti; ma<br />

dovrebbero riuscire a cogliere altresì<br />

il quadro d’insieme, il tema<br />

<strong>del</strong> gran conflitto illumina ogni<br />

questione riguardante il reale motivo<br />

<strong>del</strong>la nostra presenza.<br />

Quando i giovani vedono l’inizio<br />

e la fine - e tutto quello che si<br />

sviluppa nel mezzo - acquisiscono<br />

nuova energia per quelle cose che<br />

ognuno di noi è chiamato a compiere.<br />

I nostri dirigenti devono essere<br />

umili, profondamente legati<br />

a Gesù e devono essere avvicinabili,<br />

non arroganti o scostanti. È<br />

importante che siano equilibrati,<br />

che rivelino una spiccata capacità<br />

di ascolto e che non siano etichettabili<br />

come quelli che hanno sempre<br />

la risposta giusta per qualsiasi<br />

problema. I dirigenti devono poi<br />

essere saldamente radicati nella<br />

Parola di Dio e nello Spirito di<br />

profezia per capire chi sono e come<br />

realizzare le cose.<br />

B.K.: La grande maggioranza <strong>del</strong>le<br />

persone che occupa ruoli dirigenziali<br />

nella chiesa sono volontari,<br />

non percepiscono alcun compenso<br />

per la loro attività. So che lei è attualmente<br />

primo anziano di una<br />

comunità locale, uno dei ruoli affidati<br />

a volontari. Cosa si sente di dire<br />

in questo preciso momento a<br />

quella larga fetta di volontari che fa<br />

funzionare le congregazioni, a quelli<br />

che magari predicano di sabato o<br />

a quelli che si prendono cura <strong>del</strong>la<br />

manutenzione degli edifici?<br />

T.W.: I volontari sono un valore<br />

assoluto per la chiesa. Non potremmo<br />

andare da nessuna parte<br />

senza di loro. Essere membro di<br />

una comunità, e tutti noi lo siamo,<br />

significa essere coinvolto nell’attività<br />

<strong>del</strong>la stessa, non bisogna essere<br />

pagati per quello che facciamo.<br />

La ricompensa è rappresentata<br />

dai risultati che notiamo in coloro<br />

che si convertono a Cristo,<br />

sento profondamente impegnato ➥<br />

SETTEMBRE 2010 IL MESSAGGERO AVVENTISTA<br />

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